La mobilitazione mediatica e il coraggio dei genitori di Charlie non sono rimasti completamente senza esito, nonostante gli assordanti silenzi illustri. E vogliamo non pensare alle innumerevoli preghiere che salgono incessantemente al Cielo?
Oggi abbiamo letto sul Dailymail : "His parents are believed to be Catholic and their unwell son was photographed recently clutching a St Jude pendant - the patron saint of lost causes. As a result his plight has had mass press coverage in Italy and even reached the Vatican where Pope Francis was asked to pray for Charlie". "Si ritiene che i suoi genitori siano cattolici, il loro figlio malato è stato recentemente fotografato mentre stringeva uno scapolare di S. Giuda, il Patrono delle cause perse. Pertanto, la sua situazione disperata ha avuto grandissima pubblicità sulla stampa italiana, raggiungendo persino il Vaticano, dove si è chiesto a Papa Francesco di pregare per lui". Dopo il convenzionale e deludente comunicato della Pontificia Accademia per la vita, finalmente una voce davvero cristiana che dice ciò che andava gridato da subito, chiamando le cose col loro nome.
Leggo ora anche il vibrante appello del Card. Caffarra che riporto dopo quello di Mons. Crepaldi.
Oggi abbiamo letto sul Dailymail : "His parents are believed to be Catholic and their unwell son was photographed recently clutching a St Jude pendant - the patron saint of lost causes. As a result his plight has had mass press coverage in Italy and even reached the Vatican where Pope Francis was asked to pray for Charlie". "Si ritiene che i suoi genitori siano cattolici, il loro figlio malato è stato recentemente fotografato mentre stringeva uno scapolare di S. Giuda, il Patrono delle cause perse. Pertanto, la sua situazione disperata ha avuto grandissima pubblicità sulla stampa italiana, raggiungendo persino il Vaticano, dove si è chiesto a Papa Francesco di pregare per lui". Dopo il convenzionale e deludente comunicato della Pontificia Accademia per la vita, finalmente una voce davvero cristiana che dice ciò che andava gridato da subito, chiamando le cose col loro nome.
Leggo ora anche il vibrante appello del Card. Caffarra che riporto dopo quello di Mons. Crepaldi.
Sul caso di Charlie Gard dichiarazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi
vescovo di Trieste e Presidente dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân
La vicenda del piccolo Charlie Gard e dei suoi genitori colpisce la nostra pietà umana e cristiana, ma va considerata anche alla luce della ragione e della dottrina della fede. Esso, infatti, ci pone davanti a principi e valori fondamentali per l’uomo e la convivenza civile. Mi riferisco ai principi del totale rispetto dovuto alla vita umana, del primato dei genitori nella gestione coraggiosa e prudente di queste tragiche situazioni, della inammissibilità che sia lo Stato, o un giudice, o una Corte di giustizia a stabilire chi deve vivere e chi deve morire.
I genitori del bambino volevano tentare una nuova terapia, per la quale avevano anche raccolto le risorse necessarie. Era loro diritto farlo.
Nel caso del piccolo Charlie si vuole di fatto applicare un trattamento eutanasico, e questo non può essere accettato. Il caso è dirompente perché l’attuazione della sentenza minerebbe i fondamenti stessi dell’umanesimo cristiano e si aprirebbe un radicale percorso di esodo dalla nostra civiltà. Charlie Gard ha bisogno dell’effetto dei suoi genitori, dell’impegno dei medici per assisterlo e della preghiera dei cristiani. Non di sentenze che ne decretano a morte. La morte di Stato è un’orrenda invenzione ideologica.
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Interviene anche il Card. Caffarra
"Siamo arrivati al capolinea della cultura della morte. Sono le istituzioni pubbliche, i tribunali, a decidere se un bambino ha o non ha il diritto di vivere. Anche contro la volontà dei genitori. Abbiamo toccato il fondo delle barbarie", aggiunge Caffarra, che continua: "Siamo figli delle istituzioni, e dobbiamo la vita ad esse? Povero Occidente: ha rifiutato Dio e la sua paternità e si ritrova affidato alla burocrazia! L' angelo di Charlie vede sempre il volto del Padre. Fermatevi, in nome di Dio. Altrimenti vi dico con Gesù: " Sarebbe meglio che vi legaste al collo una macina da mulino e vi gettaste nel più profondo del mare".Parole dure, quelle del cardinal Caffarra, che contribuiscono assieme ad altre dichiarazioni alla rottura del silenzio sul caso da parte della Chiesa. Altri, invece, continuano a ritenere utile, forse decisiva, una presa di posizione di Bergoglio sulla vicenda. Il mondo dei cattolici tradizionalisti, però, sta alzando il tiro sul tema e non sembra disposta a lasciar passare neppure un secondo per continuare ad operare un tentativo di rimettere la decisione sulle sorti di Charlie nelle mani dei genitori. [Fonte]