Il Cardinal Sarah ha concesso a Laurent Dandrieu, di Valeurs Actuelles (3 aprile 2019), un'intervista sul suo ultimo libro. Il porporato africano analizza la situazione della Chiesa e critica quanti, al suo interno, si inchinano ai desideri del mondo (nostra traduzione da infocatholica che riproduce il testo integrale, mentre l'originale è troncato perché leggibile per intero solo dagli abbonati).
In uno stile estremamente corretto il Prefetto per il culto divino riafferma con chiarezza le verità cattoliche, tant'è che diverse sue dichiarazioni sono state riprese da molti organi di stampa - che peraltro le enfatizzano come contrapposizione - risultando significative per quanto divergono dalla vulgata ecclesiale di spicco. Siamo sinceramente interessati alla chiarezza, alla verità delle argomentazioni portate dal Cardinale Sarah. che vanno a saldarsi con i Dubia, con molti libri pubblicati in questi anni da cardinali e vescovi, con lettere di fedeli, studiosi, con il nascosto lavoro di chi, come può, sta cercando con i fratelli di raddrizzare la Chiesa che si vorrebbe completamente capovolta.
In uno stile estremamente corretto il Prefetto per il culto divino riafferma con chiarezza le verità cattoliche, tant'è che diverse sue dichiarazioni sono state riprese da molti organi di stampa - che peraltro le enfatizzano come contrapposizione - risultando significative per quanto divergono dalla vulgata ecclesiale di spicco. Siamo sinceramente interessati alla chiarezza, alla verità delle argomentazioni portate dal Cardinale Sarah. che vanno a saldarsi con i Dubia, con molti libri pubblicati in questi anni da cardinali e vescovi, con lettere di fedeli, studiosi, con il nascosto lavoro di chi, come può, sta cercando con i fratelli di raddrizzare la Chiesa che si vorrebbe completamente capovolta.
Le soir approche et déjà le jour baisse (Si fa sera e il giorno già volge al declino) è il nuovo libro formato da interviste rilasciate dal Cardinal Robert Sarah a Nicolas Diat. Laurent Dandrieu intervista qui il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Questo libro è innanzitutto un appello alla lucidità e alla chiarezza. La Chiesa sta attraversando una grave crisi. I venti sono stranamente violenti. Sono ormai rari i giorni in cui non sorgono scandali reali o immaginari. I fedeli si fanno domande legittime. Questo libro è per loro. Desidero che, dopo averlo letto, possano sentirsi ricolmi della gioia che viene da Cristo: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino” (Lc 13,29 -N.d.T.).
La scelta di questo versetto tratto dal passo evangelico dei pellegrini di Emmaus è un modo di insinuare che, nella Chiesa, Cristo non è il centro?
Credo fermamente che la situazione che stiamo vivendo all'interno della Chiesa somiglia in tutto e per tutto a quella del Venerdì Santo, quando gli apostoli abbandonarono Cristo, quando Giuda Lo tradì, perché il traditore voleva un Cristo che si preoccupasse di temi politici. Oggigiorno, numerosi sacerdoti e vescovi sono letteralmente stregati dai temi politici e sociali. In realtà, tali questioni non troveranno mai una risposta al di fuori dell'insegnamento di Cristo: solo esso ci rende più solidali, più fraterni. Finché Cristo non sarà per noi un fratello maggiore, il primogenito di una moltitudine di fratelli, la carità non sarà solida, non ci sarà un'autentica alterità. Cristo è l'unica luce del mondo: come potrebbe la Chiesa dare le spalle a questa luce?
Certo, è importante essere sensibili nei confronti delle persone che soffrono. Penso in particolare agli uomini che abbandonano il loro paese. Ma perché si allontanano dalla loro terra? Perché persone potenti e senza fede, che hanno smarrito Dio e per le quali contano solo il potere e il denaro, hanno destabilizzato le loro nazioni. Si tratta di difficoltà enormi, ma ripeto: la Chiesa deve restituire agli uomini innanzitutto la capacità di osservare Cristo: “E quando sarò innalzato dalla terra, attrarrò tutti a me”. Questo libro vuole cercare di restituire alla Chiesa il senso della sua grande missione divina.
È guardando al Figlio di Dio che la Chiesa potrà imparare a portare gli uomini alla preghiera e a perdonare come Cristo. Questo libro significa cercare di restituire alla Chiesa il senso della sua grande missione divina. Perché possa portare le persone a Cristo che è la Speranza. Questo è il senso del titolo: oggi tutto è cupo, difficile, ma, qualunque siano le difficoltà che stiamo attraversando, c’è una sola Persona che può venire in nostro aiuto. È necessario che ci sia un’istituzione che conduca a questa Persona, e questa è la Chiesa.
È guardando al Figlio di Dio che la Chiesa potrà imparare a portare gli uomini alla preghiera e a perdonare come Cristo. Questo libro significa cercare di restituire alla Chiesa il senso della sua grande missione divina. Perché possa portare le persone a Cristo che è la Speranza. Questo è il senso del titolo: oggi tutto è cupo, difficile, ma, qualunque siano le difficoltà che stiamo attraversando, c’è una sola Persona che può venire in nostro aiuto. È necessario che ci sia un’istituzione che conduca a questa Persona, e questa è la Chiesa.
Non è un tratto esclusivo del nostro tempo: nell'Antico Testamento vi sono molti pastori malvagi, uomini che amavano usare la carne e la lana dei loro greggi senza occuparsi di loro. Ci sono sempre stati traditori nella Chiesa. Oggigiorno non temo di affermare che ci sono sacerdoti, vescovi e persino cardinali che hanno paura di proclamare quanto Dio insegna e di trasmettere la dottrina della Chiesa. Hanno paura di non essere accettati, di essere considerati reazionari. E allora affermano cose confuse, vaghe, imprecise per non essere criticati e si alleano con l'evoluzione stupida del mondo. È un tradimento: se il pastore non guida il suo gregge ad acque placide, ai pascoli d'erba verde di cui parla il salmo, se non lo protegge dal lupo, è un pastore criminale che sta abbandonando le sue pecore. Gesù dice: “Colpirò il pastore e le pecore saranno disperse”. È quanto sta accadendo oggi. Non si sa più a chi rivolgersi.
Non sarà che alcuni hanno la tentazione di allineare la Chiesa ai valori del mondo?
Esiste una forte maggioranza di sacerdoti fedeli alla loro missione docente, santificante e di governo. Ma ce n'è anche un piccolo numero che cede alla tentazione malata e perversa di allineare la Chiesa ai valori delle attuali società occidentali. Vogliono innanzitutto che si dica che la Chiesa è aperta, accogliente, attenta e moderna. Ma la missione della Chiesa è quella di insegnare, non di ascoltare: la Chiesa è mater et magistra, madre ed educatrice. Ovviamente una madre ascolta suo figlio, ma il suo ruolo principale è innanzitutto quello di insegnare, orientare e dirigere, perché conosce meglio dei suoi figli la direzione da prendere. Alcuni hanno adottato le ideologie del mondo attuale col fallace pretesto di aprirsi al mondo; ma sarebbe necessario piuttosto far sì che il mondo si apra a Dio, fonte della nostra esistenza.
Non possiamo sacrificare la dottrina a una pastorale che si ridurrebbe a una minima porzione di misericordia: Dio è misericordioso, ma solo nella misura in cui riconosciamo di essere peccatori. Perché Dio possa esercitare la Sua misericordia bisogna tornare a Lui come il figliol prodigo. Vi è una tendenza perversa che consiste nel falsificare la pastorale, contrapporla alla dottrina e presentare un Dio misericordioso che non esige nulla. Ma non esiste un padre che non esiga nulla dai suoi figli! Dio, come ogni buon padre, è esigente, perché ambisce grandi cose per noi.
La Chiesa ha l'abitudine di attribuire alla cultura materialista la colpa della disaffezione dei suoi fedeli. Non dovrebbe mettersi anch'essa in discussione per la parte di colpa che ha sul loro allontanamento, per la sua partecipazione a questa dissacrazione?
Sono convinto che i sacerdoti debbano assumersi la responsabilità principale di questo crollo della fede. Nelle università e nei seminari cattolici non sempre si è insegnata la dottrina. Abbiamo insegnato ciò che ci piaceva! Non si danno più lezioni di catechismo ai bambini. Si disprezza la confessione. Soprattutto negli anni Settanta e Ottanta i sacerdoti facevano quel che volevano quando celebravano la messa. Papa Benedetto XVI ha affermato che la crisi della liturgia ha provocato la crisi della Chiesa. Lex orandi, lex credendi: crediamo nello stesso modo in cui preghiamo. Se non c'è fede, la liturgia si riduce a uno spettacolo, a folclore, e i fedeli si allontanano. Abbiamo voluto umanizzare la messa, renderla comprensibile, ma in realtà continua ad essere un mistero al di là della nostra comprensione. Quando celebro la messa, quando dò l'assoluzione, capto il significato delle parole che pronuncio, ma l'intelligenza non può comprendere il mistero operato da quelle parole. Se non rendiamo giustizia a questo grande mistero, non potremo guidare il popolo verso un'autentica relazione con Dio.
Cosa ne pensa del libro Sodoma? Crede che stiamo assistendo a un'offensiva generalizzata contro la figura del sacerdote, oggetto di scandalo per una società ipersessualizzata?
Non ho letto il libro, ma credo che vi sia un progetto strutturato ad arte per la distruzione della Chiesa mediante la decapitazione della sua testa: i cardinali, i vescovi e i sacerdoti. Ci si ostina a distruggere il sacerdozio e, soprattutto, il celibato, che viene presentato come qualcosa di impraticabile e contro natura; perché se si distrugge il celibato, si pregiudica senza rimedio una delle ricchezze più grandi della Chiesa. L'abbandono del celibato aggraverebbe ancor di più la crisi della Chiesa e ridurrebbe la posizione del sacerdote, che è chiamato non solo ad essere un altro Cristo, ma Cristo stesso, povero, umile e celibe.
C'è la volontà di debilitare la Chiesa, di modificare il suo insegnamento sulla sessualità. Ma quando vediamo l'enorme quantità di sacerdoti fedeli al sacerdozio, dobbiamo rimanere sereni e continuare a dare testimonianza del dono totale a Dio per mezzo del celibato. Questa testimonianza non è compresa. La detestano? Nemmeno Gesù Cristo fu accettato: infatti morì sulla croce. Egli ci ha detto: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”.
Nella Chiesa ci sono uomini – alcuni di essi negli alti livelli della gerarchia – che hanno macchiato la Chiesa stessa, hanno sfigurato il volto di Cristo, ma Giuda non deve indurci a rifiutare tutti gli apostoli. Queste colpe gravi non condannano la Chiesa; al contrario, dimostrano che Dio si fida persino di persone deboli per dimostrare il potere del Suo amore per noi. Non affida la Sua Chiesa a eroi straordinari, bensì a uomini semplici, per dimostrare che è Lui ad agire per mezzo di loro.
Che ne pensa della condanna del Cardinal Barbarin?
Lo conosco da tempo. Lo ammiro molto. Non posso non soffrire a causa del martirio che gli hanno imposto, soprattutto perché sono convinto della sua innocenza. Tutta la Chiesa sta sopportando questa sofferenza in modo collegiale. Il papa ha avuto veramente ragione quando ha preso la decisione di non accettare le sue dimissioni per rispettare la presunzione d'innocenza in attesa del giudizio d'appello. E il Cardinal Barbarin è stato coraggioso a ritirarsi in un monastero, per il bene della diocesi e per dare pace alle vittime di questi atti abominevoli. Ma sono rimasto sbalordito quando hanno condannato Monsignor Barbarin, mentre un sacerdote esecrabile che ha commesso questi crimini inqualificabili non è stato ancora giudicato...
Lei scrive che il mondo moderno impone una forma di barbarie attaccando le identità. Lei, al contrario, difende le radici...
Quando ho visitato la Polonia [nell'ottobre del 2017, N.d.R.], paese spesso criticato, ho esortato i fedeli ad affermare la loro identità come hanno fatto per secoli. Il mio messaggio è stato semplice: siete prima di tutto polacchi e cattolici e solo in seguito europei. Non dovete sacrificare le prime due identità sull'altare di un'Europa tecnocratica e senza patrie. La Commissione di Bruxelles pensa solo alla costruzione di un mercato libero al servizio dei grandi poteri finanziari. L'Unione Europea non protegge più i popoli: protegge solo le banche. Ho voluto ricordare alla Polonia la sua singolare missione nei piani divini. Essa è libera di dire all'Europa che ognuno è stato creato da Dio per essere posto in un luogo specifico, con la sua cultura, le sue tradizioni e la sua storia. La volontà attuale di globalizzare il mondo sopprimendo le nazioni, le specificità, è una follia totale. Il popolo ebraico è è stato costretto all'esilio, ma Dio lo ha ricondotto nella sua terra. Cristo è dovuto fuggire da Erode e si è dovuto rifugiare in Egitto, ma è tornato nel suo paese, alla morte di Erode. Ognuno di noi deve vivere nel proprio paese. Come un albero, ognuno ha il suo terreno, il suo ambiente dove cresce perfettamente. È meglio aiutare la gente a crescere nella propria cultura che incoraggiarla a venire in un'Europa in piena decadenza. È una falsa esegesi quella che utilizza la Parola di Dio per valorizzare le migrazioni. Dio non ha mai voluto gli sradicamenti.
Come può spiegarsi che tante voci all'interno della Chiesa condannino i paesi che cercano di contenere il flusso migratorio?
I leader che parlano come me sono oggi una minoranza? Non credo. Esistono molti paesi che vanno in questa direzione, il che dovrebbe farci riflettere. Tutti gli immigrati che arrivano in Europa vengono ammucchiati, non hanno né lavoro né dignità... È questo quel che vuole la Chiesa? La Chiesa non può collaborare a questa nuova forma di schiavitù in cui si è trasformata la migrazione di massa. Se l'Occidente continua a percorrere questo funesto cammino, c'è il rischio molto grande che esso sparisca per via del calo della natalità, invaso da stranieri, così come Roma fu invasa dai barbari. E parlo da africano. Il mio è un paese [la Guinea, N.d.R.] a maggioranza musulmana. Credo di sapere di cosa sto parlando.
Alcune persone all'interno della Chiesa sembrano accontentarsi di dare l'Europa per persa. Invece Lei scrive che la paganizzazione dell'Europa porterebbe alla paganizzazione del mondo...
Dio non cambia di opinione. Dio ha dato una missione all'Europa, che ha accolto il cristianesimo. E i missionari europei hanno proclamato Cristo fino ai confini della terra. Non è stato un caso, era il piano divino. Questa missione universale che Dio ha dato all'Europa quando Pietro e Paolo sono venuti a insediarsi a Roma – a partire da cui la Chiesa ha evangelizzato l'Europa e il mondo – non è terminata. Ma se noi le assegniamo una data di scadenza cadendo nel materialismo, nella dimenticanza di Dio e nell'apostasia, le conseguenze saranno gravi. Se l'Europa sparisce, e con essa i valori inestimabili del vecchio continente, l'islam invaderà il mondo e la nostra cultura, la nostra antropologia e la nostra visione morale cambieranno totalmente.
Lei cita molto Benedetto XVI, nonostante molti considerino il suo pontificato un fallimento. Quali sono, secondo Lei, i suoi frutti?
Dio ha visto che il mondo stava affondando in una funesta confusione. Egli vede che ogni giorno che passa perdiamo la nostra identità, le nostre credenze, la nostra visione dell'uomo e del mondo... Per prepararci a questa situazione, Dio ci ha dato papi saldi: ci ha dato Paolo VI, che ha difeso la vita e il vero amore con l'enciclica Humanae Vitae, nonostante la forte opposizione ricevuta; ci ha dato Giovanni Paolo II, che ha promosso il matrimonio tra la fede e la ragione affinché fossero la luce che guida il nostro mondo a una visione autentica dell'uomo – lo stesso cammino del papa polacco è stato un vangelo vivo –; ci ha dato Benedetto XVI, che ha istituito un insegnamento di una chiarezza, di una profondità e di una precisione senza uguali. E oggi ci ha dato Francesco, che vuole letteralmente salvare l'umanesimo cristiano (!? -ndT). Dio non abbandona mai la Sua Chiesa.
Nel Suo discorso alla gioventù cattolica, Lei cita la celebre frase del poeta britannico T.S. Eliot: “Nel mondo dei fuggiaschi, chi prende la direzione opposta sarà considerato un disertore”. I giovani credenti sono disposti a resistere?
Tutti noi dobbiamo resistere, tutti dobbiamo prendere la direzione opposta al mondo secolarizzato, vale a dire il cammino di Cristo, unico salvatore del mondo. Nel romanzo Il vecchio e il mare di Hemingway, vediamo l'eroe cercare di rimorchiare fino al porto un gran pesce che ha appena pescato. Quando riesce finalmente ad approdare, gli squali hanno già divorato il pesce. Oggi, se rimaniamo da soli, ci sono molti squali che divoreranno la nostra fede, i nostri valori cristiani, la nostra speranza. Purtroppo, per mantenerci saldi, dobbiamo appoggiarci reciprocamente nella fede, camminare come una comunità unita intorno a Cristo: “Perché dove due o tre sono riuniti nel Mio Nome, Io Sono in mezzo a loro”. È da questa presenza che possiamo trarre la nostra forza.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
20 commenti:
Il sindaco di Pieve di Cento (BO) amplia il cimitero e installa dei teli nella cappella che nascondono, all'occorenza, i segni della fede. Il paese insorge e il parroco, pur non condividendo, allarga le braccia: "Il Comune deve andare incontro alle minoranze". L'ateismo era più rispettoso, ora cede il passo all'indifferentismo religioso, una nuova religione civile fatta di diktat assolutistici. E la Chiesa che non si ribella ai falsari del Pd si condanna all'irrilevanza.
Barbarin è innocente mentre Pell è colpevole, entrambi nella stessa situazione di appello?
Di primo acchito mi verrebbe da dire : "Conclusione del '68 , i discenti pontificano e i docenti ammutoliscono "!
limitato al vaticano come stato…..
https://www.riscossacristiana.it/protezione-dei-minori-e-delle-persone-vulnerabili-in-vaticano-la-montagna-ha-partorito-il-topolino-di-aldo-maria-valli/?unapproved=225753&moderation-hash=4266866ec915fb41a3f01bef26e86474#comment-225753
Credo che più di così, per i momento, non avrebbe potuto dire. L'elogio dei Papi post Concilio e Concilio stesso è l'ultima illusione, nella quale però si è mosso scegliendo fior da fiore. In questa intervista risulta molto lucido e chiaro. Aspettiamo con Fede che le ultime e più dolorose scaglie gli cadano dagli occhi.
Tutto molto chiaro e condivisibile. Quello che però mi lascia perplesso è quello che dice nella penultima risposta a proposito dei papi post-conciliarsi.
Tutta questa crisi è esplosa sotto il loro papato: Paolo VI ha distrutto la liturgia e i seminari, Giovanni Paolo II ha contribuito non poco con l'incontro sincretista di Assisi, Benedetto XVI con le sue dimissioni ha lasciato il gregge a Francesco!
I risultati di questi ultimi 50 anni sono sotto gli occhi di tutti.
Quindi tutto inutile parlar chiaro se poi non si a coraggio di andare fino in fondo alla radice.
Bravo a fare la diagnosi il Cardinale ma se poi non mi dà una cura efficace con il farmaco giusto...
Il cardinale Sarah è esempio di vera integrazione culturale, fattasi al meglio cattolica. Perché? Perché 'prima' ha ricevuto NSGC nella sua famiglia, nella sua terra, attraverso santi sacerdoti...e non aggiungo altro.
@ Anonimo 7:57 :"e la Chiesa non s ribella...": ma quale chiesa? di cosa stiamo parlando? sono forse Chiesa Bergoglio ed i suoi sciagurati collaboratori ?; dico sciagurati senza voler offendere nessuno, ma solo richiamando il senso letterale del termine; essi vanno infatti incontro ad una grave sciagura: la loro dannazione eterna, con pena tanto più grave quante più anime avranno ingannato e spedito all'inferno. Non si possono più considerare servi di NSGC, questi esseri qui, il tradimento è troppo lampante,, sfacciato e per giunta autoritario. Chi può, riprenda possesso dei sacri templi, costruiti con sacrificio dai nostri antenati e dal clero dell'epoca, loro sì veri cattolici; le sedi cattoliche sono tutte occupate, usurpate, desacralizzate; chi può, faccia sentire la sua voce, qualche consacrato seguirà quei pochi coraggiosi fedeli: non vedete che il card. Sarah si sta risvegliando dal torpore dell'ipnosi vaticansecondista, proprio grazie all'accelerazione impressa da Bergoglio? Siamo sì servi inutili, ma chiamati a fare tutto ciò che è in nostro potere...
http://www.asianews.it/notizie-it/Il-volto-piangente-della-Chiesa-cinese-46713.html
Tutte cose condivisibili al 100 % se non fosse che: - le cose che denuncia possibili come l'apostasia generale si sono già avverate - la maggioranza del clero sta sbagliando per apostasia ed una minoranza è fedele e non viceversa - Paolo VI era un massone - Bergoglio predica le cose che lui attribuisce genericamente ad alcuni astori, minoranza cattiva - esalta il cattivo pastore per eccellenza che i pastori locali in massa seguono apostatando. Mi lascia basita.
La Chiesa che si pone "in ascolto" del mndo moderno, aprendosi al dialogo
con tutte le sue "diversità", non per convertirlo a Cristo, ma per
imparare, per trasformarsi, rendersi moderna, questa f a l s a Chiesa
è espressione tipica dello "spirito del Concilio Vaticano II".
O.
"I cristiani sono i più perseguitati al mondo. Ma non hanno amici (e l’Occidente si bea di umanitarismo)". John O'Sullivan sul CATHOLIC HERALD spiega che "oltre alla demografia, i cristiani di tutto il mondo si trovano di fronte ad altri due pericoli: la persecuzione religiosa e la mancanza di potenti amici. Inoltre, i governi dell’Europa occidentale non vogliono dare protezione speciale ai cristiani all’estero perché ciò indebolirebbe le loro affermazioni di rappresentare un ordine internazionale liberale post-religioso". Lo trovate su "Controverso Quotidiano".
Zarish Neno
Più di quello che ha detto non poteva dire e state sicuri che chi doveva intendere ha inteso e si è indispettito non poco.Tutti noi vorremmo vedere i nostri pastori inforcare il destriero bianco , impugnare la lancia come S.Giorgio e fare strame di traditori e cialtroni ,però questo al momento non si può fare. Da quel che si legge a questo provvederà ,a suo tempo ed una volta per tutte, il Signore Gesù.Noi intanto continuiamo a fare la nostra parte e ringraziamo il Signore per questo eccellente Cardinale degno figlio di Santa Romana chiesa.
"Paolo VI era un massone"
Un "massone", come? Di impostazione, per "l'umanesimo" a
sfondo deista che lasciava trasparire o per aver
appartenuto effettivamente alla Setta?
È ben nota la presenza di simboli massonici sulla tomba della madre e sul suo monumento, a Varese....
http://m.ilgiornale.it/news/2019/04/07/sbarchi-un-nuovo-schiavismo-quelle-voci-in-dissenso-nella-chiesa/1675858/
Sbarchi? Un nuovo schiavismo". Quelle voci in dissenso nella Chiesa
Parla il cardinale Sarah: prelato africano, è proprio lui in un suo libro a criticare le posizioni del Vaticano sui migranti e le sue frasi iniziano ad avere un'eco importante dentro la Chiesa
I migranti hanno appiccato incendi e attaccato la polizia al confine tra Grecia e Macedonia. Tranquilli. Come dice Bergoglio "non bisogna avere paura dei migranti." Questi sono solamente "arricchimenti culturali". https://t.co/0GBNwmsBzs
a proposito di inclusivismo becero e rinuncia all'identità cristiana delle nazioni occidentali, ottime allieve da 50 anni di un clero apostata...
proprio il card. Sarah ha lanciato un grave monito all'Italia e all'Europa:
“Fermate l’immigrazione o per voi sarà la fine”
https://www.maurizioblondet.it/il-cardinale-robert-sarah-fermate-limmigrazione-o-per-voi-sara-la-fine/
...e se lo dice lui.... riflettano i PDioti, con Bergoglio-Galantino (Soros)& C.
Quello di voler abbassare tutto al proprio livello di comprensione, di rifiutare il Mistero, è un atteggiamento di superbia che oggi affligge molti. Fa il parallelo con lo scientismo, la filosofia in cui la Scienza, come la dea Ragione, deve spiegare tutto. Mancanza di umiltà.
Giancarlo Moruzzi
«Alcuni vogliono che la Chiesa sia una società umana e orizzontale; vogliono che parli il linguaggio dei media. (…) Non vogliono che parli di Dio, ma che si getti anima e corpo nei problemi sociali: migrazioni, ecologia, dialogo, la cultura dell’incontro, la lotta alla povertà, per la giustizia e la pace. Ovviamente queste sono questioni importanti di fronte alle quali la Chiesa non può chiudere gli occhi. Ma una Chiesa come questa non interessa a nessuno. La Chiesa genera interesse solo perché ci permette di incontrare Gesù. L’unica sua legittimità sta nel passare a noi la Rivelazione» (Card. Sarah)
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