Il papa saluta l'arcivescovo anglicano B.Ntahoturi, direttore del Centro anglicano di Roma |
La dichiarazione si riferisce anche alla possibilità di ordinare sacerdoti uomini sposati ed altro ancora.
L'articolo che segue è stato completato elaborando i dati frutto di ulteriori ricerche e traduzioni.
L'articolo che segue è stato completato elaborando i dati frutto di ulteriori ricerche e traduzioni.
La nuova dichiarazione congiunta cattolico-anglicana
Il documento, concordato dalla "Terza Commissione Internazionale Anglicano-Cattolica Romana", un gruppo di dialogo ecumenico istituito dalla chiesa cattolica e [dalla confessione] anglicana, reca il titolo "Camminare insieme lungo la strada: - imparare ad essere Chiesa - locale, regionale, universale", nella dichiarata intenzione di esplorare i modi in cui le prassi anglicane potrebbero influenzare la Chiesa cattolica e viceversa. [In sostanza il viceversa non pervenuto...]
Nel paragrafo 102 del documento, la commissione riconosce che "alcune decisioni riguardanti il ministero fatte dalle province della Comunione anglicana non sono aperte alla comunità cattolica romana", ma ammette che "altre potrebbero esserlo".
Diaconato femminile, ordinazione 'viri probati'
La commissione ufficiale per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella anglicana, creata in seguito allo storico incontro del 1966 tra Paolo VI e l’arcivescovo anglicano di Canterbury, Michael Ramsey [vedi], ha iniziato i suoi lavori nel 1970 e ha pubblicato il suo primo documento l’anno successivo sulla comprensione della dottrina eucaristica delle due Chiese (dizione impropria perché l'unica Chiesa è quella cattolica). Nella prossima discussione l’attenzione sarà rivolta a discernere rettamente la dottrina etica.
Tra i membri della commissione: Bernard Longley, arcivescovo di Birmingham, in Inghilterra, e Arthur Kennedy, vescovo ausiliare di Boston, nonché un certo numero di sacerdoti, laici e religiosi.
I due co-presidenti della commissione, l’arcivescovo cattolico Bernard Longley, di Birmingham, e l’arcivescovo anglicano David Moxon, della Nuova Zelanda, che ha appena terminato il suo servizio presso la Santa Sede in qualità di rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury, scrivono nella prefazione che questa fase ha lo scopo di riconsiderare due costanti temi del dialogo: l’autorità e l’ecclesiologia di comunione.
Tra i membri della commissione: Bernard Longley, arcivescovo di Birmingham, in Inghilterra, e Arthur Kennedy, vescovo ausiliare di Boston, nonché un certo numero di sacerdoti, laici e religiosi.
I due co-presidenti della commissione, l’arcivescovo cattolico Bernard Longley, di Birmingham, e l’arcivescovo anglicano David Moxon, della Nuova Zelanda, che ha appena terminato il suo servizio presso la Santa Sede in qualità di rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury, scrivono nella prefazione che questa fase ha lo scopo di riconsiderare due costanti temi del dialogo: l’autorità e l’ecclesiologia di comunione.
La scelta della sede dei lavori è caduta su Erfurt - luogo della vocazione di Martin Lutero e del suo ingresso nell’ordine agostiniano - anche nell'intento di solennizzare (!?) il 500° anniversario della Riforma.
Il documento ora pubblicato consta di 68 pagine che affrontano l'analisi sulle strutture e sui processi decisionali delle due Chiese ed esplorano le modalità per il mantenimento della comunione fra esse ad ogni livello, locale e universale, affermando che le strutture di gestione hanno bisogno di riforme. E così analizzano le modalità di comunione con altri partner ecumenici e valutano la condivisione dei principali aspetti teologici e delle differenti modalità e strutture, basate su principi comuni, attraverso cui pervenire a decisioni finali condivise.
Nel documento, i testi sono collocati parallelamente a un testo della prassi anglicana per indicare convergenze con quella tradizione. La collocazione del testo su una "diaconia femminile" in una colonna parallela del documento suggerisce che gli autori intendono sostenere che il grado di ordine sacramentale del Diaconato possa essere aperto alle donne nella Chiesa cattolica, in un modo analogo a quello degli anglicani, che ammettono le donne a tutti i loro ordini.[1] [Dalla nota, lunga ma significativa, si evince il notevole divario con quanto diceva a Lambeth nel 2008 il card. Kasper, allora più aderente ad un insegnamento costante rispetto ai successivi Sinodi 2014-15 nei quali lo abbiamo visto invece protagonista rivoluzionario d'intesa col papa].
La Chiesa anglicana, creata nel 16° secolo da Enrico VIII per facilitare il divorzio da sua moglie Caterina d'Aragona e il suo nuovo matrimonio con Anna Bolena, negli ultimi decenni del XX secolo ha iniziato a nominare donne "diacono", "Sacerdote" e infine "vescovo". Tuttavia, la Chiesa cattolica non riconosce la validità degli ordini anglicani in generale, considerandoli come non sacramentali.
