In questi giorni The Remnant pubblica un servizio : Novità da Remnant TV... DAVOS nelle CATACOMBE: la connessione segreta del Vaticano con Klaus Schwab. Link al Video. Una connessione ormai alla luce del sole. E c'è chi definisce complottisti coloro che la denunciano...
Del Patto delle Catacombe (il primo del 1965 e quello rinnovato nel 2019), parlavamo esplicitamente seguendo la cronaca qui e qui, nel momento in cui tornò alla ribalta in occasione del Sinodo per l'Amazzonia.
Per chi non comprende l'inglese del video - che fornisce anche la testimonianza diretta di Schwab sulla collusione con Camara & soci - riprendo di seguito quanto già pubblicato sul Patto delle Catacombe, esattamente quanto rievocato da Michael Matt e che ora possiamo mettere in relazione anche con Traditionis custodes e il connesso ultimatum sul Vaticano II.
E se vi dicessi che un importante Padre conciliare del Vaticano II è stato anche un ospite d'onore all'inizio del World Economic Forum di Davos? E se vi dicessi anche che, oltre ad essere stato vicino a Klaus Schwab 40 anni fa, questo arcivescovo ha anche tenuto un incontro segreto nel cuore della notte nella Roma sotterranea per tramare la caduta della Chiesa cattolica tradizionale a la chiusura del Vaticano II? Teoria della cospirazione selvaggia? Una trama da un romanzo di Malachi Martin?Il fatto è che è assolutamente vero, e ha tutto a che fare con Traditionis Custodes, Papa Francesco e il Grande Reset. Abbiamo un nuovo video di Klaus Schwab che racconta tutto: la connessione tra il Vaticano II e il Grande Reset.Questo video è per CHIUNQUE, cattolico o meno, voglia sapere cosa sta succedendo nel mondo in Vaticano e della bizzarra storia d'amore di Papa Francesco con i promotori e gli agitatori globalisti del Nuovo Ordine Mondiale. [Del resto non mancano alleanze esplicite qui -ndr]
Si tratta della stessa rivoluzione. Schwab tira in ballo il Vaticano e fa il nome di Camara. Michael Matt, oltre a mostrare le dichiarazioni di Schwab, sostanzialmente denuncia quanto già pubblicato che riprendo di seguito anziché rinviare ai vecchi link. Vi invito tuttavia ad esplorare gli altri link cui rimandano i testi per approfondire ancor meglio.
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Maria Guarini. A Roma 150 vescovi del Sinodo rinnovano il “Patto delle Catacombe” ribadendone il pauperismo di conio marxista in chiave amazzonica
Il secondo “Patto delle Catacombe” è stato firmato da parte di circa 150 partecipanti al Sinodo dell’Amazzonia, a pochi giorni dalla chiusura dell'assise.
Il documento è in perfetta analogia col pauperismo di conio marxista del primo, che fu uno dei manifesti della "Teologia della Liberazione", firmato da 42 Padri Conciliari, a Roma, nelle Catacombe di Santa Domitilla, il 16 novembre 1965. Anch'esso a pochi giorni dalla chiusura del Concilio Vaticano II.
Ed è proprio alle Catacombe di Santa Domitilla, sulla via Ardeatina, che si sono recati in carovana di prima mattina, i Padri del Sinodo - principalmente brasiliani e colombiani - insieme ai partecipanti di altre iniziative concomitanti all’assise come “Amazzonia, Casa Comune” con base nella parrocchia di Santa Maria in Traspontina [vedi con quali esiti qui].
Il nuovo documento recherà il titolo di “Patto delle Catacombe per la Casa comune” e vi confluiranno i temi trattati dal Sinodo per la Regione pan-Amazzonica di cui tanto si discute [vedi]. L'evento si è svolto nella basilica semi sotterranea dedicata ai martiri Nereo e Achilleo sotto la guida dall’arcivescovo austriaco naturalizzato brasiliano, Erwin Kräutler, pastore emerito della prelatura di Xingu, tra i protagonisti del Sinodo amazzonico [illuminante la risposta rivoltagli dal vescovo Schneider]. La messa è stata invece celebrata dal cardinale Claudio Hummes. Il tutto in forma privata e senza la partecipazione della stampa.
Secondo le dichiarazioni dell'organizzatore, l’iniziativa era già stata preparata «alcuni mesi prima» dell’inizio del Sinodo: «....Con il Sinodo, alcuni vescovi di Brasile, Colombia, Ecuador hanno voluto riprendere il “Patto” e rinnovarlo nel contesto amazzonico alla luce delle sfide di oggi». Il nuovo testo è frutto di diverse riunioni e prende le mosse dal primo nel quale i 42 firmatari di allora (tra i quali dom Helder Câmara (1909-1999), l’arcivescovo di Olinda e Recife, servo di Dio, scomparso vent’anni fa a 90 anni) si impegnavano a rinunciare a tutti i simboli, i beni materiali o ai privilegi del potere, e a mettere i poveri al centro del ministero pastorale. Una sfida, dunque, da parte dei «fratelli nell’Episcopato» per dar vita, attraverso tredici promesse concrete, a quella Chiesa «serva e povera» auspicata all’epoca da Papa Giovanni XXIII e, cinquant’anni dopo, da Bergoglio.
OsservazioniSugli sviluppi della Teologia della liberazione a nulla sono valse e a nulla valgono per costoro le Istruzioni (1984) dell'allora Prefetto per la Dottrina della Fede Card. Joseph Ratzinger, confermate nel 2014, a un anno dalla rinuncia al Pontificato, quando ruppe il silenzio [qui] anche accettando l'intervista proposta dal vaticanista polacco Wlodzimierz Redzioch, dopo aver ricevuto le bozze del libro "Accanto a Giovanni Paolo II. Gli amici & i Collaboratori raccontano".
Alla domanda su quali siano state "le sfide dottrinali" affrontate insieme a Karol Wojtyla durante il mandato alla guida della congregazione per la Dottrina della Fede, Benedetto XVI rispondeva così [qui]: "La prima grande sfida che affrontammo fu la Teologia della liberazione che si stava diffondendo in America latina. Sia in Europa che in America del Nord era opinione comune che si trattasse di un sostegno ai poveri e dunque di una causa che si doveva approvare senz'altro. Ma era un errore. La povertà e i poveri erano senza dubbio posti a tema dalla Teologia della liberazione e tuttavia in una prospettiva molto specifica. (…) Non era questione di aiuti e di riforme, si diceva, ma del grande rivolgimento dal quale doveva scaturire un mondo nuovo". La fede cristiana veniva usata come motore per questo movimento rivoluzionario, trasformandola così in una forza di tipo politico. (…) Naturalmente, queste idee si presentavano con diverse varianti e non sempre si affacciavano con assoluta nettezza, ma, nel complesso, questa era la direzione. A una simile falsificazione della fede cristiana bisognava opporsi anche proprio per amore dei poveri e a pro del servizio che va reso loro". (…) Giovanni Paolo II "ci guidò da un lato a smascherare una falsa idea di liberazione, dall'altro a esporre l'autentica vocazione della chiesa alla liberazione dell'uomo".
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Roberto De Mattei. Nuovo patto delle Catacombe: compimento del Vaticano II?
Il testamento segreto del Concilio Vaticano II è divenuto pubblico e ufficiale. Il 20 ottobre 2019 nelle Catacombe di Domitilla è stato solennemente rinnovato il “Patto per una Chiesa serva e povera” stipulato il 16 novembre 1965, in quello stesso luogo, da quarantadue padri conciliari, qualche settimana prima della conclusione dell’assise.
Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, l’unico firmatario vivente del Patto delle Catacombe, ha rivelato che il testo del 1965 fu scritto da mons. Hélder Câmara (1909-1999), arcivescovo di Olinda e Recife, che però quel 16 novembre non lo sottoscrisse, perché impegnato in una riunione per la redazione finale della Gaudium et Spes, il documento forse più significativo del Concilio Vaticano II.
Al dito del vescovo che firma è visibile l'anello di Tucum |
Fin dall’inizio del Concilio mons. Câmara aveva stabilito una ferrea alleanza con il card. Suenens, che nella sua corrispondenza chiama con il nome cifrato di “Padre Miguel”. Da allora, il tandem Câmara-Suenens costituì uno dei motori “occulti” dell’assise conciliare. Helder Câmara, all’inizio della seconda sessione, definisce Suenens «l’uomo chiave del Concilio, certo della fiducia diretta e personale del Santo Padre» e, sottolineando il cammino fatto dalla prima sessione, scrive che non a torto il cardinale belga viene designato come «capo mondiale del progressismo». «Al Concilio, lui è il mio leader», scriveva il vescovo brasiliano in una circolare ai suoi fedeli.
I due si incontravano ogni giorno, spartendosi le parti, Suenens nell’aula conciliare, Câmara nei corridoi extra-conciliari. «Durante le quattro sessioni del Concilio – ricordano i suoi biografi –, dom Hélder non farà alcun intervento nelle assemblee plenarie, ma svolgerà un vero lavoro da “eminenza grigia” nell’architettare quello che egli stesso chiamava “sacro complotto” per introdurre nell’agenda dei lavori conciliari il problema della miseria nel mondo e quello dei paesi sottosviluppati, e per incentivare un processo di riforma interna della Chiesa cattolica».
Paolo VI protesse mons. Câmara nominandolo arcivescovo di Olinda e Recife e, dopo la sua nomina, lo rassicurò con queste parole: «Stia tranquillo. È evidente che sul suo capo c’è la mano di Dio. La Provvidenza si è resa tangibile». «Non spetta al Concilio dire tutto – affermava da parte sua mons. Câmara nei giorni conclusivi del Vaticano II –. Ci sono delle affermazioni implicite che tocca a noi esplicitare» (tutte le citazioni sono tratte, con il riferimento alle fonti, dal mio libro Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, Lindau, Torino 2011 [qui]).
Dopo la conclusione del Concilio, un industriale belga amico di Suenens, Jacques Lannoye (1915-1999), a nome di un gruppo di amici, offrì al card. Suenens e a mons. Helder Câmara il sostegno finanziario per alimentare la “sacra fiamma” del Concilio dopo la sua conclusione. Sono queste le origini della Teologia della liberazione in America Latina.
Tra coloro che appoggiarono il Patto delle Catacombe, fu il card. Giacomo Lercaro (1891-1976), arcivescovo di Bologna. Il suo nome non risulta tra i firmatari, ma egli si fece rappresentare da mons. Bettazzi, suo vescovo ausiliare. Il consigliere teologico del card. Lercaro era don Giuseppe Dossetti (1913-1996). I rapporti tra Dossetti e Lercaro sono analoghi a quelli che legarono Câmara a Suenens. Entrambi erano dei progressisti militanti. Dossetti, abile organizzatore intellettuale, fu il padre della “Scuola di Bologna”, il laboratorio intellettuale dell’ultraprogressismo europeo. Câmara, che era un attivista politico, è il padre della Teologia della liberazione, da cui discendono i promotori del nuovo patto delle Catacombe del 20 ottobre: il cardinale Cláudio Hummes, mons. Erwin Kräutler e padre Oscar Beozzo, storico e biografo dello stesso Câmara. La cerimonia del 1965 fu presieduta da mons. Charles-Marie Himmer (1902-1994), vescovo di Tournai (Belgio); quella del 2019 dal cardinale Hummes, nominato da papa Francesco relatore generale al Sinodo per l’Amazzonia. Celebrando nelle Catacombe di Domitilla l’“Eucaristia del Patto”, definita dai partecipanti come «un atto di amore cosmico», il card. Hummes ha mostrato la stola di mons. Câmara di cui è devotissimo.
Il documento sottoscritto nel cimitero sotterraneo di via Ardeatina da vescovi e laici, tra cui gli organizzatori della mostra blasfema “Amazzonia, Casa Comune” nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, è un testo in quindici punti intitolato: Patto delle catacombe per la casa comune. Per una Chiesa dal volto amazzonico, povera e serva, profetica e samaritana. Il patto socio-politico degli anni Sessanta è divenuto il patto socio-cosmico dell’era di Greta Thunberg.
I firmatari proclamano l’impegno a battersi «per un’ecologia integrale, in cui tutto è interconnesso, il genere umano e tutta la creazione perché tutti gli esseri sono figlie e figli della terra e su di loro aleggia lo Spirito di Dio (Gen 1, 2)» (n. 2), a «rinnovare nelle nostre chiese l’opzione preferenziale per i poveri, in particolare per i popoli originari, e insieme a loro garantire il diritto ad essere protagonisti nella società e nella Chiesa» (n. 4) e ad «abbandonare, di conseguenza, nelle nostre parrocchie, diocesi e gruppi ogni tipo di mentalità e posizione colonialista, accogliendo e valorizzando la diversità culturale, etnica e linguistica in un dialogo rispettoso con tutte le tradizioni spirituali » (n. 5).
Non si tratta di un evento puramente commemorativo, ma dell’ultimo atto di un processo che inizia con il Concilio Vaticano II e culmina con l’ascesa al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio. Il 21 marzo 2013, una settimana dopo la sua elezione, papa Francesco ricevette una copia del Patto delle Catacombe dalle mani dell’attivista argentino Adolfo Pérez Esquivel, sostenitore dei dittatori marxisti Fidel Castro, Nicolas Maduro e Hugo Chaves. L’8 luglio del 2014 Leonardo Boff pubblicò un articolo con il titolo El pacto de las catacumbas vivido por el Papa Francisco, in cui, dopo avere trascritto il Patto delle Catacombe del 1965 concludeva con queste parole: «Non sono proprio questi gli ideali presentati da papa Francesco?»
Il 14 novembre 2015 il Patto delle catacombe è stato ricordato presso l’aula magna della Pontificia Università Urbaniana in un seminario a cui hanno partecipato il card. João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e lo storico Alberto Melloni, leader della “Scuola di Bologna”, ma anche il teologo della liberazione Jon Sobrino, condannato nel 2007 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e ricevuto da Papa Francesco il 13 novembre 2015).
Il Sinodo sull’Amazzonia è dunque il simbolico compimento del Concilio Vaticano II, la realizzazione di quella “opzione preferenziale per i poveri” per cui si batterono mons. Helder Câmara e don Giuseppe Dossetti, il cardinale Suenenes e il cardinale Lercaro. Il partito amazzonico, che rappresenta l’ala giacobina della Rivoluzione conciliare schiera le sue truppe nelle Catacombe di Domitilla, mandando alla Chiesa questo messaggio: “Indietro non si torna”. «E solo l’inizio, per altri 50 anni», come ha affermato Maurício López, segretario esecutivo della REPAM, durante la sottoscrizione del nuovo Patto delle Catacombe.
