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mercoledì 18 settembre 2024

Le quattro tempora di Pentecoste (mercoledì, venerdì, sabato)

Ripubblico, per rispolverare e per chi leggesse solo ora. Per meglio conoscere l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali. Pratiche abbandonate con il Novus Ordo; ma tuttora vive in chi custodisce la Tradizione. Qui le Quattro tempora di Quaresima. Qui le Quattro Tempora di Avvento e quelle di Pentecoste (precedente) [qui]. Trovate, alla nota 2, un mio vecchio lavoro sul parallelo tra shavuot (che vedete richiamata nella Liturgia del sabato) e pentecoste.

Le quattro tempora di Pentecoste
(mercoledì, venerdì, sabato)


Le Quattro Tempora sono, giusta il rito romano, quattro periodi durante le quattro diverse stagioni (la I settimana di Quaresima per la primavera, l'Ottava di Pentecoste per l'estate, la settimana dopo l'Esaltazione della Croce per l'autunno e la III settimana d'Avvento per l'inverno), durante i quali tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) vengono dedicati a particolari digiuni e preghiere per consacrare a Dio i diversi tempi dell'anno, e specialmente per invocare la protezione sui campi e i raccolti. Queste "solennità rurali", che anticamente erano considerate di origine apostolica, si formano a Roma attorno al III secolo (la tradizione basata sul Liber Pontificalis ne attribuisce l'introduzione a Papa Callisto I; altri, addirittura a Papa Silicio, alla fine del secolo seguente, nell'ambito delle controversie coll'eretico Gioviniano circa l'utilità dei digiuni): in tale epoca esistevano solo tre tempora, e la quarta fu aggiunta in seguito per amor di simmetria: nel pieno V secolo Papa S. Leone Magno riferisce in un sermone l'esistenza di quattro periodi stagionali di digiuno, jejunum I, IV, VII et X mensis (che facendo partire l'anno a marzo, siccome era nell'antico calendario romano, combaciano perfettamente coi periodi attualmente osservati).
D'origine romana quindi, le quattro tempora si sono diffuse nei secoli successivi nel resto dell'Occidente (a Napoli nel VII secolo; in Inghilterra tra VII-VIII; in ambito gallicano nell'VIII; in quello ispanico e mozarabico nel XI; a Milano invece, nel rito ambrosiano, comparvero, con carattere esclusivamente penitenziale e non liturgico, solo attorno al XII secolo).
Attorno al 490 Papa Gelasio prescrisse di conferire le ordinazioni diaconali e sacerdotali nelle veglie notturne dei sabati delle Tempora, pratica spesso ancor oggi osservata.

Mons. Viganò / In hoc signo vinces. Omelia nella festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Indice agli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò / In hoc signo vinces
Omelia nella festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Tum Heraclius, abjecto amplissimo vestitu detractisque calceis ac plebejo amictu indutus,
reliquum viæ facile confecit, et in eodem Calvariæ loco Crucem statuit, unde fuerat a Persis asportata.
Itaque Exaltationis sanctæ Crucis solemnitas, quæ hac die quotannis celebrabatur,
illustrior haberi cœpit ob ejus rei memoriam,
quod ibidem fuerit reposita ab Heraclio, ubi Salvatori primum fuerat constituta.
Lect. VI – II Noct.
Nel settimo mese, durante la festa dei Tabernacoli, Salomone aveva compiuto i riti di consacrazione dell’antico Tempio (1 Re 8, 2 e 65); il 14 Settembre 335, nella stessa ricorrenza, Costantino aveva dedicato la Basilica del Santo Sepolcro, per simboleggiare come il luogo della Sepoltura – il Martyrium – e della Resurrezione – l’Anastasis – costituissero il nuovo Tempio di Gerusalemme. La Basilica romana della Santa Croce venne edificata dall’imperatrice Sant’Elena per accogliere le reliquie del Sacro Legno dopo il suo ritorno dal viaggio in Terra Santa, nel 325. Fu lì che il culto della Croce di Cristo si diffuse nell’orbe cattolico – come ricorda Dom Prosper Guéranger [qui] – perdurando sino ad oggi. Nel 614 il re persiano Cosroe II invase Gerusalemme, distrusse la Basilica costantiniana, si impossessò della Vera Croce e – in un gesto di empietà che suscitò lo sdegno dei fedeli – usò quel legno benedetto per ricavarne il proprio seggio. Nel 628 l’imperatore Eraclio vinse e decapitò Corsoe, riconquistò Gerusalemme, ricostruì la Basilica del Santo Sepolcro e portò a Bisanzio – abjecto amplissimo vestitu detractisque calceis ac plebejo amictu indutus, scalzo e vestito da pellegrino – le preziose reliquie della Santa Croce.

Diebus Saltem Dominicis — 17a domenica dopo Pentecoste: spade di dolore e di gioia

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui. La Meditazione per la stessa domenica dello scorso anno qui

Diebus Saltem Dominicis —
17a domenica dopo Pentecoste: spade di dolore e di gioia


Nell’emisfero settentrionale, il cui ritmo solare domina lo sviluppo del calendario della Chiesa romana, ci stiamo muovendo inesorabilmente verso l’autunno. Influenzati dalla stagione, come afferma il commentatore del XX secolo Pius Parsch, non sorprende che iniziamo a ricevere più accenni al tempo del raccolto della Chiesa, la Seconda Venuta.
Intróitus
 Ps.118, 137 et 124 - Iustus es, Dómine, et rectum iudícium tuum; fac cum servo tuo secúndum misericórdiam tuam. 
Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri… 
Ps.118, 137 et 124 - Iustus est, Dómine,…
Introito
Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo giudizio; agisci col tuo servo secondo la tua misericordia.
Sal. 118, 1 - Beati gli uomini retti: che procedono secondo la legge del Signore. Gloria al Padre… Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore,…

martedì 17 settembre 2024

Arciv. Viganò / L’affermazione di Bergoglio che “tutte le religioni sono un cammino verso Dio” è apostasia

La dichiarazione che segue è la traduzione di un post di Mons. Carlo Maria Viganò pubblicato su X il 13 settembre scorso. Qui l'indice dei precedenti e correlati.
Arciv. Viganò: L’affermazione di Bergoglio che 
“tutte le religioni sono un cammino verso Dio” è apostasia

Io sono la via, la verità e la vita.
 Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
(Giovanni 14:6)
Bergoglio, con le sue empie affermazioni rivolte ai giovani di Singapore, secondo cui “tutte le religioni sono un cammino verso Dio”, offende la Maestà di Dio, tradisce la Rivelazione divina, calpesta i principali Misteri della nostra Fede e annulla il Sacrificio redentore del Figlio di Dio, Nostro Signore Gesù Cristo.

