Pagine fisse in evidenza

domenica 30 settembre 2018

Segnalazione Messa in rito ambrosiano tradizionale

Giovedì 4 Ottobre 2018 alle ore 19, nella Solennità di San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia, sarà celebrata una Messa Cantata in Rito Ambrosiano Antico presso la Parrocchia di San Carlo alla Ca' Granda, via Rapallo 5 (ingresso da via val Daone, cliccare [link]) a Milano.
La celebrazione è stata resa possibile grazie all'interessamento di alcuni parrocchiani e grazie alla benevola accoglienza del Parroco don Jacques du Plouy F.S.C.B.
La chiesa è a dieci minuti a piedi dalla stazione metropolitana M5 Ca' Granda.

don Elia. Quale comunione episcopale?

La Costituzione Apostolica Episcopalis communio, datata 15 settembre 2018, abroga in una volta sola l’Ordo Synodi Episcoporum, promulgato da Benedetto XVI il 29 settembre 2006, gli articoli (quali?) del Motu proprio Apostolica sollicitudo di Paolo VI, del 15 settembre 1965, e tutti i canoni del Codice di Diritto Canonico «direttamente contrari a qualsiasi articolo» del documento in oggetto. Come già in altri casi (per esempio, le norme che regolano le cause di nullità matrimoniale o quelle riguardanti la vita claustrale femminile) il brutale colpo di spugna impone innovazioni giuridiche foriere di profondi cambiamenti. Il Sinodo dei Vescovi, istituzione inventata al termine dell’ultimo concilio per renderlo in qualche modo una realtà permanente, si è inopinatamente trasformato, da istanza puramente consultiva, in organo deliberativo per il governo della Chiesa universale.

Un Sinodo senza fede Non si rende servizio alla Chiesa e al Papa con il sentimento e la sociologia.

Scrive a  Il Foglio Charles J. Chaput, arcivescovo di Philadelphia. Precedenti, nel blog: qui - qui

Un Sinodo senza fede.
Non si rende servizio alla Chiesa e al Papa con il sentimento e la sociologia.

di Charles J. Chaput
Mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia, è considerato la punta di diamante dei cosiddetti “conservatori muscolari”, l’ala dei vescovi americani di pura estrazione giovanpaolina e ratzingeriana. Allo scorso doppio Sinodo sulla famiglia fu tra i più tenaci oppositori di ogni apertura in fatto di comunione ai divorziati risposati; opposizione non taciuta neppure successivamente in commenti e note pubbliche. Questa volta interviene con uno scritto per il Foglio in cui contesta non il Sinodo sui giovani che si aprirà la prossima settimana in Vaticano, bensì l’Instrumentum laboris, lo schema preparatorio che farà da traccia alle discussioni. Critiche che peraltro non sono esclusiva di Chaput, visto che fin dal principio non pochi osservatori notarono un’eccedenza di terminologie sociologiche e “sentimentaliste” in luogo di richiami alla fede. Soprattutto per un Sinodo che nella sua lunga e vaga titolazione ha la fede come punto fermo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”). Non sarà un mese di accese battaglie come quello epico vissuto nel 2014 e nel 2015, ma il terreno per dispute tra padri (compreso fratel Enzo Bianchi, ormai ospite fisso delle assise sinodali), è assai probabile.
I cattolici americani hanno sempre avuto un amore speciale per la Santa Sede. Due delle ragioni sono ovvie: Roma si trova a 4.500 miglia dagli Stati Uniti, il viaggio era lungo prima che la tecnologia abolisse le distanze e, a differenza di quanto accade in Europa, la Chiesa non ha mai avuto un ruolo dominante nella politica americana, con tutte le conseguenze negative che questo implica.

sabato 29 settembre 2018

Le parole di Mattarella sono un pugno nello stomaco dei Principi Fondamentali

 La Costituzione italiana – la nostra Costituzione – all’articolo 97 dispone che occorre assicurare l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico. Questo per tutelare i risparmi dei nostri concittadini, le risorse per le famiglie e per le imprese, per difendere le pensioni, per rendere possibili interventi sociali concreti ed efficaci“. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’evento “Viaggio in bicicletta intorno ai 70 anni della Costituzione italiana”.
Ammettiamolo. Il Capo dello Stato, dal punto di vista formale, ha perfettamente ragione. Il primo comma dell’art. 97 della Costituzione – dopo le modifiche apportate dalla Legge costituzionale n. 1/2012 – recita: “Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico“.
Tralasciamo pure il fatto che il Capo dello Stato – in una Repubblica parlamentare – non debba intervenire nelle scelte politiche del governo e delle Camere, però una cosa va ricordata. L’art. 97 non prevede più l’originaria formulazione della Costituzione del 1948. Questo gli italiani devono saperlo. L’attuale versione fu introdotta nel 2012 dalla maggioranza parlamentare che sosteneva il governo Monti (Pd e Pdl), quindi dopo il Colpo di Stato del novembre 2011 ai danni dell’ultimo governo Berlusconi. Fu infatti proprio nell’aprile 2012 che venne inserito in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio (Legge costituzionale n. 1/2012 che modificò gli articoli 81, 97, 117 e 119 della Carta).

L’opzione Benedetto vale anche per la Dottrina sociale - Stefano Fontana

In questi giorni si riparla della “Opzione Benedetto” data la presenza in Italia dell’autore del libro Rod Dreher. La presentazione in Parlamento è stata poi coperta mediaticamente dalla relazione di Mons. Georg Gaenswein che ha parlato di un 11 settembre per la Chiesa cattolica, ma questo semmai ha ulteriormente dato risalto alla proposta di Dreher.

A renderla di grande attualità è la doverosa constatazione non solo degli attacchi al cristianesimo fuori della Chiesa [come una alluvione secondo l’immagine proposta da Dreher nel suo libro] ma soprattutto di quanto avviene dentro la Chiesa. È proprio nei confronti di un disastro interno che l’opzione Benedetto si rende necessaria e quasi si impone con la forza delle cose per le comunità cristiane che non si vogliano limitare a fronteggiare l’alluvione (interna) con i sacchetti di sabbia ma che intendano conservare il seme.

Nel suo libro “La Chiesa italiana e il futuro della pastorale sociale” (Cantagalli, Siena 2017) l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi non parla direttamente della Opzione Benedetto né di Rod Dreher, però indica l’urgenza e la necessità di una strada – in questo caso nel settore della Dottrina sociale della Chiesa e della pastorale sociale – che ricominci dal basso, in piccole comunità riflessive, pur mantenendo un respiro universale. La situazione interna alla Chiesa, sostiene il vescovo di Trieste, non permette più di partire dal centro e di pianificare, come si sperava di fare con il direttorio “Evangelizzare il sociale” del 1991. Serve ripartire dal basso, soprattutto da parte dei laici, nella volontà di riappropriarsi dell’abc cattolico tradizionale senza tuttavia chiudersi in gruppi chiusi ed asfittici. In questo momento dall’alto sembra venire solo confusione.