PAROLE PROFETICHE (LEGGETE E STUPITEVI)
RispondiEliminadi papa San Pio X (ieri era il giorno della sua memoria liturgica)
"Ma sono ancora più strane, nello stesso tempo spaventose e rattristanti, l'audacia e la leggerezza di spirito di uomini che si dicono cattolici, che sognano di rifare la società in simili condizioni e di stabilire sulla terra, al di sopra della Chiesa cattolica, "il regno della giustizia e dell'amore", con operai venuti da ogni parte, di tutte le religioni oppure senza religione, con o senza credenze, purché dimentichino quanto li divide, le loro convinzioni religiose e filosofiche, e mettano in comune quanto li unisce, un 'generoso idealismo' e forze morali prese "dove possono". Quando si pensa a tutto quanto è necessario in forze, in scienza, in virtù soprannaturali per istituire la città cristiana, e alle sofferenze di milioni di martiri, e alle illuminazioni dei Padri e dei Dottori della Chiesa, e alla dedizione di tutti gli eroi della carità, e a una potente gerarchia nata dal Cielo, e ai fiumi di grazia divina, e il tutto edificato, collegato, compenetrato dalla Vita e dallo Spirito di Gesù Cristo, la Sapienza di Dio, il Verbo fatto uomo; quando si pensa, diciamo, a tutto questo, si è spaventati nel vedere NUOVI APOSTOLI intestardirsi a fare di meglio mettendo in comune un vago idealismo e virtù civiche. Che cosa produrranno? Che cosa sta per uscire da questa collaborazione? Una costruzione puramente verbale e chimerica, in cui si vedranno luccicare alla rinfusa e in una CONFUSIONE SEDUCENTE le parole di libertà, di giustizia, di fraternità e di amore, di uguaglianza e di umana esaltazione, il tutto basato su una DIGNITA' UMANA MALE INTESA. Si tratterà di un'AGITAZIONE TUMULTUOSA, sterile per il fine proposto e che avvantaggerà gli agitatori delle masse meno utopisti (....).
Temiamo che vi sia ancora di peggio. Il risultato di questa promiscuità nel lavoro, il beneficiario di quest'azione sociale cosmopolitica, può essere soltanto una democrazia che non sarà né cattolica, né protestante, né ebraica; UNA RELIGIONE...PIU' UNIVERSALE DELLA CHIESA CATTOLICA, che riunirà tutti gli uomini divenuti finalmente fratelli e compagni, nel "regno di Dio".- "Non si lavora per la Chiesa: si lavora per l'umanità". E ora, pervasi dalla più viva tristezza, ci domandiamo, Venerabili Fratelli, che cosa è diventato il cattolicesimo del Sillon [movimento francese- n.p.c.]. Ahimè! Esso...è stato captato, nel suo corso, dai moderni nemici della Chiesa e d'ora innanzi forma solo un misero affluente del grande movimento di APOSTASIA, organizzato, in tutti i paesi, per L'INSTAURAZIONE DI UNA CHIESA UNIVERSALE, CHE NON AVRA' NE' DOGMI, NE' GERARCHIA, né regole per lo spirito, né freno per le passioni, e che, con il PRETESTO DELLA LIBERTA' E DELLA DIGNITA' UMANA, ristabilirebbe nel mondo, qualora POTESSE trionfare, il REGNO LEGALE DELL'ASTUZIA E DELLA FORZA, e l'OPPRESSIONE DEI DEBOLI, di quelli che soffrono e che lavorano".
(Lettera Apostolica di San Pio X agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910)
E' un'impressione che mi tiro dietro da tempo... Quanto avvenuto nell'ottobre 2019 in Vaticano ha segnato l'avvio di un qualcosa di brutto, soprattutto in senso preternaturale. Si è varcata la soglia del modernismo dottrinale e liturgico per entrare in un ambito idolatrico. Si è smesso di avere ancora qualche remora di pudore, per sfidare l'Agnello.
RispondiEliminaIn un certo senso si è dato avvio a un tempo del tutto particolare, concretizzatosi nella sospensione delle messe ad inizio quaresima 2020, fino a quella Pasqua spettrale.
Ci siamo ancora dentro e tutto lascia pensare che ci resteremo ancora per un po' (e se c'entrassero proprio i milleduecentosessanta giorni delle scritture? infatti non manca quasi niente, tra poteri bestiali, re, falsi profeti e stranezze a gogò in ogni dove...).
Il Signore permette che certe prove accadano, ma le fa finire. Chiediamo la grazia di vederne presto la fine (o anche di non vederla se questa è la Sua Volontà) nella certezza che Egli porrà fine alla vanità che presume di rimodellare la creazione senza il Protagonista del creato e della sua redenzione. Il terzo segreto di Fatima c'entra sempre.
RispondiEliminaVeramente di questo "patto delle Catacombe" stipulato nel 1965 dai sostenitori della teologia della liberazione per organizzarsi come vera e propria fazione all'interno della Chiesa, si è sentito più volte parlare. Non c'era nulla di particolarmente segreto. Il segreto, l'aria di complotto derivava dal fatto di essersi riuniti nelle Catacombe cioè nella basilica connessa, un po' fuori mano, a Roma.
Di catacombale non c'era in realtà veramente nulla. Era evidente che Giovanni XXIII e il Concilio avevano dato impulso e stavano di fatto incoraggiando la teologia della liberazione.
Che adesso sembra essersi alleata con il capitalismo finanziario apparentemente apertosi al "sociale", con specchietti per le allodole quali ad esempio la "Open Society" di Soros.
Il "complottismo" è la mania di spiegare tutto con l'azione subdola di un centro mondiale occulto, diretto da personaggi tanto misteriosi quanto infallibili.
RispondiElimina"per entrare in ambito idolatrico"
Ma le concessioni all'idolatria non erano cominciate da ben prima?
Giovanni Paolo II che si fa mettere in fronte il segno di Shiva da una sacerdotessa
indù; le danzatrici africane a seno scoperto sempre davanti a questo papa, non mi
ricordo se a una Messa o a una cerimonia; i tam tam in S. Pietro e nel Duomo di Milano, tutte le commistioni con i riti dei vari paganesi nelle messe "aggiornate alla cultura dei popoli" in Asia, Africa
e chi più ne ha più ne metta...
Ormai questi adorano apertamente gli idoli.
RispondiEliminaMa lodano apertamente anche altre religioni, come l'Islam, che col culto degli idoli c'entra poco assai.
O il luteranesimo, oggi teologicamente sfigato non meno del cattolicesimo, aperto anch'esso a tutto.
E' un'insalata in cui tutto e il contrario di tutto.
Una tragica farsa.
Nel Vecchio Testamento, tutte le volte che Israele ha abbandonato il culto del vero Dio, cosa è successo? Non è arrivato puntuale il castigo divino, cominciando con la punizione per l'adorazione del Vitello d'Oro?
Se alla prima conversione segue la pigrizia di quelli che non imitano coloro che con Fede e Perseveranza si rendono degni delle Promesse di Cristo si sfocia nella apostasia che porta con sé la sua maledizione, il fuoco eterno e l'impossibilità di una nuova conversione.
RispondiEliminaLe Promesse di Gesù Cristo, sulle quali Lui ha giurato, contemplano la possibilità per noi di entrare nel Suo riposo. Dio si riposò il settimo giorno dopo aver compiuto le sue opere, parimenti Gesù Cristo ubbidiente fino alla morte e alla morte in croce entrò nel Suo riposo, nel Tempio Santo come Pontefice Massimo al modo di Melchisedek.
Dietro Gesù Cristo anche a noi è concesso di entrare nel Suo riposo attraverso la Fede, la perseveranza nella ubbidienza a Lui e la Speranza. (sintesi dei primi capitoli della Lettera agli Ebrei)
La Chiesa di papa Bergoglio – ha scritto Agamben - è decaduta al rango di “ancella della scienza, che è ormai diventata la vera religione del nostro tempo”. Non solo non ha levato una voce diversa, rivendicando le ragioni dell’anima e dell’elemento spirituale, ma si è limitata, nei rari casi in cui ha preso la parola, a esortare all’obbedienza e all’adesione alle regole della nuova teologia medico-scientifica. Ha rinunziato al proprio discorso per aderire in toto a quello della religione medico-scientifica.
