Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 6 luglio 2025

Domenica IV dopo la Pentecoste (Dóminus illuminátio mea)

Ripubblico, anno dopo anno, per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, nell'ottica del valore maieutico della ripetizione per l'assimilazione sempre più profonda dei misteri pregati e contemplati. I frutti maturano nella ripetizione e nell'abitudine. Col richiamo alla necessità della continuità del prendersi cura: cultura deriva dal contesto agricolo e indica ciò che deve essere prodotto curato e amato costantemente e ripetutamente. L'atto spirituale non si esaurisce nell'essere compreso una sola volta: approfondito, sollecita nutre e trasfigura. Cogliamo in controluce la bellezza e l'insistente qualità dell'eternità sempre identica ed è la pratica costante che produce frutti. Per questo repetita iuvant...

Domenica quarta dopo la Pentecoste

Intróitus
Ps 26:1; 26:2 - Dóminus illuminátio mea et salus mea, quem timebo? Dóminus defensor vitæ meæ, a quo trepidábo? qui tríbulant me inimíci mei, ipsi infirmáti sunt, et cecidérunt.
Ps 26:3 - Si consístant advérsum me castra: non timébit cor meum.
V. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in sǽcula sæculórum. Amen.
Dóminus illuminátio mea et salus mea, quem timebo? Dóminus defensor vitæ meæ, a quo trepidábo? qui tríbulant me inimíci mei, ipsi infirmáti sunt, et cecidérunt.
Introito
Ps 26:1; 26:2 - Il Signore è mia luce e mia salvezza, chi temerò? Il Signore è baluardo della mia vita, cosa temerò? Quei miei nemici che mi perseguitano, sono essi che vacillano e cadono.
Ps 26:3 - Se anche un esercito si schierasse contro di me: non temerà il mio cuore.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo.
R. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Il Signore è mia luce e mia salvezza, chi temerò? Il Signore è baluardo della mia vita, cosa temerò? Questi miei nemici che mi perseguitano, sono essi che vacillano e cadono.

Il Suo Nome
La quarta Domenica dopo la Pentecoste fu per lungo tempo chiamata in Occidente Domenica della Misericordia, perché vi si leggeva una volta il passo di san Luca che inizia con le parole: "Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro". Ma essendo stato questo Vangelo trasferito quindi alla Messa della prima Domenica dopo la Pentecoste, il Vangelo della quinta Domenica passò alla quarta; quello della sesta passò alla quinta, e così di seguito fino alla ventitreesima. Il cambiamento di cui parliamo ebbe luogo solo abbastanza tardi in un certo numero di Chiese [1] e fu universalmente riconosciuto solo nel secolo XVI.

sabato 5 luglio 2025

Il cattolico di oggi e la regalità sociale di Cristo: come muoversi?

È uscito il fascicolo 2/2025 della rivista del nostro Osservatorio, “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, interamente dedicato al centenario dell’enciclica Quas primas di Pio XI e alla Regalità sociale di Cristo. Invitiamo a vedere QUI il sommario e a richiederne una copia. Pubblichiamo qui l’articolo di Don Samuele Cecotti su come i cattolici dovrebbero agire per tenere fede a questo insegnamento che appartiene al Deposito della fede.

La dottrina della Regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, così come consegnataci dalla Tradizione e insegnataci dal Magistero, appartiene pienamente al Depositum Fidei e, in ragione di ciò, non ammette la possibilità di essere depennata per desuetudine. La dottrina della Regalità sociale di Cristo, così come ogni altra dottrina della fede cattolica, porta in sé la pretesa della immutabilità e della perpetuità.

Cardinale Zen: Dio è “disgustato” dal comportamento omosessuale

Nella nostra traduzione da Lifesitenews interessanti eapressioni del card. Zen in un  l’articolo scritto da Michael Haynes.
Cardinale Zen: Dio è “disgustato” 
dal comportamento omosessuale

Il Card. Joseph Zen Ze-kiun ha espresso una forte critica nei confronti dell’omosessualità e ha anche messo in guardia dal precipitarsi ad analizzare «ogni azione o parola» di Papa Leone XIV.

In un breve commento pubblicato online qui, Il Card. Zen ha esortato i cattolici ad essere pazienti nel tentativo di produrre analisi e opinioni su Papa Leone, incoraggiandoli invece a sostenerlo con le preghiere:

Continuiamo a pregare per il Papa, senza fretta e senza esercitare pressioni su di lui, senza creare notizie false e senza eccederr nell'analisi di ogni sua azione o parola. Aiutiamolo a dissipare con successo la confusione e a ripristinare l’unità, non solo all’interno della Chiesa, ma anche tra i cristiani, affinché l’unità dei cristiani possa presto diventare realtà.

venerdì 4 luglio 2025

Come il canto gregoriano giova alla salute del corpo... e dell'anima

Qui l'indice degli articoli dedicati alla musica sacra.
Come il canto gregoriano giova
alla salute del corpo... e dell'anima


Una pratica ecclesiale di lunga data orientata all'adorazione di Dio è il canto di salmi e inni. Fin dai tempi più antichi, i monaci si impegnavano nel canto liturgico che completava la loro vita spesso faticosa. Questi monaci riuscivano a far fronte alle ore trascorse in coro e a provvedere alle loro necessità materiali.

L'autore francese, il dottor Alftred Tomatis, racconta l'affascinante storia di come ha scoperto il "segreto" del vigore dei monaci in mezzo ai loro rigorosi programmi.

Il dottor Tomatis, specialista dell'orecchio, racconta come un particolare monastero francese abbia seguito per secoli la regola di San Benedetto, che prevedeva diverse ore di canto al giorno.

Lasciate morire gli anni Settanta

Nella  nostra traduzione da Crisis Magazine,  l'ennesima prova evidente degli annacquamenti della nostra fede frutti della Chiesa conciliare. Ci sono molte cose che la Chiesa negli anni '60 e '70 ha distrutto o seppellito e che sono facili da identificare; ma sono stati i cambiamenti meno evidenti nel linguaggio a causare danni maggiori. Precedenti qui - qui - qui - qui - qui

Lasciate morire gli anni Settanta

balaustre smantellate
Tra i sei articoli settimanali che io e mia moglie Debra pubblichiamo su Word and Song (il nostro tentativo di riportare all'attenzione di tutti, senza alcuna politica, cose buone, vere e belle), c'è il nostro Inno della Settimana, ogni martedì. Questo mi rimanda a uno o all'altro dei tanti innari che abbiamo raccolto. E poiché mio figlio David suona l'organo durante la Messa a cui partecipiamo, teniamo sempre a portata di mano l'ultima edizione di Worship, nel caso in cui includa un inno di cui abbiamo bisogno e che non riusciamo a trovare nel principale innario della chiesa.

