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domenica 31 luglio 2022

Il perdono di Assisi. «Non anni, ma anime!»

Testo che giova riprendere ogni anno; per vivere "Il perdono di Assisi" (1-2 agosto). Chi può approfitti!

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore! Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime.
La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”. E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”.

Pietro De Marco: La cura per la verità è più che un atto penitenziale

Le premesse. Gli attuali leader indigeni, in visita anche dal Papa in Vaticano, stanno raccontando al mondo degli abusi e delle violenze che sarebbero avvenute nelle scuole residenziali canadesi, così che chi non parla di genocidio fisico parla di genocidio culturale. C'è però chi considera una colossale montatura giornalistica la notizia delle fosse comuni canadesi che si dicono trovate nel giardino delle scuole residenziali, di proprietà statale ed amministrate per la maggior parte dalla Chiesa cattolica. Eppure lo stesso storico Jacques Rouillard ha messo fortemente in dubbio la loro affidabilità. Non esiste nessuna fossa comune; la falsa notizia è nata nel 2021 da un antropologa che ne ha ipotizzato l’esistenza rilevando con un georadar depressioni e anomalie nel terreno. Nessuno scavo è stato mai realizzato, ma i media canadesi hanno dato ampio risalto al ritrovamento di resti umani in una fossa comune. La notizia è esplosa nel mondo quando il primo ministro Justin Trudeau ha rilanciato la “scoperta” tramite un tweet. E, da qui, su ogni quotidiano del globo è stata sbandierata la fossa comune. I media cattolici italiani, compreso Vatican news, si sono accodati senza criterio e senza alcuna verifica. E così ha fatto anche Bergoglio. Il vero obbiettivo degli attuali leader indiani, secondo Rouillard, è diffondere queste voci (senza preoccuparsi di dimostrarle) per ottenere risarcimenti milionari da parte della Chiesa, così come li hanno già ottenuti dal governo canadese. Ma le "richieste di perdono" indiscriminate, acritiche, fatte a prescindere, secondo quello che appare uno schema precostituito ormai, da un lato annullano dall'altro criminalizzano l'intero passato, missionario e non, della Chiesa. Esse presuppongono in chi le fa la mancanza della vera fede. Tutti questi papi ansiosi di chiedere continuamente scusa al mondo (e che mondo, lercio e corrotto come non mai) per l'esistenza stessa della Chiesa cattolica, non hanno evidentemente la fede. E non hanno anche intelletto, perché non può averlo chi si dedica alla autodemolizione della propria istituzione, come quel tale che segava allegramente il ramo d'albero sul quale era seduto. Ci resta un senso di liquidazione, quasi un desiderio di chiedere scusa di esistere a nome della Chiesa. Eppure quei missionari che andarono in Canada ci andarono per annunciare il Vangelo e le loro intenzioni erano nobili e pure. (M.G.)

La cura per la verità è più che un atto penitenziale 

Ho molto apprezzato l’intervento di Roberto De Mattei A proposito del mea culpa di papa Francesco in Canada del 27 u.s. [qui] e mi permetto qualche riflessione aggiuntiva. Sul viaggio di papa Francesco in Canada, chiederei un giudizio articolato; non può esserne ignorata, oltre allo slancio di carità, una sapienza politica (lo ha osservato persino il vaticanista di una TV italiana al seguito del viaggio). È stato tolto di mano, o almeno spuntato, al Primo Ministro Trudeau e al suo anticattolicesimo lo strumento infamante della Chiesa sempre inumana, razzista ecc. Bene. Ma quello che dispiace, al solito, è il disinteresse del papa per una verità delle cose che non sia quella dei media. Disinteresse non solo dovuto (come dirò) alla considerazione che le verità che non arrivano ai media, anche non ostili, sono comunque troppo complicate (si presume) da argomentare; non ce ne possiamo occupare. 

Domenica ottava dopo la Pentecoste

Domenica ottava dopo la Pentecoste

All'ufficio.
Questa Domenica veniva chiamata, nel medioevo, sesta e ultima Domenica dopo la Natività degli Apostoli o festa di san Pietro, negli anni in cui la Pasqua toccava il suo punto estremo in aprile. Essa non era invece che la prima della serie domenicale cosi denominata quando la Pasqua seguiva immediatamente all'equinozio di primavera.
Abbiamo visto che a motivo dello stesso moto così variabile impresso a tutta l'ultima parte del ciclo liturgico dalla data di Pasqua, questa settimana poteva essere già la seconda della lettura dei libri Sapienziali, benché il più delle volte vi si debba continuare ancora quella dei libri dei Re. In quest'ultimo caso, è l'antico tempio innalzato da Salomone alla gloria di Dio che attira oggi l'attenzione della santa Chiesa; e i canti della Messa sono allora in perfetta armonia con le lezioni dell'Ufficio della notte.

Schizofrenia e autodemolizione

La scorsa settimana mi trovavo in Irlanda per partecipare al campeggio estivo organizzato dall’Irish Society for Christian Civilisation, la TFP irlandese. La domenica, mi è capitato fra le mani l’ultimo numero dell’Irish Catholic, il settimanale cattolico locale. Quaranta pagine di notizie, commenti e pubblicità religiosa in formato tabloid.
Mi è subito sembrato che gli articoli potessero essere classificati in due grandi categorie:
- la crisi nella Chiesa;
- le cause che hanno innescato tale crisi.
Nella prima categoria possiamo inserire l’annuncio che in Irlanda si cominceranno a celebrare “funerali laici”, cioè presieduti da un laico e non da un sacerdote. Il motivo: l’irreversibile mancanza di clero. “I fedeli dovranno abituarsi”, sentenziava laconicamente l’articolo. Infatti, mentre prima del Concilio il St. Patrick College di Maynooth ordinava una media di novanta novelli sacerdoti ogni anno, nel 2021 quel numero è sceso a sei. Secondo l’Irish Association of Catholic Priests, fra morti e apostasie, la Chiesa in Irlanda ha perso negli ultimi tre anni il 20% del suo clero.

sabato 30 luglio 2022

Negromanzia papale in mondovisione. Bergoglio partecipa ad un rito pagano che invoca «il sacro circolo degli spiriti»

Ottimo articolo. La situazione è disperante... C’è stato un tempo, nella chiesa, che tale «accesso al sacro cerchio degli spiriti» era chiamato con un nome preciso, negromanzia. E condannato e perseguito dall’autorità cattolica. Ma ora, nella neochiesa conciliare, anche quello diventa permesso – anzi, promosso in prima persona, in mondovisione, dallo stesso romano pontefice...

Nel quarto giorno del suo «pellegrinaggio» apostolico in Canada, papa Francesco si è unito a un rituale pagano indiano di «smudging» («purificazione») durante la sua visita in Quebec, partecipando alla pratica indigena prima di pronunciare un lungo discorso in cui ha espresso «profonda vergogna e dolore» per il ruolo svolto dai membri della Chiesa cattolica nella storia del Canada.
Arrivato a Quebec City, dopo brevi presentazioni, Bergoglio, insieme a dignitari civili, è stato accolto nella sala dei ricevimenti mentre un uomo indigeno cantava e suonava un tamburo. Secondo il presentatore, una «tradizionale lampada Inuit è stata accesa».