RispondiEliminaSì, è così. Tuttavia di quella "Chiesa" io non voglio far parte perché non è la Chiesa Cattolica.
EliminaChi in un qualche modo la riconosce e la sostiene (con le tasse, partecipando ai suoi riti, etc...) non può dirsi cattolico.
https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/28380027/mirko-ciminiello-romait-scopre-messaggio-ratzinger-non-riconosce-francesco-come-papa-nella-lista-di-san-malachia.html
RispondiEliminaE' davvero fuori luogo ogni paragone tra un passo falso di un gigante della fede come Karol Wojtyla, che sopportò e superò in vita sua (con la forza della fede cristiana) il nazismo, il comunismo e la falsa libertà del liberalismo, con la scelta programmatica dell'interprete prescelto per pilotare la Chiesa-sposa al di fuori del vincolo che la unisce al Cristo-sposo.
RispondiEliminaContinua la serie di articoli di Cionci e ogni volta si torna sempre al punto: se Benedetto XVI è ancora il Papa, Bergoglio chi è? Sarà un caso, ma in effetti per la cosiddetta profezia di San Malachia la lista dei Papi arriva a de gloria olivae. Il Petrus romanus è già "altro". Che cos'altro? Ancora non è chiaro, ma è chiaro che non è quello di prima!
Nessuno nega che il CVII rappresenti l'evento più vistoso della deriva della barca di Pietro, ma anche a deriva in atto c'è chi governa la nave volendola strappare al naufragio e chi invece punta deciso a centrare la scogliera che è sempre più vicina alla chiglia.
In questi giorni mi è tornato in mente il passo di San Marco in cui la barca degli apostoli pare prossima al disastro. Non è il passo in cui Gesù dorme sulla barca, ma quello al capitolo 6, quando Gesù da terra vede i discepoli remare contro vento e all'ultima veglia della notte (circa l'ora del canto del gallo) si fa loro accanto camminando sulle acque, come a sorpassarli, quasi beffardo visto il loro sforzo. La razionalità già applicata allora persino dai dodici portò subito a cercare spiegazioni fantasmagoriche... Gesù, con semplicità, disse: "Coraggio, non temete, sono io". Non avevano ancora capito nulla della moltiplicazione dei pani e dei pesci e il loro cuore era indurito.
Ecco la vera discontinuità ecclesiale: dalla fede dei mistici (come lo fu Karol Wojtyla e mi sento di azzardare anche Benedetto XVI, almeno da anziano) ad un'incapacità di andare oltre una voglia di remare nel mondo, pensando che Gesù in piedi sull'acqua sia tutt'al più un fantasma rispetto alle loro certezze mondane. E' qui il dramma della chiesa di Petrus romanus, il dramma di chi pensa la chiesa un gommone per raccattare migranti più o meno spontanei, o un hub vaccinale, o un ospedale accampato tra chi la sfanga più o meno affratellato con altri tutti protesi a distribuire alimenti, preservare l'ambiente e differenziare l'immondizia, evitando di adorare troppo Dio, ma prostrandosi al mainstream.
Sì, sono d'accordo.
RispondiEliminaAttenzione, però: se è vero che ci sono qui torbide suggestioni non tanto marxiste quanto populiste (che è molto peggio), è anche vero che in certi movimenti tradizionalisti, o pseudo-tali (penso soprattutto al Brasile: a buon intenditor poche parole), la polemica antiprogressista, di per sé sacrosanta, nasconde spesso l’appoggio a un sistema sociale ed economico molto ingiusto.
Un vero, beninteso integralismo si deve opporre, e non solo a parole!, a ogni errore, di sinistra (per modo di dire) ma anche di destra. Sennò diamo degli argomenti ai nostri avversari e rendiamo impura la nostra battaglia. La verità, e solo la verità, nella carità.
A proposito dell'articolo di Andrea Cionci: ma davvero ormai tutti fanno a chi la spara più grossa! Giornalisti, professori, prelati, politici... Quante stupidaggini! Se cominciassero, se cominciassimo tutti a studiare un po'? Scusate, lo dico con umiltà.
RispondiEliminaQuesto non è il Vangelo della Salvezza, la Buona Novella predicata da Paolo e dagli Apostoli ma un nuovo Vangelo non solo da non ascoltare ma da rigettare totalmente perché fuorviante. La Chiesa non è una entità politica o una ONLUS salvifica ma lo strumento di salvezza voluto da Gesù e offerto agli uomini che sotto la Guida di Pietro, degli Apostoli e dei loro Successori legittimamente investiti con l'Ordinazione Sacerdotale ed Episcopale. La Chiesa è lo strumento sacramentale di salvezza, non una entità politica.
RispondiEliminaVincenzo D'Ilario
RispondiEliminaCredere che Giovanni Paolo II sia stato un "gigante della fede" significa forse non avere
ancora un'idea chiara della fede cattolica.
Forse converrebbe studiarsi l'analisi critica delle encicliche di GPII fatta dallo
scomparso teologo tedesco prof. Doermann, che non apparteneva a schieramenti "tradizionalisti" ma si limitava a fare, con grande competenza, l'analisi dei testi, confrontando la dottrina
personale di GPII con la dottrina di sempre della Chiesa.
La traduzione italiana è reperibile nei Priorati della FSSPX.
E comunque, ne avesse fatto uno solo di "passo falso"...
Cionci cita fatti... smontate i fatti o si taccia.
RispondiEliminaI fatti citati non dimostrano quindi non c'è bisogno di smontarli. Ci sono poi opinioni opposte di canonisti , anche qui non c'è dimostrazione. Se tra i fatti inseriamo la lista di S Malchia , lo stesso Ratzinger, da Cionci considerato vero Papa , dichiara che era stata probabilmente stilata per affermare, contro i protestanti, che il Papato,quindi la Chiesa, sarebbe durato ancora a lungo, ma che non è detto che sia esaustiva. Tutto giocato sul " potrebbe". Ma ciò che squalifica il tutto è la sorprendente tesi di una Chiesa catacombale guidata da una imprecisata autorità spirituale ,non Papa, eletta dal popolo romano. Quindi non sarebbe più la Chiesa come divinamente fondata su Pietro, ma qualcos'altro. E per ingannare meglio questa "autorità " si chiamerebbe Petrus Romanus... mah...Condido l'invito a spararle meno grosse e studiare un po' di più. A cominciare dal Catechismo ( di S Pio X, non quello modernista)
Eliminamurmex lei fatti non ne cita su Cionci. Devia su san Malachia usando un condizionale dovuto non trattandosi che di ipotesi. Le sue argomentazioni non reggono ma anche lei, come molti altri, dovrebbe, qui il condizionale si deve al fatto che al momento non lo fa, prendere atto dei segni dei tempi come dice Gesù. Siamo ad una svolta che la cosa le piaccia o no, siamo alla fine dei tempi di "questo mondo" e non alla fine del mondo. La Chiesa di Pio XII ha purtroppo partorito un Bergoglio che, in doppio in concomitanza di un Papa con munus fino alla morte, ritiratosi in preghiera,si esercita nel ministero di distruzione della vecchia Chiesa che non morirà nella Sua spiritualità, secondo la Parola del Suo Fondatore, ma si evolverà nel Regno del Divino Volere che chiediamo nel Padre nostro. D'altronde la Chiesa del sinedrio è crollata perchè marcia come ora cadranno i rami marci. Il Papa futuro sarà un capo spirituale senza tante pecche perchè sarà come voluto da Dio. I farisei di ieri e di oggi son convinti di essere loro dei ma così non è e quando Dio dice il Suo basta, basta è.
