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venerdì 31 gennaio 2020

L’esortazione post-sinodale di papa Francesco abolisce il celibato ecclesiastico

Anticipazione da Corrispondenza Romana. Potete consultare l'indice degli articoli sul Sinodo Amazzonico e rovinose conseguienze

La notizia che anticipiamo era nell’aria, ma la conferma ci giunge in via riservata da alcuni vescovi che hanno ricevuto una parte (non tutta) della Esortazione apostolica post-sinodale di papa Francesco sul Sinodo dell’Amazzonia. Questa parte riproduce sostanzialmente il paragrafo 111 approvato nel documento conclusivo del Sinodo.
«Molte delle comunità ecclesiali del territorio amazzonico hanno enormi difficoltà di accesso all’Eucaristia. Trascorrono mesi o anni prima che un sacerdote possa tornare in una comunità per celebrare l’Eucaristia, offrire il sacramento della Riconciliazione o celebrare l’Unzione degli Infermi per i malati della comunità.
Apprezziamo il celibato come dono di Dio nella misura in cui questo dono permette al discepolo missionario, ordinato al presbiterato, di dedicarsi pienamente al servizio del Santo Popolo di Dio. Esso stimola la carità pastorale e preghiamo che ci siano molte vocazioni che vivono il sacerdozio celibatario. Sappiamo che questa disciplina “non è richiesta dalla natura stessa del sacerdozio” (PO 16), sebbene vi sia per molte ragioni un rapporto di convenienza con esso. Nella sua enciclica sul celibato sacerdotale, san Paolo VI ha mantenuto questa legge, esponendo le motivazioni teologiche, spirituali e pastorali che la motivano. Nel 1992, l’esortazione post-sinodale di san Giovanni Paolo II sulla formazione sacerdotale ha confermato questa tradizione nella Chiesa latina (PDV 29). Considerando che la legittima diversità non nuoce alla comunione e all’unità della Chiesa, ma la manifesta e ne è al servizio (cfr. LG 13; OE 6), come testimonia la pluralità dei riti e delle discipline esistenti, proponiamo che, nel quadro di Lumen Gentium 26, l’autorità competente stabilisca criteri e disposizioni per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità, i quali, abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato al fine di sostenere la vita della comunità cristiana attraverso la predicazione della Parola e la celebrazione dei Sacramenti nelle zone più remote della regione amazzonica». 
Dunque il varco è aperto. Non c’è nessuna ragione per proibire in altre regioni del mondo ciò che sarà permesso in alcune zone dell’Amazzonia. I vescovi tedeschi, e non solo essi, sono pronti ad estendere l’accesso al presbiterato di uomini sposati ritenuti idonei dalle autorità competenti. Ciò che viene liquidato non è solo una mutevole “disciplina ecclesiastica”, ma una legge della Chiesa fondata su un precetto di origine divino-apostolica.

1 febbraio 2020. 'Assalto al cielo' dei Guerrieri del Rosario con il card. Burke

Domani 1 febbraio 2020, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 11:00 a.m. (ora locale) nella Chiesa di Ognissanti a Minneapolis, in Minnesota negli Stati Uniti. e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera. Ognuno di noi potrà unirsi spiritualmente come d'abitudine ormai consolidata da due anni di fedeltà all'iniziativa.
Lo scorso mese il Cardinal Burke ha celebrato
presso la Basilica dell'Annunciazione a Nazareth.
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera e intensifichiamola soprattutto in relazione alle vicende che vedono il Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ». Senza dimenticare le forze oscure che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese e l'Europa intera.
Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 151.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

Il Sinodo e la pastorale della gattaiola. Un'avveduta riflessione dell'Abbé Lorans FSSPX a margine di Des profondeurs de nos cœurs

Riprendo l'articolo che segue da Vigiliae Alexandrinae per allargare il confronto e la discussione. Qui trovate l'indice degli articoli sul Sinodo Amazzonico.
Per agevolare la consultazione stralcio qui sotto gli articoli sulla questione del libro Sarah-Ratzinger a partire dal più recente:

Il Sinodo e la pastorale della gattaiola. Un'avveduta riflessione dell'Abbé Lorans FSSPX a margine di Des profondeurs de nos cœurs

Dopo avere commentato il “triste caso di una recensione di Des profondeurs de nos cœurs” (qui) comparsa nel sito ufficiale della Fraternità Sacerdotale San Pio X fsspx.news e avere rilevato il pericolo che, in settori della Fraternità, allo spirito del fondatore, Monsignor Marcel Lefebvre, si sostituisca un nuovo stile, una nouvelle vague, una sorta di “neo-tradizionalismo” che ben poco ha a che fare con la Tradizione cattolica, è stato un sollievo leggere nel medesimo sito una riflessione dell’Abbé Alain Lorans, redattore capo di DICI, l’organo di comunicazione ufficiale della FSSPX, sulla rilevanza del libro di Benedetto XVI e del Cardinal Sarah (vedi qui la versione francese; curiosamente non è ancora apparsa la traduzione italiana!).

Venerdì 31 gennaio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica ora perfino amazzonica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profilano all'orizzonte anche gli esiti inquietanti del Sinodo dell'Amazzonia [qui] mentre vanno moltiplicandosi ogni giorno profanazioni e blasfemie che ci spingono alla Riparazione,
Preghiamo per come viene contristato il Signore nella Sua Chiesa, nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia specialmente in questo tempo, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
Dalle «Lettere» di
San Fulgenzio di Ruspe, vescovo

(Lett. 14, 36-37; CCL 91, 429-431)

giovedì 30 gennaio 2020

Un prece per don Tiziano Trenti

Rivolgiamo una prece in suffragio dell'anima buona del Parroco bolognese, don Tiziano Trenti.
Nella Chiesa di S. Maria della Pietà, in Via S. Vitale, promosse, fin dal 2007, la celebrazione della Messa di Sempre, accordata da Caffarra a seguito del Summorum Pontificum.
Don Tiziano aveva tutta la parrocchia, e aderiva al Summorum per la domenica sera e molte feste. Anche nel novus ordo offriva comunque omelie e predicazione osservanti.
Con tutti i limiti di quel dispositivo, don Tiziano compì, nella città di Lercaro e del PCI, un vero e proprio "atto eroico" anche perché non era aduso a "pizzi e merletti" ma esternava pubblicamente contro l'invasione islamica e l'arcobalenismo, incoraggiati e foraggiati dagli enti locali. 
Il Signore lo accolga in Paradiso nella gloria dei santi.
Amici della Tradizione Cattolica-Forlì

Monaci certosini in fuga dal visitatore

Il monastero Certosino di Marienau a Bad Wurzach, Germania, è sotto visita. La notizia si conosce nei circoli tradizionali tedeschi da un po' [qui]. Ora è stata pubblicata nel commento di un utente ("Petros Patrikios") su Gloria.tv.
Gloria.tv lo ha saputo da varie fonti. L'unico monastero Certosino in Germania è noto per il suo spirito Cattolico.
Negli anni recenti, alcuni giovani sacerdoti certosini hanno cominciato a celebrare il Vecchio Rito Certosino in latino. Vari frati hanno seguito questo percorso, nonostante non siano stati incoraggiati né dall'attuale generale superiore francese, né dal suo predecessore.
Stranamente, il visitatore non è un Certosino, ma l'ex abate Benedettino svizzero Martin Werlen, che ripropone la linea del card. Martini, ha contestato apertamente Benedetto XVI, suggerisce con disinvoltura di sostituire i cardinali con uomini e donne di ogni parte del mondo, non ritiene il celibato sacerdotale una legge e promuove l'omosessualità.
Ora i monaci hanno lasciato il monastero Certosino e si sono rifugiati presso la FSSPX in Austria.

