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martedì 30 novembre 2021

Segnalazioni dei lettori. Giù le mani dal Natale!

Aggiornamento: Sono state ritirate dopo le polemiche le linee guida sulla comunicazione dell’Unione Europea che censuravano la parola “Natale” in nome della comunicazione inclusiva. Figuraccia di Ursula Von Der Leyen. Sconfitto il politicamente corretto. Una vittoria di tutti coloro che non hanno mai rinunciato alle proprie tradizioni e alla propria storia millenaria. Von Der Leyen, la nostra identità non si cancella.
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Premesso che è il Natale, cioè la nascita di nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo che ci salva, rettifichiamo il mantra ricorrente e per giunta ingannevole dei nostri politici e di tutti i loro corifei mediatici e non: Salviamo il Natale e ora salviamolo anche dal credo ideologico del "globalismo" che cancella ciò che è bello e armonioso, riscrive la Storia e taglia le radici dell'Occidente Notizia di oggi le nuove linee per la comunicazione Ue.
Nell'era precedente lo dovevamo salvare dall'annacquamento fino alla perdita del significato spirituale per via dei miraggi materiali del consumismo e della corsa sfrenata ai regali e alla prevalenza delle manifestazioni esteriori della ricorrenza. Ma oggi:
Salviamo il Natale dalle nuove linee per la comunicazione Ue: 'Via i riferimenti al Natale', 'non usare indicazioni su religione, etnia, genere'... che rappresentano la formalizzazione della volontà di eradicare dall'Europa il Cristianesimo e quel che resta della civiltà.
Salviamo il Natale. Dall'odio, dalla divisione, dalla paura, dalle grottesche etichette giornalistiche che inquinano le acque e diffondono veleno.
Salviamo il Natale. Dal super green pass, dai distanziamenti, dalle varianti, dalle tribune televisive, dai professionisti dell'informazione, dai cinque tg al giorno, dal memento mori dei menestrelli dell'apocalisse.
Salviamo il Natale. Dagli occhi privi d'umanità dei nostri governanti, dai ghigni dei nuovi Torquemada, dalla decretazione d'urgenza, dall'emergenza senza confini che da due anni sconvolge le nostre esistenze.

Le candele di Notre-Dame de Paris erano ancora accese il giorno dopo l'incendio!

È una storia particolare quella che riguarda la cattedrale di Notre-Dame de Paris il giorno dopo l'incendio del 15 aprile 2019. I ceri posti ai piedi della Vergine del Pilar hanno continuato a ardere. Una visione sorprendente confermata da diverse persone presenti quel giorno. Insieme all'altare maggiore intatto sormontato dalla Croce che si stagliava luminosa su un ammasso di residuati dell'incendio. Il segno tangibile di Presenze che non ci abbandonano, nonostante le rovine che ci circondano. Precedenti a partire da qui.

È il 16 aprile 2019. Il giorno dopo l'incendio, la cattedrale di Notre-Dame è in uno stato apocalittico. Pietre, macerie e polvere hanno invaso il santuario dopo il violento incendio che ne ha devastato la capriata e distrutto la guglia di Viollet-le-Duc. All'interno, i vigili del fuoco sono impegnati a mettere in sicurezza l'area mentre altri, religiosi e laici, si aggirano cautamente nelle navate laterali per evacuare le opere d'arte e gli oggetti liturgici ancora presenti nelle cappelle. Uno di loro, che desidera rimanere anonimo, racconta ad Aleteia di aver assistito a una scena sorprendente.

“Traditionis custodes”: arma di distruzione di Messa

Diane Montagna, su The Remnant, torna sui pareri dei vescovi indirizzati alla Santa Sede prima di Traditiones custodes [precedenti qui e qui]. Emerge come essi non si siano per nulla schierati contro la Messa tradizionale. Il documento papale non riflette l’orientamento dei vescovi del mondo, ma nasce da disposizioni negative frutto di pregiudiziali ideologiche che hanno interrotto la pace liturgica garantita dal Summorum pontificum.

“Traditionis custodes”: arma di distruzione di Messa
di Diane Montagna

In una recente intervista alla televisione svizzera, l’arcivescovo Arthur Roche, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nonché figura chiave nell’attuazione della lettera apostolica di papa Francesco Traditionis custodes, che limita la celebrazione della Messa tradizionale in latino, ha affermato:
“La forma normale della celebrazione del Rito Romano si trova in quei documenti che sono stati pubblicati dopo il Concilio Vaticano II. Ecclesia Dei e Summorum Pontificum sono stati stabiliti per incoraggiare i lefebvriani, soprattutto, a ritornare alla piena unità con la Chiesa.”
Un piccolo ripasso della storia mostrerà che quest’ultima affermazione dell’arcivescovo è di fatto falsa.
Nella sua lettera ai vescovi del 7 luglio 2007, papa Benedetto XVI è stato chiaro circa la ragione principale che lo spinse a emettere Summorum Pontificum:

lunedì 29 novembre 2021

Novena all'Immacolata Concezione. Dal 29 novembre al 7 dicembre

  NOVENA ALL’IMMACOLATA CONCEZIONE 

Preghiera composta da San Pio X
Vergine santissima che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo e nello spirito, nella fede e nell'amore, concepita senza peccato, guardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio!
Il maligno serpente contro cui fu scagliata la prima maledizione continua, purtroppo, a combattere e ad insidiare i miseri figli di Eva. Voi, o benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento schiacciaste il capo del nemico, accogliete le preghiere -- che uniti con Voi in un cuor solo -- Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli, la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l'inno della liberazione, della vittoria e della pace. Così sia
"O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi" ( per tre volte)

Durante la Novena si consiglia di:
1) Pregare ogni giorno una decina del Rosario, o meglio una parte intera,  
2) Fare dei canti in onore della B.V. Maria, 
3) Fare dei fioretti per la gloria di Maria 
4) Vivere la Novena come momento di conversione personale o di gruppo, 
5) Curare il silenzio per la riflessione personale.

Come il metaverso creerà un inferno virtuale sulla terra

Un mondo isolato e disconnesso dalla realtà e dalla natura delle cose, può alimentare passioni sfrenate opposte ad ogni regola morale. Una tale realtà potrebbe passare rapidamente da Alice nel Paese delle Meraviglie a manicomio.. Ne abbiamo già parlato qui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica e il transumanesimo.

Come il metaverso
creerà un inferno virtuale sulla terra

(LifeSiteNews) - Il prossimo passo della rivoluzione informatica è il cosiddetto metaverso, una potente piattaforma che va oltre qualsiasi cosa vista finora. Verrà commercializzato come la prossima generazione di Internet, facilitando intense esperienze e aprendo nuovi mercati. Alcuni temono che questo metaverso peggiori le attuali dipendenze dai social media. Altri lo vedono come una distrazione molto più dannosa, soprattutto per i giovani.

Tuttavia, nessuno sembra considerare le implicazioni morali del progetto. Il metaverso danneggerà le anime. Purtroppo, nessuno vede alcuna ragione per coinvolgere Dio e la moralità in un'invenzione tecnologica apparentemente al di fuori del regno privato della religione. Peggio ancora, il clero non mostra alcun segno di riconoscere la questione. Essa non rientra nemmeno nel suo radar.

domenica 28 novembre 2021

Che rapporti ci sono tra la sinistra politica e il globalismo?

