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lunedì 31 ottobre 2016

Il significato dei numeri per la Festa di Tutti i Santi. Con un'appendice sull'origine a la trasformazione di Halloween

Fr. Cassian Folsom, O.S.B.
Ap 7,2-12; Mt 5,1-12
Sant’Agostino, durante il tempo Pasquale, predicava ogni anno sul significato dei 153 grossi pesci presi nella miracolosa pesca fatta dagli apostoli sul lago di Galilea dopo la Risurrezione del Signore. L’assemblea d’Ippona conosceva bene questo brano evangelico, ma ogni anno aspettava con piacere da Sant’Agostino la spiegazione della numerologia. Similmente, la ricorrenza annuale della festa di Tutti i Santi ci fornisce l’occasione di parlare della numerologia della liturgia. Per coloro che hanno già sentito questa spiegazione, sarà una ripetizione; per coloro invece che non l’hanno mai sentito, sarà una scoperta del significato profondo dei numeri nella Bibbia e nella liturgia.

Dies nigro notanda lapillo

Quanto preannunciato e temuto, si è inesorabilmente consumato. Kyrie eleison
Da Radio Vaticana - Nel corso della celebrazione della Preghiera Ecumenica Comune, nella Cattedrale Luterana di Lund, Papa Francesco e il Vescovo Munib Yunan, Presidente della LWF (Lutheran World Federation) hanno firmato la Dichiarazione congiunta.

Per chi continua a perseverare nella fedeltà all'insegnamento costante della Chiesa cattolica, ricordiamo la puntualizzazione di Paolo Pasqualucci, ricca di riferimenti che ci permettono di irrobustire la nostra consapevolezza in ordine alla vera dottrina della Chiesa sulla giustificazione [qui]. Richiamiamo, inoltre, qui l'indice dei numerosi articoli già pubblicati sull'argomento.
* * *
Ut inimícos sanctæ Ecclésiæ humiliáre dignéris, te rogámus, audi nos, Domine. Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, te rogamus, audi nos, Domine.
Professo davanti a Voi la mia fede, Padre e Signore del Cielo e della terra, mio Creatore e Redentore, mia forza e mia salvezza, che fin dai miei più teneri anni non avete cessato di nutrirmi col sacro pane della vostra Parola e di confortare il mio cuore, affinché non vagassi errando con le pecore traviate che sono senza Pastore. Voi mi raccoglieste nel seno della vostra Chiesa; raccolto, mi educaste; educato, mi conservaste insegnandomi con la voce di quei Pastori nei quali volete essere ascoltato e ubbidito, come di persona, dai vostri fedeli.

L'erme torri degli avi nostri

Che non restino nella polvere le antiche pietre, culla dell’Europa cristiana, che abbiamo visto sbriciolarsi con doloroso sgomento, in queste zone dell'Italia pre-romana, poi latina, francescana e benedettina. 
Occorrono la memoria e il desiderio di una Bellezza eterna
per poter riedificare i fragili segni della nostra bellezza ferita.
O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l'erme
Torri degli avi nostri,
Ma la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi
I nostri padri antichi. Or fatta inerme,
Nuda la fronte e nudo il petto mostri.
Oimè quante ferite,
Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
Formosissima donna! Io chiedo al cielo
E al mondo: dite dite;
Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,
Che di catene ha carche ambe le braccia;
Sì che sparte le chiome e senza velo
Siede in terra negletta e sconsolata,
Nascondendo la faccia
Tra le ginocchia, e piange.
Piangi, che ben hai donde, Italia mia,
Le genti a vincer nata
E nella fausta sorte e nella ria.
(Giacomo Leopardi, All'Italia)

Missionario in Tibet al Papa. Mi hai mandato qui a convertire pagani, eretici e scismatici

Il sito Adelante la Fe  pubblica una lettera che un missionario in Oriente avrebbe spedito al Pontefice dalla sua missione sull’Himalaya, il 5 ottobre 2016. E’ una lettera piuttosto lunga, che vi consigliamo di leggere nell’originale spagnolo, ma di cui ci sembra comunque riportare alcuni brani perché toccano temi caldi, anche oggi, nel giorno della visita in Svezia: conversione, missione, e “proselitismo”, che sembra essere in questo periodo all’attenzione del Pontefice regnante.

Essendo in missione per grazia di Dio nella cordigliera ell’Himalaya e sul punto di celebrare quattro anni della mia Ordinazione Sacerdotale, mi appresto a scriverle questa lettera, che rendo pubblica perché il suo contenuto riveste il medesimo carattere”, scrive padre Federico Juan, S.E..

Il Cardinale Burke a Spalato: Rosario per la vita

Mercoledì scorso, a Spalato, il cardinal Burke ha pregato il Santo Rosario per la vita dinanzi al locale ospedale. Un esempio da seguire!

domenica 30 ottobre 2016

don Elia. Adoratori del nulla

Pur conoscendo Dio, non l’hanno glorificato né confessato come Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrato il loro cuore insensato. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti (Rm 1, 21-22).
Il sussidio pubblicato, con largo anticipo, per la preghiera comune che dovrebbe aver luogo in Svezia il 31 ottobre prossimo (ma che stiamo chiedendo al Cuore immacolato di Maria di impedire) è un gioiello di formalismo modernista. Non vi si percepisce più la minima preoccupazione per la verità dei contenuti professati da cattolici e protestanti, ma unicamente un’ossessiva attenzione a salvaguardare le forme. Se d’altra parte ci si desse pensiero di quel che gli uni e gli altri credono o meno, si sarebbe ovviamente obbligati a riconoscere che non c’è affatto accordo; questo creerebbe non pochi imbarazzi all’indiscutibile volontà di incontrarsi, riconciliarsi e collaborare. Allora ci si lancia in ideologici balletti verbali per un equo trattamento di precedenza nel nominare questi o quelli, per un uso non discriminatorio del maschile e del femminile, per un carattere non vincolante dei testi proposti, così da lasciare spazio alla spontaneità e all’improvvisazione in un evento che è stato preparato da mesi e definito nei minimi dettagli…

È crollata la cattedrale di Norcia. Una ferita per l'Italia e per l'Europa. Che sia presto risanata...

Non è solo un danno materiale. È successo qualcosa di molto più drammatico.

Lo scenario della Piazza di San Benedetto, una delle culle della Cristianità e dell'Europa, non è più quello di sempre fermato nell'immagine a sinistra. 
Oggi è uno scenario di guerra. I frati domenicani con le loro stole  in ginocchio davanti alla statua di San Benedetto con accanto diversi cittadini in preghiera. È crollata la storica Basilica costruita sulla casa di San Benedetto. Ed è crollata anche la cattedrale. Dopo le devastazioni di stamani, sembra essersi sfilacciato il tessuto della comunità, dell'identità. Uno strappo nella memoria. Anche se le persone si rifiutano di allontanarsi dalle loro radici nei diversi centri colpiti, al momento, con le nuove scosse ancor più violente, c'è sfinimento e rassegnazione; ma non manca la vicinanza fisica e morale dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine.
Questo crollo resterà il simbolo di questo terremoto. Sentimenti contrastanti: da una parte, il sollievo perché le misure di sicurezza hanno permesso che in seguito all'ultima violentissima scossa non si registrassero vittime, dall'altra, la ferita è sempre più aperta per lo sconvolgimento di tante vite, per le trasformazioni del territorio e per quello che l'entità della devastazione difficilmente renderà possibile far tornare com'era: borghi ogni angolo dei quali trasudava bellezza, specchio di un'armonia che è stata infranta non solo nelle antiche pietre ma in tutto ciò che esse rappresentano. Quell'armonia che ognuno di noi ha amato, ama e desidera e a cui aspira tornare. 
Ed è da qui che, come molte altre volte, occorrerà ripartire.
Ma ora non possiamo fare a meno di chiederci: dove sta andando il pastore universale del gregge?
E, tra i pastori, chi promuove più le le Rogazioni, le Messe votive, il Santissimo portato nei luoghi del pericolo e della sofferenza?