Il dono del celibato nel dono del sacerdozio Audio-presentazione

Serafino M. Lanzetta, Secundum Cor Mariae. Esercizi spirituali ai sacerdoti, Cantagalli, Siena 2019.
Ascolta l'audio-presentazione del libro [qui]:
Questo libro è il frutto di un corso di Esercizi Spirituali che padre Serafino Lanzetta ha predicato ai sacerdoti, presso la Casa di Esercizi dei PP. Passionisti, a Roma.
Un itinerario spirituale alla riscoperta della grandezza del dono del sacerdozio e delle inestimabili ricchezze che esso riversa su chi compie la scelta di essere sacerdote, non solo in virtù del sacramento ricevuto, ma anche e soprattutto con tutta l’esistenza trasfigurata da questo mistero.
In una parola: desiderare di avere il Cuore di Maria per accogliere il Cuore sacerdotale di Gesù, farlo proprio e così essere pienamente suoi. Desiderare di essere secundum Cor Mariae per essere pienamente secundum Cor Iesu.
In vendita in tutte le librerie e sui negozi on-line.

mercoledì 29 gennaio 2020

Rovigo, il canto gregoriano salvato dai ragazzi

Sorpresa in piazza a Rovigo. Cento ragazzini hanno intonato un canto gregoriano, il "Puer natus", per rilanciare la buona musica corale, troppo spesso dimenticata, nelle chiese d'Italia. L'iniziativa, nata dal viaggio di Paolo Rumiz per "Repubblica" nei monasteri benedettini d'Europa, era stata anticipata a papa Francesco pochi giorni prima in Vaticano. La promessa è stata mantenuta grazie agli allievi della scuola media Venezze, collegata al conservatorio della città.
Potete consultare l'indice degli articoli sulla 'Musica sacra'.

Dal flash mob degli studenti in piazza parte un appello a Papa Francesco: "Ritorni nelle chiese queste espressione artistica"
di Mario Bovenzi
Rovigo, 26 gennaio 2020 - «Scendemmo al mattutino. Quell’ultima parte della notte, quasi la prima del nuovo giorno imminente, era ancora nebbiosa... L’inizio del canto diede una grande impressione di potenza. Sulla prima sillaba si iniziò un coro lento e solenne di decine e decine di voci, il cui suono basso riempì le navate e aleggiò sopra le nostre teste, e tuttavia sembrava sorgere dal cuore della terra", sono parole del ‘Nome della rosa’ di Umberto Eco, parole che fanno capire in modo quanto mai efficace quale forza si sprigiona in quello che è il canto gregoriano.

martedì 28 gennaio 2020

La neo-chiesa e il vizio del commento politico

Ci pensa Maria Giovanna Maglie a riprendere senza mezzi termini l'inqualificabile tweet del gesuita politologo" di quelli bravi" (cit.), Bartolomeo Sorge. Un cinguettio nel quale non nasconde assolutamente da che parte stia - ovvero, contro Salvini - e in cui aggiunge considerazioni destinate a far discutere.
Non mancò di criticare il cardinal Ruini per aver aperto al dialogo con Matteo Salvini. 
Si tratta purtroppo dell'ennesimo endorsement di vertici della Chiesa alle nefandezze della sinistra che rende i cattolici sempre più emarginati e confusi.
Lo stesso gesuita-politologo, nel novembre scorso ebbe l'improntitudine di utilizzare, a proposito delle "sardine", un simbolo del cristianesimo primitivo  evocato in termini maldestri, pedestri nonché avulsi dal contesto sacro per scaraventarli in un agone politico fin troppo acceso.
Lo denunciavamo [qui] definendolo: Ancora un gesuita fuori... Quando, per blandire gli atei, dici cose blasfeme e che mostrano una malafede che non è innocua ma contribuisce alla ignoranza della storia ma soprattutto dei simboli - oltre che sacri significativi - della Chiesa cattolica.

Belgio: giurati scartati da un processo per la loro fede cattolica

Un avvocato belga ha ammesso di aver filtrato i profili di potenziali giurati sui social network per respingere i "cattolici praticanti" in un processo di eutanasia. L'avvocato ha difeso un medico accusato di aver messo fine ai giorni di un paziente affetto da autismo.
Il processo a Gand (Belgio) nel gennaio 2020 riassume da solo l'intero dramma dell'eutanasia legale nel "Paese Basso". Tine Nys aveva una forma di autismo; nel 2010, a seguito di un "esaurimento emotivo", la giovane donna decide di morire, e diversi medici - contro il parere dei parenti che hanno intrapreso un'azione legale - hanno ritenuto di soddisfare le condizioni richieste perché fosse messa in atto una procedura di suicidio assistito.
In questo primo processo in Belgio riguardante l'eutanasia, si è trattato anche della competenza dei medici. Durante la procedura di eutanasia, uno dei praticanti ha chiesto aiuto al padre della vittima chiedendogli di tenere l'ago nel braccio di sua figlia perché aveva "dimenticato di portare bende". Ai genitori è stato anche chiesto di osservare la morte del loro bambino con l'aiuto di uno stetoscopio.

Il cardinale Stickler il celibato sacerdotale e le sue origini apostoliche

Il libro del cardinale Sarah e di Joseph Ratzinger sul celibato sacerdotale ha suscitato una marea di analisi, commenti e forti reazioni di ogni tipo. Di seguito riprendiamo un saggio di Silvio Brachetta basato sugli studi del cardinale Alfons Maria Stickler.

Il cardinale Stickler e il celibato sacerdotale

Tra i molti autori che hanno dimostrato l’esistenza della vocazione teologica alla continenza da parte dei sacerdoti, emerge per chiarezza un lavoro del cardinale Alfons Maria Stickler (1910-2007)[1], redatto quasi trent’anni fa per dimostrare un assunto: non è vero che il celibato sacerdotale e la relativa continenza è una prassi tardiva della Chiesa e non è vero che nella Chiesa primitiva ai sacerdoti era consentito di continuare a usare del matrimonio.
È vero – scrive Stickler – che fino al Rinascimento vi erano in abbondanza chierici ancora sposati prima di ricevere l’ordine sacro. Ed è anche probabile che gli stessi apostoli fossero sposati, seppure la certezza si abbia per il solo san Pietro. Non è, dunque, messa in discussione la consuetudine, per tutto il primo millennio e oltre, di ordinare al sacerdozio anche uomini sposati, in percentuale non irrisoria. Ma da qua si cade facilmente nell’equivoco, perché l’obbligo al celibato – che «sin dall’inizio veniva giustamente chiamato “continenza”» – compare da subito, nell’insegnamento stesso di Gesù Cristo, il quale si rivolge agli apostoli e dice loro: «In verità io vi dico, non vi è nessuno che abbia abbandonato casa, genitori, fratelli, moglie, figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più…»[2].

lunedì 27 gennaio 2020

Prima chiarire 'quale' popolo...

