Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 30 settembre 2024

L'inquietante profezia di chatgpt su un pontificato nelle mani di Satana

Nella nostra traduzione da Infovaticana il sorprendente e inquietante risultato di un interrogativo e della corrispondente risposta data da uno strumento dell'AI. Non mi sono estranee le remore rispetto a queste nuove tecnologie per i rischi connessi con i fini di chi ne curi la  pre-programmazione e con la capacità dell'AI, di imparare e cambiare da sola; il che non garantisce che essa non possa deviare in territori illeciti e concentrare il potere in un unico luogo. Tuttavia, al momento,  non se ne può negare la corrispondenza alla logica degli attuali algoritmi di apprendimento automatico. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica. 

L'inquietante profezia di chatgpt 
su un pontificato nelle mani di Satana

Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale sono entrate nelle nostre vite per restarci.

Data la mancanza di regolamentazione e controllo, ci sono sempre più voci che chiedono maggiore regolamentazione ed educazione su tutto ciò che riguarda i diversi strumenti di intelligenza artificiale che minacciano di sostituire l’uomo in molti compiti.

Chatgpt è uno dei primi strumenti nati grazie all'intelligenza artificiale. Questo tipo di "cervello umano" è uno strumento utile per molti nella vita quotidiana. Per mettere alla prova questo strumento, gli abbiamo chiesto come progetterebbe un pontificato se fosse Satana. Fate attenzione alle risposte che ci offre l’intelligenza artificiale perché non siano sottovalutate:

Il sinodo di Bergoglio, l’attacco al papato e le sue radici

Ancora una riflessione sul nuovo peccato contro la sinodalità. Qui l'indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità.

Il sinodo di Bergoglio, l’attacco al papato e le sue radici

Come ha fatto l’arcivescovo Lefebvre a vedere così chiaramente i problemi che molti sinceri cattolici incominciano a vedere solo oggi, se mai li vedono? E come ha fatto, per quel che conta, il vescovo Graber a riconoscere che il Vaticano II stava mettendo in atto gli attacchi massonici alla Chiesa, come scrisse nel suo libro del 1974? Non è che ne sapessero più di chiunque altro. Semplicemente, furono disposti a riconoscere le realtà chiaramente osservabili e a trarne le logiche conclusioni, anche quando Roma insisteva sul fatto che tutti dovessero obbedire.

Nel suo breve libro del 1974 sulla crisi della Chiesa Sant’Atanasio e la Chiesa del nostro tempo il vescovo Rudolf Graber citò le parole profetiche del canonico Roca (1830-1893), un sacerdote che più di cent’anni fa parlò dei complotti delle società segrete contro il papato:

domenica 29 settembre 2024

29 settembre / “Michael, Principe degli Eserciti Celesti”

Nella nostra traduzione da Via Madievalis – e il meraviglioso tour artistico e teologico ispirato alla festa che vi ho trovato – voglio condividerlo per ricordare san Michele Arcangelo, che la Chiesa festeggia oggi. Precedenti qui - qui - qui - qui.

“Michael, Principe degli Eserciti Celesti”
Robert Keim e Amelia Sims McKee 
 
Unitevi a noi per un viaggio artistico, poetico e teologico attraverso uno straordinario dipinto del XII secolo raffigurante San Michele Arcangelo. 

Arte per l'Anno Liturgico.
Il Messale di Stammheim, prodotto nel XII secolo in un monastero benedettino nella Germania settentrionale, è un capolavoro dell'arte medievale e un'affascinante visione del pensiero medievale. Il monastero fu fondato dal nobile sassone divenuto vescovo San Bernward (960-1022) ed ereditò la ricca eredità culturale del Sacro Romano Impero. Era rinomato per l'eccellenza artistica e la sua chiesa, costruita appena fuori le mura di Hildesheim all'inizio dell'XI secolo, sopravvive fino ad oggi come un bell'esempio di architettura romanica . Fu dedicata a San Michele Arcangelo nel giorno della sua festa, il 29 settembre dell'anno 1022. Mille anni dopo, ci meravigliamo ancora della grandiosità di questa struttura apparentemente eterna costruita per il culto dell'eterno Dio e ammiriamo ancora le opere d'arte create dai monaci che cantavano le loro preghiere all'interno delle sue possenti mura. I loro nomi sono stati a lungo dimenticati; la loro misteriosa poesia visiva perdura.

Annacquare o tentare di cambiare la verità per camminare in "armonia" con qualcuno o per "dialogare", non è tolleranza; è complicità nel peccato

Nella nostra traduzione dal sito del Vescovo Strickland, la sua Lettera del 21 settembre che prende lo spunto da un'osservazione per chiarire in maniera approfondita il tema della tolleranza, così importante dopo le recenti esternazioni di Bergoglio qui. Qui l'indice dei precedenti.

Cari fratelli e sorelle in Cristo:
In merito alla lettera che ho pubblicato il 20 settembre 2024, ho ricevuto questo commento:

“Ha citato Papa Pio IX, il quale, nel Sillabo degli errori (1864) ha condannato la proposizione secondo cui 'ogni uomo è libero di abbracciare e professare quella religione che, guidato dalla luce della ragione, considererà vera'. Ciò non contraddice la sua precedente affermazione: 'Sebbene la tolleranza e la libertà religiosa siano importanti …' Evidentemente, Pio IX non era d'accordo. …”

Sebbene normalmente non scriverei un'altra lettera per rispondere a una domanda posta da qualcuno su un punto di una lettera precedente, ritengo che questo argomento meriti un esame più approfondito.

Innanzitutto, penso sia importante notare che le definizioni terrene spesso non riescono a esprimere adeguatamente le verità celesti e, pertanto, le azioni degli uomini, non importa quanto ben intenzionate, spesso non sono all'altezza dell'intento celeste. Questo perché viviamo in un mondo imperfetto che non comprende appieno e, pertanto, non può definire appieno la pienezza della verità. Tuttavia, in Paradiso non si può essere meno che pienamente uniti alla verità.

