Nella nostra traduzione da Catholic News Agency un articolo che dà notizia della pubblicazione del libro Fraternità segno dei tempi (Ed. LEV), con prefazione di Bergoglio, dal titolo eloquente: Francesco: il Concilio, luce per portare al mondo la fraternità [qui]. Prende quota enfaticamente, in maniera ormai esplicita senza più mezzi termini, il panegirico del concilio [considerazioni basilari qui] e la fraternità orizzontale [qui - qui] insieme all'ecologismo [qui - qui - qui]. Tutti temi da cui è espunto Cristo Signore e il Vangelo e, in definitiva, anche la Chiesa e i sacramenti. Non mancano i riferimenti alla Traditionis custodes [qui].
Città del Vaticano, 29 settembre 2021 - Papa Francesco ha riflettuto sull'importanza del Concilio Vaticano II e sull'influenza dei suoi insegnamenti sulla sua vita e spiritualità.
In una nuova prefazione al libro, pubblicata martedì, il papa ha affermato che per lui e per altri giovani sacerdoti gesuiti dell'America Latina, il Vaticano II «era entrato nel nostro modo di essere cristiani e di essere Chiesa e, nel corso della mia vita, le mie intuizioni, le mie percezioni e la mia spiritualità sono state generate naturalmente dai suggerimenti della dottrina del Vaticano II». E dunque: «Non c'era tanto bisogno di citare i testi del Concilio».
Il commento è contenuto nella prefazione del libro Fraternità - Segno dei tempi: il magistero sociale di papa Francesco, scritto in lingua italiana dal cardinale canadese Michael Czerny e dal teologo italiano p. Christian Barone, che sarà pubblicato il 30 settembre dalla casa editrice vaticana.
Il commento è contenuto nella prefazione del libro Fraternità - Segno dei tempi: il magistero sociale di papa Francesco, scritto in lingua italiana dal cardinale canadese Michael Czerny e dal teologo italiano p. Christian Barone, che sarà pubblicato il 30 settembre dalla casa editrice vaticana.
Nella sua prefazione, il papa si è detto grato a Czerny e Barone per aver scritto il libro, che parla della fraternità e della sua enciclica del 2020 Fratelli tutti, affermando che il libro cerca di «portare alla luce e rendere esplicito il legame profondo tra l'attuale Magistero sociale e le affermazioni del Concilio Vaticano II».
Ha spiegato che il legame non è sempre emerso a prima vista, perché «nella storia dell'America Latina in cui sono stato immerso, prima come giovane studente gesuita e poi nell'esercizio del ministero, abbiamo respirato un clima ecclesiale che, con entusiasmo, ha assorbito e fatto proprie le intuizioni teologiche, ecclesiali e spirituali del Concilio, le ha inculturate e attuate».
Il Concilio Vaticano II, svoltosi dall'ottobre 1963 al dicembre 1965, è stato un concilio ecumenico della Chiesa cattolica, convocato da Papa Giovanni XXIII per portare un rinnovamento spirituale nella Chiesa di fronte ai cambiamenti epocali del XX secolo.
I Padri conciliari, in quattro sessioni cui hanno partecipato anche migliaia di sacerdoti, religiosi e laici, hanno prodotto 16 documenti che modellano la Chiesa cattolica oggi. All'epoca, Papa Francesco era un giovane ventenne.Ha detto che per lui e per altri suoi coetanei il Concilio Vaticano II «è diventato il nostro ecosistema ecclesiale e pastorale, ma non abbiamo preso l'abitudine di citare spesso i decreti conciliari o di soffermarci su riflessioni di tipo speculativo»(1). E ha notato che oggi, dopo decenni di cambiamenti nel mondo e nella Chiesa, è necessario rendere più espliciti i concetti chiave del Concilio ei fondamenti delle sue argomentazioni.