La sussidiarietà di Popper non è quella della Rerum novarum. Nota critica a Dario Antiseri

Interessante puntualizzazione. Nella Dottrina sociale della Chiesa — che non ha accantonato la metafisica — il principio di sussidiarietà è inseparabile da quello di “ordine naturale finalistico della società”, che è appunto una nozione metafisica. La sussidiarietà non è la pretesa dei corpi intermedi di perseguire autonomamente i propri obiettivi, ma è la pretesa di perseguire responsabilmente i propri fini naturali. Senza questa visione finalistica della società e dei corpi intermedi, la sussidiarietà soddisfa una pretesa artificiosa e artificiale.

Dario Antiseri scrive un breve articoletto sulla sussidiarietà, pubblicato nell’ultimo numero della rivista culturale della Cattolica di Milano, “Vita e Pensiero” [n. 3 /2022, “Il principio di sussidiarietà, diga allo Stato onnipotente”, pp. 57-62]. Il noto filosofo non deve aver dedicato a questo articolo molto del suo tempo. Si è limitato a ricordare i punti del magistero che parlano del principio di sussidiarietà e ad agganciare il discorso a pensatori “liberali” come Tocqueville, von Hayek e Popper. Quello di sussidiarietà, infatti, è da lui è chiamato la “via aurea del cattolicesimo liberale” (p. 57).
Ci si sarebbe aspettato qualcosa di più da Antiseri, pur sapendo che, essendo egli contrario alla possibilità della metafisica (e questo da lungo tempo, fin da quando pubblicò nei primissimi anni Ottanta del secolo scorso il saggio “La metafisica fondamentale per la scienza e dannosa per la fede” di scuola popperiana), non può cogliere fino in fondo il significato della sussidiarietà. Nella Dottrina sociale della Chiesa questo principio è inseparabile da quello di “ordine naturale finalistico della società”, che è appunto una nozione metafisica. La sussidiarietà non è la pretesa dei corpi intermedi di perseguire autonomamente i propri obiettivi, ma è la pretesa di perseguire responsabilmente i propri fini naturali. Senza questa visione finalistica della società e dei corpi intermedi, la sussidiarietà soddisfa una pretesa artificiosa e artificiale. La sussidiarietà non è a disposizione del relativismo della società civile, ossia di una libertà priva di verità. Sul nesso inscindibile tra libertà e verità il magistero della Chiesa ha insistito molto, mentre Antiseri non precisa la questione.

venerdì 29 luglio 2022

Un musulmano uccide un cattolico bianco, ma non si può dire

Qui l'indice dei precedenti sul filo-islamismo. Riprendiamo dalla cronaca: "In Francia è sorpasso dell'Islam sul Cristianesimo". Lo dicono in Vaticano e le preghiere di el Kebir negli stadi dei giorni scorsi lo mostrano. Il consulente di Macron: "Più musulmani praticanti che cattolici praticanti". Ogni due settimane nasce una moschea e scompare una chiesa (5.000 nei prossimi otto anni). Intervista all’esperta di Ratzinger: “Siamo i nuovi dhimmi, la situazione è davvero preoccupante e così facendo cancelliamo la nostra stessa civiltà”. Nelle prime città si mettono a tacere le campane e autorizzano i muezzin… Senza essere allarmisto, basta essere realisti.

Un musulmano uccide un cattolico bianco, ma non si può dire
Il terrorismo islamico fa l'ennesima vittima a Marsiglia nel silenzio dei media francesi (a Marsiglia il 45% dei cittadini sotto i 30 anni è di fede musulmana)
Il 27 maggio, un dispaccio della France-Presse annunciava la morte di un "tale gravemente ferito perché accoltellato davanti alla scuola dei suoi figli, a Marsiglia". L'Afp specificava che la vittima era un medico militare, che l'aggressore era "di nazionalità francese" e che pare avesse agito "in nome di Dio", aggiungendo che "l'ipotesi terroristica era stata esclusa dagli inquirenti" e che "l'uomo soffriva solo di disturbi psicologici". Compreso il messaggio di cordoglio del ministro delle Forze Armate e del Sindaco di Marsiglia, l'agenzia aveva speso 225 parole per raccontare l'omicidio. Pochi giorni dopo, sempre l'Afp raccontava una rissa tra cicogne e dell'intensa emozione che la cosa aveva suscitato sui social. Per il cicognicidio erano state dedicate 352 parole. Una cicogna fa più notizia di un padre di famiglia assassinato in nome di Allah.

Papa Francesco, perché un pontificato “liquido” non è possibile

Nella nostra traduzione da Monday Vatican una centrata analisi sul pontificato attuale. Su prassi ateoretica e conseguente Magistero liquido che ogni giorno scava solchi nel sensus fidei cattolico, precedenti: quiqui - qui; mentre riecheggia una espressione di mons. Gherardini: l’infallibilità di per sé “liquido pateat”.

Il grande sociologo polacco Zygmunt Bauman, scomparso nel 2017, per descrivere la società odierna, ha coniato l'espressione “società liquida”. Vale a dire, una società in cui tutto è relativizzato, in cui ogni punto di vista è valido e relativo, e in cui non si procede secondo le proprie convinzioni ma si è  convinti a prendere questa o quella posizione.

La società liquida è il risultato estremo del mondo individualista, che vuole garantire diritti a tutti e, così facendo, impone una dittatura contro chi si oppone ad alcuni di questi diritti e dimostra che questi diritti non sono naturali ma artificiali.

Se la Chiesa è anche lo specchio della società, come è vero, allora il rischio è che l'approccio degli uomini di Chiesa sia proprio quello di una società liquida. Vale a dire, un approccio meno radicato nella dottrina e nella fede dei padri e più radicato nel sentimentalismo transitorio o nell'idea della misericordia. Certo, giusto e sbagliato restano, ma come vaghi concetti di fondo, che tra l'altro non possono essere proposti, né tanto meno imposti, a nessuno.

giovedì 28 luglio 2022

L'ennesimo segnale di un decadimento senza fondo

Dalle segnalazioni dei lettori. L'impressione è che i destinatari del messaggio propagandistico siano i ceti medio-alti occidentali, piuttosto che i coscritti ucraini ed i loro familiari. 
In guerra la propaganda l'ha sempre fatta da padrona, e della propaganda fa parte naturalmente anche il presentare un'immagine idealizzata dei "protagonisti", in modo da venire incontro alle aspettative e al gusto del pubblico.
Guardando al servizio predisposto su Vogue per glorificare la sig.ra Zelensky non deve fare particolarmente specie che si tratti di un'ovvia operazione di marketing politico. Certo, che a farlo sia una rivista patinata americana per una "first lady" ucraina qualche domandina geopolitica la porrebbe, ma tant'è, oramai solo una manciata di pasdaran della disinformazione fingono ancora di credere che quella in Ucraina sia una guerra russo-ucraina e non una guerra per procura tra USA e Russia.
No, ciò che colpisce e lascia basiti è come durante una guerra che macina centinaia di cadaveri ogni giorno da mesi e che sta facendo dell'Ucraina un cumulo di detriti tra i campi di grano, l'autorevole sguardo propagandistico occidentale pensi ovvio proporre un'immagine glamour e posh della "first Lady" (e simultaneamente del marito).
Ciò che colpisce è come non vi sia la minima percezione del fatto che un servizio fotografico come questo sia come un plotone di unghie sul polistirolo per chiunque non abbia un'anima già completamente plastificata. Siamo di fronte ad una cacofonia spirituale pazzesca e che ci sia chi non la percepisce è un indice angosciante dei tempi in cui viviamo.