Mons.Athanasius Schneider, le affermazioni di Francesco contraddicono il Vangelo

Nella nostra traduzione da Lifesitenews, ancora una volta il vescovo Schneider non si sottrae dall'assumere una posizione chiara e netta di fronte alla difesa della Verità. Precedenti interessanti qui - qui. Indice articoli sulla Dichiarazione di Abu Dhabi qui . Indice articoli sulla Fratelli tutti qui

Mons.Athanasius Schneider, 
le affermazioni di Francesco contraddicono il Vangelo

Il vescovo Athanasius Schneider, parlando con Raymond Arroyo di EWTN su The World Over , ha fortemente criticato e respinto le affermazione di Papa Francesco secondo cui "ogni religione è una via per arrivare a Dio".
Il vescovo del Kazakistan Athanasius Schneider ha risposto al controverso commento fatto da Papa Francesco durante il suo recente viaggio a Singapore.
“Ogni religione è una via per arrivare a Dio”, ha detto il Papa. “Ci sono diversi linguaggi per arrivare a Dio, ma Dio è Dio per tutti. E come è Dio Dio per tutti? Siamo tutti figli e figlie di Dio. Ma il mio dio è più importante del tuo dio, è vero? C’è un solo Dio e ognuno di noi ha un linguaggio per arrivare a Dio. Sikh, musulmano, indù, cristiano, sono percorsi diversi”.

Dominica XIX post Pentecosten ("Salus populi")

Dominica XIX post Pentecosten 
("Salus populi")

Messa

Il capo augusto del popolo di Dio è salvezza dei suoi in tutti i loro mali e lo ha dimostrato in modo evidente domenica scorsa, ridonando salute al corpo e all'anima del povero paralitico, che ci raffigurava tutti. Ascoltiamo con riconoscenza ed amore la sua voce e promettiamo la fedeltà che chiede. La sua legge osservata ci difenderà dalle ricadute.

Intróitus
Salus populi ego sum, dicit Dóminus: de quacumque tribulatione clamaverint ad me, exaudiam eos: et ero illorum Dominus in perpetuum.
 (Ps. 77, 1) Attendite, popule meus, legem meam: inclinate aurem vestram in verba oris mei.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen. 
 – Salus populi (usque ad Ps.).

Orátio
Omnípotens et miséricors Deus, univérsa nobis adversántia propitiátus exclúde: ut mente et córpore páriter expedíti, quæ tua sunt, líberis méntibus exsequámur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.  M. - Amen.

Graduale
Dirigatur orátio mea, sicut incensum in conspectu tuo, Dómine.
Elevátio mánum mearum sacrificium vespertinum.
Allelúia, Allelúia
Ps 104,1 Confitémini Dómino, et invocáte nomen eius annuntiáte inter gentes ópera eius. Allelúia
Introito
Io sono la salvezza del popolo, dice il Signore: in qualunque calamità mi invocheranno, io li esaudirò, e sarò il loro Signore in perpetuo.
Sal. 77, 1 - Ascolta, o popolo mio, la mia legge: porgi orecchio alle parole della mia bocca. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli, Amen…
Io sono la salvezza del popolo, dice il Signore...

Colletta
Onnipotente e misericordioso Iddio, allontana propizio da noi quanto ci avversa: affinché, ugualmente spediti d’anima e di corpo, compiamo con libero cuore i tuoi comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.

Graduale
Salga, o Signore, la mia preghiera come incenso al tuo cospetto. 
Le mie mani si innalzino verso di te, come il sacrificio della sera.
Allelúia Allelúia
Sl 104,1 Lodate il Signore ed invocate il suo nome; narrate alle genti le sue opere. Allelúia

sabato 28 settembre 2024

Visita apostolica presso la Fraternità sacerdotale di San Pietro

Leggo e traduco da questo sito della FSSP. Finora, dopo la Traditionis custodes e seguenti qui, sembrava che la Fraternità avesse ottenuto un trattamento speciale qui - qui. Dovranno essere rieducati anche loro che, a quanto risulta devono il trattamento speciale alla condizione di non criticare il concilio?

Visita apostolica presso la Fraternità sacerdotale di San Pietro
Friburgo, 26 settembre 2024

La Fraternità sacerdotale di San Pietro è stata recentemente informata dal Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica dell’apertura di una visita apostolica presso la Fraternità. Come lo stesso Prefetto di questo Dicastero ha chiarito al Superiore Generale e ai suoi assistenti durante un incontro a Roma, questa visita non nasce da problemi della Fraternità, ma ha lo scopo di permettergli di sapere chi siamo, come stiamo e come viviamo, per fornirci l'aiuto di cui abbiamo bisogno.

L’ultima visita apostolica ordinaria alla Fraternità è stata effettuata nel 2014 dalla Pontificia Commissione «Ecclesia Dei». Poiché il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolàica è stato responsabile della Fraternità sacerdotale di San Pietro e degli altri istituti ex Eccelsia Dei negli ultimi tre anni, spetta ora al Dicastero vegliare sulla FSSP.

Card. Müller: I cristiani sono caratterizzati dall'assumersi la croce “e non dal deporla”

Nella nostra traduzione dal blog Per Mariam. l'omelia del card. Müller in occasione della Festa della Esaltazione della Santa Croce [qui - qui - qui].

Card. Müller: I cristiani sono caratterizzati 
dall'assumersi la croce “e non dal deporla”
Il cardinale Gerhard Müller recentemente ha affermato: “Il cristianesimo non è un mero percorso culturale”, ma ‘una devozione totale al Dio trino’.
Pronunciando un’omelia in occasione della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce (14 settembre), Mons. Müller ha esaltato la centralità della croce per il cristianesimo.
“Noi ci inginocchiamo solo davanti al nome di Gesù. Confessiamo la nostra fede in Lui, che è stato obbediente fino alla morte in croce. Perché Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre”.
Mons. Müller – che si è schierato contro gli sforzi per promuovere politiche internazionali come l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e contro le iniziative per introdurre l’eterodossia nella Chiesa cattolica – ha esortato i cattolici a non vacillare nelle loro convinzioni.

I nuovi sette peccati capitali

I media hanno coniato il termine “sette nuovi peccati capitali” per descrivere alcuni esempi di peccati sociali enunciati dal vescovo Gianfranco Girotti il 9 marzo 2008. Indice degli articoli sulla sinodalità. Indice degli articoli sull'immigrazionismo.
I nuovi sette peccati capitali

Il Concilio Vaticano I, un probabile peccato contro la sinodalità...
Il cardinale Mario Grech, relatore generale del sinodo, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la Sala Stampa della Santa Sede lunedì 16 settembre 2024, ha presentato gli avvenimenti relativi all'assemblea sinodale prevista dal 2 al 27 ottobre a Roma. Secondo questo programma, il 1° ottobre avrà luogo una cerimonia penitenziale.