La prima parte del nuovo libro è un'interpretazione del Magistero sociale di papa Francesco, «portando alla luce qualcosa che è un po' sommerso tra le righe», ha detto Francesco, «cioè l'insegnamento del Concilio come base fondamentale, un punto di partenza, un luogo che genera domande e idee e che, quindi, guida anche l'invito che oggi rivolgo alla Chiesa e al mondo intero sulla fraternità». [sul magistero sociale vedi]
Oggi, ha aggiunto, «ci rendiamo conto che c'è bisogno non solo di una Chiesa nel mondo moderno e in dialogo con esso, ma soprattutto di una Chiesa che si metta al servizio dell'uomo, curando il creato e annunziando e realizzare una nuova fraternità universale, in cui le relazioni umane siano sanate dall'egoismo e dalla violenza e si fondano sull'amore reciproco, sull'accoglienza, sulla solidarietà».
Papa Francesco ha sottolineato l'importanza del Vaticano II in una lettera ai vescovi a luglio, nelle motivazioni espresse per imporre restrizioni alla Messa tradizionale in latino. Si è detto «addolorato che l'uso strumentale del Missale Romanum del 1962 sia spesso caratterizzato da un rifiuto non solo della riforma liturgica, ma dello stesso Concilio Vaticano II, che afferma, con espressioni infondate e insostenibili, di aver tradito la Tradizione e la 'vera Chiesa'». [vedi]
Dubitare del Concilio, ha detto, «è dubitare delle intenzioni di quegli stessi Padri che hanno esercitato solennemente il loro potere collegiale cum Petro et sub Petro [con Pietro e sotto Pietro] in un concilio ecumenico, e, in ultima analisi, dubitare dello stesso Spirito Santo che guida la Chiesa».
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]_________________________________
Nota di Chiesa e post-concilio
1. La studiata ma colpevole strategia modernista ha usato la dichiarata non-dogmaticità del Concilio Vaticano II come varco per introdurre nella Chiesa novità dottrinali attraverso la ‘pastorale’; con l'accortezza, quindi, di non intaccare de iure il Depositum fidei, ma operando de facto la sua mutazione attraverso un linguaggio affascinante e coinvolgente, sentimentale e soggettivista, centrato sull'uomo e sulla sua “nuova consapevolezza” della Chiesa, fondata sul personalismo e non più sulla Rivelazione. Un linguaggio fluido e non definitorio per scelta perché solo rimanendo in bilico sul dire e non dire si possono veicolare alcune interpretazioni piuttosto che altre.
“Perché la fraternità, che è uno dei segni dei tempi che il Vaticano II porta alla luce, è ciò di cui ha molto bisogno il nostro mondo e la nostra Casa comune, nella quale siamo chiamati a vivere come fratelli e sorelle”, la tesi di Francesco, secondo il quale il libro in questione “ha anche il vantaggio di rileggere nell’oggi l’intuizione conciliare di una Chiesa aperta, in dialogo con il mondo”. (Ag. SIR)
RispondiEliminaFratelli e sorelle, in dialogo con tutti, tranne che con i veri cattolici
Non si possono più sentire questi discirsi ideologici. Non è più la fraternità cristiana ma la complicità di una setta malefica.
EliminaLo confesso: non sento nessuna fraternità con questo genere di cattolici.
https://www.maurizioblondet.it/la-cia-il-novus-ordo-missae/
RispondiEliminaLa Cia & il “novus ordo missae”
Maurizio Blondet 30 Settembre 2021
don Curzio Nitoglia
il Liberalismo americanista entra nell’ambiente ecclesiale romano
Roberto Marchesini in un interessante libro (Liberalismo e Cattolicesimo, Milano, Sugarco, 2021) dimostra, con prove inoppugnabili, che Padre John Courtney Murray (1904 – 1967), un gesuita americano, fu una vera “quinta colonna”, al servizio della Cia, dentro la Chiesa per eroderne l’identità dal di dentro e cambiarne (“si fieri potest”).....
Povera Chiesa Cattolica in che mani indegne è finita
RispondiEliminaStefano Gizzi
Oggi, ha aggiunto, «ci rendiamo conto che c'è bisogno non solo di una Chiesa nel mondo moderno e in dialogo con esso, ma soprattutto di una Chiesa che si metta al servizio dell'uomo, curando il creato e annunziando e realizzare una nuova fraternità universale, in cui le relazioni umane siano sanate dall'egoismo e dalla violenza e si fondano sull'amore reciproco, sull'accoglienza, sulla solidarietà».