Le sue parole menzognere sono particolarmente insidiose perché rivolte alle nuove generazioni, che Bergoglio inganna facendo credere che sia possibile salvarsi senza riconoscere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, l’unico Salvatore, e che la sua Chiesa è l’unica arca di salvezza. Io sono la porta (Gv 10,9) ha detto Nostro Signore di se stesso. Negare questa verità significa apostatare dalla Fede e calpestare la Croce. Farlo dal Soglio più alto è uno scandalo di gravità inaudita, superato solo dal silenzio pavido o complice della maggioranza dell’Episcopato. La “passio Ecclesiæ” si compie nel tradimento di un’autorità usurpata, di un nuovo Sinedrio altrettanto apostata.

17 settembre: Sant'Ildegarda di Bingen, vergine e dottore della Chiesa

"O homo, aspice hominem! Homo enim coelum et terram. Atque alias facturas in se habet et forma una est, et in ipso omnia latent./ O persona umana, guarda la persona che sei! La persona umana, infatti, è cielo e terra. E tutte le altre creature ha in sé ed è un'unica forma, e in sé tutto è nascosto." (Sant'Ildegarda di Bingen, Dottore della Chiesa, nel suo giorno di festa).  Precedenti qui - qui - qui - qui - qui

17 settembre: Sant'Ildegarda di Bingen, 
vergine e dottore della Chiesa.

Inno alla forza della vita (“Liber divinorum operum, pars I, visio I, PL 741C-744A”):
«E vidi come nel centro dell’aria australe un’immagine nel mistero di Dio bella e mirabile, di forma simile a quella umana, il cui volto era così bello e splendente, che è più facile fissare il sole che non quel volto. Così parlò l’immagine, che comprendiamo essere l’amore, che rivela il suo nome come vita di fuoco della sostanza divina e narra i molteplici effetti della sua potenza sulle nature e le qualità delle creature: "Io sono la suprema forza di fuoco che ho acceso tutte le scintille viventi, in nessuna cosa mortale ho posto il mio soffio, le distinguo nel loro essere, ed ho ordinato rettamente con le mie penne più alte – cioè con la sapienza che vola – il circolo che le circonda.

Io, vita di fuoco, fiammeggio sulla bellezza dei campi, risplendo nelle acque e ardo nel sole, nella luna e nelle stelle, e con l’aereo vento suscito tutte le cose, vivificandole con la vita invisibile, che tutte le sostiene.

Paolo Pasqualucci : Cerchiamo di far chiarezza sulla nozione di Tradizione Cattolica

La trattazione che segue, di Paolo Pasqualucci, è come sempre interessante e apre con chiarezza orizzonti non eludibili, spesso inesplorati, nel panorama ecclesiale. La introduco con una premessa che cerco di condensare il più possibile. Un precedente sul tema dello stesso Autore qui.
La Tradizione non interpreta soltanto, ma contiene in sé stessa la Rivelazione, esattamente come e quanto la Scrittura. La Verità rivelata, pur inverata nell’oggi di ogni generazione, appartiene all’eternità. Altrimenti cosa trasmette la Chiesa a questa generazione e a quelle che verranno: solo un’esperienza soggettiva di stampo storicista di conio conciliare? Invece, le è proprio esercitare una funzione sempre in vigore, il cui atto è definito attraverso l'oggetto, ovvero attraverso le verità rivelate e tramandate. Ma ora è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa pellegrina nel tempo e trasferito attraverso la prassi – la famigerata pastorale – dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza. È il frutto della dislocazione della divina Monotriade, come illustra 'sapientemente' Romano Amerio: « Alla base del presente smarrimento vi è un attacco alla potenza conoscitiva dell’uomo, e questo attacco rimanda ultimamente alla costituzione metafisica dell’ente e ultimissimamente alla costituzione metafisica dell’Ente primo, cioè alla divina Monotriade. [...] Come nella divina Monotriade l’amore procede dal Verbo, così nell’anima umana il vissuto dal pensato. Se si nega la precessione del pensato al vissuto, della verità alla volontà, si tenta una dislocazione della Monotriade ». Intuibile il sovvertimento della realtà che ne deriva e che è la cifra del nostro tempo. (Maria Guarini, La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II, Ed. DEUI, Rieti, 2012, pag. 119).

Paolo Pasqualucci :
Cerchiamo di far chiarezza sulla nozione di Tradizione Cattolica
Sommario : Un concetto di tradizione del tutto anomalo – L’innovazione apportata dal Concilio – La nozione di “tradizione vivente” impossibile come “luogo teologico” – L’idea di tradizione – Il concetto cattolico di tradizione – La tradizione cattolica è innanzitutto custodia del Deposito della Fede – Il concetto di tradizione di san Paolo, esso stesso parte della Rivelazione – Infelice interpretazione della tradizione da parte del cardinale Müller – Tradizione divina e tradizione ecclesiastica – In passato i mutamenti liturgici erano rari, esteriori e piuttosto modesti – Contro la Tradizione della Chiesa, la ‘Sacrosanctum Concilium’ ha voluto riformare l’intera liturgia secondo lo spirito del mondo.
‘Chiesa e Postconcilio’ ha opportunamente pubblicato, il 27 agosto 2024, il cap. XVII della Lettera aperta ai cattolici perplessi di Mons. Marcel Lefebvre [qui], libro apparso in francese nel 1985 e nel 1987 in traduzione italiana. Il capitolo è dedicato alla nozione della vera tradizione cattolica, costituita dal “deposito della fede trasmesso dal magistero di secolo in secolo”, deposito di origine divina, atemporale ed irriformabile. In nome del vero concetto cattolico della Tradizione, mons. Lefebvre illustra anche “la vera obbedienza”, nel cap. XVIII del libro. Essa implica che il credente non può seguire i suoi Pastori quando malauguratamente vogliano imporre novità ostili o contrarie al Deposito della Fede e quindi alla Tradizione della Chiesa. In nome del Vaticano II indubbiamente si è fabbricata una nuova religione “liberale e modernista, seminatrice di discordia”, ha sottolineato mons. Lefebvre. Un vero cattolico ha il dovere di rifiutarla. Il suo dovere è quello di restar fedele alla vera Tradizione della Chiesa, cominciando dalla plurisecolare S. Messa di rito romano antico.

