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mercoledì 5 febbraio 2025

Marcello Veneziani. La doppia Riconciliazione

Precedenti sul giubileo: qui - qui - qui - qui. Ricordiamo anche quello del 2015 qui.
La doppia Riconciliazione
di Marcello Veneziani

Su invito del card. Matteo Zuppi apparve tre domeniche fa sulla prima pagina di Avvenire questo articolo di Marcello Veneziani, ultimo appello al Papa a superare davvero i muri in seno alla cristianità. Ma finora ha trovato un muro di silenzio.

Se la speranza è il filo conduttore del Giubileo, cosa possiamo sperare per l’Europa dal punto di vista della Chiesa? Lo dico da osservatore esterno, a volte critico nei confronti di questo papato. So bene che la Chiesa è universale, si rivolge al mondo e all’umanità, non solo al suo mondo e all’Europa cristiana. Ma se l’amore più vero, più reale, è un amore che abbraccia l’umanità a partire da coloro che ci sono più vicini, un amore che comincia senza esaurirsi nella prossimità, allora penso che il Giubileo offra alla Chiesa e al Papa una grande occasione. Da troppo tempo i cattolici sono divisi tra due visioni opposte della Chiesa, del Pontificato e della missione apostolica e pastorale. Una divisione sotterranea, che solo in rari momenti emerge, che si acuì al tempo del Concilio Vaticano II e che è riemersa nel pontificato di Francesco che non possiamo fingere di non vedere. C’è un mondo che si riconosce pienamente nel pontificato di Francesco, innovatore, aperto al tempi nuovi, dialogante col mondo, inclusivo ed accogliente, senza frontiere, sensibile ai migranti. Una linea che proietta nel mondo presente le aperture avviate dal Concilio Vaticano II. Ma c’è pure un mondo che si sente più legato alla Chiesa di sempre, alla Tradizione, alla liturgia tradizionale e che teme una riduzione umanitaria, filantropica, puramente sociale, pauperista e “terzomondista” della Chiesa, in cui si smarrisce il senso religioso, e la Fede in Cristo, per inseguire il nostro tempo, l’epoca della scristianizzazione, privilegiando il dialogo con i non credenti, gli atei e le altre religioni.

Trump mette in crisi i vertici della Chiesa

Martina Pastorelli intervista Don Samuele Cecotti, vicepresidente dell’Osservatorio Card. Van Thuân: «Il progetto di restaurare l’ordine e la natura delle cose si scontra col pensiero debole del “nuovo” cattolicesimo». Su La Verità del 3 febbraio. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Trump mette in crisi i vertici della Chiesa

Oscurato dai moralismi progressisti sui rimpatri di clandestini e delinquenti stranieri, tra i provvedimenti di Donald Trump ce n’è uno che merita attenzione per le sue implicazioni etiche fondanti e universali: l’impegno a tutela della vita nascente, concretizzatosi da un lato con un ordine esecutivo che taglia i fondi federali destinati a finanziare gli aborti selettivi e toglie sostegno alle organizzazioni che promuovono l’aborto all’estero, nonché con la grazia concessa agli attivisti pro-vita condannati per aver bloccato l’accesso a cliniche abortive; dall’altro con il supporto alla Marcia per la Vita di Washington. Al corteo Trump ha mandato un video messaggio promettendo che difenderà “con orgoglio le famiglie e i diritti dei nascituri”, mentre il vice Vance ha tenuto un appassionato discorso sulla ricchezza della nazione, che risiede “non nel suo PIL ma nella capacità di formare e crescere famiglie prospere e felici.”
Oltre al tema della vita umana è tornato sulla scena anche quello della complementarità sessuale e quello del gender, con la revisione della politica del Pentagono sulle truppe transgender, il ritiro di fondi pubblici alle scuole che insegnano gender e teoria critica della razza, e con leggi contro la transizione di genere per i minori.

martedì 4 febbraio 2025

A rischio la nostra fede la nostra cultura, ma anche la vita insieme alla libertà