Tra le decisioni finali condivise il documento elenca "un diaconato femminile; un maggiore impiego di assistenti pastorali laici nominati ad hoc; l'ordinazione sacerdotale di uomini sposati maturi (viri probati); e l'autorizzazione dei laici a predicare". Aggiunge anche "l'apertura canonica del ministero di lettore alle donne". Ma poi parla anche di autorità e di ecclesiologia di comunione.
La nozione di "diaconato femminile" non è definita dal documento. Se si riferisse all'ufficio della "diaconessa", che ha cessato di esistere nella Chiesa cattolica mille anni fa, non indicherebbe che le donne possano entrare nel clero come diaconi, ma piuttosto che possano ricevere un titolo clericale che sembrerebbe non applicabile nella Chiesa. Secondo l'Enciclopedia Cattolica, le "diaconesse" erano donne con compiti ritenuti idonei solo per le donne, come il battesimo di donne adulte, che entravano nude nel fonte battesimale o la consegna della Sacra Comunione alle donne malate sole nelle loro case.
Il Concilio di Nicea, il primo concilio ecumenico della Chiesa cattolica, ha espressamente dichiarato che le "diaconesse" non sono membri del clero e non ricevono un'ordinazione: "Quanto alle diaconesse in particolare, ricordiamo, che esse, non avendo ricevuto alcuna imposizione delle mani, devono essere annoverate solo tra i laici" (Nicea, 325 d.C. - Canone 19)
Tuttavia, l'uso del termine "diaconato femminile" nel documento può essere facilmente interpretato nel senso che una donna può ricevere l'ordinazione al grado di ordine sacramentale del Diaconato, affermazione contraddetta dal Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1577), che cita il Codice di Diritto Canonico, affermando: “Riceve validamente la sacra ordinazione esclusivamente il battezzato di sesso maschile ["vir"]”.
Il Catechismo spiega che non è solo una questione di diritto canonico, ma la volontà di Dio stesso per la Chiesa: "La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Per questo motivo l'ordinazione delle donne non è possibile". Il Catechismo cita anche il motu proprio Ordinatio sacerdotalis di Papa Giovanni Paolo II e l' Inter Insigniores di Papa Paolo VI .
Secondo il vaticanista del National Catholic Reporter, Joshua J. McElwee [vedi, traduzione nostra] il documento sottolinea che : «La Chiesa cattolica romana può imparare dalla cultura del dibattito franco e aperto esistente a tutti i livelli della Comunione anglicana… La prassi anglicana di attribuire un ruolo deliberativo ai sinodi e di investire di autorità gli strumenti regionali di comunione afferma che il sinodo dei vescovi potrebbe esercitare un ruolo deliberativo e suggerisce che la Chiesa cattolica romana debba articolare più chiaramente l’autorità delle conferenze episcopali». E aggiunge che la Chiesa cattolica può fruttuosamente «imparare dall’inclusione dei laici nelle strutture decisionali a tutti i livelli della vita anglicana».
Autorità, centralità, sinodalità
Mi limito a riprendere e riportare alcune dichiarazioni.Occorreranno analisi e approfondimenti ad hoc adeguatamente meditati. Dico solo che una volta certe espressioni potevano apparire audaci ma oggi, con l'aria che tira, la mitridatizzazione è già in fase avanzata.
Il documento sottolinea anche le diverse prassi delle province locali della Comunione anglicana sulla condivisione dell’eucaristia con altre Chiese nella loro provincia, contrariamente a quanto avviene nella Chiesa cattolica in cui le decisioni sono riservate a Roma. «Questa differenza tra le due tradizioni è centrale nella diversa comprensione e struttura della Chiesa cattolica e della Comunione anglicana».
Il documento sottolinea anche le diverse prassi delle province locali della Comunione anglicana sulla condivisione dell’eucaristia con altre Chiese nella loro provincia, contrariamente a quanto avviene nella Chiesa cattolica in cui le decisioni sono riservate a Roma. «Questa differenza tra le due tradizioni è centrale nella diversa comprensione e struttura della Chiesa cattolica e della Comunione anglicana».
Le tensioni identificate dai membri cattolici della commissione sono molto ampie. Un’«area di difficoltà» riguarda il concetto secondo cui i vescovi cattolici del mondo possono agire insieme in maniera autoritativa anche quando non sono raccolti in Concilio.