lunedì 16 settembre 2024

Nuovo attentato a Trump sventato in Florida

Indice degli articoli sulla realtà distopica. Precedenti qui - qui.
Nuovo attentato a Trump sventato in Florida

La cronaca
La notizia di oggi è il nuovo attentato a Trump sventato in Florida dai bordi del suo campo da golf. Dopo il precedente di luglio in Pennsylvania [qui].
Un uomo della vigilanza ha scorto un'arma sporgente da un cespuglio del Trump International Golf Club a West Palm Beach. Il sospettato in fuga è stato arrestato qualche tempo dopo grazie alla targa della sua macchina fotografata da un testimone.
Gli agenti dei Servizi Segreti hanno reagito immediatamente, sparando almeno quattro colpi verso l’attentatore, che ha abbandonato sul posto un fucile d’assalto AK-47, due zaini e altri oggetti prima di darsi alla fuga. Di fatto è stato l’intervento tempestivo degli agenti ad assicurare l'incolumità di Trump.
Il sospettato, identificato come Ryan Wesley Routh, 58 anni, ha lasciato dietro di sé un fucile d’assalto e due zaini, indicando una possibile preparazione per un attacco più elaborato.

Basilica di S. Pietro in Vaticano / Messa solenne San Michele Arcangelo

Basilica di S. Pietro in Vaticano Cappella di S. Michele
S. Messa solenne nella Festa di S. Michele
Domenica 29 settembre 2024, ore 7,00

In tempore autem illo consurget Michael princeps magnus, qui stat pro filiis populi tui” (Prophetia Danielis, 12,1).
All’arcangelo San Michele, già dall’VIII secolo, era dedicato un piccolo oratorio posto tra la rotonda di S. Petronilla e l’antica Basilica. Oggi all’Arcangelo è dedicata la cappella più antica della nuova basilica. Tale cappella conserva anche la memoria del più antico culto di San Michele (V secolo) del santuario dell’Arcangelo sulla via Salaria. 
P.S. Chi desidera partecipare è pregato di farsi trovare per le ore 6,45 all’ingresso del Sant’Uffizio (Petriano). Un incaricato accompagnerà i presenti in Basilica attraverso la Porta della Preghiera.

Una guida (moderna) per il lettore alla poesia medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis l'articolo (Prima parte - Seconda parte) che conclude l'introduzione alla poesia medievale, con alcuni consigli pratici per chi fosse interessato a conoscerne e gustarne alcuni testi (anche se le traduzioni suggerite sono rivolte a lettori anglofoni). Una opportuna pausilypon (tregua dagli affanni) dalla cronaca incalzante; ma anche una interessante verifica dell'amore, nonostante tutto ancor vivo per le radici culturali  dell'Occidente europeo, da parte di studiosi USA. I link ai precedenti sono inseriti nel testo. Quello che più mi colpisce è la sensibilità dell'Autore e la sua capacità di immedesimarsi, riattualizzandoli, nella realtà e nello spirito del tempo, attraverso opere non più lettera morta o addirittura da cancellare per chi,  oggi come oggi, è  accecato dal nichilismo imperante. Si tratta, penso, di custodire - anche nella cultura - quei semi che, come diceva Guareschi, torneranno a germogliare mentre continuiamo a nutrire la nostra interiorità nell'inverno dello spirito, già alle nostre porte,  avvertito dalla Yourcenar. Ed è per questo che vogliamo custodirli e condividerli. C'è una cultura che non è  scissa ma è frutto della fede. (M.G.)

Una guida (moderna) per il lettore alla poesia medievale
I miei consigli su testi, traduzioni e pratiche di lettura.

Robert Keim

Dopo tre saggi che hanno esplorato la poesia come primo linguaggio dell'anima qui, la centralità dei Salmi nell'esperienza poetica medievale qui e i poeti classici che hanno ispirato i poeti medievali qui, possiamo concludere questa introduzione alla poesia medievale con alcuni consigli pratici.
 
Questo sarà un post in due parti. Nella prima parte, tratteremo alcuni argomenti generali relativi al difficile ma mirabilmente gratificante compito di leggere la poesia medievale, e discuteremo anche dei primi due testi della mia lista: sono quelli che consiglierei nell'ipotesi di aver a che fare persone non interessate a leggere più di due poesie medievali. Nella seconda parte, completerò la lista con il gruppo successivo di poesie, ovvero quelle che consiglierei a queste ipotetiche persone dopo che le prime due le avessero lasciate assetate d'altro. Come scrisse John Donne in uno dei suoi sonetti,

domenica 15 settembre 2024

15 settembre / L'Addolorata

Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. [...] Una spada ha trapassato veramente la Tua anima, o Santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l'anima della Madre. Certamente dopo che il Tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente Tuo, era spirato, la lancia crudele non potè arrivare alla Sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la Sua morte, Gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio Tuo. Ma a Te sì. A Te trapassò l'anima. L'anima di Lui non era più là, ma la Tua non se ne poteva assolutamente staccare. Perciò la forza del dolore trapassò la Tua anima, e così non senza ragione, Ti possiamo chiamare più che martire, perché in Te la partecipazione alla passione del Figlio, superò di molto, nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio. (San Bernardo).
Nella ricorrenza dell'Addolorata, ripropongo. Vedi anche qui - qui.

Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger
15 settembre: Festa dei sette dolori della Beata Vergine

Due feste della Madonna: Natività e Addolorata.
Dopo il ricordo dell'infanzia di Maria [vedi], ecco che la Chiesa subito ci invita a meditare sui dolori, che segnarono la vita della Madre del Messia, Corredentrice [qui - qui] del genere umano. 
Mentre il giorno della nascita consideravamo la grazia, la bellezza della bambina che era nata, non ci si presentava il pensiero del dolore, ma se ci fossimo posta la domanda: "Che cosa sarà mai di questa bambina?", avremmo veduto che se tutte le nazioni dovevano un giorno proclamarla beata, Maria doveva prima soffrire con il Figlio per la salvezza del mondo. 

La sofferenza di Maria. 
Maria stessa ci invita, con la voce della Liturgia, a considerare il suo dolore: "Voi tutti che passate per la strada guardate e vedete e dite se vi è dolore simile al mio... Dio mi ha posta e come stabilita nella desolazione" (Geremia, Lamentazioni, 1,12-13). Il dolore della Santa Vergine è opera di Dio. Predestinandola ad essere Madre del Figlio suo, l'ha unita in modo indissolubile alla persona, alla vita, ai misteri, alla sofferenza di Gesù, perché fosse cooperatrice fedele nell'opera della redenzione, e tra il Figlio e la Madre doveva esservi comunità perfetta di sofferenze. Quando una madre vede che il figlio soffre, soffre con lui e sente, per riverbero, ciò che egli prova e Maria ha sentito nel suo cuore tutto ciò che Gesù ha sofferto nel suo corpo per gli stessi fini, con la stessa fede e con lo stesso amore. "Il Padre e il Figlio, disse Bossuet, dividono per l'eternità la stessa gloria e la Madre e il Figlio dividono nel tempo le stesse sofferenze; il Padre e il Figlio una stessa sorgente di gioia, la Madre e il Figlio uno stesso torrente di amarezza; il Padre e il Figlio lo stesso trono, la Madre e il Figlio la stessa croce. Se si crivella di colpi il corpo di Gesù, Maria ne sente tutte le ferite, se si trafigge la sua testa con le spine, Maria è straziata da tutti quegli aculei, se gli presentano il fiele e aceto, Maria ne beve tutta l'amarezza, se si stende il corpo sulla croce, Maria ne soffre tutto il tormento" (Discorso per la Compassione. Opere oratorie, II, p. 472). 

Nota da dom Benedetto Nivakoff O.S.B., Abate di Norcia

Pubblichiamo di seguito la Nota di dom Benedetto Nivakoff O.S.B., Abate di San Benedetto in Monte (Norcia). È il ringraziamento a Dio per le straordinarie benedizioni degli ultimi mesi: il completamento del monastero e la sua elevazione ad abbazia. Abbiamo inserito, in fondo, le immagini che l'accompagnano. Precedenti a partire da qui.

Nota da dom Benedetto Nivakoff O.S.B., Abate di San Benedetto in Monte (Norcia)

Cari amici,
giunti alla fine del periodo estivo, i monaci hanno vissuto il loro ritiro annuale di sei giorni (ebbene sì, anche i monaci ne hanno bisogno!). È stata un’occasione per ringraziare Dio per le straordinarie benedizioni degli ultimi mesi: il completamento del monastero e la sua elevazione ad abbazia (vedi). Oltre ad aver incrementato un po’ il nostro ritmo consueto di preghiera, durante il ritiro abbiamo anche vissuto momenti speciali di ricreazione e alcuni cambiamenti significativi nella nostra routine quotidiana. Anche stavolta abbiamo proseguito la tradizione di sostituire la solitamente sobria lettura in refettorio con qualcosa di più leggero: quest’anno abbiamo letto il terzo volume de Le cronache di Narnia di C.S. Lewis, Il viaggio del veliero.

In questo squisito racconto di avventure in alto mare, il povero Eustachio Scrubb, che diventa un drago a causa della propria negligenza e pigrizia, viene ripulito dalla sua pelle di drago dal nostro amato amico Aslan, il leone che nell’intero ciclo di Narnia funge da figura cristologica e da metafora della grazia divina. Mentre Aslan letteralmente graffia via da lui le squame sporche con le sue zampe forti ma gentili, Eustachio prova un dolore straziante il cui risultato è, però, un profondo sollievo: egli diventa un uomo (tendenzialmente) buono. Per i monaci, e senza dubbio anche per molti di voi, questa è un’esperienza familiare, anche se difficile. Spesso incolpiamo Dio per i disastri che noi stessi abbiamo creato, poi ci offendiamo per gli sforzi che Lui compie per aiutarci a guarire. Ma alla fine, quando tutto è compiuto, siamo sollevati e grati.
Ora che siamo giunti al completamento del monastero, che forse potremmo definire una sorta di conclusione della purificazione portataci dal terremoto, potete aspettarvi di sentirci regolarmente. Cercheremo anche di condividere alcune foto, come molti di voi hanno richiesto: immagini della nostra vita, della sacra liturgia e (a grande richiesta) dei cani dell’Abbazia!
Vostro in Cristo, Padre Abate



Le Carmelitane di Arlington aderiscono alla FSSPX

Le Carmelitane di Arlington, Texas, a lungo perseguitate dalla Prima Sede, si sono ufficialmente affiliate alla Fraternità Sacerdotale San Pio X. Leggo e traduco il Comunicato sul loro sito web.  Precedenti quiqui - qui - qui - qui.