'Rosario sotto la Croce'. Partecipa anche l'Italia

Anche l’Italia partecipa al “Rosario sotto la Croce” che si celebrerà domenica 7 ottobre in varie nazioni del mondo.
Il 7 ottobre, festa della Beata Vergine Maria del Rosario, è il giorno in cui i Cristiani riportarono la vittoria contro i Turchi a Lepanto.
Paesi di tutto il mondo stanno unendo le loro forze per creare una nuova “Lega Santa delle Nazioni” e fare un fronte unito nella “battaglia spirituale” in difesa della dignità della persona umana, della vita, del matrimonio, della famiglia e della libertà religiosa.
Organizza anche tu un rosario nella tua città. Maggiori informazioni qui.

Potenti nell'operare, zelanti nel servire e perspicaci nel conoscere la sapienza di Dio - Silvio Brachetta

Per la Festa liturgica dei Santi Arcangeli - 29 settembre, riprendiamo l'articolo di Silvio Brachetta  su Vita Nuova di Trieste. Vedi precedenti nel blog: qui - qui.

Nella prima Elegia duinese, Rainer Maria Rilke sostiene che «ogni angelo è tremendo», perché – dice di sé – «se uno di loro al cuore mi prendesse, io verrei meno per la sua più forte presenza». Non c’è possibilità di non essere schiacciati dall’intensità ontologica, dal vigore esistenziale dell’angelo, così come l’angelo sarebbe sopraffatto dall’infinita potenza dell’essere puro, da Dio. Ma né Dio vuole schiacciare l’angelo, né questi l’uomo, poiché la sopraffazione del Bene e dei buoni è cura amorevole dei più deboli.

venerdì 28 settembre 2018

Amburgo. Era una chiesa, adesso è una moschea

Che dice la CEI con il quotidiano Avvenire, che si ostinano a protestare nei confronti di chi cerca di arginare l'invasione  delle orde afro-islamiche? Che ne pensa Famiglia Cristiana? Qualcuno canta l'Exultet, ma la cristianità  intona il De Profundis!
Utile ricordare che la comunità islamica locale ha potuto effettuare l'acquisto tramite una consistente donazione dal Kuwait. Che sia di monito al nostro governo per neutralizzare influenze economiche e politiche (nel loro caso politica e fede coincidono) dai Paesi islamici che, fra l'altro, non consentono alcun tipo di reciprocità.
Siamo stati ostaggio impotente fino a ieri e rischiamo di continuare ad esserlo se non acquisterà consistenza il nuovo corso che chiamano sovranista e che non è altro che buon senso e sana reazione per salvare quel che resta della nostra fede, identità e cultura; ma sono convinta che non soccomberemo perché abbiamo una promessa : alla fine non praevalebunt! Siamo stati redenti ad un prezzo incommensurabile ed è questo che ci salva e ci salverà se rimarremo fedeli.
Stat Crux dum volvitur orbis.

Cito:
Ieri ad Amburgo, Germania, l'ex chiesa di Cafarnao è diventata la moschea Al-Nour. All’inaugurazione c’erano rappresentanti del Senato, il presidente del Consiglio centrale dei musulmani Aiman Mazyek e membri della chiesa protestante. La colpa non è dei musulmani, tanti, avevano fede, orgogliosi della propria identità e costretti a pregare in un garage, fra le auto. La colpa è di noi ubriachi abbruttiti che pensiamo che eliminare la croce e metterci un vessillo islamico sia un gesto da niente, che essere pastafariani o fruttariani anzichè giudeocristiani sia uguale, che convertire una chiesa in moschea facili l’integrazione. Effettivamente è in corso l’integrazione. Di noi nella loro cultura. Ieri ho pubblicato le foto di una chiesa in Siria, con e senza croce, dopo la sottomissione. Quei cristiani siriani hanno più dignità dei tedeschi, che i propri simboli li hanno svenduti. Io la penso come Houellebecq in “Piattaforma”: “Non penso che l’Occidente abbia davvero voglia di vivere”. Ci siamo drogati di baggianate per dimenticare che esistiamo. Il nostro non è un suicidio rumoroso, come una rivoltellata o giù da un palazzo. È il suicidio in cui ci si abbandona al flusso di sangue in un bagno caldo.
Mi permetto di far notare che le moschee di Cordoba e di Granada sono da qualche centinaio di anni chiese cristiane e che moltissime delle più belle chiese edificate a Roma o in altri posti hanno basamenta (e colonne o altro) di precedenti templi romani o greci. Certo, dopo guerre, conquiste e crolli di civiltà. Noi per il momento non abbiamo guerre, ma quanto a crolli di civiltà andiamo forte. E facciamo tutto da soli. Poi c'è sempre qualcuno che subentra. Il vuoto in natura non esiste. (Giulio Meotti)

Viganò: “Papa Francesco, perché non rispondi? Chi tace acconsente”

A un mese dalla pubblicazione del suo memoriale, monsignor Carlo Maria Viganò torna a parlare. Lo fa attraverso un testo, che pubblichiamo qui, fattoci pervenire dalla località segreta nella quale vive.
Nel nuovo documento l’ex nunzio negli Stati Uniti ribadisce di essersi deciso a parlare dopo lunga meditazione e unicamente per il bene della Chiesa, convinto che non ci fosse altra via per infrangere il silenzio dei pastori su peccati e crimini che hanno rovinato migliaia di vite e di vocazioni.
Certo, dice monsignor Viganò, sono consapevole di aver infranto il segreto pontificio, ma tale segreto è stato stabilito per difendere la Chiesa. Nel momento in cui, al contrario, il rispetto del segreto si traduce in un danno per la Chiesa, occorre uscire allo scoperto e rivelare la verità. 
Ma il punto centrale del documento è la dove Viganò imputa a Francesco di non aver risposto alle sue contestazioni. Il papa, osserva l’arcivescovo, ha dato ai giornalisti il compito di fare chiarezza, ma come possono farlo se egli non risponde?  La mancata risposta non è forse in contraddizione con la richiesta, più volte avanzata dal papa, di essere trasparenti nella vita della Chiesa e di costruire ponti e non muri?

Gli stregoni della notizia - Marcello Foa recensito da Giuliano Guzzo

Marcello Foa ufficialmente presidente della Rai è una notizia favolosa. Chi lo ha letto e conosciuto, infatti, sa che professionista e che galantuomo sia. Temo che per certo giornalismo di nani e lacchè, oggi, sia un pessimo giorno: anche per questo, è un gran giorno. (Giuliano Guzzo). Di seguito la recensione a Gli Stregoni della notizia. Atto secondo. Come si fabbrica informazione al servizio dei governi, il suo ultimo libro.

Prima di leggerne il libro, avevo avuto modo d’incontrare il giornalista Marcello Foa un paio di volte, apprezzando le sue doti di relatore con riferimento, in particolare, al tema della manipolazione dell’informazione. Essendo già reduce da due conferenze dell’autore, mi sono quindi detto, il suo testo mi apparirà interessante per modo di dire. E invece mi sbagliavo: Gli stregoni della notizia (Guerini e Associati, 2018) è stata per me una lettura non soltanto non banale, ma assai arricchente. Di più: uno fra i saggi più illuminanti che abbia mai letto, un testo che gli insegnanti, già alle superiori, dovrebbero consigliare ai ragazzi. Per quale motivo?

