"La resistenza e anche la lotta nascosta e aperta contro la Messa tradizionale di tanti che oggi occupano posizioni di potere nella Chiesa è espressione di un'ideologia, perché vogliono una fede diversa e quindi una liturgia diversa". (Vescovo Athanasius Schneider su Twitter).
Vedi i precedenti sul Rito antico a rischio qui - qui - qui - qui.
Vedi i precedenti sul Rito antico a rischio qui - qui - qui - qui.
Leggo su The Remnant la conferma che in Vaticano, almeno due cardinali di Curia - Pietro Parolin, segretario di Stato, e Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi - appoggiano il documento in fieri per limitare la lettera apostolica di Papa Benedetto XVI Summorum Pontificum [ne abbiamo parlato qui].
Il documento si troverebbe in terza bozza presso la Congregazione per la dottrina della fede e resta fermo il timore che costituisca una minaccia per la diffusione del Rito antico. Contestualmente è in predicato anche l'amministrazione degli altri sacramenti nel rito antico, cioè matrimonio, battesimo, cresima, ecc. che, a dire delle fonti di Remnant, dovrebbe essere mantenuta solo per coloro che hanno già il permesso di celebrare la Messa tradizionale.
Corre voce che Bergoglio faccia pressioni per la pubblicazione del documento, a suo tempo accompagnato da una sua lettera introduttiva molto dura e aspra nei confronti della messa tridentina.
Dalle fonti di Remnant si apprende che la prima bozza del documento poneva rigide limitazioni all'età dei celebranti similmente all'indulto di Paolo VI, che consentiva ai sacerdoti anziani di continuare a celebrare la Messa tridentina dopo la promulgazione del Novus Ordo Missae. Ma il cardinale gesuita Luis Ladaria, prefetto della CDF, si è opposto fermamente sia alla lettera che alla prima bozza che da allora è stata rivista.
Nella bozza attuale, le comunità e i sacerdoti diocesani che già celebrano la Messa nel Rito antico possono continuare a farlo, ma il clero diocesano che desidera iniziare a celebrarlo dovrebbe chiedere l'autorizzazione. È ancora in discussione se l'autorizzazione debba essere affidata ai vescovi locali o alla Santa Sede.
Ma la Messa antica non è né una concessione più o meno benevola e neppure una conquista; ma un tesoro inalienabile da custodire e da difendere.
I risultati del questionario
Le preoccupazioni per possibili restrizioni alle celebrazioni del Rito romano antico erano emerse dopo l'invio, da parte della CDF ai presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, di una lettera con allegato un questionario in nove punti sul Summorum Pontificum [vedi] che, secondo il cardinale Ladaria, era richiesto dal Papa per essere “informato sull'attuale applicazione” del Summorum.
Tra tutte le domande poste la più insidiosa, seppur espressa in modo apparentemente neutro, era l'ottava (Vedi link supra): "Il motu proprio Summorum Pontificum ha influenzato la vita dei seminari (il seminario della diocesi) e di altri istituti di formazione?". Una domanda insidiosa perché il fine è quello di isolare le comunità tradizionali e questo non si può fare efficacemente se in seminario ci sono seminaristi che hanno almeno curiosità, quando non interesse, del rito antico. Curiosità nefasta, se paragonata a quanto i vescovi sono ben disposti a coprire e lasciar correre... Tutto è permesso (se non promosso) ma la prassi antica no! È la grande contraddizione odierna: da un lato si promuove l'oscena interscambiabilità tra fedi e religioni diverse; dall'altro non si tollera la presenza di due riti perché presupporrebbero due visioni teologiche ed ecclesiologiche diverse. Non è servito neppure tirar fuori le "due forme" delle stesso rito...
Più fonti confermano che ha risposto al questionario il trenta per cento dei vescovi, più della metà dei quali in termini favorevoli o neutrali, nonostante le domande fossero particolarmente tendenziose contro il Summorum Pontificum, o formulate in modo non sempre chiaro e specifico. In effetti dall'esito del questionario è emerso il radicamento della Messa tradizionale e la circostanza che anche in luoghi inaspettati, essa è abbracciata e amata dai giovani e dalle famiglie e sta dando frutti di parrocchie fiorenti, vocazioni sacerdotali e religiose, mentre favorisce la preghiera e la devozione dei fedeli.