La dittatura, la violenza e l'avversione alla nostra cultura e, in definitiva, l'odio verso l'essere umano libero è un dato di fatto che caratterizza i musulmani, e non c'è da fare alcuna differenza fra sciiti e sunniti e le altre sottosezioni. Nel pronunciare il termine "islam", l'odierno papa col codazzo di pusillanimi clericali e tutta la sinistra italiana, non fanno altro che sottomettersi: non hanno il coraggio della verità come fece Ratzinger a Ratisbona, non hanno la fede sufficiente per additare la violenza omicida mascherata da fede religiosa insita nell'islamismo. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

A rischio la nostra fede la nostra cultura, 
ma anche la vita insieme alla libertà 

Cinque giorni fa Salwan Momika, esule iracheno in Svezia, è stato ucciso nella sua casa in un sobborgo di Oslo mentre era in diretta streaming. Un omicidio in diretta quindi. Qualcuno deve aver suonato alla sua abitazione alle otto di sera. Sono entrate pare cinque persone e in diretta, dopo la lettura di una fatwa nei suoi confronti lo hanno freddato a colpi di fucile. Un omicidio in diretta.
Perché mi soffermo su questo? Perché si tratta di uno dei casi di pena di morte eseguita in Europa sulla base di una legge non europea, come si sa la pena di morte è stata abrogata ovunque in Europa. In questo caso è stata applicata la legge islamica che prevede la pena di morte per il reato di blasfemia. Ora questo reato è stato abolito in quasi tutti i Paesi europei o al massimo ridotto a reato amministrativo. Ma in Svezia, per proteggere la libertà di espressione, era tutelato il diritto di blasfemia. In base all'esercizio di tale diritto, l'esule iracheno, avvalendosi della protezione della polizia per la sicurezza nazionale, aveva bruciato per due volte il Corano, una volta fuori da una Moschea, un'altra fuori dell'ambasciata dell'Iran.

L’attacco di 'Concilium' alla confessione (Parte 3): la riconciliazione come lotta socio-politica

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement la terza parte dell'indagine su ciò che la rivista teologica “progressista” Concilium diceva sulla riforma del sacramento della Confessione negli anni immediatamente successivi al più recente concilio ecumenico. Ulteriori dimostrazioni di come le innovazioni conciliari abbiano provocato l'annacquamento quando non la distorsione della fede autentica. La prima parte è stata pubblicata qui e la seconda qui.

L’attacco di 'Concilium' alla confessione (Parte 3): 
la riconciliazione come lotta socio-politica
Gregory Di Pippo

Questa è la terza parte di un articolo che il signor Phillip Campbell, autore del blog Unam Sanctam Catholicam, ha gentilmente condiviso con noi, la sua indagine su ciò che la rivista teologica “progressista” Concilium diceva sulla riforma del sacramento della Confessione negli anni immediatamente successivi al più recente concilio ecumenico. Ancora una volta, gli siamo molto grati per aver condiviso il suo lavoro con noi.

Nelle nostre precedenti puntate di questa serie sull'attacco del 1971 della rivista Concilium alla Confessione, abbiamo documentato i tentativi dei progressisti di inquadrare l'amministrazione tradizionale del sacramento come in uno stato di crisi ( Parte 1 ), e il loro successivo appello a una ridefinizione della colpa come un costrutto sociale ( Parte 2 ). Oggi continuiamo con uno studio del loro tentativo di ricontestualizzare la natura della riconciliazione al fine di minare il fondamento della penitenza privata.

lunedì 3 febbraio 2025

Mons. Viganò. Contra spiritualia nequitiæ / Lettera ai Cattolici Americani dopo l'insediamento del Presidente Donald J. Trump