Concelebrazione e intercomunione ecumenica di fatto

Leggo su Radio Spada: ""La NORMALITÀ, l'ESSENZA della "messa di Paolo VI" è il signor Bruce Myers, in arte vescovo anglicano di Quebec, che in questo momento sta fra i concelebranti alla "messa" di Francesco presso il Santuario di Sant'Anna di Beaupré.""
A questo vogliono arrivare (anzi forse ci sono arrivati) questo è quello che volevano Karl Rhaner & Annibale Bugnini, fare di tutto perché la "Messa cattolica" assomigli a una Messa Luterana, a una cena dove non c'è più la transustanziazione, ma semplicemente una cena...
Di fatto l'unità tanto declamata dalla Traditionis custodes di fatto è con i 'separati' ma non con chi ama la Tradizione... Cito mons. Gherardini: 
Coloro che son separati dall’unità visibile della Chiesa o per scisma o per eresia, son per ciò stesso impediti, o tagliati fuori dalla comunione ecclesiale, e di conseguenza anche dalla comunione eucaristica; come tali né posson partecipare alla liturgia dei cattolici, né posson comunicarsi alla loro mensa eucaristica, così come i cattolici sono impediti di partecipare ai culti di scismatici ed eretici. A fronte di tale dottrina e relativa prassi, sta la situazione odierna, fiorita in ambienti ecumenici e tendenzialmente avversa ai limiti della communicatio in sacris. La tendenza non raramente scioglie le briglie della “scapigliatura” ecumenica e l’intercomunione, con scandalo negli uni ed entusiasmo negli altri, diventa cosa fatta: quasi il segno dell’auspicata ed in tal modo iniziata unità”.

La Comece denuncia il tentativo di considerare l'aborto un diritto fondamentale

Il Cardinale Jean-Claude Hollerich e il Reverendo Christian Krieger, rispettivamente Presidenti della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (Comece) e della Conferenza delle Chiese Europee (Cec), hanno incontrato il 29 giugno la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. 
Hanno discusso in particolare della protezione della vita. Il presidente della Comece ha espresso le preoccupazioni della Chiesa cattolica sul modo in cui la questione dell'aborto viene affrontata a livello europeo. 
"Il tentativo di considerare l'aborto come un diritto fondamentale non solo va contro il rispetto della dignità di ogni essere umano, che è uno dei pilastri dell'Ue, ma metterà in serio pericolo anche il diritto alla libertà di religione, di pensiero e di coscienza e la possibilità di esercitare l'obiezione di coscienza”. [Fonte - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Arciv. Viganò. Consigli pastorali sulla coerenza dei candidati alle elezioni politiche.

Consigli pastorali con accluso vademecum quanto mai opportuni. Qui l'indice dei molti interventi precedenti e correlati.

Alcuni consigli pastorali
sulla coerenza dei candidati alle elezioni politiche
per un voto cattolico consapevole


Una gravissima crisi sta colpendo l’Italia e, con essa, molte altre nazioni in cui la cupola eversiva internazionale del WEF ha preso il potere. Nel corso di questi anni abbiamo visto uscire dallo Young Global Leaders for Tomorrow personaggi fino ad allora sconosciuti, che come d’incanto hanno raggiunto posizioni di governo, o dipendenti di banche d’affari ricevere investiture istituzionali senza alcun voto del popolo che, a parole, è detto sovrano.

Ma questo popolo sovrano, dopo due anni di follie criminali da parte di tutti questi governi e parlamenti asserviti alla finanza internazionale, non avrà forse ancora compreso l’immane delitto compiuto contro l’umanità da questi congiurati, ma ha capito che i partiti “di sistema” hanno vergognosamente tradito gli impegni assunti con gli elettori, rendendosi complici di questo golpe bianco compiuto prima con il pretesto dell’emergenza pandemica, poi bellica e infine energetica.

mercoledì 27 luglio 2022

Germania, quo vadis? Il fiasco del 102° “Katholikentag” e della Chiesa Cattolica

Segni dei tempi. Precedenti sulla Chiesa in Germania a partire da qui.
A Magonza nel 1848 nasce il Katholikentag, ovvero il più grande evento del mondo cattolico tedesco dei tempi moderni. Celebrato ogni 2 anni in una città diversa, esprime la molteplicità e la forza soprattutto del laicato cattolico. Forum per dibattiti, cerimonie religiose, stand espositivi, festival della fede, esso ha sempre visto la partecipazione di leader politici e religiosi, tedeschi e stranieri. Sopravvissuto con successo al Kulturkampf di Bismark ed al Terzo Reich di Hitler, questa festa della fede rappresentava legittimamente la fierezza e la forza della chiesa tedesca col suo mastodontico impegno organizzativo e con presenze fino alle 100.000 persone.

Messa con materassino: la Procura di Crotone apre un fascicolo per “offesa a confessione religiosa”

Mentre la Chiesa - e in particolare l'Arcidiocesi cui appartiene il sacerdote senza senso del sacro - si adegua al dettato conciliare del "vietato vietare" (che si applica solo alla Messa dei secoli) col diramare un blando comunicato tenendosi sulle generali, interviene lo stato nelle vesti della Procura della repubblica di Crotone. 
"La Procura della Repubblica di Crotone rende noto di aver iscritto un fascicolo ed avviato indagini per ”offesa a una confessione religiosa” in ordine all’episodio di una presunta celebrazione religiosa svolta nel mare antistante la spiaggia cittadina e le cui immagini sono state diffuse sui mass-media. Gli accertamenti sono stati delegati alla DIGOS di Crotone”. 
 È quanto si legge in un comunicato pubblicato dalla stampa locale [qui] .

Il card. Wilton Gregory e i campi di rieducazione per chi ama laTradizione

Nella nostra traduzione da OnePeterFive un gustoso racconto sulla rieducazione ormai  enfatizzata per convertire alla liturgia post-conciliare i fedeli legati alla Messa antica molto renitenti a rinunciarvi. Viene chiamato in causa quanto recentemente accaduto a Washington (e non solo: vedi). Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa e Desiderio desideravi.

È un piovoso martedì sera e un folto gruppo è radunato nell'aula parrocchiale della chiesa cattolica romana di San Paolo VI. Non ci sono solo donne, il che è strano per questa parrocchia, ma anche uomini. E bambini, innumerevoli bambini. Davvero molto strano.
Una signora anziana, vestita con una tuta rosa dall'aspetto elegante, si avvicina al microfono per rivolgersi alla folla. Si presenta come Suor Mary-Karen. Dietro di lei c'è un prete, a quanto pare, di nome padre Sonny. Hanno questioni urgenti da affrontare, su richiesta dell'arcivescovo.
Esordisce: “Che il Dio Creatore ci ispiri stasera, ci conservi la mente aperta e ci accompagni nel nostro percorso verso l'unità e la sinodalità”. “Siamo riuniti per riscoprire dove ci sta portando il nostro cammino di fede. So che il mio personale percorso di fede è stato sorprendente poiché ho seguito meglio lo spirito, se posso dirlo di me stessa. Ma basta parlare di me e del mio incredibile percorso di fede. Ora invito Sonny a venire a guidarci nel dialogo”.

martedì 26 luglio 2022

Perché, per le Nazioni Unite, un solo massacro in una moschea è molto peggio degli innumerevoli massacri perpetrati nelle chiese?

