Pagine fisse in evidenza

giovedì 28 febbraio 2019

A 6 anni da quel 28 febbraio...

Son passati 6 anni dal 28 febbraio 2013 e, per via dei processi innescati dal successore del Papa abdicante e dei loro effetti concreti, ci sembra di aver attraversato un'era geologica.
Ho raccolto qui l'indice dei principali articoli pubblicati da allora, che costituiscono il diario in diretta dell'accaduto e delle molteplici chiavi di lettura che ci si imponevano.
E dunque ve lo ripropongo oggi, estraendo i link ad alcune riflessioni significative che non hanno perso di attualità, visto che manca il dibattito su quanto di anomalo e anche di inedito è collegato all'abdicazione di Benedetto XVI e alle sue modalità non motivate né codificate canonicamente e teologicamente, secondo il più autentico spirito conciliare - quello che mons. Brunero Gherardini chiamava il gegen.Geist=contro spirito1 -, ancorato ad una prassi che rischia di diventare arbitrio, senza che ci sia più nessuno per sancirlo.
- Che n'è del Primato di Pietro?
- La strana 'diarchia' in Vaticano
- Se crollano i 'segni' e se, dopo un Papa, si dimette il Papato...
- Mons. Gänswein sulla istituzione del «Papa emerito» : Testo integrale - Osservazioni
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1. Lo "spirito del Concilio" viene denunciato dall’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger, sostenitore dell’ermeneutica della continuità con il passato «in una sorta di mai interrotta autoriforma», e in esso scorse gli estremi di un «gegen-Geist», ovvero «contro-spirito». Le due pubblicazioni di mons. Brunero Gheradini - il discorso da fare e il discorso mancato - «hanno in comune con l'ermeneutica ratzingeriana la rilevazione ed il rifiuto del gegen-Geist, se per esso si intende quell'assurdo giudizio sul Vaticano II che avrebbe messo a tacere più di venti secoli di storia ed avrebbe dato voce ad un modo sostitutivamente e costitutivamente altro rispetto all'intero corso della Tradizione ecclesiastica, oltre che al contenuto integrale di essa. Le due pubblicazioni tuttavia non assumono l'idea che quel gegen-Geist avrebbe cancellato radicalmente o avrebbe tentato di farlo, il vero "spirito" del Concilio. Si chiedono, anzi paradossalmente e provocatoriamente se l'autentico "spirito" del concilio non abbia praticamente colluso con il "contro-spirito". (v. Il discorso mancato, pag.25)»

I 'Guerrieri del Rosario'. Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Domani 1 marzo, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 07:00am a Roma, presso la sua Cappella privata e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.
Per ricevere il link per collegarsi in streaming vedi qui
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre due anni. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle vicende che vedono il nostro Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ». Senza dimenticare le forze oscure che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese e l'Europa intera.
Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. I circa 130.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

Motivi che ci spingono a consacrarci a Cristo per mezzo di Maria

Condivido con voi il testo che segue tratto dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine Maria e il Segreto di Maria di S. Luigi M. Grignion Da Montfort, pp. 101; 104-107. Stralcio dal Cap.V "Motivi che ci spingono a consacrarci a Cristo per mezzo di Maria". Sono le pagine che, oltre alla recita del Santo Rosario, ho letto e meditato quando ero a San Silvestro il 19 scorso [vedi].

2. QUESTA DEVOZIONE CI FA SEGUIRE L'ESEMPIO DI GESÙ CRISTO

139. Secondo motivo che dimostra che è cosa giusta in se stessa e utile al cristiano il consacrarsi interamente alla santissima Vergine con questa pratica, per essere più perfettamente consacrati a Gesù Cristo.
Questo buon Maestro non disdegnò di rinchiudersi nel seno della santa Vergine come un prigioniero e schiavo d'amore e di esserle sottomesso e obbediente per trent'anni4. Qui, lo ripeto5, lo spirito umano si perde, quando riflette seriamente sulla condotta della Sapienza incarnata, la quale non volle, sebbene lo potesse fare, darsi direttamente agli uomini, ma per mezzo della santissima Vergine. Non volle venire al mondo da uomo perfetto, indipendente da altri, ma come un povero e piccolo fanciullo, dipendente dalle cure e dal sostentamento della sua santa Madre.

mercoledì 27 febbraio 2019

'Acies ordinata' 19 febbraio. Comunicazione

Una comunicazione da condividere. La battaglia continua sotto la guida di Maria SS.ma, debellatrice di ogni errore ed eresia. Ringrazio il prof. De Mattei per l'efficace sintesi che potete leggere di seguito e ricordo, a chi è interessato ad aderire all'iniziativa, il sito www.aciesordinata.org

'Acies ordinata' 19 febbraio. Comunicazione 

Desidero ringraziarvi personalmente per la vostra partecipazione a quella che credo essere stata la storica giornata del 19 febbraio 2019 [precedenti: qui - qui - qui- qui]. Storica perché, alla vigilia dell’incontro dei Presidenti delle Conferenze episcopali convocati da papa Francesco per discutere sugli abusi sessuali, per la prima volta un gruppo di laici, provenienti da tutto il  mondo, ha fatto sentire in piazza la sua voce, anche se si è trattato di una voce espressa non con le parole, ma con una presenza pubblica, silenziosa, combattiva e orante. Eravamo esattamente 110 schierati nella piazza e un’altra quindicina di persone addette al servizio d’ordine, alcune in maniera molto discreta, ma efficace.

Le ripercussioni giornalistiche, grazie anche alle fotografie e ai video, sono state numerosissime, in tutte le lingue, come risulta evidente da una prima provvisoria rassegna stampa che vi allego [qui].

La rivincita di Mons. Viganò

Interessante excursus di Marco Tosatti sul Summit vaticano conclusosi ieri.

Nel suo esilio l’arcivescovo Carlo Maria Viganò potrebbe, e dovrebbe, essere soddisfatto. La sua coraggiosa testimonianza dell’agosto scorso – mai smentita da nessuno dei personaggi chiamati in causa, a cominciare dal Pontefice regnante – ha obbligato il vertice della Chiesa a convocare un summit di tutte le conferenze episcopali. Non esaminiamo ora i dettagli di questo appuntamento, anche se qualche noticina ci sarà da fare. Ma non si può non riconoscere che senza il drammatico memoriale delle sue esperienze personali in Segreteria di Stato e come Nunzio negli Stati Uniti per quanto concerne fortuna e coperture di un cardinale abusatore, e legami dello stesso non solo in loco, ma anche a Roma, il gruppo di potere che gestisce la Chiesa non si sarebbe sentito obbligato a trovare una risposta mediatica e di immagine per superare la sostanziale afasia di fronte alla crisi.

martedì 26 febbraio 2019

Comunicato del Superiore generale della FSSPX: la vera fratellanza

La vera fratellanza esiste solo in Gesù Cristo
Un Cristo ecumenico non può essere il vero Cristo. Da più di 50 anni, l'ecumenismo moderno e il dialogo interreligioso non smettono di presentare al mondo un Cristo diminuito, irriconoscibile e sfigurato. 
Il Verbo di Dio, Figlio unigenito del Padre, la Saggezza increata ed eterna, ha preso un corpo e si è fatto uomo; davanti a questo fatto storico, nessuno può restare indifferente: «Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde» (Mt 12, 30). Con l'Incarnazione, Cristo è diventato il grande Sacerdote della nuova e unica alleanza, e il Dottore che ci annuncia la verità; è diventato Re dei cuori e delle società e «primogenito di un grande numero di fratelli» (Rom 8, 29). Per questo la vera fratellanza esiste solo in Gesù Cristo, e in nessun altro: «non esiste, infatti, sotto il cielo altro nome dato agli uomini per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati» (Atti 4, 12).

Matrimonio: persona sì, personalismo no - don Elia

Persona est rationalis naturae individua substantia (Severino Boezio).
Chiarire il giusto significato del termine persona, nell’attuale temperie culturale ed ecclesiale, è di vitale importanza. Per sgombrare il campo dagli equivoci, occorre anzitutto rilevare che, in ambito teologico, questa parola viene usata in senso analogico; essa non può quindi essere intesa allo stesso modo per parlare della persona umana e delle Persone della Santissima Trinità. Nel secondo caso, infatti, il termine designa pure relazioni che hanno una sussistenza ontologica (le famose relazioni sussistenti della teologia scolastica): sono tre soggetti inseparabili che sussistono eternamente in virtù dell’incessante dono della natura divina, che inizia dal Padre quale principio, si compie nel Figlio quale termine che a sua volta lo rende e si realizza nello Spirito Santo quale dono in atto. È evidente che tale accezione sia ammissibile unicamente in Dio, che è puro spirito e la cui natura è assolutamente semplice, ciò che rende possibile la comunicazione totale di sé tra le Persone divine.

lunedì 25 febbraio 2019

Vaticano e omoeresia. Che fine hanno fatto i risultati dell'inchiesta che Benedetto XVI ha consegnato al suo successore?

Abbiamo già ampiamente commentato nelle discussioni il recente summit vaticano e pubblicato [qui] una interessante analisi. Ora riprendo dall'efficace sintesi di Aldo Maria Valli i seguenti passaggi che fotografano la situazione.
"Resta una domanda: perché le cose sono andate così? Chi ha operato per estromettere la parola omosessualità dal confronto? Chi ha voluto che dal titolo del summit sparisse il riferimento agli adulti vulnerabili e restasse solo la tutela dei minori? Chi ha fatto in modo che certe realtà restassero avvolte nella nebbia? Rileggere la vicenda McCarrick (per limitarci alla più celebre) può aiutare a trovare la risposta. Nella Chiesa cattolica c’è una classe omosessualista in grado di condizionare, deviare, coprire. Questa è la rete nella quale occorre con coraggio mettere le mani. Questo è il bubbone che occorre far esplodere. Il vero clericalismo, se proprio vogliamo usare questo termine, è quello di chi non vuole fare chiarezza e chiamare le cose con il loro nome. Il dramma degli abusi nasce dal vizio e dal peccato della lussuria. Ed è sulla mancanza di fede che la Chiesa deve interrogarsi. Che cosa produce invece l’approccio sociologico, che tanto piace al mondo? Solo operazioni mediatiche. Che si traducono in generiche condanne e in una commiserazione sterile. Oltre che in un sostanziale insabbiamento."
E mi sovviene che Benedetto XVI - che risulta abbia sempre parlato chiaro1 [qui] e non abbia mancato di prendere provvedimenti: tra l'altro è a lui che si deve la soluzione del caso-Maciel -, aveva disposto un'indagine affidata a tre inquisitori, i quali gli hanno riferito con una relazione scritta [qui] i cui contenuti si accingeva a rendere noti. Ma, mentre l'attesa si faceva spasmodica, invece dell'auspicata rivelazione di molte scottanti responsabilità, è intervenuta l'abdicazione e la comunicazione che tutto veniva rimesso nelle mani del suo successore, lasciando a lui la facoltà di rivelare o meno i risultati dell'inchiesta. Abbiamo l'immagine plastica della consegna nella foto sopra, con tutta la documentazione ben in vista tra i 'due papi'.... Che fine hanno fatto quei risultati? Nessuno più ricorda questo fatto non trascurabile che mostra come i silenzi di Bergoglio, che mettono all'angolo ogni richiesta di chiarezza su questa come su altre questioni controverse, partono proprio da lì!

La Chiesa, che ignora l'omosessualità, deve rimuovere le conseguenze dell'Amoris Laetitia e della sottostante teologia morale eretica

Interessante articolo di LifeSiteNews  sull'incontro mondiale sugli abusi nella Chiesa conclusosi ieri. Il rilievo mosso da più parti è che gli organizzatori hanno focalizzato l'attenzione sugli abusi sui minori, ignorando il tema dell'omosessualità che, invece, resta il fulcro del problema. Lo sostiene anche il Dr. Christian Spamann, specialista in psichiatria e psicoterapia.

Il cardinale Blase Cupich, uno degli organizzatori del Summit, sembra pensare di poter sorvolare il problema delle reti omosessuali tra il clero con uno specioso stratagemma argomentativo. Sebbene l’80% dei casi di abuso siano “maschio su maschio”, egli sostiene che l’omosessualità stessa non è una delle cause. Alla luce dei fatti, questa affermazione del cardinale sembra abbastanza oltraggiosa.
Non intendo gettare un sospetto generale sui motivi per i quali gli omosessuali chiedano il sacerdozio. Non si può negare che ci siano sacerdoti con inclinazioni omosessuali sinceri e santi. Tuttavia, è necessario dare uno sguardo onesto ai fatti. Non solo i casi di pedofilia e di pederastia sono molte volte più comuni tra gli omosessuali che tra gli eterosessuali, ma è anche significativo che le relazioni omosessuali siano statisticamente molto fragili. Secondo gli studi condotti dagli stessi omosessuali, tali relazioni durano in media solo un anno e mezzo. Inoltre, sono spesso accompagnati da numerosi rapporti sessuali di passaggio al di fuori della relazione. Questa fragilità o mutevolezza non deriva solo dalla mancanza di complementarietà tra le persone dello stesso sesso, ma anche come dimostra l’esperienza, dalla tendenza che questa forma di sessualità deve funzionare come meccanismo di compensazione che regola l’autostima e l’identità. I dati esistenti da soli rendono comprensibile il motivo per cui le reti omosessuali si formano in un modo non presente nel contesto dell’eterosessualità.

"Non facciamo morire l'italiano"

Intanto leggiamo che su scala mondiale, dopo inglese spagnolo e cinese, l'italiano è la quarta lingua più studiata, prima del francese. Una classifica ormai consolidata dal 2014-2015.

Il vicepresidente della Camera Rampelli e i suoi ddl per tutelare il nostro idioma: "No all'omologazione linguistica"
Si celebra oggi (21 febbraio) la Giornata internazionale della lingua madre. Questo appuntamento può sembrare solo l’ennesima occasione in cui drappelli di attivisti progressisti ostentano il loro esotismo caritatevole, nella fattispecie verso idiomi parlati da qualche tribù in via d’estinzione in qualche sparuto angolo del pianeta. E invece la Giornata richiede a tutti noi, italiani, una profonda riflessione sul destino, nel mondo globale, che si profila per la nostra come per le altre lingue identitarie dei popoli. Una riflessione di questo tipo l’ha fatta da tempo il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, che ha presentato nei mesi scorsi due ddl che chiedono di “salvaguardare la lingua italiana come patrimonio prezioso da tutelare”. L’esponente di Fratelli d’Italia un mese fa ha dato concreta testimonianza della sua premura: presiedendo i lavori dell’Aula, ha sostituito da un testo degli uffici i termini “marketing” con “commercializzazione” e “web” con “rete”. In Terris lo ha intervistato.

domenica 24 febbraio 2019

Che belli i genitori di Alfie con il loro secondogenito!

Ricordate la triste vicenda del piccolo Alfie? Vedi qui - qui - qui - qui - qui - qui

Che belli i genitori di Alfie con il loro secondogenito, Thomas!
Il papà di Alfie ha affermato: “questo bambino mi ha dato una nuova ragione di vita dopo la morte di mio figlio e ha fatto provare a me e a Kate una gioia che non avremmo sperato di provare nuovamente. Per di più la somiglianza di Thomas con Alfie è impressionante, sembra quasi di avere ancora Alfie con noi”
Adesso il piccolo Thomas ha sei mesi!
Fonte: Universitari per la vita su Fb

Se il vescovo pro Lgbt critica chi protesta contro l’aborto

Parlando a una radio irlandese, Diarmuid Martin ha preso le distanze da coloro che manifestano fuori dagli ospedali per difendere la vita nascente. Una frecciata al mondo pro life, in linea con altre occasioni in cui l’arcivescovo di Dublino ha espresso posizioni contrarie all’insegnamento della Chiesa.
Sembrano stranamente lontani i tempi in cui toccava alla cultura “laica” affrontare i difensori della vita nascente. Oggi, infatti, a bacchettare il popolo pro life ci pensano direttamente coloro che fino a ieri ne erano i primi alleati, i pastori: non tutti chiaramente ma alcuni, che però bastano e avanzano a certificare una babele etica senza precedenti. Memorabili, a questo proposito, le parole di monsignor Nunzio Galantino, il quale qualche anno fa ebbe a prendere le distanze da chi prega davanti agli ospedali dove si praticano aborti con una nettezza degna di miglior causa. «Io non mi identifico», sottolineò il prelato, «con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche». Un’uscita che il diretto interessato stesso, successivamente, tentò di minimizzare, ma che ha purtroppo fatto scuola.

sabato 23 febbraio 2019

La fratellanza globale basata sul nulla porta alla legge del più forte - Agostino Nobile

Come integrare i musulmani residenti in Europa?
I ricercatori del Pew Research nel futuro europeo prevedono tre possibili scenari. Se l’immigrazione illegale si dovesse fermare oggi, la popolazione musulmana in Europa nel 2050 sarà il 7,4%. Nel secondo caso, se l’immigrazione dovesse scendere ai livelli del 2013/14 si attesterebbe sull’11,2%. Se invece il flusso migratorio dovesse continuare con i ritmi del 2017/18, nel 2050 il numero complessivo dei musulmani raggiungerà il 14%, circa 75milioni.
Lasciando i sondaggi e le previsioni agli specialisti, noi cerchiamo di riflettere facendo alcune valutazioni. La Storia insegna che i popoli migranti che non hanno intenzioni di integrarsi nella cultura ospitante, generalmente tendono a isolarsi. Se poi la massa di immigrati è permeata di cultura islamica, che impone la conquista del mondo con tutti mezzi promettendo il paradiso al pio musulmano, l’immigrazione prende connotati che devono essere valutati in termini espansionistici. Tanto più che, come abbiamo più volte scritto, i flussi migratori sono sostenuti politicamente dall’ONU e dai ricchi paesi musulmani che sovvenzionano, per non dire corrompono, non poche università, politici, storici, giornalisti e intellettuali occidentali. 

venerdì 22 febbraio 2019

Messaggio di mons. Viganò al Papa e ai vescovi riuniti nel vertice in Vaticano

Riprendiamo da Stilum Curiae un messaggio che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto indirizzandolo al Pontefice e ai vescovi riuniti nel vertice in Vaticano nella giornata in cui si ricorda San Pier Damiani, un grande santo che si batte contro l’omosessualità e la simonia nella Chiesa.

Non possiamo evitare di vedere come un segno della Provvidenza che voi, Papa Francesco e Fratelli Vescovi che rappresentano l’intera Chiesa, vi siate riuniti proprio nello stesso giorno in cui celebriamo la memoria di San Pietro Damiano. Questo grande monaco nell’XI secolo ha messo tutta la sua forza e il suo zelo apostolico nel rinnovare la Chiesa nel suo tempo, così profondamente corrotto dai peccati di sodomia e simonia. Lo fece con l’aiuto di fedeli Vescovi e laici, in particolare con l’appoggio dell’abate Hildebrand dell’Abbazia di San Paolo extra muros, il futuro Papa San Gregorio Magno.
Consentitemi di proporre per la nostra meditazione le parole del nostro caro Papa Emerito Benedetto XVI indirizzate al popolo di Dio nell’udienza generale di mercoledì 17 maggio 2006, commentando proprio il brano del Vangelo di Marco 8: 27- 33 che abbiamo proclamato nella messa di oggi.

Venerdì 22 febbraio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dal «Commento sui Proverbi» di
san Procopio di Gaza, vescovo
(Cap. 9; PG 87, I, 1299-1303)

giovedì 21 febbraio 2019

Reti unificate: Appello di Roberto de Mattei ai Vescovi “NON TACETE”

Reti unificate con altri siti e blog Cattolici: CooperatoresVeritatis; CorrispondenzaRomana; Fondazione Lepanto; Stilum Curiae; Aldo Maria Valli; ChiesaepostConcilio; perché il momento è grave e alta deve essere la nostra attenzione, ma anche la vera ed autentica “participatio” in quanto laici battezzati e soprattutto Cattolici! Chi ama la Chiesa non può rimanere indifferente agli eventi che si succedono a ritmi vertiginosi! Proponiamo così sia l’Appello del professor Roberto de Mattei ai Vescovi, sia il suo resoconto alla nobile Manifestazione “Acies-ordinata” del 19 febbraio.
Ricordiamo che è possibile a tutti pregare e aderire all'inziativa iscrivendosi su www.aciesordinata.org

Dopo la Manifestazione del 19 febbraio [qui] e: l’Intervista esclusiva a Roberto de Mattei [qui] sul vertice in Vaticano dal 21 al 24 febbraio –, ecco il breve video riportato anche da LifeSiteNews – e da altri canali cattolici – con l’Appello ai Vescovi che si riuniscono a Roma per il grave incontro sugli abusi sessuali ed omosessuali. Quattro minuti da ascoltare con attenzione:

Nota del redattore: Un gruppo internazionale di laici cattolici ha tenuto una manifestazione pubblica a Roma ieri appena fuori dal Vaticano, chiedendo che Papa Francesco e i vescovi del mondo affrontino l’omosessualità durante il prossimo vertice sugli abusi come principale causa della crisi degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica.
Di seguito i link al testo di tutte le dichiarazioni dei leader internazionali intervenuti nel corso della Conferenza stampa: Interrogativi sulla crisi morale della Chiesa cattolica che ha seguito l’evento.
  • John Smeaton [qui] (GB), presidente della Society for the Protection of the Unborn Child
  • Michael Matt [qui] (USA), direttore della rivista Remnant
  • Scott Schittl [[qui] (Canada), rappresentante del portale LifeSiteNews
  • Julio Loredo [qui] (Perù), socio fondatore di Tradición y Acción por un Perú Mayor
  • Jean-Pierre Maugendre [qui]  (Francia), presidente di Renaissance Catholique
  • Arkadiusz Stelmach [qui] (Polonia) Vice-Presidente dell’Istituto Piotr Skarga
  • Roberto de Mattei [qui] (Italia), presidente della Fondazione Lepanto

Cardinal Burke, La dichiarazione del Papa che Dio vuole "la diversità delle religioni" "è erronea"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews (19 febbraio) riprendiamo, dopo quella di Mons. Athanasius Schneider [qui], anche la rettifica del cardinale Raymond Leo Burke dell'affermazione che "la diversità delle rrligioni è voluta da Dio", contenuta nella controversa Dichiarazione congiunta cattolico-musulmana firmata da Papa Francesco ad Abu Dhabi all'inizio di questo mese [qui]. È errata e dovrebbe essere rimossa. Segue una sintesi delle dichiarazioni più autorevoli al riguardo.

Il card. Burke, prefetto emerito della Segnatura Apostolica si è unito a numerosi teologi e filosofi che hanno criticato il passaggio della Dichiarazione congiunta cattolico-musulmana firmata da Papa Francesco ad Abu Dhabi, che afferma che la "diversità delle religioni" è "voluta da Dio", nell'asserire: "La dichiarazione deve essere rimossa da questo accordo perché è erronea".
Papa Francesco, il 4 febbraio scorso, ha firmato il documento “Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune”, unitamente a Sheikh Ahmed el-Tayeb, grande imam della moschea al-Azhar, in Egitto. L'evento era parte di un incontro interreligioso durante la visita apostolica di tre giorni di Francesco negli Emirati Arabi Uniti 3-5 febbraio, la prima volta di un papa in visita della penisola arabica.

mercoledì 20 febbraio 2019

L'omosessualità non è sede di diritto - Enrico Maria Radaelli

1. ROBERT SARAH: UN CARDINALE CORAGGIOSO
IN MEZZO E CONTRO UNA CHIESA NEO-CATTOLICA.

Il I° settembre scorso è uscito sul Wall Street Journal (sezione editoriali e opinioni), un articolo del cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, in cui il principe della Chiesa respinge le aberranti tesi sull’omosessualità di padre J. Martin s.j., nota firma della rivista dei gesuiti di New York, America, consulente in Vaticano della Segreteria per la comunicazione, esposte recentemente nel suo Building a bridge, libro che, come illustra Sandro Magister nel suo Settimo Cielo (http:// magister.blogautore.espresso.repubblica.it), « rovescia l’insegnamento della Chiesa in materia di omosessualità, legittimando i rapporti tra persone dello stesso sesso. Un libro – precisa il vaticanista il cui sito in quattro lingue è letto in tutto il mondo – prontamente confutato, negli Stati Uniti, dall’arcivescovo di Filadelfia, Charles Chaput, ma anche pubblicamente apprezzato da altri esponenti di spicco della Chiesa americana, i cardinali – molto cari a papa Bergoglio – Kevin Farrell e Joseph Tobin ».

martedì 19 febbraio 2019

Anche il summit sugli abusi crea seri “dubia”. Lettera aperta dei Cardinali Brandmüller e Burke ai Presidenti delle Conferenze Episcopali

Riprendiamo da Settimo cielo la notizia che i due Cardinali dei famosi Dubia, sul fronte degli abusi hanno espresso Dubia ulteriori, suscitati dalla circostanza che la questione dell’omosessualità tra il clero, ma anche la stessa parola “omosessualità” è stata messa al bando tra le finalità del Vertice romano del 21-24 prossimi. E li hanno formulati e resi pubblici con la Lettera aperta pubblicata di seguito. Anche loro invitano i vescovi a infrangere il muro del silenzio: «Oggi quei “dubia” non solo non hanno avuto risposta, ma sono parte di una più generale crisi della fede. Perciò, Vi incoraggiamo ad alzare la voce per salvaguardare e proclamare l’integrità della dottrina della Chiesa».

LETTERA APERTA AI PRESIDENTI DELLE CONFERENZE EPISCOPALI

Cari Confratelli, Presidenti delle Conferenze Episcopali,

Ci rivolgiamo a Voi con profonda afflizione!
Il mondo cattolico è disorientato e si pone una domanda angosciante: dove sta andando la Chiesa?

Cattolici di tutto il mondo a Roma per rompere il muro di silenzio (Video)

I quattro simboli degli Evangelisti (Il Bue di san Luca, L’Angelo di san Matteo, il Leone di san Marco, l’Aquila di san Giovanni) hanno delimitato la grande piazza San Silvestro nel cuore di Roma, dove cento cattolici provenienti dall’Italia e dall’estero - come abbiamo annunciato e illustrato qui. - sono rimasti ordinatamente schierati, in piedi e in silenzio per un'ora, recitando il S. Rosario o leggendo i classici della Fede cattolica. Per rompere, con il loro silenzio nutrito di preghiera e meditazione, il muro del silenzio dei vescovi sulla crisi morale e dottrinale che sta devastando la Chiesa. Il silenzio è stato interrotto solo dall'invocazione che ha segnato l'inizio e la fine della manifestazione: Acies Ordinata, ora pro nobis
Lo stendardo del nostro gruppo
Al termine, la maggior parte dei partecipanti è confluita nella chiesa di S. Silvestro per la recita comunitaria del Rosario; ma nel frattempo la vicina sede della Stampa Estera ha ospitato la conferenza stampa, destinata soprattutto agli osservatori stranieri. I relatori -  rappresentanti di testate cattoliche di diversi Paesi -  sono
stati unanimi nel sostenere che se non verrà affrontato nei termini corretti il problema dell’omosessualità, la conferenza vaticana che avrà inizio il 21 febbraio prossimo per concludersi il 24, può considerarsi fallita prima ancora di iniziare. Interessante la risposta di Michael Matt (USA), direttore di Remnant, a Marco Tosatti sulle aspettative dei fedeli statunitensi nel presente travagliato momento della storia della Chiesa: essi si aspettano che la crisi sia affrontata secondo verità. In America ricordano ancora che già nel 2002, in occasione delle prime avvisaglie dello scandalo, furono fatte solenni promesse di trasparenza e di riforma... il garante di queste promesse era - udite, udite - il vescovo Theodor McCarrick…
Ciò che più colpisce è che si è trattato di laici cattolici provenienti da ogni parte del mondo, in rappresentanza dei loro rispettivi contesti, tra cui anche il nostro. Significativo il fatto che ci si sia  riuniti a Roma - cuore della cattolicità - nel cuore della città, in una delle piazze più frequentate e centrali, creando un'oasi di pensosa composta orante partecipazione, mentre il traffico e la vita cittadina continuavano a pulsare frenetici in un giorno feriale qualunque, ma in qualche modo speciale perché molte frecce incandescenti sono state lanciate verso il Cielo.
Nel frattempo, apprendiamo che anche i cardinali Brandmüller e Burke alzano il tiro con ulteriori Dubia e invitano i vescovi a infrangere il muro del silenzio: «Oggi quei “dubia” non solo non hanno avuto risposta, ma sono parte di una più generale crisi della fede. Perciò, Vi incoraggiamo ad alzare la voce per salvaguardare e proclamare l’integrità della dottrina della Chiesa» [vedi]. (M.G.)
Il video:

Intervista esclusiva a Roberto de Mattei sul vertice in Vaticano dal 21 al 24 febbraio

Intervista rilasciata dal prof. Roberto De Mattei a Michael Matt, direttore della rivista Remnant, dalla quale emergono ulteriori dettagli sulla iniziativa che si è svolta oggi a Roma, annunciata qui.

Il 21 febbraio si apre in Vaticano un incontro dei presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo. voluto da papa Francesco per trattare il tema degli “abusi sessuali dei minori”. Alla vigilia dell’evento, una coalizione internazionale di laici, Acies Ordinata, ha promosso una manifestazione pubblica a piazza san Silvestro, nel centro di Roma. Poniamo alcune domande al prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e promotore di questa iniziativa
* * *
Qual è innanzitutto, il suo giudizio sul vertice che si terrà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio?

Il vertice Vaticano è dedicato agli abusi sessuali, un tema assolutamente riduttivo, perché la grave crisi morale che esiste all’interno della Chiesa non si limita certo al problema della pedofilia. Mi sembra scandaloso che non venga ufficialmente affrontata la questione della omosessualità che è una piaga ben più estesa della pedofilia e ne costituisce una delle cause. L’omosessualità non è solo praticata, ma è teorizzata da reti organizzate, come ha giustamente affermato l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.

Oggi laici di tutto il mondo manifestano a Roma. Chiedono ai vescovi di rompere il silenzio sulla crisi nella Chiesa

Oggi a Roma, una delle piazze più centrali, quella di San Silvestro, sarà occupata per un’ora, dalle 14 alle 15, da decine di fedeli cattolici provenienti da tutto il mondo. Un evento straordinario, per chiedere ai vescovi – quelli che si riuniscono dal 21 in Vaticano a discutere di abusi sui minori, ma non solo: a tutti i vescovi del mondo – di rompere il silenzio sulla crisi morale e dottrinale che sta devastando la Chiesa. 
Subito dopo, nella sede della Stampa Estera, si svolgerà un incontro con alcuni dei partecipanti e organizzatori della manifestazione, sotto il titolo: “Interrogativi sulla crisi morale della Chiesa cattolica”, così presentata: “Alla vigilia del summit vaticano sulla questione degli abusi sessuali i rappresentanti di diverse realtà internazionali che si battono per la difesa della vita e della famiglia risponderanno presso la Stampa estera di Roma – dopo una breve introduzione – alle domande in materia poste dai media”.
Intervengono:
  • John Smeaton (GB), presidente della Society for the Protection of the Unborn Child
  • Michael Matt (USA), direttore della rivista Remnant
  • Scott Schittl (Canada), rappresentante del portale LifeSiteNews
  • Julio Loredo (Perù), socio fondatore di Tradición y Acción por un Perú Mayor
  • Jean-Pierre Maugendre (Francia), presidente di Renaissance Catholique
  • Arkadiusz Stelmach (Polonia) – Vice-Presidente dell’Istituto Piotr Skarga
  • Roberto de Mattei (Italia), presidente della Fondazione Lepanto
Modera: Giuseppe Rusconi.
In silenzio per abbattere il muro del silenzio!

Siamo laici cattolici, provenienti da tutta Italia e da ogni parte del mondo. Partecipiamo a questa manifestazione a titolo personale, o a nome di associazioni e testate giornalistiche accomunate dall’amore per la Chiesa, la sua dottrina e le sue istituzioni. Siamo riuniti per questo evento sotto il nome di Acies ordinata, un appellativo che la tradizione della Chiesa riserva a Maria SS.ma, che raccoglie l’esercito dei suoi fedeli e sconfigge i suoi nemici: terribilis ut castrorum acies ordinata (Cantico dei Cantici, 6, 3; 6,9). Figli della Chiesa militante, siamo qui per professare pubblicamente la nostra fede cattolica, ma anche per rompere il muro del silenzio. Il silenzio tombale dei Pastori della Chiesa di fronte ad una crisi dottrinale e morale senza precedenti.
La Chiesa di San Silvestro in Capite, in questa piazza, contiene la reliquia della testa di san Giovanni Battista. Il precursore del Messia fu ridotto al silenzio da Erode, ma la sua lingua muta continua a parlare ai nostri cuori. Siamo in piedi, in maniera rispettosa e ordinata, per esprimere simbolicamente la resistenza di chi davanti al silenzio non si piega. Abbiamo nelle mani il Santo Rosario e leggiamo dei testi della Tradizione cattolica, perché alimentiamo la nostra resistenza alla preghiera e allo studio, convinti che solo nel raccoglimento si prepara l’azione. 
Il vertice dei presidenti delle Conferenze episcopali, che si apre il 21 febbraio alla presenza del Santo Padre, è un’occasione storica per affrontare non solo il tema degli abusi sessuali sui minori, ma il tema della corruzione morale, che comprende ogni violazione della legge divina e naturale, a cominciare dalla terribile piaga dell’omosessualità.
Il nostro è un appello ai Vescovi silenziosi perché qualcuno tra loro, abbia il coraggio di rompere il silenzio. Ci sarà qualche Pastore che oserà dire la verità al Santo Padre? La Chiesa non teme la Verità, perché la Chiesa annuncia al mondo la Verità del Suo Capo e Fondatore, Gesù Cristo. È soprattutto a Lui che ci rivolgiamo con questo atto simbolico, affinché in questi tempi calamitosi, venga in soccorso della nostra debolezza e con una sola Parola, salvi la Sua Chiesa. 
Domine ne sileas (Ps 34, 22) Signore non tacere!

Il tradimento dei gesuiti - don Elia

Cosa resta dello spirito del fondatore?
Nel XVI secolo la propaganda protestante – anche grazie all’inescusabile ritardo di una Roma restia a riformarsi dalla sua scandalosa corruzione persino dopo il terribile sacco del 1527 – dilagò ovunque in Europa, in curie diocesane, corti principesche, università civili e facoltà teologiche. La novità faceva agevolmente presa su clero e intellettuali disgustati della condotta della corte papale e dei presuli latitanti che vi soggiornavano stabilmente, anziché stare alla guida del loro gregge. L’atteso concilio finalmente convocato a Trento, seppure in extremis, fu più volte interrotto per anni. A molti la situazione sarebbe potuta sembrare disperata, ma la Provvidenza aveva già suscitato santi vescovi e fondatori che fornissero gli strumenti della rinascita: gesuiti, teatini, barnabiti, cappuccini e tanti altri sul campo di battaglia; nelle retrovie, a sostenere i combattenti con la preghiera e l’offerta di sé, le carmelitane riformate e, più tardi, le visitandine.

lunedì 18 febbraio 2019

9° corso degli Esercizi spirituali per sacerdoti e religiosi - Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum

Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum ricorda il 9° corso degli Esercizi spirituali per i sacerdoti e religiosi che si terrà in Ariccia (RM) dal 24 febbraio al 2 marzo p.v.
La partecipazione è aperta anche si seminaristi
Info: amiciziasacerdotale@gmail.com

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A reti unificate: Don A.M.Morselli spiega che l’unica vera religione è Gesù Cristo

A reti unificate perché riprendiamo il testo dal sito Cooperatores veritatis e, nell'attuale temperie, vogliamo inaugurare un fitto scambio di testi e iniziative che rendano più efficace e incisivo il nostro impegno sulla rete e non solo.

Il Documento sulla fratellanza universale firmato da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar fa ancora — giustamente — discutere. Don Alfredo Maria Morselli, parroco, teologo e curatore del sito DogmaTV, lo esamina e spiega perché non è possibile che l’unico vero Dio possa ingannare gli uomini o lasciarli nell’ignoranza. 
Il pluralismo e la diversità di religione sono voluti da Dio nella sua sapienza?
 di don Alfredo Morselli

Il recente Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato ad Abu Dhabi[1] da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed al-Tayyb, ha suscitato non poche reazioni e contestazioni.
La frase che ha destato maggiori perplessità è la seguente: “il pluralismo e la diversità di religione… sono una sapiente volontà divina” (ingl.: “are willed by God in His wisdom”, ar.: حِكمةٌ لمَشِيئةٍ إلهيَّةٍ، = hikmt lmashiyt ‘ilhyatin = “saggezza della volontà divina”).

domenica 17 febbraio 2019

Senza ritegno.... E ulteriore disorientamento e confusione per molti

Un conto è richiamarsi al dovere Cristiano del buon Samaritano, altro fare propaganda su accoglienza che nasconde tutt’altro, come tratta di essere umani, prostituzione, droga e altro. E contraddice anche il Catechismo della Chiesa Cattolica che non sancisce l'accoglienza indiscriminata ma quella nei limiti del possibile.
È successo il 15 febbraio a Sacrofano, in Provincia di Roma, all’apertura del Meeting “Liberi dalla paura”, promosso e organizzato dalla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, dalla Caritas Italiana e dal Centro Astalli. Don Nandino Capovilla, parroco a Marghera, si è avvicinato a Papa Francesco che ha notato la spilletta che teneva in mano. Da lì la foto a lato. Ma non finisce qui. Nella Messa da lui celebrata Bergoglio ha paragonato la Chiesa cattolica che s’identifica nell’accoglienza incondizionata dei migranti al popolo di Israele che sognava e a cui è stata data la Terra promessa: «Di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo, anche noi, come il popolo d’Israele, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà. Proviamo legittima paura di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d’uscita».
Si tratta di un paragone che, mentre ci confonde sul piano della logica, ci preoccupa sul piano delle conseguenze concrete materiali ma anche spirituali. Perché la vera terra promessa, per noi, è la salvezza in Cristo Signore!
E individuare l’Europa come la nuova Terra promessa cui far accedere anche i migranti, significa continuare a incentivarne l'esodo massiccio che rischia di provocare la sostituzione etnica della popolazione europea, minacciare la nostra civiltà che storicamente si fonda sulle radici cristiane, a fronte di una prevaricatrice invasione islamica.
Un papa non può insistere nel fare politica attiva schierandosi con un contesto mondialista e interferendo pesantemente negli affari interni dell'Italia, che fino a prova contraria è e deve restare uno Stato sovrano; il che vale anche per tutti gli stati d'Europa. Mentre per contrastare il declino demografico basta aiutare le famiglie a ritrovare le condizioni socio-economiche che rendano possibile una nuova fecondità.

Il Cardinale Sarah pubblicherà un libro sull'odierna "crisi spirituale, morale e politica".

Edward Pentin sul National Register annuncia l'imminente pubblicazione dell'ultimo libro del card. Robert Sarah Si fa sera e il giorno già volge al declino. Titolo tradotto dall'originale francese. Evidente l'allusione ai discepoli di Emmaus e alla "profonda crisi spirituale, morale e politica nel mondo contemporaneo".
Si tratta del terzo volume del trittico - dopo Dio o Niente e La forza del silenzio - Cfr i link con i rispettivi riferimenti  inseriti nel testo che segue, nella nostra traduzione. 

Il prefetto della Congregazione per il culto divino afferma che il nuovo volume sarà l'ultimo ma "il più importante" di una serie di tre libri.
Il cardinale Robert Sarah pubblicherà un nuovo libro, questa volta sulla "profonda crisi spirituale, morale e politica nel mondo contemporaneo".
Il libro, l'ultimo volume di tre che ha scritto con l'autore francese Nicolas Diat, sarà "il più importante" a causa di ciò afferma essere la "decadenza del nostro tempo" che ha "tutti gli aspetti del pericolo mortale".
Il cardinale ha rivelato la notizia in un breve messaggio pubblicato questo pomeriggio [16 febbraio] su Facebook.
Il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si è dichiarato "lieto di annunciare l'uscita in Francia, il 20 marzo, del mio nuovo libro realizzato con Nicolas Diat".
Il titolo francese del libro è Le soir approche et déjà le jour baisse  (Si fa sera e il giorno già volge al declino) ed è tratto dal racconto del Nuovo Testamento dell'incontro dei discepoli con Gesù sulla via di Emmaus (Luca 24:28 -30):

La Recta Ratio e le variazioni magisteriali

Sono soprattutto i documenti del Concilio Vaticano II a generare il malinteso, per l’uso eccessivo di un linguaggio volutamente oscuro. Tutto questo ha dato ampia apertura, diretta o indiretta ai principi del laicismo e dell’indifferentismo religioso. Fontana ammette che una certa «confusione» dottrinale è oramai dilagante e sembra avere il culmine nel pontificato di papa Francesco. L’insegnamento magisteriale è oggettivamente «diventato lacunoso e impreciso»: si era sempre espresso con chiarezza, ma ora viene «detto al massimo per allusione indiretta quando addirittura non più detto».
* * *
Nota su un articolo di Stefano Fontana con riferimento ad Antonio Muratori e Antonio Livi
di Silvio Brachetta.

Stefano Fontana, “Paradigma metafisico e paradigma ermeneutico: le variazioni nel Magistero sociale postconciliare”, in Fides Catholica, XIII (2018) 2, pp. 389-403

Ludovico Antonio Muratori[1] è autore di uno degli scritti più appassionati in difesa della capacità umana di conoscere con «certezza»: Trattato delle forze dell’intendimento umano, o sia Il Pirronismo confutato[2]. Più che un lavoro generico, si tratta della critica mirata a un testo di mons. Pierre-Daniel Huet, dal titolo Trattato filosofico della debolezza dello spirito humano[3]. Muratori dimostra estesamente l’inconsistenza del pensiero di Huet, di Montaigne e dei pirronisti (o scettici) di tutti i tempi. C’è un’«evidenza» – scrive Muratori – che è il «criterio della Verità»[4]. Non è vero che non è possibile conoscere con certezza e non è vero che resta il dubbio su ogni questione. Al contrario, questa evidenza del vero «risulta dalla Chiarezza della Cosa e dell’Idea» e «per tale è ravvisata dall’intelletto nostro dopo la dovuta attenzione […]»[5].

sabato 16 febbraio 2019

In vista del Vertice dei vescovi in ​​Vaticano, Viganò chiede di chiamare le cose con il loro nome

In vista del vertice che si terrà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio sugli abusi nel clero,  il National Catholic Register ha organizzato un Simposio [qui], Abuse and The Way To Healing, al quale intervengono il cardinale Wilfrid Napier (arcivescovo di Durban), Marie Collins (già membro della Pontificia commissione per la tutela dei minori), il cardinale Gerhard Müller (prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede), Janet Smith (docente di teologia morale al Sacred Heart Major Seminary di Detroit), l’arcivescovo di Filadelfia Charles Chaput, Robert Royal (presidente del Faith & Reason Institute di Washington), l’arcivescovo Carlo Maria Viganò (già nunzio apostolico negli Stati Uniti), padre Roger Landry (diocesi di Fall River, Massachusetts) e Al Kresta (presidente di Ave Maria Communications).
* * *

Testo dell’arcivescovo Viganò

Grazie per avermi invitato a partecipare a questo simposio su Abuso e via di guarigione in previsione del prossimo Vertice dei vescovi in ​​Vaticano. Il mio contributo attingerà alla mia esperienza personale di cinquantuno anni di sacerdozio.
È evidente a tutti che una causa primaria dell’attuale terribile crisi di abusi sessuali commessi dal clero ordinato, inclusi i vescovi, è la mancanza di un’adeguata formazione spirituale dei candidati al sacerdozio. Questa mancanza, a sua volta, è ampiamente motivata dalla corruzione dottrinale e morale di molti formatori dei seminari, una corruzione che è aumentata esponenzialmente a partire dagli anni Sessanta.

Athanasius Schneider, Supporto per il Manifesto della Fede del Cardinale Müller

Dichiarazione di Mons. Schneider a LifeSiteNews. Ricordiamo che il vescovo di Astana era stato il primo a formulare osservazioni sull'Amoris Laetitia [qui] e a supportare i cardinali dei Dubia con una dichiarazione pubblica [qui] e poi [qui - qui]

Supporto per il Manifesto della Fede del Cardinale Müller
del Vescovo Athanasius Schneider*

Il recente Manifesto di Fede del Cardinale Gerhard Ludwig Müller è un’iniziativa necessaria e di grande attualità, che edifica nella Fede ed è luce nell’enorme confusione spirituale, che regna da molto tempo nella vita della Chiesa e ha raggiunto nei nostri giorni dimensioni inimmaginabili.
Questa iniziativa porta al fedele consolazione e incoraggiamento. In questo Manifesto della Fede un alto rappresentante della gerarchia della Chiesa, fa una professione pubblica e inconfondibile della immutabile fede cattolica. Questa professione del cardinal Müller riguarda in particolare quelle verità di Fede e di prassi sacramentale che ai nostri giorni sono per lo più sfigurate attraverso un’interpretazione astuta e gnostica passata come ermeneutica o “sviluppo della dottrina, in continuità”.

Dio, l’io moderno e la nuova religione - don Elia

Tutta l’avventura della modernità (intesa nella sua accezione negativa) scaturisce dall’esaltazione dell’uomo e in essa si consuma: l’uomo misura di tutte le cose, l’uomo artefice della sua fortuna, l’uomo indipendente da qualsiasi autorità, l’uomo fonte del diritto e vindice di una libertà assoluta; pur se non creatore della natura, almeno suo manipolatore. Sul finire del Medioevo, il nominalismo prima e l’Umanesimo poi spezzano l’ordine perfetto – almeno a livello teoretico – fondato sulla gerarchia dell’essere e del potere, entrambi partecipati da Dio e sempre orientati a Lui quale loro origine e fine. I particolarismi locali e nazionali, gli interessi di principi e banchieri, infine la rivoluzione protestante trascinano l’Europa in una serie di guerre devastanti che ne infrangono la sostanziale unità politica e religiosa, rendendola incapace di unirsi, almeno fino al 1571 (e solo in parte), contro la comune minaccia, l’irresistibile avanzata dell’Islam ottomano.

venerdì 15 febbraio 2019

Don Claude Barthe : « Papa Francesco non ha lo stesso interesse di Benedetto XVI per la liturgia tradizionale »

eDal sito francese Le Rouge et Le Noir un'intervista di don Claude Barthe sulla soppressione dell'Ecclesia Dei e possibili conseguenze [qui - qui].
Di don Barthe ricordiamo, nel blog, il suo intervento nel corso della Conferenza in occasione della Giornata di studi su "Vecchio e nuovo Modernismo: Radici della Crisi nella Chiesa" - Roma - 23 giugno 2018 : La riforma liturgica, specchio del progetto conciliare e un testo, Il messale della Curia Romana tratta dal saggio: Storia del messale tridentino, Solfanelli 2018, pagg. 91-95. 

Don Claude Barthe è il cappellano del pellegrinaggio internazionale Summorum Pontificum e da poco ha iniziato a pubblicare un foglio di riflessione sulle questioni di attualità religiose: Res Novae (resnovaeroma@free.fr).
Specialista della liturgia romana tradizionale e analista riconosciuto della attuale crisi della Chiesa, il suo ultimo lavoro è stato pubblicato nel dicembre 2918, col titolo: La messe du Vatican II. Dossier historique, ed. Via Romana.  
Egli ha voluto rispondere alle domande di Rouge et Noir sulla recente soppressione della Commissione Ecclesia Dei.
* * *

Ci può ricordare la finalità della Commissione Ecclesia Dei e in che modo era organizzata?

La prima finalità della Commissione Ecclesia Dei permette di comprendere cosa accade oggi. Essa è stata fondata nel 1988, col motu proprio di Giovanni Paolo II: Ecclesia Dei adflicta, in seguito alle consacrazioni dei quattro vescovi effettuata da Mons. Lefebvre senza mandato pontificio. Il suo scopo era di 
«facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, dei seminaristi, delle comunità religiose o di singoli religiosi che fino a quel momento avevano avuti legami con la Fraternità San Pio X (FSSPX) fondata da Mons. Lefebvre».
In concreto, questo significava organizzare un mondo tradizionale «ufficiale»:
con l’erezione e la supervisione di comunità che, almeno all’origine, raggruppavano dei sacerdoti che avevano fatto parte della FSSPX e delle comunità amiche (in particolare l’erezione della Fraternità San Pietro e del Priorato – poi Abbazia – di Le Barroux), e che non volevano «seguire» le consacrazioni di Ecône. Con la raccomandazione rivolta ai vescovi diocesani di permettere «generosamente» la celebrazione della Messa tradizionale nelle loro diocesi, quando i fedeli lo chiedevano.

Venerdì 15 febbraio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalle «Lettere» di
sant'Ambrogio, vescovo
(Lett. 35, 4-6. 13; PL 16, 1078-1079. 1081)

giovedì 14 febbraio 2019

Card. Raymond Leo Burke, “Lasciatevi trasformare e assumete la mente di Cristo”

Nella nostra traduzione da The Wanderer, l'ultima parte di una recentissima intervista al Cardinal Burke, pubblicata con il titolo: “Lasciatevi trasformare e assumete la mente di Cristo”, di Don Fier. Una ulteriore autorevole analisi delle più scottanti questioni oggi sul tappeto.

(Nota dell'editore: Sua Eminenza il Cardinal Leo Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, ha recentemente fatto visita al santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse, in Wisconsin. Sua Eminenza ci ha generosamente offerto parte del suo tempo della – sottraendolo alla sua agenda molto nutrita – per concedere a The Wanderer un'intervista esaustiva e fornire molti insegnamenti illuminanti. Tra gli argomenti che ha affrontato vi sono la tribolata situazione in cui si trova la Chiesa e il modo migliore in cui i fedeli possono rispondere ad essa....)
Alcuni membri degli alti livelli della gerarchia cattolica, ivi compreso Papa Francesco, sembrano ritenere che la causa soggiacente alla crisi degli abusi sessuali commessi da sacerdoti sia il “clericalismo”. Eppure, sembra anche che i risultati della ricerca John Jay Study incaricata dal Dallas Charter – che hanno rivelato che più dell'80% degli abusi dei sacerdoti era vincolato all'omosessualità – dimostrino una realtà chiaramente diversa. [Nota: È stata recentemente riportata una dichiarazione nientedimenoché del Cardinal Gerhard Mueller, il quale ha ribadito la sua posizione secondo la quale “l'omosessualità e gli abusi sessuali commessi da sacerdoti sono chiaramente collegati” (qui)].
Ci può spiegare esattamente cosa significa il termine “clericalismo”? Pensa che sia corretto attribuire ad esso la radice soggiacente agli abusi sessuali dei sacerdoti e alla copertura dei problemi che piagano la Chiesa?

Il clericalismo è l'uso dell'ufficio sacerdotale per fini diversi da quello autentico, ossia, l'insegnamento della corretta dottrina e la guida della Chiesa verso la corretta disciplina. Il clericalismo suole sorgere quando un sacerdote usa la sua autorità per ottenere benefici personali o per esercitare un potere indebito su altre persone.
Non credo che sia corretto affermare che l'abuso sessuale di minori si debba al clericalismo. Ciò potrebbe dare l'impressione che esista qualcosa di inerente allo stato sacerdotale che induce all'abuso sessuale di minori. Il problema risiede nel fatto che più dell'80% di questi atti viene commesso con adolescenti maschi o con giovani adulti maschi, fatto che è emerso molto chiaramente nel John Jay Study.
La radice è il peccato, la lussuria, il desiderio sessuale disordinato a cui si indulge infliggendo gravi ferite a quanti patiscono questo tipo di abuso.

La scienza e il mondo invisibile negli scritti di un astrofisico cristiano

Arthur Stanley Eddington, oltre alla scienza, amava la filosofia e la teologia ed era cristiano. La sua fede è espressa anche in un libro, La scienza & il mondo invisibile, ripubblicato dopo 70 anni dall'editore Ares, per ricordare il centenario della scoperta dell'astrofisico inglese, che in un’epoca dominata, filosoficamente e politicamente, dal materialismo, osava scrivere: «L’universo ha come natura il pensiero di uno Spirito universale. Detto brutalmente: la sostanza del mondo è la sostanza mentale».

Cento anni fa, fotografando e studiando sull’Isola del Principe l’eclisse solare del 29 maggio 1919 Sir Arthur Stanley Eddington dimostra sperimentalmente che Albert Einstein ha ragione.
Riassume così l’astrofilo Gianfranco Benegiamo:
“La mattina del 7 novembre 1919 Albert Einstein si svegliò a Berlino, dove aveva preso sonno la sera prima come lo sconosciuto direttore quarantenne dell’Istituto di Fisica Kaiser Wilhelm, senza immaginare che da lì a poco sarebbe diventato un personaggio popolare. Il nome dello scienziato tedesco era circolato sino a quel momento tra gli addetti ai lavori nel campo della fisica teorica, soprattutto per le bizzarre conseguenze astrofisiche derivanti dalle sue teorie, ma era completamente sconosciuto al grande pubblico e totalmente ignorato dai mezzi d’informazione.
L’annuncio dato il giorno prima a Londra, nel corso della riunione congiunta di Royal Society e Royal Astronomical Society, riguardante la conferma sperimentale dell’effetto esercitato dal campo gravitazionale sulla direzione di propagazione della luce, fu amplificato dai giornali pubblicati sulle rive opposte dell’Oceano Atlantico che in tal modo consegnarono Einstein alla fama mondiale…
L’analisi delle fotografie riprese pochi mesi prima (da Eddington, ndr), per determinare come varia la posizione delle stelle più vicine al disco solare durante un’eclisse totale, condizionò il successivo sviluppo della fisica anche se forse poggiava più sulla totale fiducia di Arthur Stanley Eddington nella nuova teoria che sulla reale affidabilità dei dati raccolti”.

mercoledì 13 febbraio 2019

Le Chiese in Francia fatte oggetto di una serie di profanazioni

Immaginate il clamore della politica e dei media se quanto accade da tempo in Francia accadesse nelle moschee. Scrive Jean-Marie Guénois su Le Figaro 
Nove luoghi di culto sono stati presi di mira solo negli ultimi giorni. La Conferenza episcopale rimane discreta per evitare di incentivare le violenze. (nell'immagine a lato un presepe bruciato, sotto una statua frantumata).
La Chiesa cattolica affronta un'ondata di atti ostili in Francia. Tra il 28 gennaio e il 10 febbraio sono state prese di mira almeno nove chiese.
Solo in questo periodo, quattro sono state sottoposte ad atti di «profanazione» e cinque ad atti di «vandalismo». Secondo le cifre del 2017 del Ministero dell'Interno, la Chiesa cattolica e le Chiese cristiane detengono il record degli attentati ai luoghi di culto: 878 dei 978 registrati. Una media di due al giorno.
Una cristianofobia di cui praticamente nessun politico o grande mezzo di comunicazione parla. Nella stessa Francia si registra anche l'assalto ai simboli ebraici, dalle kippah alle stelle di David alle vetrine dei negozi.
Il cardinal Robert Sarah parla di una “civiltà malata”. Ma potremmo applicare a Francia e Italia appaiate il detto: se Atene piange Sparta non ride.... 

Josef Seifert: Gravi preoccupazioni per il documento di Abu Dhabi firmato da Papa Francesco

Anche il grande filosofo Josef Seifert (*) si aggiunge  alle reazioni sui contenuti del documento papale di cui molto abbiamo discusso. [Vedi qui - qui - qui ]

Firmando la dichiarazione che Dio vuole una pluralità religiosa, il Papa ha sfidato sia la Fede (fides) che la ragione (ratio); ha rifiutato il fatto che la cristianità è inseparabile dalla fede in Gesù Cristo, che è l’unico Signore (unus Dominus). (Suppongo che anche le più alte autorità islamiche espelleranno questo Imam, perché l’Islam rivendica in modo assoluto anche la verità).
I cattolici sono molto preoccupati riguardo il Documento sulla fraternità umana per la pace e la convivenza nel mondo, che Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, hanno firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi.

Non c’è dubbio che molte verità su Dio e sulla legge morali naturale e alcuni semina Verbi siano stati conosciute anche dai pagani e vi siano contenuti in molte religioni (eccetto quelle direttamente sataniche), così come la “regola d’oro”.

Nessuno crede che Dio non possa dare la grazia della salvezza eterna al di fuori del regno della Chiesa visibile, dei suoi sacramenti e della fede cristiana cosciente. Nessuno nega le tante belle e buone verità che Papa Francesco e l’Imam confermano nel documento.