Le tappe precedenti. Esempi in Francia
Non dimentichiamo l'excursus delle varie tappe con cui il legislatore romano era giunto ad interpretare la promulgazione del messale del 1969 come non obbligatoria : nel 1984 con Quattuor abhinc annos, nel 1988 con Ecclesia Dei, nel 2007 con Summorum Pontificum.
L'ultima Lettera di Paix Liturgique [qui], più ampiamente citata di seguito, ricorda che soprattutto in Francia le sanzioni comminate da alcuni vescovi non facevano altro che promuovere la diffusione delle celebrazioni mentre la sospensione a divinis di mons. Lefebvre nel 1976 diede alla sua iniziativa una vasta popolarità. L'evento fu seguito dalla pacifica occupazione della chiesa di san Nicola di Chardonnet, a Parigi, ad opera di mons. Ducaud-Bourget e dei suoi fedeli, che vi fecero ingresso una domenica e che vi sono tuttora. Allo stesso modo, 10 anni più tardi, nel 1986, nei pressi di Versailles, i parrocchiani della messa tradizionale di San Luigi di Port-Marly, cacciati dalla loro chiesa, le cui porte erano state murate per questo, le hanno sfondate, molto semplicemente, per ritornare in quei locali. Non se ne sono più andati.
Le avvisaglie attuali
Tornando a Roma, sempre secondo le fonti di Remnant, le incombenti misure restrittive saranno attendibilmente attuate dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti - già deprivata del Card, Sarah - nella persona del nuovo sottosegretario mons. Aurelio García Marcías, che Bergoglio avrebbe elevato all'episcopato proprio per portare a compimento questi piani, conferendogli le responsabilità precedentemente svolte dall'Ecclesia Dei [inglobata nella CDF vedi] nella persona dell'ex presidente, l'arcivescovo Guido Pozzo. Professore del Pontificio istituto liturgico del pontificio ateneo Sant'Anselmo mons. García è noto per non condividere le opinioni di Benedetto XVI sulla sacra liturgia ed è descritto come "il personaggio più antitridentino mai conosciuto".
Di fatto, dopo l'uscita di scena del card. Sarah, il papa ha nominato al vertice della Congregazione per il culto divino l'ex segretario Roche. Difficilmente si troverà in lui uno strenuo difensore della liturgia antica e del diritto dei fedeli e dei sacerdoti di potersi avvalere del Messale mai abrogato. Roche ha sostenuto il diritto dei vescovi di fare a pezzi tutti i pronunciamenti autorevoli della Chiesa sulla questione della comunione in mano. Ammiratore di Piero Marini, è stato infatti la spina nel fianco di Sarah e rappresentava l’opposizione interna all’allora Prefetto.
Effetti sulle comunità tradizionali
Ancora secondo le fonti di Remnant, la prima bozza del documento inizialmente prevedeva la collocazione delle società sacerdotali (ad es. Fraternità di San Pietro, Istituto di Cristo Re e Istituto del Buon Pastore) e altre comunità tradizionali sotto la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
La terza bozza in itinere sposta l'ufficio del ricorso per le questioni attinenti alla Messa tradizionale e la vigilanza sulle società sacerdotali e comunità religiose che utilizzano il Messale antecedente al 1970, dalla quarta sezione della Congregazione per la Dottrina della Fede (già pontificia commissione Ecclesia Dei) alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Tale spostamento sarebbe potenzialmente più problematico per queste comunità, alla luce alle modalità con cui la Congregazione per il culto ha gestito gli ordini contemplativi nel recente passato, vale a dire, attraverso l'Istruzione Cor Orans del 2018(1), che richiede ai monasteri femminili autonomi di appartenere a una federazione più ampia, e chiede alle novizie e alle monache contemplative professe di lasciare la loro clausura per la formazione iniziale e permanente, cosa estranea alla vita contemplativa di clausura.
Non è ancora chiaro se la quarta sezione della Congregazione per la Dottrina della Fede continuerà a occuparsi delle questioni dottrinali e dei rapporti con la Fraternità San Pio X.
Non è ancora chiaro se la quarta sezione della Congregazione per la Dottrina della Fede continuerà a occuparsi delle questioni dottrinali e dei rapporti con la Fraternità San Pio X.
L'irreprimibile resistenza
Ben venga dunque l'irreprimibile resistenza evocata dall'ultima lettera, del 31 maggio, di Paix Liturgique dal titolo: La galassia del Summorum Pontificum si prepara a resistere! [qui]. La galassia Summorum evidentemente si riferisce ai gruppi sorti dopo il 2007 per effetto del motu proprio di Benedetto XVI ora a rischio; ma viene da sé che la resistenza riguarda tutti i fedeli al Rito romano antico. In ogni caso, anche con i suoi limiti, il motu proprio, così com'è, è una spina nel fianco per i neomodernisti al comando e riesce comunque a far rinascere e mantenere l'interesse per una liturgia che essi si illudevano si sarebbe spenta da sola.