Dichiarazione delle Carmelitane di Arlington
14 settembre 2024

Negli ultimi anni abbiamo sperimentato molta gioia e rinnovamento spirituale nella riscoperta delle ricchezze dell'immemorabile tradizione liturgica della Chiesa. Nel nostro desiderio di crescere in santità e in una fedeltà sempre più profonda al nostro carisma di Carmelitane Scalze, e come mezzo appropriato per servire meglio la nostra Santa Madre Chiesa, in agosto, in seguito alla decisione unanime del Capitolo del Monastero, e con l'accordo di tutta la comunità, abbiamo completato gli ultimi passi necessari affinché il nostro Monastero fosse associato alla Fraternità San Pio X, che d'ora in poi assicurerà continuità alla nostra vita sacramentale e al nostro governo. Siamo profondamente grate al Rev.mo Padre Superiore Generale e ai suoi delegati negli USA per la loro paterna comprensione e accoglienza.
Il motto di Papa San Pio X era: Restaurare tutte le cose in Cristo. Questo vale anche per la nostra Comunità, che nel corso di molti anni ha cercato, in preghiera, di tornare alla pienezza della nostra Tradizione cattolica e di restaurare tutte le cose in Cristo, sia nella nostra vita liturgica che nel modo in cui viviamo la nostra vocazione carmelitana.

Domenica XVII dopo la Pentecoste ("Iustus es")

Domenica XVII dopo la Pentecoste 
("Iustus es")

Messa
I decreti di Dio sono sempre giusti sia quando confonde gli orgogliosi sia quando nella sua misericordia esalta gli umili. Vedemmo la sua volontà sovrana all'opera otto giorni or sono nella distribuzione dei posti riservati ai santi al banchetto dell'unione divina e, ricordando le pretese e la sorte degli invitati alle nozze, chiediamo soltanto misericordia.

Intróitus
 Ps.118, 137 et 124 - Iustus es, Dómine, et rectum iudícium tuum; fac cum servo tuo secúndum misericórdiam tuam. 
Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri… 
Ps.118, 137 et 124 - Iustus est, Dómine,…

Orátio
Da, quǽsumus, Dómine, pópulo tuo diabólica vitáre contágia: et te solum Deum pura mente sectári. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen. 
Introito
Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo giudizio; agisci col tuo servo secondo la tua misericordia.
Sal. 118, 1 - Beati gli uomini retti: che procedono secondo la legge del Signore. Gloria al Padre… Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore,…

Colletta
O Signore, Te ne preghiamo, concedi al tuo popolo di evitare ogni diabolico contagio: e di seguire Te, unico Dio, con cuore puro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen

sabato 14 settembre 2024

Celebrazioni Messa antica a Pavia per il mese di Settembre

Cari Amici,
come promesso, ecco il consueto calendario delle nostre celebrazioni.
È possibile scaricare e leggere l’Ordinario ed il Proprio delle Sante Messe al seguente link: 
- ORDINARIO DELLA SANTA MESSA.
Un cordiale saluto nel Signore,
don Fabio Besostri  

14 settembre Esaltazione della Santa Croce / Vexilla Regis

Ogni anno, il 14 settembre, ricordavamo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum. Esempi: qui - qui ... Inoltre, ricorrendo l'Esaltazione della Santa Croce, meditavamo qui. Quest'anno, in una temperie che in questi giorni sembra sempre più buia, dopo aver meditato il senso e la storia della Festa qui, ci ristoriamo con Vexilla Regis, i soli che vogliamo seguire! Vexilla Regis è stato inserito tra diversi altri Preghiere, Inni e Litanie – tesori della nostra Fede da custodire e diffondere – che trovate nella colonna destra del blog visualizzabile nella versione web.

Vexilla Regis / Per l'Esaltazione della Santa Croce, e per tutta la Quaresima.
(A I Vesperis Dominicae in Palmis in Passione Domini usque ad nonam feriae V Hebdomadae Sanctae inclusive)

Il Vexilla Regis è un inno (Carm. II, 6), le cui parole sono tratte dal poemetto in dimetri giambici composto da Venanzio Fortunato in occasione dell'arrivo della reliquia della Vera Croce a Poitiers (nel 568). Per ascoltarlo qui.
Esso prende titolo dalle parole iniziali della prima stanza. Viene principalmente cantato il Venerdì santo in onore della Santa Croce, nella ricorrenza della festa, ormai soppressa, della Invenzione della Croce (3 maggio), e nella celebrazione della Esaltazione della Santa Croce (14 settembre).

14 settembre / Esaltazione della Santa Croce

14 settembre / Esaltazione della Santa Croce

II senso della festa della Croce 

«Abbiate in voi, fratelli miei, lo stesso sentimento da cui era animato il Cristo Gesù il quale esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo e, divenendo simile agli uomini, apparve come semplice uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce». Le parole dell’Apostolo, che leggiamo nell’Epistola della Messa, ci danno il senso della festa che oggi celebriamo. I termini schiavo, croce sono, è vero, per noi parole correnti, perché hanno perduto il senso abbietto che avevano nel mondo antico, prima dell’era cristiana e perciò i destinatari della lettera di san Paolo capivano meglio di noi l’orrore della cosa e misuravano meglio di noi quanto Gesù Cristo si era abbassato con l’Incarnazione e la morte sulla Croce. 

Bergoglio recidivo : «Ogni religione è una via per arrivare a Dio»

Inoltre, l’Unigenito Figlio di Dio non solo comandò ai suoi inviati di ammaestrare tutti i popoli, ma anche obbligò tutti gli uomini a prestar fede alle verità che loro fossero annunziate « dai testimoni preordinati da Dio », e al suo precetto aggiunse la sanzione « Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; ma chi non crederà, sarà condannato » [Pio XI, Mortalium animos]. Il Sacro Magistero ha insegnato per 2000 anni cose diverse da quelle che Bergoglio predica oggi Urbi et Orbi. Il silenzio di Cardinali e Vescovi è assordante. 

Bergoglio recidivo : «Ogni religione è una via per arrivare a Dio»

Leggo e traduco da un sito USA le citazioni che seguono di Bergoglio in occasione del recente viaggio in Indonesia, di cui abbiamo già accennato: alla Moschea di Giacarta ha firmato un testo con il grande imam per la pace e il clima. “La fede è strumentalizzata per i conflitti. La crisi ambientale è un ostacolo alla convivenza dei popoli” [qui]. Per non parlare delle effusioni con l'Imam, compreso il baciamano (abominevole segno di sottomissione del tutto assurda)... 
Qui e qui gli indici dei precedenti. 
Qui - qui - qui tre dei diversi articoli su libertà di religione e dialogo interreligioso. Quel che vale per l'islamismo, vale ovviamente per tutte le religioni. 
Sembra un predicatore laico. Cosa possono costruire i giovani e tutti gli uomini, senza Cristo Signore, mai nominato da colui che dovrebbe essere il Suo vicario?