Ciò significa che a volte ho occasione di confrontare i testi; ovvero, di confrontare ciò che un poeta ha effettivamente scritto con ciò che i redattori di Worship ne hanno fatto. Ammetto che Worship non è affatto l'unico vandalo liturgico in circolazione, cattolico o protestante che sia. Il nostro ultimo inno della settimana è stato "Gioiosi, gioiosi, ti adoriamo", del noto poeta, professore, statista e pastore Henry van Dyke.

giovedì 3 luglio 2025

Una nuova formula per un'Eucaristia "pro custodia creationis" ("per la cura del creato").

Precedenti:
 Il cattopaganesimo papale avanza: la messa di «rito amazzonico» entra in una «fase sperimentale» di tre anni qui ;
Il Vaticano ha approvato il rito Maya della messa qui.

Ma, se questi erano da attribuire ad una papato anomalo, cosa dovremmo dire, ora?
Scrive un lettore: Nuova Eucaristia per "prendersi cura con amore" della Madre Terra - Leone XIV segue Francesco. 
Oggi, in una conferenza stampa vaticana, è stata annunciata l'aggiunta della formula per un'Eucaristia "pro custodia creationis" ("per la cura del creato").[lo dice in latino, ma la sostanza non cambia  -ndr]. Il Cardinale Michael Czerny della Curia ha detto che Papa Leone XIV utilizzerà la nuova formula durante una Messa la prossima settimana a Castel Gandolfo, la residenza estiva dei Papi qui. Nel frattempo le anime bruciano.

Il dialogo introduttivo al Prefatio

Si riallaccia ai precedenti: Il Suscipe sancte Pater qui - qui e L'offerimus tibi Domine qui; In spiritu humilitatis qui: Il Lavabo qui; Il Suscipe Sancta Trinitas qui ; L'Orate fratres e Suscipiat qui ; La Secreta qui. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement conosciamo più a fondo Il dialogo introduttivo al Prefatio, un'altra delle sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità.
Il dialogo introduttivo al Prefatio

Dopo che il sacerdote ha cantato ad alta voce la fine della Secreta qui, lui e la congregazione o il coro cantano ad alta voce tre giri di dialogo. L'ultima cosa che il sacerdote ha cantato è stata la parola Oremus all'inizio del Rito dell'Offertorio; ora lo sentiamo cantare la fine della Secreta, per omnia saecula saeculorum. È come se l'Offertorio fosse un'unica grande oratio, la cui parte centrale fosse avvolta nel silenzio.

Nel primo ciclo di dialoghi che segue, il sacerdote pronuncia il saluto tipico che invita l'Assemblea alla preghiera: Dominus vobiscum, ovvero "Il Signore sia con voi". L'Assemblea risponde con la risposta standard: Et cum spiritu tuo, ovvero "E con il tuo spirito". Il sacerdote, tuttavia, non si rivolge al popolo per porgere il saluto come fa altrove: sta già iniziando con attenzione il suo ingresso nel Santo dei Santi, senza voltarsi indietro.

Robert Reed, Vescovo ausiliare di Boston, si commuove celebrando la Messa antica

Robert Reed, Vescovo ausiliare di Boston su X qui. Se solo la conoscessero davvero!
Quando ho celebrato per la prima volta la Messa tradizionale, dopo essermi tolto i paramenti, mi sono inginocchiato nell'ultimo banco e ho pianto.

Iniziazione iconica al mistero della Santissima Trinità

Nella nostra traduzione da Substack.com, l'"icona della Trinità" di Andrej Rublev è un punto di partenza ideale per contemplare ciò che deve sempre superare qualsiasi immagine o pensiero.

Iniziazione iconica al mistero della Santissima Trinità

Nell'avvicinarsi della grande festa della Santissima Trinità, che cade la domenica dopo la Pentecoste [in realtà ora l'abbiamo superata; ma il tema non perde la sua attualità -ndT], è opportuno meditare su questo mistero fondamentale della fede cristiana con l'ausilio della cosiddetta "icona della Trinità" dell'iconografo russo Andrej Rublev, completata tra il 1411 e il 1427, nello stesso periodo in cui Fra Angelico dipingeva i suoi primi capolavori nei pressi di Firenze.

Quest'immagine, come il mistero a cui allude, è inesauribile nella sua ricchezza: ogni dettaglio racchiude in sé un significato stratificato. In questo articolo seguirò, a tratti anche parola per parola, l'analisi di Pavel Evdokimov(1), così come le riflessioni di Padre Gabriel Bunge(2). Il mio scopo è quello di esaminare i tratti principali di questa icona affinché il suo messaggio possa diventare per noi un compagno nella nostra preghiera al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

mercoledì 2 luglio 2025

Colligite Fragmenta: Il compleanno dei santi Pietro e Paolo

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Colligite Fragmenta: Il compleanno dei santi Pietro e Paolo

Solo un paio di giorni fa abbiamo celebrato la nascita terrena del "più grande uomo nato da donna", San Giovanni Battista. Oggi celebriamo la nascita celeste dei più grandi pilastri della Chiesa fondata da Cristo, i Santi Pietro e Paolo.

La festa dei santi Pietro e Paolo, celebrata il 29 giugno da tempo immemorabile, risplende come una delle solennità più venerabili del calendario liturgico romano. Nel Missale Romanum del 1962, questa festa con i paramenti scarlatti ha la precedenza sui paramenti verdi del Tempo dopo Pentecoste e soppianta la terza domenica dopo Pentecoste ogni volta che cade di domenica, come avviene in quest'anno 2025. Questa sostituzione sottolinea l'importanza che Roma e la Chiesa universale hanno sempre attribuito a questa commemorazione. I santi Pietro e Paolo sono venerati insieme, sebbene le loro vocazioni e i loro temperamenti fossero sorprendentemente diversi. Onorandoli fianco a fianco, la Chiesa testimonia l'unità che supera la diversità e la fede che trionfa sulla debolezza umana.

2 luglio. Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria a santa Elisabetta.

Ripubblico, per chi leggesse solo ora e per riproporre a noi tutti come approfondimento. A questo serve ripercorrere l'Anno Liturgico...
2 luglio. Festa della Visitazione
della Beata Vergine Maria a santa Elisabetta.

Nel calendario tradizionale, il 2 luglio è la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria a santa Elisabetta. 
"Evento in cui un bambino non nato sussulta alla presenza del Figlio di Dio, ancora nelle primissime fasi di formazione nel ventre materno. Elisabetta sentì prima la voce, ma Giovanni sentì primo la grazia. 
Quella udì secondo l'ordine della natura, questi sussultò per ragione del mistero. Quella sentì l'arrivo di Maria, questi del Signore. Esse s'intrattengono sulla grazia, essi la producono dentro di loro, primo misterioso ufficio di pietà figliale che si annunzia nel bene procurato alle loro madri; e con doppio miracolo le madri profetizzano sotto l'ispirazione dei propri figli. Sussultò il bambino, fu ripiena la madre. La madre però non fu ripiena prima del figlio; ma il figlio essendo ripieno dello Spirito Santo, ne riempì anche la madre". (Omelia di sant'Ambrogio vescovo)

Introitus
Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem:
qui cælum terrámque regit in sǽcula sæculórum.