Perché Marcello Foa con questo volume – che è una completa rivisitazione di quanto scrisse nel 2006 -, mostra i numerosissimi stratagemmi con cui i mass media posso manipolare (e hanno già manipolato) l’informazione e, dunque, l’opinione pubblica. Per opera di chi? Dei giornalisti, senza dubbio, ma ancor prima degli spin doctor, che sono i veri stregoni della notizia. In estrema sintesi, si tratta di esperti di comunicazione – molto spesso a loro volta giornalisti – i quali, operando all’interno delle istituzioni come consulenti o assistenti di politici di primo piano, riescono a dettare l’agenda dei media; addirittura a programmarla, in un certo senso.

Venerdì 28 settembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dall'Ufficio delle letture del Breviario - 13 settembre
San Giovanni Crisostomo, Vescovo e Dottore della Chiesa

giovedì 27 settembre 2018

Il Primato Romano sfigurato dal Successore di Pietro - Roberto De Mattei

L’impressionante rapidità con cui si susseguono gli eventi all’interno della Chiesa lascia pensare che ciò sia dovuto non solo a una dinamica di accelerazione storica, ma a una deliberata scelta degli agenti del caos per aumentare il disorientamento e paralizzare le forze di chi cerca di resistere alla marea che avanza.

Il 22 settembre la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese, in un comunicato congiunto, hanno reso noto di avere firmato un accordo “provvisorio” sulle modalità di nomina dei vescovi cattolici cinesi. Il testo però non è stato pubblicato e se ne ignora il contenuto.

don Elia. Morire per mano del padre

Vedi precedenti, sulla questione cinese, in calce al messaggio del card. Zen [qui] in occasione del Convegno di Roma, 7 aprile 2018, del quale sono riportati, nella colonna di destra del blog, i link a diversi interventi.

Oboedire oportet Deo magis quam hominibus (At 5, 29).

Joseph Zen Ze-kiun, classe 1932, già vescovo di Hong Kong, creato cardinale nel 2006 da papa Benedetto XVI, ha lanciato più volte il suo grido d’allarme e di dolore per la strana piega che stava prendendo il cosiddetto “dialogo” tra la Santa Sede e il governo cinese. Un’intelligenza finissima, una vasta cultura, una fede granitica e un coraggio da leoni caratterizzano l’illustre e combattivo figlio di don Bosco, facendo di lui una voce profetica particolarmente lucida e incisiva non soltanto per il suo Paese, ma anche per tutti noi, che ci troviamo a subire un regime per molti versi simile a quello di Pechino. Nell’estate del 2016, scrivendo sul suo blog, aveva ripreso da un sito cattolico cinese queste significative parole (che si potrebbero applicare anche a fiorenti istituti commissariati): «Da tanti anni i nostri nemici non sono riusciti a farci morire. Ora ci tocca morire per mano del nostro Padre. Va bene, andiamo a morire».

mercoledì 26 settembre 2018

"il mio petto come altare". Consacrare di nascosto il pane e il vino durante i giorni di prigionia.

Una Presenza che non ci abbandonerà fino alla fine dei tempi.

Tra i martiri che hanno forgiato la Chiesa lituana, nella cattedrale di Kaunas il papa ha fatto il nome dell’arcivescovo gesuita Sigitas Tamkevičius, classe 1938, oggi emerito. Nel 1983 venne arrestato dalle autorità sovietiche. La sua storia è raccontata nel libro “ El baile tras la tormenta” di José Miguel Cejas. 
«In carcere sono riuscito a comprare qualche pezzo di pane e ho verificato che era fatto di frumento. Mi mancava solo il vino; in una lettera ho chiesto alla mia famiglia uva passa secca. Da allora dovevo solo trovare un buon momento, sapendo che il mio compagno di cella, come facevano in genere, era un criminale comune al quale promettevano di ridurre la pena se avesse fornito qualche informazione compromettente su di me».
«Davo le spalle alla porta - ha raccontato Tamkevičius - con l’astuccio degli occhiali sul tavolino; un astuccio giallo di plastica dove avevo collocato un pezzo di pane e un piccolo recipiente con un po' di uva passa. Aspettavo che il compagno di cella si addormentasse e poi, lentamente, iniziavo a spremere l’uva passa tra le dita fino a ottenere qualche goccia di vino che in casi eccezionali risultava valido per celebrare l’eucaristia».
«Grazie a Dio ho una buona memoria - continuava il vescovo - e ricordavo le preghiere della messa. Dopo la consacrazione, consumando il corpo e il sangue di Cristo, una gioia indescrivibile si impadroniva di me. Sperimentavo una gioia maggiore di quella che avevo provato la prima volta che avevo celebrato la Messa nella cattedrale di Kaunas. Dio mi confortava e mi consolava. Lo sentivo lì, al mio fianco, in modo ineffabile». «Celebrare la messa in quelle circostanze - spiegava Tamkevičius - mi dava una forza speciale, senza la quale non avrei potuto resistere. A volte dovevo celebrare steso sul letto, a notte fonda, con le sacre specie sul mio petto, trasformato in altare. Non ho mai pregato tanto intensamente come in quei momenti. È stato un dono di Dio. Non gli chiedevo di liberarmi; confidavo in Lui. Le braccia di Gesù mi sostenevano; non mi ha mai lasciato solo. È sempre stato la mia speranza».

martedì 25 settembre 2018

Amerio: Tanto dogma, tanta Chiesa. Niente dogma, niente Chiesa

Convegno Internazionale su Vecchio e nuovo modernismo: le radici della crisi della Chiesa, Roma, 23 giugno 2018

Amerio: Tanto dogma, tanta Chiesa. Niente dogma, niente Chiesa
Enrico Maria Radaelli


Ringrazio la Fondazione Lepanto, il suo Presidente Prof. Roberto de Mattei, tutti i presenti.

Nel giugno del ‘26, a 21 anni, Romano Amerio vedeva pubblicato su Pagine nostre, periodico della diocesi di Lugano, un suo pensiero che si potrà ritenere cardinale: «Il problema dell’uomo è il problema dell’adorazione, e tutto il resto è fatto per porvi luce e sostanza». “Deus Trinitas first”.

AMERIO: "DEUS TRINITAS FIRST".
MODERNISTA: “DEUS TRINITAS NOTHING”.