Nella nostra traduzione dal più recente articolo di alt-market.us, ci soffermiamo su un'analisi stringente, nelle cui dinamiche perverse possiamo riconoscere i parallelismi con le recenti vicende delle nostre manifestazioni contro la dittatura sanitaria e tecnocratica, mettendo a raffronto le scene di Trieste Roma e Milano e la morsa sempre più soffocante delle nuove restrizioni discriminatorie in un clima di crescente criminalizzazione del dissenso. La ragione estenuata, nell'incapacità ormai di leggere qualitativamente la realtà per misurarla solo quantitativamente, non si riprenderà se non con l’aiuto della fede.

Che rapporti ci sono tra la sinistra politica e il globalismo?

Non è certo una novità sconvolgente il fatto che la sinistra politica non piaccia a nessuna persona dotata di una certa formazione e di sano giudizio.

Come ho sottolineato per molti anni (e ancor più in quelli più recenti), le persone di sinistra sono le UNICHE in tutto il paese a supportare costantemente le politiche draconiane del governo e il monopolio oppressivo delle corporazioni.

Sono le uniche persone che appoggiano la censura di massa di punti di vista contrari alle “versioni ufficiali” da parte della Big Tech e delle reti sociali. Sono le uniche persone che chiedono l’ostracizzazione dalle piattaforme elettroniche e la “cancellazione” di personalità pubbliche che si azzardano ad esprimere opinioni contrarie alle favole della sinistra. Sono l’unico gruppo di gente la cui vasta maggioranza supporta le misure autoritarie “anti-Covid” e i lockdown. Sono le uniche persone che esigono in modo aggressivo che si costringa a vaccinarsi chi non vuole farlo. Sono le uniche persone che esigono che i non vaccinati siano licenziati o denunciati. Sono le uniche persone che premono per l’indottrinamento degli scolari più giovani alla teoria critica della razza (che è sostanzialmente una forma di razzismo travestita da attivismo accademico). E sono anche le uniche persone che sentono l’ossessiva necessità di diffondere le politiche del gender nelle scuole pubbliche.

Dominica prima Adventus e Storia dell'Avvento, dom Prosper Guéranger

Testi che appartengono alla vena aurea dei tesori che La Catholica ci ha tramandato e che noi disseppelliamo per rimeditarli e perché non siano consegnati all'oblìo e continuino a nutrire anche questa generazione e quelle che verranno. Richiamo alcuni precedenti: Tempore Adventus [qui]; Dominica prima Adventus e Mistica dell'Avvento, dom Prosper Guéranger [qui] ; L'Avvento è tempo di silenzio... Il Cielo presente sulla terra [qui] ; Nell’Avvento viviamo l’innocenza e l’eterna infanzia di Dio [qui] ; È di nuovo Avvento [qui].

Dominica prima Adventus
Questa Domenica, la prima dell’Anno Ecclesiastico, è chiamata, nelle cronache e negli scritti del medioevo, la Domenica Ad te levavi, dalle prime parole dell’Introito, oppure anche la Domenica Aspiciens a longe, dalle prime parole d’uno dei Responsori del Mattutino.

EPISTOLA (Rm 13,11-14). – Fratelli, riflettiamo che è già l’ora di svegliarsi dal sonno; perché la nostra salvezza è più vicina ora di quanto credemmo. La notte è inoltrata e il giorno si avvicina: gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Viviamo onestamente, come di giorno; non nelle crapule e nelle ubriachezze; non nelle mollezze e nell’impudicizia; non nella discordia e nella gelosia; ma rivestiti del Signore Gesù Cristo.

Il Salvatore che aspettiamo è dunque la veste che coprirà la nostra nudità. Ammiriamo in questo la bontà del nostro Dio il quale, ricordandosi che l’uomo si era nascosto dopo il peccato, perché si sentiva nudo, vuole egli stesso servirgli di velo, e coprire tanta miseria con il manto della sua divinità. Siamo dunque preparati al giorno e all’ora in cui egli verrà, e guardiamoci dal lasciarci cogliere dal sonno dell’abitudine e della mollezza. La luce risplenderà presto; facciamo sì che i suoi primi raggi rischiarino la nostra giustizia, o almeno il nostro pentimento. Se il Salvatore viene a coprire i nostri peccati affinché non appaiano più, noi almeno distruggiamo nei nostri cuori ogni affetto a quegli stessi peccati; e non sia mai detto che abbiamo rifiutato la salvezza. Le ultime parole di quest’Epistola caddero sotto gli occhi di sant’Agostino quando egli, spinto da lungo tempo dalla grazia divina a consacrarsi a Dio, volle obbedire alla voce che gli diceva: Tolle, lege; prendi e leggi. Esse decisero la sua conversione; egli risolse d’un tratto di romperla con la vita dei sensi e di rivestirsi di Gesù Cristo. Imitiamo il suo esempio in questo giorno: sospiriamo ardentemente la cara e gloriosa divisa che presto sarà messa sulle nostre spalle dalla misericordia del nostro Padre celeste, e ripetiamo con la Chiesa le commoventi suppliche con le quali non dobbiamo temere di affaticare l’orecchio del nostro Dio.

Arciv. Viganò. Meditazione sull’Avvento

Ringraziamo mons. Viganò per questa meditazione sull’Avvento scritta per Catholic Family News, ma che siamo felici di poter condividere. Qui l'indice degli interventi precedenti e collegati.

VENI, UT FACIAS SALUTEM IN TERRIS,
IN CŒLO GAUDIUM.


Quaere, inquit, servum tuum, quoniam mandata tua non sum oblitus.”
Veni ergo, Domine Jesu, quaere servum tuum, quaere lassam ovem tuam; veni, pastor, quaere sicut oves Joseph. Erravit ovis tua, dum tu moraris, dum tu versaris in montibus. Dimitte nonaginta novem oves tuas, et veni unam ovem quaerere quae erravit. Veni sine canibus, veni sine malis operariis, veni sine mercenario, qui per januam introire non noverit. Veni sine adjutore, sine nuntio, jam dudum te expecto venturum; scio enim venturum, quoniam mandata tua non sum oblitus. Veni non cum virga, sed cum caritate spirituque mansuetudinis. [1]

Il sacro tempo dell’Avvento è di antica istituzione e lo troviamo menzionato intorno al secolo V, come momento dell’Anno Liturgico destinato alla preparazione della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo secundum carnem. L’Avvento segna anzi l’inizio dell’Anno Liturgico, permettendoci di cogliere questa opportunità di seguire la voce della Chiesa con santi propositi.

La disciplina della penitenza e del digiuno quaresimale in preparazione alla Pasqua è certamente di origine apostolica, mentre quella in expectatione Domini è successiva e ispirata alla prima, ma meno rigida e passata nel corso dei secoli alla sola astinenza in alcuni giorni della settimana. «È vero che san Pier Damiani, nell’XI secolo, suppone ancora che il digiuno dell’Avvento fosse di quaranta giorni e che san Luigi, due secoli dopo, continuava ad osservarlo in questa misura; ma forse questo santo re lo praticava in tal modo per un trasporto di devozione particolare»[2]. La mollezza delle generazioni moderne ha indotto la materna saggezza della Chiesa a mitigare i rigori del passato, senza impedire di praticarli volontariamente; ma forse la situazione presente ci induce a considerare quantomai opportune – proprio perché non imposte – le privazioni che praticavano i nostri antenati obbedendo a un precetto ecclesiastico.

sabato 27 novembre 2021

27 Novembre - Festa della Madonna del miracolo. Supplica


27 Novembre - Festa della Madonna del miracolo

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;>
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
Amen

Supplica alla Madonna del Miracolo 
Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

Roma, S.Andrea delle Fratte,  
luogo della conversione di Ratisbonne
e delle Medaglie miracolose
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a te non ricorrono, in particolare per i peccatori e per coloro che ti sono raccomandati.