Roma, 1° novembre Ognissanti. Chiesa dei SS. Nomi di Gesù e Maria: Pontificale del Card. Burke

Martedì 1° novembre 2016 - ore 9.30 
Chiesa dei SS. Nomi di Gesù e Maria al Corso

SANTA MESSA PONTIFICALE 
nella Festa di Tutti i Santi 
celebrata da S.E.R. Raymond Leo Card. Burke 
Diacono di Sant’Agata de’ Goti Patronus del Sovrano Militare Ordine di Malta 

Nell'occasione, come il 1° di ogni mese, continuiamo l'Operazione 'Assalto al Cielo' del 1° di ogni mese col Cardinale Burke [vedi]

Il cardinal Meforio al Culto Divino

Dal blog di Marco Tosatti apprendiamo l'ultima manovra in preparazione della Canonizzazione di San Lutero Protettore degli Eretici.

Foto originariamente pubblicata
sul sito web ilcortiledeigentili.com
Una vera e propria purga, alla Congregazione del Culto Divino, e un siluro al Prefetto della Congregazione, il cardinale Robert Sarah (nella foto). Che oltre a essere critico, come molti cardinali africani, delle interpretazioni liberal dell’Amoris Laetitia in tema di eucarestia a divorziati risposati, qualche mese fa si è anche permesso di suggerire che la messa sia rivolta a Oriente: “E’ molto importante che torniamo, appena possibile a un orientamento comune, di preti e fedeli rivolti insieme nella stessa direzione, a oriente, o almeno verso l’abside, verso il Signore che viene”. E ha aggiunto: “Vi chiedo di applicare questa pratica ovunque sia possibile” aveva detto, come potete leggere QUI.

sabato 29 ottobre 2016

Avviso del Gruppo Fedeli Tridentini della Terraferma Veneziana

Il Gruppo Stabile di Mirano avvisa che la S. Messa Tridentina celebrata mensilmente a Mirano (Venezia) dal 2012, attualmente a carico della Fraternità Sacerdotale di S. Pietro, dal prossimo 13 novembre non sarà più officiata il sabato pomeriggio bensì la domenica mattina.
Per la precisione, le celebrazioni avranno luogo ogni seconda domenica del mese alle ore 08.15 del mattino. La sede delle celebrazioni continuerà ad essere la chiesa parrocchiale di S. Leopoldo Mandic, in via Wolf Ferrari n° 39. Il celebrante sarà don Jean-Cyrille Sow.
Inoltre, il Coetus che cura la celebrazioni ha deciso di mutare il proprio nome in "Gruppo Fedeli Tridentini della Terraferma Veneziana", ponendosi come ambizioso obiettivo l'esportazione della Messa in forma straordinaria in altre parrocchie dell'entroterra veneziano, appartenenti anche a più diocesi. Questi centri di Messa, se la Provvidenza lo permetterà, dovrebbero diventare dei porti di sicura e certa dottrina, nonché oasi di autentica spiritualità cattolica. Sono in corso contatti con alcuni sacerdoti dei comuni vicini a Mirano.

1° novembre. Continuiamo l'Operazione 'Assalto al Cielo' del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Vedi precedenti quiquiquiquiquiqui - qui - qui - qui - qui.
E davanti alla Vergine di Czestochowa: qui - qui.

Martedì 1° novembre, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera. 
In questa occasione, nella Festa di Ognissanti, egli celebrerà una Santa Messa Pontificale a Roma alle 9.30 - Chiesa dei SS. Nomi di Gesù e Maria al Corso.


Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 55.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.
Quando direte il vostro Rosario, ricordate di pregare per le intenzioni di tutti i Guerrieri del Rosario, così come loro pregano anche per le vostre.
« Il potere del Rosario è superiore ad ogni descrizione! » affermava l'Arcivescovo Fulton Sheen. Usate dunque questa preghiera potente per prendere d'assalto il Cielo e rivolgere a Dio e alla Benedetta Vergine Maria le seguenti intenzioni:

Paolo Pasqualucci. La vera dottrina della Chiesa sulla giustificazione

Una puntualizzazione ricca di riferimenti che ci permette di irrobustire la nostra consapevolezza. Vi richiamo qui l'indice dei numerosi articoli già pubblicati sull'argomento.

L’antefatto - Un documento e un viaggio inaccettabili: la ‘Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione’ con i Luterani eretici e scismatici e il viaggio di Papa Francesco in Isvezia, per l’assurda celebrazione dei supposti “doni della Riforma”.
L’elogio di Papa Bergoglio a Lutero sulla giustificazione per sola fede, cuore della sua eresia!

Siamo addirittura arrivati ad erigere una statua lignea celebrativa di Lutero in Vaticano, di color rosso cupo, inaugurata il 13 ottobre corrente, di fronte a circa mille “pellegrini” luterani in visita “ecumenica” al Santo Padre, e quindi non certo per convertirsi.  Di fronte a questa e ad altre consimili manifestazioni di omaggio, il prof. De Mattei si è chiesto giustamente: Ma a quale Chiesa appartiene Papa Bergoglio?[1] E mi chiedo: a quando la statua di Calvino nei Sacri Palazzi? O dell’Erode inglese, Enrico VIII Tudor, re d’Inghilterra, scismatico ed eretico per causa di lussuria, distruttore del matrimonio cristiano?

Già nella conferenza stampa rilasciata da Bergoglio, come sempre “a braccio”, durante il volo di ritorno dalla visita “pastorale” in Armenia, interrogato a proposito delle incombenti celebrazioni con la Confederazione Internazionale Luterana, da tenersi a Lund in Isvezia il 31 ottobre di quest’anno, per il 500mo anniversario dell’affissione delle 95 tesi del monaco ribelle, ossia per “esprimere i doni [sic] della Riforma e chiedere perdono [sic] per la divisione perpetuata dai cristiani delle due tradizioni”, Papa Francesco aveva fatto uno sperticato elogio dell’eresiarca:

venerdì 28 ottobre 2016

Ancona, 29 ottobre. Conversazione presso il Centro Studi Oriente Occidente. Mons. Antonio Livi

L'Associazione culturale Oriente Occidente ricorda :

Sabato 29 ottobre - Ore 17.30
Ancona, sala San Carlo Borromeo, presso l'omonima Chiesa parrocchiale,
via Gentiloni n.4

Conversazione con Mons. Antonio Livi
teologo, decano emerito della Pontificia Università Lateranense, presidente dell'Unione Apostolica Fides et Ratio. Sul tema:
La vita di fede del cattolico all'epoca della confusione dottrinale

Domenica 30 ottobre Messa Tradizionale a Mazzè (Torino)

Domenica 30 ottobre 2016 - ore 18
Chiesa parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio
Mazzè (TO)

SANTA MESSA TRADIZIONALE CANTATA 
(Messale del 1962 a norma del MP Summorum Pontificum)
nella Festa di N.S. Gesù Cristo Re dell'universo

Canto liturgico a cura della
Corale "En clara vox"
Organista: Sandro Frola

Al termine della celebrazione: canto dell'Inno Te saeculorum principem e preghiera a N.S. Gesù Cristo Re Universale.
Dopo la celebrazione sarà offerto un rinfresco.