Nel descrivere le disposizioni del motu proprio Summorum Pontificum come disposizioni di pace. che “cercavano di pacificare liturgicamente una Chiesa che sprofondava sempre più nella crisi”, gli autori sottolineano il paradosso che fin dall'inizio il movimento tradizionale si è fondato sull’azione dei laici (che sostengono ed anche «generano» sacerdoti, tramite gli istituti specializzati), rifiutando le consegne del Vaticano II, benché siano tali da «promuovere il laicato». E aggiungono che, dopo il Vaticano II, cessando la Chiesa romana d’esser tridentina, del tridentinismo – benché per essenza gerarchico – si è ormai fatto carico il popolo di base.
E dunque teologicamente e non più sociologicamente si tratta di una manifestazione sorprendente e provvidenziale del sensus fidelium, l'istinto della fede da parte dei fedeli, istinto che difende con le unghie e con i denti l’esprimersi attraverso la lex orandi della dottrina del sacrificio eucaristico, della presenza reale, del sacerdozio gerarchico e, più complessivamente, della trascendenza del mistero del «Fate questo in memoria di me!».
Di fronte al pericolo che si profila oggi, si può allora cercare di valutare le forze in gioco, attraverso la situazione francese, che non è certo quella della Chiesa universale, ma che offre sempre in questo contesto ottime indicazioni.
E se Bergoglio decidesse di vanificare il Summorum Pontificum col nuovo documento, Paix Liturgique afferma che la “resistenza «sul campo», di per sé irreprimibile, non escluderà peraltro dimostrazioni ed azioni efficaci, già seriamente valutate in varie parti del mondo”.
Maria Guarini, 3 giugno 2021
Solennità del Corpus Domini
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1. Cor orans è una sorta di manuale di applicazione di Vultum Dei quaerere [qui - vedi i prodromi qui], la costituzione apostolica sulla vita contemplativa femminile del 29 giugno 2016, che contiene disposizioni spesso vaghe o astratte, miranti a risolvere problemi per lo più non reali, ma sollevati per ragioni di sapore ideologico, derivate da ideali irrealistici ed eventualmente idonee a far da copertura a intenti surrettizi. Inoltre le citazioni inserite nel testo (Scrittura, Padri, Magistero) sono spesso forzatamente piegate a conferma del discorso, di tono tipicamente modernista: siccome la vita claustrale è una sfida per il nostro tempo, bisogna cambiarla. Si fatica a comprendere la logica di tale tacito assunto, a meno che non si voglia snaturare la vocazione che fin dalle origini costituisce il più efficace antidoto contro la corruzione e l’intiepidimento del popolo cristiano. Il sospetto è confermato dall’insistenza del decreto sulla necessità di formazione permanente, collaborazione tra monasteri, appartenenza a federazioni: è difficile non pensare ad una volontà di ingerenza nella vita monastica e a un metodo di indottrinamento, visti i bei risultati prodotti sui religiosi in genere dallo studio della cattiva teologia e dall’influenza degli organismi associativi…
In poche parole:
RispondiEliminaThe movement to restore the Traditional Mass is the work of the Holy Spirit, and is unstoppable.
- Bishop Athanasius Schneider, O.R.C.
https://www.umbriaon.it/terni-dopo-circa-50-anni-torna-la-messa-in-latino-a-collescipoli/
RispondiEliminahttps://liturgyguy.com/2019/09/14/we-cannot-unsee-the-beauty/
RispondiEliminaDay 1 of the Novena to the Sacred Heart for the preservation, propagation and restoration of the Traditional Latin Mass throughout the world.