Europa dove sei? Chi sei? Ci sei? Di Marcello Pera

Ringrazio il prof. Stefano Fontana che ci segnala la pubblicazione, da parte dell'Osservatorio Card. Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, dell’intervento tenuto all’ Accademia lucchese di Scienze, Lettere e Arti il 18 novembre 2021 dal Presidente emerito del Senato della Repubblica prof. Marcello Pera. Condividiamo l'auspicio che questo lucido intervento del sen. Pera possa aprire un serio dibattito sull’Europa e sulla Chiesa in Europa. E difatti nella Costituzione europea manca ogni riferimento a Dio e alle radici cristiane della sua civiltà. In tal modo si dimentica che la struttura profonda di una società è spirituale e culturale, prima che politica ed economica. E si sfigura l'identità europea. Mi permetto una chiosa sulle radici – più che giudaico-cristiane – greco-romane, fecondate dal cristianesimo innestato nell'ebraismo puro, in alternativa al giudaismo rabbinico spurio del dopo-Jawne.

Europa dove sei? Chi sei? Ci sei? 
Di Marcello Pera

1 Anche se quasi nessuno lo sa, proprio in questi giorni si stanno riunendo in tutta Europa quattro comitati ciascuno di 200 membri, cittadini europei selezionati in modo casuale, per discutere sullo “Stato futuro dell’Europa”. L’iniziativa, presa dalla presidente dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen, su suggerimento del presidente francese Emmanuel Macron, è partita nel 2019, poi slittata al 2020, e si concluderà l’anno prossimo. I temi in discussione sono quattro: economia, democrazia, clima, migrazioni. Saranno oggetto di separati documenti da presentare alle istituzioni europee.

Se si discute di futuro dell’Europa, significa che la costruzione europea presente è ancora un cantiere aperto o quantomeno che vi sono lacune. Faccio sùbito un esempio. In queste ore, a fronteggiare i migranti che dalla Bielorussia premono ai confini della Polonia sono solo le forze dell’ordine polacche, anche se è chiaro che chi ce li manda, Lukashenko oggi, come Erdogan ieri e Geddafi prima, lo fa per ricattare l’Europa intera, non la sola Polonia. Perché, allora, non c’è l’Europa?

venerdì 26 novembre 2021

Il card. Sarah difende Traditionis custodes edulcorandone alcune espressioni

Leggo sull'edizione francese di Aleteia lo stralcio di un'intervista a Le Figaro, in occasione dell'uscita del suo libro Per l'eternità, nella quale il cardinale Robert Sarah, riferendosi al motu proprio “Traditionis custodes”, dichiara che non “è assolutamente obiettivo di papa Francesco sopprimere la vecchia liturgia”.
 Il cardinale aggiunge: “Credo che papa Francesco abbia spiegato chiaramente la sua intenzione nelle varie visite ad limina dei vescovi francese e polacco. Il suo scopo non è assolutamente quello di sopprimere la vecchia liturgia. È consapevole che molti giovani e famiglie vi sono intimamente legati. Ed è attento a questo senso della fede che si esprime nel popolo di Dio”. “Il Papa ha chiesto di applicare questo testo con flessibilità e senso paterno. Sa bene che ciò che è stato sacro per così tante generazioni non può essere disprezzato e bandito dall'oggi al domani. Papa Francesco si aspetta così che l'attuale liturgia si arricchisca del meglio dell'antica liturgia”. Allo stesso modo, si aspetta chiaramente che l'antica liturgia sia celebrata nello spirito del Vaticano II, il che è perfettamente possibile. Secondo lui “non è e non deve diventare un pretesto per i contestatori del concilio”. 

Draghi e i non cittadini. Sorgi Antigone

Speriamo che la pandemia si evolva in maniera tale che il prossimo Natale sia normale per tutti. […] Bisogna che anche coloro che da oggi saranno oggetto di restrizioni [...] possano tornare a essere parte della società con tutti noi”.
Queste testuali parole sono state pronunciate dal Presidente del Consiglio il 24 novembre durante la conferenza stampa in cui il governo ha annunciato l'adozione del cosiddetto “Super Green Pass”, ossia delle ulteriori discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale inflitte ai danni dei cittadini che scelgono di non farsi somministrare i vaccini contro il Covid. Si tratta di una frase “a braccio” all'interno della risposta di Draghi alle domande dei giornalisti presenti, e quindi spontanea, non preparata. Proprio per questo essa è particolarmente rivelatrice della concezione della società, dei diritti, del rapporto tra governanti e governati di cui egli si fa portatore.
Draghi e i non cittadini. Sorgi Antigone
Nessuno dei leader di partito ha sentito il dovere civico e morale di riprendere il premier Mario Draghi, il quale nel corso della conferenza stampa di presentazione del Super green pass ha detto che i non vaccinati sono de facto esclusi dalla società. Si tratta di una frase tanto grave che avrebbe dovuto provocare una mezza rivolta nelle file della maggioranza. Invece, niente. Tutti ipnotizzati, poi, magari, sono gli stessi che parlano di cittadinanza e diritti riempiendosi la bocca di vuote parole sfilando ogni 25 aprile mentre concionano di diritti e fratellanza.

Un docente allontanato dalla preside per essersi rifiutato di fare lezione di fronte a un alunno travestito da donna

C'era da aspettarselo dopo quanto organizzato dagli studenti del liceo classico Zucchi di Monza per combattere la disparità di genere: una giornata in gonna per tutti gli studenti, maschi e femmine, per combattere quella che chiamano "la mascolinità tossica". E pensano di realizzarlo tramite l'abbigliamento che "non sia più sinonimo di alcun pregiudizio". 
Ma se non ci si rende conto che, espulso il Padre dall'orizzonte spirituale, viene meno la figura del padre a livello socio-antropologico. Ed è questa lacuna di paternità una delle cause non marginali della perdita d'identità, della svirilizzazione e della nevrosi diffusa che affligge la nostra civiltà morente. 
Riporto di seguito la testimonianza di quel che è capitato ieri al nostro amico Martino Mora, allontanato dalla scuola in cui insegna per essersi rifiutato di fare lezione di fronte a un allievo maschio travestito da donna. Persino chi ha responsabilità tra i docenti si è bevuto il cervello e si allinea al degrado collettivo. In altri tempi sarebbe accaduto l'inverso. 
Etsi omnes, ego non
La preside del liceo nel quale insegno mi ha cacciato da scuola. Stamattina. Mi ha cacciato poiché le avevo detto che non intendevo fare lezione in presenza di un allievo maschio che si è presentato travestito da donna dalla testa ai piedi. A questo punto la “signora” in questione mi ha messo brutalmente e arbitrariamente di fronte all’aut aut: o tenere la lezione facendo finta di nulla, o lasciare immediatamente la scuola. Alla mia risposta che mi sembrava molto più onorevole la seconda possibilità, ella mi ha cacciato. Questi i fatti (tralascio le parole assai sgradevoli della “signora” in questione, che intendevano, senza successo, umiliarmi e alle quali ho ovviamente replicato).
In una scuola capovolta, che a parole non vuole discriminare nessuno, si discrimina pesantemente solo chi chiede decoro, decenza, rispetto dei limiti. Per giunta si esercita l’arbitrio facendo ricorso dispotico a un’autorità che a questo punto è solo la grottesca caricatura di se stessa. (Martino Mora)

Origini nascoste della Traditionis Custodes: l'autoabrogazione di Grillo e Francesco

Qui l'indice degli articoli sulla Traditionis Custodes.
Leggo su OnePeterFive un interessante articolo su I Decreti dimenticati Di Francesco. Si tratta di Quo magis e Cum sanctissima, del 22 febbraio 2020, Festa della Cattedra di San Pietro: due Documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede, emessi con l'approvazione di Bergoglio nell'udienza del 5 dicembre 2019. 
I Decreti sono sfuggiti all'attenzione generale e sono rimasti lettera morta; ma hanno di fatto promosso il motu proprio Traditionis Custodes del 16 luglio 2021. 
L'articolista fa un excursus interessante, che ripercorro con alcune integrazioni e l'aggiunta delle note, per richiamare l'attenzione sui decreti dimenticati e sulle loro prescrizioni e relative implicazioni. 
  • Quo magis fornisce una selezione di testi facoltativi di sette nuovi Prefazi da inserire nel Missale Romanum del 1962 : per gli Angeli; il Battista; i Martiri; Tutti i Santi e Patroni; il Santissimo Sacramento; la Dedicazione di una Chiesa; Messe Nuziali  [qui].
  • Cum sanctissima offre integrazioni relative alle rubriche del Messale (e del Breviario) riguardanti la celebrazione dei santi aggiunti al Martyrologium Romanum dal 1962. Le rubriche includono dettagli su quali testi utilizzare per questi nuovi santi e fanno esplicito riferimento a un supplemento di successiva pubblicazione per includere i propri della Messa e dell'Ufficio per una selezione di tali potenziali celebrazioni. Di nuovo, tutto è facoltativo.(1) È inclusa un'interessante “correzione” delle rubriche del 1962: durante la Quaresima e il Tempo di Passione, c'è libertà di celebrare i santi le cui osservanze erano fino ad allora severamente limitate. Anche in questo caso, la massima libertà è consentita dallo status facoltativo di tutte le nuove rubriche.(2)
Da notare che i due decreti sono presentati con esplicito riferimento alla prospettiva delineata da Benedetto XVI nel Summorum Pontificum del 2007. Rispondono esattamente alla visione benedettina di un possibile arricchimento del corpus dei Prefazi, e della possibilità di celebrare i santi post-1962 nel Rito romano antico.

giovedì 25 novembre 2021

Il metodo Bergoglio per la soluzione finale. Dopo liturgia e monasteri, è la volta dei movimenti

Qui l'indice degli articoli su Tradizionis custodes. Qui il più recente articolo sui monasteri, che richiama i precedenti.
Fin dall’inizio del pontificato di Francesco in questo blog abbiamo promosso, in materia liturgica, una strategia di basso profilo, di poco scalpore, o di fingerci morti perché non ci uccidessero. E lo abbiamo fatto basandoci su un fatto che noi argentini conoscevamo molto bene: Bergoglio non è interessato alla liturgia ed è assolutamente incapace di comprenderla. Pertanto, non avrebbe mai avuto un problema dottrinale con la questione liturgica. Semmai, il conflitto poteva sorgere se i difensori o protettori della liturgia tradizionale avessero causato un valido problema per lui.

Per più di otto anni la strategia ha funzionato: Bergoglio non ha fatto nulla contro la liturgia tradizionale e ha persino favorito, per quanto era in suo potere, la Fraternità sacerdotale san Pio X. Lo ha fatto resistendo alle forti pressioni dell’episcopato italiano —completamente bugniniano — e di lobbisti più o meno impresentabili come Andrea Grillo.

La morte della filosofia, dell'etica e delle scienze umane

Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti che la figura dell'intellettuale appartiene al passato, e che essa è stata sostituita da un nuovo modello di uomo di sapere, solidale all'ordine della religione scientista e suo strumento di propaganda militante. Non che l'intellettuale di professione, figura tipicamente borghese e post-moderna, incarnasse chissà quale valore etico o fosse investito di una qualche missione sociale. Egli era tuttavia il residuo di un mondo in cui esistevano istanze che non potevano essere risolte ricorrendo esclusivamente a comitati tecnico scientifici o a modelli previsionali, ma che si riconosceva utile problematizzare anche alla luce della memoria storica, delle scienze umane e della coscienza critica. Dobbiamo riconoscere che quell'epoca, assieme all'ordine borghese, è ormai agonizzante, e che presto qualsiasi attività di pensiero che non sia esclusivamente la celebrazione o l'apologia dell'esistente, sarà relegata all'ambito dell'intrattenimento e tollerata in quanto innocuo diversivo al pensiero unico.

mercoledì 24 novembre 2021

Perché la sinistra americana disprezza ciò che chiama “Guerra Culturale”. Il vero significato della sconfitta in Virginia

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica e la cancel culture.

Proprio quando sembrava che la sinistra avrebbe dichiarato finite le Culture Wars, la “Guerra Culturale” (ancora una volta!), qualcuno rovina tutto e fa ripartire le cannonate. Le vecchie ferite si sono riaperte, ed entrambe le parti stanno sparando l'una contro l'altra con sentimenti di vendetta.

Infatti, le elezioni del 2021 in Virginia sono state una questione interamente di cultura. Ciò che ha dato una svolta alla partita è stata la lotta sulla “Teoria critica della razza”, l'educazione sessuale radicale, l'ideologia di genere e l'aborto procurato. La controversia ha risvegliato nei sobborghi gli istinti di “mamma orso” su quanto veniva insegnato ai bambini nelle scuole e i ruggiti hanno ribaltato lo Stato.

In tutta la nazione, reazioni simili sono state registrate in queste recenti elezioni americane del 2021. L'enorme impatto delle questioni culturali dimostra che la “Guerra della Cultura” è lungi dall'essere finita. E, poi, quando combattute con intelligenza, queste battaglie stimolano la partecipazione degli elettori e lasciano la sinistra nel caos.

Parla il domenicano che ha dato la Comunione a Biden

Ricevo da Disputationes Theologicae e volentieri condivido. Del caso avevamo parlato quiqui.
L’abominio della desolazione nel luogo santo

18 novembre 2021, 
Dedicazione della Basiliche di S. Pietro e di S. Paolo

Un nostro lettore Alessandro C. ci ha inviato un link ad un articolo del Corriere della Sera del 30 ottobre 2021 [qui] contenente le dichiarazioni del sacerdote che ha sfrontatamente dato la Comunione all’abortista Joe Biden proprio a Roma:
“Il presidente Usa Joe Biden in serata ha partecipato alla Messa nella chiesa di San Patrizio, in via Boncompagni, a poche centinaia di metri dall’ambasciata degli Stati Uniti. […] Biden ha ricevuto la comunione il giorno dopo che il Papa gli ha detto di continuare a ricevere il sacramento, nonostante l’opposizione di alcuni conservatori [in realtà l’opposizione è ben più consistente, è la linea dell’episcopato americano, ndr] in America che contestano la sua posizione sull’aborto. Il presidente riceve regolarmente l’eucarestia nelle diocesi di Washington e Delaware, ma fare la comunione a Roma ha per lui un significato particolare. Il Papa, tecnicamente, è il vescovo di Roma, e la parrocchia di San Patrizio è parte della sua arcidiocesi. Alla funzione erano presenti circa 30 persone. I Biden si sono seduti nell’ultima fila, dove era stato scritto «riservato». La Messa è stata celebrata da padre Joe Ciccone, che non ha fatto alcun annuncio speciale ai presenti. « La comunione è ciò che ci unisce nel Signore, nessuno di noi è puro e perfetto, siamo tutti santi e peccatori » ha commentato il sacerdote al termine della celebrazione.”

martedì 23 novembre 2021

Joseph Ratzinger. L’Europa nella crisi delle culture

Testo integrale della conferenza tenuta dal Card. Joseph Ratzinger venerdì 1 aprile 2005 a Subiaco, presso il Monastero di Santa Scolastica, in occasione della consegna all’autore del Premio San Benedetto “per la promozione della vita e della famiglia in Europa”. Interessante anche in relazione alla temperie odierna.

L’Europa nella crisi delle culture
 Joseph Ratzinger

Viviamo un momento di grandi pericoli e di grandi opportunità per l’uomo e per il mondo, un momento che è anche di grande responsabilità per tutti noi. Durante il secolo passato le possibilità dell’uomo e il suo dominio sulla materia sono cresciuti in misura davvero impensabile. Ma il suo poter disporre del mondo ha anche fatto sì che il suo potere di distruzione abbia raggiunto delle dimensioni che, a volte, ci fanno inorridire. A tale proposito viene spontaneo pensare alla minaccia del terrorismo, questa nuova guerra senza confini e senza fronti. Il timore che esso possa presto impossessarsi delle armi nucleari e biologiche non è infondato e ha fatto sì che, all’interno degli Stati di diritto, si sia dovuti ricorrere a sistemi di sicurezza simili a quelli che prima esistevano soltanto nelle dittature; ma rimane comunque la sensazione che tutte queste precauzioni in realtà non possano mai bastare, non essendo possibile né desiderabile un controllo globale. Meno visibili, ma non per questo meno inquietanti, sono le possibilità di automanipolazione che l’uomo ha acquisito. Egli ha scandagliato i recessi dell’essere, ha decifrato le componenti dell’essere umano, e ora è in grado, per così dire, di “costruire” da sé l’uomo, che così non viene più al mondo come dono del Creatore, ma come prodotto del nostro agire, prodotto che, pertanto, può anche essere selezionato secondo le esigenze da noi stessi fissate. Così, su quest’uomo non brilla più lo splendore del suo essere immagine di Dio, che è ciò che gli conferisce la sua dignità e la sua inviolabilità, ma soltanto il potere delle capacità umane. Egli non è più altro che immagine dell’uomo – di quale uomo? A questo si aggiungono i grandi problemi planetari: la disuguaglianza nella ripartizione dei beni della terra, la crescente povertà, anzi l’impoverimento, lo sfruttamento della terra e delle sue risorse, la fame, le malattie che minacciano tutto il mondo, lo scontro delle culture. Tutto ciò mostra che al crescere delle nostre possibilità non corrisponde un uguale sviluppo della nostra energia morale. La forza morale non è cresciuta assieme allo sviluppo della scienza, anzi, piuttosto è diminuita, perché la mentalità tecnica confina la morale nell’ambito soggettivo, mentre noi abbiamo bisogno proprio di una morale pubblica, una morale che sappia rispondere alle minacce che gravano sull’esistenza di tutti noi. Il vero, più grave pericolo di questo momento sta proprio in questo squilibrio tra possibilità tecniche ed energia morale. La sicurezza, di cui abbiamo bisogno come presupposto della nostra libertà e della nostra dignità, non può venire in ultima analisi da sistemi tecnici di controllo, ma può, appunto, scaturire soltanto dalla forza morale dell’uomo: laddove essa manca o non è sufficiente, il potere che l’uomo ha si trasformerà sempre di più in un potere di distruzione.

Cardinale Robert Sarah. Il futuro della Chiesa in Europa. Tutta la verità di Dio ci è data e rivelata in Cristo

Nella nostra traduzione da InfoCatholica il testo della conferenza tenuta dal Card. Robert Sarah sul Futuro della Chiesa in Europa. Precedenti qui - qui - qui.

Il futuro della Chiesa in Europa
Cardinale Robert Sarah
Draguignan, 18 settembre 2021
Introduzione (1)
Cari amici,
Voglio innanzitutto ringraziarvi per l'onore che mi fate venendo ad ascoltarmi; ma in realtà non sono venuto nel mio nome, ma nel nome di Gesù. È lui che ascoltate attraverso la mia voce, (maldestra, non qualificata, imperfetta), e il tema del mio convegno, che vi è stato annunciato, è la Visione del futuro della Chiesa in Europa...
Siate certi che non sono un profeta, né un figlio di profeti, per parlare del futuro, ma, del mio ultimo libro, "Si fa sera e il giorno già volge al declino" [qui - qui - qui]. Lì, cerco di analizzare la crisi della fede, la crisi sacerdotale, la crisi della Chiesa, il crollo spirituale dell'Occidente... Dopo averlo letto, un giornalista mi ha posto la seguente domanda:
Cosa risponderebbe, a chi potrebbe pensare che questo libro è pessimista (vedi allarmista)?
Ho risposto che "Si fa sera e il giorno già volge al declino" cerca di fare una verifica, una diagnosi, con la massima cautela, con grande attenzione al rigore, alla precisione e all'obiettività.

Questa la sapevate? Il DNA umano contiene la Firma del Padre Creatore.

Ringrazio il lettore che mi segnala il testo che segue. Sarò grata a chi potesse confermarne l'attendibilità. Interessante trovare chiavi di lettura significative in ogni aspetto della realtà fisica e fisiologica. L'ordine e la bellezza ci riorientano e ci consolano.

Il DNA umano contiene la Firma del Padre Creatore. Oggi lo dimostra la biologia molecolare.
La forza che tiene unito il DNA è un ponte solforico. I due filamenti (l'uno parte femminile, l'altro maschile) sono agganciati da  questo ponte : ma quando compare questo ponte? 

QUATTRO  sono gli acidi nucleici che formano la catena  del DNA ovvero  macromolecole  deputate alla conservazione e al trasporto dell'informazione genetica: adenina (A), guanina (G), citosina (C) e timina (T). 

La catena DNA, abbiamo visto, è tenuta unita da ponti solforici che di tanto in tanto appaiono nella catena: il "di tanto in tanto" segue questo schema : ogni 10 acidi un ponte, poi ogni 5 acidi un ponte, poi ogni 6 acidi ed ancora dopo 5 acidi. Pertanto il ponte è costruito su sequenza   10-5-6-5  che sono il significato numerico della parola in ebraico biblico יהוה, YAVE, parola composta da quattro lettere (yodh, he, waw, he, in qualche modo corrispondenti alle quattro lettere dell'alfabeto latino YHWH, o JHVH) e perciò detta "tetragramma". Infatti, in ebraico  la lettera IOD vale 10 ; la lettera HE vale 5; la lettera waw vale 6; la lettera HE vale 5. 

Quindi nella sequenza che il ponte descrive Dio Creatore ha messo la Sua Firma attraverso i numeri che la compongono : 10 (י) -5 (ה)  -6 ( ו)  -5  (ה)  =  YAVE'. 

 Dio Creatore ha scritto in noi "IO ti ho creato, IO unisco il MASCHIO e la FEMMINA" e questa firma è in ogni cellula del nostro corpo.

lunedì 22 novembre 2021

Il Natale pandemico di Bergoglio all'insegna del mettere al centro la persona e la comunità. Per un'umanità più 'fraterna'; ma non 'in Cristo'

Non fa più cadere solo le braccia, ma ogni volta spezza il cuore dei veri cristiani e incancrenisce la confusione dei più superficiali. Precedenti sul Patto Educativo Globale [qui - qui], frutto della Fratelli tutti [qui]. Qui l'indice degli articoli su La Chiesa in tempo di pandemia
Cito da Avvenire  le parti salienti del discorso tenuto nell'udienza presso il Palazzo apostolico vaticano dei partecipanti al "Christmas contest", concorso promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis e dalle Missioni Don Bosco Valdocco, che dà voce ai giovani invitandoli a creare canzoni inedite ispirate al Natale e ai suoi valori. Di seguito il commento.

"Anche quest'anno le luci del Natale saranno sommesse per le conseguenze della pandemia, che ancora pesa sul nostro tempo. A maggior ragione, siamo chiamati a interrogarci e a non perdere la speranza". ..."La festa della Nascita di Cristo non è una stonatura rispetto alla prova che stiamo vivendo, perché è per eccellenza la festa della compassione, della tenerezza. La sua bellezza è umile e piena di calore umano". ... "la bellezza del Natale traspare nella condivisione di piccoli gesti di amore concreto. Non è alienante, non è superficiale, evasiva; al contrario, allarga il cuore, lo apre alla gratuità, al dono di sé, e può generare anche dinamiche culturali, sociali ed educative". "È con questo spirito che abbiamo dato vita al Patto Educativo Globale, un'ampia alleanza educativa 'per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un'umanità più fraterna'". ... "E per raggiungere questi obiettivi ci vuole coraggio: 'Il coraggio di mettere al centro la persona' e di 'mettersi al servizio della comunità'". "Ci vuole coraggio e anche creatività". Ad esempio, "voi avete composto nuove canzoni natalizie e le avete condivise per un progetto più grande, un progetto che crede nella bellezza come via di crescita umana, per sognare insieme un mondo migliore". 
Colui che dovrebbe essere il Suo vicario nomina Cristo Signore solo per contestualizzare l'evento nella "Festa della nascita", ma tutto il resto non reca alcuna traccia delle ragioni e delle conseguenze dell'irruzione dell'eterno nella Storia, che è Storia di Salvezza, attraverso l'Incarnazione del Figlio di Dio e della sua opera divino-umana grazie alla quale rimane con noi fino alla fine dei tempi nella Sua Chiesa - l'Una Santa Cattolica Apostolica - a cui apparteniamo. Ed è Lui - e nessun altro come pure nient'altro - l'unica causa di ogni nostro buon volere e agire. Il resto è inganno e tradimento della Verità.

Crisi della Chiesa - Perché continua il silenzio su 7Q5, il frammento papiraceo di Qumran databile al 50 d.C. circa, contenente Marco 6, 52-53 ?

Paolo Pasqualucci affronta un tema molto importante perché, anche se a prima vista sembra materia per eruditi e specialisti, ha a che fare con la storicità dei vangeli. 
I documenti di Qumran, venuti alla luce dal 1947 al 1956 in undici grotte del deserto di Giudea, accanto al Mar Morto, sono considerati la scoperta archeologica più importante del secolo scorso nel settore biblico e hanno cambiato profondamente la nostra conoscenza della Scrittura e del giudaismo antico. Da decenni, i diversi settori di Qumran (storia, archeologia, testi, dottrine, rapporto con il NT, ecc.) vengono studiati con grande interesse. Le scoperte hanno rappresentato certamente un fatto della più grande importanza per la miglior comprensione della Sacra Scrittura e dell'ambiente storico nel quale si è sviluppata la Chiesa della prima ora. La comunità di Qumran era una sorta di monastero in cui, secondo l'opinione dei più eminenti specialisti, una parte della famiglia degli Esseni conduceva una vita dedicata al lavoro e alla preghiera. I suoi abitanti appartenevano a uno dei principali gruppi religiosi in cui si divideva il giudaismo, prima della distruzione del tempio di Gerusalemme, nel 70 d.C.
Solo la grotta 7, scoperta nel 1955, presenta la particolarità di contenere, nella sua totalità, dei papiri. È precisamente questa grotta che ha richiamato l'attenzione dell'esperto papirologo José O'Callaghan, sacerdote gesuita spagnolo, che iniziò la sua ricerca su di essa quando stava elaborando un catalogo dei papiri contenenti sezioni della cosiddetta versione dei LXX (una traduzione dell' A.T. in greco, eseguita ad Alessandria, da dei giudei, nel III secolo a.C., per l'utilizzo da parte dei correligionari più familiarizzati con il greco che con l'ebraico o l'aramaico. (M.G.)

Crisi della Chiesa - Perché continua il silenzio su 7Q5, il frammento papiraceo di Qumran databile al 50 d.C. circa, contenente Marco 6, 52-53 ?
di Paolo Pasqualucci

Con la montiniana riforma liturgica è invalsa la cattiva abitudine di recitare nella Nuova Messa testi evangelici mutilati delle parti sgradite alla laica e miscredente mentalità moderna. Ben 22 tagli sono stati identificati da un eminente studioso tedesco. Inoltre, le traduzioni in volgare dei testi delle Orationes da recitarsi durante la suddetta Messa, hanno maltradotto od omesso ad abundantiam, sempre al fine di introdurre una visione edulcorata e quindi falsa del cattolicesimo, in teoria più gradita all’uomo contemporaneo.[1] La cattiva abitudine del far passar sotto silenzio parti della Rivelazione e dell’Adorazione essenziali alle verità di fede si è applicata, possiamo dire, anche al campo esegetico. Infatti, si è sepolta nell’oblío una scoperta, scientificamente ineccepibile, che conferma quanto sempre sostenuto dagli studiosi cattolici, già sulla base della stessa analisi interna dei testi: esser cioè i Sacri Testi che riferiscono i detti e i fatti del Signore di poco posteriori alla conclusione della sua vicenda terrena e comunque sicuramente anteriori alla distruzione del Tempio e di Gerusalemme, iniziatasi il 29 agosto del 70 d.C. da parte dell’esercito romano assediante la città.

Libera la tua Chiesa, o Signore, da una liturgia manchevole

Centrato e interessante, come sempre, il tema sviluppato da Peter Kwasniewski, uno dei nostri costanti punti di riferimento, nella nostra traduzione da Rorate Caeli. Una risorsa per rimanere ben orientati e non lasciar seppellire i nostri tesori. Qui l'indice dei precedenti sulla Traditionis custodes.

Oggi (20 novembre) nel calendario romano tradizionale è la festa di San Felice di Valois (†1212). Chi è questo santo sconosciuto, potreste chiedere, e perché occupa il nostro calendario? Non sarebbe giusto cancellarlo? E così, infatti, è avvenuto nel calendario Novus Ordo del 1969: Felice è svanito nel nulla, o meglio, si è ritirato nella sua pagina del Martirologio dove poche anime lo ricordano.

Ma vorrei suggerire che, come sempre, la Santa Madre Chiesa ha proceduto con saggezza nel suo corso millenario, e che l'allontanamento di questo santo e di molti altri segna l'ennesimo caso di Alzheimer ecclesiastico.

Si dice che San Felice sia stato un membro della corte reale in Francia. È noto, in ogni caso, che egli abbia rinunciato a tutti i suoi beni terreni per vivere da eremita. Fu cercato da San Giovanni de Matha, che aveva sentito parlare della fama della sua santità, e insieme fondarono l'Ordine della Santissima Trinità per la redenzione dei prigionieri, comunemente noto come i Trinitari. I membri di questo ordine si sarebbero recati in Terra Santa e si sarebbero consegnati in cambio del rilascio dei prigionieri cristiani in mano ai musulmani. Un ordine simile fu fondato nel 1218 da San Pietro Nolasco, San Raimondo di Peñafort e Re Giacomo d'Aragona, l'Ordine di Nostra Signora della Mercede (i Mercedari -ndT).

domenica 21 novembre 2021

Hildegard von Bingen, un faro di luce che mette in discussione l’oscurantismo di un’era

Precedenti qui - qui.
Una stella preziosa e luminosa, un faro di luce che mette in discussione l’oscurantismo di un’era, quella medievale, che secondo la narrativa ufficiale sarebbe da dimenticare. Parliamo di Hildegard von Bingen (1098 – 17 settembre 1179), celebre per le sue visioni e profezie. Prima mistica tedesca, innalzata all’onore degli altari nel 2012 e proclamata, il 7 ottobre dello stesso anno, Dottore della Chiesa da Papa Benedetto XVI. Se ne fa memoria il 17 settembre, giorno della sua nascita al cielo.
Santa Ildegarda di Bingen nacque in una nobile famiglia tedesca, a Bermersheim vor der Höhe, a sud di Bingen, nell’Alsazia-Renana nel periodo storico che segnò l’inizio delle crociate verso il Medio Oriente e la Palestina, le lotte tra signori e alti prelati per il papato e che soprattutto seguì lo scisma della Chiesa d’Oriente. Fu anche un’epoca di grandi Santi come Bernardo di Chiaravalle, Pietro Abelardo ed Anselmo d’Aosta, che riportarono la dottrina cristiana in una Chiesa già fortemente secolarizzata: infatti, in questo periodo venne fondato l’ordine dei Cistercensi-
I genitori e le persone che la circondavano constatarono che la bambina vedeva cose che gli altri non potevano vedere. Più tardi lei stessa scrisse riguardo le sue visioni: ”A tre anni vidi una luce così grande, che la mia anima si scosse, però per la mia giovane età non potei esprimermi… “ aggiungendo: “Fino al mio quindicesimo anno di vita vidi molte cose, e alcune le raccontai semplicemente ma quelli che le udivano si meravigliavano a tal punto che si chiedevano da dove venissero e da chi. Perciò mi meravigliai io stessa e nascosi la Visione, per quanto possibile.”

Richiamo filiale ai Pastori. Perché abbandonate il gregge che vi è affidato?

È di ieri il Comunicato di Iustitia in veritate che volentieri riprendo di seguito, che richiama il messaggio del Consiglio Permanente della CEI in occasione della 44ma Giornata Nazionale per la Vita e si riferisce, in particolare, al punto relativo al siero genico di cui abbiamo già parlato qui col titolo No vax, anatema anche dei vescovi. Vangelo e Costituzione sullo stesso piano. Anche i vescovi, al pari dell'intero mainstream, si sottraggono a qualunque dibattito che normalmente dovrebbe essere ineludibile. Ma il loro comportamento è di maggior gravità perché, più che al dibattito, non devono - né potrebbero - sottrarsi al retto esercizio del munus docendi. Qui l'indice degli articoli sulla Chiesa in tempo di pandemia.

Richiamo filiale ai Pastori
Il canone 212 par. 3 del Codice di Diritto Canonico stabilisce che i fedeli “hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa“. È sulla base di queste parole che noi ci permettiamo di rivolgere il seguente richiamo filiale ai Vescovi.

Il messaggio del Consiglio Permanente della CEI per la 44ma giornata della Vita diventa l’occasione per ribadire la linea rigidamente vaccinista imposta alle Diocesi e offre il destro ai media di regime per attaccare ulteriormente ogni legittima manifestazione di dissenso.

sabato 20 novembre 2021

Francia: Éric Zemmour può essere il prossimo presidente? Il giornalista che rimescola le carte nella politica francese

Uno sguardo Oltralpe per cogliere le analogie che accomunano a quello della Francia il nostro destino, che è quello dell'intero Occidente europeo. Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo e sul filo-islamismo.

La lotta di Zemmour è appena iniziata. Una cosa, però, è certa: Zemmour sta ripristinando un autentico dibattito democratico su temi come la sicurezza, l'immigrazione e l'Islam, che contano davvero per i francesi. Per molti, Zemmour è l'ultima possibilità per la Francia di non diventare una nazione islamica o un "Libano in Europa
(Foto di Christophe Simon
/AFP via Getty Images)
Il Financial Times lo definisce un "estremista di Destra". Per il New York Times è "l'esperto di Destra". Per Die Zeit, è "l'uomo che divide la Francia"... Eric Zemmour, giornalista e saggista, non è (ancora) un candidato ufficiale alla presidenza francese, ma a causa della sua popolarità, la Francia vive già in tempo di elezioni.

Mancano circa duecento giorni alle elezioni presidenziali, ma non passa settimana senza che un sondaggio spinga Éric Zemmour sempre più in alto nelle proiezioni elettorali del 2022. Un sondaggio condotto dall'agenzia demoscopica Harris Interactive, pubblicato dal magazine Challenges il 6 ottobre scorso, lo colloca al 17 per cento davanti a Marine Le Pen, la candidata di Rassemblement National (la quale si attesta al 15 per cento, in calo di 13 punti dall'estate). Zemmour rimane ancora dietro il presidente in carica Emmanuel Macron, proiettato al 24 per cento. Ma per quanto tempo?

Il cardinale Zen accusa il prefetto del culto divino di mentire sul Summorum pontificum

Nella nostra traduzione da Infovaticana, anche il cardinale Zen dice la sua sulle recenti posizioni dell'arcivescovo Roche [quiqui]. Qui l'indice dei precedenti su Traditionis custodes.

L'arcivescovo emerito di Hong Kong, il cardinale Joseph Zen, è entrato nella polemica creata dal collega Arthur Roche, prefetto per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, intorno alle intenzioni di Benedetto XVI in occasione della celebrazione della messa tradizionale. Lo ha fatto tramite il suo account Twitter, dal quale accusa Roche di mentire.

Prima c'è stata la lettera indirizzata da Roche in risposta al Primate d'Inghilterra e Galles [qui - qui], poi le dichiarazioni a TVSvizzera, con cui descrive il Summorum pontificum di Benedetto XVI come un "esperimento" [qui]. Sta di fatto che il responsabile della liturgia della Curia romana continua a parlare in relazione alla sua peculiare interpretazione della Traditionis custodes e, soprattutto, sui presunti motivi che hanno spinto papa Benedetto XVI a promulgare quattordici anni fa il motu proprio ora abolito, Summorum pontificum.

venerdì 19 novembre 2021

Come preservare la fede. Un esempio dalla Cina.

Per chi crede che Dio ci promette una persona, Gesù Cristo è quella Persona, davvero presente nella nostra vita. Qui l'indice degli articoli sulla situazione, oggi, in Cina.
Nel suo libro Rediscovering Catholicism, Matthew Kelly racconta una storia su un prete americano che ha visitato la Cina. È andato in incognito, e nessuno sapeva che fosse un prete. Nella sua seconda notte lì, sentì dei rumori nel cuore della notte e chiese al suo ospite cosa stesse succedendo. Lui rispose: "Andiamo al Muro. "Intrigato, il sacerdote andò con lui e circa 20 persone. Mentre camminavano nell'oscurità, la folla si gonfiava fino a oltre 100 persone. Alla fine arrivarono ad una radura in una foresta, e in mezzo c'era un piccolo muro. Mentre il gruppo si avvicinava al muro si inginocchiava. Da un angolo nel muro, uno degli uomini prese una piccolo ostensorio che reggeva l'Eucaristia, e il popolo trascorse del tempo in adorazione. Il giorno dopo, l'americano disse loro che era un prete. Non facevano messa da 10 anni, ma più volte alla settimana andavano al muro di notte e rischiavano la vita per trascorrere del tempo con Gesù nell'Eucaristia. Quella notte celebrò la messa per loro. Dio ci promette una persona. Gesù Cristo è quella persona, davvero presente nella nostra vita. Queste persone in Cina lo hanno riconosciuto.

giovedì 18 novembre 2021

Bergoglio: "La costruzione di muri anti-migranti è un ritorno al passato". Ma i ponti si reggono solo su robusti muri!

I polacchi hanno subìto dolorose invasioni da tedeschi e da russi. Sono cattolicissimi e ora non vogliono essere invasi da islamici. E come loro ogni europeo che ancora riconosce le sue radici greco-romane oltre che cristiane. Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo e sul filo-islamismo.

Prendo le mosse dall'incipit dell'Huffingtonpost per poi proseguire nella mia riflessione.
La storia in questi ultimi decenni ha dato segni di un ritorno al passato: i conflitti si riaccendono in diverse parti del mondo, nazionalismi e populismi si riaffacciano a diverse latitudini, la costruzione di muri e il ritorno dei migranti in luoghi non sicuri appaiono come l’unica soluzione di cui i governi siano capaci per gestire la mobilità umana. In questi quaranta anni e in questo deserto, tuttavia, ci sono stati segni di speranza che ci permettono di poter sognare di camminare insieme come un popolo nuovo verso un noi sempre più grande”. Così Papa Francesco in un messaggio inviato per i 40 anni del Centro Astalli. Le sue parole suonano come una critica aperta e durissima nei confronti della cattolica Polonia, che proprio ieri ha annunciato la volontà di costruire una barriera lunga 180 chilometri lungo la frontiera con la Bielorussia. L’inizio dei lavori è previsto per dicembre, la conclusione entro la metà del 2022, per un costo complessivo di 353 milioni di euro
La riflessione del Papa arriva nel giorno in cui il quotidiano dei vescovi, Avvenire, pubblica un’edizione speciale che documenta la voglia del Continente di sigillare le frontiere e di chiudersi nel proprio egoismo. “Se questa è l’Europa”, il titolo scelto, su uno sfondo blu incorniciato da una corona di filo spinato giallo, a ricordare la bandiera europea.

Arciv. Viganò: Appello per un’Alleanza Mondiale Antiglobalista. In hoc signo vinces

The Gateway Pundit ha pubblicato oggi questo appello dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò che riprendo nella versione italiana. "I diritti fondamentali, che fino a ieri ci erano presentati come inviolabili, sono calpestati in nome di un’emergenza: oggi sanitaria, domani ecologica, dopodomani informatica". Qui il video in italiano. Qui l'indice dei precedenti.

Appello per un’Alleanza Antiglobalista

Da due anni stiamo assistendo ad un colpo di stato mondiale, nel quale un’élite finanziaria e ideologica è riuscita ad impadronirsi di parte dei governi nazionali, delle istituzioni pubbliche e private, dei media, della magistratura, dei politici, dei leader religiosi. Tutti, indistintamente, sono asserviti a questi nuovi padroni che assicurano potere, denaro e affermazione sociale ai loro complici. I diritti fondamentali, che fino a ieri ci erano presentati come inviolabili, sono calpestati in nome di un’emergenza: oggi sanitaria, domani ecologica, dopodomani informatica.

Questo colpo di stato globale priva i cittadini di ogni possibilità di difesa, dal momento che i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario sono complici della violazione del diritto, della giustizia e del fine per il quale esistono. Ed è un colpo di stato globale perché questo attentato criminale contro i cittadini si estende a tutto il mondo, salvo rarissime eccezioni. È una guerra mondiale, dove i nemici siamo tutti noi, anche coloro che inconsapevolmente non hanno ancora compreso la portata di quanto avviene. Una guerra combattuta non con le armi, ma con norme illegittime, sciagurate politiche economiche, intollerabili limitazioni dei diritti naturali.

Oggi inizia la Novena alla Vergine della medaglia miracolosa

Le invocazioni che seguono vanno ripetute per nove giorni.

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta parte prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per stornare da noi i castighi di Dio e impetrarci le sue grazie, muoviti a pietà della presente nostra necessità; consola la nostra afflizione e concedici la grazia che ti domandiamo. 
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, quale rimedio a tanti mali spirituali che ci affliggono, ci hai portato la tua Medaglia, affinché fosse difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, tu hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per i devoti della tua Medaglia che ti avessero invocata con la giaculatoria da te insegnata; ebbene, o Madre, ecco che noi, pieni di fiducia nella tua parola, ricorriamo a te e ti domandiamo, per la tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.
Salve Regina
O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a te!
Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias
in necessitátibus;
sed a perículis cunctis
líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le nostre suppliche
nelle necessità,
ma liberaci sempre da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Restiamo umani - don Elia

«La nuova Chiesa discrimina, divide, non accoglie, anzi accusa, giudica, caccia via. È questo quel che insegnano oggi nei seminari? Il mio pensiero vola ad un parroco sardo che, avendo io chiesto la Santa Particola sulla lingua, mi girò le spalle – di fatto cacciandomi – borbottando: “La Sua è un’altra Chiesa”». Così scrive una lettrice in un’icastica e folgorante costatazione. Ciò che più disorienta è che i chierici moderni si riempiono la bocca di ascolto, accoglienza, inclusione, misericordia… che però non esistono per quanti non sono formattati come loro. I preti di questa generazione, del resto, sono stati programmati – visto che si accenna ai seminari – non per essere Pastori, bensì attivisti di partito incaricati di reclutare coloro che corrispondono a un modello standardizzato o accettano di farsi plasmare su di esso. A livello spirituale e operativo, c’è tutto un ventaglio di tipi in cui si può scegliere quello più congeniale: da quelli giudaizzanti a quelli orientaleggianti, da quelli intimistici a quelli socialistici, da quelli progressisti a quelli conservatori… più le eventuali commistioni.