Venerdì 28 ottobre. La nostra Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Com'è ben noto la CEI – Conferenza Episcopale Italiana, ha aderito alla “Marcia” organizzata per domenica 6 novembre a Roma dal partito radicale, da sempre nemico della Fede. Preghiamo in riparazione di questo gravissimo oltraggio al Sacro Cuore e preghiamo anche perché il Signore doni alla Sua Chiesa Santi Pastori, che possano essere di vera guida ai fedeli.

Per la nostra formazione, leggiamo il Confronto tra la “Messa evangelica” di Lutero e il Novus Ordo Missae, di Mons. Marcel Lefebvre (Trascrizione di una conferenza tenuta a Firenze il 15 febbraio 1975). Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

giovedì 27 ottobre 2016

Roma, 30 ottobre. Conferenza internazionale contro le leggi islamiche sulla blasfemia e per la libertà di coscienza e di pensiero

Siamo stati interpellati per conoscere e far conoscere un impegno civile che corrisponde alle dinamiche perverse che attraversano la cultura e la politica dei nostri giorni. È una iniziativa prettamente laica; ma in linea con le sfide che ne conseguono. Vale la pena esplorarne i contenuti e verificare cosa si muove in un ambiente intellettuale e politico che si pone in prima linea nella temperie odierna. Dunque volentieri estendo a chiunque fosse interessato il seguente invito alla

Conferenza internazionale contro le leggi islamiche sulla blasfemia e per la libertà di coscienza e di pensiero

Con la primavera araba nel 2011, le divisioni tra le diverse parti della società in Medio Oriente e del Nord Africa sono diventate più evidenti. La frattura più ampia appare tra chi - sotto l’emblema della religione -  vuole far tornare indietro di secoli le società e chi invece vuole promuovere società aperte basate sui principi della laicità, del pluralismo e della modernità. 

L'estremismo religioso si va sempre più diffondendo nei paesi del Medio Oriente, nel Nord Africa e oltre. La più evidente manifestazione di questi estremismi è l'ascesa di Daesh/Isis che con l'intolleranza e la violenza brutale dei suoi atti di terrorismo, in particolare nella Siria e in Iraq, rappresentano il culmine di una visione radicale dell'islam.

Tolentino. La terra ha di nuovo tremato forte. La Chiesa del Sacro Cuore è ancora salda.

Ringraziamo Andrea Carradori per questa sulla bella testimonianza. Lo portiamo nel cuore, insieme a tutte le persone provate da questi drammatici eventi, ricordandoli nella preghiera.

Tolentino. Neppure le nuove scosse di mercoledì 26 ottobre sono riuscite a fare ulteriori danni. 

L'esterno della chiesa nel corso
dell'intervento dei vigili del fuoco
Messa parrocchiale nella Chiesa del Sacro Cuore (detta dei sacconi) una delle tre chiese del centro storico rimasta aperta dopo il sisma del 24 agosto. 
Era il momento del Padre nostro : il parroco don Andrea Leonesi che celebrava è rimasto fermo, immobile sull’altare per proteggere le sacre specie. 
Neppure i fedeli, bambini e anziani, sono voluti uscire : hanno preferito fare la Comunione ed invocare alla fine della Messa la Madonna con un canto tradizionale “Vergin santa che accogli benigna”.
Il parroco ha poi impartito anche una benedizione “speciale” con la reliquia di Sant’Emidio che è esposta sull’altare dal 24 agosto scorso.
Abbiamo poi preparato l’altare per l’esposizione quotidiana del Santissimo Sacramento del giorno dopo.
Poi c’è stata dopo le 21:10 la terribile scossa mentre un furioso temporale affliggeva la povera gente che scappava verso i centri accoglienza.
Oggi, giovedì 27 ottobre, alle 9:00 coraggiosamente aiutato da una signora, offertasi volontaria, sono andato a visionare lo stato della chiesa.
Confesso che, ancora una volta, non ho confidato abbastanza nel Signore.
Mi aspettavo di tutto… invece grazie a Dio, l’interno della chiesa era perfettamente in ordine soprattutto l’altare (Reliquie, cartegloria, candelieri ecc) al loro posto come se nulla fosse accaduto.
Il sacello che ospita le Reliquie dei Santi perfettamente pulito e tutti i reliquiari diritti.

La Madonna bombardiera!

Ringraziamo Luciano Garofoli per questo suo testo che prende le mosse da come la neo-chiesa riscrive la storia parlando dal pulpito ai fedeli.

Il 7 ottobre 2016 dal pulpito della chiesa di un piccolo paese, Don Mico apostrofa così la numerosa folla (circa una decina di persone), convenute per la messa:
“Cari fratelli e sorelle, oggi ricordiamo la festività dedicata alla Madonna del Rosario. Questa festa, nel calendario liturgico, fu inserita da Papa Pio V in ricordo della battaglia di Lepanto che vide di fronte la flotta cristiana e quella turca: era appunto il 7 ottobre 1571 quando le due flotte si scontrarono sul mare della Grecia davanti alla città di Lepanto. I tempi erano duri, i turchi avanzavano nel Mediterraneo verso l’Europa: certo genovesi e veneziani non erano quello che possiamo definire delle brave persone. Le provocazioni che ponevano in essere nei confronti dell’Islam erano quotidiane. Pensate che occupavano addirittura dei quartieri della capitale dell’impero ottomano e lì svolgevano i loro commerci senza nemmeno pagare le tasse al governo del Sultano.
La battaglia fu cruenta lo scontro vide episodi di grande ferocia e di valore da ambo le parti. Il papa Pio V che stava in Vaticano, “credette”  di avere una visione in cui la flotta cristiana, protetta dalla Vergine del Rosario, usciva vittoriosa dallo scontro, ma questo è un aneddoto. Alcuni giorni dopo si ebbe davvero la notizia della vittoria sulla flotta turca: addirittura i marinai cristiani rubarono la bandiera verde con ricamato sopra tante volte il nome di Allah dall’ammiraglia turca. Per fortuna Paolo VI restituì alla Turchia questa bandiera durante il suo pontificato”.
Vista la folta partecipazione alla messa, la cosa è rimasta in un ambito ristretto di persone di una certa età e di una semplicità davvero molto elevate.
Da notare che Don Mico, il quale non fa altro che citare ad ogni piè sospinto Papa Francesco con toni esaltanti come se parlasse del Messia, non chiama mai Pio V santo, e racconta la storia secondo una sana e davvero encomiabile forma di nuovo revisionismo, questo sì ammesso ed applaudito da tutti, in quanto ristabilente la verità storica vulnerata e messa sotto i piedi da secoli di oscurantismo kattolico. 

mercoledì 26 ottobre 2016

Un caso di 'vergogna' o allarme di cui farsi carico?