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati
Mons. Carlo Maria Viganò
Contra spiritualia nequitiæ
Lettera ai Cattolici Americani
dopo l'insediamento del Presidente Donald J. Trump
Quoniam non est nobis colluctatio
adversus carnem et sanguinem,
sed adversus principes, et potestates,
adversus mundi rectores tenebrarum harum,
contra spiritualia nequitiæ,
in cælestibus.
/
La nostra battaglia infatti
non è contro creature fatte di sangue e di carne,
ma contro i Principati e le Potestà,
contro i dominatori di questo mondo di tenebra,
contro gli spiriti del male
che abitano nelle regioni celesti.
Eph 6, 12
Il recente insediamento del Presidente Donald J. Trump, dopo la vittoria alle Elezioni Presidenziali, costituisce un motivo di grande speranza per ogni Cattolico americano, ma anche per tutti quei Cattolici che nelle Nazioni occidentali, oggi soggette al golpe globalista, sono consapevoli della necessità – e della possibilità concreta – di ribellarsi alla tirannide del Nuovo Ordine Mondiale, con l’aiuto di Dio, prima che sia troppo tardi. Ciò che il deep state ha impedito con la frode elettorale nel 2020, si è oggi realizzato: per la prima volta dopo anni di follia woke, un Presidente degli Stati Uniti può realizzare il programma per il quale è stato eletto, ripristinando quei principi della Legge naturale che sono alla base del vivere civile e di una società ben ordinata. È la rivoluzione, o più propriamente la controrivoluzione del buon senso.

L’attacco di 'Concilium' alla confessione (Parte 2): la colpa come elaborazione sociale

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement la seconda parte dell'indagine su ciò che la rivista teologica “progressista” Concilium diceva sulla riforma del sacramento della Confessione negli anni immediatamente successivi al più recente concilio ecumenico. La prima parte qui. La terza qui.

L’attacco di Concilium alla confessione (Parte 2)
la colpa come elaborazione sociale
Gregogy Di Pippo

Questa è la seconda parte di un articolo che il signor Phillip Campbell, autore del blog Unam Sanctam Catholicam, ha gentilmente condiviso con noi, la sua indagine su ciò che la rivista teologica “progressista” Concilium diceva sulla riforma del sacramento della Confessione negli anni immediatamente successivi al più recente concilio ecumenico. La prima parte è stata pubblicata qui.

L'attacco progressivo al sacramento della confessione lanciato dalla rivista Concilium nel 1971 non si limitò a considerazioni rubriciste. La prima raffica della rivista contro il sacramento iniziò piuttosto con un esame del concetto di colpa, affrontato da prospettive puramente sociologiche e psicologiche. Il curatore Edward Schillebeeckx preparò il terreno per questo approccio nella sua introduzione al volume, sostenendo che, "Quando i sistemi di valori cambiano, il senso di colpa cambia con loro". [1] Sarà questo un punto fondamentale nell'attacco di Concilium al sacramento: le forme sacramentali tradizionali non sono più utili perché le categorie psicologiche e sociologiche di colpa presupposte dal sacramento sono cambiate. Schillebeeckx correlò direttamente le idee mutevoli sulla colpa al minor numero di persone che frequentavano il sacramento, poiché "All'interno della Chiesa, il cambiamento del senso di colpa si manifesta con un interesse notevolmente diminuito nelle forme esistenti di perdono dei peccati". [2] Come vedremo, gli autori del Concilium sosterranno che i progressi nella comprensione psicologica della colpa e dell’azione morale hanno reso la forma tradizionale della confessione, nella migliore delle ipotesi, obsoleta e, nella peggiore, addirittura dannosa.

domenica 2 febbraio 2025

Mons. Viganò. Vita mutatur, non tollitur / Elogio funebre di Mons. Richard Nelson Williamson

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Vita mutatur, non tollitur
Elogio funebre di Mons. Richard Nelson Williamson
+
Mons. Richard Nelson Williamson
A 8 Maggio MCMXL – Ω 29 Gennaio MMXXV

Tuis enim fidelibus, Domine,
vita mutatur, non tollitur;
et, dissoluta terrestris hujus incolatus domo,
æterna in cælis habitatio comparatur.
Poiché ai tuoi fedeli, o Signore,
la vita è mutata, non tolta;
e venuta meno la dimora terrena,
è preparata la celeste dimora eterna.
Præf. Defunct.

Un caro Amico, un venerato fratello nell’Episcopato, un compagno di battaglia ha concluso il proprio terreno pellegrinaggio ed è passato nell’eternità. E in queste ore di lutto, alleviato solo dagli occhi della Fede, non possiamo non piangere la sua scomparsa, ricordare il suo strenuo combattimento, la sua fedeltà, la sua opera al servizio di Santa Madre Chiesa e ricorrere alla preghiera in suffragio della sua anima.