Se ne potrebbe parlare molto più a lungo. Ma oggi, oltre che su una breve sintesi in ordine agli esiti della recente tornata elettorale, ci soffermiamo sul cameo che riporto di seguito.
A. Lorenzetti. Allegoria del Buon governo
Sulla recente tornata elettorale, altrove ho scritto: Mala tempora per l'Italia! In Emilia (meno nella Romagna) la macchina dell'odio ha fatto centro, aiutata da ideologia e strutture fin troppo radicate. Se lo zoccolo duro è il "triangolo della morte" (dal saggio di Pansa: Bologna-Modena-Reggio Emilia), e Bibbiano segue a ruota, significa che si tratta di strutture radicate attraverso situazioni condizionanti di tipo orwelliano e da una sorta di sindrome di Stoccolma, nonché di connivenze clientelari tipiche di strutture di potere consolidate, cui soggiace ancora molta parte dei cittadini coinvolti. Nel resto d'italia e per il futuro prevedibilmente non lontano possiamo solo sperare nel vento che sta cambiando... Bisognerà guardarsi dall’endorsement parrocchial-episcopale e dalle sardine di evidente conio sinistroide forse persino sovranazionale. Da non sottovalutare che Bonaccini ha vinto (e di misura) grazie al voto disgiunto. E forse è una vittoria di Pirro a giudicare dal numero dei seggi di cdx... Ho riconosciuto in più occasioni i limiti di un certo tipo di comunicazione e la necessità di uno spessore più esplicitato. Per il resto, a conti fatti, non si è trattato di una plateale sconfitta, anzi si è guadagnato non poco terreno sottratto agli avversari. Si è persa una battaglia "contro tutti", con i poteri forti tipo uno nessuno e centomila. E certamente è una preziosa esperienza di cui far tesoro per il futuro. (Maria Guarini)

Prima chiarire 'quale' popolo...
Matteo Salvini sostiene, sportivamente, che "il popolo ha sempre ragione". È una bella frase che dimostra che sa perdere con stile. Però è non è vero che il popolo abbia sempre ragione. 
Esattamente come la maggioranza che scelse Barabba invece di Cristo non aveva affatto ragione, così i cittadini di Bibbiano, che votando in massa hanno scelto di condividere la responsabilità dei ladri di bambini, hanno torto marcio. Sono complici di chi ha commesso infamie. Sono collusi. Né più né meno di quegli elettori che in altre regioni votano esponenti mafiosi. Parlo di Bibbiano, non dell'Emilia. Di Bibbiano. 
La differenza tra chi la pensa come me e i "populisti" (per i quali in linea di massima simpatizzo) è la consapevolezza che a volte il popolo è corrotto quanto l'oligarchia. Contrapporre un popolo sano a un'oligarchia schifosa è un valido espediente retorico, ma il più delle volte illusorio. 
Se il popolo fosse davvero sano (anche quello che non vota a sinistra, sia ben chiaro) l'elite sarebbe un po' meno schifosa. Vi sono tanti burattini altrettanto ripugnanti dei burattinai. Sono soltanto più stupidi. (Martino Mora)

Genova. ‘Rosario in piazza’ Pro Vita & Famiglia per riparare le blasfemie

Evento ‘Rosario in piazza’ Pro Vita & Famiglia Genova
“Si incomincia col dileggiare la religione, e si finisce col perseguitare le persone”

“Ci saremo anche noi, nella piazza genovese in cui è ormai tradizione, a partire dal caso del piccolo Charlie Gard, pregare per le vittime di ogni ingiustizia, a difendere la nostra identità, la dignità di Nostro Signore e la sensibilità religiosa del nostro popolo, quotidianamente attaccate e offese”.
Con questa dichiarazione il circolo genovese di Pro Vita & Famiglia annuncia la propria partecipazione al “Rosario in piazza” indetto per il martedì 28 gennaio a Genova in piazza De Ferrari alle ore 18.45, con un intervento del portavoce locale Carlo Cigolini. L’evento vuole far seguito idealmente al Christian Day del 25 gennaio a Roma ed è aperto a tutti coloro che vogliono difendere la libertà di vivere e testimoniare la fede cristiana oggi dissacrata e vilipesa.
“Riteniamo inaccettabili le recenti blasfemie che segnano una grave escalation nel vilipendio del cristianesimo e, se non contrastate con un atto riparatorio pubblico, prefigurano uno scenario di persecuzione dei cristiani che purtroppo – ha proseguito – è già presente in vari paesi del mondo. Secondo il Rapporto di World Watch List relativo al 2018 –ha soggiunto –, i cristiani uccisi per la loro fede sono stati 4035, vale a dire ben 11 al giorno, in crescita rispetto ai 3.066 del 2017; i cristiani perseguitati sono stati 245 milioni e di paesi dove la persecuzione è molto alta sono saliti dai 58 del 2017 a 73.”
“Per questo va promosso un clima di pace, rispetto e tolleranza e non si possono più accettare rappresentazioni dissacratorie e scandalose della nostra religione che vanno in senso diametralmente opposto alimentando l’odio ed in particolare la cristianofobia” ha concluso Carlo Cigolini.
Genova, 24 gennaio 2020

"Gianluca vieni a salvarci". Lettera di un combattente solitario

Premessa: se hai una qualsiasi opinione sull'aborto, significa che non sei stato abortito.

Mi chiamo Gianluca Martone, compirò 37 anni il prossimo 2 marzo e sono giornalista e volontario pro vita.
Da ben tre anni, ho iniziato una vera e propria crociata in difesa della Vita davanti a ben otto ospedali del Centro- Sud Italia: l’Ospedale Loreto Mare di Napoli, dove venivano praticati tra i 1100 e i 1300 aborti ogni anno, scesi in quest’ultimo anno a 300 aborti grazie anche ai miei continui piantonamenti, il Cardarelli di Campobasso, nel quale vi è un solo medico abortista, il dott. Michele M., il quale ogni anno effettua 400 aborti, il Moscati di Avellino, con il raccapricciante primato di ben 5 mila aborti ogni anno circa, compresi i terapeutici, il Rummo di Benevento, con ben 500 aborti ogni anno, nonostante l’assenza di medici abortisti, il Riuniti di Foggia, noto come Capitale del Mezzogiorno per quanto riguarda gli aborti, con ben 1000 aborti ogni anno circa, scesi in quest’ultimo anno a circa 600 aborti, il Policlinico di Bari, noto per aver iniziato la diffusione della famigerata pillola abortiva Ru486 nel 2010, nel quale vengono praticati oltre 1000 aborti ogni anno,il San Carlo di Potenza, con oltre 400 aborti ogni anno e, dallo scorso mese di giugno, il San Giovanni di Roma, con il triste record nella Capitale di 1000 aborti ogni anno. Oltre agli ospedali, dallo scorso mese di ottobre sto volantinando anche davanti alle scuole di istruzione superiore di queste otto città, per sensibilizzare i giovani su questa drammatica problematica, di cui pochissimi parlano.

domenica 26 gennaio 2020

Come se 'La Catholica' fosse sua!