Ps XLIV: 2
Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi.

Graduale
Benedícta et venerábilis es, Virgo María: quæ sine tactu pudóris invénta es Mater Salvatóris.
V. Virgo, Dei Génetrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo. Allelúja, allelúja.
V. Felix es, sacra Virgo María, et omni laude digníssima: quia ex te ortus est sol justítiæ, Christus, Deus noster. Allelúja
Introito
Salve, o Madre santa, tu hai partorito il Re gloriosamente; egli governa il cielo e la terra per i secoli in eterno.
Sl XLIV: 2
Vibra nel mio cuore un ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema
Graduale
Tu sei benedetta e venerabile, o Vergine Maria, che senza offesa del pudore sei diventata la Madre del Salvatore.
V. O Vergine Madre di Dio, nel tuo seno, fattosi uomo, si rinchiuse Colui che l’universo non può contenere. Alleluia. alleluia.
V. Te beata, o santa vergine Maria, e degnissima di ogni lode, perché da te nacque il sole di giustizia, il Cristo Dio nostro.

Il rapporto ufficiale del Vaticano rivela le gravi crepe nei fondamenti della Traditionis Custodes

Nella nostra traduzione da Substack.com un nuovo articolo di Diane Montagna, con dettagli  precedentemente non divulgati (trovate anche dei testi da scaricare in calce), che sollevano seri interrogativi sulla motivazione dichiarata del decreto di Papa Francesco del 2021 che limita la messa latina tradizionale. Di certo farà molto scalpore e susciterà reazioni nell'ambito modernista. C'è da dire che Diane Montagna non rilascerebbe mai nulla che non avesse un pedigree perfetto. Da anni si occupa del vaticano, è molto conosciuta e rispettata agli eventi ufficiali dei media vaticani, ed ha una reputazione stellare per il suo giornalismo. Dunque non avrebbe  reso pubbliche informazioni di questa portata se non fossero più che testate. È stata anche destinataria, qualche anno fa, di fughe interne sui sondaggi, quindi questo non è il suo primo rodeo. Lo testimoniano i precedenti nella nostra puntuale traduzione e pubblicazione del momento: qui - qui - qui. Del questionario avevo parlato qui Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e restrizioni successive.

Il rapporto ufficiale del Vaticano rivela le gravi
crepe nei fondamenti della Traditionis Custodes


CITTÀ DEL VATICANO, 1° luglio 2025 — Sono emerse nuove prove che evidenziano importanti crepe nel fondamento della Traditionis Custodes, il decreto di Papa Francesco del 2021 che ha limitato la liturgia romana tradizionale.

Questo giornalista ha ottenuto la valutazione complessiva del Vaticano sulla consultazione dei vescovi che avrebbe "spinto" Papa Francesco a revocare Summorum Pontificum, la lettera apostolica di Benedetto XVI del 2007 che liberalizzava il vetus ordo, più comunemente noto come "Messa latina tradizionale", e i sacramenti.

Il testo precedentemente non divulgato, che costituisce una parte fondamentale del rapporto ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla consultazione dei vescovi del 2020 riguardante Summorum Pontificum, rivela che "la maggior parte dei vescovi che hanno risposto al questionario ha affermato che apportare modifiche legislative a Summorum Pontificum causerebbe più danni che benefici".

martedì 1 luglio 2025

Il Vaticano, sotto Leone XIV, concede una proroga di due anni alla messa antica in Texas

Una proroga di due anni non significa sdoganamento, nonostante il nuovo Papa. Qui l'indice dei mumerosi articoli su Traditionis custodes e successive restrizioni.
Il Vaticano, sotto Leone XIV, concede una proroga
di due anni alla messa antica in Texas


Leggo su LifeSiteNewa che il Vaticano ha concesso alla parrocchia di St. Margaret a Sant'Angelo, in Texas, un permesso di due anni per continuare a celebrare la messa tradizionale - celebrata la Domenica e il giovedì mattina - nonostante le restrizioni imposte da Papa Francesco. Si tratta della prima proroga del genere concessa alla Traditionis Custodes sotto papa Leone XIV.

Il celebrante, padre Ryan Rojo (rettore diocesano per le vocazioni e sostituto del cappellano in caso di indisponibilità), si è dichiarato "grato a @Pontifex nonché al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per aver permesso alla Messa di continuare a esistere nella nostra chiesa parrocchiale, estendendo il permesso, datato 28 maggio 2025, per altri due anni". Ed ha espresso la speranza che le proroghe si verifichino in tutto il Paese.

Il suo cuore nascosto: il sacerdozio di Gerard Manley Hopkins, SJ

Nella nostra traduzione da Substack.com. Lo pubblico in seconda lettura per sottolineare l'abisso tra la fede profonda e toccante di questa figura sacerdotale con quella ibrida che si legge nel testo che precede qui.

Il suo cuore nascosto: il sacerdozio di Gerard Manley Hopkins, SJ
Una vita breve negli anni ma ricca di sofferenze, offerta in unione con l'Ostia

Alla fine di settembre del 1877, in un tranquillo angolo del Galles, Gerard Manley Hopkins, appena ordinato sacerdote, salì all'altare per la prima volta. I cronisti gesuiti non registrarono il giorno della sua prima Messa.(1) Di tutto ciò che si conosce della sua vita, questo intimo dettaglio rimane opportunamente nascosto. Quel momento dev'essere stato per lui indicibilmente prezioso, dopo una dolorosa conversione e nove lunghi anni di preparazione. Con il profumo del crisma che gli aleggiava sulle mani, prese la patena e recitò l'Offertorio a bassa voce:
Suscipe, sancte Pater, Omnipotens aetérne Deus, hanc immaculátam hóstiam, quam ego indígnus fámulus tuus óffero tibi Deo meo vivo et vero, pro innumerabílibus peccátis, et offensiónibus, et neglegéntiis meis, et pro ómnibus circumstántibus, sed et pro ómnibus fidélibus christiánis vivis atque defúnctis: ut mihi, et illis profíciat ad salútem in vitam aeternam. Amen.
Accetta, o Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, quest'ostia immacolata che io, Tuo indegno servo, offro a Te, mio Dio vivo e vero, per i miei innumerevoli peccati, offese e negligenze, e per tutti i presenti qui: come anche per tutti i fedeli cristiani, vivi e defunti, affinché possa giovare sia a me che a loro per la salvezza nella vita eterna. Amen.