L'annuncio di questa cerimonia penitenziale è stato chiarito da un documento diffuso congiuntamente dalla segreteria generale del sinodo e dalla diocesi di Roma. La cerimonia si svolgerà nella Basilica di San Pietro: l'ascolto di tre testimonianze di persone che hanno sofferto a causa del peccato – abusi, guerre e indifferenza al dramma delle migrazioni – seguito dalla confessione di sette peccati.

venerdì 27 settembre 2024

Diebus Saltem Dominicis – 18a domenica dopo Pentecoste: camminare insieme per davvero

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di padre John Zuhlsdorf ci consente di approfondire,  durante l'ottava, gli spunti della domenica precedente [qui].

Diebus Saltem Dominicis –
18a domenica dopo Pentecoste: camminare insieme per davvero


Mentre il nostro pianeta ruota, camminiamo insieme dall'estate all'autunno, ancora dominante nell'emisfero settentrionale, dove la Santa Chiesa è nata e ha plasmato i nostri riti liturgici e il nostro calendario.

Con il nostro passaggio alla stagione del raccolto e della morte, la Chiesa ora presenta temi sulla fine del mondo e scorci della Seconda Venuta. Ad esempio, nell'Epistola per questa 18a domenica dopo Pentecoste, in 1 Cor 1:9 sentiremo: "[A]ffinché non vi manchi alcun dono spirituale, mentre aspettate la rivelazione [ apokalypsis ]" e anche "il giorno del nostro Signore Gesù Cristo". Questo è un modo indiretto di parlare della Seconda Venuta del Signore.

Pio XII ostaggio dell'attualità

Indice degli articoli su Pio XII.
Pio XII ostaggio dell'attualità

Nel mio libro su Hitler dimostro ampiamente che l'aiuto di Pio XII agli ebrei perseguitati dai nazisti fu il massimo che avrebbe potuto fare. I documenti sono innumerevoli, le testimonianze di parte ebraica pure. E allora perchè continuare a raccontare quella bugia su "il papa di Hitler" o il "papa dei silenzi"?
Il motivo è molto semplice: si è accusato Pio XII non per ciò che lui fece prima del 1945, ma per ciò che fece dopo il 1948, quando, pur cercando di riconoscere in tutti i modi i diritti di tutti, mise all'ordine del giorno:
  1. i 750 mila profughi palestinesi, un quinto dei quali cattolici;
  2. i diritti della Chiesa in Terra santa, minacciati sia dagli estremisti islamici sia dallo stato di Israele;
  3. la promozione dell'internazionalizzazione di Gerusalemme, rifiutata da Israele...
Da allora, che si parlasse della beatificazione di suor Edith Stein, che si trattasse di un viaggio del cardinale Lustiger, ebreo cattolico, a Tel Aviv, che Giovanni Paolo II ricevesse Arafat, che la Chiesa si occupasse della beatificazione di Pio XII, che si parlasse del convento di suore ad Auschwitz, che vi fosse un intervento di Giovanni Paolo II o di Benedetto XVI su questioni riguardanti la Terra Santa... partiva da parte di alcune autorità di Israele l'attacco: "Zitti voi, che Pio XII era il papa di Hitler!". Stessa tattica adottata dai comunisti, che hanno usato lo stesso racconto, come nota M. Burleigh, storico dell'Università di Oxford, per screditare la Chiesa ogni volta che si pronunciava su aborto, famiglia ecc. ("Zitti voi, che avevate come papa Pio XII!"),

giovedì 26 settembre 2024

Fernandez fa le pulci a Santa Teresina di Lisieux: «Le sue parole? Sono luterane»

E così il prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, nella conferenza stampa su Medjugorje, fa le pulci a un dottore della Chiesa come Santa Teresina di Lisieux e al doctor mysticus San Giovanni della Croce. C'è da chiedersi come possa giudicare i mistici chi più che di mistica (ricordiamo il suo libro) è esperto di orgasmi [vedi]

Vincenzo Costa : «Io ho paura della sinistra»

Indice degli articoli sulla realtà distopica.
Vincenzo Costa : 
«Io ho paura della sinistra»

Vincenzo Costa è un docente universitario di filosofia, autore di monografie su Husserl e Heidegger, psicologia e pedagogia fenomenologica e, più recentemente, dell’interessante “Categorie della politica” (che suggerisco di leggere) in cui sostiene la tesi del superamento della dicotomia Destra/Sinistra. Ebbene, qualche giorno fa, ha smesso la veste accademica per scrivere di getto un post intitolato “Io ho paura della sinistra”. Uno sfogo, probabilmente, che gli è servito per togliersi un macigno dallo stomaco. Si può leggere qui.

Senza il dolore per i peccati commessi non è concesso il perdono

Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore. Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola. L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora. Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

Senza il dolore per i peccati commessi  non è concesso il perdono 

"Il dolore dei peccati include necessariamente la risoluzione di non peccare più"

Gli altri sacramenti richiedono che il soggetto abbia le disposizioni convenienti, ma queste non costituiscono la materia del sacramento. Nella penitenza-confessione, il dolore non è solo una condizione, bensì la materia stessa; poiché senza il dolore del peccato, non è concesso il perdono. Il sacerdote dà l’assoluzione dai peccati nel sacramento, sempre che ci sia sufficiente dolore dello spirito, o contrizione, vale a dire odio del peccato commesso con la risoluzione di non peccare più.

La parola contrizione è tratta da un termine latino che significa «macinare» o «polverizzare»; in senso ampio significa avere il cuore affranto. La contrizione è un dolore della mente, non uno sfogo emotivo o un rimorso psicologico. Il figliol prodigo è passato attraverso molti stadi emotivi di rimorso, specialmente quando nutriva i porci o realizzava quanto stessero meglio i servi in casa di suo padre. Ma il vero dolore non è arrivato fino a che non gli entrò nell’anima la risoluzione: «Mi alzerò, andrò da mio padre» (Lc 15, 18).

Come cambia la teologia morale: il caso di Maurizio Chiodi

Riprendo dall'Osservatorio Card. Van Thuân un articolo sulle nuove tendenze della PAV per la presenza di membri come Chiodi, secondo il quale, tanto per fare un esempio, "occorre ripensare la considerazione etica sulle relazioni omosessuali superando gli assoluti morali (troppo "assoluti")": un vaso di Pandora che legittima tutto all'insegna del soggettivismo. qui. Precedenti sulla PAV a partire da qui.

Come cambia la teologia morale: il caso di Maurizio Chiodi

In un precedente articolo ho cercato di evidenziare le principali novità di impostazione della teologia morale cattolica. Aggiungo ora qualche osservazione sul teologo Maurizio Chiodi.

Un esempio di esposizione della struttura della nuova teologia morale è il manuale “Teologia morale fondamentale” (Queriniana 20203) di don Maurizio Chiodi, docente alla Facoltà teologica di Milano e al nuovo Istituto Giovanni Paolo II a Roma.