"Se a qualcuno non piace questo Papa lo dica perché è libero di scegliere altre strade." Gualtiero Bassetti, cardinale della Neochiesa [qui]
La fuga di Don Camillo
A don Camillo, che ormai aveva più anni di Matusalemme, il vescovo aveva riservato, nel grande tavolo che riempiva quasi tutta San Pietro, un posto non lontano dal papa. In tanti anni di sacerdozio gli era solo riuscito - durante il giubileo del 1950 - di baciare in fretta la mano di papa Pacelli. 
Era quindi tutto contento di poter mangiare le lasagne guardando questo papa argentino che sorrideva sempre e a tutti. Anzi: don Camillo era sicuro che, almeno per un momento, il papa avesse sorriso proprio a lui, prima di voltarsi a distribuire la sua allegria a un altro commensale. 
Le lasagne non erano un granché. Roba fatta in serie. Niente a che fare con quelle della sua terra. Ma a don Camillo finirono per sembrare buone. Perché erano per i poveri. E i poveri non sono così cafoni come i ricchi che chiamano il cameriere e si lamentano del cibo. Certo. 

Dall’ateismo egolatrico alle Beatitudini - don Elia

Non è affatto esagerato affermare che, senza una grazia del tutto speciale, noi oggi non avremmo la fede. Non parlo solo del fatto che la maggioranza della popolazione italiana, un tempo praticante, professi ormai una forma di ateismo teorico o pratico, ma anche del fatto che molti, pur convinti di essere cattolici, vivono di fatto senza Dio. Magari frequentano regolarmente una parrocchia e vi svolgono pure dei compiti, ma né il loro impegno né, in generale, la loro vita morale poggia più su un fondamento oggettivo: la conoscenza della verità rivelata e l’osservanza della legge divina, rese possibili dal concorso di natura e grazia. Una stupefacente ignoranza del catechismo, unita ad una malcelata insofferenza verso qualsiasi principio regolatore della condotta, fa sì che la vita cristiana sia concepita come un percorso soggettivo abbandonato all’arbitrio individuale, dove della divinità non rimane altro che una vaga idea sentimentale che non ha più alcun ruolo effettivo, se non quello di confermare un io immaturo, insicuro e capriccioso. In molti casi non si sa più chi è Dio né che cosa significhi credere in Lui, con tutto quel che ciò comporta.

sabato 25 gennaio 2020

Asia Bibi, oggi, finalmente libera e felice!

Ecco Asia Bibi oggi dal suo esilio dopo dieci anni nel braccio della morte pakistano per "blasfemia". 
Nella foto, uscita su Le Figaro, Asia è con la giornalista Anne-Isabelle Tollet. E pensare che un paese di 200 milioni di persone armato di testate atomiche voleva morta questa donna simile alla Madre Coraggio di Brecht. Le auguriamo tutto il bene possibile dopo tutto il male che le hanno inflitto soltanto perché cristiana. (Giulio Meotti)

Libro Ratzinger-Sarah. Fraternità San Pio X: “Fallimentare difesa del celibato”

Dal mio libro sulla questione liturgica: " ...la liturgia non è né la festa della comunità né azione dell'assemblea, di conio conciliare, ma Azione teandrica (divino umana) di Cristo Signore che il sacerdote compie in persona Christi così come Lui stesso ce l'ha consegnata nell'ultima Cena fino alla fine dei tempi. Certamente c'è anche la partecipazione del credente col suo “sacerdozio battesimale”, ben distinto tuttavia sia in grado che in essenza, da quello ordinato (lo riconosce anche Lumen gentium, n.10, pur se occorre qualche distinguo)1. Elemento fondante e fondamentale, ontologico, che pare non essere chiaro, o forse peggio non vuole essere chiaro a chi, oggi, sembra negare la distinzione teologica ed escatologica tra i battezzati che partecipano al sacerdozio regale di Cristo, ed i battezzati consacrati col Sacramento dell’Ordine, i soli che, per mistero di grazia, partecipano invece al sacerdozio ministeriale di Cristo."

Il 15 gennaio 2020 ha visto la pubblicazione – altamente pubblicizzata – del libro scritto da Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah intitolato Des profondeurs de nos cœurs (ed. Fayard). La baraonda mediatica non è dipesa dagli autori, ma dall’intervento sospetto dell’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della casa pontificia e segretario personale del papa emerito.
Il libro, che si presenta come una difesa del celibato sacerdotale, consiste in un’introduzione e una conclusione firmata dai due autori e in un testo personale di ciascuno di essi. Questa recensione si concentra sul testo di Joseph Ratzinger.

Una grave deviazione nell’interpretazione della Bibbia

Il contributo dell’ex papa è diviso in due parti. Il primo vuole «mettere in luce la struttura esegetica fondamentale che consente una corretta teologia del sacerdozio». Si tratta di superare il «difetto metodologico nell’accoglienza della Scrittura come Parola di Dio», all’origine dell’attuale crisi del sacerdozio. La confessione è grave, provenendo da un ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

venerdì 24 gennaio 2020

AlmenoTrump ci ha messo la faccia

"Per la prima volta un presidente in carica degli Stati Uniti annuncia la sua personale partecipazione alla "Marcia per la vita" che si tiene ogni anno a Washington. Un'ulteriore dimostrazione della lungimiranza politica di Donald Trump. Il presidente americano sottolinea nella maniera più inequivocabile, con la sua adesione, la fondamentale importanza della difesa della vita umana contro la tragedia dell'aborto e dell'eutanasia per la sopravvivenza materiale e morale della civiltà occidentale. Speriamo che qualche sedicente cristiano troppo impegnato a denigrare leader politici non in linea con le ortodossie politicallycorrect se ne accorga e comprenda finalmente chi sta dalla parte dei suoi principi autentici." (cit. Eugenio Capozzi)

Donald Trump - Marcia per la vita 24 gennaio 2020 - Discorso completo
È mio profondo onore essere il primo presidente della storia a partecipare a March for Life. [applausi] Siamo qui per un motivo molto semplice: difendere il diritto di ogni bambino, nato e non nato, di realizzare il proprio potenziale dato da Dio. [applausi]
Per 47 anni, gli americani di ogni provenienza hanno viaggiato da tutto il paese per sostenere la vita. E oggi come presidente degli Stati Uniti, sono davvero orgoglioso di stare con voi. [applausi]
Voglio dare il benvenuto a decine di migliaia - questa è un'incredibile affluenza - decine di migliaia di studenti delle scuole superiori e dei college che hanno fatto lunghi viaggi in autobus per essere qui nella capitale della nostra nazione.

Enrico Maria Radaelli, "All’attacco! Cristo vince"

Enrico Maria Radaelli, All’attacco! Cristo vince, Edizioni Pro Manuscripto Aurea Domus, 2019, pp.136

La Civiltà Occidentale è in crisi, drammaticamente vicina al suicidio morale e materiale. Lo è perché in primo luogo è in profonda crisi religiosa. La sua crisi nasce infatti dalla Chiesa, che da più di cinquant’anni ha abbandonato e distorto il proprio annuncio di Dio, velando persino a se stessa quella che Radaelli chiama la sua Grande Fuga dalla realtà: in verità, una “fuga” dal Dogma.
L’autore definisce, prova ed evidenzia tale situazione con dovizia di esempi seguendo con attenzione la dottrina cattolica e il più rigoroso tomismo, affinché inizi quel faticoso ma decisivo percorso di risalita a Dio della Chiesa, oggi materialmente modernista -per cattivo volere di pochi e acquiescenza di molti, anche falsi “Tradizionalisti” e “Conservatori”-, ma domani tornata santa, gloriosa e splendida come l’ha voluta e creata nostro Signore, suo Sposo e Pietra angolare del mondo. L’unica cosa da fare, spiega Radaelli. è serrare di nuovo l’Anticristo nel katéchon del Dogma, e dunque prima, adesso -noi tutti che in Cristo amiamo la verità e la vita, la Sua verità e la Sua vita-, implorare il Papa per molti “quasi eretico”, ma non eretico, di esprimersi in uno straordinario pronunciamento ex cathedra.
L’ “Ordalia”, o “Giudizio dottrinale di Dio” sull’ereticità di una dottrina, è la formidabile arma con cui la Chiesa deve contrattaccare difendendosi dal falso ideologico in cui è precipitata, così da riportare se stessa e la civiltà -il suo gregge-, allo splendore che la somma Gloria di Dio merita ricevere da lei e da tutto il suo gregge: splendore di senso, di moralità, di vita terna.