1° Luglio. Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo

Ripubblico, per chi leggesse solo ora e per riproporre a noi tutti come approfondimento. A questo serve ripercorrere l'Anno Liturgico...
Al termine del mese del Sacro Cuore, nel pieno dell’estate, quando la vita religiosa generalmente si infiacchisce, ecco che la Chiesa ci ricorda immediatamente quanto è costata, a Nostro Signore, la nostra salvezza: il Suo Prezioso Sangue, versato da subito, con la Circoncisione (altra festa abolita), e poi, nel Getsemani, nel Pretorio, nel Golgotha, con la Passione, e ancora, ogni giorno, simbolicamente, nella Confessione e, realmente, nella celebrazione della Santa Messa, che è la ripetizione incruenta del medesimo sacrificio di più di 2000 anni fa; tutto il mese di luglio, non solo il primo giorno e la prima Domenica, in cui si celebra specialmente, è dedicato al Preziosissimo Sangue, e sempre nel mese di luglio, il giorno 15, si celebra Nostro Signore col titolo di Redentore, a ricordare che la magnificenza della Regalità non è disgiunta dalla sofferenza della Passione! 
Precedenti: 1° luglio, la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù: cosa si celebra? qui - Origini della devozione qui - Un tesoro per librare le anime del purgatorio qui - In Sanguine Agni [qui]. Altri  precedenti articoli dedicati al Preziosissimo Sangue qui - qui - qui. Evidenzio, per la devozione, Le Litanie del Preziosissimo Sangue di Gesù qui.

1° Luglio. Preziosissimo Sangue
di nostro Signore Gesù Cristo
Hic est enim calix sanguinis mei, 
novi et aeterni testamenti: mysterium fidei(1):
qui pro vobis et pro multis effundetur
in remissionem peccatorum.
Scopo della festa.
La Chiesa ha già rivelato ai figli della nuova Alleanza il valore del Sangue dal quale furono riscattati, la sua virtù nutritiva e gli onori dell'adorazione che esso merita. Il Venerdì Santo, la terra e i cieli videro tutti i peccati immersi nel fiume della salvezza le cui eterne dighe si erano infine rotte, sotto la pressione associata della violenza degli uomini e dell'amore del Cuore divino. La festa del Santissimo Sacramento ci ha visti prostrati davanti agli altari in cui si perpetua l'immolazione del Calvario e l'effusione del Sangue prezioso divenuto la bevanda degli umili e l'oggetto degli omaggi dei potenti di questo mondo. Oggi tuttavia la Chiesa invita nuovamente i cristiani a celebrare i flutti che si effondono, dalla sacra sorgente: che altro significa ciò, se non che, le solennità precedenti non ne hanno certamente esaurito il mistero? La pace ottenuta da quel Sangue: lo scorrere delle sue onde che riportano dagli abissi i figli di Adamo purificati; la sacra mensa imbandita per essi, e quel calice di cui esso costituisce l'inebriante liquore: tutti questi preparativi sarebbero senza scopo, tutte queste meraviglie resterebbero incomprese se l'uomo non vi scorgesse le proposte d'un amore le cui esigenze non vogliono essere sorpassate dalle esigenze di nessun altro amore. Il Sangue di Gesù dev'essere per noi in quest'ora il Sangue del Testamento, il pegno dell'alleanza che Dio ci propone (Es 24,8; Ebr 9,20), la dote costituita dall'eterna Sapienza che invita gli uomini a quella divina unione di cui lo Spirito di santità procura senza fine il compimento nelle nostre anime.

Dom Jean Pateau: “L’unità non è uniformità”

Nella nostra traduzione da la Nef. Intervista concessa dal Padre Abate dell'abbazia tradizionale tra le più influenti al mondo, Nostra Signora di Fontgombault (Francia), al periodico cattolico francese La Nef . Si tratta di una realtà spuria, posto che usano il Messale del 1965; ma è comunque interessante trovare spunti più consoni alla Tradizione che alle derive odierne, insieme tuttavia a molti elementi ibridi che testimoniano come il cambiamento sia stato comunque ampio e divaricatore.

La Nef, Giugno 2025

Dom Jean Pateau: “L’unità non è uniformità”

Siamo lieti di offrirvi questa intervista esclusiva in lingua originale con il TRP Dom Jean Pateau, Padre Abate di Fontgombault, condotta da Lothar Rilinger e tradotta in tedesco per il sito web kath.net. Abbiamo parlato con lui personalmente per completare l'intervista e raccogliere le sue parole dopo la morte di Francesco e l'elezione di Leone XIV.

La Nef - Celebrate la Messa nella vostra abbazia secondo il rito antico. Pensate che questo modo di celebrare possa mettere a repentaglio l'unità dei credenti?

Dom Jean Pateau - Innanzitutto, le devo una precisazione. La messa conventuale in abbazia non viene celebrata secondo il messale del 1962, noto come Vetus Ordo o rito antico, ma secondo il messale del 1965. Quest'ultimo messale, frutto della riforma voluta dal Concilio il 4 dicembre 1963, è comunque vicino al messale del 1962, conservando l'offertorio e la maggior parte dei gesti. Abbiamo anche optato per l'uso del calendario attuale per il santorale. Abbiamo mantenuto il vecchio calendario liturgico, che comprende la Settuagesima, l'ottava di Pentecoste e le Quattro Tempora, ma celebriamo Cristo Re l'ultima domenica dell'anno, insieme alla Chiesa universale. Tutto ciò contribuisce a un riavvicinamento con l'attuale messale del 1969.

lunedì 30 giugno 2025

Luglio 2025 Sante Messe antiche celebrate a Bergamo

Carissimi amici in Cristo,
sperando di fare cosa gradita, allego il calendario delle Sante Messe di luglio celebrate a Bergamo secondo il Missale Romanum del 1962.
In particolare segnalo le Sante Messe di
martedì 1 luglio, alle ore 20:00 (Festa del Preziosissimo Sangue di nostro Signore Gesù Cristo) e
di mercoledì 2 luglio, alle ore 20:00 (Visitazione della Beata Vergine Maria).
Inoltre segnalo che dopo la Messa di venerdì 4 luglio (I venerdì del mese) sono previste l’esposizione del Santissimo Sacramento, l’adorazione e la recita delle Litanie del Sacro Cuore di Gesù.

Ricordo che prima della Messa è possibile confessarsi ed è prevista la recita del Santo Rosario.
Ringrazio e vi invito a pregare per mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, can. mons. Michelangelo Finazzi, Vicario episcopale per i laici e per la pastorale, can. mons. Giovanni Carzaniga, Prevosto di Sant’Alessandro in Colonna, e per i nostri sacerdoti.
È possibile scaricare e leggere l’Ordinario ed il Proprio delle Sante Messe ai seguenti link:

APERIRE TERRIS CŒLUM, APERTUM CLAUDERE Omelia in occasione della Messa Pontificale nella festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
APERIRE TERRIS CŒLUM, APERTUM CLAUDERE
Omelia in occasione della Messa Pontificale
nella festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo


Beate Pastor Petre, clemens accipe
Voces precantum, criminumque vincula
Verbo resolve, cui potestas tradita,
Aperire terris cœlum, apertum claudere.