Qui l'indice degli articoli sul filoislamismo.
Le Nazioni Unite hanno di recente designato il 15 marzo come "Giornata internazionale per combattere l'islamofobia". Quella data è stata scelta perché quel giorno ha avuto luogo uno dei peggiori attacchi terroristici contro i musulmani: il 15 marzo 2019, un australiano armato, Brenton Tarrant, è entrato in due moschee in Nuova Zelanda e ha aperto il fuoco sui fedeli musulmani disarmati e indifesi, uccidendone 51 e ferendone 40.
Quest'episodio non è stato soltanto condannato in tutto l'Occidente, e a giusto titolo, ma ha anche indotto le Nazioni Unite a ritenere che l'Islam avesse bisogno di una protezione speciale.
Questa reazione, tuttavia, solleva una questione di fondamentale importanza: se un solo attacco non musulmano a una moschea è sufficiente perché le Nazioni Unite istituzionalizzino un giorno speciale per l'Islam, che dire degli innumerevoli, e spesso peggiori, attacchi musulmani ai luoghi di culto non musulmani ? Perché non hanno suscitato una risposta simile da parte dell'ONU?
Prendiamo in considerazione alcuni degli attacchi fatali sferrati negli ultimi anni dai musulmani contro le chiese cristiane, che sono numerosi ed evidenziano l'animosità religiosa, verificandosi soltanto a Pasqua o a Natale:

Nella Cina del “figlio unico” doveva essere abortita, invece è nata. E ora è suora

Le vie della Provvidenza... Qui l'indice degli articoli sulla spinosa questione Sino/Vaticana.
Nella Cina del “figlio unico” doveva essere abortita,
invece è nata. E ora è suora
Quella del figlio unico è una dittatura prodotta dalla Cina comunista che rende manifesta la smania di controllo che l’uomo pensa di poter avere a partire dalla vita nascente. Ma Dio può fare miracoli anche laddove l’uomo sembra sbarrare le strade e possono nascere storie bellissime, di fede. Quel tipo di fede che rischia tutto. Come quella dei genitori di Martina Hou, Wen Tian e Zhang che avevano già sei figli, quando scoprono di aspettare un’altra bambina, oggi suor Martina. Terrorizzati dal fatto che le autorità avrebbero costretto Zhang ad abortire se lo avessero scoperto, hanno nascosto la gravidanza durante l’anno 1982. «Mia madre è molto religiosa. Ha resistito per nove mesi. Ha pregato durante tutto quel tempo. Dio ha ascoltato le sue preghiere e sono nata», dice suor Martina a The Tablet.

Fin dalla gravidanza i suoi genitori sentivano di aver ricevuto un dono speciale e che quella di Martina era una vita prescelta da Dio. Le raccontano infatti che la prima parola che pronunciò fu proprio “Dio”, come a conferire a Lui la paternità e la maternità. Sua madre aveva in cuor suo un desiderio per la vita di Martina, voleva che appartenesse tutta a Lui, che intraprendesse la vita religiosa. «Questa ragazza è figlia di Dio e dovrebbe appartenere a Dio», le sue parole. Così nel 2000 è stata accolta come novizia nella congregazione delle Piccole Sorelle di santa Teresa di Gesù Bambino e nel 2008 ha emesso i voti perpetui.

lunedì 25 luglio 2022

La Trinità di Rublev torna a casa nel mezzo della guerra

Cosa c'è da sapere sulle icone qui e, dal link nella didascalia dell'immagine, la meditazione sull'icona della Trinità di Rublev.

La Trinità di Rublev torna a casa nel mezzo della guerra
di Vladimir Rozanskij

Meditazione sull'icona
della Trinità di Rublev
Mosca (AsiaNews) – La Galleria Tretjakov, il principale museo d’arte di Mosca, ha concesso temporaneamente alla Chiesa ortodossa di prendere l’icona della Ss. Trinità di Andrej Rublev. Forse è la più importante opera d’arte di tutta la storia russa, è sarà esposta durante i festeggiamenti per i 600 anni dalla traslazione delle reliquie di San Sergij di Radonež, nella Lavra (monastero) dedicata proprio alla Trinità a 70 km da Mosca. È il più simbolico monastero di tutto il Paese, rimasto aperto anche nel periodo sovietico, quando era chiamato “il Vaticano di Stalin”. La traslazione è già avvenuta.

L’icona era stata dipinta nella prima metà del ‘400 da Rublev, monaco e discepolo di Sergij, proprio per la venerazione del grande monastero, in cui era apposta sopra l’ingresso. Rappresenta la scena riportata dal libro della Genesi dei tre pellegrini in visita ad Abramo alle Querce di Mamre, l’unico soggetto biblico che la Chiesa orientale ammette come rappresentazione della comunione trinitaria. Sull’importanza esclusiva di questa immagine proprio la Chiesa russa si è impegnata per secoli in grandi dibattiti, che nel concilio dei Cento Capitoli del 1552 consacrò l’icona come il simbolo più prezioso della fede ortodossa.

Bugnini, Roche, Grillo e l'inculturazione smodata

Nell'articolo che segue, nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, il prof. Peter Kwasniewski riprende il resoconto di una conversazione all'ora di pranzo con Bugnini a metà degli anni '70 in cui quell'architetto della riforma spiegava l'obiettivo finale, che non era il Novus Ordo Missae, ma una grande diversità di riti inculturati guidati dai bisogni delle comunità.
Il termine "inculturazione"1 è sicuramente una delle parole d'ordine preferite dai progressisti. Ne abbiamo sentito parlare per decenni. Era la logica che guidava l'aggiornamento o l'ammodernamento della liturgia. Il termine appare nel Libro "Rivoluzione liturgica": Bugnini voleva che il rito romano venisse decentrato in vari Messali nazionali.
Che la citazione sia affidabile si può arguire dalle recenti dichiarazioni di Roche [qui - quiqui] e Grillo [quiqui - qui] che dicono più o meno la stessa cosa. Si tratta della logica che sottende l'aggiornamento o l'ammodernamento della liturgia: i vecchi riti liturgici (così si diceva) sono eccessivamente legati e risalenti ai tempi passati, e i moderni hanno chiaramente bisogno di un insieme di riti riconoscibilmente moderni, eleganti, diretti, semplici, comprensibili, orientati all'azione, ecc. 
Piccola chiosa impertinente ma centrata circa la incoercibile enfasi sull'inculturazione: un conto è l'inculturazione avvenuta sulle fondamenta della filosofia diritto cultura greco-romani, un altro conto è quella pretesa sul paganesimo tribale amazzonico  as esempio...