L’autore
Enrico Maria Radaelli, docente di Filosofia dell’estetica e direttore del Dipartimento di Estetica dell’Associazione internazionale “Sensus Communis” (Roma), ha collaborato per tre anni alla cattedra di Filosofia della conoscenza della Pontificia Università Lateranense.
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In morte di Roger Scruton, apologeta dello Stato-nazione

Roger Scruton, uno dei più grandi filosofi del nostro tempo, conservatore, polemista, si è espresso con entusiasmo e vivacità su tutti i temi che caratterizzano l’odierno dibattito culturale. Critico di una costituzione europea a suo dire elaborata come negazione del proprio passato, priva di una visione rispettosa delle identità nazionali a vantaggio di interessi burocratici e commerciali senza alcuna missione culturale. Scruton aveva a cuore la costruzione di un futuro per l’Europa coerente con la propria eredità. «Una sorta di isteria da ripudio – scrive Scruton – infuria nei circoli europei che creano l’opinione pubblica e prende di mira una ad una le antiche e consolidate abitudini di una civiltà bimillenaria, proponendole o distorcendole in una forma caricaturale che le rende appena riconoscibili». Quella che si è creata, potremmo dire sulla spinta del razionalismo e dell’illuminismo, come la chiama Scruton, è l’oicofobia, cioè una paura della propria casa, di ciò che va curato e accudito perché trasmessoci dai nostri padri.
Nel 2017, assieme al filosofo tedesco Robert Spaemann, al francese Rémi Brague e al polacco Ryszard Legutko, Scruton aveva lanciato la “Dichiarazione di Parigi”, un manifesto a favore dell’“Europa in cui crediamo”. [qui]. Vedi anche, nel blog, Scruton sull'omofobia.

Il cancro ha fiaccato e poi ucciso, in poco più di sei mesi, Roger Scruton, uno dei più grandi pensatori contemporanei. E lo ha fatto con quella tragica efficienza che per un’intera vita ha accompagnato il professore inglese. Un angosciante e crudele contrappasso.
Scruton è morto ieri [12 gennaio], all’età di 75 anni, dopo aver infatti passato un'intera vita a difendere, favorire e divulgare i principi cardini del conservatorismo attraverso una produzione pubblicistica tanto poliedrica, efficace e feconda da non poter essere in alcun modo reclusa in canoni asfittici. Da «reazionario e anticonformista» a «tuttologo illiberale», sono state tante le definizioni che nel corso degli anni gli sono state affibbiate con spietato e altezzoso sarcasmo dai critici in servizio permanente effettivo.

Venerdì 24 gennaio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica ora perfino amazzonica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profilano all'orizzonte anche gli esiti inquietanti del Sinodo dell'Amazzonia [qui] mentre vanno moltiplicandosi ogni giorno profanazioni e blasfemie che ci spingono alla Riparazione,
Preghiamo per come viene contristato il Signore nella Sua Chiesa, nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia specialmente in questo tempo, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
Dalla «Lettera agli Efesini» di
Sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire

(Capp. 13 - 18, 1)

giovedì 23 gennaio 2020

Il futuro dell’Italia e dell’Europa non è negli idoli ma in Cristo

La fede degli apostoli Pietro e Paolo è la radice della cultura che, da Roma e dall’Italia, ha raggiunto tutta l’Europa, conferendole la sua identità cristiana. Solo nel Cristianesimo c’è un futuro per l’Italia, il neopaganesimo invece condurrà alla sua rovina certa. Lo ha affermato con chiarezza il card. Gerhard Müller, Gran Priore dell’Ordine Costantiniano, durante l’omelia tenuta il 21 gennaio, festa di S. Agnese, nella Basilica di cui lui è titolare in piazza Navona, a Roma.

L’unica fonte da cui sgorga l’acqua pulita per la rinascita della Città Eterna e di tutta l’Italia è l’immagine cristiana dell’uomo. È più meritevole di fiducia un politico che tiene in alto il rosario in un gesto simbolico di uno che abbatte la croce di Cristo con un gesto concreto. 
Ciò che ci affascina nei giovani d’oggi non è soltanto il loro aspetto grazioso, ma anche il loro rendimento sportivo o scolastico e la loro apertura al futuro. Alcuni diventano persino dei modelli per la loro generazione. La sedicenne svedese Greta Thunberg, per esempio, è diventata un’icona del movimento ambientalista mondiale. Preghiamo dunque affinché il battage mediatico creatosi attorno a lei non finisca per nuocerle.
La dodicenne fanciulla romana Agnese, invece, non è un idolo effimero del suo tempo, ma un ideale imperituro della fede cristiana.
Ella ancora oggi, 1700 anni dopo la sua morte, non è dimenticata. I cattolici di tutto il mondo ammirano questa ragazza per il suo eroismo e la venerano come santa.
In merito alla sua morte patita in fedeltà a Dio, il grande Padre della Chiesa sant’Ambrogio di Milano affermò: «Ecco pertanto in una sola vittima un doppio martirio, di purezza e di religione. Ed ella rimase vergine e ottenne il martirio» (De Virg. II, 9).

L’Anticristo secondo Reinhard Raffalt. Una recensione di p. Serafino Lanzetta

Nel 2017 la casa editrice XY.it pubblicò nella collana Antaios diretta da Giuseppe Reguzzoni una delle più interessanti riflessioni contemporanee sulla figura escatologica dell'Anticristo. Si trattava di Der Antichrist di Reinhard Raffalt (1923-1973), musicologo e scrittore tedesco, grande apologeta della Tradizione cattolica romana e tra i primi critici del Concilio Vaticano II (Sinfonia Romana, Prestel, München 1966) e del nuovo corso postconciliare della Chiesa (Wohin steuert der Vatikan? Papst zwischen Religion und Politik, Piper, München 1976). Il testo raffaltiano sull'Anticristo, che è la trascrizione di una conferenza tenuta a Monaco nel 1966 e pubblicata soltanto nel 1990 (Lins-Verlag 1990), è stato ripreso recentemente, nell'edizione italiana appena citata, da Antonio Socci nel suo libro Il dio mercato, la Chiesa e l'Anticristo (Rizzoli, Milano 2019; vedi qui). Considerata la particolare attualità del saggio di Raffalt nella presente situazione spirituale, pubblichiamo qui di seguito una riflessione del p. Serafino Lanzetta comparsa in forma di recensione per la rivista Fides Catholica (Anno XIII. 1-2018).