La nuova teologia morale, secondo Chiodi, deve attuare una “svolta verso il soggetto”. La conoscenza dei suoi fondamenti universali non è possibile senza il collegamento con quelli singolari: “il singolare è principio dell’universale“, non si accede all’essere “se non a procedere dall’ermeneutica dell’esperienza, così come questa si presenta alla coscienza personale”. Questo richiede di superare la visione realistica e oggettiva della persona e optare per la prospettiva “fenomenologico-ermeneutica” secondo la quale si dà una “imprescindibilità dell’esperienza nel discorso morale”. La morale quindi non si fonda più sull’essere ma sull’esperienza, concetto però, quest’ultimo, tra i più vaghi.

mercoledì 25 settembre 2024

L'indifferentismo: religione delle presunte apparizioni di Medjugorje

Il documento vaticano appena diffuso dal Dicastero per la dottrina della fede con il nulla osta del Papa arriva 43 anni dopo l’inizio del fenomeno Medjugorje, piccolo centro della Bosnia ed Erzegovina dove la Madonna apparirebbe senza sosta. Pubblico di seguito una riflessione invitaci dal nostro amico Andrea Mondinelli sul tema piuttosto scottante di Medjugorje, partendo da un'osservazione della NBQ.
Precedenti sulle posizioni di papa Francesco qui. Indici articoli da ricollegarvi qui - qui.

L'indifferentismo: religione delle presunte apparizioni di Medjugorje

Cari amici,
Secondo la NBQ (1) il card. Fernandez corregge il papa sulle religioni, utilizzando i messaggi della Gospa. Chi ha ragione, secondo tali messaggi? Papa Francesco o il prefetto Fernandez? I messaggi del 25 febbraio e 20 maggio 1982 sono rivelativi delle sedicenti, nonché seducenti, apparizioni di Medjugorje:
Messaggio del 25 febbraio 1982 (2)
Ad un veggente che le chiede se tutte le religioni sono buone, la Madonna risponde: "In tutte le religioni c'è del buono, ma non è la stessa cosa professare una religione o un'altra. Lo Spirito Santo non agisce con uguale potenza in tutte le comunità religiose."

“Lo spettro di una rosa”

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis un interessante articolo per chi è appassionato di poesia e di quanto essa rivela dell'animo umano nelle sue dimensioni più profonde, nei suoi aspetti universali e in quelli particolari che ci rivelano lo spirito di ogni epoca.
“Lo spettro di una rosa”
Comprendere la potenza del paradosso 
medievale, con l'aiuto di TS Eliot.
“Lieto” e “tragico”? “tedioso” e “breve”?
è ghiaccio ardente e neve meravigliosamente strana!
Come troveremo la concordia di questa discordia?
—Sogno di una notte di mezza estate—
La settimana scorsa abbiamo esaminato la guerra medievale attraverso la lente del paradosso, vedendo la guerra e la pace come un'espressione del "modo di pensare paradossale che permeava la cultura medievale e che trovava nelle grandi questioni della vita umana, come nella natura umana stessa, una completezza e un'armonia di opposti". Ma cos'è esattamente il paradosso? E perché preoccuparsi di parlarne nel ventunesimo secolo, quando la vita, come apprendiamo dai media, è una successione infinita di crisi interne, minacce straniere e catastrofi globali incombenti?

martedì 24 settembre 2024

Come l'università postmoderna americana si è appassionata alla magia

Uno degli aspetti del neopaganesimo, conseguenza della crisi di fede del nostro tempo decadente e nichilista. Indice degli articoli sulla realtà distopica.
Come l'università postmoderna americana
si è appassionata alla magia


L'università postmoderna è affascinata dalla magia e questo è un abbinamento molto curioso, con inquietanti sfumature sociali. Fino alla metà del XX secolo, gli accademici seri consideravano qualsiasi menzione alla magia come un delirio di stupidi o di pazzoidi. Essi seguivano il metodo scientifico dell'empirismo, enfatizzando le prove verificabili nell'acquisizione della conoscenza e nella formazione delle idee.

Che cos'è la magia?
La voce "Arte occulta, occultismo" nell’Enciclopedia Cattolica definisce la magia come "un'interferenza con il corso abituale della natura fisica". Il praticante la realizza attraverso "la recitazione di formule, gesti, mescolanza di elementi incongrui e altre azioni misteriose". Lo sforzo è un "tentativo di fare miracoli non con il potere di Dio... ma con l'uso di forze nascoste che sfuggono al controllo dell'uomo". I suoi sostenitori... cercano di ottenere il risultato desiderato evocando poteri normalmente riservati alla divinità". La magia "è una corruzione della religione".

Rituali di inversione: spettacolo, consumo e sessualità

Una ponderosa trattazione del caro amico Marco Toti, che ringraziamo. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Rituali di inversione: spettacolo, consumo e sessualità

La verità è mistero: non, come spesso si intende dai moderni, segreto. La vita è come un romanzo noir (non giallo!): si scopre il colpevole, nei confronti del quale si prova tuttavia, ultimamente ed in senso etimologico, compassione. Questa è una verità esistenziale e metafisica: per comprendere la vita contemporanea, è forse più utile leggere Chandler che Guénon. Per accumulo di astenia e sofferenza – che induce la conoscenza, se filtrata da una acconcia “equazione personale” -- prevale la comprensione che deriva da una “agnizione interiore”: il colpevole è in noi, possiamo riconoscerlo se scendiamo nel fondo del nostro cuore. Una verità che, ovviamente, nulla ha a che vedere col perdonismo straccione degli attuali preti, sociologi e psicologi, massa indistinta che abbassa la vita interiore al mondano, producendo la somma incomprensione che ha generato tutte le rivoluzioni dalla seconda metà del ‘700 in poi: l’applicazione delle verità cristiane al piano “naturale” (anche politico) tramite un lessico volutamente equivoco e spesso incongruo.

lunedì 23 settembre 2024

Padre Pio spiega la Santa Messa

Santo del giorno : Padre Pio, il primo sacerdote stigmatizzato. Il 23/09/1968 muore padre Pio da Pietrelcina. «Ricordati... quando verranno quei tempi: i Comandamenti di Dio, preghiere del mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, catechismo, i santi e fate tutto nella fede dei nostri padri, nella fede dei nostri padri!... nella fede dei nostri padri!!... e non ascoltate più nessuno».
Padre Pio spiega la Santa Messa