RispondiEliminaA mio modesto modo di vedere qui c'e' tutto.
E mi tornano in mente i primi moti, quelli dei preti operai, che a furia di andare nelle fabbriche alla fine erano talmente sopraffatti dalla stanchezza che non avevano piu' le forze per stare con Lui e che (oppure) sopraffatti dalle preoccupazioni degli operai e delle loro famiglie alla fine si allontanavano dalla loro primaria vocazione per metter su famiglia e/o magari unirsi alla lotta "armata"(in tutti i sensi) del comunismo.
Mi sovvengono i preti che voltandosi indietro hanno messo su famiglia e che non si sono ritirati in buon ordine assicurando in umilta'una perfetta famiglia cristiana ma (oserei dire "rosicando")si sono associati per rivendicare il "diritto"di continuare a fare i preti nella Chiesa Cattolica secondo la "nuova rivoluzione".
E mi tornano in mente le tonache buttate alle ortiche.
E mi torna in mente di recente(almeno così l'ho letto a suo tempo sui giornali)il plauso del papa Francesco allorquando i preti si presentarono a lui in udienza vestiti "casual": chi in clargymen,chi in jeans,chi... E' vero, l'abito non fa il monaco* ma non dimentico che nella creazione di Dio tutto e' ordine e tutto il dis-ordine nella Chiesa visibile non invoglia a desiderare il Paradiso.
NSGC voleva che in massima parte stessero con Lui, in disparte.
*Un giorno mi capito' di entrare in autobus e trovarci un prete con tanto di tonaca e colletto che sostenendosi al corrimano centrale,era intento a leggere il Breviario.I passeggeri che salivano ,a volte rumorosi, alla vista del prete ammutolivano deferenti. Dopo alcune fermate ,salì un giovane vestito non ricordo come...andavano entrambi ad una festa di carnevale,ognuno con un suo costume..
E' sempre interessante ascoltare gli eternamente giovani, risolutamente certi della bontà delle convinzioni assolute che hanno dopo una vita passata a relativizzare qualsiasi cosa.
RispondiEliminaVerrebbe da dire: ma come fai a spiegare seriamente qualcosa a chi non capisce niente?
Non è una leggenda tramandata o una favola: la realtà è che c'è chi non capisce niente.
Perciò rispolvero una battuta. Lo so che è vecchia, ma non tramonta mai:
C'è chi non capisce niente di quel che parla.
C'è chi si prende molto sul serio.
C'è chi riesce a far coincidere le due cose e se ne vanta.
La lotta e' appena iniziata.
RispondiElimina"I poveri saranno sempre con voi"
RispondiEliminaChi vuole costruire il paradiso in terra, prende il posto di DIO.
Mario Fazio
Una spiritualità senza l'annuncio salvifico di CRISTO RISORTO unico vero salvatore dell'umanità puo solo andare in rovina mi permetto di ricordare a bergoglio e company il salmo 118 LA PIETRA CHE I COSTRUTTORI HANNO SCARTATO E DIVENTATA LA TESTATA ANGOLARE E GESÙ NEL VANGELO AFFERMA CHI NON SEMINA CON ME DISPERDE Luca 11 15-26 più chiaro di così
RispondiEliminaVincenzo Gambino
Come sembrano esprimere senza problemi gli estensori di Gaudium et Spes, la Chiesa (cioè loro) prende il posto di Gesù Cristo (che appartiene al passato). Ed è immediata conseguenza che poi i documenti conciliari prendano il posto dei Vangeli.