Alcuni passaggi del documento:
«Nella lettera apostolica di Giovanni Paolo II Ordinatio sacerdotalis e nell’enciclica Evangelium vitae si fa appello a questo insegnamento vincolante, scrivono i membri cattolici della Commissione, riferendosi alla riaffermazione del 1994 riguardante la proibizione dell’ordinazione sacerdotale delle donne nella Chiesa cattolica e al documento del 1995 che ha trattato problemi quali l’aborto e l’eutanasia.«Tuttavia, non c’era un atto che segnasse l’esplicito consenso dei vescovi circa questo presunto insegnamento vincolante… Di conseguenza, né i vescovi né i laici possono sapere quali insegnamenti hanno bisogno di un consenso prima di essere resi obbligatori, o da un papa… o da un concilio ecumenico».
I membri cattolici della commissione hanno discusso anche dei poteri dei papi nei recenti decenni, affermando che l’uso di un’autorità del genere
«può… sembrare troppo lontana dalla realtà delle singole Chiese locali».«Papa Francesco ha notato che esiste una tendenza dei vescovi di rinviare troppo in fretta i problemi a Roma anziché esercitare la loro autorità».«L’autorità decisionale esercitata da Roma (in particolare per ciò che riguarda le nomine dei vescovi) e il suo potere di censura possono rendere i singoli vescovi e le conferenze episcopali reticenti e restii nell’esercizio della loro autorità».
«l’istinto per l’unità e la partecipazione vissuti il più possibile insieme alla loro Chiesa può a volte indurre a credere che «tutta la Chiesa debba sempre agire unitariamente in tutti i problemi, con la conseguenza che anche le legittime differenze culturali e regionali vengono soppresse».
«Anche se esistono delle tensioni riconosciute in seno alla Comunione anglicana, la Chiesa cattolica romana potrebbe imparare fruttuosamente dalla sua prassi della diversità provinciale e dal riconoscimento che, su certi problemi, parti diverse della Comunione possono compiere in maniera appropriata discernimenti differenti, influenzati dalla pertinenza culturale e contestuale»
Dopo l'apprezzamento del processo dei sinodi 2014/105 da parte dei membri anglicani, i membri cattolici riconoscono che i modelli anglicani «potrebbero essere utilizzati per trasformare il sinodo da uno strumento puramente consultivo ad uno strumento deliberativo, previsto dal Codice di diritto canonico. [vedi qui - qui alcune analisi su certe tendenze contro l'unità e l'universalità della Chiesa che vanno affermandosi sempre più].
Maria Guarini
_____________________________Maria Guarini
1. Molta acqua è passata sotto i ponti... Vi interesserà notare la differenza con quanto diceva nel 2008 il card. Kasper, allora prefetto del pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, prendendo la parola alla Conferenza di Lambeth, incontro decennale dei vescovi anglicani:
[...] Desidero brevemente richiamare la vostra attenzione sulla dichiarazione dell’Arcic "Vita in Cristo" in cui si osserva (nn. 87-88) che gli anglicani potevano concordare con i cattolici sul fatto che l’attività omosessuale è disordinata, ma che potevamo differire relativamente al consiglio morale e pastorale che avremmo offerto a quanti lo cercavano. Sappiamo e apprezziamo che le recenti dichiarazioni dei primati sono in sintonia con quell’insegnamento, espresso chiaramente nella risoluzione 1.10 della Conferenza di Lambeth del 1998. Alla luce delle tensioni degli scorsi anni a questo proposito, una dichiarazione chiara da parte della Comunione Anglicana ci offrirebbe maggiori possibilità di offrire una testimonianza comune della sessualità umana e del matrimonio, una testimonianza dolorosamente necessaria nel mondo di oggi. A proposito dell’ordinazione delle donne al sacerdozio e all’episcopato, la Chiesa cattolica ha chiaramente esposto il suo insegnamento fin dall’inizio del nostro dialogo, non solo internamente, ma anche nel carteggio fra Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II con gli arcivescovi di Canterbury che si sono succeduti. Nella sua lettera apostolica "Ordinatio sacerdotalis" del 22 maggio 1994, Papa Giovanni Paolo II ha fatto riferimento alla lettera di Papa Paolo VI all’arcivescovo Coggan del 23 novembre 1975 e ha affermato la posizione cattolica come segue: «L’ordinazione sacerdotale [...] è stata nella Chiesa cattolica fin dall’inizio sempre esclusivamente riservata agli uomini» e «tale tradizione è stata fedelmente mantenuta anche dalle Chiese Orientali». Ha concluso: «dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa». Quest’enunciazione mostra con chiarezza che non si tratta solo di una posizione disciplinare, ma anche di un’espressione della nostra fedeltà a Gesù Cristo. La Chiesa cattolica è vincolata alla volontà di Gesù Cristo e non si considera libera di instaurare una nuova tradizione aliena a quella della Chiesa di tutti i tempi. Come ho affermato rivolgendomi alla Camera dei vescovi della Chiesa d’Inghilterra nel 2006, per noi la decisione di ordinare le donne implica un allontanamento dalla posizione comune di tutte le Chiese del primo millennio, ossia non solo della Chiesa cattolica, ma anche delle Chiese orientali e ortodosse. Ci sembra che la Comunione Anglicana si stia avvicinando molto alle Chiese protestanti del XVI secolo e stia assumendo una posizione che quelle Chiese assunsero solo nella seconda metà del XX secolo. [Fonte]
34 commenti:
http://www.lanuovabq.it/it/lanno-zero-delle-vocazioni-la-speranza-e-la-tradizione
Francia
L'anno zero delle vocazioni. La speranza è la tradizione
Luisella Scrosati ECCLESIA17-07-2018
Nel 2018 i sacerdoti ordinati in Francia sono 114, di cui solo 68 diocesani. 58 diocesi francesi, su un totale di 98 (il 58%) quest’anno non hanno avuto alcuna ordinazione sacerdotale. Sono dati "da paura", ma quest’anno i sacerdoti ordinati in istituti tradizionali, cioè destinati a celebrare secondo la Forma Straordinaria, o “classici” incidono per il 20% sul totale dei nuovi preti. E' uno spunto prezioso per investire sull'eterna giovinezza della tradizione.