RispondiEliminaO my amiable Redeemer, what object more worthy of love could Thy Eternal Father command me to love than Thee? Thou art the beauty of Paradise, Thou art the love of Thy Father, Thy heart is the throne of all virtues. O amiable heart of my Jesus, Thou dost well deserve the love of all hearts; poor and wretched is that heart which loves Thee not! Thus miserable, O my God, has my heart been during all the time in which it hath not loved Thee. But I will not continue to be thus wretched; I love Thee, I will always continue to love Thee, O my Jesus. O my Lord, I have hitherto forgotten Thee, and now what can I expect? That my ingratitude will oblige Thee to forget me entirely, and forsake me forever? No, my Saviour, do not permit this. Thou art the object of the love of God ; and shalt Thou not, then, be loved by a miserable sinner, such as I am, who have been so favored and loved by Thee? O lovely flames that burnt in the loving heart of my Jesus, enkindle in my poor heart that holy fire which Jesus came down from Heaven to kindle on earth. Consume and destroy all the impure affections that dwell in my heart, and prevent it from being entirely His. O my God, grant that it may only exist to love Thee, and Thee alone, my dearest Saviour. If at one time I despised Thee, Thou art now the only object of my love. I love Thee, I love Thee, I love Thee, and I will never love anyone else but Thee. My beloved Lord, do not disdain to accept the love of a heart which has once afflicted Thee by my sins. Let it be Thy glory to exhibit to the Angels a heart now burning with the love of Thee, which hitherto shunned and despised Thee.
Most holy Virgin Mary, my hope, do thou assist me, and I beseech Jesus to make me, by His grace, all that He wishes me to be.
Tre Corone del S.Rosario ogni sera non passano invano , ne ho ricavato l'idea di adottare quattro cattivoni ( due secolari e due del clero) e prego ogni giorno per essi .Li metto nelle mani Misericordiose della Madre di Dio . E'affar Suo , ci pensi Lei . Non voglio per nessuna ragione contrastare il piano di Dio percio' mi preoccupo di contrastare il male che produrrebbero/producono alle anime immortali . E allora , dall'alto del mio niente , imitando S.Teresina prego per loro .Mi sforzo di diradare le mie e le loro tenebre.
RispondiEliminaQuanto accaduto dimostra ancora una volta che bisogna battere il ferro finché è caldo, senza tante riverenze, attendismi, temporeggiamenti rispettosi. Ora tutto è e sarà più difficile, il trasbordo della Chiesa Cattolica nella chiesa transcattolica è in stato di avanzata attuazione, quasi tutto l'apparato è in mano a transcattolici liquidi, senza forma, senza consistenza, manipolati e manipolanti, cioè giuda venduti e traditori. Siccome la condizione della chiesa transcattolica è speculare al governo transparlamentare italiano, non è difficile farsi un'idea realistica dello stato della questione.
RispondiEliminaPer 3 giugno 2021 08:44
RispondiEliminaPersonalmente penso che sia utile suggerire l'acquisto di questi libretti delle dimensioni di un quaderno del costo di euro 6,oo . E' in latino e italiano . Riporta solo l'Ordinario della Messa letta con il prefazio della SS.Trinita'e il prefazio Comune ( gli altri prefazi si trovano in appendice).Per il Proprio e' necessario l'utilizzo di un foglio a parte .Tutto cio' per ri-abituare alla S.Messa Tradizionale chi l'ha conosciuta e ad introdurre tutti gli altri ,in special modo le nuove generazioni . Si puo' richiedere all'Associazione Cristomorfosis ..
info@cristomorfosis.it
Messalino Ordinario
Santa Messa Letta
Nella Forma extraordinaria
https://www.cristomorfosis.it/shop-messalini
E'quello con la copertina blu e la Pieta' di Giovanni Bellini
Il vero Totalitarismo non negherà la libertà, ma la pervertirà in una anarchia pulsionale di ogni istinto, al fine del non-ordine e della non-forma.
RispondiEliminaIl vero Anticristo non negherà la religione, ma la pervertirà nel culto sincretistico e nella onnipotenza indeterminata dell'uomo divino, al fine di annullare peccato e Giudizio.
Entrambi i poteri, però, potranno affermarsi solo pervertendo l'unico ostacolo, che ben conoscono e satanicamente odiano: la Chiesa cattolica nella sua fedeltà al Vangelo dell'unico Signore, Re e Salvatore: Gesù Cristo.
PREGHIERA DEL MATTINO
RispondiEliminaO beata e santissima Trinità, plasma oggi il mio cuore perché diventi un cuore nuovo, abbastanza grande per ricevere la tua comunione. Sono pieno di buone intenzioni di amare il prossimo, ma mi riconosco incapace di attuarle, se non ti amo. Ti prego, prestami un po’ dell’amore spontaneo e gratuito che è necessario per agire e fa’ che i miei sacrifici siano sacrifici viventi, non offerte bruciate.
https://www.laparola.it/romano/liturgia-della-parola/
Panis angelicus
RispondiEliminafit panis hominum;
dat panis caelicus
figuris terminum;
O res mirabilis:
manducat Dominum
pauper, servus et humilis.