O beato pastore Pietro, accogli clemente
le voci dei supplici e le catene dei peccati
sciogli con la tua parola, a cui è attribuito il potere
di aprire alle terre il cielo e, se aperto, di chiuderlo.
Hymn. Decora lux, 3
Sancti Apostoli Petrus et Paulus, de quorum potestate et auctoritate confidimus, ipsi intercedant pro nobis ad Dominum.
Sono queste le parole con le quali inizia la solenne formula della Benedizione Apostolica: I Santi Apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso il Signore. La potestà e l’autorità del Romano Pontefice derivano infatti dai due Patroni della Santa Chiesa, che l’inno odierno saluta come
Mundi Magister, atque cœli Janitor,
Romæ parentes, arbitrique Gentium
, [1]
l’uno Maestro del mondo, l’altro custode delle Porte celesti, padri di Roma e giudici delle Genti. Le loro vite, consacrate alla predicazione del Vangelo e alla conversione dei popoli al Dio Uno e Trino, sono intrecciate anche in morte, nel Martirio: Per ensis ille, hic per crucis victor necem, San Paolo di spada, San Pietro sulla croce. Quel Martirio – testimonianza eroica di Fede usque ad effusionem sanguinis – consacra ancora oggi la terra dell’Urbe:

Il vescovo del Michigan consente la continuazione della messa antica, sospesa a causa di Papa Francesco

Il vescovo del Michigan PERMETTE alla messa antica di continuare dopo che ne era prevista la cessazione a causa di Papa Francesco. Il permesso scadeva il 13 giugno, ma è intervenuto il vescovo Robert Gruss. Una decisione di Leone XIV a questo punto non può più tardare.

Il vescovo del Michigan consente la continuazione
della messa antica, sospesa a causa di Papa Francesco


SAGINAW, Michigan ( LifeSiteNews ) — Il vescovo di Saginaw, Michigan, consente, al momento, nella sua diocesi, la celebrazione della messa latina tradizionale, per la quale il 13 giugno scadeva il permesso ai sensi della Traditionis Custodes di Papa Francesco.

Un parrocchiano di Saginaw ha scritto su Facebook un post successivamente rimosso: "Grazie a Dio il nostro meraviglioso pastore, il vescovo Gruss, ha detto che la messa in latino può continuare alla Sacra Famiglia di Saginaw ogni domenica alle 15:00!".
Ne ha dato conferma un sacerdote conosciuto da LifeSiteNews precisando che è l'unica Messa tradizionale celebrata dalla diocesi. Un'altra Messa antica nel territorio diocesano, ma non affiliata alla diocesi, viene celebrata ogni domenica alle 15:00 a Bay City dalla Fraternità Sacerdotale di San Pio X (FSSPX).

La Saginaw Latin Mass Association aveva precedentemente condiviso in un messaggio su Facebook che il vescovo Robert D. Gruss aveva "concesso una dispensa per la messa latina tradizionale da celebrare alla Sacra Famiglia fino al 13 giugno 2025" e che stava "considerando" di chiedere una proroga. Il responsabile delle comunicazioni della diocesi di Saginaw, John Gonzalez, ha confermato sempre a LifeSiteNews che Gruss ha scritto alla Santa Sede in merito a una proroga della Messa antica da parte della sua diocesi e sta consentendo che continui in attesa di una risposta.

Una vicenda in corso di evoluzione.

Luglio 2025. Calendario Sante Messe tradizionali a Pavia

Carissimi,
ecco il calendario delle Sante Messe per il mese di luglio nella Chiesa di San Luca a Pavia:
A tutti un cordiale saluto nel Signore!
don Fabio e don Marino

La superficialità di una latinità strumentale

Non sono sempre d'accordo con Giorgia Meloni che, tuttavia, al momento, ritengo il meno peggio. Pubblico il testo che segue – anche se ritengo la critica alla persona troppo severa: purtroppo la forma senza contenuto oggi è una costante non solo in politica –, perché è interessante conoscere la reale profondità della massima citata; il che dimostra quanto abbiamo perso della nostra cultura oltre che della nostra civiltà. Qui l'indice degli articoli sul Latino.

La superficialità di una latinità strumentale

Nel corso dell’intervento a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, l’On. Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, ha evocato, con piglio assertivo ma senza reale profondità, la nota massima romana "si vis pacem, para bellum", attribuita generalmente a Vegezio (V secolo d.C.), autore tardoimperiale del "Epitoma rei militaris" (è contenuta nel Prologo del III libro). La frase, divenuta ormai luogo comune nella retorica politico-militare, è stata adoperata in riferimento alla delicata tregua intervenuta tra la Repubblica Islamica dell’Iran e lo Stato di Israele, come se il richiamo a tale principio bastasse a conferire profondità analitica o spessore teorico all’azione diplomatica dell’esecutivo italiano. Tuttavia, una simile esibizione di latinità, così come proposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, si rivela nient’altro che un involucro retorico vuoto, uno slogan ad effetto, ripetuto senza alcuna consapevolezza del suo significato storico, politico e soprattutto filosofico. [L'uso è semplicemente pragmatico nel contesto di una scelta difficile e controversa -ndr]

Con loro sorpresa, gli scienziati scoprono i limiti dell’Intelligenza Artificiale

Qui l'indice degli articoli sul transumanesimo e sulla realtà distopica.
Con loro sorpresa, gli scienziati scoprono
i limiti dell’Intelligenza Artificiale

Immagine a lato AI generata con ChatGPT di OpenAI, modificata con Canva Pro

Gli scienziati hanno scoperto un difetto nei processi informatici generalmente noti come Intelligenza Artificiale (IA). Sorprendentemente, una delle grandi aziende del settore, Apple, ha pubblicato questo studio. Per usare un eufemismo, esso mette in dubbio quel futuro dominato dalle macchine che molti cosiddetti esperti ritengono imminente.

Conoscenza e intelligenza
Nella mente di molti, conoscenza e intelligenza sono sinonimi. In realtà, non lo sono affatto. La conoscenza è un accumulo di fatti e informazioni. L’intelligenza è la capacità di applicare tali conoscenze. A prima vista, questa può sembrare una distinzione senza reale differenza, ma i due concetti sono distinti. Un modo meno accademico per esprimere questa discrepanza potrebbe essere: “Conosce tanti fatti, ma gli manca il buon senso”.

domenica 29 giugno 2025

"Studiorum Ducem" nel sesto centenario della canonizzazione di san Tommaso d'Aquino.

Il 29 giugno 1923 Pio XI pubblica l'enciclica "Studiorum Ducem" in occasione del sesto centenario della canonizzazione di san Tommaso d'Aquino.