Cara Mic, le invio questo messaggio non perchè lo pubblichi, giacchè so che non lo pubblicherà come non ha pubblicato gli altri, ma oerchè lei sia informata e se vuole insieme agli altri moderatori, possa informarsi..
Finalmente dei sacerdoti veri...
Don Minutella insieme agli altri sacerdoti del sodalizio sacerdotale mariano dichiarano scomunicato Bergoglio e privo di giurisdizione secondo quando indicato da San Tommaso nella Somma Teologica...
https://youtu.be/SK3DDGy2TK0
MARIIIIIIAAAAAA
QUESTO È TUTTO PER TE!!!
http://www.lastampa.it/2018/04/10/italia/il-papa-la-violenza-corre-sul-web-anche-su-siti-e-blog-cattolici-USXqZY8BoGOHXH8Lyl9v5I/pagina.html
Invece lo pubblico perché sono molto preoccupata che don Minutella stia facendo tanti seguaci con l'aggravante che ci sono altri sacerdoti. E questo perché non è dato neppure a dei sacerdoti di dichiarere eretico e scomunicato un papa.
La situazione è drammatica e lo denuncio da anni. Ma non è questo il modo. Vengono dette tante cose giuste (ed è ciò che trae in inganno molti), ma altre piuttosto tendenti al fanatismo. Non ci si può collocare in stato di scisma in maniera così irresponsabile per tanti fedeli in buona fede.
Mi sono sottratta finora a tante provocazioni di questo genere in attesa di scrivere un articolo circostanziato. Ma intanto questo è quello che penso.
Giusta presa di posizione di Mic
Concordo con Mic. Non è questo il modo di combattere gli errori
penetrati nella Gerarchia e diffusi.
Bisogna rispettare le proprie competenze.
Il Papa può scomunicare un sacerdote, un
sacerdote non può scomunicare il Papa.
Può farlo, se vuole, ma non ne ha l'autorità, si
copre di ridicolo. E rende anche ridicola
la buona battaglia in difesa della Fede.
Certo, l'episodio è un sintomo del malessere
sempre più grave che affligge la Chiesa.
Ci mancano degli ecclesiastici (cardinali ma
anche vescovi) che riprendano e portino a compimento
la benemerita azione cominciata con i famosi Dubia.
Che fine hanno fatto le Eminenze Burke e Brandmueller?
Sia detto con tutto il rispetto, ci hanno lasciato
in mezzo a una strada, fermandosi a metà del
guado mentre Papa Francesco continua nella sua rovinosa
marcia, come uno schiacciasassi.
Noi fedeli laici, assieme ai sacerdoti che se la sentono,
continuiamo a Dio piacendo nel nostro compito:
la denuncia argomentata
degli scandali dottrinali, pastorali e di costume che
affliggono oggi la Chiesa visibile, dal Vaticano II in poi.
E non accennano a diminuire.
PP
MARIIIIIIAAAAAA
QUESTO È TUTTO PER TE!!!
Leggere qui:
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/07/cattolici-scrivono-alla-cei-per.html
Don Minutella è partito bene, ma è uscito fuori strada alle prime curve. Credo che alla fine il suo problema principale sia che si è messo in testa di dover/poter fare tutto lui. Comprendo la sua desolazione - come la nostra - nel constatare che troppo pochi hanno il coraggio di parlare e forse fanno anche poco; ma non è possibile pensare che salti su uno stile Superman e metta tutto a posto. Neanche Sant'Atanasio fece tutto da solo. Se si fosse concentrato solo sul denunciare apertamente gli eretici che viaggiano indisturbati, come Enzo Bianchi, e anche punto per punto gli errori di Papa Francesco, avrebbe fatto una gran cosa.