Così titola Avvenire di oggi [qui], sull'episodio di energica sollevazione popolare in provincia di Ferrara: Gorino. La vergogna delle 12 profughe. La diocesi: una notte che ripugna. Riconoscibile, al solito, la chiave Galantiniana ormai attestata sul quotidiano dei vescovi.
Evidente inoltre l'accento pietista, cui fanno eco tutti i media di regime, sulle 12 profughe, donne, delle quali una incinta; ma nessuna visione globale del problema, ridotto al lacrimevole caso spicciolo senza tener conto del modi e della realtà nel quale esso è esploso. Nessuna osservazione sulla violenza della requisizione dell'unico 'luogo' di aggregazione della realtà locale di cui si parla, annichilendo tra l'altro una giusta aspettativa di benessere, frutto di lavoro di impegno e di risorse spesi per anni, peraltro gestita da una rifugiata dalla guerra di Serbia lì accolta diversi anni fa; il che  tra l'altro dimostra che da quelle parti non sono allergici all'accoglienza, quando si può parlare propriamente di accoglienza e non di invasione.
Facile, ma riprovevole oltre che ideologicamente miope, solleticare il lato sentimental-buonista e multi-culturalista d'accatto dei lettori e delle masse addomesticabili. Sarebbe certamente più impegnativo responsabile e onesto, invece, tanto intellettualmente quanto eticamente e politicamente, inquadrare l'accaduto nella complessità di un fenomeno assurdo e malgestito che rischia di divenire ingestibile, di una invasione -che tale è- massiccia e minacciosamente foriera di sviluppi ben più drammatici e su più larga scala.
Ormai è fin troppo chiaro - lo dimostra la realtà francese [qui] sulla quale i nostri media di regime tacciono - quanto il problema in prospettiva si stia rivelando esplosivo nei troppi quartieri delle città europee sottratti alla sovranità dei singoli Stati dalle comunità allogene che li occupano ormai come maggioranze e che solo l'uso della forza potrebbe “riconquistare” al fine di ripristinare la sicurezza e l'ordine sociale che ogni Stato che si rispetti deve garantire in primis ai suoi cittadini.
Che dire poi del flusso inarrestabile delle migliaia di sbarchi quotidiani e del fatto che intanto è filtrata una notizia passata sotto silenzio sul caso di diversi ufficiali della Marina militare italiana (inopinatamente utilizzati a raccogliere i sedicenti 'profughi' fin sotto le coste libiche, salvandone peraltro ogni giorno nel resto del mediterraneo, quando non sono navi estere [qui] a riversarli sulle nostre coste), che sono stati messi sotto inchiesta dalla procura di Roma per "omicidio colposo" e "mancata assistenza a persone in pericolo", in relazione al tragico naufragio dell'ottobre 2013 al largo di Lampedusa in cui morirono oltre 270 migranti ?
Basta col dalli al razzista o all'islamofobo a chi, realisticamente e responsabilmente e non per odio ma per autodifesa, sottolinea i rischi sia a breve che a lungo termine di quanto sta accadendo.
Piuttosto il "caso" di Gorino dovrebbe essere emblematico: come esempio per i cittadini indifferenti e imbelli e come monito per le politiche suicidarie di autorità irresponsabili e prevaricatrici.

L'omaggio recente di Benedetto XVI al Patriarca Bartolomeo

Si apre con la prefazione di Papa Francesco e contiene anche una riflessione del Papa emerito Benedetto XVI il volume “Bartholomew Apostle and Visionary” (Nashville, Thomas Nelson, 2016, pagine XXXII + 271, 26,99 dollari). Si tratta di un omaggio al patriarca ecumenico Bartolomeo, pubblicato negli Stati Uniti in occasione del venticinquesimo anniversario della sua elezione alla sede di Costantinopoli.
È leggibile qui il testo di Benedetto XVI, pubblicato da L’Osservatore Romano nella edizione del 13 ottobre 2016. [Fonte]

Aggiornamenti sul V Pellegrinaggio ad Petri Sedem del Summorum Pontificum

Newsletter n. 4 del CNSP 

È interamente dedicata al V Pellegrinaggio del Populus Summorum Pontificum, che si aprirà fra poche ore. Per gli avvisi e le informazioni sulla vita dei coetus, vi rinviamo alla newsletter che uscirà dopo il Pellegrinaggio.
Chi volesse iscriversi alla mailinglist, o desiderasse iscrivere qualche amico interessato, può farlo cliccando qui!

Informazioni e avvisi generali sul pellegrinaggio 2016

Le informazioni generali sul Pellegrinaggio 2016 sono già state diffuse in varie sedi fra cui, ovviamente, la nostra newsletter. Chi volesse consultarle di nuovo, può trovarle qui.
E qui trovate il programma aggiornato.

martedì 25 ottobre 2016

PREGHIERE DELLA SERA

Come abbiamo iniziato questa giornata con le Preghiere del Mattino, così vogliamo concluderla con quelle della Sera. Ovviamente è una proposta di riaffermazione della preghiera cattolica della quale occorre riappropriarsi perché non è più così scontata. Ci auguriamo quindi che queste invocazioni possano accompagnarci per ogni giorno a venire.
Le preghiere che seguono oltre al Pater Ave Gloria, si imparavano sin da bambini.
Oggi le ripropongo per chi già non le conoscesse. E forse vale per i più giovani, che non usano più il Messalino personale nel quale esse sono riportate, insieme e molte altre preghiere, Litanie e devozioni preziosissime per interiorizzare le ricchezze spirituali di cui la Chiesa è custode e dispensatrice. Delle preghiere comuni ho inserito anche il testo latino, la sua lingua sacra che la Chiesa universale non dovrebbe mai abbandonare, per quei giovani che non conoscendolo volessero riappropriarsene.

Segno della croce
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Atto di adorazione
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

PREGHIERE DEL MATTINO

Qui trovate anche le Preghiere della sera.
Un lettore mi scrive tra l'altro: "Penso che una migliore medicina per i nostri tempi sia curare l'edificazione cristiana. Questo è ciò che manca ed è il motivo per cui molti, pur perplessi di fronte alle eresie di Papa Francesco, non comprendono la gravità dell'attacco e finiscono per aderire all'errore".
In diverse occasioni - tranne quando siamo sommersi dalla cronaca incalzante - cerchiamo di essere propositivi e di riaffermare le verità di fede. Le preghiere che seguono oltre al Pater, Ave, Gloria, si imparavano sin da bambini. Oggi le ripropongo per chi già non le conoscesse. E forse vale per i più giovani, che non usano più il Messalino personale nel quale esse sono riportate, insieme e molte altre preghiere, Litanie e devozioni preziosissime per interiorizzare le ricchezze spirituali di cui la Chiesa è custode e dispensatrice. Delle preghiere comuni ho inserito anche il testo latino, la sua lingua sacra che la Chiesa universale non dovrebbe mai abbandonare, per quei giovani che non conoscendolo volessero riappropriarsene.

Segno della croce
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Atto di adorazione
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà per la tua maggior gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

lunedì 24 ottobre 2016

Alcune precisazioni riguardo alle affermazioni dei Vescovi argentini confermate dal Papa.

