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sabato 18 ottobre 2025

Grave appello del vescovo Strickland

Qui l'indice dei precedenti.
Grave appello del vescovo Strickland

Miei cari fratelli e sorelle
Oggi, 15 Ottobre, con profondo dolore per lo stato della nostra amata Chiesa, devo parlare. Papa Leone XIV ha nominato il Cardinale Blasé Cupich di Chicago al Consiglio di Governo della Città del Vaticano. Non si tratta di un piccolo atto amministrativo; è una dichiarazione di indirizzo.

Il cardinale Cupich si è pubblicamente opposto alla Messa latina tradizionale, ha tollerato e persino celebrato i politici che promuovono l'aborto e ha costantemente indebolito coloro che difendono la sacralità della vita e la pienezza della dottrina cattolica. Elevare un uomo simile a uno degli organi di governo del Vaticano significa inviare un messaggio ai fedeli cattolici di tutto il mondo: la fedeltà alla tradizione e alla legge morale è ora considerata un ostacolo piuttosto che una luce.

Dilexi Te e il pericolo del neo-fariseismo

Nella nostra traduzione da OnePeterFive, anticipiamo la seguente analisi della recente esortazione apostolica di Leone XIV, in attesa della nostra ancora in fieri.

Dilexi Te e il pericolo del neo-fariseismo

L’Esortazione Apostolica Dilexi Te, pubblicata da papa Leone XIV il 9 ottobre 2025, funge da anello di congiunzione tra i pontificati di Francesco e di Prevost.

I temi riprendono quelli ribaditi instancabilmente negli ultimi dodici anni: povertà, una Chiesa povera, il primato dell’assistenza sociale, la condanna delle disuguaglianze economiche, la giustizia sociale, la teologia del popolo, la cultura dello scarto, la crisi ecologica, la doppia povertà delle donne (dovuta alla negazione dei diritti), l’emergenza umanitaria dei migranti, la necessità politica dei movimenti popolari (le celebri comunidades de base di bergogliana memoria), l’imperativo di utilizzare scienza e tecnologia per trasformare la società, e soprattutto la fiducia incrollabile negli Stati e nelle organizzazioni internazionali — presentati come agenti privilegiati della giustizia sociale e perfino descritti come custodi di un fantomatico e inquietante “diritto di controllo”.

Imparare il latino liturgico, lezione 14

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Clicca qui per l'elenco di tutte le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 14
sit nomen Domini benedictum in saecula


Iniziamo rivedendo gli argomenti grammaticali specifici che abbiamo trattato. Dopo aver discusso la pronuncia (Lez,1) (incluso l'accento sillabico) e i casi nominali (Lez.1/grammatica), abbiamo studiato le flessioni, ovvero le diverse desinenze, dei nomi della prima declinazione. Qualche settimana dopo, ho introdotto i verbi latini, poi abbiamo imparato le sei forme indicative al presente del verbo esse ("essere"). La settimana successiva, abbiamo imparato le coniugazioni al presente, all'indicativo e alla forma attiva dei verbi della prima coniugazione ( -are ). Successivamente, abbiamo imparato le flessioni dei nomi maschili della seconda declinazione e dei nomi neutri della seconda declinazione. Più recentemente, abbiamo studiato le varie forme ( nos , nobis , ecc.) del pronome personale di prima persona plurale e abbiamo iniziato ad acquisire familiarità con i nomi della terza declinazione.

venerdì 17 ottobre 2025

``Tolle Missam, tolle Ecclesiam`` /Dichiarazione di mons. Viganò a proposito della Comunità religiosa dei Figli del Santissimo Redentore

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
``Tolle Missam, tolle Ecclesiam``
Dichiarazione dell’Arciv. Carlo Maria Viganò
a proposito della Comunità religiosa
dei Figli del Santissimo Redentore


Verrà il giorno,
in cui non si sopporterà più la sana dottrina,
ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo,
gli uomini si circonderanno di maestri
secondo le proprie voglie,
rifiutando di dare ascolto alla verità.
2 Tim 4, 3
Pochi giorni or sono, dopo diciassette anni di tensioni con il Vaticano e con il Vescovo di Christchurch in Nuova Zelanda, culminate con un ordine di espulsione dalla Diocesi confermato con un decreto dalla Santa Sede, la Comunità dei Redentoristi Transalpini ha diramato una Lettera Aperta (qui) nella quale denuncia i principali errori della chiesa conciliare-sinodale, la sua aperta ostilità nei riguardi della Messa Apostolica e le malversazioni di cui i Figli del Santissimo Redentore sono stati oggetto. Nella Lettera Aperta i padri Redentoristi affermano che «si è spezzata la catena di comando» all’interno della Gerarchia: «Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (IIa IIæ, q. 104, a. 5)».

La crisi dell’Autorità nella Chiesa Cattolica è ormai palese. Nel piano degli eversori, essa deve condurre alla dissoluzione del corpo ecclesiale, per sostituire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con un surrogato di origine umana e di ispirazione massonica. Strumento principale di questo sovvertimento è la sinodalità, ossia l’applicazione dei principi rivoluzionari della democrazia e della rappresentatività popolare ad una istituzione di origine divina che il suo Fondatore Gesù Cristo ha voluto monarchica e gerarchica. In questo modo, spezzato il vincolo di obbedienza a Dio, l’Autorità diventa assoluta e tirannica, non dovendo rispondere delle proprie decisioni né a Nostro Signore Gesù Cristo né al popolo cristiano. Questa rivoluzione permette di manipolare i fedeli e far loro credere che le innovazioni e le eresie introdotte dalla Gerarchia siano richieste dalla base, mentre in realtà sono imposte da una lobby di deviati nella Fede e nella Morale.

Non posso che lodare il coraggio di questi Redentoristi, la cui denuncia si aggiunge alle altre che con sempre maggiore frequenza mostrano lo scandalo e il grande malessere del Clero e del popolo di Dio nei riguardi di una Gerarchia ribelle e apostata. Non siamo più all’ecumenismo conciliare verso le sette acattoliche (pur condannato dai Pontefici fino a Pio XII), ma all’accettazione e alla legittimazione di tutte le false religioni e idolatrie, e dei punti programmatici dell’Agenda globalista (pansessualismo LGBTQ+, immigrazionismo, ecologismo), ai quali la “chiesa sinodale” è totalmente allineata.

Questa crisi ha è di natura teologica e non canonica. Essa riguarda lo smantellamento sistematico della perenne Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la dissoluzione del Depositum Fidei: è dunque con argomenti teologici che può essere affrontata. Giudicare i singoli casi individualmente alla luce del Diritto Canonico, senza correlarli tra loro nel contesto più vasto di un’azione eversiva pianificata da decenni e attuata con la cooperazione attiva e consapevole di gran parte dell’Episcopato, non fa che dare riconoscimento ufficiale ad un’Autorità deviata e deviante, a usurpatori che si avvalgono del potere di cui si sono impadroniti contro la volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, ai danni dei Fedeli, per scopi opposti a quelli che Nostro Signore ha stabilito per la Sua Chiesa.