La Messa è la ri-attualizzazione incruenta del Sacrificio di Cristo sul Calvario (Video)
«Il mondo potrebbe reggersi senza il sole, ma non senza la Messa»
«Se la gente sapesse cosa accade sull'altare durante la Messa, dovrebbero mettere i carabinieri dinanzi alle chiese per contenere le folle» Queste due citazioni sono di Padre Pio da Pietrelcina, il Santo del confessionale, del Rosario e della Messa. Una vera e propria icona di risposta alla crisi del sacerdozio del XX secolo.
Chi abbia assistito alla Messa celebrata da san Pio (Messa, che arrivava a durare perfino due ore) riusciva facilmente a penetrare nel Mistero dell'azione liturgica, a capire cioè che la Messa, ogni Messa, è la ri-attualizzazione incruenta del Sacrificio di Cristo sul Calvario. San Pio riusciva facilmente e chiaramente, insomma, ad esprimerne l'aspetto sacrificale.
Dal libro L'ultima Messa di Padre Pio di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, leggiamo come il Santo del Gargano considerasse la Messa un «completamento sacro con la passione di Gesù», in cui poter leggere «tutto il Calvario»; ma anche come egli stesso soffrisse, celebrandola, «tutto quello che ha sofferto Gesù nella Sua passione, inadeguatamente» per quanto «a umana creatura» sia possibile, «contro ogni mio demerito e per sola Sua bontà», pronunziando un solo fiat, quello «di soffrire e sempre soffrire per i fratelli di esilio e per il suo Divin regno».

Con nient’altro che preghiera e digiuno

Nella nostra traduzione da New Liturgical Moviment. La colletta della 17a domenica dopo la Pentecoste è uno dei casi più evidenti di preghiera ritenuta inadatta dai riformatori post-conciliari per le orecchie degli uomini moderni, che durante la preghiera non devono mai essere messi a confronto con idee "negative" [qui - qui] . Nonostante la sua antichità e l'universalità del suo posto all'interno del rito romano, essa è stata completamente rimossa dal Messale, insieme ai giorni delle tempora (vedi), alla maggior parte dei riferimenti al digiuno e a tutti i riferimenti al diavolo et alia... Voglio ricordare quanto affermato da Michael Davies: "Le omissioni, il “taciuto”, in liturgia è sempre grave, perché rinunciare ad affermare con completezza e chiarezza tutte le verità di fede implicate, può portare a un vuoto di dottrina nei sacerdoti e nei fedeli che nel futuro apre il campo all'eresia: in parole semplici oggi sei cattolico con una messa eccessivamente semplificata, domani senza saperlo ti ritrovi protestante perché la forma della tua preghiera non ha nutrito più la tua fede". Alcuni precedenti sui tagli e gli annacquamenti qui - qui - qui; sulle tendenze qui - qui.

Con nient’altro che preghiera e digiuno

A causa della data mobile della Pasqua, e di tutto ciò che ne dipende, le Quattro Tempora [vedi] di settembre possono cadere in una qualsiasi delle settimane dopo la Pentecoste, nel periodo compreso tra il 13 e il 19 inclusi. Quest’anno, cadono nella 17ª settimana, dove sono tradizionalmente collocate nel Messale Romano, [1] una collocazione testuale che riflette un tema molto antico che permea le Messe di questa serie di Quattro Tempora. (L’anno prossimo, la Pasqua sarà alta, il 20 aprile, e le Quattro Tempora di settembre cadranno nella 14a settimana.)

La Colletta della XVII domenica dopo Pentecoste è molto antica: è stata rinvenuta in diversi luoghi all’interno delle varie redazioni del Sacramentario Gelasiano, ma era già stata fissata alla XVII domenica nel Sacramentario Gregoriano alla fine dell’VIII secolo. “Da quaesumus, Domine, populo tuo diabolica vitare contagia, et te solum Deum pura mente sectari. — Concedi al tuo popolo, o Signore, di fuggire (o ‘evitare, sfuggire’) la contaminazione diabolica e di seguire Te, Che solo sei Dio, con mente pura”. [2] Questa è l’unica Colletta della Messa dell’anno liturgico che fa riferimento diretto agli influssi diabolici, ma la Secreta della XV domenica ha un tema simile: “I tuoi sacramenti ci preservino, o Signore, e ci proteggano sempre dagli attacchi diabolici”.

domenica 22 settembre 2024

Domenica XVIII dopo la Pentecoste (Da pacem, Dómine, sustinéntibus)

La Liturgia di oggi è un'aspirazione al Cielo, dimora di Dio e dei suoi eletti. A questa accennano le invocazioni dell'Introito e del Graduale. L’Alleluia è quello delle Domeniche dopo l’Epifania, che annunziava l’ingresso dei Gentili nel regno dei cieli. Noi raggiungeremo la beata Casa di Dio se, corrispondendo ai suoi doni, vivremo nell'integrità della Fede e nella santità dei costumi finché giunga il tempo del premio (Epistola). Se lungo il nostro terreno cammino cadremo nella paralisi della colpa, Dio, Sempre misericordioso, è pronto a concederci il suo perdono (Vangelo) nel sacramento della Penitenza.

Domenica XVIII dopo la Pentecoste
(Da pacem, Dómine, sustinéntibus te)

Intróitus
Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te, ut prophǽtæ tui fidéles inveniántur: exáudi preces servi tui, et plebis tuæ Israël.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. 
Glória Patri…

Eccl. 36, 18 - Da pacem, Dómine, sustinéntibus te...

Orátio
Dírigat corda nostra, quǽsumus, Dómine, tuæ miseratiónis oper operátio: quia tibi sine te placére non póssumus. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Introito
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te, e i tuoi profeti siano riconosciuti fedeli: ascolta la preghiera del tuo servo e del popolo tuo Isræle.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai per ciò che mi fu detto: andremo alla casa del Signore. 
Gloria al Padre…
Eccl. 36, 18 - O Signore, dà pace a coloro che sperano in Te,…

Colletta
 Te ne preghiamo, o Signore, l’azione della tua misericordia diriga i nostri cuori: poiché senza di Te non possiamo piacerti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.