Cara Mic, caro PP, concordo con voi. Il fatto che molti fedeli ( gli ultimi video sono stAti visti da 38 Mila fedeli!!! a Verona, dati ufficiali pubblicati dalla struttura ospitante, eravamo in 2200), vuol dire che la situazione è ormai oltre il limite della sopportazione, e che la gente, anche non colta, ha capito che questi sono lupi vestiti da cardinali e vescovi (non tutti ovviamente) e che con la vera Chiesa non hanno proprio nulla da dividere. Che autorità possono mai avere costoro? Ora vi racconto una cosa che magari non sapete che mi è stata riferita dalle persone che l'hanno vissuta in prima persona: un certo cardinale a voi noto, che in prima battuta qualche anno fa fece dichiarazioni di fuoco e promise guerra all'eresiarca, incontrò privatamente, in compagnia di altri fedeli, nella sua casa, un sacerdote piccolo piccolo. in questo incontro questo sacerdote venne incoraggiato nella battaglia...le promesse pubbliche a tutti note erano anche quelle private....poi repentinamente le cose cambiarono...le promesse di quel cardinale, fatte pubblicamente scomparvero...e quel sacerdote piccolo piccolo...Invece sta dando la sua vita ed ogni cosa che ha per questa battaglia di Fede e di Verità. Cosa avrebbe dovuto fare secondo voi? Tacere?
Cosa avrebbe dovuto fare secondo voi? Tacere?
Caro anonimo delle 13:07, penso che non se ne avrà se parlo schiettamente, visto che il gruppo di Don Minutella giustamente apprezza il parlare schiettamente. Ora, una delle caratteristiche delle sette è di voler avere sempre ragione su tutto e, messe di fronte ad una discussione, ripetere alla noia le stesse risposte facendo finta di non comprendere quello che viene loro detto. Voi vi state comportando in questo modo (uso il plurale perché mi sono confrontato con altre persone del gruppo sul blog di Tosatti, ottenendo sostanzialmente lo stesso tipo di reazione).
Perché viene a chiederci retoricamente se secondo noi Don Minutella doveva tacere se non l'abbiamo mai detto; anzi, se certe sue prese di posizione sono state chiaramente appoggiate, vedasi tanto per dire il mio ultimo commento delle 12:35? Perché dovete prenderci in giro facendo finta, evidentemente, di non comprendere la differenza tra un prete che critica punto per punto affermazioni ed atti di governo di Francesco e un prete che addirittura lo scomunica? È in grado di rispondere onestamente, punto per punto, alle obiezioni che ho fatto nel mio precedente commento?
C'e' qualcuno di cui Don Minutella si fida che Don Minutella ascolta ?
Se c'e' per favore lo avvicini urgentemente , lo faccia riflettere , lenisca la sua sofferenza che mi sembra tramutata in rabbia...
Non stiamo a guardare impotenti , chi puo' faccia qualcosa , lo aiuti a rientrare in se' .
Fategli comprendere che ne potrebbe approfittare qualche sconsiderato....
Fategli comprendere che ne potrebbe approfittare qualche sconsiderato....
Oltre alla possibilità che ne approfitti qualche sconsiderato, c'è la responsabilità verso coloro (e sono molti) che si lasciano trascinare perché vedono solo il positivo. Inoltre, molte azioni ed espressioni sopra le righe vanno a discapito della tradizione autentica con la quale vengono confuse sia acriticamente che strumentalmente tutte le 'schegge impazzite'....
La posizione giusta non è quella di don Minutella né dei sedevantisti: l'uno e gli altri partono da premesse condivisibili ma approdano a conclusioni sbagliate e non cattoliche, non in linea con la Tradizione con quanto la Chiesa ha sempre fatto in tempi di crisi.
Sostenere che le Messe in unione con Francesco sono invalide significa ignorare il minimo di teologia dogmatica sacramentale e dare sfogo a sentimentalismo/fanatismo... non si procede in questo momento sull'onda di locuzioni personali (ammesso che ci siano e provengano dal Cielo!) né su altre rivelazioni che possono, se autentiche comunque orientare e aiutare a mantenersi nella fedeltà alla Chiesa Cattolica, alla fede cattolica.
A mio avviso la posizione giusta è quella di tanti cattolici vescovi preti laici (come questo blog) che vedono chiaro e soffrono .... quella della Fraternità san Pio X ... resistere mantenendosi cattolici nella Chiesa, essere seme per il futuro!
Bisogna pregare per don Minutella perché torni in sè.
Come è già stato detto da molti, un conto è la giusta e doverosa critica agli atti e discorsi di Papa Bergoglio, un altro conto è la pretesa di scomunicarlo, proclamata da parte di un semplice membro della Chiesa discente che, in quanto tale, non ne ha l'autorità.