I commenti di Bergoglio sul suo ultimo viaggio:
"Ogni religione è un modo per arrivare a Dio. Ci sono lingue diverse per arrivare a Dio, ma Dio è Dio per tutti. E come è Dio Dio per tutti? Siamo tutti figli e figlie di Dio. Ma il mio dio è più importante del tuo dio, è vero? "C'è un solo Dio e ognuno di noi ha una lingua per arrivare a Dio. Sikh, musulmani, induisti, cristiani, sono strade diverse. [... ]
“Per avere un dialogo interreligioso tra i giovani ci vuole coraggio, perché la gioventù è davvero il momento in cui c’è coraggio nella nostra vita. Ma questo coraggio lo puoi avere e usarlo per cose che proprio non ti aiutano, oppure puoi usare quel coraggio per andare avanti e impegnarti nel dialogo. [... ]
"Si può costruire e andare avanti con il dialogo interreligioso quando ci si rispetta, e questo è molto importante. [... ]
"Preghiamo l'uno per l'altro... Che Dio ci benedica tutti. E con il passare del tempo si diventa vecchi, soprattutto quando si diventa nonni, trasmettetelo ai figli e ai nipoti. - Fonte
[Immagine: Wiki Commons CC. Francesco con il patriarca armeno non cattolico ('ortodosso orientale',sia eretico che scismatico), Karekin II.]

venerdì 13 settembre 2024

Avvisi da S. Anna al Laterano

Carissimi,
Dopo il periodo della diaspora estiva, eccoci a riprendere con gioia il nostro cammino insieme. I tempi sono quelli che sono! li vorremmo diversi e migliori, ma sono quelli che la Provvidenza ci ha dato di vivere. Questo è il tempo migliore per noi! E siccome noi possiamo fare la differenza: bando alle depressioni e alle fissazioni alle quali talvolta siamo affezionati più che alla Parola del Signore! L’Apostolo ci invita a non fare “i bambini sballottati e portati qua e là da ogni soffiar di dottrine” (Ef. 4, 14). Se diamo bado a tutto quello che scrivono sui blog diventiamo matti! Una sana riconsiderazione del tempo che dedichiamo ai cosiddetti “social” è più che necessaria. Sappiamo che vivendo la Carità, l’amore a Dio e al prossimo, noi edifichiamo la Chiesa. Se noi viviamo ed espandiamo il comandamento nuovo di Cristo noi spargiamo l’amore divino nel mondo. Scrive S. Teresa del Bambino del Bambino Gesù: “É solo la carità che può espandere il mio cuore. O Gesù da quando questa dolce fiamma lo consuma, corro gioiosamente sulla strada del Comandamento Nuovo… Voglio corrervi fino al giorno beato in cui, unendomi al corteggio verginale, potrò seguirti negli spazi infiniti cantando il tuo cantico nuovo che sarà certamente quello dell’Amore” (Storia di un’anima, Brescia 1974, p. 226).

Fatalismo e Volontà di Dio

 Fatalismo e Volontà di Dio

Non pochi cristiani sono dei fatalisti mascherati.

Il fatalismo è un atteggiamento “filosofico” per cui il mondo è governato da una forza ineluttabile e del tutto estranea alla volontà e all'impegno dell'uomo; ne consegue un atteggiamento di rassegnata passività agli eventi.

E che c’entra questo modo di pensare e di (non) agire con il cristianesimo? Nulla! Se non fosse che per molti la “Volontà di Dio”, malamente intesa, è di fatto una forma di “fatalismo”, ma della peggior specie.

Sì, perché i fatalisti autentici almeno non credono in Dio, non nel Dio cristiano; ma che dire di coloro che usano la fede per schermarsi dietro un paravento di accidia e pusillanimità? La volontà di Dio fa erigere le cattedrali, fa dipingere la Cappella Sistina, fa sconfiggere i maomettani a Lepanto, fa scolpire la Pietà, porta il Vangelo a piedi in Cina, fa comporre il Requiem Aeternam, fa chiedere, cercare, bussare evangelicamente. 

Il vescovo Strickland si scusa per aver chiuso le chiese durante il Covid: "Sono stato ingannato".

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews Il vescovo Strickland, pastore fedele, ha detto di essere stato "ingannato" dai media in occasione del Covid. Qui l'indice degli articoli sulla Chiesa ai tempi del Covid. Qui l'indice degli articoli sulla pastorale del vescovo.

Il vescovo Strickland si scusa per aver chiuso
le chiese durante il Covid: "Sono stato ingannato".
 
Il vescovo Joseph Strickland si è scusato su X per la chiusura delle chiese cattoliche durante l'epidemia di COVID-19.  Il pastore fedele ha detto di essere stato "ingannato" dai media. Cittadini statunitensi: Chiedete al Congresso di indagare sull'impennata dei tassi di mortalità in eccesso.
Strickland ha fatto questi commenti in risposta a un post su X (ex Twitter) di Eric Sammons, caporedattore di Crisis, scritto sabato scorso.
"Vorrei che i nostri vescovi conoscessero le benedizioni spirituali che si sprigionerebbero sulla Chiesa con delle semplici e sincere scuse pubbliche per la chiusura delle Messe pubbliche durante il COVID". 
Il vescovo ammette di essere stato ingannato in un'accorata lettera di scuse per la chiusura della chiesa al tempo del Covid.  
- Vescovo J. Strickland (@BishStrickland) 7 settembre 2024
" Eric, ti porgo le mie scuse come hai richiesto. Sono stato ingannato dal clamore dei media e avrei dovuto essere più forte. Preghiamo per tutti i pastori affinché abbiano una fede soprannaturale più forte mentre affrontiamo altre sfide in futuro.
Che Cristo sia la nostra Luce in qualsiasi oscurità ci troviamo ad affrontare." qui
Sammons risponde:
"Grazie, Eccellenza. Questo significa più di quanto lei possa immaginare per molti di noi. Le assicuro le mie continue preghiere per il suo fecondo ministero apostolico".

