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venerdì 8 marzo 2024

Cosa bisogna temere quando Francesco concede un’udienza ai Capi della Fraternità San Pietro?

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Cosa bisogna temere quando Francesco concede
un’udienza ai Capi della Fraternità San Pietro? 
Fabien Laurent

Nell'immagine: Vaticano - 29 febbraio 2024 Udienza privata di Papa Francesco ai Capi della Fraternità San Pietro. Da sinistra: Don Andrzej Komorowski, Superiore Generale della FSSP, Don Benoît Paul-Joseph, Superiore del Distretto di Francia e Don Vincent Ribeton, Rettore del Seminario San Pietro di Wigratzbad.

Timeo Danaos et dona ferentes” “Temo i Greci quando portano dei doni”
(Virgilio, Eneide, II, 49)

Perché questa diffidenza a priori? Perché ogni volta che Francesco riceve dei “tradizionalisti” questi dopo un po’ di tempo finiscono con l’essere pesantemente delusi dallo spirito gesuitico del loro ospite romano.
Senza dubbio ci si accuserà di mala fede o di inguaribile pessimismo. Ma i fatti sono i fatti.

La Fraternità San Pietro ha pubblicato due comunicati: il primo ad uso dei suoi fedeli, in cui tutto va per il meglio; e il secondo, confidenziale e riservato, ad uso dei suoi membri, in cui si avverte che la positiva accoglienza pontificia è vincolata ad un “augurio”.

“Augurio” che nel regno di Bergoglio significa “condizione”, rivolta in maniera insidiosa ai membri della FSSP: “l’augurio che essi concelebrino in occasione della Messa crismale o, quanto meno che siano presenti alla celebrazione.

Affinché ognuno possa rendersi conto di persona e formulare il proprio giudizio, presentiamo di seguito tre documenti.

I – Comunicato pubblico della Fraternità San Pietro:

«A seguito di una sollecitazione della Fraternità Sacerdotale San Pietro, Papa Francesco ha invitato Don Andrzej Komorowski, Superiore Generale della FSSP, ad incontrarlo. Il Papa l’ha ricevuto in udienza privata in Vaticano giovedì 29 febbraio 2024, accompagnato da Don Benoît Paul-Joseph, Superiore del Distretto di Francia e da Don Vincent Ribeton, Rettore del Seminario San Pietro di Wigratzbad.
L’incontro è stato per essi l’occasione per esprimere al Santo Padre una profonda gratitudine per il decreto dell’11 febbraio 2022, col quale il Papa ha confermato la specificità liturgica della Fraternità San Pietro, nonché per fargli presente le difficoltà incontrate nell’applicazione del detto decreto.
Il Papa si è mostrato comprensivo e ha invitato la Fraternità San Pietro a servire sempre di più la comunione ecclesiale col suo proprio carisma.
Don Komorowski ha informato il Santo Padre del fatto che il decreto dell’11 febbraio 2022 era stato concesso lo stesso giorno della consacrazione della Fraternità San Pietro al Cuore Immacolato di Maria, nella festa della Madonna di Lourdes.
Il Santo Padre ha salutato questa coincidenza come un segno provvidenziale».

II – Lettera interna da non distribuire al di fuori della FSSP

Ai membri della Fraternità Sacerdotale San Pietro (da non distribuire al di fuori della FSSP)

Friburgo, 29 febbraio 2024
Udienza con Papa Francesco

A seguito di una richiesta rivolta al Papa dalla Fraternità San Pietro, presentata con una lettera datata 8 dicembre 2023 dai confratelli Benoît Paul-Joseph e Vincent Ribeton, con l’approvazione del confratello Andrzej Komorowski; Il Santo Padre ha risposto il 12 dicembre 2023, invitando i nostri confratelli ad andare ad incontrarlo. Il Papa li ha ricevuti in una udienza privata in Vaticano giovedì 29 febbraio 2024.