EliminaMa c
EliminaSi capisce poco, ma mi pare di capire che lei riprende vecchie tesi ereticali quali quella di una età dello Spirito Santo , di una Chiesa dolo spirituale senza strutture visibili e con un capo spirituale senza pecche , perfetto in stile cataro... roba già da tempo condannata, ma non c'è niente di nuovo sotto il sole, queste suggestioni ogni tanto riemergono. Invidiabile la sua sicurezza nell'interpretare la volontà divina. Certo che l'antico sacerdozio è morto : il Vecchi Testamento era preparazione al Nuovo , gli Ebrei hanno rifiutato il Messia e l'antica Alleanza è stata sostituita dalla Nuova ed ETERNA . La Chiesa rimane sempre la stessa nella sua Costituzione divina , altro che evoluzione o "nuova forma " di Papato come sembra ipotizzare quel confusionario ( a esser buoni) di Ratzinger
E poi , scusi ,ma cosa c'entra Pio XII? Semmai è Ratzinger(e i predecessori "santi") ad aver partorito Bergoglio.
EliminaQuanto a Cionci, fa un tale minestrone che è difficile confutarlo. Mi mostri questi "fatti" uno per uno e li confutero'.
EliminaGPII e’ un uomo e un pastore di grandissima fede cristiana cattolica. Non so se ho studiato abbastanza, ma Gesù’ non ha mai detto che bisogna studiare, limitandosi ad indicare la sua porta stretta, la croce.
RispondiEliminaQuesta sembra proprio un petizione di principio. Attenti al falso misticismo e alla falsa umiltà. La Fede ha un contenuto che bisogna conoscere , infatti la Chiesa fa studiare anche i bambini, con il Catechismo minimo che poi andrebbe approfondito durante l'intera vita. GPII ha detto e fatto cose incompatibili con la retta Fede . I Martiri che indiscutibilmente sono i campioni nel passaggio dalla porta stretta della Croce(maiuscolo) mai avrebbero accettato baci al Corano , libagioni agli antenati, segni "sacri" sulla fronte ecc. Bergoglio non nasce come un fungo, il terreno era stato preparato da tempo, con insegnamenti a dir poco ambigui innestati sulla solida ignoranza in cui si sono scientemente voluti tenere i fedeli .
EliminaConcordo.
Eliminamurmex . Beata Luisa Piccareta:..se non c'era in Noi la certezza che la Nostra Volontà dovesse regnare nella creatura per formare la Nostra Vita in essa,il Nostro Amore brucerebbe la Creazione e la ridurrebbe al nulla; e se tanto si sopporta e si tollera, è perchè vediamo al di là dei tempi il nostro scopo realizzato.
Eliminacaro murmex leggo che Cionci aggiunge carne al fuoco ancora riguardo proprio alla risposta su san Malachia da parte di Benedetto XVI
Elimina
RispondiEliminaNemmeno ci ha invitati, Gesù, a turarci gli occhi e le orecchie con l'alibi dell'ignoranza.
si fa fatica a ritenere tutto vero, resta il fatto però, che mille cose dette hanno un riscontro nella realtà e nell'atteggiamento delle persone citate
RispondiEliminaAlberto Lacchini
Avvocato Erich Grimaldi, videomessaggio al Ministro Speranza. "SPERANZA RISPETTA I CITTADINI ITALIANI"
RispondiEliminaArticolo Uno è un partito politico italiano di sinistra fondato il 25 febbraio 2017. Il partito sostiene la centralità del lavoro,[14][15] i nuovi diritti, la piena uguaglianza, l'integrazione europea,[16][17][18] la laicità, la giustizia sociale,[9] la non-violenza e la salvaguardia dell’ambiente.[1][10]
https://gloria.tv/post/2kDhuEb9tXMYDRNmHQtHziT3a
Anno 2017 Partito della Speranza:"La centralita' del lavoro,piena uguaglianza,giustizia sociale,non violenza..
Il 23p.v.il ministro sara' a Pesaro fara' un comizio alle ore 21:00 e alle ore 19:00inaugurera' una farmacia.
L'avv.Grimaldi presenziera' alla conferenza LIVORNO del 22 agosto 2021, ore 20.30, terrazza Mascagni
Esperto leader sul Covid: protezione dei vaccini "modesta", diffusione Covid "completamente slegata" dal vaccino
RispondiEliminaLa diffusione della variante Delta del Covid è "completamente slegata" dal tasso di vaccinazione, ha rivelato nel suo video del 17 agosto il professor Didier Raoult, direttore di IHU Méditerranée Infection e uno dei maggiori esperti mondiali di Covid-19.Raoult fa l'esempio dell'Islanda, col tasso di vaccinazione massimo in tutti i paesi sviluppati (oltre il 90%), che ora ha più casi di Covid di sempre, oppure il caso del Vermont, in cui il livello di vaccinazione e di diffusione del Covid sono tra i maggiori negli USA.
La protezione del vaccino contro le varianti è "modesta", afferma Raoult; le persone con maggiori fattori di rischio sono protette, ma sul livello della popolazione generale i vaccini non hanno avuto successo.
Raoult spiega che il Covid è tra le malattie non molto immunizzanti. In questi casi, è raro trovare dei vaccini efficaci. Secondo lui, essere "pro" o "contro" i vaccini è un approccio "idiota" in quando la decisione di vaccinarsi dovrebbe considerare molte circostanze.
Che la vaccinazione riduca la gravità del morbo è ignoto, perché non esistono abbastanza dati indipendenti. Tuttavia, "la carica virale è maggiore in chi si vaccina". Buone notizie: la variante Delta del Covid è meno pericolosa delle precedenti.
https://gloria.tv/post/DymhZz98USNX4D8Xco2bhDYJC
Loro sanno benissimo tutte queste cose! E tante altre!
EliminaLa farsa del virus è stata ben spiegata da Mons. Viganò nei suoi interventi, i quali tuttavia NON piacciono ai "tradizionalisti"... figuriamoci ai "conservatori"...
Per i "tradizionalisti" moderati esiste veramente la pandemia (con lo 0.07 di morti!), esiste una malattia terribile e peggiore della peste nera e stai a vedere che pure i vaccini, sia pure pochino pochino, fanno bene!
La soluzione non è mai la moderazione.
Buttate giù dalla finestra le televisioni!
Bruciate tutte le medicine!
Convincetevi: per quanto al momento sembra che abbiano stravinto loro, alla fine faranno una fine barbina... loro e le loro siringhe!
Sacro Cuore di Maria, siate la stella luminosa e la guida dell'anima mia!
https://gloria.tv/post/D92AYm8Ttrk64rZUZxRWGvQza
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RispondiEliminaSi continua con l'argomento risibile di Ratzinger che si sarebbe ritirato conservando il munus in senso spirituale, che eserciterebbe con la preghiera.
Sarebbe un papa da operetta, se veramente avesse avuto l'intenzione di continuare a fare il papa in questo modo.
Il munus del papa, conferito da Cristo risorto al beato Pietro, consiste nel governo effettivo della Chiesa universale, dal punto di vista disciplinare, dottrinale, pastorale e anche politico, per quanto necessario. Un munus sdoppiato tra due soggetti, uno in cattedra e l'altro "emerito", non esiste. UN papa avrebbe conservato il potere, l'altro ne avrebbe solo il suo esercizio? Avremmo quindi in cattedra un papa che avrebbe solo l'esercizio di un potere la cui titolarità spetterebbe ancora al suo predecessore, che si sarebbe dimesso restando però papa a questa condizione? Ma ci si rende conto delle assurdità allucinanti che si vogliono far credere?