«Per evitare poi gli errori che sono la prima origine di tutte le miserie della nostra età, occorre rimanere fedeli, oggi ancor più che in altri tempi, alle dottrine dell’Aquinate. Le varie opinioni e teorie dei Modernisti sono da lui vittoriosamente confutate, tanto le filosofiche, difendendo, come vedemmo, il valore e la forza dell’intelligenza umana e provando con fermissimi argomenti l’esistenza di Dio; quanto le dogmatiche, ben distinguendo l’ordine naturale dal soprannaturale e illustrando le ragioni del credere e tutti quanti i dogmi; e mostrando nella teologia che le cose credute per fede non si appoggiano sopra un’opinione, ma sulla verità e sono immutabili; nella scienza biblica dando il vero concetto della divina ispirazione; nella disciplina morale, sociale e giuridica, con lo stabilir bene i principii della giustizia sia legale e sociale, sia commutativa e distributiva, e le relazioni della giustizia stessa con la carità; nell’ascetica col dare insegnamenti sulla perfezione della vita cristiana e contrastando coloro che al suo tempo avversavano gli ordini religiosi. E contro quella emancipazione da Dio che oggi si vanta, egli afferma i diritti della prima Verità e l’autorità che ha sopra di noi Iddio supremo Signore. Da qui si rileva perché i Modernisti nessun altro dottore della Chiesa paventino quanto Tommaso d’Aquino. Come dunque un giorno fu detto agli Egiziani, nel loro estremo bisogno di vivere, «Andate da Giuseppe» perché avessero da lui in abbondanza il frumento per alimentare il loro corpo, così ora a tutti gli affamati di verità Noi diciamo: «Andate da Tommaso» per aver da lui, che ne ha tanta abbondanza, il pascolo della sana dottrina e il nutrimento delle loro anime per la vita eterna»

Bellezza innegabile

Bellezza innegabile

Ieri, al termine di un mio intervento a Roma, uno studente mi ha fermato e mi ha rivolto una domanda che, nella sua apparente semplicità, conteneva la gravità di un interrogativo radicale: "Prof., ma in questo clima di sfiducia e rassegnazione dovuto a molti fattori, Lei riesce a vedere la bellezza e ad assaporarla in modo non effimero e limitato?"

Questa domanda, alla quale ho cercato, pur con tutti i miei innumerevoli limiti, di rispondere, obbliga a spingersi oltre la nozione diffusa di bellezza come emozione soggettiva o sensazione passeggera, per ricondurla alla sua radice più profonda: l’essere stesso in quanto manifestazione di un ordine intelligibile e oggettivo.

29 Giugno – San Pietro e San Paolo, Apostoli

Oggi è la Domenica Terza dopo la Pentecoste qui; ma, coincidendo col 29 giugno, prevale la ricorrenza di San Pietro e San Paolo Apostoli. Dal III secolo è attestato in questo giorno il culto liturgico del martirio dei santi Pietro e Paolo avvenuto forse lo stesso anno: 67 dC. Tale data è entrata subito nel calendario di tutte le Chiese.

29 Giugno – San Pietro e San Paolo, Apostoli

La risposta dell’amore.
“Simone, figlio di Giona, mi ami tu?”. Ecco l’ora in cui si fa sentire la risposta che il Figlio dell’Uomo esigeva dal pescatore di Galilea. Pietro non teme la triplice domanda del Signore. Dalla notte in cui il gallo fu meno pronto a cantare che non il primo fra gli Apostoli a rinnegare il suo Maestro, lacrime senza fine hanno segnato due solchi sulle sue guance; ma è spuntato il giorno in cui cesseranno i pianti. Dal patibolo sul quale l’umile discepolo ha voluto essere inchiodato con il capo in giù, il suo cuore traboccante ripete infine senza timore la protesta che, dalla scena sulle rive del lago di Tiberiade, ha silenziosamente consumato la sua vita: “Sì, o Signore, tu sai che io ti amo!” (Gv 21,17).

L’amore, segno del nuovo sacerdozio.
L’amore è il segno che distingue dal ministero della legge di servitù il sacerdozio dei tempi nuovi. Impotente, immerso nel timore, il sacerdote ebreo non sapeva far altro che irrorare l’altare figurativo del sangue di vittime che sostituivano lui stesso. Sacerdote e vittima insieme, Gesù chiede di più a coloro che chiama a partecipare alla prerogativa che lo fa pontefice in eterno secondo l’ordine di Melchisedech (Sal 109,4). “Non vi chiamerò più servi, perché il servo non sa quel che fa il padrone. Ma vi ho chiamati amici perché vi ho comunicato tutto quello che ho udito dal Padre mio (Gv 15,15). “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Perseverate nell’amor mio” (ivi, 9).

sabato 28 giugno 2025

Schuster, Liber Sacramentorum – La Vigilia dei Santi Pietro e Paolo

La sacra Veglia presso le due tombe apostoliche dei Santi Pietro e Paolo. Un testo che ci riporta indietro di diversi secoli. 
Schuster, Liber Sacramentorum – La Vigilia dei Santi Pietro e Paolo

Nonostante che l’odierno Messale assegni alla vigilia dei Santi Pietro e Paolo un’unica messa, pure dal Lezionario del Würzburg e da Alcuino sappiamo che nel secolo VIII questa notte in Roma si celebravano due distinte sinassi, una in Vaticano, l’altra sulla via Ostiense.

Ecco il brano del Lezionario relativo a san Paolo: «In vigilias sancti Pauli. Lectio Epistolae beati Pauli apost. ad Galatas: (I, 11-20) Fratres, notum autem facio Evangelium… usque… quia non mentior.
«In Natali sancti Petri, Lect. libr. Actuum Apostolor. (IX, 1-22). In diébus illis Saul autem adhuc spirans minas et caedes in discipulos… usque… quod hic est Christus». Quando però verso i tempi d’Adriano I seguì in Roma un lavoro di semplificazione dell’antica liturgia, la messa vigiliare di san Paolo venne facilmente affidata ài monaci che celebravano i divini uffici in quella splendida basilica, ed i codici si limitarono a riferire solo quella che si offriva in Vaticano, ed alla quale effettivamente interveniva il popolo. Tale appunto è lo stato rappresentato dal Gelasiano, dal Gregoriano e dal Comes di Würzburg, dal quale attraverso parecchi anelli dipende altresì il nostro odierno Messale. I canti della messa si riferiscono di preferenza a san Pietro, ma le collette sono comuni ad ambedue gli Apostoli, perché i Romani ci tenevano a non separarne mai la memoria, dal momento che Pietro e Paolo anche in Oriente venivano paragonati all’uno e all’altro occhio che sfavillano sul volto verginale della Chiesa.