Il Paralitico che porta il suo letto
è il soggetto del Vangelo di oggi e dà il nome alla decimaottava domenica dopo Pentecoste. Si è notato che l'ordine del Messale colloca questa domenica dopo le quattro Tempora di autunno. Non discuteremo coi liturgisti del Medio Evo, per sapere se ciò si deve al fatto di aver preso il posto della domenica che seguiva sempre l'ordinazione dei sacri ministri, nel modo che altrove abbiamo spiegato (Sabato delle quattro Tempora d'Avvento). Antichissimi manoscritti, Sacramentari e Lezionari la chiamano con questo nome, usando la formula ben nota: Dominica vacat [1].

sabato 21 settembre 2024

Pensiero unico

Qui l'indice della realtà distopica.
Pensiero unico

L’ideologia dei diritti umani è il perfetto equivalente, nelle società del capitalismo avanzato, del marxismo leninismo nei regimi del socialismo reale.
Un’ideologia, cioè, che trova la completa unanimità nell’opinione pubblica e che viene considerata sacra, inviolabile, indiscutibile, sebbene non lo sia affatto.
Non c’è stata una sola guerra della Nato, dagli anni Novanta ad oggi, che non si sia giustificata in nome dei diritti umani (e qualche volta anche dell’”esportazione della democrazia”).
Non c'è politica folle, legge folle, sentenza folle, azione folle che non sia stata giustificata in nome dei diritti umani.

È necessario “rinnovare una viva fede nella presenza reale di Cristo” nell'Eucaristia.

Articolo datato ma ancor più valido oggi che la situazione è ulteriormente degenerata. Riflessione dell'allora Segretario della Congregazione del Culto Divino. A proposito dell'inginocchiarsi [vedi].

È necessario “rinnovare una viva fede nella presenza reale di Cristo” nell'Eucaristia.

Città del Vaticano, 30 gennaio 2008 (ZENIT.org).- È necessario “rinnovare una viva fede nella presenza reale di Cristo” nell'Eucaristia, afferma monsignor Malcolm Ranjith, Segretario della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti.
È quanto sostiene l'Arcivescovo nella prefazione al libro “Dominus Est - Riflessioni di un Vescovo dell'Asia Centrale sulla sacra Comunione” (Libreria Editrice Vaticana), scritto da monsignor Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare di Karaganda (Kazakistan) [qui].

Monsignor Ranjith critica l'abbandono di pratiche quali l'inginocchiarsi per ricevere la Comunione o la ricezione in mano, avvertendo che possono condurre a un indebolimento di quell'atteggiamento di rispetto che è invece necessario quando ci si accosta alle sacre specie.
Questa situazione, spiega l'Arcivescovo, porta non solo a riflettere sulla “grave perdita di fede”, ma anche “sugli oltraggi e offese al Signore che si degna di venirci incontro volendo renderci simili a lui, affinché rispecchi in noi la santità di Dio”.

I parrocchiani dell’Arcidiocesi di Saint Louis si appellano al Vaticano contro la cancellazione della Santa Messa antica e la chiusura della Parrocchia

Nella nostra traduzione da Lifesitenews un articolo riguardante l’opposizione di fedeli cattolici tradizionali alla decisione di cancellare le celebrazioni della Santa Messa antica nella chiesa parrocchiale in una diocesi del Missouri, nonostante vi si fosse sviluppata una fiorente comunità. Ma ciò che più sconcerta ed indigna è la motivazione... Qui l'indice dei precedenti.

I parrocchiani dell’Arcidiocesi di Saint Louis si appellano al Vaticano 
contro la cancellazione della Santa Messa antica e la chiusura della Parrocchia

I parrocchiani dell’Arcidiocesi di Saint Louis si sono rivolti alla corte suprema di diritto canonico del Vaticano, per far revocare la chiusura di una chiesa parrocchiale ricca di una fiorente comunità legata alla Santa Messa tradizionale, da parte di mons. Mitchell Thomas Rozanski, Arcivescovo metropolita di Saint Louis.

Si tratta della fiorente Parrocchia di Saint Barnabas a O’Fallon, nel Missouri, alla periferia di Saint Louis che, al momento della chiusura avvenuta lo scorso anno con decreto di mons. Mitchell Thomas Rozanski, offriva esclusivamente la Santa Messa Tradizionale.

venerdì 20 settembre 2024

Il Parlamento europeo decide di attaccare la Russia

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Il Parlamento europeo decide di attaccare la Russia

La risoluzione appena approvata in parlamento europeo (“non vincolante”, ipocriti!) autorizza gli ucraini a colpire la Russia con armi occidentali. «Senza l’abolizione dei limiti sulle armi, l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture».

La maggioranza è stata ampia sul sostegno all’Ucraina: 415 a favore, 131 contrari, 51 astenuti. Mentre si è ridotta sul paragrafo 8 (quello che autorizza all’uso delle armi occidentali sul territorio russo): 377 voti a favore, 191 contrari, 51 astenuti.

Mons. Chaput / Il papa e le altre religioni

Nella nostra traduzione da First Things l’articolo scritto da Mons. Charles Chaput, Arcivescovo emerito di Filadelfia sulle recenti affermazioni di Bergoglio, dichiarando “Che tutte le religioni abbiano lo stesso valore è un’idea straordinariamente sbagliata sostenuta dal successore di Pietro”. L'autorevole prelato riafferma la verità; ma con alcune espressioni dubitative ed edulcoranti, toglie vigore alla sua presa di posizione. Precedenti quiqui - qui - qui.

Il papa e le altre religioni

Papa Francesco ha l’abitudine, ormai consolidata, di dire cose che lasciano gli ascoltatori confusi e spinti a sperare che intenda qualcosa di diverso da ciò che ha detto effettivamente.
Al termine del suo recente viaggio a Singapore, il Papa ha lasciato le sue osservazioni rivolte ad un gruppo interreligioso di giovani e ha offerto alcune riflessioni generiche sulla religione. Poiché i suoi commenti erano estemporanei, mancano naturalmente della precisione normalmente propria di un testo preparato, e quindi si spera che ciò che ha detto non sia esattamente ciò che intendeva.

Don Rino Lavaroni. Ricordo dello storico cappellano della Messa in rito antico a Udine

Riprendo, per condividere, da Una Voce Italia, Associazione per la salvaguardia della liturgia latino-gregoriana, la bellissima testimonianza che segue, felice di conoscere e ricordare anche nella preghiera, un sacerdote secondo il cuore del Signore. Certa che, nella Comunione dei santi non si dimenticherà neppure di noi.

Don Rino Lavaroni. Ricordo dello storico 
cappellano della Messa in rito antico a Udine

Il giorno 15 Agosto 2024, festa in cui commemoriamo la preziosa morte, e gloriosa Assunzione al Cielo della Beatissima Vergine Maria, verso le tre del pomeriggio, circa horam Nonam (Matth. 27,46), l’ora in cui morì nostro Signore, ha reso l’anima a Dio, in pace e in preghiera, don Rino Lavaroni, all’età di ottantun’anni.