Te, trina Deitas
unaque, poscimus:
sic nos tu visita,
sicut te colimus;
per tuas semitas
duc nos quo tendimus,
ad lucem quam inhabitas.
Amen.
http://blog.messainlatino.it/2021/06/magda-olivero-canta-panis-angelicus.html#more
Domanda: la segreteria di Stato e Parolin non hanno altro a cui pensare? Con i disastri in corso pensano alla Messa in latino?
RispondiEliminaNe parla anche Phil Lawler
RispondiEliminahttps://www.catholicculture.org/commentary/disaster-looms-if-pope-francis-restricts-traditional-mass/
Caro amico omonimo, fa piacere vedere che abbiamo le stesse idee e preferenze in campo religioso...buon proseguimento della buona battaglia, sull' esempio di San Paolo " ho combattuto la buona battaglia", dice infatti l' Apostolo delle Genti)
Eliminasono un ignorante della messa in vetus ordo, ma il solo fatto che la si voglia proibire in assoluto è una cosa che mi fa schierare a pieno titolo in suo favore. la repressione, specialmente di un rito millenario, non può essere tollerata e, da buon cheguevarista dico: "bisogna essere intolleranti con chi è intollerante"
RispondiEliminaAlberto Lacchini
Bravo, caro amico, anch' io dico sempre 'lotta dura, sena paura' contro i compagneros del dittatore sudamericano biancovestito. El pueblo unido, jamas sera vencido'!!!
EliminaLa guerra contro la Messa Teadizionale è la guerra contro la Chiesa e la fede cattolica e svela il cuore di chi tale guerra conduce.
RispondiEliminaRileggiamo il Vecchio Testamento e colleghiamolo al Nuovo al Vangelo di Cristo... il popolo prediletto rimase schiavo degli egiziani per 400 anni e subi le peggiori angherie e sottomissioni (basterebbe rivedersi i Dieci Comandamenti - il film rimasto documento storico) ... non basta, poi Dio lo abbandonò nel deserto x 40 anni e li si è cibato di manna mandata dal cielo.. più Dio permetteva punizioni, più quel popolo non capiva... --- oggi Dio ci ha fatti schiavi del mondo, ha permesso il sorgere di una falsa chiesa, una falsa dottrina, un falso concilio che ci ha ridotti a estromettere Cristo dalla Sua Casa per portarci la pachamama e tutto il disastro che vediamo.. ha fatto sorgere una falsa gerarchia che odia la Vera Chiesa ed il Vero Dio Trinitario e loda il nuovo umanesimo, l'ecologia, il paganesimo.. l'immigrazionismo e tutto il marciume che vediamo dentro e fuori la falsa chiesa... tutto questo crollerà e finirà in uno di quei cerchi descritti da Dante nella Divina Commedia.. soffriranno talmente tanto da chiedere di essere bruciati tutti e subito.. e mi riferisco non solo alla falsa chiesa alla sua gerarchia.. ma anche a tutta quella massa informe e ignorante che li segue e si adegua al paganesimo.. tutti loro finiranno bruciati all'inferno.. perchè Dio si è rivelato... e loro non vogliono riconoscerlo per i loro comodi... Deus non irridetur...
RispondiEliminaDalla sequenza della Solennità odierna del Corpus Domini
RispondiEliminaTu, qui cuncta scis et vales:
qui nos pascis hic mortáles:
tuos ibi commensáles,
coherédes et sodáles
fac sanctórum cívium.
Amen. Allelúja.
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2014/11/sequentia-lauda-sion-salvatorem.html
Valli ha pubblicato
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2021/06/03/a-che-punto-e-il-piano-per-emarginare-la-messa-antica/amp/
This morning, I offered Holy Mass with the 1962 missal, as I do daily, and brought the prayer intentions of this group before the Lord Jesus offering the Mass of Corpus Christi. I am certain that Fr. Gommar DePauw, Fr. Yves Normandin, and Archbishop Marcel Lefebvre are interceding for us to preserve and strengthen access to Tradition.
RispondiEliminaWe cannot afford to see the Usus Antiquior "canceled".
RispondiEliminaA weak voice from China.
La messa antica dei nostri antenati ha più sacralità e invita di più a meditare la grandezza di Dio. Mi ricordo nelle messe domenicali quando il sacerdote intonava asperges me issopo et mundabor e si chiedeva perdono perché continuava con il miserere.