Purtroppo quando i membri della Chiesa docente non intervengono, o intervengono troppo blandamente, a difesa della Fede, è facile che si inneschino reazioni sproporzionate ed abnormi come questa sull'onda dell'esasperazione.
Eminenze, Eccellenze, fate qualcosa subito, ma qualcosa di deciso e di energico!
Per favore non subissateci di attestazioni che Bergoglio non è papa (perché non lo è mai stato e perché sia decaduto a seconda dei casi) basate su alcuni indizi e sulle conseguenti deduzioni personali. Le dichiarazioni soggettive lasciano il tempo che trovano. Nella Chiesa non funziona così. Sono stufa di confutarle.
Siamo dispersi, ma non sradicati! Soffriamo, offriamo, custodiamo, condividiamo e andiamo avanti!
Vada avanti così Mic...il fatto che dica, che ammetta che è subissata di fedeli che ritengono Bergoglio un impostore la dice lunga sul sentimento della gente, e dispiace che lei non ne dia voce. Ma va bene uguale....la verità prima o poi verrà fuori....
Si legge nel suo commento delle 14:33 che voi addirittura sareste i veri autentici interpreti della Tradizione e che don Alessandro sta facendo danno alla Tradizione e a voi....bah...posso solo ridere...noi siamo cattolici...anche se ci becchiamo, anche da voi della Tradizione, il soprannome di settari....leggo Fabrizio Giudici...dice che ha difeso don Alessandro...ma quando mai??? Anche nel commento pubblicato sopra dice che è partito bene ma ha deragliato...se questo è difendere qualcuno non so...non mi pare che don Alessandro, neppure all'inizio, quando attaccava Bergoglio sulle eresie, sia stato qui mai difeso da alcuno nè abbia mai trovato voce, è stato abbandonato....ma don Alessandro non è solo, quello che in poco tempo sta facendo da solo, avvicinando la povera gente alla Santa Messa Antica, non lo hanno fatto altri.....comunque voi continuate, come dite, a pregare per don Alessandro e tutti noi settari. Le preghiere fanno sempre bene.
non mi pare che don Alessandro, neppure all'inizio, quando attaccava Bergoglio sulle eresie, sia stato qui mai difeso da alcuno nè abbia mai trovato voce
Non è vero. Prima di conoscere delle sue 'locuzioni interiori', che sono uno degli aspetti da cui normalmente rifuggo, avevo difeso certe sue posizioni condivisibili e lo avevo anche contattato. Non mi ha mai risposto e comunque poi ho mollato perché il 'sopra le righe' è emerso. Peccato che non siate in grado di rendervene conto...
Fabrizio Giudici...dice che ha difeso don Alessandro...ma quando mai??? Anche nel commento pubblicato sopra dice che è partito bene ma ha deragliato...se questo è difendere qualcuno non so...
Vede, lei sta perfettamente confermando quello che ho scritto: siete una setta. Le persone si difendono per quello che fanno di giusto, si criticano per quello che fanno di sbagliato. Qui non si ritiene che Ratzinger sia perfetto, né il card. Burke, né il card. Sarah, né il card. Mueller... i membri della FSSPX non ritengono che mons. Fellay sia perfetto... Eccetera. Ovviamente poi bisogna vedere nel caso particolare chi ha torto e chi ragione, ma il concetto è che tutti questi prelati, che comunque vengono considerati come dei punti di riferimento imprescindibili, chi da l'uno, chi dall'altro, non sono mai ritenuti esenti da critiche.
Ma per lei non è così: evidentemente Don Minutella non si può criticare in nessun dettaglio, se lo si fa si è contro di lui, dunque ne deduco che il don per lei è perfetto. È quello che pensano i seguaci delle sette del proprio santone. Non so quanto sia responsabile Don Minutella di questa situazione, nel senso che probabilmente non l'ha voluta, ma ora l'ha creata e deve correggerla.
Per quanto riguarda il resto, qui si discusse persino se andare a Verona al primo meeting che Don Minutella organizzò (e poi annullò). Io avevo anche concretamente verificato se avessi potuto andarci. L'attenzione c'era, eccome.
Non so se qualcuno di voi ha patito un grande dolore nella vita, so per averlo visto con i miei occhi che un grande dolore può portare alla follia, allo straniamento, al fermarsi là, al dove e al quando, è stato colpito e restare inebetito ed incredulo per anni se non per tutta la rimanente vita. Il tempo si ferma, lo spazio si fissa come per incantesimo.Vi ho raccontato di quelle donne dalmate che incontrai in quell'asilo, alcune ripetevano ogni giorno, a quella stessa ora, in cui la loro vita si ribaltò, le stesse parole, gli stessi gesti di allora, fisse come per maligno sortilegio. Altre avevano perso la memoria, svanite sul passato e sul presente; altre si portavano dentro la stessa ira di allora quando persero casa e affetti tutto d'un colpo.