Bugnini, Roche, Grillo e l'inculturazione smodata

Il termine “inculturazione” è sicuramente una delle parole d'ordine preferite dai progressisti. Ne abbiamo sentito parlare per decenni. Era la motivazione originale per aggiornare o modernizzare la liturgia: gli antichi riti liturgici (così si diceva) sono eccessivamente vincolati e pregni di epoche passate, e le persone moderne hanno chiaramente bisogno di un insieme riconoscibile di riti moderni, lineari, immediati, evidenti, semplici, comprensibili, orientati all'azione, ecc. Il fatto che non abbiano chiesto tali riti è solo un segno della loro abituale modestia e passività, ma gli studiosi sono stati capaci di intuire intenzioni nascoste che un laico riconoscente ha successivamente riconosciuto e accolto come se fossero usciti dal proprio seno. È stato anche affermato, sebbene l'impressione del trucco ingegnoso fosse un po' troppo forte per essere ignorata, che queste qualità moderne fossero le stesse che i cristiani antichi apprezzavano nei loro riti, di cui non abbiamo quasi notizie ma le cui ricostruzioni degli studiosi tedeschi potrebbero garantire la massima verosimiglianza.

domenica 24 luglio 2022

"Mangiate meno carne per salvare il pianeta" (Jorge Mario Bergoglio)

Ultimissime dalle segnalazioni dei lettori:
Papa ai giovani “Mangiate meno carne per salvare ambiente”/ “Fermate autodistruzione”
Nella lettera inviata ai partecipanti della Conferenza dei giovani dell’Ue a Praga, Bergoglio si fa portavoce di un messaggio ambientalista, sottolineando tra l'altro l’importanza di un’alimentazione più sostenibile per il futuro globale.

Da "il peccato della carne non è tra i più gravi" a "giovani, riducete il consumo di carne" il passo è breve. Senza polemica, a me questa affermazione salva ambiente sembra azzardata, chi ha detto che mangiare meno carne faccia bene al pianeta? Non esiste, anche perché le proteine animali sono indispensabili al nostro organismo. Oltretutto vorrei ricordare che miliardi di piante di mais sparse su tutto il pianeta, coltivate per cibare bovini e suini, catturano tonnellate di CO2, producono ossigeno e l'acqua che bevono torna a terra seguendo il noto ciclo che ci viene insegnato e illustrato fin dalla scuola elementare. Davvero queste uscite, seppur in buona fede, mi fanno pensare... male, non so che farci.

Il pachamamico ha colpito ancora. È interessante come Bergoglio abbia trasformato l'opposizione cattolica alla "carne" (intesa paolinamente come tutto ciò che è contrario allo Spirito) in opposizione  ambientalista al consumo della carne degli animali. La parola è la stessa, "carne". Il significato è completamente diverso.  Siamo all'ennesima parodia, l'ennesima contraffazione compiuta da  un uomo esso sì, completamente carnale. (Martino Mora)

Bergoglio dice ai giovani di "consumare meno carne". L'ennesimo suo intervento teologicamente corretto, in linea con il nuovo ordine mentale della globalizzazione e del capitalismo ritinteggiato di verde. Il teologicamente corretto di Bergoglio diserta i temi del sacro e dell'anima. Diviene discorso perfettamente interscambiabile con gli altri, liberal-progressisti, della civiltà tecnomorfa: l'evaporazione del Cristianesimo passa da qui. Il nulla a cui Ratzinger aveva provato a resistere è lo stesso che Bergoglio asseconda. (Diego Fusaro)

Dominica VII. post Pentecosten ("Omnes gentes")

Dominica VII. post Pentecosten ("Omnes gentes")

Introitus
Ps 46:2.
Omnes gentes, plaudite manibus: jubilate Deo in voce exsultationis.
(Ps.ibid.3)
Quoniam Dominus excelsus, terribilis: Rex magnus super omnem terram.
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen
.
– Omnes gentes (usque ad Ps.).

Oratio
Orémus. Deus, cujus providéntia in sui dispositióne non fállitur: te súpplices exorámus; ut nóxia cuncta submóveas, et ómnia nobis profutúra concédas.
Introito
Ps 46:2.
O popoli tutti, applaudite: lodate Iddio con voce di esultanza.
Ps 46:3
Poiché il Signore è l’Altissimo, il Terribile, il sommo Re, potente su tutta la terra.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo.
R. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
O popoli tutti...

Preghiamo
O Dio, la cui provvidenza non fallisce mai nelle sue disposizioni, Ti supplichiamo di allontanare da noi quanto ci nuoce, e di concederci quanto ci giova.

Il ciclo domenicale del Tempo dopo la Pentecoste completa oggi il suo primo settenario. Prima della traslazione generale che dovettero subire le letture evangeliche in questa parte dell'anno, il Vangelo della moltiplicazione dei sette pani dava il suo nome alla settima Domenica e il mistero che esso racchiude ispira ancora in vari punti la liturgia di questo giorno.

Persecuzione a Washington: il percorso di fede di un giovane cattolico e la sua messa parrocchiale (ora eliminata).

Nella nostra traduzione da Rorate caeli una bella testimonianza sulla Messa antica. Qui l'indice dei precedenti.
Ho assistito alla mia prima messa tridentina all'età di tredici anni (ora ne ho venti). Il mio nuovo giovane parroco mi ha convinto a venirci, sfidandomi a inginocchiarmi sul marmo per un'ora (dovevo dimostrare la mia forza fisica, lui certamente capiva la psicologia di un adolescente). Questa esperienza ha acceso una relazione d'amore con Cristo e con la liturgia che ha rivoluzionato tutta la mia vita, nella fede e oltre.

Dire che non ero mai stato devoto prima di questo momento, sarebbe una bugia. Ero a malapena religioso. Avevo un fede debole in Cristo, nella Sua Chiesa, persino nella Sua risurrezione. Il gruppo giovanile era poco allettante. Alcuni ragazzi erano entusiasti di saltellare per lodare e adorare la musica, ma non vedevo l'ora di andare a casa e giocare con la mia Xbox (Eli Manning era ancora il quarterback dei Giants e c'erano i Super Bowl da vincere).

È quasi impossibile trovare in Francia una liturgia che soddisfi le esigenze del Concilio, tranne che nei luoghi dove si celebra la liturgia tradizionale

Nella nostra traduzione da Le salon beige, interessanti estratti di un'intervista a Padre Laurent-Marie Pocquet du Haut Jussé, canonista e teologo, già responsabile dell'applicazione del motu proprio Summorum pontificum a Compiègne. Precedente qui. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes et caetera.

È quasi impossibile trovare in Francia una liturgia che soddisfi le esigenze del Concilio, tranne che nei luoghi dove si celebra la liturgia tradizionale.

Padre Laurent-Marie Pocquet du Haut Jussé, canonista e teologo, già responsabile dell'applicazione del motu proprio Summorum pontificum a Compiègne, è stato intervistato in Famille Chrétienne. estratti:

Ad un anno dal motu proprio Traditionis custodes, il papa ha appena ribadito nella sua lettera apostolica Desiderio desideravi in nome dell'unità della Chiesa la volontà di limitare drasticamente l'uso del rito tridentino . In che modo il rito tridentino minaccia l'unità della Chiesa più degli altri riti in essa ammessi?
La crisi senza precedenti che l'Occidente cristiano sta attraversando oggi è prima di tutto dottrinale e pastorale. La Chiesa trae la sua unità non dalla liturgia, ma dalla stessa professione di fede e dalla stessa fedeltà alla grazia che ci salva, comunicata principalmente dai sacramenti. Viviamo in una situazione paradossale: c'è un crollo dell'unità nella fede che va di pari passo con l'affermazione dell'assoluta necessità dell'unità liturgica, anche pastorale... […]

sabato 23 luglio 2022

Novena in onore di Sant'Alfonso Maria de Liguori

La novena comincia il 23 luglio e termina il 31 luglio (1 agosto festa liturgica di Sant’Alfonso M. de Liguori)
Santissima Trinità, Dio d'amore, noi Ti ringraziamo di tutto cuore per averci donato come patrono, avvocato e amico il Tuo glorioso e santo figlio Alfonso Maria de Liguori.
Già dall'eternità Tu lo avevi pensato, e Ti sei compiaciuto nel farne un genio dell'umanità per i talenti donatigli e ancor più un grandissimo santo dell'Unica vera Chiesa di cui è stato Sacerdote, Vescovo e Dottore!
Consapevoli che nella sua lunga e feconda vita, nella quale non ha mai perso un istante di tempo per maggiormente glorificare l'amato Redentore e non ha mai rifiutato niente a Lui e a Maria SS, sua e nostra tenera Madre, noi confidiamo che Tu, oh Dio Beato, per intercessione del "patrono Celeste dei confessori e dei moralisti", non ci rifiuterai la grazia che tanto sospiriamo …
… (Chiedere la grazia). 
Qualora questa nostra richiesta non fosse conveniente alla nostra eterna salute chiediamo umilmente che ci venga accordato un altro beneficio spirituale e materiale che ci aiuti nella vita presente in previsione della futura. Chiediamo altresì alla Divina bontà e alla mediatrice di tutte le grazie, Maria SS, che Sant'Alfonso nostro, si occupi di noi e dei poveri sventurati di nostra conoscenza per tutti i giorni del nostro pellegrinaggio terreno, fino al momento in cui lo troveremo sorridente a fianco della Regina del Cielo per mostraci nella visione beatifica il Santo Paradiso per il quale siamo stati creati e dove Lui ci attende. Amen

Chicago, Savannah, Washington. Vescovi modernisti contro la Messa dei secoli.

Precedente qui- Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa e Desiderio desideravi
Chicago, Savannah, Washington.
Vescovi modernisti contro la Messa dei secoli.

Il card. Wilton Daniel Gregory, arcivescovo metropolita di Washington, ha promulgato il decreto contenente le norme liturgiche per l’attuazione del motu proprio Traditionis Custodes all’interno dell’Arcidiocesi romana cattolica di Washington. Queste norme entreranno in vigore il 21 settembre 2022 e saranno riviste dopo tre anni.
L’altro ieri, commentando un similare decreto di S.E. Stephen Douglas Parkes, Vescovo di Savannah, commentavamo che quest’ultimo non fosse preso ad esempio, ma – nel giro di due soli giorni – dall’illusione siamo passati ad un vero e proprio «bagno di sangue», perché l’Arcivescovo di Washington, con il suo odierno decreto, alza ulteriormente l’asticella nella guerra contro i fedeli ed i sacerdoti legati alla liturgia tradizionale, in una Arcidiocesi che – è bene ricordarlo – ad oggi vede la celebrazione domenicale di una cinquantina di Sante Messe tradizionali in quattordici diverse chiese (che da mercoledì 21 settembre saranno ridotte a tre!).
Il tutto – come sempre – brandendo il motu proprio Traditionis custodes, ammantato da un falso, anzi fastidiosamente falsissimo ed ipocrita (ci sia concesso: questo è) paternalismo pastorale da «volemmose bene».

La svolta di Istanbul sul grano allontana l'incubo della fame nel mondo

L'accordo raggiunto tra Russia e Ucraina è una notizia straordinaria per chi ha sempre chiesto e cercato la pace, la pace vera. È invece una sconfitta per tutti quelli che hanno visto e continuano a vedere nelle armi la soluzione al conflitto. 

Vi ricordate come qualche mese fa i falchi nostrani si stracciavano a reti unificate le vesti per il grano Ucraino? Vi siete chiesti perché oggi non esultano per questo accordo con la stessa enfasi con cui lamentavano il grano bloccato nei porti?  Eppure è una bella, anzi una straordinaria notizia che il grano possa giungere a gente che ne ha di bisogno per sfamarsi. 

Non esultano perché questo accordo dimostra una cosa su tutte, ed è quella che non è vero che Putin non vuole sedersi per trovare accordi. In questo caso Russia ed Ucraina si sono seduti e l'accordo lo hanno trovato. E questo fatto può aprire seri spiragli di pace, se solo WASHINGTON non si mettesse di mezzo ad alimentare la guerra e ad esasperare i toni. 

venerdì 22 luglio 2022

La ricostruzione come via della rettitudine. Le conclusioni dell’Università dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân

Precedente qui.
Al termine delle intense giornate di studio della prima edizione dell’Università estiva dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa, è giunta la lectio magistralis del professor Giovanni Turco, capace di sciogliere con mirabile efficacia alcuni dei nodi emersi in bozza nelle trattazioni dei vari relatori precedentemente intervenuti.

Se la modernità, per come sin qui conosciuta, si sta sgretolando, accumulando macerie, e se la post-modernità emergente ha i tratti delle distopie letterarie del secolo scorso e il carattere dei peggiori incubi, allora interrogarsi riguardo quale ricostruzione sia possibile è la domanda a cui dare risposta urgentemente, per evitare gli esiti esiziali dello scenario posto. Per fare questo il professore muove innanzitutto dal metodo: vedere, cioè capire; giudicare, cioè valutare razionalmente e alla luce della Rivelazione; agire, secondo rettitudine, ovvero con prudenza, pesandone le conseguenze.

giovedì 21 luglio 2022

Cosa può fare ancora Draghi nonostante la 'crisi'?

(AGI) Sarà una direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, come è consuetudine, probabilmente tramite un dpcm, a specificare quale sarà l'ambito entro cui si muoverà il presidente del Consiglio dimissionario. 
C'è da verificare l'esito del Consiglio dei Ministri di stasera.
Il governo Draghi rimarrà in carica fino alla formazione di un nuovo esecutivo "per il disbrigo degli affari correnti". Questa la formula utilizzata dal Quirinale nel suo comunicato dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere. Secondo l'intervento di Mattarella dal salone delle feste del Quirinale, non si tratta solo di una "formula" bensì di una modalità di proseguire le attività del governo perché il Paese non può restare senza un esecutivo, pena la paralisi amministrativa.
Nello specifico – come spiega Openpolis.it qui – il ‘disbrigo degli affari correnti’ prevede che l’esecutivo si limiti ad assicurare una continuità amministrativa e adottando atti urgenti. In particolare potrà emanare decreti legge in quanto dettati da casi di necessità e urgenza ed esaminare i relativi disegni di conversione; esaminare i disegni di legge di ratifica dei trattati, i ddl di delegazione europea e della legge europea se si tratta di atti dovuti, in quanto adempimento ad obblighi internazionali o derivanti dall’appartenenza all’Ue. Al contrario, il Governo non potrà esaminare nuovi disegni di legge, a meno che non siano imposti da obblighi internazionali; potrà approvare decreti legislativi solo se serve ad evitarne la scadenza dei termini; non dovrà adottare nuovi regolamenti ministeriali o governativi, a meno che la legge o obblighi internazionali non impongano altrimenti, oppure che siano necessari per l’operatività della pubblica amministrazione o per l’attuazione di riforme già approvate dal Parlamento; non procedere con nomine o designazioni che non siano vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, o che comunque non siano procrastinabili fino all’entrata in carica del nuovo governo.
In definitiva, non so se sbaglio, ma vedo il rischio che – col pretesto di quello che viene strombazzato come "interesse superiore dell’Italia" – venga pesantemente ipotecato l'operato del nuovo governo che dovrebbe scaturire dalle elezioni in virtù di quello che, a partire dal Colle, continuerebbe a dettare il disbrigo di casi di necessità e urgenza.
Penso con raccapriccio alle questioni collegate alla guerra in Ucraina e ai diktat europei...

Mons. Viganò, su Cupich e il veto alla Messa Antica. Il dovere di insorgere, senza cedimenti.

Precedenti sulla vicenda di Chicago qui - qui. Qui l'indice degli interventi di mons. Viganò e collegati.
Dichiarazione
sulla sospensione delle celebrazioni
dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote
nell'Arcidiocesi di Chicago


IL CARDINALE BLASE CUPICH, con l’autoritarismo burocratico che contraddistingue i funzionari della chiesa bergogliana, ha ordinato ai Canonici dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, che svolgono il loro Ministero nell’Arcidiocesi di Chicago, di sospendere le funzioni pubbliche in rito antico a partire dalla fine del mese di Luglio, revocando le facoltà loro concesse a norma del Motu Proprio Summorum Pontificum.

È evidente a chiunque che questa decisione ha lo scopo di impedire l’esercizio di un diritto che nessuna Autorità ecclesiastica può negare, a fortiori condizionandolo all’accettazione di principi dottrinali e liturgici che sono in palese conflitto con il Magistero immutabile della Chiesa Cattolica.

Segnalazioni dei lettori: La retorica stantia della 'responsabilità' e quella del recupero dei 'dimenticati'

Rimaniamo sulla cronaca politica così decisiva per i cambiamenti che incombono, riprendendo di seguito due interessanti riflessioni: “La retorica stantia della 'responsabilità” di Andrea Zhok e “Li hanno dimenticati e adesso straparlano dei deboli da tutelare” di Francesco Borognovo. Ricordo che, dopo aver reintrodotto leggi razziali, inoculato oltre il 90% della popolazione, portato in guerra l’Italia contro la Russia, ridotto sul lastrico famiglie e imprese con scelte assistenzialiste e con la rinuncia al gas russo senza alternative ragionevoli - che peraltro richiedono anni di scelte oculate -, davanti a un autunno molto, molto caldo se n’è andato. Di fatto ha provocato i partiti in modo da apparire come "estromesso", ma la realtà è che si è estromesso da solo. Tipico di chi ha svolto lo sporco lavoro a cui era chiamato. Adesso non resta che affrontare i numerosi nodi che stanno per venire al pettine e la marea di incognite per via delle élite sovranazionali che non resteranno inoperose... Possiamo solo sperare su variabili provvidenziali per effetto di una qualche eterogeneità dei fini.

La retorica stantia della 'responsabilità'

Ieri mi è capitato di ascoltare buona parte del dibattito parlamentare con le dichiarazioni prima del voto di fiducia.
Quello che colpiva nel succedersi degli interventi - incluso quello di "opposizione" di FdI - era il constante appello alla "RESPONSABILITÀ".  La parola magica, la soluzione ricorrente, il fulcro nella retorica stantia di questi interventi era "responsabilità". 

Ho sentito reiterati riferimenti alla "responsabilità" nei confronti della pandemia (su cui tutti si sono scambiati grandi medaglie reciproche).
Si sono sprecati riferimenti alla "responsabilità" rispetto alla guerra in Ucraina.
E naturalmente ritornava continuamente il refrain dell'appello alla "responsabilità" nei confronti del governo Draghi. 

Già, la responsabilità.

Voci insistenti sul progetto del card. Cupich di rimuovere i sacerdoti dall'ICRSS a Chicago

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews maggiori e più precisi dettagli della vicenda dell'ICRSS a Chicago. Precedente qui. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa e Desiderio desideravi.

Secondo voci insistenti, il Cardinal Cupich starebbe pianificando l’allontanamento da Chicago dei sacerdoti delle comunità che partecipano alla messa in latino

Un noto cattolico di Chicago ha dato la sua testimonianza sulla vicenda che ha provocato tanta preoccupazione nei giorni scorsi. (LifeSiteNews) — 
Un noto cattolico di Chicago ha rivelato a LifeSiteNews che, come ulteriore misura per distruggere il rito tradizionale nella sua diocesi, il Cardinal Blase Cupich, Arcivescovo di Chicago, ha ingiunto all’Istituto tradizionale di Cristo Re di abolire tutte le Messe pubbliche entro la fine del mese di luglio di quest’anno. A partire dal 1 agosto, egli li priverà anche delle loro altre facoltà: ossia, ai sacerdoti dell’Istituto non sarà più consentito di ascoltare confessioni.

LifeSiteNews ha appreso da Keith Armato, un importante laico cattolico che sta seguendo da vicino la situazione, che l’arcivescovo di Chicago esige da mesi che l’Istituto firmi un documento che contiene cinque o sei punti. Tra i punti che ogni sacerdote deve firmare individualmente vi è anche l’affermazione che il rito del Novus Ordo è l'unica vera espressione del rito romano. Questa formula deriva direttamente dal documento Traditionis Custodes di papa Francesco: una rivelazione del fatto che il rito tradizionale romano deve scomparire del tutto. Inoltre, all’Istituto è stato chiesto anche di accettare una procedura in base alla quale i suoi sacerdoti devono chiedere al cardinal Cupich il permesso di celebrare la Messa tradizionale latina ed egli può concederlo per due anni, ma che può anche revocare il permesso in qualsiasi momento.

Non si può sopprimere la Tradizione: Una breve dichiarazione nella ricorrenza di 'Traditionis custodes'

Di seguito la testimonianza di un fedele statunitense, nella nostra traduzione da Facebook. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes, Responsa ad Dubia e Desiderio desideravi.
Non si può sopprimere la Tradizione:
Una breve dichiarazione nella ricorrenza di 'Traditionis custodes'


La chiesa cattolica è stata gettata in subbuglio dalla pubblicazione di un motu proprio, Traditionis Custodes, che in sostanza rovescia il motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI e pone pesanti restrizioni alla celebrazione della Messa tradizionale in latino. Inoltre, a tutti gli effetti pratici, la Messa tradizionale è abrogata come legittima espressione del rito romano, anche se le celebrazioni saranno tollerate su base limitata. Il Novus Ordo Missae è ora considerato l'unica espressione legittima del rito romano. L'atmosfera è cupa in risposta a questa misura draconiana, e le reazioni dei fedeli cattolici che amano la messa romana antica variano dal dolore profondo, alla rabbia, all'amara disillusione.
Da Cattolico benpensante, mi sono sforzato di evitare polemiche o commenti sulle ultime testate fin dall'inizio, cercando invece di ispirare nei fedeli amore per il bene, il vero e il bello. Ma questo attacco alla Messa tradizionale, che ha sostenuto la mia fede durante tutte le tempeste della vita fin dalla mia conversione di dieci anni fa, è grave e credo che richieda almeno qualche risposta.
Insomma, credo che questo attacco alla tradizione viva della fede sia grave, disastroso e sbagliato. Ecco tre semplici motivi.

mercoledì 20 luglio 2022

“Aveva ragione Puzzer!” Condanna senza appello per il ministro dell’Interno. La sentenza del TAR

Stefano Puzzer ha avuto riconosciute le sue ragioni. Ma il sistema ha già avuto ragione di lui e di tutti i numerosi manifestanti da Trieste in giù, completamente silenziati e annichiliti... In ogni caso ci sono ancora giudici in Italia. Come quello di Firenze (qui). Precedenti qui - qui. E ora dice bene Puzzer: "Dobbiamo unire tutte le categorie, solo così riusciremo a far finire questa dittatura. Secondo me è l'ora di finirla di chiacchierare, le piazze son servite per creare consapevolezza, adesso è il momento di agire". 