L’incontro, in cui il Papa ha mostrato una cura fraterna, è stato l’occasione per esprimere al Santo Padre la profonda gratitudine per il decreto dell’11 febbraio 2022, in cui il Papa ha confermato la specificità liturgica della Fraternità San Pietro, nonché per informarlo delle difficoltà incontrate nella sua applicazione. Don Komorowski ha fatto sapere al Santo Padre che il decreto è stato firmato dal Papa nello stesso giorno della consacrazione della FSSP al Cuore Immacolato di Maria, alla fine di una novena di preghiera.
Il Papa ha commentato alzando gli occhi e puntando il dito indice al cielo: “viene da Dio”.

Il Papa è stato molto comprensivo per le difficoltà incontrate in diverse diocesi, particolarmente in Francia. Egli si è rallegrato per la fruttuosità della Fraternità San Pietro in termini di vocazioni ed è stato profondamente impressionato dalla vitalità delle nostre case di formazione. Egli ha invitato la Fraternità San Pietro a continuare a far crescere la comunione ecclesiale mantenendo il proprio carisma e con gli sforzi di ognuno dei suoi membri; ed ha espresso il desiderio – nel rispetto della libertà di ogni sacerdote – per la concelebrazione della Messa crismale, o almeno per la presenza dei sacerdoti alla cerimonia e per la loro Comunione Eucaristica. Egli ha incoraggiato la continua comunicazione col Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
L’udienza è durata circa 25 minuti.

Verrà rilasciato al più presto un comunicato stampa con le foto attraverso il nostro sito web.

III – La reazione di Mons. Carlo Maria Viganò
a seguito di questo incontro “cordiale” che assomiglia fortemente ad un “ricatto” (pubblicata sul suo canale X).

«Il vile ricatto di Bergoglio è chiaro: “Vi permettiamo di celebrare i vostri riti solo a condizione che accettiate i nostri”, che sono la contraffazione protestante dei vostri.
Le autorità imperiali pretendevano lo stesso dai primi cristiani: “La vostra religione è ammessa nel Pantheon romano solo a condizione che bruciate incenso davanti alla statua di Cesare”. A giudicare dalla maldestra censura della dichiarazione pubblica, sembra che la duplicità di Bergoglio abbia trovato un’eco in seno alla FSSP». 
Quanto a noi, ci si permetta di essere molto prudenti, perfino sospettosi, con i doni offerti dall’iniziatore di Fiducia supplicans. - Fonte

6 commenti:

  1. Perfetto il commento di Mons. C. M. Viganò.

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  2. La Fraternità S. Pietro dovrebbe trovare il coraggio di scegliere.
    Non può continuare a servire due padroni.
    Papa Francesco vuole che essa partecipi anche come sola presenza alla Messa NO del Giovedì Santo.
    Se lo facesse, tradirebbe la propria ragion d'essere.
    Comincerebbe un processo di perdita di prestigio e di autoannientamento.
    La battaglia contro il NO è dottrinale, lo sappiamo tutti.
    L'ambigua e trista Messa di Paolo VI esprime le deviazioni dottrinali penetrate nel Vaticano II. Le esprime anche attraverso tutto quello che ha tolto dall'antico rito.

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    1. Guardi vhe la san pietro dice la Messa nuova da anni..

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  3. Confidate nel Signore.I tre con la talare sembrano dei robusti carabinieri d'antan....

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  4. Il Novus Ordo, rito "ibrido" costruito in laboratorio con massoni e protestanti, andrà abolito appena possibile.

    M.

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  5. Gli iniziatori della Fraternità San Pietro tradirono il loro padre nella fede Mons. Lefebvre... Quello che gli può succedere adesso sarebbe la nemesi storica, più che giusta. Frequentare Bergoglio non porta bene, soprattutto andare a lamentarsi delle difficoltà incontrate con i vescovi. Ingenui o stupidi?

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