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sabato 1 novembre 2025

Terapia per l'anima: il sacramento della penitenza

Nella nostra traduzione da Substack.com
Terapia per l'anima: il sacramento della penitenza
Come vivere una bella vita senza "psicoterapia"

Nell'immagine: David Wilkie (1785–1841), Il confessionale 

La chiamata universale alla penitenza
Il fine ultimo della nostra vita è, senza dubbio, il mondo vero: il Regno dei Cieli. La condizione per l'"ammissione" in questo aldilà è unica: la penitenza . Ecco perché, quando si tratta di esprimere il Vangelo in una sola parola, breve e chiara, non abbiamo dubbi. È la stessa parola che fin dall'inizio è stata associata alla missione dell'araldo del Signore, San Giovanni Battista:
Fate penitenza, perché il regno dei cieli è vicino (Matteo 3:3).
Allo stesso modo, una volta che il nostro Signore Gesù Cristo iniziò il Suo ministero pubblico, incontriamo ripetutamente la stessa chiamata, sottolineata con insistenza. Ad esempio, ai Suoi connazionali, inorriditi dall'uccisione di alcuni Galilei da parte di Pilato, il Salvatore rispose interrogandoli e ammonendoli:

1 Novembre Festa di tutti i Santi

Precedenti : qui - qui - qui - qui - qui. Vedi anche: Litanie dei Santi (Messale Romano Antico) [qui]. Regina Sanctorum omnium, intercede pro nobis!.
Ordinario della Santa Messa qui; Proprio qui.

1 Novembre
Festa di tutti i Santi

Intróitus
Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre Sanctórum ómnium: de quórum solemnitáte gáudent Ángeli et colláudant Fílium Dei. Ps. 32, 1 - Exsultáte iusti, in Dómino: rectos decet collaudátio. Glória Patri… Gaudeámus omnes in Dómino,…
Introito
Godiamo tutti nel Signore, celebrando questa festa in onore di tutti i Santi, della cui solennità godono gli Angeli e lodano il Figlio di Dio. Sal. 32, 1 - Esultate nel Signore, o giusti: ai retti si addice il lodarLo. Gloria al Padre… Godiamo tutti nel Signore,…

La festa della Chiesa trionfante.
Vidi una grande moltitudine, che nessuno poteva contare, d'ogni nazione, d'ogni tribù, d'ogni lingua e stavano davanti al trono vestiti di bianco, con la palma in mano e cantavano con voce potente: Gloria al nostro Dio (Apoc. 7, 9-10). Il tempo è cessato e l'umanità si rivela agli occhi del profeta di Pathmos. La vita di battaglia e di sofferenza della terra (Giob. 7, 1) un giorno terminerà e l'umanità, per molto tempo smarrita, andrà ad accrescere i cori degli spiriti celesti, indeboliti già dalla rivolta di Satana, e si unirà nella riconoscenza ai redenti dell'Agnello e gli Angeli grideranno con noi: Ringraziamento, onore, potenza, per sempre al nostro Dio! (Apoc. 7, 11-14).
E sarà la fine, come dice l'Apostolo (I Cor. 15, 24), la fine della morte e della sofferenza, la fine della storia e delle sue rivoluzioni, ormai esaurite. Soltanto l'eterno nemico, respinto nell'abisso con tutti i suoi partigiani, esisterà per confessare la sua eterna sconfitta. Il Figlio dell'uomo, liberatore del mondo, avrà riconsegnato l'impero a Dio, suo Padre e, termine supremo di tutta la creazione e di tutta la redenzione, Dio sarà tutto in tutti (ibid. 24-28).