Il TAR del Friuli ha annullato il foglio di via obbligatorio emesso dalla Questura di Pordenone il 15 dicembre 2021 nei confronti di Stefano Puzzer. La stessa prevedeva il divieto di fare ritorno nel territorio del Comune di Pordenone per un periodo di 3 anni. Attraverso la sentenza emessa il 13 luglio scorso, il Tribunale ha infatti ritenuto infondate le motivazioni addotte dal Questore nell’emettere il provvedimento e condannato il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese legali. Come riporta L’Indipendente, è già la seconda volta che un simile provvedimento emesso nei confronti di Puzzer viene annullato. Fu il TAR del Lazio ad annullare lo scorso aprile il foglio di via emesso a suo carico dalla Questura di Roma. Come accaduto anche questa volta, il Ministero dell’Interno fu condannato al pagamento delle spese legali.

“Distruggere la pace liturgica per sostenere una falsa narrativa”

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, un articolo, ripreso dall'originale tedesco [qui], sulle recenti bordate alla Liturgia tradizionale. Qui l'indice dei precedenti.

“Distruggere la pace liturgica per sostenere una falsa narrativa”:
un contributo di Monika Rheinschmitt

In questo mese di luglio ricorrono due date significative: i quindici anni dal Summorum Pontificum e il primo anniversario della Traditionis Custodes.
“La cosa più bella da questa parte del Cielo”: così viene spesso definita la Santa Messa nel rito romano classico, poiché Dio, l’Altissimo, è al centro di tutte le preghiere, le cerimonie, la musica e l’architettura ecclesiastica. I fedeli tradizionali colgono più frequentemente possibile l’occasione di partecipare a queste celebrazioni della Messa e anche di ricevere i sacramenti in tale forma.

La liturgia come azione di Dio
La celebrazione della Santa Messa (e l’amministrazione degli altri sacramenti) non è un’azione del “popolo” che dipende dal tempo e dal luogo, ma un’azione di Dio che si svolge per mezzo di persone prescelte, appositamente incaricate, consacrate. La forma della liturgia non è arbitraria ma è stata raffinata e perfezionata con una pratica di secoli in cooperazione con lo Spirito Santo. I fedeli possono partecipare alla liturgia, accrescendone la bellezza e la solennità grazie al loro contributo (architettonico, musicale, con decorazioni floreali) ma non spetta a loro modificare il carattere essenziale della celebrazione.

martedì 19 luglio 2022

Durante la sua visita di luglio in Canada, Francesco parteciperà a cerimonie pagane con i popoli indigeni

Fa il paio, in termini sempre più nefasti, con le richieste di perdono e gli eventi sincretisti promossi o vissuti in presenza da Giovanni Paolo II

Domenica scorsa avevamo appreso : Il Papa in Canada per abbracciare gli indigeni, sarà un pellegrinaggio penitenziale. Al termine dell’Angelus Bergoglio chiede di accompagnare con la preghiera il suo prossimo viaggio apostolico del 24-30 luglio, durante il quale incontrerà le comunità originarie: “Spero possa contribuire al cammino di riconciliazione e guarigione intrapreso già”. 
Ora apprendiamo ulteriori dettagli:
Durante la sua visita di luglio in Canada, Papa Francesco parteciperà a cerimonie pagane con i popoli indigeni.
Secondo Crux padre Cristino Bouvette dell'arcidiocesi di Calgary prevede che papa Francesco partecipi a una cerimonia pagana di "purificazione" e preghi guardando il nord, il sud, l'est e l'ovest, secondo le tradizioni indigene.
Durante la visita del Papa alla Chiesa del Sacro Cuore dei Primi Popoli, un anziano entrerà nella chiesa tenendo una ciotola di cedro fumante, salvia, erba dolce e tabacco per purificare la chiesa.
“La purificazione che viene proposta al Sacro Cuore ha un duplice scopo”, scrive Bouvette in una e-mail a Crux: 
  1. mostrare il riconoscimento del rituale in modo osservabile/pubblico; e 
  2. Come rituale di purificazione nello spazio stesso come gesto di rendere lo spazio 'più ospitale' per accogliere il Santo Padre al suo arrivo” 
Non bastava la Pachamama e conseguenze [vedi]. Com'è possibile non vedere in questa lettura - tanto semplicisticamente banalizzante quanto arbitraria - di una pratica che profana la Casa di Dio, il tradimento di nostro Signore e delle ragioni della Sua Incarnazione passione morte e risurrezione? - Fonte 
[Traduzione e chiose a cura di Chiesa e post-concilio] 

Funzionari degli Stati Uniti usciti da Sodoma e Gomorra

In altri tempi si sarebbe potuto pensare ad uno scherzo di cattivo gusto, invece così non è. Oggi pare diventato normale. Modelli negativi che si impongono in tutte le salse ai più sprovveduti e senza più punti di riferimento, a partire dai più giovani. E l'occidente euro-atlantico vorrebbe vincere la guerra con la Russia con tipi del genere?

I rappresentanti americani presso la residenza dell'ambasciatore francese per la festa nazionale del 14 luglio:
  • A sinistra, Robert, noto come Rachel, Levine, 64 anni, padre di due figli, "ammiraglio a quattro stelle nel corpo degli ufficiali del servizio sanitario pubblico degli Stati Uniti" e assistente segretario per la salute. Questo "maschio" di una certa età si finge donna.
  • A destra c'è Samuel Brinton, 34 anni, un attivista gay e assistente segretario per il combustibile esaurito e lo smaltimento dei rifiuti presso l'Ufficio per l'energia nucleare degli Stati Uniti. È un seguace "non binario" dei pronomi "neutri". Avendo contratto uno pseudo-matrimonio omosessuale, ha confessato di amare i giochi sessuali basati sull'identificazione con gli animali. - Fonte

Bergoglio e la riforma del titolo 'papa emerito'

Colgo un interessante spunto da un recente articolo apparso su Monday Vatican [qui], che collega  le ultime dichiarazioni di papa Francesco ad un saggio del card. Gianfranco Ghirlanda risalente al 2013 [qui], per sviluppare mie considerazioni. 
Il saggio riguarda le procedure per la cessazione dell'ufficio del Romano Pontefice e l'elezione di un nuovo Papa e offre indicazioni decisive in caso di possibili ulteriori riforme già nelle sue intenzioni.  Infatti, in una recente intervista all'emittente messicana Televisa, Bergoglio afferma di non avere alcuna intenzione di rinunciare al pontificato ma, se lo farà, assumerà il titolo di “vescovo emerito di Roma” e non di papa emerito. Ha anche aggiunto che il ruolo avrebbe dovuto essere meglio definito e che tutto è andato bene con Benedetto XVI solo perché si trattava di Benedetto XVI. Infine ha affermato che non avrebbe vissuto in Vaticano e che avrebbe potuto scegliere come residenza il Palazzo Lateranense. Vescovo di Roma a pieno titolo, dunque.