Nato a Remanzacco (Udine) il 16 Aprile 1943, entrato bambino nel Seminario di Udine, di cui assistette all’inaugurazione del nuovo palazzo nel 1956 alla presenza del card. Roncalli, ordinato sacerdote il 2 Aprile 1967, svolse il suo ministero per gran parte fuori dal Friuli: prima in Toscana, nella Diocesi di Prato, per la quale fu ordinato, poi, per trentacinque anni, negli Stati Uniti d’America, nell’Arcidiocesi di Newark: in ultimo fu parroco presso la comunità italiana del Sacratissimo Rosario in Jersey City.

Nel 2001 fu testimone dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle, forte esperienza su cui rilasciò più volte interviste.
In seguito, tornato in Italia, superò una grave malattia, cui ne succedettero altre, sopportate cristianamente e vinte, sino all’ultima, che gli fu fatale.
Nonostante fosse rimpatriato per ragioni di salute, stabilendosi nella casa paterna di Remanzacco, e già avanzando l’età, non rinunziò al suo santo servizio di pastore.

giovedì 19 settembre 2024

Furto di ostie in Italia, per messe nere

Leggo e traduco da Medias Press Info una notizia che non ci lascia indifferenti e suscita un supplemento di preghiere di riparazione.

Furto di ostie in Italia, per messe nere

In Italia, così come in Francia e in altri Paesi dell’Europa occidentale, assistiamo a una crescente ondata di attacchi anticristiani, soprattutto atti di vandalismo contro le chiese.

Le profanazioni vengono spesso compiute in uno spirito di odio religioso e anche i satanisti sono tra i principali autori degli attacchi. Come a Lecce, dove è avvenuta una grave profanazione.

Il Vescovo di Lecce, Michele Seccia, ha informato l'opinione pubblica di un grave incidente accaduto all'interno della cappella dell'ospedale della città salentina. Ignoti hanjo trafugato le ostie dal tabernacolo e le pissidi dalla sagrestia. Un furto compiuto molto probabilmente per scopi satanici.

Invocando la Croce

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing una riflessione sulla Croce, festeggiata e ricordata nei giorni scorsi [qui - qui], da far nostra e meditare.

Invocando la Croce
Padre Brian A. Graebe

Solo se ci identifichiamo con la Croce di Cristo e la abbracciamo, prendendola, portandola e facendola nostra, possiamo sperare di condividere il suo trionfo.

Nella sua autobiografia, Winston Churchill racconta un episodio risalente ai suoi primi giorni di scuola, in cui si trovò costretto a rifiutare il sostantivo latino mensa. Quando un Churchill perplesso chiese perché il caso vocativo fosse tradotto "O tavolo", il docente rispose con naturalezza che era quello il modo in cui ci si rivolgeva a un tavolo. Dopo aver obiettato che non parlava ai tavoli, Churchill ricevette un rimprovero per impertinenza e per il avversione per i classici.

mercoledì 18 settembre 2024

Le quattro tempora di Pentecoste (mercoledì, venerdì, sabato)

Ripubblico, per rispolverare e per chi leggesse solo ora. Per meglio conoscere l'Anno Liturgico e le sue gemme spirituali. Pratiche abbandonate con il Novus Ordo; ma tuttora vive in chi custodisce la Tradizione. Qui le Quattro tempora di Quaresima. Qui le Quattro Tempora di Avvento e quelle di Pentecoste (precedente) [qui]. Trovate, alla nota 2, un mio vecchio lavoro sul parallelo tra shavuot (che vedete richiamata nella Liturgia del sabato) e pentecoste.

Le quattro tempora di Pentecoste
(mercoledì, venerdì, sabato)


Le Quattro Tempora sono, giusta il rito romano, quattro periodi durante le quattro diverse stagioni (la I settimana di Quaresima per la primavera, l'Ottava di Pentecoste per l'estate, la settimana dopo l'Esaltazione della Croce per l'autunno e la III settimana d'Avvento per l'inverno), durante i quali tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) vengono dedicati a particolari digiuni e preghiere per consacrare a Dio i diversi tempi dell'anno, e specialmente per invocare la protezione sui campi e i raccolti. Queste "solennità rurali", che anticamente erano considerate di origine apostolica, si formano a Roma attorno al III secolo (la tradizione basata sul Liber Pontificalis ne attribuisce l'introduzione a Papa Callisto I; altri, addirittura a Papa Silicio, alla fine del secolo seguente, nell'ambito delle controversie coll'eretico Gioviniano circa l'utilità dei digiuni): in tale epoca esistevano solo tre tempora, e la quarta fu aggiunta in seguito per amor di simmetria: nel pieno V secolo Papa S. Leone Magno riferisce in un sermone l'esistenza di quattro periodi stagionali di digiuno, jejunum I, IV, VII et X mensis (che facendo partire l'anno a marzo, siccome era nell'antico calendario romano, combaciano perfettamente coi periodi attualmente osservati).
D'origine romana quindi, le quattro tempora si sono diffuse nei secoli successivi nel resto dell'Occidente (a Napoli nel VII secolo; in Inghilterra tra VII-VIII; in ambito gallicano nell'VIII; in quello ispanico e mozarabico nel XI; a Milano invece, nel rito ambrosiano, comparvero, con carattere esclusivamente penitenziale e non liturgico, solo attorno al XII secolo).
Attorno al 490 Papa Gelasio prescrisse di conferire le ordinazioni diaconali e sacerdotali nelle veglie notturne dei sabati delle Tempora, pratica spesso ancor oggi osservata.

Mons. Viganò / In hoc signo vinces. Omelia nella festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Indice agli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò / In hoc signo vinces
Omelia nella festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Tum Heraclius, abjecto amplissimo vestitu detractisque calceis ac plebejo amictu indutus,
reliquum viæ facile confecit, et in eodem Calvariæ loco Crucem statuit, unde fuerat a Persis asportata.
Itaque Exaltationis sanctæ Crucis solemnitas, quæ hac die quotannis celebrabatur,
illustrior haberi cœpit ob ejus rei memoriam,
quod ibidem fuerit reposita ab Heraclio, ubi Salvatori primum fuerat constituta.
Lect. VI – II Noct.
Nel settimo mese, durante la festa dei Tabernacoli, Salomone aveva compiuto i riti di consacrazione dell’antico Tempio (1 Re 8, 2 e 65); il 14 Settembre 335, nella stessa ricorrenza, Costantino aveva dedicato la Basilica del Santo Sepolcro, per simboleggiare come il luogo della Sepoltura – il Martyrium – e della Resurrezione – l’Anastasis – costituissero il nuovo Tempio di Gerusalemme. La Basilica romana della Santa Croce venne edificata dall’imperatrice Sant’Elena per accogliere le reliquie del Sacro Legno dopo il suo ritorno dal viaggio in Terra Santa, nel 325. Fu lì che il culto della Croce di Cristo si diffuse nell’orbe cattolico – come ricorda Dom Prosper Guéranger [qui] – perdurando sino ad oggi. Nel 614 il re persiano Cosroe II invase Gerusalemme, distrusse la Basilica costantiniana, si impossessò della Vera Croce e – in un gesto di empietà che suscitò lo sdegno dei fedeli – usò quel legno benedetto per ricavarne il proprio seggio. Nel 628 l’imperatore Eraclio vinse e decapitò Corsoe, riconquistò Gerusalemme, ricostruì la Basilica del Santo Sepolcro e portò a Bisanzio – abjecto amplissimo vestitu detractisque calceis ac plebejo amictu indutus, scalzo e vestito da pellegrino – le preziose reliquie della Santa Croce.