Strickland è stato un oppositore dichiarato di altre restrizioni coercitive sul COVID, come i vaccini obbligatori.
Egli ha affermato: "I limiti del potere temporale finiscono con la libertà di coscienza". Nel gennaio 2022 dichiarava: "Abbiamo l'obbligo di curare una coscienza ben formata, di conoscere la verità. Ed è difficile avere una coscienza ben formata quando non si può ottenere la verità... e tutto è politicizzato e propagandato".

giovedì 12 settembre 2024

Vescovi africani: I regimi occidentali "ci mandano missionari del male"

Precedenti quiquiqui - qui - qui. Qui l'indice degli articoli sulla tematica generale.
Vescovi africani: 
I regimi occidentali "ci mandano missionari del male".

Oggi è in corso una "forma distorta di proselitismo", ha dichiarato l'Arcivescovo Renatus Leonard Nkwande di Mwanza, Tanzania, a NCRegister.com (28 agosto).
In tutta l'Africa, funzionari e turisti occidentali stanno promuovendo una visione sbagliata della sessualità e della persona umana.
Le ONG e il reclutamento di giovani per le feste sessuali sono tra i modi in cui i regimi occidentali impongono la propaganda omosessuale in Africa.
"È proprio come i missionari che andavano ovunque per evangelizzare", ha detto l'Arcivescovo Renatus Leonard Nkwande di Mwanza, Tanzania. Solo che ora, ha detto, "l'Occidente ci sta inviando missionari del male".

Festa del SS. Nome di Maria

Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema.

Festa del SS. Nome di Maria.

Oggi celebriamo la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.
Lodato, onorato e invocato sempre sia,
l'amabile e potente Nome di Maria.
O Santo, soave e potente Nome di Maria,
possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
Cenni storici
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.

Preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”. Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

Transessuali indonesiani elogiano Papa Francesco per il «messaggio» pro-LGBT

Precedenti qui - qui. Qui l'indice degli articoli sul tema.
Transessuali indonesiani elogiano
Papa Francesco per il «messaggio» pro-LGBT


Papa Francesco viene elogiato per la sua «inclusività» pro-LGBT dagli attivisti transgender in Indonesia, dove l’arcidiocesi della capitale del Paese ha «accolto» nelle parrocchie negli ultimi anni individui transessuali. Lo riporta il New York Times.

Il giornale neoeboraceno ha riferito che Francesco, nella sua visita alla nazione conservatrice, in gran parte musulmana, durante un tour nel sud-est asiatico, «è diventato un eroe personale» per gli uomini in Indonesia che affermano di essere «transgender» a causa dei «suoi messaggi di tolleranza e apertura verso» la cosiddetta «comunità LGBTQ».

Nella Russia in guerra si invoca l’aiuto di Dio

Qui un video. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

Nella Russia in guerra si invoca l’aiuto di Dio

Siamo nella regione di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina, una dozzina di giorni fa. Una zona di confine, da anni tormentata dalle azioni di una guerra che ormai la investe direttamente. Da questa realtà di paura e di dolore ci arriva adesso un video, assolutamente non professionale, filmato chiaramente con il telefonino. Ritrae uno spettacolo divenuto per noi inconsueto: una processione che si snoda lungo una strada asfaltata in mezzo alla campagna. In sottofondo, preregistrato, un canto religioso russo.

mercoledì 11 settembre 2024

Mons. Viganò / Essere o non essere papa?

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò
Essere o non essere papa?
In risposta all’articolo di Boni Castellane
Il Papa parla di peccato a chi non sa cos’è
- Link

Nel suo intervento apparso su La Verità dello scorso 1° Settembre, Boni Castellane, parlando di Jorge Mario Bergoglio, ha fatto riferimento alla sua « doppiezza come prassi » e alla « preminenza della pastorale sulla teologia », partendo da un recente intervento di Bergoglio in cui definiva « peccato grave » la mancata accoglienza delle orde di clandestini islamici che stanno invadendo e “meticciando” i Paesi europei per conto dell’élite globalista. 

Difficile sentire Bergoglio parlare di peccato, quantomeno nell’accezione teologica del termine, che presuppone la violazione della Legge di Dio e la perdita dello stato di Grazia che, solo, permette all’anima la salvezza eterna. E giustamente Boni Castellane enfatizza come il tristemente famoso « chi sono io per giudicare » suoni in contraddizione con queste prese di posizione così ideologicamente orientate. 

Camerun: L'Arcivescovo metropolita di Bamenda e Presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun interviene su temi legati al Sinodo

Qui l'indice degli articoli sul Sinodo sulla sinodalità.
Camerun: L'Arcivescovo metropolita di Bamenda e Presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun interviene su temi legati al Sinodo

Mons. Andrew Nkea Fuyana, Arcivescovo metropolita di Bamenda (dal 2019) e Presidente della Conferenza episcopale nazionale del Camerun (dal 2022) ha approfittato di una sessione di lavori preparatori al Sinodo sulla sinodalità, svoltosi il 23 agosto 2024, per fare il punto sulla posizione dell'Africa e della teologia dell'Unione Africana su una serie di questioni controverse tra i temi sollevati dal Sinodo.

L’Africa parla con una sola voce… 
 Uno degli elementi centrali dell'intervento dell'arcivescovo di Bamenda, che è anche presidente della Conferenza episcopale del Camerun, è stato quello di sottolineare che i delegati africani si erano già espressi con una sola voce, durante la prima sessione del Sinodo, e che dovrebbero continuare a farlo per il secondo.

Un college cattolico consente alle donne "sacerdoti" anglicane di celebrare "l'Eucaristia" all'interno della basilica

Ogni volta sembra si sia toccato il fondo. Invece... (Nella nostra traduzione da LifeSiteNews). Qui l'indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità, che apre la strada a commistioni del genere.