La storia del mondo è teocentrica, anzi cristocentrica, e per nulla antropocentrica: l’uomo è in seconda fila. Una teologia che non esalti tale centralità scenica e sostanziale di Dio non è una teologia cattolica.

lunedì 24 settembre 2018

Come opporsi ad una situazione apparentemente senza vie d'uscita

Il processo di conquista dell'islam sta progredendo solo grazie alla nostra decadenza.
Che viene dall'interno, dal degenerare dei valori laici dell'Occidente nel nichilismo e nell'edonismo più sfrenati. Questa inclinazione suicida è "assistita" dalla Gerarchia cattolica, complice attiva nello stesso tempo e della corruzione dei costumi interna e dell'invasione musulmana esterna. La Chiesa è diventata da baluardo morale e religioso che istituzionalmente era, la porta dalla quale entrano tutti i mali e coloro che li portano.
Solo distruggendo questa porta si potrà iniziare una inversione di tendenza. Cioè, provocando finalmente la crisi esteriore di questa Chiesa che di cattolico ha solo il nome. Il primo passo è l'uscita di scena di Bergoglio, unitamente ai suoi manutengoli. L'invito ad andarsene da parte di mons. Viganò riflette la netta percezione di un fedele servitore della Chiesa, in passato ben addentro alle vicende vaticane, che solo un fatto traumatico può rappresentare l'inizio della rinascita. 
Non c'è altra soluzione. Con una personalità come Bergoglio è impossibile trattare e persino discutere, imposta tutto sui rapporti di forza, servendosi spregiudicatamente del potere che ha in quanto Papa.
La cancrena che affligge la Chiesa visibile non si cura con le aspirine devozionali, come piacerebbe ai cultori del silenzio da cosiddetti mistici. 
Il reportage dello 'Spiegel', di cui ci ha dato notizia Maike Hickson [qui], sembra un fatto importante, in questa battaglia, perché quella rivista è una delle più note a livello mondiale e rappresenta gli interessi del Sistema. 19 pagine nelle quali in pratica, da quello che si è capito, Bergoglio ne esce demolito assieme a noti rappresentanti della Gerarchia tedesca. Finora la grande stampa aveva tutta appoggiato Bergoglio. Bisogna insistere, unendosi all'azione dei fedeli americani (e non solo), giustamente sempre più inferociti contro l'attuale dirigenza cattolica, che vuol continuare nel suo programma eversivo come niente fosse. Z. [L'eversione riguarda la crisi morale che discende da quella dottrinale e cioè della retta fede, ma anche i deleteri silenzi nelle questioni non negoziabili e, per contro, le indebite ingerenze nella politica in chiave sinistrorsa. Esempio: è di ieri la notizia che Galantino (CEI) si permette di l'ennesimo attacco al Governo italiano sul Decreto sicurezza che introduce misure sacrosante e ineludibili e riguarda anche la grave crisi migratoria!] 

“Per amore del mio popolo non tacerò”. Card. Joseph Zen

Vedi precedenti sulla questione cinese, in calce al messaggio del card. Zen [qui] in occasione del Convegno di Roma, 7 ottobre 2018.

Esce in italiano, proprio mentre Pechino e la Santa Sede annunciano un accordo provvisorio segreto per la nomina dei vescovi, un libro del cardinale Joseph Zen: “Per amore del mio popolo non tacerò”.

Un testo che dimostra il suo grande amore per la Chiesa; un testo drammatico. Drammatico perché mette in luce le profonde incomprensioni che stanno accompagnando il cammino della riconciliazione fra Chiesa Cattolica e governo comunista cinese. Un cammino che secondo il Cardinale Zen, cinese e profondo conoscitore della Cina, rischia di trasformarsi in un fallimento grazie ad un accordo imminente che sfavorirebbe enormemente la Chiesa Cattolica e punirebbe i membri della Chiesa clandestina, coloro che non hanno accettato di entrare nelle organizzazioni ufficiali e che hanno già pagato duramente la loro fedeltà alla Sede Apostolica.

In un momento in cui le persecuzioni religiose si intensificano, e si stringe sempre di più la morsa sulla libertà religiosa in Cina, ci si chiede se è ragionevole fare un accordo che non appare – per il poco che se ne sa, e anche questo non può che indurre alla diffidenza –  veramente poco vantaggioso per le ragioni dell’evangelizzazione. Riflettendo sull’anniversario della Lettera ai cattolici cinesi di Benedetto XVI, il Cardinal Zen ci fa vedere la strategia verso la Cina della Chiesa Cattolica negli ultimi decenni, una strategia con momenti luminosi ma anche con non pochi fallimenti, denunciati con chiarezza da un testimone diretto degli eventi.

La lingua della Chiesa: il latino, davanti al quale il demonio si dilegua

Chi vuole approfondire trova qui l'indice degli articoli pubblicati sul Latino.

Come mai noi che ci sentiamo una popolazione civile, che ci gloriamo della nostra cultura, abbiamo tollerato che sparisse da noi quello che era, in fondo, il fondamento della nostra vita spirituale?
Una volta qui in Italia si studiava latino nelle scuole, a partire dalle Medie inferiori; ora solo in pochi licei. Il latino è stato bandito dalle nostre scuole, e ancor più dalle nostre chiese. Ma se si rompe il legame con i Padri – della Patria, se si vuole, e soprattutto della Chiesa – si perde l’identità e ci si sente come orfani. Di chi siamo figli? O non siamo figli di alcuno? Sia come italiani, sia come fedeli nella Chiesa, la lingua latina era quello che manifestava una precisa identità culturale e religiosa. Conoscere il latino significava attingere la linfa vitale della nostra cultura dalle proprie radici. 

domenica 23 settembre 2018

Card. Zen sull'accordo Cina-Vaticano: Dire niente con tante parole - Card. Joseph Zen Ze-kiun

Vedi precedenti sulla questione cinese, in calce al messaggio del card. Zen [qui] in occasione del Convegno di Roma, 7 ottobre 2018.

Hong Kong (AsiaNews) - Sulla notizia della firma dell'accordo provvisorio fra Cina e Santa Sede sulla nomina dei vescovi, che è stato firmato oggi, il vescovo emerito di Hong Kong, card. Joseph Zen, ha fatto pervenire ad AsiaNews la seguente dichiarazione:
Un capolavoro: dire niente con tante parole!

Il comunicato, tanto atteso, della Santa Sede è un capolavoro di creatività nel dire niente con tante parole.
Dice che l’accordo è provvisorio, senza dire la durata della sua validità; dice che prevede valutazioni periodiche, senza dire quando sarà la prima scadenza.
Del resto qualunque accordo può dirsi provvisorio, perché una della due parti può sempre aver ragione per chiedere una modifica od anche l’annullamento dell’accordo.
Ma la cosa importante è che se nessuno chiede di modificare od annullare l’accordo, questo, anche se provvisorio, è un accordo in vigore. La parola “provvisorio” non dice niente.

sabato 22 settembre 2018

Benedetto XVI non risponde al card. Brandmüller sulla obiezione riguardo al 'papa emeritus'. Ma le risposte sono nella sua 'mens' conciliare


In calce potete trovare i testi delle lettere di Benedetto XVI che tanto scalpore hanno suscitato in questi giorni. Di seguito invece le mie riflessioni sul senso teologico ed ecclesiologico delle stesse. Chi volesse approfondire, può consultare il nutrito excursus degli articoli riguardanti 'i due Papi', a partire dall'annuncio dell'abdicazione di Benedetto XVI pubblicati dal 2013 ad oggi.

Benedetto XVI non risponde al card. Brandmüller sulla obiezione riguardo al 'papa emeritus'. Ma le risposte sono nella sua 'mens' conciliare (Vat.II)

Premessa
clicca per ingrandire
Molto scalpore ha destato lo scambio epistolare, richiamato nei giorni scorsi dal giornale tedesco Bild e risalente al novembre 2017 tra Benedetto XVI ed un «cardinale tedesco». Ѐ il card. Walter Brandmüller, del quale nel luglio 2016 era stato reso noto [qui] un ponderoso intervento, che peraltro merita di esser approfondito con attenzione, dal titolo: Renuntiatio Papae. Alcune riflessioni storico-canonistiche [qui il testo integrale in pdf] sulla decisione senza precedenti di rinunciare al pontificato. Un intervento la cui complessità e dovizia di argomenti contrasta con la scarna essenzialità delle risposte delle lettere di Benedetto XVI sotto riportate.
Tra l'altro il giornale tedesco fa presente che il segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein, non ha voluto commentare la lettera e menziona - collegandolo così all'accusa del card. Brandmüller che le dimissioni di Benedetto fossero il catalizzatore di una grande crisi nella Chiesa - il recente intervento dello stesso mons. Gänswein sugli abusi sessuali statunitensi [qui] da lui paragonati all'11 settembre della Chiesa.
Queste lettere di Ratzinger sono state fatte oggetto di grande attenzione, con la pubblicazione di vari estratti, da parte di molti media. Addirittura un titolo del New York Times recita: "Nelle lettere private, Benedetto rimprovera i critici di papa Francesco". L'autore, Jason Horowitz, lo ha persino espresso su Twitter (vedi immagine a lato).
LifeSiteNews, che a suo dire attinge a fonti attendibili, afferma che le lettere non contengono questo rimprovero e rinvia alla pubblicazione dei testi  integrali delle stesse. Ora possiamo constatare che è vero (vedi testi pubblicati di seguito).
Questi dati di cronaca già superati sono tuttavia il segnale di come in questo momento di crisi si vadano cercando elementi per ogni possibile indicazione su eventuali vie d'uscita.

Tutti a Roma! Per il VII Pellegrinaggio Internazionale del Populus Summorum Pontificum

Manca ormai poco più di un mese al VII pellegrinaggio internazionale a Roma del Populus Summorum Pontificum, che si terrà da venerdì 26 a domenica 28 ottobre 2018, e che sarà guidato da Mons. Czeslaw Kozon, Vescovo di Copenaghen.
Mentre ci auguriamo con tutto il cuore che i fedeli italiani vogliano essere presenti – per tutta la durata del pellegrinaggio, o almeno nella giornata di sabato 27 ottobre – per testimoniare visibilmente la grande vitalità della liturgia tradizionale, e la crescente consistenza del Populus Summorum Pontificum d’Italia, ricordiamo a tutti che:
  • il programma del pellegrinaggio si può consultare qui
  • sono aperte le iscrizioni all’incontro organizzato da Paix Liturgique, Juventutem e Una Voce all’auditorium dell’Istituto Patristico Augustinianum il venerdì 26 ottobre.
Appello ai volontari per la processione verso San Pietro 

Come sempre, anche quest’anno il CNSP si occuperà del supporto logistico dell’Adorazione Eucaristica e della Processione che si terranno sabato 27 ottobre. E come sempre, anche quest’anno abbiamo bisogno del vostro aiuto! 
Occorrono volontari per il servizio d’ordine 
e per le varie necessità organizzative 
Ci rivolgiamo soprattutto ai nostri ragazzi! Chi fosse disponibile, lo comunichi prima possibile all’indirizzo mail cnsp2007@gmail.com . Grazie!

"Ricostruite la Basilica di Norcia dov'era e com'era": l'appello di un comitato di cittadini

Rivedere la Basilica di San Benedetto, a Norcia, distrutta dal terremoto, "dov'era e com'era". E allontanare dunque il timore di una nuova costruzione in acciaio e vetro, magari progetto di qualche archistar. Ѐ quanto chiede un comitato spontaneo di cittadini, formato da alcuni residenti e oriundi di Norcia, che ha elaborato il testo di una lettera aperta che intende proporre alla sottoscrizione pubblica. Una lettera da indirizzare poi, quale messaggio di sensibilizzazione, alla Commissione di indirizzo preposta alla ricostruzione della Basilica. Nella lettera aperta si legge:

venerdì 21 settembre 2018

P. Ticozzi: 'Il governo cinese vuole il controllo assoluto sulla Chiesa

Rimando al significativo Messaggio del Card. Joseph Zen Ze-kiun (con l'indice degli articoli sulla questione cinese), in occasione del convegno: Roma 7 sprile 2018 “Chiesa dove vai?” [vedi], organizzato a Roma dagli “Amici del cardinale Caffarra” alla presenza e con gli interventi dei cardinali Raymond Leo Burke [qui] e Walter Brandmuller [qui]. 

Mentre si rincorrono le voci su un imminente accordo fra Pechino e Santa Sede, rimangono fortissimi i dubbi sulla effettiva libertà che il Partito potrebbe garantire ai cattolici cinesi. Bisogna pregare per loro, per l’unità della Chiesa e per il discernimento dei pastori locali. La Cina “continua a considerarsi il centro assoluto del mondo”. L’opinione di un missionario, grande esperto dell’Impero di Mezzo.
Roma (AsiaNews) – Il possibile accordo fra Cina e Vaticano “non cambia la realtà dei fatti. Il governo cinese vuole il controllo assoluto sulla Chiesa cattolica e sull’episcopato". Ne è convinto p. Sergio Ticozzi, grande esperto di Cina e missionario del Pime. In questa intervista, sottolinea le criticità di un compromesso con il Partito: “Se ora il Vaticano è pronto a riconoscere vescovi con amante e figli, obbedienti innanzitutto ad esso e pedine politiche fin dal seminario, in futuro non farà problemi ad accettare ogni candidato che le autorità cinesi proporranno e per le diocesi da loro fissate”.

Venerdì 21 settembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dal «Discorso sulle beatitudini» di S. Leone Magno
(Disc. 95, 8-9; PL 54, 465-466)

giovedì 20 settembre 2018

22 settembre a Bergamo. Sessantotto e Humanae vitae. Antropologie a confronto

Sabato 22 settembre 2018, ore 15:30 
 Convento dei Frati Minori Cappuccini 
 (Bergamo – via Cappuccini, 8/A) 
 SESSANTOTTO E HUMANAE VITAE
 Antropologie a confronto 

Intervengono: 
  • dott. Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta: «La Rivoluzione culturale: ribellione contro il Logos»;
  • prof. Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa: «Humanae Vitae: aspetti sociali dell’enciclica sull’amore coniugale».

Salvini a rischio? Italia a rischio!

I nostri lettori sanno da tempo che non parliamo solo di teologia e di questioni ecclesiali. Una vita di fede autentica, infatti, non esclude ma anzi richiede un comportamento responsabile e coerente anche sul piano civico. Per questo, ci siamo trovati a seguire più da vicino e ad approfondire i temi più caldi e problematici del nostro tempo anche nell'agone politico, le cui vicende si fanno sempre più incalzanti. Per questo non vi meraviglierà la pubblicazione del testo che segue - che riporta una notizia alla quale i media ancora dominati dal vecchio regime mon danno il giusto rilievo - affinché certe trame non passino sulle nostre teste. Dunque diffondere per condividere e agire di conseguenza ognuno secondo le proprie possibilità. E contribuire, pur nel nostro piccolo, ad una informazione corretta. In ogni caso, se il 4 marzo non fosse stato provvidenzialmente scosso il regime tecnocratico mondialista, ora saremmo invischiati inesorabilmente nella suicidaria degenerazione della nostra civiltà europea.