Reinhard Raffalt (1923-1976), scrittore, filosofo e musicologo tedesco, assistendo al crescere della confusione ecclesiale dopo il Concilio Vaticano II, nel 1966, scrive il suo Der Antichrist, opera che però verrà pubblicata postuma nel 1990. Andrea Sandri ne ha curato la traduzione italiana e l’ha corredata con una sapiente postfazione, nella quale s’illumina il contesto letterario in cui nasce L’Anticristo di Raffalt, offrendoci ad un tempo una chiave ermeneutica interessante a partire dal percorso filosofico e musicologico dell’autore. Il testo scritturistico che Raffalt prende maggiormente in considerazione nel suo saggio è quello di San Paolo ai Tessalonicesi: Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio. (2Ts 2,3-4). Una delle caratteristiche principali dell’Anticristo di Raffalt è l’egoismo; si tratta di un personaggio che ama se stesso e amerebbe anche il prossimo, ma per un amore egoistico di sé senza l’amore di Dio. Questo uomo che si finge di essere un novello Cristo metterebbe in pratica alla lettera le parole del Vangelo: «Amerai il tuo prossimo come te stesso» (Mt 22,39), perché senza l’amore di Dio, ovvero senza l’altro comandamento: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente» (Mt 22,37), tali parole diverrebbero un incitamento all’amore egoistico di se stessi. Scrive Raffalt: «L’Anticristo è un uomo che ama il suo prossimo come se stesso, ma non ha niente da amare più grandemente» (p. 20).

mercoledì 22 gennaio 2020

Avversari, o Fratelli in Spirito? Il rapporto tra Papa Francesco e Benedetto XVI

Il card. Müller su LifeSiteNews (nostra traduzione). Importante presa di posizione a difesa di Joseph Ratzinger; ma siamo sempre in un'ottica vaticansecondista. E dà per scontata la rinuncia al papato e la coesistenza di due papi, semmai da delineare teologicamente con maggiore chiarezza... In sostanza, già da una lettura sommaria senza entrare nei dettagli, si nota che è tutto un denunciare senza voler riconoscere apertis verbis il vero focus dei problemi, con l'usuale tributo al regnante del quale estrapola le affermazioni commestibili. Precedenti pubblicati sulla vicenda:

Avversari, o fratelli in Spirito? Il rapporto tra Papa Francesco e Benedetto XVI
Gerhard Ludwig Müller

La deliberata confusione mediatica sulla partecipazione come co-autore di Benedetto XVI al libro del cardinale Sarah “Dal profondo dei nostri cuori” (gennaio 2020) mostra semplicemente la paranoia dilagante nella sfera pubblica da quando viene ammessa la coesistenza di due papi. Perché nella Chiesa cattolica può esserci un solo papa. Perché è vero che: “Il Romano Pontefice, come successore di Pietro, è il principio e il fondamento perpetuo e visibile dell’unità sia dei vescovi che dei fedeli”. (Vaticano II, Lumen Gentium 23).
Questa grave distorsione della percezione di due principi contrari dell’unità ha trovato ancora una volta conferma e alimentazione nel contributo di Benedetto in ordine al sacerdozio cattolico. D’altra parte, è del tutto evidente che Francesco e il suo predecessore Benedetto XVI non sono gli artefici di questa polarizzazione patologica, ma le vittime di una rappresentazione ideologica.

E ci risiamo con la 'fratellanza universale' massonica e globalista!

Ennesima intollerabile conseguenza del “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” che contraddice la fede della Chiesa, firmato da Bergoglio col Grande Imam Ahmad el-Tayeb ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019
Leggo su La Stampa che Bergoglio ha ricevuto, presso la Domus Santa Marta, 24 leader Cristiani, Musulmani ed Ebrei, appartenenti alla Iniziativa delle Fedi Abramiche (AFI), che hanno firmato una dichiarazione comune al fine di realizzare un cambiamento che porti alla pace nei numerosi conflitti che sono in corso oggi nel mondo.
Successivamente, il rabbino David Rosen, che fa parte di AFI, ha detto che Francesco ha definito la fratellanza umana "la base per far avanzare la pace nel mondo e ha affermato che tutte le altre differenze devono essere subordinate alla nostra comune umanità". (Zenith.org)
In sostanza il fine di AFI è propagare il documento eretico di Abu Dhabi sottoscritto da Francesco, documento sulla Fratellanza Umana, che promuove indifferenza verso gravi errori religiosi,  con tutti gli annessi e connessi da noi registrati qui. Vedi gli sviluppi più recenti qui.
Si fa anche riferimento alla Dichiarazione di Marrakesh, che presenta molteplici problematiche implicazioni che vale la pena approfondire qui.  
Cito da La Stampa:
"Il gruppo sta mettendo a punto un futuro programma con tre punti principali: anzitutto, creare gruppi di fede abramitica composti da organizzazioni ebraiche, cristiane e musulmane per lavorare insieme su questioni urgenti e complesse come quelle riguardanti i rifugiati e la povertà; poi, mettere in atto gesti fortemente simbolici come l’invio di delegazioni delle tre fedi in luoghi di importanza religiosa storica (ad esempio ad Ur, in Iraq, il luogo di nascita di Abramo, oppure sul Monte Nebo dove Mosè ricevette i Dieci Comandamenti); infine, intervenire assieme con una sola voce quando e dove la religione viene usata impropriamente come scusa per commettere violenza. 
Mi ricorda i precetti noachidi, le 7 cosiddette mitzvòt (precetti) : 1. promuovere la giustizia 2. benedire il Signore 3. non farsi condizionare da credenze, superstizioni e segnali fuorvianti 4. etica sessuale 5. non spargere il sangue (non uccidere) 6. non rubare 7. non mangiare la carne con la sua vita (cioè col sangue). 
Si tratta di realtà al di fuori della Torah, che per gli ebrei possono costituire una sorta di religione universale che unisce tutti i popoli della terra senza quegli ostacoli ideologici, che generano disprezzo, indifferenza, velleità di proselitismo, incapacità di dialogo, che invece è semmai cercare insieme la verità nella conoscenza e nel rispetto reciproci, che dimostrerebbero l'universalità che gli Ebrei hanno del concetto di salvezza che riguarda tutta l'umanità, nella quale il popolo ebraico si distingue per la sua peculiare chiamata, il suo particolare rapporto con Dio: L'Alleanza. Notoriamente i precetti noachidi sono quelli che gli ebrei attribuiscono ai goym, (e dunque anche a noi, mentre noi continuiamo a prosternarci con le cosiddette Alleanze parallele [vedi])  coloro cioè che loro non considerano appartenenti all'Alleanza che per essi è etnica (basata sul trinomio Dio-Popolo-Terra) e non teologale, come invece è l'appartenenza a Cristo.

Ditemi che fine fa ancora una volta la Catholica, ma soprattutto Gesù Signore e la Nuova ed Eterna Alleanza nel Suo Sangue Prezioso? Mentre tutto è subordinato a Lui e non esiste pace al di fuori di Lui!
A questo punto siamo sicuri che tutti i problemi si accentrino nel celibato ecclesiastico, elemento nodale che sta facendo tanto scalpore ma rischia, se preso a sé, di distogliere l'attenzione da molte altre questioni? Ad esempio la pachamama et similia nonché possibili scempi dell'Eucaristia: questioni  per nulla minimizzabili a causa dei risvolti metafisici, che non riguardano solo il corpo mistico di Cristo, ma la storia del nostro tempo! 

martedì 21 gennaio 2020

Cattolici e politica: quali valori difendere?