RispondiEliminaAre there any canon lawyers that have done work on what “never abrogated” could imply insofar as the possible rights of the faithful to it as described in Book II of the current Code? I know we talk about it being a soft “right”, but has the discussion been anchored in a specific canon?
RispondiEliminaThere is a dearth of commentary from the usual canonists with a web presence. I feel like such a discussion may be vital in the days ahead
Non penso ci sia una possibilità canonica di rivendicare diritti nei confronti del legislatore supremo. Anche se certi diritti *sono* lì... e il legislatore supremo non è un sovrano assoluto ma è vincolato, tra l'altro, al magistero perenne... pur se l'attuale regnante lo ignora totalmente.
RispondiEliminaE la possibilità di un "discorso giuridico" portato avanti con energica autorevolezza da chi ha responsabilità potrebbe dare i suoi frutti.
Siamo pochi, siamo fuori dal coro, siamo guerrieri.
RispondiEliminaE i guerrieri non si arrendono mai.
“Quando il nemico sembra prevalere in battaglia, quando le sue forze sembrano soverchianti, quando la strategia di combattimento sembra far indietreggiare le truppe…allora la battaglia sia portata avanti in maniera diversa, si moltiplichino le “cellule” del bene, i guerrieri restino uniti, la guerriglia si faccia intensa e fastidiosa; si ritrovi lo spirito di corpo, si serrino i ranghi della fraternità, si sopporti l’andare controcorrente, non si perda occasione per, agili e leggeri, colpire al cuore il nemico potente… “A noi la battaglia, a Dio la vittoria”
(Santa. Giovanna d’Arco)
Ma Bergoglio e la sua cerchia liberale in Vaticano pensano che possano azzoppare il Tradizionalismo Cattolico revocando o azzoppando il Summorum?
RispondiEliminaQuesto non potrebbe forse spingere anche i tradizionalisti moderati verso la FSSPX?
Don Alfredo Morselli
RispondiEliminaNON RIUSCIRANNO AD ABOLIRE LA S. MESSA CATTOLICA!
Gran rimedio a ingiusto esproprio
Fu ai cristiani il motu proprio
Lo ha donato Benedetto:
Per la Messa avea rispetto.
Digrignaron tutti i denti
Modernisti e altri fetenti:
proprio bello fu scherzetto
che lor fece Benedetto!
Mai si diedero per vinti
I modernisti variopinti.
E tramaron dalla fogna:
"Cancellarlo sì bisogna!".
Ciò che fece lor più male
Fu la diffusion mondiale;
e sante tante vocazioni
di tradizional congregazioni.
Nonostante il boicotaggio
Tradizion passò in vantaggio;
Causò lor gran malumore
Che fu presto gran terrore.
Si riuniron nella fogna
Ricoperti di vergogna;
“Richiudiamola in soffitta!
Quella Messa è una sconfitta”
Gridaron tutti con furore
E modernistico fetore:
“Aboliamo” fu il verdetto
“il papir di Benedetto”.
Senza l’oste han fatto i conti;
di pietà le sante fonti
in eterno resteranno,
nonostante l'empio danno.
Sta con noi Corredentrice
Di ogni grazia Mediatrice;
Schiaccerà loro la testa
Quando pensan di far festa.
Non potranno cancellare
Il Sacrificio dell’altare;
i maledetti loro piani
il buon Dio renderà vani.
Su fratelli alla preghiera!
Contro error facciam barriera!
Nessun di noi si dia per vinto
Dal Ciel ci guidi San Pio quinto!
La situazione pre-Summorum Pontificum era essenzialmente una forma di segregazione liturgica che alla fine ha creato un tipo di ghetto che ha emarginato in ghetti clero e fedeli attaccati a questi riti. Tornare a quella situazione sarebbe tanto intollerabile per i fedeli quanto non sarebbe saggio per la Chiesa, come non solo ristabilirebbe quella situazione, ma la aggraverebbe.
RispondiEliminaLa saggezza e la prudenza della situazione attuale sono una di carità, normalizzazione e integrazione -- e questa situazione porta alla fine ad una maggiore armonia e comprensione sia a breve termine che soprattutto a lungo termine. Una luce che aiuta a trionfare sulle tenebre.
Come dimostrato nel corso della storia, la segregazione in qualsiasi forma non è salutare per nessuno; essa porta a conflitti e divisione. Per questo, mi rivolgo ai nostri pastori affinché prendano atto delle lezioni della storia e non ripetano gli errori del passato.