A rischio la sovranità nazionale. Sta nascendo la Procura dell'UE che prevarrà sulla magistratura italiana. Si discute in materia di immigrazione.
Salvini è nel mirino della magistratura? Se lo sono chiesti in tanti dopo che è finito sotto indagine per il blocco della nave Diciotti che trasportava migranti.
Ma potrebbe andare peggio e forse andrà molto peggio. Pochi sanno che nel silenzio generale l'Italia rischia di perdere la sua sovranità anche in campo penale. Ѐ da diversi giorni che si stanno tenendo le riunioni preparative per il prossimo Gai, sigla poco nota al grande pubblico e che indica il Consiglio europeo di giustizia e Affari interni. Obiettivo è il lancio della nuova Procura europea (EPPO, che sta per European Public Prosecutor Office). “Un vero ufficio di procura addetto a condurre indagini penali”, su scala europea, ha spiegato sul sito di Magistratura indipendente Andrea Venegoni, giurista addetto all'ufficio del Massimario e del ruolo della Corte di Cassazione, “non un ufficio di coordinamento, quindi, come Eurojust; non un ufficio per indagini amministrative, come l'OLAF, ma, appunto, un ufficio di indagini penali.”

Aspettando un nuovo Benedetto, attenzione che non arrivi il solito Godot – Fabio Trevisan

Della cosiddetta opzione Benedetto si parla da tempo [qui - qui - qui]. Recentemente è stata riproposta all'attenzione per un intervento di mons. Georg Gaenswein in occasione della presentazione del volume di Rod Dreher, L’opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano [testo integrale qui e commenti qui - qui]. Di seguito riprendiamo l'interessante riflessione di Fabio Trevisan.

C’è un gran fremito nel mondo cattolico attorno alla cosiddetta Opzione Benedetto, lanciata dal libro omonimo di Rod Dreher, autore statunitense da qualche giorno in tournée italiana. C’è un gran rincorrere di citazioni, che vanno da Ratzinger 1969 con il richiamo alle “piccole comunità creative” sino al filosofo scozzese Alasdair McIntyre, che nel 1981 citò espressamente la scelta (opzione) di San Benedetto nel saggio Dopo la virtù (After virtue).
Per fare un po’ di chiarezza, considerando l’agitazione emotiva, la febbrile attesa di questi tempi, la frenesia della prassi spesso mutuata da un cripto-marxismo sotteso a una subalternità culturale, credo sia opportuno ritornare alla riflessione sulla natura di quel famoso saggio del filosofo scozzese. Come accade sovente, il cattolico impara degli slogan o delle frasi efficaci a memoria senza preoccuparsi di studiare a fondo l’autore. Ciò si è evidenziato con Chesterton: ricordiamo, per esempio, le famose “spade sguainate per dimostrare che due più due fa quattro e che le foglie sono verdi d’estate” estrapolate dal saggio Eretici senza alcuna considerazione dottrinale sulla verità e l’eresia cui facevano riferimento; o, ancora, “il mondo è pieno di verità impazzite”, anziché “Virtù”, come lo scrittore inglese aveva descritto in Ortodossia. Alle citazioni, anche riportate in modo erroneo, non sono mancate le storpiature di senso, il cercare di trascinare l’autore in un campo “ecclesiologicamente o politicamente corretto”, com’è capitato a Giovannino Guareschi e al suo grandioso “Mondo piccolo”, messo a confronto senza pudore con le “robe minime” di Jannacci.

mercoledì 19 settembre 2018

don Elia - Crisi del clero o crisi della fede?

Martedì scorso, 11 settembre, alla Camera dei Deputati, è stato presentato il libro di Rod Dreher L’Opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano. Ospite d’eccezione, monsignor Georg Gänswein, che nel suo intervento, in prima battuta, ha paragonato la crisi degli abusi sessuali da parte di membri del clero all’attentato alle Torri Gemelle, avvenuto diciassette anni fa. Tralasciamo l’imbarazzante accreditamento dell’indifendibile versione ufficiale dell’attentato di matrice islamica, ampiamente smentita da tutta una serie di considerazioni (fra le più ovvie, l’impossibilità che un aeroplano penetri una struttura d’acciaio e che quest’ultima, anziché inclinarsi, imploda su se stessa, a meno che non ne siano state minate le fondamenta). Ma ci sono ben altri aspetti del suo discorso che lasciano quanto meno perplessi, se non sbalorditi.

Il ministro degli esteri ungherese per un'Ungheria ed un'Europa cristiana

Nella nostra traduzione dal National Catholic Register l'intervista del Vaticanista Edward Pentin al Ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó su Europa, identità europea e immigrazione, nell'ottica della preservazione del patrimonio cristiano ungherese ed europeo. Ed emerge il tema spinoso dei cristiani da anni perseguitati nella più totale indifferenza della politica e dell'informazione in Europa (spesso purtroppo impegnata su fronti avversi) nonché della compagine ecclesiale. Il tutto di pari passo con l'evolversi delle politiche europee ed italiana in primis sul fenomeno 'migratorio'.

Negli anni recenti, l’Ungheria è quasi l’unico paese europeo che lotta per conservare il suo patrimonio cristiano e la sua identità cristiana a fronte di un’Unione europea che agisce in senso contrario.
E in gran parte lo ha fatto attraverso quella che alcuni considerano una politica “dura” sull'immigrazione, ma che il governo del paese ribadisce essere una politica ragionevole di immigrazione controllata che si oppone all’immigrazione illegale e irregolare e favorisce lo stretto controllo delle sue frontiere esterne.
Questa settimana, tale politica (insieme ad altre) ha portato ad uno scontro con il Parlamento europeo, che si accinge ad intraprendere un’azione disciplinare senza precedenti contro il paese per presunta violazione dei valori fondamentali dell’UE. Le misure punitive, se approvate, potrebbero comprendere la sospensione del diritto di voto dell’Ungheria, sebbene ciò sia considerato inverosimile.
Il ministro degli esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha definito la manovra una “vendetta meschina” dei politici che favoriscono la politica delle frontiere aperte in tutta Europa.

Comunicato finale dell’incontro dei rappresentanti delle Conferenze episcopali dell'Europa centro-orientale - Bratislava, 6-7 settembre 2018.

Istanze e preoccupazioni che non riguardando solo l'Europa centro-orientale, ma che vedono quei Paesi in prima linea per analisi coraggiose e soluzioni adeguate. Riprendo il testo che segue, in quanto citato in un articolo del National Catholic Register, pubblicato contestualmente [qui], riguardante la politica ungherese su Europa, identità europea e immigrazione, nell'ottica della preservazione del patrimonio cristiano ungherese ed europeo.