La summa potestas iurisdictionis su tutta la Chiesa è il potere sovrano su tutta la Chiesa, un potere assoluto quanto alla sua struttura specifica, visto che non può essere sindacato da nessuna autorità umana, non essendoci nessuna autorità al di sopra di quella del papa, tranne Cristo stesso. Un potere sovrano non può essere diviso tra due soggetti, uno dei quali si limiti ad esercitarlo solamente. Il soggetto unico titolare di questo potere può delegarne espressamente l'esercizio ad un soggetto, ma a lui subordinato, per una determinata operazione, p.e. ad un vescovo o comunque ad un "legato", rappresentante ad hoc, del papa. Non può dividerlo, con un soggetto che a lui si supponga pari nella gerarchia delle fonti del diritto.
Qui mancano nozioni elementari. Studiate prima di parlare.
T.
Esatto, T. Qui tutti si improvvisano teologi o canonisti , sparando opinioni come verità. Giustamente, studiamo almeno il Catechismo , rimuginando, poi passiamo alle grandi encicliche , segnatamente i c.d. tre Sillabi sul modernismo , che è il problema dei problemi in quest'ora. Senza avvedersene , molte persone in buona fede ne sono impregnate. Cerchiamo attraverso la voce del Magistero di immunizzati contro questo che è il vero virus letale
EliminaE poi, i sostenitori dell'assurdo sdoppiamento che stima hanno di colui che ritengono Papa? Un personaggio che per mettere in evidenza le deviazioni del modernismo , invece di combatterle a viso aperto come suo dovere le lasciasse correre , inscenando una falsa rinuncia, dichiarando una falsa fedeltà al successore , avviando verso il baratro innumerevoli anime? Sarebbe questo per loro il munus petrino?
EliminaIl concordo era riferito a anonimo 22,05 su GPII, errori ne avrà fatti ma che sia santo è possibilissimo. Io non posso giudicare la sua anima, anche il concilio non è sorto come un fungo ma è stato preparato fin dal 1800....
RispondiEliminaCertamente non possiamo e non dobbiamo giudicare la sua anima. Speriamo si sia pentito dei suoi errori e sia salvo , come lo speriamo dei nostri cari defunti. Ma non pretendiamo che i nostri cari siamo posti su un altare per essere venerati
RispondiEliminaIl Santo canonizzato non è un comune fedele cristiano che si spera abbia conseguito la salvezza : è un modello , una guida , un intercessore perché ha praticato in modo eroico le virtù, in primis quelle teologali. E riguardo alla Fede non credo che imitandolo avremmo una guida sicura, anzi.
RispondiEliminama si deve perdere temo su Malachia e le sue "profezie",le liste di papi futuri, quali sono o quali sarebbero?
Qui c'è un sacco di gente che ingolla pseudoprofezie e rivelazioni private a go-go.
Il Signore ci invita cogliere i segni dei tempi, ma usando il raziocinio e la giusta
conoscenza, non aprendo la bocca e inghiottendo le colombe arrostite messe in vendita dal primo imbonitore di passaggio.
Questi sono peggio delle pinzochere del tempo che fu.
Un commentatore sopra dice che il "patto delle Catacombe" era tutt'altro che segreto. Eh, bisogna intendersi. Cinque anni fa così ne parlò padre Scalese:
RispondiEliminahttps://querculanus.blogspot.com/2016/07/il-patto-delle-catacombe_18.html
Ieri mi sono imbattuto casualmente in un articolo sul “Patto delle Catacombe”. Mi sono stropicciato gli occhi e mi son detto, alla toscana (un querciolino non rinnega mai le sue radici): oh icchegliè? Incomincio a leggere l’articolo e, man mano che procedo nella lettura, mi sento sempre piú smarrito. Scopro che il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio Vaticano II, quaranta Padri Conciliari, nelle Catacombe di Domitilla, firmarono il “Patto delle Catacombe”. Cado dalle nuvole: in cinquant’anni, non avevo mai sentito parlare di simile patto.
In questi ultimi anni ho imparato che oltre ai segreti di Pulcinella (questioni ufficialmente segrete che però tutti conoscono) esiste anche il perfetto opposto (questioni che sarebbero pure documentate, ma che di fatto rimangono sconosciute - o vengono ritenute farlocche - per i più).
PS A proposito... padre Scalese pochi giorni fa era ancora a Kabul (si trovano articoli in rete). Preghiamo per lui.
PS2 Su Cionci condivido il commento 21 agosto 2021 15:26. Ormai per me è in lista nera, non leggo più niente di quello che scrive. La questione della pseudo-profezia di Malachia citata da Ratzinger, poi, non è neanche nuova. Volete sapere cosa penso? Che il Giornale gli da' spazio per tenere qualche lettore tradizionalista, visto che ormai ha fatto una svolta totalmente pro-regime (Boezi è diventato praticamente illeggibile). Probabilmente è il caso di mettere tutto il giornale in lista nera.
Se è ancora lecito scriverlo (e non verrà dato un braccialetto per distinguere chi la pensa diversamente), resto dell'idea che gli articoli di Cionci non sono affatto strampalati.
RispondiEliminaBenedetto XVI è papa, non avendo rinunciato al munus.
Caso mai c'è da chiedersi se possa dirsi effettivamente pontefice Francesco.
Le "pseudo profezie" di San Malachia potrebbero anche essere un divertissement medioevale.
Resta il fatto che la lista di motti dedicati si chiude con il 111°, de gloria olivae.
Poi c'è un tal Petrus Romanus, che suona tanto come il Vescovo di Roma.
La strana chiesa con due papi della beata Emmerick.
Tutto proprio adesso? Tutto regolare?
Così irritante da confondere Libero con il Giornale? O Giuda Iscariota con Giuda Taddeo?
Meglio non parlarne: come se nella Chiesa non si fosse mai intrufolato nessuno di estraneo.
anonimo 12,51 vedo che anche lei nota gli errori dei commentatori su Cionci che non scrive sul Giornale. Inoltre NON hanno manco letto l'articolo recente di Cionci su Benedetto XVI che recentemente risponde a una domanda su san Malachia e , si noti bene, dice che " è possibile" che... lui sia l'ultimo Papa della lista anche se potrebbero ancora essercene in futuro moltissimi..... Invito a leggere.
RispondiEliminaSE BENEDETTO XVI È PAPA LO DEVE DIRE ESPLICITAMENTE.
RispondiEliminaFINO AD ALLORA NON È LECITO CONSIDERARLO TALE.
SAREBBE COMUNQUE UNA VERGOGNA DI PAPA CHE HA GIOCATO CON LA CHIESA E CON I CATTOLICI QUANDO AVEVA IL POTERE DI DIRE LA VERITÀ.
MA QUAL'ERA LA SUA VERITÀ?
CHE GLI EBREI SI POSSONO SALVARE ANCHE SENZA CONVERTIRSI A CRISTO?
LE LA TENGA PURE LUI QUELLA ERETICISSIMA VERITÀ: SE CI SI PUÒ SALVARE ANCHE RIFIUTANDO CRISTO, A MAGGIOR RAGIONE CI SI PUÒ SALVARE ANCHE RIFIUTANDO BENEDETTO XVI.
I PEGGIORI LUPI LI HA PROMOSSI, HA CERCATO SEMPRE E SOLO IL QUIETO VIVERE...ALMENO BERGOGLIO È COERENTE NEI SUOI ANTIPRINCIPI!
RispondiEliminaInvito a leggere....
Invito a studiare, per evitare ci continuare a ripetere la bufala
dell'ex-pontefice che ha conservato il munus.
caro anonimo 19.04.Non sono parole dello stesso Benedetto? ... fino alla morte. Un pensiero: perchè tanta rabbia verso Benedetto?
RispondiElimina
RispondiEliminaPerché tanta rabbia verso Benedetto XVI?