RispondiElimina(Eh sì, come diceva il card.Biffi, anche Gesù Cristo era un preconciliare)
Marco Calzolari
https://infovaticana.com/2021/09/30/traditionis-custodes-consecuencias-y-preguntas/
RispondiEliminaLandau scrive: «Nell’inverno del 1962, i dirigenti Ebrei ricevevano in segreto, nel sottosuolo della sinagoga di Strasburgo, un inviato del Papa […] il padre domenicano Yves Congar, incaricato da Bea e Roncalli di chiederci ciò che ci aspettavamo dalla Chiesa cattolica, alla vigilia del Concilio […] la nostra completa riabilitazione, fu la risposta […]. In un sottosuolo segreto della sinagoga di Strasburgo, la dottrina della Chiesa aveva conosciuto realmente una mutazione sostanziale»https://www.maurizioblondet.it/la-cia-il-novus-ordo-missae/
RispondiElimina"Oggi, ha aggiunto, «ci rendiamo conto che c'è bisogno non solo di una Chiesa nel mondo moderno e in dialogo con esso, ma soprattutto di una Chiesa che si metta al servizio dell'uomo, curando il creato e annunziando e realizzare una nuova fraternità universale, in cui le relazioni umane siano sanate dall'egoismo e dalla violenza e si fondano sull'amore reciproco, sull'accoglienza, sulla solidarietà».
RispondiEliminaIn pratica la Chiesa deve diventare la succursale principale della Massoneria.
Complimenti!
GS è l’enciclica della Chiesa nella contemporaneità.
RispondiEliminaE’ la costituzione pastorale sulla Chiesa nel presente storico: non escluderebbe che la Chiesa sia rivolta altrove, ma ha finito con il focalizzare tutto sull’hic et nunc.
GS è il documento conciliare più desideroso che il cristiano sia in dialogo con il mondo moderno, la vera attesa di chi nella Chiesa non cercava altro che di staccarsi dalla Tradizione e non aveva più remore sulla positività di una modernità sin lì guardata con sospetto.
Se non che, in questo intento, non è stata capace di dare nemmeno una definizione univoca del soggetto con cui dialogare ed aprirsi: includendovi oves et boves et universa pecora, in un approccio ormai aperto all’idealismo.
Quindi a ragionare per tesi, antitesi e sintesi protese verso il progresso. La centralità dell’umano, la pretesa soggettiva, l’anelito a una “libertà di&da” sganciata dalla verità, si palesano grondanti di una maggior tolleranza per sconfinare inevitabilmente nel relativismo. Non a caso GS, pur di per se stessa monca e incompiuta, è stata definita anche il Controsillabo. Ha consegnato la Chiesa al contagio del mondo senza più un sistema immunitario sano (per stare all'attualità). Si è fatta pungere da vaccini geneticamente modificati, intossicandosi di anticorpi codificati da altri, depotenziando la propria memoria immunitaria e privandosi delle proprie vitamine (innanzitutto la D).
Ha scelto di chiamare croce ogni umana sofferenza, rinunciando a celebrare il sacrificio crocifisso di Gesù nella santa e sacra messa, trasformata in profana mensa.
Bergoglio è nato nel 1936, il CVII si apre nel 1963, quindi aveva 27 anni, a fine CVII ne aveva 29, età queste in cui fanciullezza, adolescenza e prima giovinezza sono alle spalle ed inizia la maturità fisica ed intellettuale. Quindi inizia, sta iniziando l'età della ponderatezza. Ora bisognerebbe capire quale tipo di formazione abbia ricevuto J.M.Bergoglio nei suoi precedenti 26 anni. Dovremmo sempre avere davanti le grandi scansioni della vita di NSGC, nascita, presentazione al tempio, Gesù tra i dottori, inizio della Sua predicazione. Mettiamo a fuoco Gesù tra i dottori senza far confronto alcuno tra Lui e noi. Però questo episodio qualcosa di importante dice. Dice che a dodici anni, quando inizia la pubertà Gesù già padroneggiava Scrittura e riti. Di solito a dieci anni quattro Sacramenti sono stati già ricevuti, ma non sembra che ad undici anni sia presente nei bambini ad infanzia finita una conoscenza sufficiente della Dottrina, della Sacra Scrittura e della liturgia. Questo qui non lo vedo, né l'ho visto prima. E non mi sembra che il piccolo Bergoglio l'abbia mai ricevuto questa formazione. Questa mancanza di formazione cattolica ha determinato tutte le storture che un carattere indocile non è più stato in grado di ripianare da autodidatta.