Comunicato finale dell’incontro dei rappresentanti delle Conferenze episcopali dell'Europa centro-orientale patrocinato dal CCEE. Bratislava, 6-7 settembre 2018

Incontro dei rappresentanti delle conferenze episcopali
dell'Europa centro-orientale

I rappresentanti degli Episcopati della Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Croazia, Ucraina, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, la Conferenza internazionale dei SS. Cirillo e Metodio, insieme con la Presidenza del CCEE, si sono radunati a Bratislava tra il 6 e 7 settembre 2018. 
I partecipanti all'incontro, in presenza del nunzio apostolico in Slovacchia, hanno celebrato la Santa Messa nella Cattedrale di San Martino, presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE.
Per approfondire le diverse questioni che riguardano la missione della Chiesa tra le attuali circostanze culturali e sociali dell'Europa Centro-orientale, essi hanno preso atto dei seguenti problemi:

martedì 18 settembre 2018

22 settembre Santa Messa in Rito Antico a Ospedaletto Euganeo

Sabato 22 settembre 2018 -- alle ore 10, ad Ospedaletto Euganeo (PD), via Tresto Sud 1, A 5 km da Este -- per iniziativa del coetus fidelium Regina Familiae di Este, verrà celebrata una SS. Messa in rito romano antico, nel Santuario della Beata Vergine del Tresto.
Con questa SS. Messa si vuole onorare la Madonna a 550 anni dalla Sua apparizione ad Este ed al Suo transito fino alla località del Tresto (dove a seguito della Sua richiesta venne costruito il santuario).
Per ulteriori dettagli sull'avvenimento [qui]
---> ckliccare sull'immagine per ingrandire 

Messe in Rito Antico a Oriago di Mira (Venezia)

A partire da ottobre p.v., le celebrazioni della Messa a Oriago di Mira (Venezia), nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo - Riviera S. Pietro n° 60,  già iniziate circa un anno fa su gentile invito del Parroco di Oriago don Cristiano Bobbo, passano da una a due al mese e avranno luogo la seconda e quarta domenica di ogni mese alle ore 16,00. Le prossime celebrazioni avranno luogo il 23 settembre, il 14 ottobre e poi a seguire due volte al mese per tutto l'anno, compresa l'estate
Il Coetus curatore (gli "Amici della Messa Tradizionale nel Veneziano"), composto da vari fedeli provenienti dai paesi limitrofi, è sorto nel 2012, con lo scopo di promuovere e diffondere, nell'entroterra veneziano, la celebrazione della Messa di sempre, a beneficio di tutti i fedeli della Santa Chiesa di Dio e anche come arricchimento del patrimonio storico-culturale locale (come recita la nostra Costituzione). Le celebrazioni saranno officiate da due sacerdoti veronesi che si alterneranno. Sono invitati a partecipare alle Sante Messe di Oriago tutti i fedeli residenti nell'area compresa tra Venezia, Padova, Treviso e Chioggia, dove, purtroppo, la forma straordinaria è ancora poco diffusa, non per la mancanza di domanda, ma a causa della contrarietà di alcuni Ordinari locali (con la lodevole eccezione del Patriarca di Venezia). Facciamo appello alla generosità dei cattolici locali: venite numerosi, abbiamo bisogno di incrementare il numero complessivo dei fedeli.

Non sono mancate le reazioni
ORIAGO. Spopola messa tradizionale in latino in Riviera del Brenta. Tanto da raddoppiare le cosiddette “messe tridentine” con il rito romano.
A promuovere nel suo territorio le messe con rito antico, è don Cristiano Bobbo parroco di Oriago.
Qualche giorno fa lo stesso don Cristiano era salito alle cronache per aver lanciato la provocatoria idea di tassare le spose scollate ai matrimoni. [Ѐ certo solo un'idea provocatoria perché, più che la 'tassa', vale il richiamo al rispetto del luogo sacro].
Per celebrare le messe in latino arriveranno due volte al mese due parroci dalla diocesi di Verona. [Fonte]

lunedì 17 settembre 2018

Turchia, l'antica basilica di Nicea riemerge dal lago grazie a foto aeree scattate per caso

Per 1600 anni le acque del lago Iznik, in Turchia, hanno nascosto un incredibile segreto: le rovine di un'antica chiesa romanica che gli archeologi hanno identificato come la basilica di Nicea. La sua costruzione risalirebbe al 390 d.C. quando Iznik era chiamata Nicea e Istanbul era Costantinopoli. 
La basilica è stata individuata grazie a foto aeree scattate casualmente da alcuni ispettori del governo locale. Si trova a 3 metri di profondità, a circa 50 metri di distanza dalla riva.  Gli archeologi hanno rinvenuto numerose tombe di epoca romana, oltre a monete e suppellettili che pare risalgano ai tempi degli imperatori romani Valente (364-378 d.C.) e Valentiniano II (375-392 d.C.).

Antica raffigurazione
del Concilio di Nicea
Ma il mistero delle rovine potrebbe affondare le radici in epoche ancora più antiche. La chiesa potrebbe essere stata costruita sopra un tempio pagano dedicato al dio Apollo e voluto dall'imperatore Commodo nel 180 d.C. circa. 

Gli scavi sono iniziati nel 2015, affidati a Mustafa Sahin, a capo della facoltà di archeologia dell'università turca di Bursa Uludag. Sahin, in accordo con il governatore locale, ha chiesto di trasformare il sito in un parco archeologico subacqueo che sarebbe il primo del suo tipo in Turchia. (Alessandra Del Zotto)

In memoriam di mons. Brunero Gherardini

Il 22 settembre 2017 moriva a Roma Monsignor Brunero Gherardini, illustre figlio della Chiesa di Prato. La sua è stata una lunga vita interamente spesa, nel mistero del sacerdozio cattolico, a servizio di Dio e della Chiesa, della ricerca teologica, della difesa della Verità, senza mai cedere a mode transitorie o lusinghe mondane. Lunghi anni di insegnamento alla Pontificia Università Lateranense, anche nel periodo difficile della contestazione e della messa in discussione, una notevole produzione scientifica, una generosa disponibilità a servire la Chiesa universale in vari Dicasteri della Curia romana, un grande zelo sacerdotale hanno contrassegnato la sua vita.
Frontespizio del numero monografico
di Divinitas in memoriam di B.Gherardini
Allievo e amico di Monsignor Antonio Piolanti, uno dei più grandi tomisti e teologi del Novecento, oggi purtroppo ingiustamente dimenticato dai più, ne fu successore in varie attività: nel presiedere varie Accademie Teologiche Romane, nella Postulazione della causa di beatificazione di Pio IX, nella direzione di alcune prestigiose riviste teologiche, tra le quali si deve ricordare per importanza e diffusione, Divinitas (di cui ereditò proprietà e direzione dallo stesso Mons. Piolanti). Purtroppo nel 2014 l’avanzare dell’età costrinse Mons. Gherardini a sospendere proprio la pubblicazione di questa prestigiosa rivista internazionale di ricerca e di critica teologica; sospensione che avveniva con l’auspicio che presto si trovasse un nuovo direttore che garantisse la continuità editoriale e di ricerca della testata. Nel 2015, a Prato, in occasione dei festeggiamenti per il suo novantesimo compleanno, espresse il suo fermo desiderio di cedere proprietà e direzione della rivista al suo antico allievo e ora valido collaboratore: Mons. Rudolf Michael Schmitz. A tale scopo chiese ad alcuni amici di Prato di portare avanti, per suo conto, l’iter burocratico di tale atto, che doveva essere rogato presso l’ufficio legale del Governatorato, essendo lui cittadino vaticano. La pratica richiese alcuni mesi di lavoro, sia per le condizioni di salute di Gherardini sia per la lontananza dei vari “attori” di tale operazione.

domenica 16 settembre 2018

29 settembre. Pellegrinaggio al Santuario della Vergine di Montenero

Sabato 29 settembre 2018: Pellegrinaggio dei gruppi di Messa Antica della Toscana al Santuario della Vergine di Montenero (Livorno) 

PROGRAMMA

Ore 10,00 - Ritrovo dei pellegrini in Piazza delle Carrozze (Montenero Basso).
Ore 10,30 - Processione in salita al Santuario con recita del Santo Rosario.
Ore 11,30 - Santa Messa cantata in rito romano antico celebrata da Mons. Nicola Bux, con servizio liturgico a cura dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote.
Si ricorda che ai pellegrini è concessa, alle solite condizioni, l’indulgenza plenaria in virtù di decreto della Penitenzieria Apostolica
Ore 15.30 - Conferenza dal titolo: "La Santa Eucaristia nella crisi della Chiesa cattolica" presso la Sala San Gualberto del Santuario di Montenero. Relatore: Mons. Nicola Bux

Adorazione di divinità Indù in Chiesa: vescovo si scusa, vicario generale si dimette

Leggiamo : Domenica, padre Juan José Mateos Castro, vicario generale della diocesi cattolica di Cádiz y Ceuta, ha accolto una processione Indù in onore della divinità Indù Ganesh nella Chiesa Cattolica di Nostra Signora d'Africa a Ceuta, un territorio spagnolo in Nordafrica. 
Ganesh è un ben noto idolo con testa d'elefante. Durante la processione Indù, i Cattolici hanno salutato Ganesh con l'inno mariano Salve rociera. Lunedì, il vescovo Rafael Zorzona Boy di Cádiz y Ceuta ha trasmesso delle scuse, chiamando l'evento "spiacevole" e dicendo che ha causato "dolore, confusione o scandalo nella comunità Cristiana". Il vescovo ha poi accettato le dimissioni del suo vicario generale.
Non è solo confusione....
Evento solo spiacevole? E le scuse non vi sembrano un po' poco? La riconsacrazione della Chiesa e una Messa di riparazione, come minimo!

Condanna Ungheria: mons. Veres (presidente vescovi), “siamo tristi, il governo ha solo cercato di difendere l’Europa”

Conforta riconoscere dei veri pastori, la cui fede rende immuni dalla gabbie ideologiche che purtroppo stanno rendendo sempre più seria la crisi nella Chiesa e profondo il disagio e la sofferenza di molti fedeli. Purtroppo la dichiarazione conclusiva non affronta il problema, che è allargato all'Europa intera, in termini netti e realistici, rimanendo diplomaticamente sulle generali senza prendere posizione sulla globalità del problema. Ma per lo meno ha parlato chiaro per il suo Paese.  Penso invece al Card. Biffi [ampiamente citato qui], al card Burke [qui - qui - qui], al Card. Caffarra [qui], allo stesso card. Müller [qui] e a mons. Schneider [qui], mons. Negri [qui] che sono stati molto più chiari ed espliciti sui rischi dell'islamizzazione.

(da Poznan) “Siamo tristi perché siamo contenti del lavoro che il governo ha fatto negli ultimi tempi”. Così mons. Andras Veres, vescovo di Győr e presidente della Conferenza episcopale ungherese, sulla decisione presa dal Parlamento europeo – con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti – di condannare l’Ungheria di Viktor Orban per aver violato i principi della democrazia e del diritto internazionale. Parlando a margine dell’assemblea plenaria dei vescovi europei in corso fino a domenica a Poznan, in Polonia, mons. Veres ha detto: “Ci possono essere alcuni punti criticabili ma il governo ha cercato di difendere l’Europa e il Paese stesso. Pensiamo che questa condanna viene proprio per questa difesa”. E spiega: “Purtroppo la storia si ripete. L’Ungheria ha sofferto già un grande attacco da parte dell’Islam nel 16° secolo e abbiamo ricordi molto brutti perché la Chiesa è stata completamente distrutta. C’è paura oggi di una nuova islamizzazione”. Il vescovo ricorda che l’attuale governo ha ricevuto i due terzi dei voti della popolazione ungherese  e – aggiunge – “per due volte”: “Si può dire che la gente è a favore di questo governo. Adesso vedremo come possono riallacciare i rapporti con l’Ue e trovare soluzioni a questa situazione”.

sabato 15 settembre 2018

7 ottobre Pellegrinaggio a San Michele di Mezzo - Fisciano

Impetrando il patrocinio di san Michele Arcangelo e
meditando sul Rosario
Domenica 7 ottobre 2018
Pellegrinaggio presso il Santuario
di San Michele di mezzo - Fisciano (SA)
Ore 9 - Raduno presso uscita casello autostradale Fisciano - Mercato San Severino (presso distributore carburante IP)
Ore 9,30 - Visita al Santuario e venerazione
Ore 10 - Recita del Rosario
Ore 10,30 - Messa in rito romano antico
Ore 12 - Conferenze
Ore 13,30 - Colazione
Sarà possibile, per chi lo desidera, accostarsi al Sacramento della Confessione.
Per il pranzo, ciascuno potrà provvedere con una colazione al sacco, oppure consumare i prodotti offerti dalla Compagnia di San Michele (lasciando una offerta corrispettiva).
A cura di
  • Compagnia di San Michele Arcangelo
  • Società Internazionale Tommaso d’Aquino (sezione di Napoli)
  • Cammino dei Tre Sentieri
  • Associazione “Veritatis Splendor”

Fusaro e il nuovo ordine erotico: "Famiglia distrutta dal capitalismo, viviamo in un gay pride permanente"

Diego Fusaro non ha il nostro stesso background culturale e spirituale, ma la sua onestà intellettuale gli fa identificare molte delle derive del nostro tempo. Probabilmente non concorderemmo sui rimedi; ma le sue analisi meritano attenzione in un contesto che segue piuttosto il 'pensiero unico' dominante. Illustrano molte dinamiche interessanti ma ignorano la causa ultima: l'abbandono della trascendenza, che per noi è il Signore.

Il filosofo Diego Fusaro svela i contenuti del suo nuovo libro "Il nuovo ordine erotico".
"Dal mercato alla politica fino all'amore e all'erotismo. Il diktat del capitalismo non conosce più limiti". Diego Fusaro, filosofo e autore della fortunata rubrica "Lampi del pensiero", parla in un'intervista ad Affaritaliani.it dei contenuti del suo nuovo libro "Il nuovo ordine erotico".

Diego Fusaro, nel suo libro "Il nuovo ordine erotico" definisce il liberismo economico e quello sentimentale due facce della stessa medaglia. Che cosa intende?

Noi oggi viviamo in una sorta di capitalismo che trasforma il mondo intero in un libero mercato deregolamentato. E quindi, perché possa avvenire questo, il capitalismo deve distruggere lo Stato sovrano nazionale e la famiglia come cellula etica. Il liberista è colui che dichiara guerra allo Stato per il proprio profitto individuale, il libertino è quello che dichiara guerra alla famiglia in modo di ottenere il plusgodimento, la variante erotica del plusvalore. Gli individui mirano dunque a godere solo individualmente, sia a livello economico sia a livello erotico. L'assonanza è questa: deregulation, abbattimento dei limiti etici, imposizione della crescita infinita del godimento così come del profitto per libertini e neoliberisti.