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mercoledì 1 marzo 2023

Non c'era posto per loro...

Precedenti qui - qui - qui - quiqui - qui. Qui l'indice degli articoli sull'attuale  persecuzione della Liturgia dei secoli.

Mentre coloro che hanno avuto familiarità con l'usus antiquior durante l'età d'oro del Summorum Pontificum potrebbero non esserne pienamente consapevoli, Non è affatto una novità che ci siano dei cattolici gettati da parte e in mezzo alla strada per l'"offesa" di essere legati al loro patrimonio liturgico. I francesi in particolare lo sanno bene e hanno anche dimostrato la forza di spirito di non arrendersi di fronte a tanta ingiusta e per nulla caritatevole emarginazione e persecuzione. 
Ecco, ad esempio, un video (da cui è tratta l'immagine) che documenta come numerosi cattolici francesi che, legati al rito romano dei secoli ma non graditi dai loro pastori all'interno delle loro parrocchie (molte dei quali, badate bene, vuote), sono stati costretti a venerare in strada (cosa che continua in alcuni luoghi fino ad oggi). Prendete coraggio a iosa e magari prendete una lezione o due dalla figlia maggiore della Chiesa. Piuttosto che arrendersi, siate creativo nello spirito delle catacombe cristiane di un tempo. Con tutto il rispetto, non ce ne andremo, né tracorreremo la notte in silenzio.

12 commenti:

  1. E sì che era l'anno 2007, l'anno in cui era Pontefice Benedetto XVI, a riprova,per chi chiedesse la prova che questo video documenta della ostilita',dell'avversione,della contrarieta',infine,della disubbidienza di alcuni Vescovi alla carita' indicata dal Vicario di Cristo verso le pecorelle. Documenta perfettamente che qualunque piccolo passo fosse stato indicato per restituire la degna gloria a Dio..sarebbe stato da molti boicottato. Di contro, documenta la fortezza,il vigore,la disciplina e la dignita' di questi Pastori e famiglie anche con bimbi piccoli che pur di servire Dio e Lui solo non temono il freddo,il caldo, la pioggia. Se non e' anche questo l'amare Dio con tutto il cuore..! Grazie per l'esempio.

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  2. Difficile de retenir ses larmes devant de pareilles images, vieilles d'il y a seize ans mais toujours aussi actuelles et bouleversantes…

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  3. Perché da noi questo non accade? Non vedo, non ho mai visto da noi questa semplice, vera, partecipata fede. Mai.

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  4. Da noi non accade perché non abbiamo subito la Révolution Française, non ci sono stati massacri di cattolici, non ci sarà mai la Vandea ed i suoi coraggiosi abitanti che si facevano ammazzare piuttosto che sputare sul Crocifisso, le guerre di religione che distrussero mezza Europa non ci sfiorarono neppure, da sempre Cattolici, senza persecuzioni, abbiamo finito col voltare le spalle alla nostra religione di e da sempre, senza rimpianti, il futuro è come sempre nelle mani di Dio, non resta che pregare.

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  5. Lodi Divine (Dio sia benedetto)

    Dio sia benedetto.
    Benedetto il Suo santo Nome.
    Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
    Benedetto il Nome di Gesù.
    Benedetto il Suo sacratissimo Cuore.
    Benedetto il Suo preziosissimo Sangue.
    Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare.
    Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
    Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
    Benedetta la Sua santa e Immacolata Concezione.
    Benedetta la Sua gloriosa Assunzione.
    Benedetto il Nome di Maria, Vergine e Madre.
    Benedetto san Giuseppe, Suo castissimo Sposo.
    Benedetto Dio nei Suoi Angeli e nei Suoi Santi.

    Amen.

    Laudes Divinae (Benedictus Deus)

    Benedictus Deus.
    Benedictum Nomen Sanctum eius.
    Benedictus Iesus Christus, verus Deus et verus homo.
    Benedictum Nomen Iesu.
    Benedictum Cor eius sacratissimum.
    Benedictus Sanguis eius pretiosissimus.
    Benedictus Iesus in sanctissimo altaris Sacramento.
    Benedictus Sanctus Spiritus, Paraclitus.
    Benedicta excelsa Mater Dei, Maria sanctissima.
    Benedicta sancta eius et immaculata Conceptio.
    Benedicta eius gloriosa Assumptio.
    Benedictum nomen Mariae, Virginis et Matris.
    Benedictus sanctus Ioseph, eius castissimus Sponsus.
    Benedictus Deus in Angelis suis, et in Sanctis suis.
    Amen.