« ... La prima osservazione è la grossolana incoerenza del discorso bergogliano. Afferma: “Io m’interrogo sulla sterilità di alcuni istituti di vita consacrata, vedere la causa, generalmente sta nella mancanza di dialogo e di impegno con la realtà”. La verità è che la stragrande maggioranza degli istituti religiosi oggi non solo è sterile ma sta agonizzando, ed è anche vero che tutti negli ultimi decenni sono stati caratterizzati dal dialogo e dall’impegno con la realtà. Non è necessario approfondire questo aspetto per provare tale affermazione. Basti citare le suore che hanno lasciato i loro conventi per stabilirsi nei bassifondi, per stare vicino ai poveri e difendere i loro diritti, e le missionarie che hanno smesso di predicare il Vangelo in cambio dell’approvvigionamento di acqua potabile in qualche sperduto villaggio africano. Si sono immerse nella realtà sino alla noia, eppure i loro istituti religiosi agonizzano e sono irrimediabilmente condannati a scomparire.
RispondiEliminaParallelamente, il cardinale Braz de Aviz, prefetto dei religiosi, annunciava che papa Francesco gli esprimeva il suo timore riguardo ad alcuni istituti religiosi che hanno “una certa tendenza ad allontanarsi un po’ dal Vaticano II, assumendo posizioni tradizionaliste”. La cosa curiosa è che sono proprio questi istituti religiosi, così privi di dialogo e impegno con la realtà, a non essere sterili: infatti le loro case di formazione sono ricche di giovani. La realtà, alla quale il sommo pontefice dedica tanta attenzione, evidenzia con chiarezza che i giovani che decidono di consacrare la loro vita a Dio scelgono per lo più quegli istituti che assicurano attaccamento e vicinanza alla tradizione e conseguente allontanamento dai principi pastorali inaugurati dal Vaticano II ... » .
https://www.aldomariavalli.it/2021/06/04/bergoglio-e-quel-distruttivo-gioco-degli-opposti/amp/
Ma come avranno fatto i cattolici, fino qualche tempo fa, a tornare alle loro case, dopo la santa Messa, senza il variopinto corredo dei delicatissimi: buona sera, buon pranzo e buon giorno, buona digestione, buona pennichella, ecc. che oggi molti sacerdoti, "solerti", aggiungono come necessaria appendice alla benedizione? Secondo me i preti "retrogradi" di una volta erano convinti che nella benedizione sacerdotale ci fosse già tutto e pure di più... ah, già, ma quelli avevano la fede!
RispondiEliminaRB
https://liturgyguy.com/2021/06/04/summorum-pontificum-an-appeal-to-our-shepherds/
RispondiEliminaNel gruppo fb in inglese del Summorum Pontificum invitano alla preghiera chiedendo l'intercessione di... S. Paolo VI (doppio sic!)
RispondiEliminaCit. Davide Carollo
L'AUSPICIO eucaristico - I Diritti di Dio e il rispetto all'Eucaristia
RispondiEliminastart AP
https://www.youtube.com/watch?v=je0Z-Ijkj8k
Nel mese eucaristico chiediamo a don Nicola Bux, liturgista, di spiegarci quali sono i Diritti di Dio in materia sacramentale e quindi quali sono i nostri doveri verso la Divina Eucaristia
PER AFFERMARE, DIFENDERE E DIFFONDERE, A VANTAGGIO DI TUTTA LA CHIESA, LA GRANDEZZA DELLA SUA MILLENARIA TRADIZIONE LITURGICA
RispondiElimina***
Il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum sta seguendo con crescente apprensione le voci, sempre più dettagliate, circa un imminente, pesante ridimensionamento delle disposizioni contenute nel Motu Proprio Summorum Pontificum, emanato il 7 luglio 2007 dal Sommo Pontefice Benedetto XVI, dal quale la nostra piccola organizzazione trae il suo stesso nome.
Non vogliamo riproporre qui il contenuto di quelli che, purtroppo, non possono più considerarsi semplici rumors, essendo ormai diventati quasi vere e proprie anticipazioni. Confidiamo, però, che vi sia ancora spazio perché la saggezza trionfi, e ciò che sembra profilarsi all’orizzonte non veda mai la luce.