Sono certa che questi giovani sacerdoti soffrono un dolore grandissimo, sì, dovrebbero sapersi controllare, non so quando potranno tanto, occorre tanto tempo per guarire. La loro ira se da un lato li acceca, impedendo loro di vedere la strada giusta, dall'altro li sta preservando dal torpore in cui tanti sono caduti.Non so, non credo che riprenderli serva più che tanto nello stato in cui sono; preghiamo per loro, facciamo atti di riparazione, digiuniamo. Cerco di dedicare una decina del rosario a tutti loro, devo focalizzare meglio però, sono troppo nel vago.
Non dimentichiamo però che questi sono alcuni degli effetti della confusione voluta e perseguita dalla chiesa, non è solo che 'loro' sbagliano, vogliono sbagliare e continuano a sbagliare scientemente, è che i loro sbagli sono granate che esplodono nell'anima del prossimo. Ogni anima è unica, impossibile per noi conoscerla, se non generalizzando molto.
D'altro lato, come detto mille volte, francesco non sarebbe tale se tale non l'avessero voluto e non lo volessero chi a lui ha spianato e spiana, ogni giorno, il cammino. Caricare su di lui tutte le colpe significa ignorare volutamente chi nel tempo ha lavorato alacremente per normalizzare, per sdoganare colpe, errori, eresie, senza dare nell'occhio. Moltissimi si arroccano contro francesco perchè è facile fare tana a francesco, gli altri, che si son mimetizzati molto meglio di lui,
ancora non sono caduti sotto la lente d'ingrandimento dei più. E li capisco il cuore non regge, non reggerebbe a tanto.
Si legge nel suo commento delle 14:33 che voi addirittura sareste i veri autentici interpreti della Tradizione e che don Alessandro sta facendo danno alla Tradizione e a voi....bah...posso solo ridere.
Dove ho detto che siamo noi i veri interpreti della tradizione? Per quanto ci riguarda cerchiamo di conoscerla sempre meglio, seguirla e condividere, senza alzare alcuno stendardo.
Io mi riferivo al danno che deriva alla Tradizione autentica da chi se ne fa portavoce, va oltre il seminato e presta il fianco ai denigratori...
La loro ira se da un lato li acceca, impedendo loro di vedere la strada giusta, dall'altro li sta preservando dal torpore in cui tanti sono caduti.
Io ho la massima comprensione e simpatia per Don Minutella. Però in molti stiamo soffrendo per questa situazione... bisogna comunque mantenere il controllo. Anni fa c'era una pubblicità-tormentone di una marca di pneumatici: la potenza senza controllo non serve. Si può dire che parimenti non serve il controllo senza potenza. E così anche il coraggio senza prudenza non serve, e non serve la prudenza senza coraggio. Bisogna esercitare entrambi.
Bravo Anonimo 16:36, siamo in tanti a pensarla come lei, probabilmente pià numerosi di quelli che seguono il parere della Mic, così insofferente a chi non la pensa come lei. E su cosa basa poi il giudizio che "nella Chiesa non funziona così?" in quale Chiesa, in quella falsa di Bergoglio? in questa contraffazione gnostica e massonica della vera Chiesa? ma per favore, la sua non è la voce dell'Altissimo, cara Mic. Se non ci vuole dare accoglienza, c'è chi invece ce la dà, andremo ognuno per la nostra via e vedremo chi arriverà prima alla Verità. un abbraccio,
Catholicus,
La verità non sta nel fatto che sono in tanti a pensarla in quel certo modo e la mia non è insofferenza, è impotenza... ma continuo ad affidarmi e andare avanti.
Come ha detto PP, ci sono leggi e tradizioni nella Chiesa, che ci supportano anche in momenti critici come questi. Nessuno è autorizzato a fare di testa sua o ad improvvisare. A farlo, ci si ritrova protestanti senza accorgersene.
"Nella Chiesa non funziona così"
Nella Chiesa da sempre un sacerdote non può scomunicare il Papa. Nemmeno un vescovo può. Forse che s. Atanasio ha
scomunicato i Papi del suo tempo, complici dell'eresia ariana? Fu lui ad esser scomunicato due volte. Ma non se ne è affatto preoccupato. Si è rimboccato le maniche, e ha lottato duramente, riuscendo alla fine grazie a
Dio vincitore, seguendo le vie tradizionali nella Chiesa.
Mettersi noi a scomunicare Bergoglio è da ridere.
Il blog è di Mic, lei ne risponde in tutti i sensi, anche penalmente. Ma anche dal punto di vista dello stile e
della sanità mentale: se desse spazio a tali cervellotiche iniziative si coprirebbe di ridicolo, lei e il suo blog.
E da dove viene tutta questa superbia? Se un intervento Mic non lo pubblica, ci si inferocisce come se ci avesse colpito nell'onore o negli affetti più cari.