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  6. Certo che restare insensibili davanti a questo spettacolo è diabolico.Questi sventurati hanno dichiarato guerra a Dio.

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  7. “L’Europa è nata dal monachesimo. Dopo il crollo dell’impero romano eravamo una terra di selve impenetrabili e lupi. Poi sono arrivati i monaci. Un uomo solo davanti a una selva può solo arretrare. Una squadra di uomini compatti, disciplinati, motivati avanza e dissoda il terreno: semina il grano, pianta gli ulivi, costruisce ponti e chiese e ostelli. E la vita ricomincia. Il riso, la birra, il Dom Perignon, il parmigiano, un’intera civiltà: dobbiamo tutto ai monaci. Il motto era Ora et lavora. Prima prega, concentrato e attento, inginocchiato per terra, e poi lavora e ti verrà benissimo. E poi prega di nuovo, all’ora terza, alla sesta, alla nona e un’Europa di boschi impenetrabili e lupi diventerà un giardino fiorito all’ombra di abbazie di una bellezza commovente.”
    (Silvana De Mari, nella Giornata Mondiale di Preghiera)

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  8. A Don Giorgio Lenzi - IBP Roma -Grazie di cuore !03 marzo, 2023 15:13

    Santa Via Crucis 3 Marzo 2023
    Casa San Clemente IBP - Roma
    Streaming avviato 9 minuti fa
    In diretta dalla Cappellina della Casa San Clemente in Roma, la Santa Via Crucis.
    https://www.youtube.com/watch?v=hvaUh0yjV9I

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  9. Buona e Santa giornata sotto la protezione di S.Giuseppe. Con il vostro permesso..03 marzo, 2023 16:21

    Diciottesimo giorno (3 Marzo)
    PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
    A SAN GIUSEPPE

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

    Pater, Ave, Gloria

    A te, o beato Giuseppe

    MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

    Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

    Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

    Litanie a san Giuseppe

    Diciottesimo giorno: la mitezza
    La virtù della mansuetudine, perfezionata dalla grazia, dispone il cristiano a rimettere anzitutto a Dio la difesa delle sue ragioni. Qualora si trovi esposto a ingiuste accuse o minacce, egli le oppugna senza l’odio o il risentimento che scaturiscono dall’orgoglio, bensì per amore del vero e del bene, quasi si trattasse di un altro. Se tale priorità non glielo vieta, può persino scegliere di rinunciare a difendersi per imitare Gesù nella Sua Passione, a meno che non glielo sconsigli lo scandalo che ne deriverebbe per la dignità che ricopre o il danno per i giusti interessi di quanti gli sono affidati.

    La mitezza si rivela così frutto della fortezza, che permette di dominare le passioni, e della temperanza, che abitua a regolare gli impulsi, ma soprattutto fiore dell’umiltà, la quale estingue la principale causa di conflitti, la superbia. Non a caso il Figlio di Dio esorterà i Suoi discepoli ad imparare da Lui ad essere miti e umili di cuore (cf. Mt 11, 29), così da poter conoscere, per mezzo di Lui, il Padre celeste, le cui perfezioni Egli stesso aveva viste rispecchiate nelle qualità di quello adottivo.

    San Giuseppe, sapendo contare sull’immancabile aiuto di Dio, si mantenne mansueto in ogni circostanza della Sua esistenza terrena. La Sua mitezza, lungi dall’apparire come una forma di debolezza, faceva brillare tutte le altre virtù, rendendole attraenti e fonte di stima. Come il giovane Gesù, imitane anche tu la sapiente modestia e amalo come il migliore dei padri umani. Sotto la Sua guida e con la Sua intercessione, riuscirai un po’ per volta a vincere eventuali paure e insicurezze che ti paralizzino o, al contrario, ti rendano aggressivo, impedendoti di lasciar emergere il tuo vero te stesso.

    IMPEGNO MISSIONARIO: d’ora in poi mi sforzerò di rendere testimonianza alla verità di Cristo con dolcezza e rispetto, ma anche senza falsi pudori.

    FIORETTO: se ciò non comporta scandalo o danno, rinuncio a far valere le mie ragioni con una persona che mi critica ingiustamente.

    Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra,
    perché hai tenuto nascoste queste cose
    ai sapienti e agli intelligenti
    e le hai rivelate ai piccoli.
    Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
    Tutto mi è stato dato dal Padre mio;
    nessuno conosce il Figlio, se non il Padre,
    e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio
    e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
    Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,
    e io vi darò riposo.
    Prendete il mio giogo sopra di voi
    e imparate da me che sono mite e umile di cuore
    e troverete ristoro per le vostre anime.
    Il mio giogo, infatti, è dolce e il mio carico leggero.
    (Mt 11, 25-30)

    https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/diciottesimo-giorno-4-marzo.html?m=0

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  10. 1*Sabato del Mese , onoriamo la Madre insieme al castissimo sposo. Con il vostro permesso..04 marzo, 2023 07:55

    Diciannovesimo giorno (4 Marzo)
    PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
    A SAN GIUSEPPE

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

    Pater, Ave, Gloria

    A te, o beato Giuseppe

    MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

    Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

    Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

    Litanie a san Giuseppe

    Diciannovesimo giorno: l’umiltà
    L’umiltà è la virtù che conserva tutte le altre, impedendo alla superbia di guastarle, ed è altresì la condizione per lo sviluppo della carità. Come giusta conoscenza di sé, infatti, essa fa attribuire a Dio l’origine di ogni bene posseduto e riconoscere fino a che punto si sia debitori nei confronti della Sua generosità e misericordia, spingendo così, da un lato, ad amare Lui con grata compunzione e, dall’altro, a vedere nel prossimo l’oggetto della medesima grazia.

    L’umile, evitando atteggiamenti affettati o di maniera, dà sinceramente la precedenza al legittimo interesse degli altri, sapendo che ai suoi bisogni provvede il Signore, sia pure con la sua collaborazione. Egli, aborrendo di mettersi in evidenza se non per necessità, preferisce alla notorietà un raccolto nascondimento, nel quale si sente al sicuro nelle mani del Creatore. A Lui riporta costantemente ogni lode, stornandola da sé come una causa di disagio quasi fosse un torto arrecato alla gloria divina, mentre sopporta con intima pace ingiurie e vessazioni, purché non ledano l’onore di Dio.

    San Giuseppe, proprio a motivo della Sua profondissima umiltà, fu elevato alla più alta dignità possibile dopo quella del Verbo incarnato e quella della Sua santissima Madre, eppure si mantenne per tutta la vita in un riserbo così discreto che la straordinarietà della condizione concessagli passò del tutto inosservata. Ora, però, essa risplende non solo nel cielo, ma anche sulla terra; non soltanto in ogni epoca, ma pure per l’eternità. Impara da Lui a ricercare la gloria che viene da Dio solo, disprezzando quella vana del mondo e accettando le umiliazioni come un salutare esercizio.

    IMPEGNO MISSIONARIO: quando ne avrò l’occasione, parlerò a chi è lontano dalla fede dei vantaggi dell’umiltà per trovare la via verso Dio.

    FIORETTO: accetto un parola o un gesto umiliante come un mezzo per perfezionarmi nell’imitazione di Gesù sofferente.

    Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
    e non si leva con superbia il mio sguardo;
    non vado in cerca di cose grandi,
    superiori alle mie forze.
    Io sono tranquillo e sereno
    come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
    come un bimbo svezzato è l’anima mia.
    Speri Israele nel Signore,
    ora e sempre.
    (Sal 130 [131], 1-3)

    https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/diciannovesimo-giorno-5-marzo.html?m=0

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  11. # L'Europa nacque dal monachesimo, dopo il crollo dell'impero romano..