Il 16 gennaio 2020, il Centro Culturale Pier Giorgio Frassati di Correggio (Reggio Emilia), ha organizzato un incontro pubblico in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna previste per il 26 gennaio successivo, tenutosi presso l’Albergo Ai Medaglioni con notevole partecipazione di pubblico. Dopo un saluto della Presidente del Centro Frassati, prof.ssa Fernanda Foroni, e una efficace introduzione ai lavori del prof. Filippo Chizzoni, vicepresidente del Frassati, c’è stata la relazione di Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Card. Van Thuân, dal titolo “Cattolici e politica: quali valori difendere?”, seguita da una notevole discussione con i presenti.

Testo completo della relazione di Stefano Fontana.

Questo incontro avviene in prossimità delle elezioni regionali in Emilia Romagna. Ogni uomo cerca una coerenza nella propria vita. Anche per i cattolici è così. Il voto alle elezioni può apparire in fondo poca cosa, si tratta solo di una crocetta su un simbolo. Però in quell’atto sintetico, la persona, e quindi anche il cattolico, condensa la sua esperienza e la sua visione della politica. Egli sa che quella crocetta rimane inadeguata rispetto alle esigenze della politica, la quale nella cabina non ci sta tutta, ma sa anche che con quell’atto egli impegna a fondo se stesso – si impegna moralmente e religiosamente – ed è consapevole che sulla base di quanto quell’atto esprime egli si comporterà poi in seguito, appunto per un motivo di coerenza. Ogni crocetta è la sintesi di un percorso, ma è anche un impegno per il futuro.

lunedì 20 gennaio 2020

Torniamo all'autentica preghiera cattolica per la 'Settimana dell'unità dei cristiani'

Riportate, in calce, le intenzioni di preghiera autenticamente cattoliche.

I testi del 2020 sono preparati da Malta e Gozo che
hanno infilato anche il tema ossessivo dei 'migranti'
che peraltro rifilano sistematicamente all'Italia...
Leggiamo su Avvenire: "Prende il via oggi (sabato 18 gennaio) e si chiuderà sabato prossimo la tradizionale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Un’iniziativa ecumenica che qualcuno potrebbe pensare sia nata dopo il Concilio Vaticano II, mentre la sua storia è più antica".

Facciamo chiarezza

Premesso che se è vero che la storia di questa settimana di preghiera è più antica di due secoli, Avvenire si profonde nel panegirico e non dice che è sorta per iniziativa protestante; ma la Chiesa Cattolica non ha aderito se non in anni molto più recenti e proprio in coincidenza con le istanze del falso ecumenismo introdotto dal Concilio [vedi].

Il Figlio unigenito, il Diletto, nostro Signore e nostro Dio, regredito ad 'uomo di Dio'...

Dalle segnalazioni dei lettori:
«Lui (Cristo) è un uomo di Dio»
Poi non chiedetevi perché i cattolici criticano Bergoglio e quale vangelo abbiano letto!
È la domanda che si pongono negli ambienti progressisti, negli ambienti che vorrebbero la chiesa né più e né meno come una ONG, la neochiesa di un umanesimo senza Cristo [qui - qui - qui], anzi, un Gesù di Nazareth semplicemente "uomo", un grande uomo - indubbiamente - ma pur sempre un uomo, semplicemente un uomo. 
La risposta ce la dà Bergoglio nella sua omelia del 17 gennaio scorso presso il quartier generale degli anticristi come Scalfari e Bianchi, ovvero Santa Marta. La capacità di mettere dentro un discorso piacevole e convincente il veleno dell'eresia è di una maestria unica, diremmo "gesuitica" o meglio diabolica. E così Cristo, il Figlio del Dio Vivente, il Messia, il Santo dei Santi, diventa semplicemente un "uomo di Dio", come noi, né più e né meno, forse il più bravo, ma nulla di più! Tutto questo lo ritrovate ormai nelle pagine ufficiali di quella che era la Chiesa Cattolica Apostolica Romana: ormai tutto è palese! Meditate e ... svegliatevi. Da chi andremo?

Europa: Nel 2019, le aggressioni contro i cristiani hanno raggiunto il massimo storico

L'ostilità anticristiana è diffusa in tutta l'Europa occidentale, dove nel 2019, giorno dopo giorno. le chiese e i simboli cristiani sono stati deliberatamente attaccati.
Il Gatestone Institute ha passato in rassegna migliaia di articoli di stampa, di rapporti della polizia, di inchieste parlamentari, di post pubblicati sui social media e sui blog specializzati in Gran Bretagna, Francia, Germania, Irlanda, Italia e Spagna. La ricerca mostra che circa 3 mila chiese cristiane, scuole, cimiteri e monumenti sono stati vandalizzati, saccheggiati o defecati in Europa, nel corso del 2019 – che costituisce un anno record per gli atti sacrileghi anticristiani perpetrati nel continente. La violenza contro i luoghi di culto cristiani è più diffusa in Francia, dove chiese, scuole, cimiteri e monumenti vengono vandalizzati, profanati e incendiati con una media di tre episodi al giorno, secondo le statistiche governative. In Germania, stando ai rapporti della polizia, gli attacchi contro le chiese cristiane si verificano in media due volte al giorno.

domenica 19 gennaio 2020

Confederazione Triarii - Sante Messe di Riparazione

Il Presidio Cuore Immacolato della Confederazione dei Triarii ha chiesto la celebrazione delle Sante Messe sotto riportate nei prossimi giorni di gennaio, con intenzione:
"In riparazione delle profanazioni e bestemmie contro Dio Padre, Gesù Cristo, la Madonna Ss.ma e i Santi."
Inoltre, sempre con la stessa intenzione, domenica 19/1 presso la chiesa Nostra Signora di Loreto ad Imperia si è tenuta un'ora di Adorazione Eucaristica con canto delle Litanie del Sacro Cuore e Benedizione Eucaristica.
Mercoledì 22 h. 18.30: Chiesa S. Martino a Toirano (SV)
Venerdì 24 h. 18.30: Chiesa S. Martino a Toirano (SV)
Sabato 25 h. 10.00: Chiesa S. Pantaleone a Borgoratto (IM)
Sabato 25 h. 16.00: Santuario N.S. di Pontelungo ad Albenga (SV) - a seguire Esposizione, Vespri, Rosario; Benedizione Eucaristica
Tutte le Sante Messe saranno celebrate nel rito di sempre, comunemente detto Vetus Ordo o Tridentino.
Oltre alle suddette funzioni e sempre con la stessa intenzione si sono tenute e si terranno numerose recite del S. Rosario in forma privata.
Tutti i fedeli sono invitati a partecipare o ad unirsi in preghiera.

Card. Sarah: "Preti, siate fieri del vostro celibato!"

Intervista di Jean Marie Guénois, del quotidiano francese Le Figaro, al cardinal Robert Sarah, prefetto della Congregazione della divina liturgia e la disciplina dei sacramenti. L'intervista riguarda il libro che il cardinal Sarah ha scritto a quattro mani con il Papa emerito Benedetto XVI, in difesa del celibato dei sacerdoti.

Come si spiega il fatto che il Papa emerito Benedetto XVI abbia pubblicato assieme a lei un’opera in difesa del celibato sacerdotale, supplicando Papa Francesco di non modificare questa regola nella Chiesa?
Questo libro è un grido, un grido di amore per la Chiesa, il Papa, i preti e tutti i cristiani. Noi vogliamo che questo libro sia letto da più gente possibile. La crisi che attraversa la Chiesa è sorprendente.

Il Papa si era votato al silenzio, perché esce dal suo riserbo?
Con questo libro, il Papa emerito Benedetto XVI non rompe il silenzio. Ci offre il suo frutto. Quel che ha scritto in questo libro non è una teologia loquace, una teologia che vuole incantare i media, ma una lettura contemplativa delle Scritture. Non creda che agisca in polemica, né che questa sia una disputa accademica lontana dalla realtà. Credo che, nella preghiera, il suo cuore di padre abbia provato grande compassione per i sacerdoti di tutto il mondo che si sono sentiti disprezzati, sconvolti e abbandonati. Ha anche voluto rassicurare le decine di milioni di fedeli cristiani che si sentono disorientati e perduti.

sabato 18 gennaio 2020

Acies Ordinata a Monaco – 18 gennaio 2020

Indice degli articoli pubblicati sul sinodo amazzonico. In calce potete consultare i testi in pdf degli interventi delle personalità cattoliche conosciute a livello mondiale che hanno partecipato.

Acies Ordinata a Monaco – Conferenza stampa

È stata, in Germania, la prima manifestazione pubblica di cattolici contro la Conferenza episcopale tedesca quella che, con il nome di “Acies ordinata” si è svolta nella centralissima Odeonsplatz di Monaco di Baviera. Tra i sacerdoti che accompagnavano la manifestazione con la preghiera, ai lati della piazza, era presente l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, giunto a Monaco in incognito per sostenere con la sua presenza i partecipanti.
L’evento si è svolto per lo spazio di un’ora, dalle ore 14.00 alle 15.00, nella centrale Odeonsplatz, davanti alla Theatinerkirche e alla Feldernhalle, la loggia costruita nel XIX secolo per celebrare gli eroi cattolici della Baviera. I manifestanti, soprattutto tedeschi ed italiani, ma anche americani, austriaci, brasiliani, canadesi, cileni, estoni, francesi e inglesi, si sono ordinatamente schierati, secondo il modello precedenti delle precedenti manifestazioni svoltesi a Roma il 19 febbraio e il 29 settembre 2019, recitando il rosario, in silenzio, per lo spazio di un’ora. La grande piazza, era delimitata ai suoi angoli da quattro stendardi riproducenti i simboli degli Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. La manifestazione si è conclusa con il canto collettivo del Credo, in cui, per esprimere il loro amore alla Chiesa, i partecipanti hanno alzato il tono della voce al canto delle parole Et unam Sanctam Catholicam Ecclesiam.

Al termine della manifestazione Acies Ordinata svoltasi a Monaco di Baviera si è tenuta anche una conferenza con gli interventi di alcune personalità cattoliche conosciute a livello mondiale per la difesa della Chiesa di sempre.

In preghiera silenziosa, a Monaco di Baviera, per il bene della Chiesa

Indice articoli pubblicati sul Sinodo amazzonico - Comunicato di Acies Ordinata.

Oggi, 18 gennaio, a Monaco di Baviera si svolgerà una manifestazione di preghiera di Acies ordinata, coalizione internazionale di laici cattolici fedeli alla Tradizione della Chiesa. Dopo le due precedenti manifestazioni svoltesi a Roma il 19 febbraio [qui - qui] e il 28 settembre 2019 [qui], la città di Monaco di Baviera è stata scelta perché è la sede episcopale del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca.
I vescovi tedeschi, dopo essere stati tra i promotori ideologici e finanziari del Sinodo sull’Amazzonia [qui], costituiscono oggi la punta avanzata della rivoluzione nella Chiesa [qui] e il prossimo 30 gennaio si riuniranno in assemblea plenaria a Francoforte per discutere sul “cammino sinodale” da percorrere dopo il sinodo panamazzonico.
Per questo i partecipanti ad Acies ordinata (acies in latino significa linea, schiera, ma è anche la punta della spada), come già è accaduto nelle due precedenti manifestazioni, rimarranno in piedi per un’ora, schierati questa volta davanti alla Theatinerkirche, la grande chiesa dei Teatini, e oggi dei Domenicani, nel centro della città, in segno di rispettosa ma ferma protesta contro la Conferenza episcopale tedesca e il suo presidente.

18 gennaio 2020: Cattedra di San Pietro a Roma

18 gennaio 2020: Cattedra di San Pietro a Roma 
Nel calendario del Novus Ordo viene festeggiata il 22 febbraio per farla coincidere con la data in cui era celebrata in Antiochia (prima sede del magistero petrino prima del suo viaggio per Roma)

L'Arcangelo aveva annunciato a Maria che il Figlio che sarebbe nato da lei sarebbe stato Re, e che il suo Regno non avrebbe avuto mai fine. I Magi guidati dalla Stella vennero dal lontano Oriente a cercare questo Re in Betlemme. Ma ci voleva una capitale per il nuovo Impero; e poiché il Re che doveva stabilirvi il suo trono doveva anche, secondo i consigli eterni, risalire presto al cielo, era necessario che il carattere visibile della sua regalità risiedesse in un uomo che fosse, fino alla fine dei secoli, il suo Vicario.

Per questa gloriosa reggenza, l'Emmanuele scelse Simone, cambiandone il nome in quello di Pietro e dichiarando espressamente che tutta la Chiesa sarebbe stata basata su quell'uomo, come su una roccia incrollabile. E siccome Pietro doveva anch'egli terminare con la croce la sua vita mortale, Cristo s'impegnava a dargli dei successori nei quali sarebbero sempre stati rappresentati Pietro e la sua autorità.

Regalità del Vicario di Cristo.

Mons. Mutsaerts. Sposare i sacerdoti è la fine della fede

Indice degli articoli sul Sinodo per l'Amazzonia.

Il prelato: "La Chiesa deve recuperare fedeli a Dio, non negare se stessa"
«Il tema vero è la mancanza di fede e non si risolve accettando i preti sposati. Basta vedere quanto avviene nella chiesa anglicana; la crisi nelle altre chiese è ancora più grande di quella cattolica: il crollo della fede è drammatico. Ora speriamo che Papa Francesco distrugga il documento finale del sinodo sull'Amazzonia, ma le speranze sono veramente poche». La posizione, piuttosto preoccupata, è di monsignor Rob Mutsaerts, vescovo ausiliare di s'Hertogenbosch in Olanda, che in questa intervista a Il Giornale critica fortemente il sinodo sull'Amazzonia, sostenendo che ha «ingannato i fedeli, ha rappresentato una beffa della fede». La Chiesa, per il vescovo olandese, «si è impegnata in qualcosa di diverso dalla sua missione di guidare i fedeli verso Cristo». Proprio nei giorni in cui in Vaticano il dibattito è acceso per un intervento del Papa emerito sulla necessità di mantenere il celibato sacerdotale pubblicato in un libro del cardinale Robert Sarah, il vescovo olandese teme che Francesco accolga le proposte dei padri sinodali che chiedono al Papa in carica, nel documento finale, di introdurre, per la regione amazzonica, l'ordinazione sacerdotale di diaconi permanenti».