Ringraziamo Don Tullio Rotondo [qui la sua pagina Facebook] per le sue precisazioni e riflessioni sul documento dei Vescovi argentini approvato da Papa. Questo il titolo: Alcune precisazioni riguardo alle affermazioni dei Vescovi argentini confermate dal Papa. 
Visualizzabile e/o scaricabile da qui in formato pdf

Nell'occasione, richiamiamo l'attenzione sulla dichiarazione di vittoria del card. Kasper [qui] per il "cambio di paradigma nella Chiesa":
« ...Nell’articolo pubblicato su “Stimmen der zeit”, Kasper ratifica e svela quello che ormai è passato alla storia. Ossia che il suo discusso punto di vista a proposito dell’interpretazione dell’epikeia, tra un sinodo e l’altro ha trovato un sostanziale accordo coagulato in quanto espresso dal circolo minore di lingua tedesca nell’assemblea dell’ottobre 2015. Infatti, è nella relazione di quel circolo minore che, scrive Kasper, «viene inserito l’accordo generale che si trova nel capitolo VIII di Amoris laetitia».
Per trovare tale accordo il consenso del cardinale Christoph Schönborn [vedi] emerge sempre più come fondamentale, non a caso è proprio all’arcivescovo di Vienna che lo stesso Papa Francesco ha poi assegnato il ruolo di miglior interprete di Amoris laetitia. Anche per ciò che riguarda la modalità di accompagnamento e inclusione delle coppie di divorziati risposati nella vita della Chiesa».
Dunque non posso far a meno di richiamare l'attenzione di chi legge, sui molti testi da noi pubblicati, indicizzati qui per chi volesse approfondire.

Il Vescovo Schneider: “In epoche di crisi, Dio si serve dei piccoli”

Ancora una volta attingiamo dalle fonti estere ciò che si muove nell'orbe cattolico. Su Onepeterfive, Mons. Athanasius Schneider dagli U.S. A. - Il resoconto di Maike Hickson, 21 ottobre 2016 e, di seguito, una breve relazione del vescovo.

Il 20 ottobre, Sua Eccellenza il Vescovo Athanasius Schneider ha onorato ancora una volta con la sua visita i canonici regolari del New Jerusalem e il loro priorato dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria in Charles Town, in West Virginia. Vi ha celebrato una messa bassa accompagnata da bei canti intonati da un coro. Alla celebrazione erano presenti anche famiglie numerose e il Vescovo Schneider ha dato la prima comunione a un bambino. Dopo la santa messa, Sua Eccellenza ha fatto un breve discorso parlando a braccio.

Il Vescovo Schneider: “In epoche di prova e di crisi, lo Spirito Santo utilizza … i piccoli nella Chiesa…”

domenica 23 ottobre 2016

Nella Piana di Ninive, a Bartella, reissata la Croce, le campane suonano di nuovo!

Una bella notizia, alla quale speriamo e preghiamo ne seguano altre. Il video qui ripreso ci mostra immagini commoventi dei combattenti cristiani appartenenti alle Forze della Piana di Ninive, già drammaticamente abbandonata, che hanno riconquistato la città di Bartella! È in francese; ma è comprensibile, mentre le immagini parlano da sole...

Altre immagini dal web:

sabato 22 ottobre 2016

Novena per il 31 ottobre (e per ogni volta che serve)

Carissimi, Questo è uno dei frutti, almeno il primo di quelli visibili, del nostro splendido incontro di oggi, 22 ottobre, dono del cielo e della Vergine Maria, apertosi con la Santa Messa in San Clemente al Laterano. Mentre ringrazio tutti coloro che sono intervenuti da luoghi diversi, ma anche quanti di voi erano presenti spiritualmente e mentre vi prometto il resoconto dell'evento, vi propongo una speciale novena.
Infatti, tra nove giorni, dopo l'inspiegabile e assurdo preludio dell'ingresso della statua di Lutero insieme ad un pellegrinaggio (sic) di Luterani in Vaticano [qui], accadrà di peggio. Il prossimo 31 ottobre il papa si recherà a Lund, in Svezia, e parteciperà alla cerimonia congiunta luterano-cattolica per commemorare il 500° anniversario della Riforma. Come si legge nel comunicato redatto dalla Federazione Luterana Mondiale e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, «l’evento intende mettere in evidenza i 50 anni di continuo dialogo ecumenico fra cattolici e luterani e i doni derivanti da tale collaborazione. La commemorazione si impernia sui temi del rendimento di grazie, del pentimento e dell’impegno nella testimonianza comune. L’obiettivo è di esprimere i doni della Riforma e chiedere perdono per la divisione perpetuata dai cristiani delle due tradizioni».
Non possiamo rimanere indifferenti ad un evento di questa portata, a proposito del quale vi invito a consultare la nutrita documentazione archiviata qui. Ed ecco dunque la nostra arma più potente, nella Comunione dei Santi: il Santo Rosario, al termine del quale, per i prossimi nove giorni, reciteremo la preghiera al Cuore Immacolato di Maria Regina e Corredentrice.

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Novena per il 31 ottobre
(e per ogni volta che serve)

Non c’è differenza per il Cielo tra il salvare per mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi, perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze,
ma è dal Cielo che viene l’aiuto (1 Mac 3, 18-19).
Tu che, riparando ogni cosa con i tuoi meriti,
sei divenuta Madre e Signora di tutto,
Tu che, per il singolare concorso prestato alla nostra redenzione,
sei vera Regina del mondo,
Tu che, intimamente associata all’opera dell’umana salvezza,
frutto del Tuo olocausto d’amore fuso all’immolazione espiatoria di Cristo,
ci doni con Lui e da Lui la vita divina,
accogli nel Tuo Cuore immacolato la supplica dei figli in balìa della tempesta
e trasmettila ben più perfetta e potente al Sacro Cuore del Figlio Tuo.
Tu conosci i disegni degli empi penetrati nel Santuario di Dio
per trasformarlo, se possibile, in tempio del diavolo.
Tu ci hai messi in guardia dalle insidie in cui saremmo caduti
se non avessimo ascoltato i Tuoi ripetuti richiami.
Oggi veniamo a prostrarci ai Tuoi piedi
implorando perdono per tanta inerzia e tiepidezza,
ma confidando al contempo nella paziente bontà del Tuo Cuore di Madre,
per il quale non è mai troppo tardi.
Impedisci d’ora in poi ogni sacrilego incontro
tra chi dovrebbe rappresentare Tuo Figlio
e quelli che in vaste regioni del mondo ne hanno sedotto i fedeli,
separando dal Suo mistico Corpo tante membra, redente dal Suo Sangue,
con dottrine perverse che falsificano la Sua Parola di verità.
Disperdi con il Tuo scettro regale
tutti i demòni che nella notte di una vigilia santa(1)
saranno stoltamente evocati da chi rifiuta la luce divina,
non più trattenuti da chi, pur avendo missione di istruire e difendere,
preferisce tacere e nascondersi, abbandonando le pecore ai lupi.
Schiaccia sotto il Tuo calcagno la superbia di Satana e dei suoi cultori,
che si tratti di eretici, traditori o ignari gaudenti.
Manda i Tuoi santi Angeli a nostra difesa e protezione,
suscita ardenti e coraggiosi araldi del Vangelo,
rianima i cuori dei Tuoi figli devoti:
che quel giorno non sia ricordato
se non per la Consacrazione del mondo al Tuo Cuore immacolato,
in attesa che Gli sia apertamente consacrato il popolo
che hai scelto in vista del Tuo trionfo, Maria!