La mettiamo sul piano sentimentale? Con la condizione nella quale è ridotta la Chiesa?
E da chi? Da me o da lei o da papi indegni, come anche Benedetto XVI? Proprio così.
Non si tratta di rabbia, si tratta di sdegno per il permanere di un atteggiamento
che non vuol guardare in faccia alla realtà e preferisce rifugiarsi nel mito.
Benedetto ha detto lui di aver conservato il munus? In che senso può averlo detto se
non in senso del tutto spirituale e simbolico, o mistico, se si preferisce, per giustificare in qualche modo che voleva mantenere le insegne papali pur ritirandosi in una (comoda) vita di preghiera e di studio? Si potrebbe
dire, persino: in senso puramente platonico. O davvero credete che abbia voluto dire che conservava il munus di governare la Chiesa, che si fosse rimbambito (scusate il termine) sino a questo punto?
E non ha detto lui stesso più volte che il papa in carica è quell'altro? Fino a prova contraria, eletto regolarmente, dopo che era stata regolarmente dichiarata vacante la Sede.
Allora: dice di aver mantenuto (solo) spiritualmente il munus ossia l'ufficio di papa, che continuerebbe a svolgere pregando per la Chiesa (e lo dice quando si sa che l'ufficio del papa non è pregare per la Chiesa ma "governarla" in tutti i sensi). Cristo risorto ha detto a Pietro "pasci le mie pecore" non ha detto "prega per le mie pecore".
Comunque sia, in tal modo l'ufficio pontificio verrebbe "allargato", postilla di mons. Gaenswein. Una costruzione del tutto accademica, platonica, che crea solo una enorme confusione.
E difatti, gli orfani di Ratzinger si precipitano a dire che, se ha conservato il munus, allora Benedetto è il vero papa. E l'altro, che fa? Si limita ad esercitare il munus di Benedetto, ne sarebbe come il rappresentante... Sono tesi pazzesche, ma non lo vuol capire.
È inutile continuare a spiegare cose del resto già più volte spiegate a chi non vuol far lo sforzo di capire, per partito preso.
Infatti... si continua a parlare di astuzia.
Elimina. Di un piano per portare alla luce il marciume modernista. Intanto: Ratzinger è stato ed è lui stesso un modernista ( moderato, ma questo fa parte del gioco). Quindi già lavorava lui stesso in questo senso . Ma ammettiamo per un istante che invece si sia trasformato in campione dell'ortodossia . Alle anime che nel frattempo mentre il " piano " astutissimo si svolge ci pensa o no? . O è disposto a sacrificarle per la riuscita del piano ? Assurdità
Sì, questi sono rifugi mentali dove uno si accomoda con la coperta dei buoni sentimenti. Come bambini che ai lampi del temporale si infilano sotto le coperte appunto. Il Signore disse che come bambini saremo entrati nel Regno dei Cieli, dopo aver dispiegato tutto il nostro potenziale di creature a Sua immagine e somiglianza. Il Signore nostro Gesù Cristo non fu un buonista sentmentaloide con occhi e cuore bendati dal politicamente corretto ipocrita, no. Il Signore Gesù Cristo si adirò moltissimo con i mercanti nel Tempio cacciandoli e buttando all'aria tutti i loro banchi, sugli scribi e farisei ipocriti lanciò guai a profusione, alla samaritana fece subito capire che gli aggiustamenti narrativi della sua biografia con Lui non attaccavano, quello che Gesù richiede da noi è saper distinguere il bene dal male, il vero dal falso, l'esercizio cioè del sì sì, no no. Non è che facendo i buonisti diventiamo buoni, diventiamo invece e finiamo con essere ipocriti, attirandoci tutti i guai che la nostra condizione di falsi falsoni richiede.
RispondiEliminaSiccome qui girano parecchie animule pretese candide, mi permetto di cogliere l'occasione e dire loro che in questo modo non salvano loro stesse, non salvano il prossimo, né tanto meno la Chiesa ormai in agonia. Quindi esercizio quotidiano, per chi scrive prima di tutti, del 'sì sì, no no' per due o tre anni, meglio a vita restante. A tutti BACI E ABBRACCI ANTIVIRUS DA GESU' BAMBINO.
Quando uno è accecato dal risentimento è inutile farlo ragionare.
RispondiEliminaC'è troppa acredine, per non dire pregiudizio: sempre la solita solfa, sempre un rivangare.
Lasciate stare i sentimenti di Gesù nel tempio: intanto non siete Gesù e poi in voi c'è altro.
Spero di non duplicare il commento, l'avevo già scritto ma mi pare non sia partito. Anonimo 13,08 perché accusare le persone di risentimento e acredine? Le pare una bella cosa? Per quanto riguarda il pregiudizio : non è forse il suo, che si rifiuta di considerare i fatti, la realtà (e anche questa non è una bella cosa) ; sul modernismo di Ratzinger tutti gli studiosi ( non modernsti) concordano . Perché rifiutare un confronto serio? Quanto a Cionci : qualcuno aveva accusato di non averli letti integralmente...beh, sono un tale minestrone...cita 2 canonisti:sono due in una vasta schiera...s Malachia lasciamolo perdere, lo stesso Ratzinger fra l'altro sembra considerarlo apocrifo. Altri indizi minutelliani ( con tutto il rispetto per d. Minutella che ritengo in buona fede ma condizionato da una formazione carente del seminario luterano, come ha detto, di Palermo) non sarebbero presi in considerazione da nessun canonista
EliminaAvevo anche proposto di presentare gli argomenti di Cionci uno per uno in modo da poterli confutare singolarmente magari in modo più esaustivo ma mi pare di non aver ricevuto risposta
EliminaSe Ratzinger sapesse di essere Papa e lanciasse messaggi sibillino per farlo comprendere ad alcune menti "illuminate" come si autoconsiderano alcuni giornalisti preti , canonisti , e non certo all"enorme massa dei fedeli, sarebbe il peggior criminale . O un pazzo e allora non sarebbe Papa. Ma non è così. Bisogna mettersi in testa che è modernista . Non ragiona come noi ma appunto come modernista. Quindi i presunti segnali ( abito bianco, firma, interviste ambigue ecc )fanno parte di una personalità in cui il modernismo (la cui caratteristica saliente è l'agnosticismo, il non amore per la verità) è radicato fin dalla giovinezza. Odio, avversione ? Per il modernismo sì, per lui no. Speriamo anzi nella sua salvezza.
RispondiElimina.
Specifico che "non amore per la verità " non significa accusa di essere menzognero volontariamente. Indica un atteggiamento filosofico della mente contagiata dal modernismo per cui la verità, se esiste, non è conoscibile oppure è in evoluzione a seconda dei bisogni umani nei tempi diversi.
RispondiEliminaOvviamente questo non esclude la menzogna volontaria, di cui svariati modernisti hanno dato ampia prova. Ad es con giuramento antimodernisti fasulli fatti nella cappella di un compiacente cardinale protettore. Oppure rimanendo tutta la vita a celebrare e amministrare Sacramenti, per poi rivelare nel testamento di non credere alla Divinità di Nostro Signore. Dico solo che la buona fede dobbiamo presumerla fino a prova contraria ( vedi testamento). Rimane l'EVIDENZA OGGETTIVA di fatti che implicano un singolare accecamento
EliminaSu questo accecamento giudicherà Dio. A noi la preghiera per la salvezza di qualsiasi anima. Come mamma e nonna di una pletora di nipoti, per smontare la collera mi immagino queste persone piccole , sulle ginocchia della mamma piena di speranza di una loro futura felicità. Dio abbia pietà di loro , del grande male che ci hanno fatto(penso che ognuno di noi avrebbe la sua storia da raccontare), e di tutti noi peccatori.