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2021/09/30/il-fallimento-di-bergoglio-certifica-quello-della-nuova-chiesa-uscita-dal-concilio-eppure-si-procede-sulla-stessa-strada-e-dopo-francesco/amp/
RispondiEliminaGiovanni Paolo II che dichiarò di voler essere prudente nell'applicare le innovazioni del Concilio: col "motu proprio" "Ecclesia Dei Afflicta", egli invitava ad un approfondimento sul Concilio allo scopo di mediare con la tradizione specialmente nei punti di Dottrina che per la loro novità non erano stati ben capiti, e invitava a rileggere il libro "io accuso il Concilio" di Mons Lefebvre che, paradossalmente, egli stsso aveva scomunicato nel 1988; per giungere a Papa Benedetto XVI che, nel tentativo di mediare col passato, quelle innovazioni e posizioni rivide: ripristinò la Liturgìa in latino e revocò la scomunica a Mons. Lefebvre e a 4 vescovi lefevriani (29 Gennaio 2009).
RispondiEliminaIn risposta ai durissimi attacchi ricevuti da molti vescovi cattolici intorno a tali provvedimenti, egli nell'accorata lettera dell'11 Marzo 2009 indirizzata all'episcopato mondiale così redarguiva i suoi detrattori progressisti: " Ma ad alcuni di loro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere richiamato alla memoria che non si può congelare l'autorità della Chiesa al 1962. Il Vaticano II porta in sè l'intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l'albero vive. Purtroppo questo "Mordi e divora" esiste ancora oggi nella Chiesa come espressione di una libertà male interpretata".
Ogni uomo che nella Chiesa cambia in parole lusinghiere l'austerità della Scrittura e la fermezza con cui Essa riprende i vizi, corrompe la Parola di Dio e converte il vino in acqua, mentre il Figlio di Dio ha convertito l'acqua in vino.
RispondiElimina(San Girolamo)
L'ultima di Bergoglio:
RispondiElimina- G20
- Governance globale per la salute di tutti gli abitanti della terra
- Nuove pandemie
Il Nuovo Ordine Mondiale e il Grande Reset sono serviti.
Fu già il suo predecessore a parlare chiaro in merito... benedizione Urbi et Orbi, Natale 2005 (testo integrale qui: https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/urbi/documents/hf_ben-xvi_mes_20051225_urbi.html)
"Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici. Il suo amore guidi i popoli e ne rischiari la comune coscienza di essere “famiglia” chiamata a costruire rapporti di fiducia e di vicendevole sostegno. L’umanità unita potrà affrontare i tanti e preoccupanti problemi del momento presente: dalla minaccia terroristica alle condizioni di umiliante povertà in cui vivono milioni di esseri umani, dalla proliferazione delle armi alle pandemie e al degrado ambientale che pone a rischio il futuro del pianeta."
"...Il Vaticano II porta in sè l'intera storia dottrinale della Chiesa"
RispondiEliminaAh sì?? E pensare che io ne dubitavo almeno un pochino.. Evidentemente si può imparare sempre qualcosa di nuovo Occorre solo avere l'umiltà giusta!
YVES CONGAR
RispondiElimina(da Chiesa Viva; dott. don Luigi Villa.)
Certamente sono stati scritti non pochi volumi sul domenicano padre Congar, per cui scriverne degli altri sarebbe una forma di presunzione quella di prendere ancora la penna per diagnosticarne vita e opere.
Ma se la mano può restare inerte, la mente non può!
Riflettendo sul Vaticano II, non si possono ignorare gli artefici di esso, né gli innovatori che hanno voluto “cambiare la Chiesa” in un nuovo popolo cristiano senza più una fede ben definita, senza più
una vitalità sacramentale, senza più una forza morale, così da non avere più, tra breve, né sacerdoti, né suore, né missionari, né convertiti, né difensori animati da fedeltà assoluta.