(da recitare al termine del santo Rosario)
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1. E neppure dimentichiamo che nella stessa data ricorre la vigilia della Festa di Ognissanti, purtroppo sostituita dall'ormai più nota Halloween, che costituisce uno dei tanti processi di ‘de-cattolicizzazione’, in cui viene rimossa la spiritualità cristiana innestata su un antica tradizione celtica di Samhain, contemplazione gioiosa che manifestava il desiderio che la morte non fosse l’ultima parola sulla vita umana e testimoniava, a suo modo, la speranza nell’immortalità delle anime. Il cristianesimo infatti vi innestò la propria convinzione della costante presenza ed intercessione della chiesa celeste, della comunione dei santi che già vivono in Dio, rinnovando dall’interno l’attesa ed il desiderio che l'antica tradizione celebrava. La resurrezione di Cristo era l’annuncio che la presenza benedicente dei propri defunti non era pura illusione, ma certezza dal momento che noi, i viventi di questa terra, viviamo accompagnati da Cristo e da tutti i suoi santi. Samhain divenne così Halloween, che deriva da All Hallow's Eve e vuol dire semplicemente ‘Sera della festa dei Santi’, ‘Vigilia della festa dei santi’. 
Tuttavia, nella corrente letteratura esoterica ed occultistica si danno delle fantasiose e infondate versioni della festa celtica di Samhain, che sono poi quelle che fanno da riferimento alle moderne celebrazioni stregonesche e neopaganeggianti e che hanno creato agli occhi di molte persone l'immagine inquietante di Halloween, ma che nella maggior parte dei casi ormai acquista un aspetto satanico. Ciò avviene attribuendo a Samhain il nome di una oscura divinità, ‘Il Signore della morte’, ‘Il Principe delle Tenebre’, che in occasione della sua celebrazione chiamava a sé gli spiriti dei morti, facendo sì che tutte le leggi dello spazio e del tempo fossero sospese per una notte, permettendo agli spiriti dei morti e anche ai mortali di passare liberamente da un mondo all'altro. Per questo Samhain viene considerato dai moderni e fantasiosi esoteristi come un momento dedicato alla divinazione, in cui cioè si può facilmente prevedere il futuro e predire la fortuna.  E così la ‘festa dei morti’ di ancestrale tradizione celtica, perduta la sua giustificazione cristiana, si è trasformata in una specie di celebrazione dell'oscurità, della magia, con contorno di streghe e demoni. La solidarietà tra le generazioni, tra i morti e i vivi, ha lasciato posto ad un terrore cupo e gotico della morte. Ed è così che Halloween costituisce uno dei tanti processi di ‘de-cattolicizzazione’, “spazzata via dalla nuova visione orrifica, estremamente moderna nel suo essere allo stesso tempo scientista, positivista e affascinata dall'elemento magico-occultistico”.

don Elia. Farisei luterani

Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia
(Lc 12, 1).

Ipocrita, in greco, significa attore. Qualcuno che recita una parte. C’è chi recita scrupolosamente una parte scritta, trasmessa dai testi antichi, senza aderirvi pienamente e rimanendo così estraneo al mistero. C’è pure chi improvvisa la sua parte sostenendo che si tratterebbe di quella originale (che la tradizione dei dottori avrebbe deformato), non si sa come ritrovata intatta da pretesi “riformatori”. Ma chi si oppone alla forma in nome di una ri-forma costruita su misura cade nello stesso errore: il formalismo di un pensiero che ingabbia la trascendente realtà divina. Ogni discorso su Dio – che si vada in senso integralista o in senso modernista – si dissolve così in un nominalismo astratto in cui si gioca con le parole, dimentichi della realtà effettiva.

venerdì 21 ottobre 2016

Laura Fabbricino. Lettera all'alba

Sono giorni che sto male.
E lo dico raramente.
Ho visto i miei amici piangere ed essere soli. Soli nell' anima.
Nella mia impotenza e mediocre capacità di dire "c'è Gesù! "... ho pensato a chissà quanti stanno come loro.
Così stamattina... Ho chiesto di pubblicare il mio appello.
Ai miei amici...e a tutti quelli che non riesco ad aiutare come vorrei.

  * * *
LETTERA ALL' ALBA

Spettabile redazione,
chi vi scrive è una anonima, una tra le 5000, e oltre, firmatarie della Supplica Filiale al nostro amato Santo Padre.
In questi ultimi tre anni e mezzo i lavori Sinodali promettevano una grande cura pastorale e una particolare attenzione ai disordini morali delle famiglie distrutte a causa del divorzio e a quelle che vivono in circostanze non compatibili con la Verità della Chiesa. 
Personalmente ho vissuto e vivo fianco a fianco con molte persone (sottolineo persone), veramente in grave difficoltà interiore e che avrebbero bisogno di una unica parola, bruciante e salata, forse, ma data con amorevole e sincera preoccupazione, dalla Chiesa. 
Ciò che si è verificato, però, è che non solo non è cambiato nulla nell' accompagnamento alla verità per il semplice fatto che bisognerebbe istituire percorsi di formazione e di istruzione in ogni diocesi, proprio nell' ambito della pastorale familiare e ciò non viene fatto, ma vi è smarrimento totale per le "soluzioni" soggettive/oggettive date in "foro interno" a seconda della logistica parrocchiale.
Io vedo e so di casi che ricevono alcune indicazioni in una parrocchia del paese, per essere poi ribaltate dal fraticello del convento dei cappuccini dello stesso paese! Con quale risultato? Il crollo ulteriore. O la rabbia.
Nel mezzo ci stanno anime che non vogliono andare all' inferno.

Venerdì 21 ottobre. La preghiera di riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Mentre il mondo sembra precipitare in un enorme conflitto, manteniamoci fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e preghiamo il Signore perché ci salvi dal flagello della guerra e ci doni la Sua pace (Gv 14, 27).

Per la nostra formazione, leggiamo un'altra lettera di Padre Pio da Pietrelcina al Padre spirituale, tratta dal Primo Volume dell'Epistolario. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

Luciano Garofoli. Le Rogazioni

Delle Rogazioni avevamo già parlato qui. E ricordate la nostra Messa votiva Tempore belli? [qui].
Ma ringrazio l'Autore per questa condivisione di un testo così completo. 

A peste, fame, et bello, libera nos Domine!
A flagello terrae motus, libera nos Domine!
Te rogamus. Audi nos Domine
C’è stata un’epoca in cui il cristianesimo non era soltanto una religione ma il vero e proprio modus vivendi che regolava la vita del mondo. Tutto si conformava ad esso ogni più piccola azione, ogni modo di fare quotidiano: dal come relazionarsi con gli altri, cioè con il “prossimo”, al concepire gli spazi dove passare l’esistenza, alla stessa toponomastica delle città e dei luoghi di normale svolgimento di qualsiasi tipo di attività.

E non ci si venga a raccontare che queste erano manifestazioni conseguenze dirette di un potere religioso che tendeva a soffocare qualsiasi anelito di libertà o di novità. O peggio erano lo stereotipo prefabbricato ed imposto con la forza, se non addirittura con il terrore, da un sodalizio formato dal potere temporale e da quello spirituale uniti e fusi per puntellarsi a vicenda e schiacciare la gente.

giovedì 20 ottobre 2016

Domenica 23 ottobre Santa Messa Antiquior a Torino

Associazione Introibo ad Altare Dei dà notizia che

Domenica 23 ottobre 2016 - ore 18.30 
presso la  Parrocchia Gesù Crocifisso e 
Madonna delle Lacrime  
Via Giaveno 39, Torino 

sarà celebrata una S. Messa nel Rito Romano Antiquior (Messale latino di S. Giovanni XXIII del 1962).
Celebrante: mons. Massimo Degregori, Prelato d'Onore di Sua Santità e Attaché all'Osservatorio Permanente della Santa Sede presso la sede di Ginevra delle Nazioni Unite.

mercoledì 19 ottobre 2016

Agostino Nobile. Una Chiesa che non riconosce il male non ha futuro

Drammaturghi, romanzieri, cantastorie di sempre e di tutte le civiltà, anche i più sprovveduti, sapevano che per creare una storia credibile e accattivante sono necessari perlomeno due antagonisti che rappresentano il bene e il male, il bello e il brutto. Dalle favole di Esopo a W. Shakespeare, da Públio Virgílio a Harold Pinter, fino alle soap opera e ai film Matrix. Anche nei cartoni animati, a parte i Teletubbies, prodotto per i bambini di pochi mesi fino ai tre, quattro anni, la lotta tra il bene e il male è l'aspetto fondante dei racconti. Per citarne alcuni, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Tom and Jerry, fino ai brutali ma simpatici Road Runner e Wile Coyote (Beep Beep e Vilcoyote). Togli uno di questi personaggi e crolla la narrazione, diventando una storia tediosa come una giornata grigia col raffreddore, passata a letto davanti alla TV. Più o meno quello che è diventato il cattolicesimo, lentamente e inesorabilmente, da cinquant'anni a questa parte. Oggi, la situazione è diventata paradossale: tutti assolti, da Maometto a Lutero, i veri nemici sono quei cattolici definiti fondamentalisti. Della serie, disturbo dissociativo dell'identità.

don Curzio Nitoglia. Il problema dell'una cum. Secondo S. Tommaso, Gaetano, Bañez, Billuart e Garrigou-Lagrange

Il problema dell'una cum
Secondo S. Tommaso, Gaetano, Bañez, Billuart e Garrigou-Lagrange 

Padre Domingo Bañez

L’eminente teologo domenicano Domingo Bañez[1], commentando la Somma Teologica dell’Aquinate (In IIam-IIae, q. 1, a. 10) e riprendendo l’ipotesi del suo confratello il cardinal Tommaso de Vio detto il Gaetano[2] (De comparatione auctoritatis Papae et Concilii, Roma, Angelicum, 1936, ed. a cura di Vincent Pollet, cc. 18-19), spiega che, se, per pura ipotesi investigativa, il Papa cadesse in eresia, resterebbe Papa. Infatti la mancanza della grazia santificante lo separerebbe dall’anima della Chiesa e la mancanza di fede dal corpo di essa, ma la giurisdizione visibile del Pontefice romano non ne verrebbe scalfita poiché essa riguarda il governo visibile della Chiesa, che è una società visibile e non può essere privata  dell’autorità visibile che la governa a motivo della mancanza di grazia o di fede, i quali sono abiti soprannaturali invisibili[3]. 

martedì 18 ottobre 2016

don Elia. Il re è nervoso

Evviva! Finalmente il muro di silenzio comincia a cedere. Per la prima volta, le voci del dissenso cattolico sono state prese in considerazione come un insieme, implicitamente riconosciute quali espressione di un vasto movimento di pensiero che, per quanto articolato e diversificato, contesta gli attuali orientamenti prevalenti della gerarchia. La tattica finora adottata dal sistema – quella di ignorare sistematicamente ogni voce fuori dal coro – si sta infatti rivelando inefficace, se non addirittura controproducente: i portavoce della protesta continuano a moltiplicarsi, a mettersi in contatto e ad organizzarsi. Evidentemente il dittatore comincia a innervosirsi e i suoi consiglieri han dato incarico ai pappagalli di regime di passare al contrattacco: neutralizzate gli avversari bollandoli nientemeno che di ultratradizionalisti!

Cristiano Lugli. La nuova breccia omosessualista che si fa largo nella Chiesa

Nell'appassionata serie de' i nuovi mostri a cui ogni giorno ci tocca assistere, incassando colpi su colpi che sembrano non aver mai fine, o comunque propensi a farsi avanti senza tregua, i cattolici - ma soprattutto la Santa Chiesa - hanno dovuto apprendere un altro stucchevole fatto avente come soggetto Niki Vendola, soggetto che, di per sé, dovrebbe entrare meno di tutti in quanto accaduto. Fatti passare un discreto numero di giorni, utili per comprendere appieno la situazione, è ora doveroso spendere qualche parola in merito a questo caso, evidentemente non compreso in tutta la sua gravosa rilevanza.
Come probabilmente ormai tutti sanno, quantomeno grazie alle sbandierate volute e cercate da tutta la stampa a cui senz'altro il vecchio Niki ha passato informazioni, è stato battezzato pochi giorni fa' il figlio biologico di Eddy Testa, compagno di Vendola col quale ha deciso di ricorrere alla fabbrica dell'utero, sganciando fior fior di soldoni per prendere in affitto quello di una donna canadese che ha dato alla luce Tobia.
La madre biologica, rimossa velocemente dalla lista dei parenti stretti una volta saldato il caro conto, è stata presto rimpiazzata dalla figura vendoliana che si attribuirebbe illecitamente e scandalosamente il ruolo di "madre".
Ma tutte queste cose le sappiamo, e ci ricordiamo lo scalpore che fecero nel momento in cui venne dichiarata la nascita di Tobia, Vendola arrogandosi il titolo genitoriale come se nulla fosse, della serie: il figlio l'ho ordinato io, il seme è del compagno mio, ergo ho potestà pure sul bambino nascituro.

lunedì 17 ottobre 2016

7 novembre. Giornata di Studio a Montefiascone: 'Le ragioni del bene comune'

Segnaliamo la Giornata di Studio a Montefiascone promossa da SITA, IVE e Osservatorio Van Thuân. Chi è interessato può scaricare qui la locandina in pdf

La Dottrina sociale della Chiesa e San Tommaso d’Aquino
Le ragioni del bene comune
Giornata dei studio a Montefiascone - 7 novembre 2016

Le tematiche dell’impegno sociale e politico dei cattolici evaporano sempre di più in qualcosa di indistinto e generico. I concetti e i temi perdono di densità e profondità e si appiattiscono sul sentire piuttosto superficiale delle ideologie odierne. E’ questo il caso, tra gli altri, della visione del “bene comune”. La orizzontalizzazione dei temi della Dottrina sociale della Chiesa, a seguito della “svolta antropologica”, è sotto gli occhi di tutti. La cosa riguarda lo stesso corpus dottrinale della Dottrina sociale della Chiesa che oggi si tende a saltare, sulla spinta di un pastoralismo teso a praticare una solidarietà senza dottrina.

Le risposte integrali di don Nicola Bux nell'intervento pubblicato da "La Stampa"

Abbiamo ripreso alla fonte la trascrizione delle risposte integrali di don Nicola Bux - citato tra gli "oppositori" del papa nell'intervento pubblicato da La Stampa, nel quale siamo coinvolti anche noi e di cui abbiamo parlato qui - a Giacomo Galeazzi, che gli aveva posto cinque domande.  
1. La prima concerneva le ragioni dell’opposizione, interna alla Chiesa cattolica, così vasta verso il Vescovo di Roma attualmente regnante;
Un punto di debolezza del pontificato di Francesco mi sembra il venir meno dell’unità cattolica, se si considerano i recenti interventi individuali e collettivi di vescovi: gli argentini della zona di Buenos Aires e i canadesi della regione Alberta, che sull’ammissione dei divorziati risposati alla Comunione, hanno dato interpretazioni opposte. Ciò significa che è finita appunto l’unità cattolica? Il documento che ha provocato questo è l’«Amoris laetitia», l’Esortazione apostolica uscita dai Sinodi sulla famiglia, nei quali erano già emerse le contrapposizioni. Poiché stanno delineandosi prassi opposte, inevitabilmente si porrà la questione al Pontefice: se la morale sia una per tutta la Chiesa cattolica, o a ‘geometria variabile’ in Argentina, in Polonia, etc… Questo causerebbe gravi conseguenze per l’unità della Chiesa. Inoltre, da pastori e teologi autorevoli, è stato detto che parti consistenti dell’Esortazione apostolica, sono in contrasto con l’enciclica di Giovanni Paolo II, «Veritatis splendor», l’ultimo documento del magistero che si è pronunciato in modo sistematico sulla morale cattolica. Quindi, si approfondirà il divario tra chi sostiene la linea della continuità nel magistero e chi vuole voltare pagina fornendo una lettura relativistica della morale? L’«Amoris laetitia», presenta una teologia morale ‘in situazione’ - negli anni ‘70 ne era fautore il gesuita della Gregoriana, Joseph Fuchs - secondo cui l’etica oggettiva deve lasciarsi modulare a seconda delle latitudini e dei casi.

Si va allargando il consenso alla 'Dichiarazione di fedeltà'.

Il testo italiano del documento, che è stato reso disponibile in varie lingue, nel blog è pubblicato qui

La Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina, diffusa nelle ultime settimane, ha già raccolto quasi 5.000 autorevoli firme, tra cui, oltre a quelle dei cardinali Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, e Jãnis Pujats, e dei vescovi Juan Rodolfo Laise, Andreas Laun e Athanasius Schneider, segnaliamo, in aggiunta ai nomi delle prime 80 personalità, quelli di Mons. Taras Senkiv, vescovo di Stryi in Ucraina; Mary Clare Meney, della National Association of Catholic Family (Australia); Reinhard Dörner, Presidente del Kardinal Von Galen Kreis (Germania); John Vennari, direttore del Catholic Family News (Stati Uniti); Michel Bastit dell’Università di Borgogna (Francia); Carlos Freile, Direttore dell’Accademia di Storia Ecclesiastica dell’Ecuador; Lucrecia Rego de Planas, fondatrice di Catholic.net (Messico); gli studiosi domenicani Thomas Crean (Inghilterra) e Alberto Strumia (Italia); il teologo Claude Barthe (Francia); i padri Alessandro Apollonio e Paolo Siano dei Francescani dell’Immacolata (Italia); il prof. don Roberto Spataro; Thomas Ward, membro della Pontificia Accademia per la Vita (Inghilterra); William Fahey, presidente del Thomas More College (Stati Uniti); gli scrittori Francisco José Fernández de la Cigoña (Spagna), Filip Mazurczak (Polonia), Christopher Ferrara e David Pietrusza (Stati Uniti) e molti altri.

domenica 16 ottobre 2016

La Stampa: Tornielli, Galeazzi & Introvigne inseriscono CHIESA E POSTCONCILIO nel "grande gombloddoh" antibergogliano

Siamo uno degli 8 siti che “attaccano duramente Francesco”, insieme a Radio Spada, Corrispondenza Romana, Fondazione Lepanto, Unavox, Riscossa Cristiana, Lo Straniero.
Se avete tempo da buttare e voglia di fare un po’ di risate, dategli una letta: è pubblicato su La Stampa di oggi.


Non potevamo chiedere miglior pubblicità: nel momento in cui Bergoglio corre a canonizzare San Lutero Protettore degli Eretici, la stampa di regime ci qualifica come "siti critici", "galassia del dissenso", "cattolici leghisti", "vicini a posizioni sedevacantiste", e via scorreggiando - ah, dimenticavo «i toni apocalittici e irridenti» del blog «Chiesa e Postconcilio»: ecco, siamo proprio in tema.

L'intento dell'infografica è di evidenziare numeretti piccoli - "vedete? solo otto siti «attaccano duramente» e tre blog «quotidianamente critici»" (sottinteso: un miliardo di cattolici non lo fa)... "vedete? solo 55mila seguaci della pagina di Socci" (sottinteso: un miliardo di cattolici non la segue)... "vedete? 45 teologi e 80 prelati e laici" (sottinteso: un milione di clero e religiosi non sono contrari a Bergoglio)...

Ma la ciliegina sulla torta è il Fratello Sacerdotale San Pio X. Più che uno svarione di un eventuale massone in redazione, sembra uno di quei refusi messi lì apposta.

La Santa Messa e la Consacrazione

Ringrazio il carissimo lettore per la condivisione di questo suo testo.

L’altare (alta res: luogo elevato destinato al rito sacrificale) sul quale si celebra la Messa, è di pietra (non di legno), consacrato dal Vescovo e contenente delle reliquie in ricordo di quando si celebrava sulla tomba dei cristiani martiri. L’altare è simbolo del Cristo glorioso e viene spogliato il venerdì santo, in ricordo del Cristo spogliato delle vesti. L’altare riceve un’oblazione (offerta) di immolazione: l’offerta a Dio di una cosa che si distrugge (immolazione). Durante la Messa l’offerta del Corpo e del Sangue di Gesù e la loro mistica immolazione avvengono al momento della Consacrazione. Prima, all’offertorio, il sacerdote celebrante e i fedeli uniscono l’offerta di loro stessi all’unica offerta gradita a Dio, quella di Gesù. Poi il sacerdote (Cristo) presso l’altare (Cristo) attua l’offerta di che Cristo fa di sè:  
-Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi.
-Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me.

sabato 15 ottobre 2016

Scandalo in Vaticano: Lutero varca il Vaticano nel giorno anniversario dei 99 anni dal "miracolo del Sole" di Fatima

Difficile tacere su questo ennesimo scempio. Ne avevamo parlato nelle discussioni; ma ritengo necessario contribuire a dare visibilità alla denuncia che si sta travalicando ogni limite. Oltretutto un controsenso: in Vaticano entra una statua di Lutero mentre i suoi seguaci hanno abolito le statue della devozione cattolica... Continuo a chiedermi come un sensus fidei cattolico possa tollerare aberrazioni simili senza batter ciglio. Anche per questa ennesima affermazione del falso ecumenismo, perdona, benedici e libera nos Domine!
Riprendo da qui. estrapolandolo, il breve testo che segue e le immagini che, da sole, sono eloquenti oltre ogni dire.

Siamo all'inizio dell'annus terribilis. Se non è l'abominio della desolazione ci siamo molto vicini.
«Pestis eram vivus, moriens ero mors tua»;
«Papa, da vivo ero la tua PESTE; da morto sarò la tua MORTE!» (Martin Lutero)
Una "profezia" che si realizza all'inizio dell'Anno centenario di Fatima?