EliminaConcordo al 100% con Murmex.
RispondiEliminaNon capisco perché ci sia chi accusa di "risentimento" coloro che hanno capito la verità su di Ratzinger.
Il risentimento è invece tipico di chi, amando un idolo con un affetto non ben ordinato, si vede attaccare quell'idolo.
Magari ci sono persone che devono qualcosa alla teologia ratzingeriana...ma resta una teologia modernista e che ha fatto tanti danni alla Chiesa e alle anime.
Se poi, PER ASSURDO, avesse veramente orchestrato il piano di cui lo accusa Cionci, sarebbe un essere di una meschinità senza pari, un tizio da dimenticare con 1000 damnatio memoriae.
Sapete perché un certo tradizionalismo non ha alcuna credibilità anche in presenza dello sfascio conciliare e di un pontificato come quello di Francesco?
RispondiEliminaPerché si culla nella sua pretesa perfezione, come se non dovesse convertirsi.
Risentiti? Ma quando mai: serafici e lieti.
Avvelenati? Ma che stai a dì!? Amiamo il nemico.
Un po' ingiusti? Noi?! Siamo la giustizia incarnata e pure S. Giuseppe dovrebbe imparare...
Incapaci di uscire da uno schematismo? Ma che dite? Che cos'è uno schematismo?
Mi rendo conto che accorgersene è una grazia. Serve la pietà, molto più del diritto.
Le grazie non sono un merito. Si ricevono. E bisogna chiederle a Dio. Anche per gli altri.
Per contemplare serve a poco spiegare: bisogna soltanto stare in silenzio, davanti al Re.
Stare in silenzio davanti al Re purifica la coscienza e illumina l'intelletto e anche il livello delle spiegazioni (anche a seconda del contesto) quando siamo tenuti a dare le ragioni della nostra fede.
RispondiElimina"Perché si culla nella sua pretesa perfezione, come se non dovesse convertirsi."
RispondiEliminaVero. Ovviamente ciò non si applica al ratzingerianesimo, perché tutto quello che ha fatto Ratzinger è perfetto, opportuno, inoppugnabile. Non solo quello che ha fatto, a dire il vero, ma anche quello che avrebbe fatto secondo ipotesi più o meno fantasiose.
RispondiEliminaSu Libero Quotidiano.it tale dott. Cionci discetta da tempo su sede vacante, sede vuota, sede libera, sede impedita per sostenere la tesi che il vero papa è sempre Benedetto.
Il Cionci sarà pure un solido canonista, tra i tanti titoli che sbandiera nel suo curriculum, ma, a mio modestissimo avviso, dovrebbe pensare prima di scriver abissali castronerie. Un esempio?
Cito dalla pagina odierna: “Il mite, anziano Joseph Ratzinger fin dall’inizio del suo pontificato ha avuto enormi problemi nel farsi obbedire, tanto che non poté neppure imporre la frase “versato per noi e per molti” nel Padre Nostro…” Avete letto bene: per Noi e nel PADRE NOSTRO!
Lecito chiedersi: ma costui c’è mai andato a Messa?
Pubblico l'estratto di un commento disdicevole e poi rispondo.
RispondiEliminaIl disdicevole è riferito agli epiteti sprezzanti con cui definisce le persone che nutrono stima per Ratzinger/Benedetto XVI e anche alla menzogna con cui afferma che nessuno gli ha risposto nel merito di una sua affermazione.
Concordo al 100% con Brieuc. Le vedove ratzingeriane si sentono in grado di giudicare il foro interno altrui, attribuiscono risentimenti a chiunque tocchi il loro idolo e non si sentono mai in dovere di fare i conti con la realtà: loro attribuiscono, interpretano, cercano di screditare gli interlocutori con conati emotivi privi di contenuto reale ma ricchi di illazioni. Nessuno che mi abbia mai risposto al riguardo dell'ERESIA ratzingeriana della salvezza parallela (recentemente ribadita)....
Spregevole lo stile e menzognera l'affermazione. A quella domanda è stato risposto ripetutamente anche nei seguenti termini
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/p/modifica-della-dottrina-della.html
Cara Mic, non so se posso appuntarmi al petto la medaglia di "vedova ratzingheriana".
RispondiEliminaSai come la penso su questa figura così significativa di questa temperie ecclesiale.
Nutro immutata e profonda gratitudine a Dio per Benedetto XVI.
Prego perché il Signore ce lo conservi e penso che ce l'abbia conservato non senza motivo.
Non stiamo parlando di un "perfetto", ma di un uomo di Dio consapevole del proprio difetto.
Un uomo davvero in ascolto e in adorazione di Dio e non si preoccupa troppo del mondo.
Un uomo che forse ha colto l'attimo (il kairos) mentre kronos non fa che rivangare torti.
In Dio contempla la Presenza presente mentre l'uomo mondano vede passato e teorizza futuro.
C'è chi pensa che il tempo sia superiore allo spazio ed avvia processi, lasciandoli andare.
C'è chi ritiene amore inocularsi di RNA messaggero lasciandolo fare, fidente nella scienza.
E chi sa Dio eternamente Presente infinito e lo contempla nel Verbo incarnato, Eucaristia.
Dio l'Essere e Dio il sommo bene, l'Uno purissimo e perfettissimo in radicale opposizione al non-essere, denuncia del relativismo e di approcci per tesi, antitesi e sintesi.
Il mistero trinitario, trinità della divina natura, la circumincessione, l'hylasterion presidiato dai cherubini, l'elevazione della mente in Dio fino alla carità dei serafini...
Per tutto questo sono impotenti la natura e l'ingegno umani, soprattutto quando trasudano di certe pretese schematistiche fatte soprattutto di rabbia malcelata. Chi non perde la propria vita non la salverà: è la logica crocifissa di Nostro Signore, assunta su di sé anche da chi ha corredento silenziosamente ai piedi della croce, fidandosi di Dio.
Poco o nulla si dovrà badare alla creatura e molto invece all'Essenza creatrice.
Questo coglie l'attimo, invece di preferire opportunità agite dal mondo e dal suo principe.
Il principe è menzognero perché crede che i processi portino a progressi e a salvezza.
In fondo la menzogna è proprio questa: basteremmo solo noi a salvarci, senza la croce.
Ma poi basta uno che punzecchia e ci si risente, risentendosi che ti dicano risentito.
Molto meglio un bel capro espiatorio da sgozzare sull'ara per far tornare i propri conti.
Il signor Tralcio scrive una bella omelia, di notevole afflato mistico. Peccato che i Maestri del misticismo non disprezzino mai la Ragione. Sarebbe insulto al Logos. Anche nelle cose di quaggiù, come è in fondo questa questione, occorre utilizzare la ragione . Vanno benissimo la gratitudine e l'affetto, ma questo non deve far disprezzare chi questa gratitudine non ce l'ha , perché ritiene di essere stato preso in giro . Il signor Tralcio procede a sentimento, permetta ad altri di utilizzare la ragione esaminando spassionatamente fatti incontrovertibili. Aggiungo per la gentile mic: francamente mi pare disdicevole anche la chiusa dell'intervento del signor Tralcio, in cui dipinge chi non ha il suo stesso afflato come sgozzatore sull'ara per far tornare i propri conti. Capisco il riguardo per un frequentatore del blog di vecchia data, ma qui ci si permette veramente troppo. Conclusione: ritengo che questa diatriba nuova troppo le passioni (direi più da parte degli estimatori di Ratzinger che in genere non portano fatti , ma sentimenti. Legittimi,ripeto, ma che non necessariamente devono essere condivisi. Verrà il momento ,se lo metteremo, in cui sapremo la verità su tutto e ne gioiremo qualunque essa sia.
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