Ora, tra questi “innovatori” non si poteva ignorare i Teilhard de Chardin, i De Lubac, i Chenu, e neppure i Congar, i quali volevano appunto che fosse rifatto il volto della Chiesa, ammodernandola
con obiettivi e mezzi umani, esente, o quasi, del soprannaturale, estranea al Vangelo, inventando nuovi modi di pensiero, di azione e perfino di espressione. La sostanza divina della Chiesa, quindi, doveva essere ripulita da ogni patina antica per un rivestimento nuovo, moderno, assolutamente umano.
Questo è un autentico lavoro da “esperti in umanità”, per il quale non necessita alcun Magistero della Chiesa, non avendone né autorità né competenza, non essendo istituita per questo, ma solo per rendere divine le cose umane, per cui non s’era mai sognato di rendere mondana e umanistica la Chiesa.
Ecco perché mi sono deciso a denunciare i frutti amari di questa rivoluzione, fatta dai Riformatori con autentici programmi dell’eresia modernista.
Il Vaticano II, così, si è rifiutato di esercitare la propria autorità divina, rinunciando a compiere un lavoro di fondo dottrinale. Quindi, il tacere, allora, vedendo che la Chiesa del Vaticano II volgeva le spalle al Passato, da cui deriva tutta la sua autorità,
per fare un avvenire che fosse differente, non sarebbe tradimento della Fede? Non sarebbe anche una tentazione di vigliaccheria per quello spirito cristiano che dovrebbe essere, invece, sempre proteso nella lotta contro l’errore? Fare un Concilio per riconciliare la Chiesa col Modernismo non sarebbe, forse, una contraddizione in termini? L’aver deciso di non dare alcuna definizione della Verità né l’aver voluto condannare gli errori, gli scismi e le eresie, togliendo così le barriere di difesa alle proprie frontiere, aprendo gli ovili a tutti i lupi, la Chiesa sisarebbe come messa in vacanza, diventando solamente un’emergenza di azioni umane, di dialoghi ecumenici liberali, di aperture e tattiche diplomatiche e di cento altri procedimenti pastorali, facoltativi o imposti con autoritarismo personale, per una Riforma che vuole sotterrato il genio dei secoli e la secolare santità della Chiesa, mostrando uno spirito
superbo e vano che vuol creare una “nuova religio ne” in cui conta l’impegno sociale, l’obbedienza agli uomini, al posto della Fede e del culto divino?
È per questo che sono andati in auge (e lo sono ancora!) quei teologi che denigrano i Concili di Trento e il Vaticano I per un cosiddetto Vaticano II
che lo stesso Paolo VI, nel discorso del 7 dicembre1968, al Seminario lombardo, ebbe a dire: «La Chiesa si trova in un’ora di inquietudine e di auto-critica… si direbbe persino… di auto-demolizione»!... e che poi ebbe ancora a dire, nel suo discorso all’apertura generale del 15 luglio 1970:
«L’ora presente… è ora di tempesta! Il Concilio non ci ha dato, per ora, in molti settori, la tranquillità desiderata, ma piuttosto, ha suscitato turbamenti…»!
Quei “turbamenti”, provocati da questo infelice Vaticano II, sono ormai oggi noti, e gli occhi di molti si sono ormai aperti sull’impostura di codesta pretesa “Riforma della Chiesa"
.. un santo o una santa che sanno “solamente” pregare sarebbero un vero e proprio anacronismo..sarebbero sostanzialmente inutili..
RispondiElimina.. perché con le mille cose da fare, con gli affamati da sfamare, con i senzatetto da alloggiare, con i malati da assistere, e magari con l’ambiente che deve essere difeso e le foreste pluviali che devono essere salvaguardate e il clima che deve esser riportato entro parametri di temperatura più normali, onde evitare lo scioglimento dei ghiacciai,..
https://gloria.tv/post/4BVMZCXrW2Qr3BNKek2keoDk7
Saranno contenti gli appartenenti al movimento dei Focolari: la fondatrice Chiara Lubich parlò di Fraternità Universale ancor prima del Concilio Vaticano II avendola "vista" in esperienza mistica.