Un college cattolico consente alle donne "sacerdoti" anglicane
di celebrare "l'Eucaristia" all'interno della basilica

Il St. Vincent College, scuola benedettina in Pennsylvania, ha permesso alla Chiesa anglicana nel Nord America di tenere nel campus la sua Assemblea provinciale del 2024, che includeva servizi "eucaristici" con "sacerdoti" donne.
Il permesso riguardava un gruppo di anglicani, tra cui donne “sacerdoti”, per la celebrazione di un’“Eucaristia anglicana”.

A giugno, il St. Vincent College di Latrobe, in Pennsylvania, ha autorizzato la Chiesa anglicana nel Nord America (ACNA) a tenere nel campus la sua Assemblea provinciale del 2024 che, all'interno della storica Basilica di St. Vincent, includeva servizi “eucaristici”.

Centinaia di chierici e laici anglicani da tutto il mondo, tra cui donne "sacerdoti" e "diaconi", si sono riuniti nella scuola che ospita il più antico monastero benedettino degli Stati Uniti. L'evento si è tenuto dal 25 al 28 giugno e ha incluso liturgia, preghiera, discorsi e l'elezione del loro nuovo "arcivescovo", secondo il programma degli eventi dell'assemblea.

martedì 10 settembre 2024

Livelli di protestantizzazione (e non solo) ampiamente superati

Non a caso diversi convertiti al cattolicesimo da una delle tante denominazioni “protestanti” - che evidentemente non conoscono i contesti legati alla Tradizione - ormai commentano amaramente che, a saperlo, sarebbero potuti restare dove già erano…

Livelli di protestantizzazione (e non solo) ampiamente superati

Sine glossa... tranne che per il fatto che in questo caso evidenziamo la protestantizzazione; ma purtroppo non manca l'idolatria da un lato qui - qui - qui e l'ideologizzazione globalista dall'altro qui - qui.

Mons. Viganò. Genuisti Qui te fecit / Omelia nella Natività di Maria Santissima

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Genuisti Qui te fecit
Mons. Carlo Maria Viganò
Vestizione e sacra tonsura nella Natività di Maria Santissima

Permettetemi di formulare il mio saluto ai cari genitori, ai parenti e agli amici di Claudio e Fabrizio, che oggi si consacrano al servizio dell’Altissimo: non nel giorno della Presentazione al Tempio, come usualmente avviene, ma in un’altra ricorrenza mariana non meno importante. Tu es qui restitues hereditatem meam mihi. Tu sei Colui che mi rende l’eredità che mi spetta (Sal 15, 5). Sono le parole che accompagnano il rito della Sacra Tonsura, a significare che l’abbandono del mondo rappresentato dal taglio dei capelli comporta una perdita di cose transeunti e mutevoli, per appropriarsi di quelle eterne e immutabili.

Diebus Saltem Dominicis – 16a domenica dopo Pentecoste: Scatta la trappola

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui.

Diebus Saltem Dominicis – 
16a domenica dopo Pentecoste: Scatta la trappola

In questa sedicesima domenica dopo Pentecoste, secondo il calendario del Vetus Ordo, entriamo con il Signore in quella che è evidentemente una trappola.

In Luca 14 Cristo si reca a pranzo di sabato nella casa di un capo dei farisei. C'erano molti invitati, tra cui altri farisei e nomikoi, esperti della Legge, "avvocati". La setta dei farisei era nota per essere particolarmente scrupolosa nell'osservanza della Legge. Ci viene detto " observabant eum ... lo tenevano d'occhio". Il greco ha un interessante sfumatura: " êsan parateroúmenoi autón ". Il participio deriva da paratepéo, che significa "osservare assiduamente o insidiosamente" e anche "osservare scrupolosamente l'osservanza religiosa". Stavano esaminando attentamente ogni sua mossa e parola per ricavarne qualcosa contro di lui. Infatti, alla fine del capitolo precedente alcuni farisei avevano avvertito il Signore di stare lontano da Gerusalemme perché "Erode vuole ucciderti" (Luca 13:31).

lunedì 9 settembre 2024

Diocesi organizza cerimonie di benedizione del “cambio di sesso” per i trans

Davvero da non credere. Pensavamo si fosse già raschiato il fondo; ma ora siamo ben oltre... Qui l'indice sulla realtà distopica.

Diocesi organizza cerimonie di benedizione
del “cambio di sesso” per i trans 


In Germania si profana il nome di Dio e ci si fa scherno della fede cattolica 

La diocesi tedesca di Hildesheim organizza cerimonie di benedizione del “cambio di sesso” per i transessuali.

Infatti, ha ora tre responsabili della pastorale sensibile alla comunità queer. Questi hanno il compito di creare “spazi sicuri” per le persone gay e transgender all’interno della Chiesa. Insomma non si terrà più conto della dottrina e della morale cattolica.

I tre collaboratori d’ora in poi accompagneranno le persone queer nella loro pastorale. Inoltre, saranno a disposizione delle parrocchie e delle altre istituzioni della diocesi per fornire consulenza.

Commento al viaggio di Francesco in Indonesia

Mi scrive un amico, Andrea Mondinelli, che ringrazio condividendo la sua riflessione sul recente viaggio di Bergoglio in Indonesia, di cui abbiamo accennato qui, con molti link ai diversi spunti di riferimento. Credo opportuno riportare i più significativi : qui - qui - qui - qui - qui. Quel che vale per l'islamismo, vale ovviamente per tutte le religioni.

Carissima Maria,
molti si chiedono perché papa Francesco sia andato in Indonesia, uno per tutti Aldo Maria Valli, dopo la sua benedizione tanto umana quanto apostatica:
Ora viene da chiedersi: perché Bergoglio è andato laggiù, in Indonesia? Questi viaggi vengono definiti viaggi apostolici, ma che cosa c’è di apostolico in un’assurda benedizione che non è una benedizione?(1)
Premesso che è stato preceduto sia da Paolo VI, sia da Giovanni Paolo II, c’è da chiedersi perché ben tre papi siano andati là. La spiegazione mi è venuta leggendo un articolo di Leonardus Mali, sacerdote e membro della comunità di CL a Kupang in Indonesia, pubblicato su clonline(2). Attenzione alle sue parole: