Sulla Quaresima, vedi precedenti: Mercoledì delle ceneri [qui - qui - qui]; Mattia Rossi. La prima domenica di Quaresima [qui]; Il repertorio gregoriano nelle feste introduttive alla Quaresima - La Pasqua nelle Domeniche di Quaresima [qui]. Meditazione sulla Quaresima [qui]; Quaresima palestra per l'anima e per il corpo [qui].
Carissimi,
Anche quest’anno la Quaresima sta innanzi a noi, Mercoledì 2 marzo sarà, infatti, feria IV Cinerum. Non è precetto festivo ma è buona cosa partecipare alla Messa ricevendo l’austero simbolo delle Sacre Ceneri (per il Rito Antico suggerisco la Basilica dei SS. Celso e Giuliano e la Parrocchia della Trinità dei Pellegrini).
Ancora il Sacro Tempo quaresimale ci raggiunge mentre le difficoltà della vita e del mondo ci obbligano a pensieri e azioni di austerità. È importante che guardiamo alle prove con visione soprannaturale scorgendo in esse un appello provvidenziale alla penitenza, alla purificazione, all’emendazione e alla conversione in modo tale che i quaranta giorni che ci stanno innanzi non trascorrano nell’apatia, nello scoraggiamento o nella dissipazione. Nel Rito Romano la Quaresima inizia il Mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì Santo. Ricordiamo i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo Battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico. È anche il periodo in cui i catecumeni vivono l'ultima preparazione al loro Battesimo e noi ci uniremo a loro, nelle Omelie domenicali, per riflettere sul Sacramento del Battesimo. Il tempo è caratterizzato dall'invito alla conversione a Dio in un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua culmine delle festività cristiane.
Pratiche tipiche della Quaresima sono il digiuno ecclesiastico e l’astinenza dalle carni e altre forme di penitenza (es. l'astensione dal fumo e dalle bevande alcoliche, dalla ricerca di forme smodate di divertimento, dai comportamenti consumistici, dalla televisione e dagli altri mezzi di comunicazione utilizzati in maniera leggera), la preghiera più intensa e la pratica della carità.
Ricordo i canoni del Codice di Diritto canonico che regolano i giorni di penitenza.
Can. 1249. Per legge divina, tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo; ma perché tutti siano tra loro uniti da una comune osservanza della penitenza, vengono stabiliti giorni penitenziali in cui i fedeli attendano in modo speciale alla preghiera, facciano opere di pietà e di carità, sacrifichino sé stessi compiendo più fedelmente i propri doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza a norma dei canoni che seguono:
- Can. 1250. Sono giorni di penitenza nella Chiesa universale, tutti i venerdì dell’anno e il tempo di Quaresima.
- Can. 1251. Si osservi l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, in tutti i singoli venerdì dell’anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo [Venerdì Santo].
- Can. 1252. Alla legge dell’astinenza sono tenuti coloro che hanno compiuto il 14 anno di età; alla legge del digiuno, invece, tutti i maggiorenni fino al 60 anno iniziato. Tuttavia i pastori d’anime e i genitori si adoperino perché anche coloro che non sono tenuti alla legge del digiuno e dell’astinenza a motivo della minore età, siano formati al genuino senso della penitenza.
- Can. 1253. La Conferenza Episcopale può determinare ulteriormente l’osservanza del digiuno e dell’astinenza, come pure sostituirvi, in tutto o in parte, altre forme di penitenza, soprattutto opere di carità ed esercizi di pietà.
Sabato 5 marzo I sabato del mese, ore 16 Santa Messa.
Ogni domenica, dalle ore 15,00, è a disposizione il Sacerdote Confessore.
Per tutte le domeniche di Quaresima, al termine della Santa Messa, ci sarà il Saluto al Santissimo Sacramento (esposizione, adorazione, canti in Benedictione Sanctissimi Sacramenti, Benedizione Eucaristica). L’atto si concluderà per le ore 17,20).
Da Settuagesima fino alla domenica delle Palme la Colletta domenicale è in favore delle Missioni in Eritrea della Suore di Sant’Anna che ci ospitano.
Con la Quaresima l’Altare sarà preparato con i sei candelieri e la croce richiesti.
Buona Quaresima a tutti,
Mons. Marco Agostini
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P.S. La domenica, presso la persona incaricata, è possibile richiedere i Messalini con l’Ordinario per poter seguire la Santa Messa.
In Sant'Anna al Laterano: Lunedì, martedì e venerdì, Esposizione del Santissimo Sacramento.
RispondiEliminaPer certo anche oggi e domani dalle 15,30 alle 19
Il mese scorso è terminato il ciclo di dieci articoli riguardanti le “ricette dei monaci”, rubrica molto apprezzata da voi lettori di Cartusialover, ma essendo in periodo di Quaresima (che avrà inizio il 2 marzo e terminerà il 14 aprile) ecco oggi per voi una ricetta speciale.
RispondiEliminaAbbiamo potuto apprezzare tante ricette, composte da vari ingredienti, gustose ma mai estremamente elaborate. Talvolta un primo, un secondo con uova e pesce e verdure cotte oppure insalata o un pezzo di formaggio, la frutta e qualche volta anche il dolce.
Non bisogna inoltre dimenticare, che i monaci certosini per una gran parte dell’anno, per il periodo che va dal 14 settembre, il giorno dell’Esaltazione della Santa Croce, fino al giorno di Pasqua, consumano un unico pasto della giornata. Essi non fanno mai colazione e non cenano se non accontentandosi di un pezzetto di pane e magari di una bevanda calda che possa dargli ristoro. Fermo restando, che un giorno a settimana, il venerdì o la vigilia delle solennità, i monaci digiunano, accontentandosi di mangiare pane e di bere acqua.
Il pane, unico alimento nei giorni di astinenza, viene fatto dai monaci in un forno proprio. Non è mai pane bianco, ma un pane con la crusca perché esso risulta essere più nutriente. Ed è la ricetta del pane di crusca che oggi voglio offrirvi.
https://cartusialover.wordpress.com/2022/03/01/il-pane-di-crusca-dei-certosini/
Pane di crusca
Ingredienti:
400 g farina 00
200 g crusca di grano
250 / 300 ml acqua
2 g lievito di birra disidratato
2 g malto
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
10 g sale
Svolgimento:
Nella ciotola dell’impastatrice (ma potete fare l’impasto facilmente anche a mano) mettete la farina e la crusca. Aggiungete il malto e il lievito.
Impastando iniziate ad aggiungere poco alla volta l’acqua (non vi servirà tutta) e l’olio. Quando l’impasto inizia a formarsi aggiungete il sale. Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, non troppo morbido.
Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare per 1 ora in luogo tiepido.
Riprendete l’impasto, fate qualche piega e date forma di una pagnotta tonda. Fate lievitare fino al raddoppio coperto e al caldo.
Scaldate il forno a 180°C quindi fate due tagli trasversali, a forma di croce, sulla superficie del vostro pane ed infornate per 35-40 minuti.
mi raccomando diamo orari di messe tradizionali concesse a condizione di accettare la nuova e il concilio. Entrando in quelle chiese a quelle funzioni, fate professione esterna di accettare tutto, secondo i dettami di Traditionis Custodes. Rendetevi conto che quelle messe di tradizionale hanno solo il rituale esterno, e parteciparvi è atto esterno di apostasia
RispondiEliminaOggi nel Rito Romano inizia il periodo di Quaresima mentre nel Rito Ambrosiano questo periodo viene fatto iniziare con la domenica successiva.
RispondiEliminaGià, perché?
La versione ufficiale ci dice che si tratti di un conteggio; i romani contano 40 giorni di digiuno dal Triduo escludendo le domeniche, questo porta dunque ad un inizio anticipato della quaresima dovendo fare 40 giorni esatti. Per gli ambrosiani invece si usa il sistema più antico che prevede di contare 40 giorni di penitenza, in cui anche le domeniche sono incluse, dunque partendo dal giovedì santo andando a ritroso si comincia di domenica.
Questo aspetto penitenziale è rimarcato dalle Ferie Aneucaristiche ovvero il divieto di celebrare la Liturgia di venerdì, in preparazione al Sabato Santo.
Tutto questo perché il rito ambrosiano nel suo corpus è più antico di quello romano che, per estensione ed uso, si è evoluto nel corso dei secoli mentre quello legato alla diocesi di Milano è rimasto più ancorato ai primissimi secoli (cosa che, a livello liturgico, viene riconosciuta anche dagli orientali).
Vi sono poi una serie di tradizioni che legano la figura di Sant'Ambrogio al "ritardo" quaresimale degli ambrosiani.
La Quaresima inizierebbe tardi, secondo alcuni, poiché ai tempi di Ambrogio un anno fu impossibile celebrare il Carnevale a causa di una pestilenza che flagellò la diocesi di Mediolanum fino a ridosso della Quaresima; sant'Ambrœus dunque scrisse al Papa di Roma per ottenere una dispensa affinché questo periodo pre quaresimale, causa peste, fosse allungato.
Un'altra tradizione insegna che Sant'Ambrogio era in viaggio; il ritardo sarebbe stato causato o dai milanesi che avrebbero approfittato della sua assenza per continuare a festeggiare o più probabilmente dalla richiesta del vescovo che, avendo fatto sapere che sarebbe giunto a momenti, chiedeva ai suoi fedeli di attenderlo per festeggiare santamente.
Oggi mercoledì delle ceneri , la strada maestra per il riscatto .
RispondiEliminaNon è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere
il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire chi è nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua gente?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà;
implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!».
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se offrirai il pane all’affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua oscurità sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le antiche rovine,
ricostruirai le fondamenta di epoche lontane.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
restauratore di case in rovina per abitarvi.
Invece del digiuno di carne in Quaresima, Papa Francesco propone 15 semplici atti di carità.
RispondiEliminaGuarda che bellezza!
1. Salutare. (sempre e ovunque)
2. Ringraziamenti* (anche se non "dovresti" farlo).
3. Ricordare agli altri quanto li ami. *
4. *Salutare con gioia* quelle persone che vedi tutti i giorni.
5. . Ascoltare la *storia* dell'altro, senza pregiudizi, *con amore*.
6. Fermarti per *aiutare*. Stare *attento a chi ha bisogno di te. *
7. # Tirare su il morale # a qualcuno.
8. * Celebrare* le *qualità* o *successi* di un altro.
9. *Selezionare* ciò che non usi e *regalarlo* a chi ne ha bisogno.
10 . *Aiutare quando serve* per far riposare un altro.
11 . *Correggi con amore,* non tacere per paura.
12 . *Avere buoni dettagli* con quelli che ti stanno *vicino *
13 . *Pulire quello che uso a casa. *
14 . *Aiutare gli altri a superare gli ostacoli*
15 . *Chiama i tuoi genitori* se hai la fortuna di averli.
• *digiuna di parole offensive* e trasmette parole gentili
• *digiuna di scontenti* e riempiti di gratitudine
• *Digiuna di rabbia* e riempiti di mitezza e pazienza
• *digiuna di pessimismo* e riempiti di speranza e ottimismo
• *digiuna di preoccupazioni* e riempiti di fiducia in Dio
• *digiuna di lamentarti* e riempiti delle cose semplici della vita
• *digiuna di pressione* e riempiti di preghiera
• digiuna di tristezza* e amarezza e riempiti il cuore di gioia
• *Digiuna di egoismo* e riempiti di compassione per gli altri
• *digiuna di mancanza di perdono* e riempiti di atteggiamenti di riconciliazione
• *digiuna di parole* e riempiti di silenzio e di ascoltare gli altri
Se tutti proviamo questo digiuno, il quotidiano si riempirà di:
*PACE,*
*FIDUCIA,*
*GIOIA,*
E *VITA*
Già dovremmo farlo , si chiamano opere di misericordia vanno fatte sempre .
EliminaMercoledì delle Ceneri
RispondiEliminaLa Confessione – Sant’Antonio da Padova
La confessione è detta anche deserto perché è piena di bestie. Vediamo quali sono queste bestie, delle quali la confessione deve essere piena.
Le bestie sono i peccati mortali; il termine latino "bestiae", suona quasi come "vastiae", devastatrici, perché i peccati mortali devastano e dilaniano l’anima. Di essi Isaia, quando parla della perfida Giudea, cioè dell’anima peccatrice, dice:
“Sarà un covo di dragoni e pascolo di struzzi. Vi si incontreranno demoni con onocentàuri (animali favolosi, incrocio tra asino e toro), e i satiri (caproni) grideranno uno all’altro; lì si accovacciò lo sciacallo ("làmia") e vi trovò riposo. Lì trovò la sua tana il riccio e vi nutrì i suoi piccoli, scavò intorno e li riscaldò alla sua ombra” (Is 34, 13-15).
Osserva che in questo passo sono nominate sette specie di bestie, che sono il drago, lo struzzo, l’onocentàuro, inteso per due: asino e toro, il satiro, lo sciacallo e il riccio. In queste sette bestie ravvisiamo sette specie di peccati, tutti da rivelare con esattezza nella confessione, insieme con quelli che sono ad essi simili; come sono stati commessi nel consenso della mente e nell’esecuzione dell’opera.
Dice dunque: Sarà un covo di draghi, ecc. Nel drago è indicata la velenosa malizia dell’odio e della diffamazione, nello struzzo la falsità dell’ipocrisia, nell’asino la lussuria, nel toro la superbia, nei satiri (caproni) l’avarizia e l’usura, nello sciacallo la perfidia dell’eresia, nel riccio la cavillosa scusa del peccatore.