RispondiEliminaOvviamente il Green Pass è necessario alla costruzione di questa Fraternità...
Tra visite apostoliche, varie ed eventuali la consegna sembra essere:"tutti fuori, uscite"!
RispondiEliminaNon siamo noi che dobbiamo uscire. Hic manebimus optime, nell'Una Santa che potranno oscurare ma non distruggere.
RispondiEliminaE, se sembra che vogliano spingerci a uscire, non cadremo nella trappola...
RispondiEliminaLa "Prefazione" di papa Francesco presenta il fine della Chiesa in modo del tutto terreno, senza riferimento alcuno alla salvezza eterna delle anime. Conferma la sparizione della dimensione soprannaturale dalla pastorale attuale, dal Concilio in poi.
Dopo essersi richiamato alla visione "sociale" del cristianesimo di de Lubac (apprezzata anche da Ratzinger nella Spe Salvi), visione che vuole imporre l'idea di una salvezza "comune" presente da sempre nel cristianesimo, concetto confuso e in odor di eresia, papa Francesco si rifà al Concilio quale catalizzatore di simile visione, ribadita con particolare forza dalla sua pastorale, di PF.
Lo sviluppo della "intuizione conciliare" ha portato, scrive, a "una Chiesa che si pone al servizio dell'uomo, prendendosi cura del creato e annunciando e realizzando una nuova fraternità universale, in cui i rapporti umani siano guariti dall'egoismo e dalla violenza e siano fondati sull'amore reciproco, sull'accoglienza, sulla solidarietà."
Il fine primario della Chiesa non è più quello di essere "al servizio dell'uomo" unicamente per salvarlo dal peccato, strappandolo a Satana ("principe di questo mondo") mediante l'esempio, i Sacramenti, la predicazione della dottrina insegnata dal Signore, con la sua austera morale, e la pratica delle virtù cristiane - è quello di emendare la natura dai guasti (veri e presunti) prodotti dall'uomo (ecologismo) e di realizzare la "fraternità universale", che vuole essere addirittura "nuova", più completa di quella della celebre triade massonica e giacobina (libertà, uguaglianza, fraternità). Infatti, questa auspicata "fraternità" dovrebbe esser tale da fondare effettivamente "i rapporti umani sull'amore reciproco, l'accoglienza, la solidarietà", una sorta di paradiso in terra.
Sembrano concetti cristiani... Ma siamo seri, come esige la Parola di Dio, spada a due tagli, che salva o condanna in eterno:
trattiamo questa autentica "pappa del cuore" con il disprezzo che merita.
Questa è la caricatura dell'amor del prossimo cristiano. Che innanzitutto non lo è per l'uomo in quanto tale, a causa della sua supposta innata dignità di uomo [?], ma lo è "dell'uomo per amor di Dio", perché l'uomo in sé, oppresso dalle conseguenze del peccato originale, non ha meriti tali da esser amato per quello che è.
E sappiamo che "l'accoglienza" lo è in primis dei c.d. migranti e dei c.d. diversi, ossia che è un vocabolo che vuol sintetizzare, assieme alla "solidarietà" (da attuarsi infatti soprattutto con i c.d. "poveri"), le false dottrine della teologia della liberazione, della quale Bergoglio è un adepto in chiave "popular", come ha dimostrato più volte.
Nell'ambito della teologia della liberazione, viene anche proclamata la "liberazione" dalla morale cristiana e "l'accoglienza" della rivoluzione sessuale. E di questa "liberazione" Bergoglio si è fatto parte attiva "sdoganando" sacrilegamente l'adulterio dei divorziati risposati e le convivenze omo.
Noi continueremo a denunciare le sue deviazioni dottrinali e pastorali, perché questo è il nostro dovere di cattolici, nella
speranza che un giorno, speriamo non lontano, egli si renda conto
del male che sta facendo alla Chiesa tutta.
PP