Esorto i Figli del Santissimo Redentore e i loro fedeli con le parole di San Pietro: Resistete forti nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi nel mondo (Pt 5, 9). La Fondazione Exsurge Domine – con la quale i Redentoristi Transalpini hanno già relazioni di fraterna amicizia – io stesso come Arcivescovo e Successore degli Apostoli; insieme ai Chierici della Fraternità della Familia Christi, anch’essi perseguitati e “cancellati” dalla “chiesa bergogliana”; insieme ai tanti Sacerdoti e Religiosi sparsi nel mondo che seguo stabilmente, assicuriamo loro il nostro pieno sostegno, nella latitanza e nel silenzio complice dei Pastori pavidi e codardi. Poiché sta scritto: Se questi taceranno, grideranno le pietre (Lc 19, 40).
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
17 Ottobre MMXXV
S.ctæ Margaritæ Mariæ Virg.

La stanza della preghiera islamica in Vaticano: oh vescovi, vi siete bevuti il cervello?

In realtà si tratta di una stanza per la preghiera offerta nella Biblioteca Vaticana a studiosi che passano lì giornate di studio. Ma Posso avere una stanza per pregare quando studio alla Mecca? No, non lasciano entrare studiosi cristiani. Sembra che il Vaticano si stia piegando all'Islam. È un'ottica strana. Questo non sarebbe mai restituito dai musulmani a cristiani o ebrei. Indice precedenti qui.

La stanza della preghiera islamica in Vaticano:
oh vescovi, vi siete bevuti il cervello?

Giulio Meotti
Quante sale di preghiera cristiane ci sono alla Mecca? Zero. Campane? Zero. Croci? Zero. Bibbie? Zero. La Chiesa è impazzita: "Volevano una stanza con un tappeto per pregare e gliela abbiamo data".
“Quando nelle scuole dei loro figli si prostreranno verso la Mecca, i laici di cartapesta stenderanno tappetini di preghiera”, scrivevo due anni fa.

La scuola italiana è quella che è, ma neanche io avrei pensato di vedere il Vaticano stendere tappetini di preghiera all’interno delle proprie mura. Forse in qualche chiesa di Sant’Egidio. Ma il soglio di Pietro? E invece.

Il vescovo cattolico pakistano John Joseph nel 1998, per richiamare l’attenzione del mondo sulla persecuzione dei cristiani, si sparò alla testa all’entrata del tribunale dove si svolgeva il processo a un cristiano condannato a morte per “blasfemia”.

Abbandonare la Chiesa non ha alcun fascino per chi ama la Tradizione

Nella nostra traduzione da Substack.com. Niente di nuovo per noi. Ma giova riprendere argomenti da rispolverare, anche per chi legge solo ora. La papolatria è la falsa devozione di chi non vede nel Papa regnante uno dei 265 successori di Pietro, ma lo considera un nuovo Cristo in terra, che personalizza, reinterpreta, reinventa il Magistero dei suoi predecessori, accrescendo, migliorando e perfezionando la dottrina di Cristo. La papolatria, prima di essere un errore teologico è un atteggiamento psicologico e morale deforme. I papolatri sono generalmente conservatori o moderati che si illudono sulla possibilità di raggiungere buoni risultati nella vita senza lotta e senza sforzo. Il segreto della loro vita è adattarsi sempre, per trarre il meglio da ogni situazione. Per loro è tutto tranquillo e non c’è da preoccuparsi di nulla: la realtà per essi non ha mai i caratteri di un dramma. Il governo della Chiesa è monarchico, ma il papa non è un monarca assoluto. Il suo potere è limitato dal diritto divino naturale o positivo e dai pronunciamenti solennemente formulati ex cathedra dai suoi predecessori. Precedenti. qui - qui.

Abbandonare la Chiesa non ha alcun fascino
per chi ama la Tradizione

Perché fare del papa il fine ultimo del cattolicesimo è una strada sicura verso la catastrofe
Peter Kwasniewski

Nell'immagine a lato: Le porte ovest della Catedral Nueva di Salamanca

Negli ultimi dodici anni (e continuando così), si sente di cattolici che hanno perso o messo in discussione la propria fede perché pensano: "Se un papa può sbagliarsi così tanto, allora la religione cattolica non deve essere vera".
Sicuramente dovremmo essere meno fragili..

Perché il papa dovrebbe essere visto come il "tutto e per tutto" del cattolicesimo? Come l'unica misura di ciò in cui la Chiesa crede e di come dobbiamo vivere e adorare? Questa visione dovrebbe sembrarci francamente bizzarra. Siamo eredi di 2000 anni di tradizione ecclesiastica. Abbiamo la Scrittura che, nonostante le sue oscurità e sottigliezze, insegna con grande chiarezza importanti principi fondamentali. Abbiamo la sacra liturgia, la lex orandi, che da semi apostolici è cresciuta organicamente nei grandi riti d'Oriente e d'Occidente, rendendo notevole testimonianza della lex credendi. Abbiamo gli scritti e la testimonianza di una schiera di santi, tra cui Padri della Chiesa, Dottori e mistici (basti pensare, ad esempio, al Dialogo di Santa Caterina da Siena!); abbiamo centinaia di catechismi reciprocamente coerenti risalenti a prima del crollo conciliare. Quasi ogni papa che abbiamo avuto ha venerato queste fonti e ne ha tratto il proprio insegnamento.

giovedì 16 ottobre 2025

Il cardinale Sarah in un'intervista: Ho parlato con il Papa della Messa tradizionale, lui ne è consapevole, è il Padre di tutti.

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli, una presa di posizione cattolica, da parte di un porporato... Precedente qui. Tolto qualche spiraglio, contraddetto dalle nuove restrizioni attuate dai vescovi USA, manca ancora un intervento concreto del papa nei confronti della tradizione [quiqui - qui - qui].

Card. Sarah: Ho parlato con il Papa della Messa tradizionale,
lui ne è consapevole, è il Padre di tutti.


[Intervistatore:] A Saint-Anne d'Auray, ci ha ricordato che l'uomo è grande quando è in ginocchio. Un uomo è grande quando è in ginocchio. Conosciamo quindi il suo attaccamento alla liturgia tradizionale. Recentemente ha affermato di sperare che il motu proprio Traditionis custodes possa essere modificato. Oggi, beh, non c'è nulla di veramente nuovo. Cosa si aspetta dal nuovo papa riguardo a questo motu proprio, che è stato particolarmente doloroso in Francia, a causa dell'applicazione a volte molto malevola di questo motu proprio da parte di alcuni vescovi? Spera che venga almeno modificato o ritirato?

[Cardinale Sarah:] Credo ancora che tutti noi abbiamo bisogno di riflettere all'interno della Chiesa. Quando Gesù istituì il sacramento dell'Eucaristia, pregò per la nostra unità. Che tutti siano una cosa sola.

Cinquant’anni fa il nuovo diritto di famiglia sovvertiva la famiglia. Intervista al prof. Danilo Castellano

Grazie per la segnalazione all'Osservatorio card. Van Thuân.
Cinquant’anni fa il nuovo diritto di famiglia sovvertiva la famiglia.
Intervista al prof. Danilo Castellano

Di Don Samuele Cecotti and Danilo Castellano Ott 15, 2025

Cinquant’anni fa l’Italia vedeva promulgata la legge (n. 151 del 19 maggio 1975) sulla Riforma del diritto di famiglia, una vera e propria rivoluzione capace di sconvolgere la natura stessa della società domestica, una vera e propria manomissione della famiglia quale realtà giuridica.

La legge del 1975 andava a completare un processo di decostruzione della societas familiare iniziato da tempo e concretizzatosi normativamente in Italia a partire dal 1968: le due sentenze della Corte Costituzionale sul reato di adulterio (sent. n. 126 del 19 dicembre 1968 e sent. n. 147 del 3 dicembre 1969), la legge sul divorzio (n. 898 del 1° dicembre 1970), confermata da referendum nel 1974, e poi, appunto, la legge di Riforma del diritto di famiglia del 1975.

mercoledì 15 ottobre 2025

Digiuno, astinenza, silenzio, libertà: i Carmelitani, un ordine medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Digiuno, astinenza, silenzio, libertà:
i Carmelitani, un ordine medievale

Con una poesia per lo Spirito Santo di San Giovanni della Croce
Nel silenzio e nella speranza sarà la tua forza.
—Regola Carmelitana, capitolo 16
La vita carmelitana è regolata dalla Regola di Sant'Alberto, scritta all'inizio del XIII secolo. La sua forma è quella di una lettera aulica, il suo linguaggio conciso e incisivo, il suo contenuto attinge alle fonti profonde e affidabili della tradizione. C'è qualcosa di quasi inquietante nell'austera definitività della sua conclusione:
Vi abbiamo scritto brevemente queste cose, stabilendo così una formula per il vostro stile di vita, secondo la quale dovrete vivere. (1)
Può essere davvero così semplice? Eccoci qui, a lottare per destreggiarci tra le infinite complessità, le crisi successive e le spietate innovazioni della postmodernità, e Sant'Alberto osa scrivere una lettera, di poche pagine, che funge da "formula ... secondo la quale dovrete vivere"? Tante vite del XXI secolo sono come alberi talmente cresciuti che portano pochi frutti e gemono nella loro oscurità interiore: pensate a quanti rami si potrebbero potare, e il raccolto non farebbe che aumentare! Ma con una Regola come quella di Sant'Alberto, crescita e potatura sono mantenute in continuo equilibrio, e man mano che l'albero diventa più magro e rado, il frutto è abbondante e si avvicina alla perfezione. Ne dubitiamo, forse; ci diciamo che l'uomo non può essere veramente felice senza tutte queste cose qui, e tutta quell'ambizione mondana là, e i piaceri carnali sparsi ovunque nel mezzo. E poi visitiamo un convento carmelitano e vediamo una giovane donna coperta dalla testa ai piedi da un tessuto tinto dei colori della terra fertile, che è “imprigionata” dietro una grata di ferro, non conosce uomo, non dice nulla, mangia poco e ha sul viso un sorriso che sembra un ricordo radioso del Paradiso di Milton:

martedì 14 ottobre 2025

Il ritorno del Primate d'Italia

Che ne dite? Io dico che la forma è anche sostanza e c'è un recupero non da poco per la dignità del papato. Restano da vedere gli aspetti più importanti: quelli pastorali agganciati alla retta dottrina. Finora non è che ci si sia poi così rassicurati...
Il ritorno del Primate d'Italia
Leone XIV e l’ordine spirituale del papato

Tra le parole pronunciate da Papa Leone XIV nel suo discorso al Quirinale, una in particolare ha risuonato con forza teologica e con intensità storica: “Come Vescovo di Roma e Primate d’Italia”. Questa definizione, rimasta a lungo silenziosa nei testi ufficiali, torna ora viva nella voce del Pontefice come segno di orientamento per la Chiesa e per l’Italia.

In poche parole si manifesta un gesto di magistero e di paternità. Dopo anni di interpretazioni prevalentemente universali del papato, Leone XIV ha voluto rinnovare la dimensione originaria del suo ministero: il Papa è Vescovo di Roma e, proprio per questo, guida e padre delle Chiese d’Italia. Il titolo di Primate d’Italia esprime la verità ecclesiologica che unisce la Chiesa universale alla sua radice concreta, riconducendo il primato di Pietro alla sorgente sacramentale e alla comunione delle Chiese locali.

I fedeli riempiono la messa antica di Charlotte la prima domenica da quando sono entrate in vigore le restrizioni

Nella nostra traduzione da Lifesitenews L'evoluzione della situazione di Charlotte. La piccola ex chiesa protestante in cui il vescovo di Charlotte, Martin, aveva relegato la messa in latino era gremita, anche se molti fedeli dovranno ora guidare fino a due ore per parteciparvi. Precedenti a partire da qui .
I fedeli riempiono la messa latina di Charlotte la prima domenica
da quando sono entrate in vigore le restrizioni


Mesi dopo che il vescovo Michael Martin aveva annunciato nuove restrizioni alla Messa latina tradizionale (TLM) nella diocesi di Charlotte, domenica scorsa 625 cattolici hanno gremito una piccola cappella a Mooresville per le prime due Messe della chiesa. La comunità della Messa latina di Charlotte ha condiviso il successo delle prime Messe in un post sul proprio account X.

La comunità ha notato che la partecipazione complessiva tra la Messa bassa mattutina e la Messa solenne era compresa tra 600 e 625 persone.
"Gratitudine per i nostri sacerdoti, diaconi, ministranti e talentuosi studenti della Schola", si legge nel post X.
“Sia benedetto Dio!”

Difendere le cosiddette ripetizioni comprendendo il parallelismo

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement una interessante analisi sui "rimandi" che provocano ripetitività nella liturgia. Richiamo l'attenzione sulla mia nota: lo scritto mi ha richiamato alla mente dei vecchi appunti in tema.

Difendere le cosiddette ripetizioni comprendendo il parallelismo

Una simmetria come quella di queste torri parigine è comune a tutte le opere d'arte, musicali, poetiche, retoriche, di danza, ecc. Ciò che è strano è che non ci sia parallelismo.

Uno dei crucci dei liturgisti moderni era quello che amavano chiamare "doppioni", ovvero elementi che apparivano loro ridondanti o inutilmente ripetitivi. Aderendo alla strana convinzione di Romano Guardini secondo cui la devozione è caratterizzata dalla ripetizione, mentre la liturgia dalla singolarità lineare (si veda questa mia lezione per i testi pertinenti), dopo il Concilio sostennero che il rito dell'Offertorio anticipava inutilmente e confusamente il Canone e che pertanto necessitava di essere radicalmente modificato. Come tutti sappiamo, la loro soluzione fu quella di eliminare quasi tutto l'Offertorio esistente e sostituirlo con una banale simil-benedizione ebraica del pane e del vino.

lunedì 13 ottobre 2025

Colligite Fragmenta – XVIII Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della Domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta – XVIII Domenica dopo Pentecoste

Mentre l’emisfero nord scivola dalla pienezza dell’estate verso la ventosa malinconia dell’autunno, anche la Santa Chiesa entra in una stagione di raccolto spirituale. Nel suo antico ciclo di Domeniche — formato nelle terre dove la luce declina ogni giorno un po’ prima — essa volge gradualmente lo sguardo alle realtà ultime: al venir meno della luce del mondo e al sorgere dell’eterna luce. La nostra sacra liturgia diventa anch’essa autunnale, pervasa dal profumo del giudizio e dal fruscio di ciò che passa.

Sempre più spesso, i testi della Santa Messa parlano della fine, dell’apokálypsis, del ritorno del Giusto Giudice. Non è un caso che, nel moderno Novus Ordo, l’Epistola che un tempo si ascoltava in questa XVIII Domenica dopo Pentecoste — le parole di san Paolo ai Corinzi — risuoni ora nella prima Domenica d’Avvento, la più escatologica delle stagioni. Anche se alcuni vescovi, incredibilmente, cercano di limitare il culto ad orientem, tanto nel Novus Ordo quanto nel Vetus, la Santa Chiesa, nel suo culto liturgico — l’ordito e la trama della nostra identità cattolica — volge gli occhi verso Oriente, ad orientem, verso il sorgere del vero Sole, verso l’Avvento del Signore che viene e che è già venuto.

Il poeta del Carmelo. Per San Giovanni della Croce, la notte oscura dell'anima era una notte d'amore.

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Il poeta del Carmelo
Per San Giovanni della Croce, la notte oscura dell'anima era una notte d'amore.

Non c'è dubbio che Francesco d'Assisi, la cui magnifica vita abbiamo meditato la scorsa settimana, fosse un cristiano medievale. Ma un uomo nato nel 1542 può essere considerato "medievale"? In Italia, dove il Rinascimento era già storia vecchia, probabilmente no. In Francia, dove il pensiero politico stava andando verso la centralizzazione e la monarchia assoluta, e dove l'esercito reale era dominato da fanti invece che da cavalieri aristocratici, non credo. In Inghilterra o in Germania, dove la Riforma era in pieno svolgimento, sarebbe un'esagerazione. Ma in Spagna? La risposta è sì.
Nessuna regione dell'Europa occidentale fu immune dal fermento modernizzatore del XVI secolo, ma la cultura e lo spirito del Medioevo resistettero più a lungo nella penisola iberica – quella gloriosa e incantevole terra di guerra, canto e fede resa dura come l'acciaio – più che in qualsiasi altro luogo. Nella Spagna del 1542, i guerrieri potevano raccontare storie della Reconquista per esperienza personale; l'incoronazione della regina Isabella era ancora viva nella memoria; il re era un imperatore del Sacro Romano Impero e, come il suo monumentale predecessore medievale, un grande uomo di nome Carlo; e una città della Castiglia – il cui nome significa "castello" – vide la nascita di un ragazzo qualunque che divenne monaco, prigioniero, poeta e santo.(1)

domenica 12 ottobre 2025

Non c’è paradiso per i codardi! La Vittoria della Lega Santa a Lepanto

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Non c’è paradiso per i codardi!
La Vittoria della Lega Santa a Lepanto
Intervento al Convegno dell’Associazione culturale “Veneto Russia”
Settimo di Pescantina (VR) - 11 Ottobre 2025


Salve, Regina, rosa de spina,
rosa d’amor, Madre del Signor.
Fa’ che mi no mora e che no mora pecador,
che no peca mortalmente e che no mora malamente.
Preghiera del marinaio, recitata da tutta la flotta veneziana
prima di muovere battaglia nelle acque di Patrasso.

Cari Amici,
consentitemi di ringraziare gli organizzatori di questo evento e di porgere il mio saluto a tutti i partecipanti. È per me un piacere potermi unire a voi nel celebrare l’anniversario della Vittoria di Lepanto, prendendo parte alla nona edizione del Convegno che quest’anno ha come tema il paradosso di un’Europa laicista, liberale e massonica che muove guerra alla Russia cristiana e antiglobalista. Viviamo ormai negli ultimi tempi, in cui lo scontro tra Cristo e Anticristo impone a tutti noi di schierarci sotto le insegne del nostro Re divino e della Sua augustissima Madre, nostra Regina, memori delle parole del Signore: Chi non è con Me, è contro di Me (Mt 12, 30).

Domenica XVIII dopo la Pentecoste (Da pacem, Dómine, sustinéntibus)

La Liturgia di oggi è un'aspirazione al Cielo, dimora di Dio e dei suoi eletti. A questa accennano le invocazioni dell'Introito e del Graduale. L’Alleluia è quello delle Domeniche dopo l’Epifania, che annunziava l’ingresso dei Gentili nel regno dei cieli. Noi raggiungeremo la beata Casa di Dio se, corrispondendo ai suoi doni, vivremo nell'integrità della Fede e nella santità dei costumi finché giunga il tempo del premio (Epistola). Se lungo il nostro terreno cammino cadremo nella paralisi della colpa, Dio, Sempre misericordioso, è pronto a concederci il suo perdono (Vangelo) nel sacramento della Penitenza. Proprio della Santa Messa di oggi qui.

Domenica XVIII dopo la Pentecoste
(Da pacem, Dómine, sustinéntibus te)

Intróitus
Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te, ut prophǽtæ tui fidéles inveniántur: exáudi preces servi tui, et plebis tuæ Israël.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. 
Glória Patri…

Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te...

Orátio
Dírigat corda nostra, quǽsumus, Dómine, tuæ miseratiónis oper operátio: quia tibi sine te placére non póssumus. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Introito
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te, e i tuoi profeti siano riconosciuti fedeli: ascolta la preghiera del tuo servo e del popolo tuo Isræle.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai per ciò che mi fu detto: andremo alla casa del Signore. 
Gloria al Padre…
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te,…

Colletta
 Te ne preghiamo, o Signore, l’azione della tua misericordia diriga i nostri cuori: poiché senza di Te non possiamo piacerti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.

Il Paralitico che porta il suo letto
è il soggetto del Vangelo di oggi e dà il nome alla decimaottava domenica dopo Pentecoste. Si è notato che l'ordine del Messale colloca questa domenica dopo le quattro Tempora di autunno. Non discuteremo coi liturgisti del Medio Evo, per sapere se ciò si deve al fatto di aver preso il posto della domenica che seguiva sempre l'ordinazione dei sacri ministri, nel modo che altrove abbiamo spiegato (Sabato delle quattro Tempora d'Avvento). Antichissimi manoscritti, Sacramentari e Lezionari la chiamano con questo nome, usando la formula ben nota: Dominica vacat [1].

sabato 11 ottobre 2025

Appello del card Burke. Nove settimane di preghiera dall’8 ottobre al 10 dicembre

L'ho appreso un po' in ritardo; ma ognuno di noi può unirsi fin da ora. Nove settimane di preghiera dall’8 ottobre al 10 dicembre, giorno in cui cadrà il centenario della Grande Promessa del Cuore Immacolato di Maria. È l’invito del cardinale Burke volto a esaudire la Madonna e diffondere la pratica dei primi sabati: per la pace e la salvezza.

Preghiera quotidiana in preparazione al Centenario
dell’Apparizione di Gesù Bambino e della Sua Madre Vergine
alla Venerabile Serva di Dio Lucia dos Santos
8 ottobre al 10 dicembre 2025

O Vergine Madre di Dio e mia diletta Madre, Nostra Signora di Fatima e del Sacratissimo Rosario, io contemplo il Tuo Cuore Addolorato e Immacolato trafitto con così tante spine dall’ingratitudine e dai terribili peccati dei tuoi figli. Io sono profondamente e perennemente dispiaciuto di come i miei peccati hanno offeso il Tuo Divin Figlio e Te, Sua Madre Innocente. Con cuore umile e contrito, desidero riparare le offese – grandi e piccole – inferte al Tuo Cuore dai peccati dei Tuoi figli.
Nel Tuo amore materno, Tu mi hai insegnato, attraverso la Tua figlia, la Venerabile Serva di Dio Lucia dos Santos, il modo per riparare i peccati mediante la Devozione dei Primi Sabati. In occasione del 100° anniversario della Tua apparizione, assieme al Bambin Gesù, alla Venerabile Serva di Dio, il 10 dicembre del 1925, io mi impegno ad osservare il Primo Sabato del mese in sincera riparazione dei peccati attraverso la confessione sacramentale dei miei peccati, la degna ricezione della Santa Comunione, la preghiera di cinque decine del Santo Rosario e tenendoTi compagnia per quindici minuti meditando i misteri del Rosario. Ti prego, intercedi per me, affinché la mia pratica della Devozione dei Primi Sabati possa contribuire alla salvezza di tante anime e alla pace nel mondo.
Aiutami anche a portare ad altri il Tuo messaggio della Devozione dei Primi Sabati per la Riparazione. In obbedienza al Tuo consiglio materno, possa la Chiesa, in tutto il mondo, offrirTi questo atto d’amore di cuori umili e contriti in sincera riparazione per i peccati commessi.
Io dono totalmente il mio cuore al Tuo Cuore Addolorato e Immacolato e, con Te, faccio riposare per sempre il mio cuore nel Sacratissimo Cuore di Gesù. Con tutto il mio cuore, io offro questa preghiera a Lui che, solo, è la nostra salvezza. Amen.  Fonte 
Raymond Leo Cardinal BURKE
8 settembre 2025
Festa della Natività della Beata Vergine Maria

Il Pellegrinaggio Normanno tradizionale: grande successo popolare e cattolico beneficiando dell'asilo liturgico della Bretagna

Lettera n.1284, 9 ottobre di Paix Liturgique
Il Pellegrinaggio Normanno tradizionale:
grande successo popolare e cattolico

beneficiando dell'asilo liturgico della Bretagna

Ogni vescovo dovrebbe essere contento di un pellegrinaggio che, per la sua prima edizione, ha radunato 600 camminatori con un'età media di 22 anni, con tanto di bandiere, inni e preghiere. Non Mons. Cador, l'eccentrico vescovo di Coutances (Manche) che ha inaugurato il suo mandato episcopale trasferendo nella sua cattedrale un concerto – inizialmente previsto in una chiesa in disuso – che includeva tra i brani eseguiti una chiamata islamica alla preghiera.

Dopo aver trascinato le trattative con gli organizzatori, l'uomo che sta chiaramente facendo di tutto per essere l'ultimo vescovo di Avranches e Coutances ha inviato una lettera incendiaria agli organizzatori in cui si oppone alla messa tradizionale – e proibisce ai sacerdoti legati alla Tradizione presenti nella diocesi di parteciparvi, pena l'esclusione – è lo stesso vescovo che, attingendo alla sua esperienza in Africa, elogia ogni volta l'accoglienza dei migranti provenienti da altrove, senza poter accogliere qui i suoi fedeli.

Il tempo redento. Quando la Grazia riscrive la storia

Il tempo redento. Quando la Grazia riscrive la storia

Mi è capitato, scorrendo distrattamente i social, di imbattermi in un post che ha catturato la mia attenzione più del previsto. L’immagine mostrava due sfere luminose unite da un filo di energia e portava una frase curiosa: «I fisici scoprono un effetto quantistico in cui le decisioni prese nel presente sembrano modificare gli eventi del passato».

La spiegazione era semplice e suggestiva. Nel mondo delle particelle, la scelta di osservare un fenomeno sembra influenzare ciò che quel fenomeno era già stato. Un pensiero che a prima vista pare fantascienza, eppure appartiene al linguaggio della fisica contemporanea.

Forse, con l’avvicinarsi di novembre, la mente è già orientata verso i defunti, verso quel mistero del tempo che si apre sull’eternità. L’eco di quel post mi ha condotto spontaneamente al pensiero del purgatorio. In quel luogo dell’anima, il tempo non scorre più come sulla terra, ma diventa profondità. Lì la misericordia di Dio opera come una luce che penetra il passato, risana le ferite e ricompone la vita in un’armonia nuova.

Imparare il latino liturgico, lezione 13

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. Clicca qui per l'elenco di tutte le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 13
in odorem suavitatis...


Esercizio di grammatica: il Padre Nostro
Concludiamo il nostro lento e attento viaggio attraverso la versione latina del Padre Nostro. Ecco cosa abbiamo esaminato finora:

Pater noster, qui es in caelis,
sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris.


Tutto ciò che ci resta è questo:

Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.

La parolina ne è un avverbio che funziona con i verbi al congiuntivo (per i commenti sul congiuntivo, fare riferimento alla discussione su sanctificetur nomen tuum). La combinazione ne + congiuntivo crea un comando negativo. Riuscite a vedere qual è la parola al congiuntivo? Esatto, è inducas. La forma non congiuntiva (cioè indicativa) sarebbe inducis, perché questo è un verbo di terza coniugazione con l'infinito inducere. Ricordate, come abbiamo visto nella Lezione 7 [qui], che il segno principale del congiuntivo è quando la lettera a si insinua in un verbo in e/i o la lettera e si insinua in un verbo in a. Quindi, inducas invece di inducis indica il congiuntivo.

venerdì 10 ottobre 2025

Una recensione del Canone Romano e delle Parole del Messale

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement una appassionata analisi sulla intraducibilità delle parole latine del Canone romano. Qui l'indice sulle mirabili formule del latino liturgico.

Una recensione del Canone Romano
e delle Parole del Messale


Il vecchio detto italiano "Chi traduce mente [tradisce -ndT]" potrebbe essere un'esagerazione, ma come tutte le esagerazioni, contiene un fondo di verità. Ogni lingua, a ben vedere, ha il suo ecosistema distintivo, ovvero il suo modo dinamico di interagire internamente. Come spiega la pluripremiata traduttrice Edith Grossman:
Dietro ad ogni lingua esistono immense storie individuali e non esistono due lingue, con tutti i loro accrescimenti di tradizione e cultura, che si incastrino perfettamente... Le parole o la sintassi... sono peculiari di lingue specifiche e non sono trasferibili.
Dovremmo essere grati, quindi, per qualsiasi cosa faccia luce sull'ecosistema del latino liturgico, poiché tale ecosistema è parte del tesoro del Rito Romano tradizionale. Se, ad esempio, il Messale Romano del 1962 fosse tradotto, in modo accurato ed eloquente, in inglese, e se poi venisse celebrato esclusivamente nella traduzione, qualcosa andrebbe comunque perso.

Il libro che cambiò la vita di San Francesco d'Assisi

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis
Il libro che cambiò la vita di San Francesco d'Assisi
Uno sguardo a uno dei manoscritti più preziosi del Medioevo.

Forse avete sentito parlare della sors Vergiliana, dove sors si riferisce all'estrazione a sorte (per determinare il proprio destino) e Vergiliana si riferisce al poeta romano Virgilio. Esisteva anche la sors Homerica, in cui Omero sostituì Virgilio. L' Oxford Companion to the Bible spiega che nell'antichità,
un metodo di divinazione chiamato sortilegio veniva eseguito scegliendo a caso uno dei vari foglietti su cui erano scritti i versi di un poeta, come Omero o Virgilio… Un altro sistema di divinazione consisteva nell'aprire a caso una copia dell'Iliade di Omero o dell'Eneide di Virgilio e interpretare come profetica la prima riga su cui si posava l'occhio.

giovedì 9 ottobre 2025

Il cardinale Zen condanna il "pellegrinaggio" LGBT nella Basilica di San Pietro: "Offesa a Dio"

Il cardinale Zen DENUNCIA l'evento LGBT nella Basilica di San Pietro, definendolo una profanazione dello spazio più sacro del Vaticano. Dio benedica il Cardinale Zen! Qui l'indice degli articoli sulla questione Sino/Vaticana

Il cardinale Zen condanna il "pellegrinaggio" LGBT
nella Basilica di San Pietro: "Offesa a Dio"


Leggiamo su Lifesitenews (traduzione nostra) che il cardinale Joseph Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT in Vaticano e si è unito agli appelli di altri vescovi (qui) affinché compiano riparazioni per la profanazione della Basilica di San Pietro.

In una dichiarazione in lingua cinese pubblicata lo scorso mercoledì, Zen ha scritto: "Recentemente è emersa la notizia che un'organizzazione LGBTQ+ ha organizzato un evento per l'Anno Santo, i cui partecipanti sono entrati nella Basilica di San Pietro a Roma attraversando la Porta Santa". Il vescovo emerito di Hong Kong ha osservato: "Ostentavano oggetti scenografici color arcobaleno, indossavano abiti con slogan e coppie dello stesso sesso si tenevano per mano con trasporto: era puramente un'azione di protesta".

Colligite Fragmenta: XVII Domenica dopo Pentecoste

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della Domenica precedente qui

Colligite Fragmenta:
XVII Domenica dopo Pentecoste


Nella XVII Domenica dopo Pentecoste, il Vetus Ordo ci propone l’Epistola di Paolo agli Efesini, una lettera scritta in prigionia, probabilmente da Roma — forse non lontano da dove io stesso scrivo queste righe — nella quale egli esorta: -
“Fratelli, io dunque, prigioniero nel Signore, vi esorto a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, preoccupandovi di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace. Un solo corpo e un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.”
La Chiesa accosta a questa esortazione il Vangelo di Matteo 22, dove Gesù, messo alla prova nel Tempio da farisei e sadducei, risponde con il Grande Comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo, e poi pone loro la domanda sul figlio di Davide e il Signore di Davide.

Ospiti dall'altro mondo. Museo delle Anime del Purgatorio a Roma

Nella nostra traduzione da Substack.com.
Ospiti dall'altro mondo
Museo delle Anime del Purgatorio a Roma


Gustave Doré (1832–1883), Illustrazione per il Purgatorio 2 di Dante

Pur non avendo mai incoraggiato racconti di fantasmi e apparizioni in senso superstizioso, la Chiesa ha sempre riconosciuto la possibilità che anime "dall'aldilà" possano manifestarsi nel nostro mondo. Ciò esclude qualsiasi forma di negromanzia, spiritismo e altre cose simili. Tutte queste pratiche, categoricamente condannate nell'Antico Testamento, sono proibite anche dalla Tradizione cristiana, che le denuncia come gravi violazioni dell'onnipotenza divina e dei misteriosi decreti della Santa Provvidenza. Ciononostante, quelle apparizioni che mirano a ricordarci l'esistenza dell'aldilà e il fatto che ci siano pene – eterne (all'inferno) o purificatrici (nel purgatorio) – sono frutto di discernimento e riconosciute con prudenza. Un luogo che lo dimostra è lo straordinario Museo del Purgatorio a Roma.

mercoledì 8 ottobre 2025

Mons. Viganò: “Chiesa e ideologia immigrazionista. Il piano eversivo continua”

Il testo che segue è stato pubblicato da Mons. Viganò su X qui. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
“Chiesa e ideologia immigrazionista. Il piano eversivo continua”

L’ossessione monomaniacale di Jorge Bergoglio per l’immigrazionismo indiscriminato e per il meticciato trova in Robert Prevost uno zelantissimo continuatore. Il passaggio delle consegne non ha rappresentato alcun radicale cambiamento né in ambito dottrinale e morale, né in ambito politico e sociale. La chiesa conciliare-sinodale è e rimane “Ancilla Novi Ordinis”, cortigiana dell’élite globalista.

Sappiamo bene che il fenomeno migratorio non è spontaneo: non è provocato da carestie, da guerre o da persecuzioni religiose. Esso è stato invece voluto e pianificato come elemento di destabilizzazione delle nazioni occidentali e l’immigrazione clandestina è usata come strumento di eversione sociale. Lo dichiara un documento delle Nazioni Unite del 21 marzo 2000 dal titolo “Replacement migration” https://un.org/development/desa/pd/sites/www.un.org.development.desa.pd/files/unpd-egm_200010_un_2001_replacementmigration.pdf

Nella parrocchia di Brooklyn cesserà la Messa tradizionale

Nella nostra traduzione dal Catholic Herald. Situazione in evoluzione sulla celebrazione della Messa antica, che si vorrebbe significativa; ma non può non risentire dell'incertezza generale.

Nella parrocchia di Brooklyn
cesserà la Messa tradizionale


Il vescovo Robert Brennan di Brooklyn ha ordinato la fine della messa latina tradizionale nella chiesa di Santa Cecilia a New York.

L'annuncio è stato consegnato ai parrocchiani dopo la messa del 28 settembre ed entrerà in vigore il 12 ottobre, in base ad una decisione presentata come un'applicazione del Traditionis custodes, il decreto emanato da Papa Francesco nel 2021 che ha posto la celebrazione della liturgia antica sotto la diretta regolamentazione dei vescovi diocesani.

La parrocchia non ha fornito ulteriori spiegazioni, ma alcune fonti hanno confermato che il divieto riguarda specificamente Santa Cecilia. La notizia della decisione è stata diffusa per prima da Rorate Caeli. Né la diocesi né la parrocchia hanno ancora rilasciato dichiarazioni.

La chiesa di Santa Cecilia, situata nel quartiere Greenpoint di Brooklyn, è da anni un punto di riferimento per i cattolici legati alla liturgia preconciliare. La sua congregazione include fedeli che attraversano diversi quartieri per partecipare alla Messa.

La decisione giunge in un momento in cui i vescovi degli Stati Uniti continuano a interpretare e applicare la Traditionis custodes in modi diversi. Mentre alcune diocesi hanno consentito la prosecuzione delle celebrazioni in vigore, a condizioni rigorosamente definite, altre le hanno completamente ridotte, sottolineando la necessità di conformarsi alle direttive della Santa Sede.

Tali misure hanno dato luogo a una varietà di prassi: in alcune parti del Paese i cattolici mantengono un accesso regolare alla forma più antica del rito romano, mentre in altre lo vedono limitato o abolito.

A Brooklyn, è probabile che il cambiamento influisca su un numero significativo di fedeli che hanno sempre fatto affidamento su Santa Cecilia come parrocchia per la liturgia tradizionale. La Messa tradizionale è presente a New York da decenni e ha ottenuto una maggiore diffusione dopo che Papa Benedetto XVI ha emanato la legge Summorum Pontificum nel 2007, concedendo ampia autorizzazione alla sua celebrazione.

Molte delle comunità sorte sotto tali disposizioni si trovano ora ad affrontare una nuova incertezza alla luce delle successive restrizioni imposte da Papa Francesco.

La situazione a Brooklyn sarà monitorata attentamente,  sia per l'importanza della zona sia per le dimensioni della sua comunità.

La diocesi di Brooklyn ha contattato il Catholic Herald per affermare: "Il vescovo Robert Brennan desidera fortemente soddisfare le esigenze della gente e ha sviluppato un approccio che sarà più sostenibile".

Di conseguenza, la diocesi, che comprende due distretti di New York City: Brooklyn e Queens, avrà due sedi in cui sarà celebrata la Messa tradizionale: una sede a Brooklyn e una sede nel Queens.

La sede ufficiale a Brooklyn sarà la Chiesa di Nostra Signora della Pace, che celebra la Messa tradizionale da oltre 25 anni.

La sede ufficiale nel Queens sarà presso St. Josaphat's a Bayside, che da anni celebra la Messa usus antiquior e che ora sarà rilevata dall'Institute of Christ the King Sovereign Priest (ICKSP).

La diocesi sottolinea che la Messa di Santa Cecilia aveva una presenza media tra le 25 e le 35 persone ed era servita da una rotazione di sacerdoti, "che non può più continuare a causa del numero di sacerdoti", aggiungendo: "Ecco perché il vescovo Brennan sta prevedendo una sede in ogni distretto della diocesi: una a Brooklyn e una nel Queens".

È probabile che la situazione in evoluzione nella diocesi di Brooklyn venga monitorata attentamente, sia per l'importanza della zona sia per le dimensioni della sua comunità.

Quattro Vescovi guidano un atto globale di riparazione dopo il pellegrinaggio LGBT nella Basilica di San Pietro in Vaticano

Edward Pentin su Subastack.com, dà notizia dell’atto promosso durante la Catholic Identity Conference, tenuta il fine settimana a Pittsburgh (in Pennsylvania).

Quattro Vescovi guidano un atto globale di riparazione dopo
il pellegrinaggio LGBT nella Basilica di San Pietro in Vaticano


Sabato quattro Vescovi cattolici guideranno un «atto globale di riparazione» dopo che il mese scorso a un migliaio di attivisti cattolici LGBT è stato permesso di promuovere la loro ideologia nella Basilica di San Pietro in Vaticano (l'Atto di riparazione per l'abominio della desolazione LGBTQ in San Pietro in Vaticano) che sarà trasmesso in diretta streaming e avrà luogo durante la Catholic Identity Conference prevista dal 3 al 5 ottobre a Pittsburgh (in Pennsylvania) e sarà seguìto dalla recita del Santo Rosario.

martedì 7 ottobre 2025

Vescovi esemplari

Il vescovo Schneider e altri due vescovi, davanti alla Vergine di Fatima negli USA, in un atto di riparazione per il recente pellegrinaggio LGBT durante il Giubileo a Roma [vedi].

(Stiamo traducendo le notizie ufficiali, che saranno pubblicate domattina in prima lettura)

Pierbattista Pizzaballa. A tutta la diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme

Importante e illuminata dichiarazione del Card. Pizzaballa.

Prot. N. (1) 2291/2025
A tutta la diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme

Carissimi fratelli e sorelle,
il Signore vi dia pace!
Sono due anni che la guerra ha assorbito gran parte delle nostre attenzioni ed energie. È ormai a tutti tristemente noto quanto è accaduto a Gaza. Continui massacri di civili, fame, sfollamenti ripetuti, difficoltà di accesso agli ospedali e alle cure mediche, mancanza di igiene, senza dimenticare coloro che sono detenuti contro la loro volontà.
Per la prima volta, comunque, le notizie parlano finalmente di una possibile nuova pagina positiva, della liberazione degli ostaggi israeliani, di alcuni prigionieri palestinesi e della cessazione dei bombardamenti e dell’offensiva militare. È un primo passo importante e lungamente atteso. Nulla è ancora del tutto chiaro e definito, ci sono ancora molte domande che attendono risposta, molto resta da definire, e non dobbiamo farci illusioni. Ma siamo lieti che vi sia comunque qualcosa di nuovo e positivo all’orizzonte.

454° anniversario della battaglia di Lepanto / Festa della Madonna della Vittoria (ora Festa del Santo Rosario)

7 ottobre 1571. “Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit”. Precedenti quiqui - qui - qui - qui - qui

453° anniversario della battaglia di Lepanto

Madonna della Vittoria, prega per noi!
Oggi ricorre il 454° anniversario della battaglia di Lepanto, considerata anche "la battaglia che salvò l'Europa".
La battaglia ebbe luogo nel Golfo di Patrasso al largo della costa greca il 7 ottobre 1571. 
La Lega Santa (coalizione cristiana organizzata da Papa Pio V, composta da Venezia, Genova, Toscana, Urbino, Savoia, Stati Pontifici, Cavalieri di Malta e Impero Spagnolo con Napoli e Sicilia) sconfisse le forze islamiche dell'Impero ottomano, intenzionate a conquistare l'Occidente.

Fu la prima grande vittoria di una flotta cristiana occidentale contro l'Impero ottomano. Fu anche una delle più grandi battaglie navali di tutti i tempi, essendo il più grande scontro navale dalla battaglia di Azio nel 31 a.C. Circa 40.000 uomini morirono in 4 ore (pari a circa 166 morti al minuto), il più alto tasso di vittime di qualsiasi battaglia fino alla prima guerra mondiale. La battaglia rimane la più grande sconfitta navale inflitta ai musulmani nella storia.

Papa Leone ci guardi! Noi esistiamo!

La Lettera di Paix liturgique n. 1282 del 5 Octobre 2025
Papa Leone ci guardi! Noi esistiamo!

IL NOSTRO TERZO MESSAGGIO AL SANTO PADRE

Dopo i suoi due precedenti messaggi al Santo Padre, Christian Marquant, coordinatore del Pellegrinaggio Internazionale Summorum Pontificum, continua il suo appello al Dialogo, alla Pace e alla Carità per tutti i cattolici nella Chiesa e al suo interno.

PAIX LITURGIQUE – Desiderate che il Papa vi capisca, ma davvero esistete? Esiste davvero il Popolo "Summorum Pontificum" a cui spesso lei fa riferimento?

Christian Marquant – In Francia, durante il pellegrinaggio di Chartres, alle Messe di San Rocco o di San Nicola, come in tutte le grandi città, questo è palese. Eppure, da più di mezzo secolo, i nemici della pace sostengono che non esistiamo, o quasi!

lunedì 6 ottobre 2025

Papa Leone nomina un vescovo legato a McCarrick e favorevole a p. James Martin, nell'arcidiocesi di New Orleans

Apprendiamo nella nostra traduzione da LifeSiteNews che il vescovo James F. Checchio di Metuchen, New Jersey, nominato arcivescovo coadiutore dell'arcidiocesi di New Orleans, succederà all'arcivescovo dimissionario Gregory Aymond.

— Mercoledì papa Leone XIV ha nominato il vescovo il 59enne James F. Checchio, attuale vescovo di Metuchen, nel New Jersey, arcivescovo coadiutore dell'arcidiocesi di New Orleans. Egli inizialmente sarà arcivescovo coadiutore insieme all'arcivescovo Gregory Aymond, ma succederà ad Aymond (che lo dichiara una grande speranza per il futuro della diocesi) come prossimo arcivescovo di New Orleans al suo ritiro.

Nei suoi 33 anni di sacerdozio, Checchio avrebbe insabbiato gli abusi del defunto ex cardinale Theodore McCarrick, caduto in disgrazia, e avrebbe espresso sostegno a padre James Martin e a un ministero dissidente pro-LGBT.

Paolo Pasqualucci : Sessant'anni dal Concilio -- VI : La nuova ed ambigua collegialità promossa dalla costituzione Lumen Gentium sulla Chiesa

Sessant'anni dal Concilio -- VI : La nuova ed ambigua collegialità promossa dalla costituzione Lumen Gentium sulla Chiesa. Precedenti : I qui - II qui - III qui - IV qui - V qui

Sessant’anni dal Concilio – VI
VI - La nuova ed ambigua collegialità promossa
dalla costituzione Lumen Gentium sulla Chiesa,

di Paolo Pasqualucci.

[Nota previa – Cambiamo adesso argomento, saltando al cap. XV del mio libro, ‘Unam Sanctam. Studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa Cattolica del XXI secolo, Solfanelli, 2013. Il capitolo contiene un’analisi critica dell’art. 22 della Lumen Gentium (=LG). Il capitolo porta questo titolo: “Critica di ‘Lumen Gentium’ 22 che sembra aver creato due distinti titolari e due diversi esercizi della suprema potestas iurisdictionis sulla Chiesa universale” - pp. 209-243. Prima di arrivare a questo argomento la mia analisi si occupava di temi ugualmente importanti. Tuttavia non ritengo indispensabile riportarli anche in questa carrellata retrospettiva. Due capitoli (il IX e il X) erano dedicati alle discussioni sul “subsistit in”: a partire dalla critica di mons. Gherardini all’infausto verbo per finire con una rispettosa polemica con il cardinale prof. Karl J. Becker SI, che sosteneva la liceità dell’uso di questo verbo.

domenica 5 ottobre 2025

Bellissimo introito solennità esterna della Madonna del Santissimo Rosario

Qui l'indice degli articoli sulla musica sacra.
Che gioia oggi poter festeggiare una festa mariana di domenica! (La solennità esterna della Madonna del Santissimo Rosario, che si permette di raddoppiare la domenica più vicina e osservata nella data tradizionale del 7 ottobre. Qualcosa di simile si fa nel vecchio calendario col Corpus Christi).
Sono rimasto colpito da molte cose sulla Messa. Una ha a che fare con l'Introito, la famosissima melodia "Gaudeamus." 
Una persona che pensa troppo astrattamente potrebbe supporre che questa grande antifona d'ingresso sia stata scritta per la Madonna e poi adattata per altri santi. Tuttavia, infatti, ha avuto origine nel III secolo nella Messa di Sant'Agata, Vergine Martire di Roma, e poi, grazie alla sua immensa bellezza e solennità, è stata presa in prestito per altre feste, tra cui Ognissanti, l'Assunzione e l'odierna festa del Rosario.
Questo esemplifica il modo antico e organico in cui cresce la liturgia nel corso dei secoli. In questa composizione classica in modalità 1, l'unica e sola apparizione del "ti" (un tono intero piuttosto che mezzo tono sopra il vicino) ha, se cantato bene, un effetto glorioso, come quello del sole che trafigge tra le nuvole, come se il volto del santo ci avesse sorriso.
Non potevo non pensare al momento della partitura scritta a mano di "Für Alina" di Arvo Pärt, la sua prima incursione nel metodo tintinnabuli, dove il compositore disegna un fiorellino su una nota che spicca dal resto della trama. (Peter Kwasniewski)

Prima Domenica di ottobre / Supplica originale alla Regina del Santissimo Rosario di Pompei

Supplica originale alla Regina del Santissimo Rosario di Pompei 
 (come fu scritta dal Beato Bartolo Longo
Da recitare, a mezzogiorno, l’8 di Maggio e la Prima Domenica di Ottobre

✠ In Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.

I. - O Augusta Regina delle Vittorie, o Vergine Sovrana del Paradiso, al cui Nome potente si rallegrano i Cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina Gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli Vostri, che la bontà Vostra ha prescelti in questo secolo a innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai Vostri piedi, in questo giorno solennissimo della Festa dei novelli Vostri trionfi sulla Terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore e, con la confidenza di figli, Vi esponiamo le nostre miserie.
Deh! Da quel Trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo Vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; Vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita.
Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono!
O Madre, trattenete il Braccio della Giustizia del Vostro Figliuolo sdegnato e vincete con la clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli Vostri, che costarono Sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al Vostro sensibilissimo Cuore.
Oggi mostratevi a tutti qual siete, Regina di Pace e di Perdono.