2 Febbraio. Purificazione della Santissima Vergine / La Candelora

2 Febbraio. Purificazione della Santissima Vergine

Sono trascorsi infine i quaranta giorni della Purificazione di Maria, ed è giunto il momento in cui essa deve salire al Tempio del Signore per presentarvi Gesù. 
Prima di seguire il Figlio e la Madre in questo viaggio a Gerusalemme, fermiamoci ancora un istante a Betlemme, e penetriamo con amore e docilità i misteri che stanno per compiersi.

De benedictione candelarum
S. - Dóminus vobíscum.
M. - Et cum spíritu tuo.
S. - Orémus
Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus, qui ómnia ex níhilo creásti, et iussu tuo per ópera apum hunc liquórem ad perfectiónem cérei veníre fecísti: et qui hodiérna die petitiónem iusti Simeónis implésti: te humíliter deprecámur: ut has candélas ad usus hóminum, et sanitátem córporum et animárum, sive in terra sive in aquis, per invocatiónem tui sanctíssiími nómini, et per intercessiónem beátae Maríae semper Vírginis, cuius hódie festa devóte celebrántur, et per preces ómnium Sanctórum tuórum, bene†dícere et sancti†ficáre dignéris: et huius plebis tuae, quae illas honorífice in mánibus desíderat portáre, teque cantándo laudáre, exáudias voces de coelo sancto tuo et de sede maiestátis tuae: et propítius sis ómnibus clamántibus ad te, quos redemísti pretióso sánguine Fílii tui: Qui tecum vívit et regnat in saécula saeculórum.
M. - Amen.

Antifona
- Adórna thálamum tuum, Sion, et súspice regem Christum: ampléctere Maríam, quae est coeléstis porta: ipsa enim portat Regem glóriae novi lúminis: subsístit Virgo, addúcens mánibus Fílium ante lucíferum génitum: quem accípiens Símeon in ulnas suas, praedicávit pópulis, Dóminum eum esse vitae et mortis, et Salvatórem mundi.
Benedizione delle candele
S. - Il Signore sia con voi.
M. - E con il tuo spirito.
S. - Preghiamo
O Signore, Padre santo, onnipotente eterno Iddio, che tutto creasti dal nulla e mediante l’opera delle api, per tuo comando, facesti sí che d’una molle sostanza si potessero formare dei ceri: Tu che oggi compisti i voti del giusto Simeone: Ti supplichiamo umilmente di bene†dire e santi†ficare queste candele: destinate ad uso degli uomini, a salute dei corpi e delle ànime, sia in terra che sulle acque, mediante l’invocazione del tuo santissimo nome, l’intercessione della beata sempre Vergine Maria, di cui oggi si celebra devotamente la festa, e le preghiere di tutti i tuoi Santi. E di questo popolo tuo, che brama portare queste candele in mano in tuo onore e brama lodarti coi suoi canti, esaudisci le preghiere del cielo e sii propizio a tutti quelli che Ti invocano e che hai redento col sangue prezioso del Figlio tuo: Che vive e regna con Te, nei sécoli dei sécoli. M. - Amen.

Antifona
- Adorna il tuo tàlamo, o Sion, e ricevi  Cristo re: accogli con amore Maria, porta del cielo: ella infatti reca il Re della gloria, la nuova luce: la vergine si arresta, presentando in braccio il Figlio, generato prima dell’aurora: e ricevendolo nelle sue braccia, Simeone annuncia ai popoli che Egli è il Signore della vita e della morte, il Salvatore del mondo.

