Aggiornamento: A destra l'immagine del tweet odierno del Papa: ne ha 'sparata' un'altra che ci spiazza non poco, mentre eravamo intenti ad esaminare le dichiarazioni che seguono...
Riprendiamo (NCRegister -19.11) una intervista del 17 novembre scorso, che prende le mosse dai recenti fatti di Parigi, al padre gesuita Samir Khalil Samir, studioso dell’Islam e pro-rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma.
Nota del traduttore che mi limito a trascrivere. Del resto parleremo.
Valeva la pena tradurre questo testo che mette in rilievo molte informazioni socio-politiche che è bene conoscere. Bisogna tuttavia mettere in guardia da un certo sottile atteggiamento modernista del sacerdote intervistato (esempio: «Siamo in grado di aiutare i musulmani a superare questa fase [non portando loro Gesù Cristo ma] perché siamo evoluti nell'interpretazione della Bibbia»! Tipico gesuita...). Inoltre, dire che il problema dell'inerenza della violenza all'islam si riduca all'interpretazione di Corano e hadith è doppiamente fuorviante e pericoloso: in primo luogo, perché non esistono interpretazioni diverse del Corano e della sunna, che su tanti, troppi punti sono sin troppo e ripetutamente espliciti; in secondo luogo, perché incoraggiare un'interpretazione "moderna", adatta ai nostri tempi del Corano, ricorda gli slogan modernisti di nouvelle théologie ed ebraismi vari sulla verità che progredisce coi tempi (il che è evidentemente una contraddizione logica), come ben sappiamo. Se si difende l'applicazione dei princìpi consigliati da Samir, si rischia di rivederseli poi ancóra una volta appioppati in contesto cristiano. Invece la Verità è Una sola e immutabile e non è certo nel Corano che si trova. Tolte queste specificazioni, sono altresì molte le considerazioni utili che si traggono dall'intervista.
Uno studioso del Medio Oriente afferma:
l’islam ha bisogno di un rinnovamento basato sulla ragione
di Edward Pentin, corrispondente romano del Register
l’islam ha bisogno di un rinnovamento basato sulla ragione
di Edward Pentin, corrispondente romano del Register
Il padre gesuita Samir Khalil Samir afferma che la religione islamica era molto più razionalista nel Medio Evo di quanto non lo sia oggi.
I musulmani che sono stati identificati come autori degli attentati parigini del 13 novembre provenivano da una delle zone più secolarizzate dell’Europa settentrionale, in cui il cristianesimo – e in particolar modo il cattolicesimo – è ai suoi livelli più bassi.
Fino a che punto il secolarismo e un cattolicesimo debole hanno potuto influire sulla loro radicalizzazione? In questa intervista del 17 novembre, il padre gesuita Samir Khalil Samir, studioso dell’Islam e pro-rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma, affronta allo stesso tempo alcuni problemi inerenti all’islam e le tendenze secolari che hanno influenzato la diffusione della violenza fondamentalista islamica.