Molti fra i nostri Amici ci chiedono se e che cosa sia possibile fare per prevenire o reagire a quanto pare imminente. E’ certamente prematuro proporre oggi specifiche iniziative, anche se è giusto esprimere sin d’ora tutta la determinazione del Populus Summorum Pontificum, in Italia e nel mondo intero, a difendere con ogni mezzo lecito e legittimo il Motu Proprio e, in particolare, i principi cardine che lo animano: la perenne validità del Messale tradizionale, numquam abrogatum, e la piena liberalizzazione del suo uso, secondo quanto diposto dall’art. 2 del Motu Proprio.
Ai nostri cari Amici, a quanti hanno la bontà di considerarci un utile sostegno nel loro apostolato liturgico, diciamo con chiarezza che il CNSP sarà con entusiasmo al loro fianco, in tutte le lecite e legittime iniziative che vorranno intraprendere – nel pieno rispetto verso i nostri Pastori, ma nel sereno esercizio della libertà che il diritto riconosce a tutti i battezzati – per affermare, difendere e diffondere, a vantaggio di tutta la Chiesa, la grandezza della sua millenaria tradizione liturgica e i ricchissimi doni spirituali nuovamente offerti a tutti i fedeli dalle provvidenziali disposizioni del Motu Proprio Summorum Pontificum.
Sin d’ora, poi, ci sentiamo pressati a rivolgere a tutti voi un vibrante
APPELLO
Non vi è nessuna iniziativa, nessun progetto umano, nessuna azione o manifestazione pubblica che, per quanto necessaria o addirittura indispensabile, possa avere la forza della preghiera e conseguirne i mirabili effetti. Non vi è nessun difensore, nessun avvocato, che possa assumere la nostra causa meglio e più efficacemente di Maria Santissima, Nostra Signora.
Per questo invitiamo con tutto il cuore i fedeli del Populus Summorum Pontificum d’Italia ad iniziare subito, oggi stesso, la recita individuale o collettiva del Santo Rosario con la specifica intenzione che le norme del Motu Proprio Summorum Pontificum mantengano la loro piena validità così come sono oggi formulate, e che nessuna modifica venga apportata loro, se non per rendere ancora più diffusa e disponibile alla santificazione dei fedeli la pia e devota celebrazione della liturgia tradizionale.
Non c’è dubbio che, affidandoci all’infallibile protezione della Madonna, qualunque cosa possa accadere, saremo con Lei vincitori e potremo superare ogni difficoltà.
Müller ha aggiunto: «Si parla sempre di dialogo, di dialogo sinodale etc etc…, ma se si agisce con un autoritarismo che non ha precedenti nella nella storia della Chiesa si viene meno alla prudenza e al rispetto verso questi gruppi di fedeli che desiderano celebrare la Santa Messa in questa forma, che, ripeto, è la stessa sostanza, ma è la forma utilizzata fino a Papa Giovanni XXIII».
RispondiEliminaIl cardinale tedesco ha così raccolto l’appello dei gruppi stabili preoccupati per le voci di una revisione del Summorum Pontificum emerse in ambito assemblea Cei (leggi qui l'appello alla pregiera del Coordinamento dei gruppi stabili): «Questa opposizione non ha alcun senso, se non quello di provocare nuove reazioni e nuovi problemi e tensioni nella Chiesa. Invece di calmare la situazione e concentrarsi sulle grandi sfide del Cristianesimo di oggi, che ci impongono di reagire al secolarismo e al nichilismo, ci si occupa di creare nuove tensioni dentro la comunità dei fedeli».
Müller ha sottolineato che «è molto importante il rispetto verso i fedeli. I fedeli non possono essere trattati come bambini di prima elementare, come hanno fatto in San Pietro quando hanno tolto le Messe celebrate da sacerdoti con pochi gruppi di fedeli in varie lingue, compreso quella in latino e in Forma Straordinaria. San Pietro è la chiesa di tutti i cristiani: se arriva, che so un francese, è giusto che abbia la possibilità di assistere alla Messa in latino o nella sua lingua».
Has anyone already written a letter of protest to the pope?
RispondiElimina"Si sta preparando una nuova sfida nella Chiesa cattolica, con Papa Francesco che si appresta a colpire la Messa tradizionale. Il rito antico si è sviluppato nei primi secoli della Chiesa ed è rimasto in gran parte immutato per circa 1500 anni fino al 1969 in poi. Ma negli ultimi anni, ironicamente, insieme al protestantesimo pentecostale, è diventato una delle aree più in crescita del cristianesimo a livello mondiale, anche in Australia."
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