Forse converrebbe darsi una calmata. Un po'di umiltà non guasterebbe.
Invece di pensare a scomunicare il Papa, perché non rivolgere quanti siete (20 o 30mila?) una petizione ai cardinali dei Dubia affinché completino l'opera così ben iniziata.
PP
OT. Pour respirer un peu, pour se faire du bien :
https://fsspx.news/fr/video-le-vrai-visage-de-mgr-lefebvre-39392
"La dichiarazione si riferisce anche alla possibilità di ordinare sacerdoti uomini sposati e altro ancora."
Domanda tutt'altro che peregrina, vista la bufera che tira:
sposati con chi??
Si dà per scontato che sia una donna???
E' inutile tirar fuori pretesti di ogni tipo: ripeto ancora, per quei cattolici che non conoscono bene la loro fede, che un membro della Chiesa discente (di cui fan parte anche i semplici sacerdoti) non ha l'autorità di scomunicare un membro della Chiesa docente, Vescovo o Papa, nonostante ogni enormità che possa essere commessa da questi ultimi.
Mentre don Minutella difende la Fede occorre che si ricordi di restare a sua volta nella Fede, che stabilisce precisi limiti di autorità gerarchici, senza prevaricare e andare oltre i suoi poteri. Altrimenti provocherà disastri.
I cattolici 'pancisti', poi, dovrebbero calmarsi e ragionare, perché l'agitazione non li aiuta a veder chiaro in questo caos e può condurli a compiere atti sconsiderati.
Ho inizialmente osservato anche io Don Minutella con curiosità, seguendo alcune sue omelie interessanti dal punto di vista dottrinale. Mi hanno dato fastidio certi attacchi dei mass media, chiaramente pilotati dal mefitico sodalizio fra anticlericali di sinistra e una certa parte del Vaticano.
Ma ora trovo impossibile seguirlo in iniziative che, se possibile, aumentano la confusione in cui siamo tutti immersi. E mi dispiace sinceramente osservare tante persone che amano la Chiesa e il cattolicesimo, come e più di me, rischiare di separarsi dalla Chiesa per la disperazione e la tristezza che le portano ad aver individuato in Don Minutella il baluardo contro la deriva modernista.
Mi dispiace per Don Minutella, il quale, per quanto poco lo conosca da quel che leggo, mi pare una persona profondamente sofferente che avrebbe bisogno di essere aiutato e non spinto ancora più a fondo in comportamenti che rischiano di farlo precipitare nell'autodistruzione.
Per il poco che so della storia dei Santi, nessun Santo in passato ha "usato" le proprie locuzioni interiori o eventuali apparizioni per formare un movimento popolare che si ponesse in contrapposizione con la Chiesa. Da San Francesco in poi (e non è che ai tempi del Frate di Assisi la Chiesa fosse esempio di specchiata virtù) i Santi hanno messo a frutto i doni del cielo per collaborare e cooperare al miglioramento della Chiesa, sempre dall'interno e senza mai distaccarsene. E soprattutto non hanno mai portato le persone che li seguivano e li consideravano esempi a contrapporsi alla Chiesa.
Non sono cieca, vedo le storture e gli scandali che stanno sfigurando la Sposa di Cristo. Ma proprio perché ho fiducia nello Sposo so che questo momento finirà e ciò che a me è richiesto di fare è perseverare e cercare, nel mio piccolo, di dare testimonianza.
Por qué no ha publicado mi comentario, señora Guarini?
Pues mire se han perdido ustedes lo más importante, en mi modesta opinión.
Me explico: en la declaración conjunta anglicano-católica (?) se menciona un "explícito consenso" de los Obispos para aceptar las definiciones papales. De lo contrario, si he entendido bien, éstas no son vinculantes.
Esto es gravísimo.
Es que usted, señora Guarini, no se ha dado cuenta?
Si he entendido mal, tendrá usted la amabilidad de ecplicarme cómo se entiende esto?
È vero che è gravissimo. Ci sono molti altri punti altrettanto gravissimi e andrebbero approfonditi, come ho già osservato, in un'analisi più meditata.
https://www.radiospada.org/2018/07/sveglia-la-crisi-non-inizia-con-bergoglio/
http://www.lamadredellachiesa.it/il-sito-della-santa-sede-ovvero-il-sospetto-di-unavanzata-apostasia/
non è dato neppure a dei sacerdoti di dichiarere eretico e scomunicato un papa
Tuttavia resta la domanda: "Chi può farlo?".
I teologi ne hanno discusso per secoli. Oggi occorre una risposta a questa domanda. Perché dalla risposta a questa domanda discendono grandi conseguenze.
https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam/photos/pcb.1952459908145255/1952459734811939/?type=3&theater&ifg=1
Ao' Guarda Che Tocca Fa' Pe Rimane' a Galla......
Posta un commento