sabato 1 febbraio 2025

Febbraio 2025. Messe in Rito antico a Pavia

Cari Amici, care Amiche,
desideriamo innanzitutto annunciarvi un importantissimo evento: la presenza del nostro Vescovo, Mons. Corrado Sanguineti, alla Santa Messa di domenica 2 marzo, nell'ambito della visita pastorale alle parrocchie del centro città. Nei prossimi giorni vi daremo maggiori informazioni al riguardo.
Nel mese di febbraio il calendario delle celebrazioni sarà il seguente:
  • Domenica 2 febbraio, ore 10,00: In purificatione B.V. Mariae foglietto 
  • Lunedì 3 febbraio, ore 18,30: San Biagio, vescovo e martire
  • Domenica 9 febbraio, ore 10,00: Quinta dopo l'Epifania foglietto
  • Martedì 11 febbraio, ore 18,30: In apparitione B.V. Mariae Immaculatae
  • Domenica 16 febbraio, ore 10,00: Settuagesima foglietto
  • Domenica 23 febbraio, ore 10,00: Sessagesima foglietto
  • Mercoledì 26 febbraio, ore 18,30: votiva di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale
  • Ordinario della Santa Messa
Un cordiale saluto nel Signore,
don Fabio e don Marino

All’inizio dell’era Trump.

Riprendo dall'Osservatorio cardinale van Thuân qui
All’inizio dell’era Trump.

Anche il nostro Osservatorio desidera esprimere qualche valutazione dopo il giuramento del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, avvenuto il 20 gennaio scorso. Lo facciamo tenendo presente le esigenze complessive dalla Dottrina sociale della Chiesa, alla quale l’Osservatorio è dedicato, e il realismo cristiano secondo il quale la salvezza, anche per le realtà terrene, viene solo da Nostro Signore Gesù Cristo e ogni evento della storia umana è gravato dal peccato. Ciò non impedisce di valutare anche nettamente gli eventi, ma con ragionevole prudenza, senza entusiasmi impropri e attenti alle necessarie verifiche lungo il tempo.

Liberalmente corretto – La sveglia dopo la sbornia “ambientalsalutista”

La sveglia dal lungo sonno della ragione dopo la sbornia “ambiental-salutista”. Così pare; ma ce la faremo? Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Liberalmente corretto – 
La sveglia dopo la sbornia “ambientalsalutista”

Qualcuno finalmente si è svegliato dal lungo sonno della ragione, durante il quale i generi dell’essere umano erano divenuti infiniti e modificabili ad libitum, non più solamente due predeterminati (maschi e femmine); l’utopia green imponeva di rinunciare al motore termico, a danno dell’industria italiana ed europea; la hybris dei “grandi della terra”, riuniti 29 volte in COP, comandava al sole di non risplendere troppo, per giungere al traguardo del decremento della temperatura media di un grado e mezzo entro il 2030; la “scienza”, detenuta in regime di monopolio dall’OMS, prometteva la salute universale a mezzo vaccino; e altre simili amenità. Franano di colpo le certezze granitiche dei profeti del Green Deal e della “Transizione” transumanista, alimentate dalla grancassa dei media uniformata al “pensiero unico”, e ci si chiede come sia potuto accadere, in tempi tutto sommato brevi, il miracolo della resipiscenza, di cui si colgono molteplici e univoci segni. 

Conservare i sacramenti tradizionali

Ringrazio Res Novae – Perspectives romaines per la segnalazione
Conservare i sacramenti tradizionali

I difensori della liturgia tradizionale sono oggi nella Chiesa in posizione di minoranza. Per usare il linguaggio degli strateghi, stanno combattendo la battaglia del debole contro il forte. Ma, con l’aiuto di Dio, i «deboli» beneficiano di una forza suprema, quella della causa giusta: al metro del senso della fede, voler privare il popolo cristiano della liturgia immemoriale della Chiesa romana è gravemente iniquo, dato che la liturgia tridentina appare come un vettore privilegiato del deposito della fede.

Di conseguenza – è ciò che sosterremo in questo articolo – la trasmissione di tale tesoro dottrinale e spirituale, per la sua stessa natura di partecipazione alla traditio del Buon Deposito, deve essere integrale. Oggi, invece, con Traditiones custodes assistiamo precisamente ad un’offensiva, che possiamo definire “di erosione”: la messa tridentina viene concessa, ma sotto forma di una tolleranza che va riducendosi sempre più (vedi i divieti e le voci di divieto che colpiscono le messe dei pellegrinaggi); ed i sacramenti tradizionali vengono rigorosamente banditi.