    Il monachesimo non nacque dopo il crollo dell'impero romano in Occidente ma dopo l'estinzione della monarchia gotica in Italia in seguito alla sventurata guerra gotica, durata quasi vent'anni, provocata dall'impero romano d'Oriente, il quale, con Giustiniano, voleva riconquistare anche tutto l'Occidente: compito impossibile e megalomane, che per l'Italia fu una spaventosa rovina.
    Sotto i Goti (che col tempo si sarebbero italianizzati) l'Italia aveva recuperato abbastanza bene rispetto al periodo delle invasioni barbariche. Aveva mantenuto l'unità, c'era un governo nel quale la casta militare germanica cooperava con quello che era rimasto della classe senatoria romana. Lo Stato goto manteneva all'Italia la Provenza e parte dell'odierna Slovenia-Croazia, avendo la frontiera orientale alla Sava, addirittura. Tutti territori rimastigli dopo la dissoluzione dell'impero in Occidente (dal 476, anno in cui Odoacre, capo di milizie barbariche al servizio dell'impero, depose con un colpo di Stato l'imperatore, rinviando le insegne imperiali a Costantinopoli. L'imperatore gli conferì il titolo di Patrizio, non potendo abbatterlo.
    Subito dopo la vittoria finale dei bizantini sui goti arrivarono indisturbati in Italia i Longobardi e la disgraziata penisola cominciò ad esser divisa tra loro e i bizantini, questi ultimi soprattutto lungo le coste. Roma e il Lazio divennero ducato bizantino ossia territorio dell'impero retto da un duca nominato da Costantinopoli. Questi "ducati" erano tra loro piuttosto indipendenti e il legame col potere centrale era abbastanza debole.
    Da solido Stato unitario e indipendente sotto i Goti l'Italia si trovò ad essere debole e devastata marca di frontiera dell'impero romano d'Oriente,a metà occupata dal nemico germanico.
    In questo scenario cominciò l'opera di ricostruzione dei monaci, rinnovatrice della civiltà cristiana in Occidente (il defunto impero era cristiano dal 381, da quassi due secoli).
    H

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  12. Con il vostro permesso ..05 marzo, 2023 14:17

    Ventesimo giorno (5 Marzo)
    PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE
    A SAN GIUSEPPE

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

    Pater, Ave, Gloria

    A te, o beato Giuseppe

    MEDITAZIONE (sul testo proposto giorno per giorno)

    Impegno missionario e Fioretto della giornata (indicati alla fine della meditazione)

    Preghiera biblica o tradizionale (riportata in calce alla meditazione)

    Litanie a san Giuseppe

    Ventesimo giorno: l’amore del silenzio
    Di san Giuseppe colpisce l’atteggiamento silenzioso: di Lui il Vangelo non riporta neppure una parola, ma solo gli atti compiuti in assoluta obbedienza a Dio, a parte l’iniziale risoluzione di rimandare Maria, poi scartata al manifestarsi della volontà divina, e la decisione di ritirarsi in Galilea, presa mediante l’esercizio della prudenza. Sebbene non sia di per sé una virtù, il silenzio di un uomo virtuoso lo aiuta molto a mantenersi raccolto sotto lo sguardo di Dio, presente a se stesso e attento al prossimo; di conseguenza, esso ha tutt’altra qualità ed effetti ben diversi rispetto al silenzio di chi è risentito, indifferente o intimorito.

    La cura del silenzio interiore e, per quanto possibile, anche esteriore è indispensabile per coltivare l’intimità con il Signore e vigilare sulla propria condotta. Oltre ai suoi benefici diretti, essa rivela altresì una grande utilità come mezzo di mortificazione e di acquisizione del dominio di sé, insegnando a soffocare pensieri e parole nocive, nonché preservando da fonti esterne di turbamento. Perciò la sapienza cristiana la raccomanda a tutti, sull’esempio dei monaci e degli eremiti.

    Pur nei limiti imposti dai doveri del tuo stato di vita, cerca dunque di coltivare il silenzio il più possibile, anche rifugiandoti di tanto in tanto in luoghi tranquilli o uscendo in spazi aperti. Il mondo attuale, per istigazione del maligno, tiene le persone immerse nel rumore e nelle chiacchiere, distogliendole dal fine ultimo dell’esistenza e mantenendole in continua agitazione, così che non affrontino mai le questioni dello spirito. Governa allora gli strumenti di comunicazione perché non finiscano col sopraffarti l’anima.

    IMPEGNO MISSIONARIO: raccomanderò l’importanza del silenzio al fine di rientrare in sé stessi per ascoltare la voce di Dio.

    FIORETTO: mi impongo di tacere su qualcosa che non è né utile né doveroso dire.

    Il silenzio ben inteso, unito al timor di Dio,
    è come un carro di fuoco che porta l’anima al cielo
    come fu portato il profeta Elia.
    O silenzio! felicità delle anime interiori,
    scala del cielo, strada del Regno di Dio;
    o silenzio! sorgente della compunzione,
    specchio in cui il peccatore vede i suoi peccati,
    principio di luce, di mitezza, di umiltà,
    freno all’udito, salvaguardia degli occhi, legame della lingua;
    o silenzio! porto sicuro ove si trova la tranquillità dell’anima,
    scuola della lettura, dell’orazione, della contemplazione,
    aiuto per acquistare le virtù e sorgente di ogni bene!
    (San Giovanni Crisostomo)
    https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/p/ventesimo-giorno-6-marzo.html

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