Gli inni eucaristici di San Tommaso: “Sacris solemniis”

Potete trovare sulla colonna di destra (visualizzando la versione web), insieme a Sacris solemniis, una lunga serie dei più importanti Inni della nostra Tradizione.
Gli inni eucaristici di San Tommaso: “Sacris solemniis”

L’inno “Sacris solemniis” è il secondo inno che si incontra nell’officiatura del Corpus Domini, essendo inserito all’interno del canto del Mattutino.
San Tommaso espone in poesia la verità della cessazione dell’Antica Alleanza e l’istituzione da parte di Gesù Cristo dell’unico ed eterno Sacrificio, quello stesso figurato nell’immolazione dell’agnello stabilita al tempo dell’uscita del popolo ebraico dall’Egitto.
Di gran momento risulta anche la strofa quinta, soprattutto in relazione ai calamitosi tempi attuali, in cui vediamo contraddetto, per il tramite distributori laici e distributrici laiche della comunione, il domma per cui ai soli sacerdoti Gesù Cristo abbia trasmetto il potere non solo di consacrare e offrire l’Eucaristia, ma anche quello di distribuirla (cfr. Concilio di Trento, Sess. XXIII).

La coraggiosa dichiarazione del cardinale Zen sulla messa antica invia molteplici messaggi a Hong Kong

Nella nostra traduzione da National Catholic Register il coraggio che vince il mondo. Il 22 giugno il cardinale di Hong Kong ha guidato la processione eucaristica dopo aver celebrato la messa tradizionale. Qui trovate l'indice dei precedenti.

La coraggiosa dichiarazione del cardinale Zen sulla messa antica
invia molteplici messaggi a Hong Kong

Il cardinale Joseph Zen Ze-Kiun sapeva esattamente cosa stava facendo quando ha pubblicato online una sua foto mentre guidava una processione eucaristica dopo aver celebrato una messa tradizionale in latino a Hong Kong e un suo amico ha detto al Register che con essa ha inviato numerosi messaggi.

Tra i destinatari ci sono i cattolici della diocesi di Hong Kong e Papa Leone XIV, che deve ancora esprimere le sue intenzioni riguardo alla messa tradizionale, ha affermato Mark Simon, che conosce il cardinale Zen dal 1996.

L'oscurità delle profezie. Un avvertimento da San Pietro

Nella nostra traduzione da substack.com
L'oscurità delle profezie
Un avvertimento da San Pietro


Hans Memling (c.1430–1494), Giovanni Evangelista a Patmos e Visioni dell'Apocalisse 

Le profezie bibliche, come quelle del segreto di Fatima, hanno dato origine a infiniti dibattiti sul loro significato. Delusi dalla pluralità di interpretazioni e dalle controversie che ne derivano, numerosi cattolici le evitano completamente. La causa principale di tale atteggiamento è la convinzione che comprenderle sia praticamente impossibile. Ho persino incontrato sacerdoti e monaci che, per prudenza (forse esagerata), evitavano qualsiasi discussione sulle profezie. D'altra parte, ci sono altri cattolici che, abbracciando con entusiasmo certe interpretazioni particolari, finiscono per discutere con chiunque non condivida le loro opinioni. Solo le profezie rimangono, impassibili e silenziose, nelle pagine della Sacra Scrittura, a sfidare la nostra capacità di comprensione. Sono oscure e, quando si avverano, le cose non accadono "fotograficamente". Permettetemi di fare solo un esempio.

venerdì 27 giugno 2025

Una randellata certe nomine recenti

Dopo la nomina denunciata dal vescovo Strickland qui.
Che randellata!

Comunque andiamoci cauti.
Esiste la possibilità fondata che, pur essendo un modernista, sia moderato e voglia rimettere le cose a posto in modo graduale, evitando bruschi cambi di rotta.
Soprattutto dopo gli sconquassi del predecessore.
Vista anche l'aggressività ideologica della maggioranza dei cardinali, sullo stampo di quelli in questione.
Preghiamo, preghiamo e poi preghiamo, con vita cristiana coerente. (Aloisius)

Dichiarazione del vescovo Joseph E. Strickland sulla nomina di mons. Shane Mackinlay ad arcivescovo di Brisbane

Cominciano ad essere troppe le nomine strane. Qui l'indice dei numerosi interventi di un vescovo, ingiustamente rimosso, ma che non tace.

Dichiarazione del vescovo Joseph E. Strickland sulla nomina di mons. Shane Mackinlay ad arcivescovo di Brisbane

Con profonda preoccupazione per i fedeli della Chiesa, mi sento in dovere di affrontare la recente nomina del Vescovo Shane Mackinlay ad Arcivescovo di Brisbane da parte di Sua Santità Papa Leone XIV.

Pur dovendo filiale rispetto e obbedienza al Santo Padre nelle questioni di sua competenza, questa nomina solleva serie questioni pastorali e dottrinali.

Il vescovo Mackinlay ha pubblicamente espresso il suo sostegno alla possibilità di ordinare le donne al diaconato, una posizione che non solo introduce grave confusione, ma sfida direttamente l’insegnamento e la tradizione coerenti della Chiesa cattolica.

Venerdì dopo il Corpus Domini. La festa del Sacro Cuore di Gesù

Ripubblico, per rimeditare e per chi leggesse solo ora. Litanie del Sacro Cuore di Gesù [qui]. Vedi anche: Intronizzazione del Sacro Cuore di Gesù: la Sacra Scrittura [qui]; Leone XIII il Sacro Cuore e la Regalità sociale di Cristo [qui]: Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re [qui]; In festo SS.mi Corporis Christi. L’Eucaristia: rapporto di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio [qui]

Venerdì della II Settimana dopo Pentecoste.
La festa del Sacro Cuore di Gesù

Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].

Oggetto della devozione al Sacro Cuore.

L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.

I cattolici tradizionali vedono il potenziale di evangelizzazione della Messa antica

Nella nostra traduzione da OSV News, l'articolo aggiunge altre affermazioni - oltre a quelle già not del card. Burke - a favore dell'annullamento delle restrizioni sulla Messa antica da parte del nuovo Papa. Ne viene fuori una panoramica che vale la pena riprendere. Qui l'indice dei numerosi precedenti.

I cattolici tradizionali vedono il potenziale 
di evangelizzazione della Messa antica

LONDRA (OSV News) — I cattolici tradizionalisti hanno esortato papa Leone XIV ad allentare le restrizioni imposte dal suo predecessore alla messa in latino, insistendo sul fatto che la mossa è basata su incomprensioni e sta ostacolando la rinascita della chiesa occidentale.

"Spero che papa Leone metta fine all'attuale persecuzione dei fedeli nella Chiesa, cioè di coloro che desiderano adorare Dio secondo l'antica usanza del rito romano", ha affermato il cardinale statunitense Raymond L. Burke, ex prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica del Vaticano, aggiungendo: "Ho avuto modo di esprimerlo direttamente al Santo Padre e spero che, quanto prima, inizi a studiare questa questione" [qui - qui].

giovedì 26 giugno 2025

Chi crede insegna. Chi non crede, perché insegna?

Il caso Grillo e la responsabilità dell’Ateneo Sant’Anselmo. “Come è possibile che un giovane beato possa comunicare una teologia eucaristica così vecchia, così pesante, ossessiva, concentrata sull’inessenziale e tanto trascurata invece sulle cose decisive?”, scrive il teologo, già ben noto per il suo modernismo (qui).

Chi crede insegna. Chi non crede, perché insegna?

