In un commento di qualche giorno fa un lettore aveva segnalato che, in occasione della visita del papa alla diocesi di Bologna fissata per domani 1 ottobre, è previsto il pranzo in san Petronio. Con la sua accorata denuncia chiedeva supporto; ma, presi dalla cronaca incalzante, non abbiamo dato risalto a questa ignobile profanazione del luogo sacro.
Ora trovo su Facebook l'immagine a lato, che grida vendetta con tutta la sua eloquente efficacia. Purtroppo l'esempio negativo non manca se pensiamo al pranzo di Natale con i poveri organizzato da anni dalla Comunità di San Egidio in Santa Maria in Trastevere a Roma. Ma risulta che l'iniziativa di Bologna è ancor più dissacratoria. Intanto non sarà un pranzo con i poveri in quanto vi parteciperanno i responsabili e dipendenti di varie associazioni caritative della diocesi (e comunque, poveri o non poveri, ci sono locali più consoni) ma si parla persino della installazione di bagni chimici... Horros ecclesiae conciliaris!
Lo scempio dei luoghi sacri e delle celebrazioni liturgiche non solo continua, ma tende ad aggravarsi. E a nulla conta che il Codice di Dicritto Canonico sancisca: «Tutti coloro cui spetta, abbiano cura che nella chiesa sia mantenuta quella pulizia e quel decoro che si addicono alla casa di Dio, e che sia tenuto lontano da esse tutto ciò che è alieno dalla santità del luogo.» (Can. 1220 - §1). E la santità del luogo da altro non è data se non dal culto divino a cui esso è ordinato. Una ennesima scivolata lungo la china che elimina la distinzione tra sacro e profano, con l'ovvia conseguenza di privare il profano di quanto lo eleva e lo trasforma perché lo orienta e lo apre al Signore.