Il comunicato del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo del 23 giugno 2025 prende ufficialmente le distanze da “quanto singolarmente espresso da docenti ” sui propri blog e social, precisando che tali opinioni non rappresentano l’insegnamento dell’Ateneo, che invece si professa in piena comunione con la Chiesa e il Romano Pontefice.

A prima vista, potrebbe sembrare un segnale positivo. Ma a ben vedere, è qui che nasce il vero cortocircuito:
che senso ha dissociarsi dalle opinioni private di un docente, se poi lo si lascia libero di continuare a insegnare ciò che crede?
Un teologo non è un funzionario della riflessione religiosa, ma un uomo credente che pensa nella Chiesa e per la Chiesa. La teologia non è un’opinione personale, è un atto di fede che si fa intelligenza. E chi insegna, plasma le menti e i cuori di coloro che domani guideranno il popolo cristiano.

Il papa di nuovo nella Sala Regia e, per le vacanze, a Castel Gandolfo

Ci vengono segnalate alcune ambivalenze: es. qui; ma intanto, mentre ci diamo il tempo per una valutazione più completa, ambienti vaticani storici e rappresentativi tornano a vivere.

Il papa di nuovo nella Sala Regia

Dopo dodici anni, abbiamo assistito a una scena che è riuscita a riportare in Vaticano il peso della storia e della tradizione: Papa Leone XIV è tornato a mostrarsi nella solenne Sala Regia, la cosiddetta “sala del trono”.
Il pontefice si è seduto sotto l’imponente dipinto del Vasari che raffigura Papa Gregorio XI nel suo ritorno da Avignone a Roma, un’immagine altamente simbolica per il papato. Il suo gesto, tutt’altro che casuale, è un forte richiamo all’identità romana della Chiesa e all’unità cattolica, in quanto rievocativo di una solennità che sembrava perduta.
Un momento che ha emozionato i fedeli e ribadito la volontà del pontefice di riallacciare i fili con la tradizione più profonda del Vaticano.

* * *

Il Papa torna a Castel Gandolfo per le vacanze estive

Il 6 luglio il Papa si trasferirà nelle Ville Pontificie che Francesco aveva reso nel 2016 polo museale. Domenica 13 la Messa nella Parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova e l’Angelus in Piazza della Libertà, poi il 20 una celebrazione nella Cattedrale di Albano e, nel pomeriggio, il rientro in Vaticano. Per tutto il mese sospese udienze private e generali, riprenderanno il 30 luglio. Ritorno a Castel Gandolfo anche il 15 agosto fino al 17.
Leone XIV ha già effettuato un sopralluogo e ha risposto positivamente all'invito del sindaco Alberto De Angelis e del vescovo di Albano, monsignor Vincenzo Viva. Alloggerà a villa Barberini, una delle ville Pontificie di Castel Gandolfo, e questo permetterà di mantenere aperto ai visitatori il palazzo pontificio, che ormai è un museo a tutti gli effetti.

Leone XIV: Meditazione ai seminaristi in occasione del loro giubileo

Splendida e commovente catechesi di Papa Leone XIV: Meditazione ai seminaristi in occasione del loro giubileo qui, Basilica di San Pietro, Altare della Confessione, 24 giugno 2025. Significativa la recita comune del Credo in latino. 

[...] Cari seminaristi,
Sono lieto di poter accompagnarvi questa mattina, in occasione del vostro Giubileo, insieme ai sacerdoti che vi accompagnano nel cammino formativo. Provenite da varie Chiese nel mondo e avete esperienze di vita molto diverse, ma nel Signore formiamo tutti un unico corpo. Infatti una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione (cfr Ef 4,4). Oggi, sulla tomba dell’apostolo Pietro e insieme a me, suo Successore, rinnovate solennemente la fede del vostro Battesimo. Questo Credo sia la radice da cui germoglia l’“eccomi” che con gioia direte nel giorno della vostra ordinazione sacerdotale. Dio, che ha iniziato in voi la sua opera, la porti a compimento.

[recita del Credo in latino]

Preghiamo. Padre, che in questo Anno giubilare, apri alla tua Chiesa la via della salvezza, accogli i nostri propositi di bene ed esaudisci il nostro desiderio di convertire a te le nostre vite per divenire autentici testimoni del Vangelo. Con la grazia dello Spirito Santo guida i nostri passi verso la beata speranza di incontrare il tuo volto nella Gerusalemme celeste, in cui il tuo Regno giungerà al pieno e perfetto compimento e tutto sarà realizzato in Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna con te e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
[benedizione]
Tanti auguri a tutti voi e buon pellegrinaggio di speranza!

mercoledì 25 giugno 2025

Un bilancio che non torna: il report dei vescovi francesi e il silenzio sulle vocazioni

Precedenti sulle vocazioni legate alla Tradizione in Francia qui - qui - qui e in generale qui - qui.
Un bilancio che non torna: il report dei vescovi
francesi e il silenzio sulle vocazioni


Città del Vaticano - Nei giorni scorsi, precisamente il 19 e 20 giugno 2025, la Presidenza della Conferenza Episcopale Francese (CEF) è giunta in Vaticano per il consueto incontro con il Pontefice. Ma questa volta l’incontro aveva un peso particolare: è stato il primo incontro ufficiale della Presidenza con Papa Leone XIV, ma anche l’ultimo, giungendo alla vigilia della conclusione del loro mandato. A guidare la delegazione: Mons. Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della CEF, insieme a Mons. Vincent Jordy (Tours), Mons. Dominique Blanchet (Créteil), Mons. Hugues de Woillemont, e la sig.ra Céline Reynaud-Fourton, direttrice per gli Affari Istituzionali e Internazionali. La visita si è aperta con un incontro diplomatico presso l’ambasciata francese presso la Santa Sede e si è conclusa con un’udienza privata concessa dal Santo Padre, durante la quale è stato presentato il bilancio di sei anni di presidenza. Temi affrontati: dalla sinodalità alla bioetica Il resoconto fornito dalla stessa CEF menziona un ventaglio ampio di temi trattati: dalla lotta contro gli abusi all’aumento dei catecumeni, dalla formazione dei sacerdoti alle sfide bioetiche, passando per la solidarietà, l’ecologia, il dialogo interreligioso e – nota non secondaria – le comunità tradizionaliste. Su quest’ultimo punto, non si entra nel dettaglio. Ma che venga esplicitamente indicato nel comunicato suggerisce che se ne sia parlato ed è un tema preoccupante. La domanda resta: i vescovi francesi ne hanno parlato per mettersi in ascolto o per diffondere i propri pregiudizi? Papa Leone XIV ha voluto invece soffermarsi su tre nodi specifici: la crisi ecologica, la crescita dei catecumeni in Francia e la tensione internazionale. Sorprende, però, che i vescovi francesi non abbiano richiamato l'attenzione su una delle vere emergenze della Chiesa francese: le vocazioni sacerdotali.