Diebus Saltem Dominicis — 17a domenica dopo Pentecoste: spade di dolore e di gioia

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui. La Meditazione per la stessa domenica dello scorso anno qui

Diebus Saltem Dominicis —
17a domenica dopo Pentecoste: spade di dolore e di gioia


Nell’emisfero settentrionale, il cui ritmo solare domina lo sviluppo del calendario della Chiesa romana, ci stiamo muovendo inesorabilmente verso l’autunno. Influenzati dalla stagione, come afferma il commentatore del XX secolo Pius Parsch, non sorprende che iniziamo a ricevere più accenni al tempo del raccolto della Chiesa, la Seconda Venuta.
Intróitus
 Ps.118, 137 et 124 - Iustus es, Dómine, et rectum iudícium tuum; fac cum servo tuo secúndum misericórdiam tuam. 
Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri… 
Ps.118, 137 et 124 - Iustus est, Dómine,…
Introito
Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo giudizio; agisci col tuo servo secondo la tua misericordia.
Sal. 118, 1 - Beati gli uomini retti: che procedono secondo la legge del Signore. Gloria al Padre… Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore,…

martedì 17 settembre 2024

Arciv. Viganò / L’affermazione di Bergoglio che “tutte le religioni sono un cammino verso Dio” è apostasia

La dichiarazione che segue è la traduzione di un post di Mons. Carlo Maria Viganò pubblicato su X il 13 settembre scorso. Qui l'indice dei precedenti e correlati.
Arciv. Viganò: L’affermazione di Bergoglio che 
“tutte le religioni sono un cammino verso Dio” è apostasia

Io sono la via, la verità e la vita.
 Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
(Giovanni 14:6)
Bergoglio, con le sue empie affermazioni rivolte ai giovani di Singapore, secondo cui “tutte le religioni sono un cammino verso Dio”, offende la Maestà di Dio, tradisce la Rivelazione divina, calpesta i principali Misteri della nostra Fede e annulla il Sacrificio redentore del Figlio di Dio, Nostro Signore Gesù Cristo.

Le sue parole menzognere sono particolarmente insidiose perché rivolte alle nuove generazioni, che Bergoglio inganna facendo credere che sia possibile salvarsi senza riconoscere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, l’unico Salvatore, e che la sua Chiesa è l’unica arca di salvezza. Io sono la porta (Gv 10,9) ha detto Nostro Signore di se stesso. Negare questa verità significa apostatare dalla Fede e calpestare la Croce. Farlo dal Soglio più alto è uno scandalo di gravità inaudita, superato solo dal silenzio pavido o complice della maggioranza dell’Episcopato. La “passio Ecclesiæ” si compie nel tradimento di un’autorità usurpata, di un nuovo Sinedrio altrettanto apostata.

17 settembre: Sant'Ildegarda di Bingen, vergine e dottore della Chiesa

"O homo, aspice hominem! Homo enim coelum et terram. Atque alias facturas in se habet et forma una est, et in ipso omnia latent./ O persona umana, guarda la persona che sei! La persona umana, infatti, è cielo e terra. E tutte le altre creature ha in sé ed è un'unica forma, e in sé tutto è nascosto." (Sant'Ildegarda di Bingen, Dottore della Chiesa, nel suo giorno di festa).  Precedenti qui - qui - qui - qui - qui

17 settembre: Sant'Ildegarda di Bingen, 
vergine e dottore della Chiesa.

Inno alla forza della vita (“Liber divinorum operum, pars I, visio I, PL 741C-744A”):
«E vidi come nel centro dell’aria australe un’immagine nel mistero di Dio bella e mirabile, di forma simile a quella umana, il cui volto era così bello e splendente, che è più facile fissare il sole che non quel volto. Così parlò l’immagine, che comprendiamo essere l’amore, che rivela il suo nome come vita di fuoco della sostanza divina e narra i molteplici effetti della sua potenza sulle nature e le qualità delle creature: "Io sono la suprema forza di fuoco che ho acceso tutte le scintille viventi, in nessuna cosa mortale ho posto il mio soffio, le distinguo nel loro essere, ed ho ordinato rettamente con le mie penne più alte – cioè con la sapienza che vola – il circolo che le circonda.

Io, vita di fuoco, fiammeggio sulla bellezza dei campi, risplendo nelle acque e ardo nel sole, nella luna e nelle stelle, e con l’aereo vento suscito tutte le cose, vivificandole con la vita invisibile, che tutte le sostiene.

Paolo Pasqualucci : Cerchiamo di far chiarezza sulla nozione di Tradizione Cattolica

La trattazione che segue, di Paolo Pasqualucci, è come sempre interessante e apre con chiarezza orizzonti non eludibili, spesso inesplorati, nel panorama ecclesiale. La introduco con una premessa che cerco di condensare il più possibile. Un precedente sul tema dello stesso Autore qui.
La Tradizione non interpreta soltanto, ma contiene in sé stessa la Rivelazione, esattamente come e quanto la Scrittura. La Verità rivelata, pur inverata nell’oggi di ogni generazione, appartiene all’eternità. Altrimenti cosa trasmette la Chiesa a questa generazione e a quelle che verranno: solo un’esperienza soggettiva di stampo storicista di conio conciliare? Invece, le è proprio esercitare una funzione sempre in vigore, il cui atto è definito attraverso l'oggetto, ovvero attraverso le verità rivelate e tramandate. Ma ora è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa pellegrina nel tempo e trasferito attraverso la prassi – la famigerata pastorale – dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza. È il frutto della dislocazione della divina Monotriade, come illustra 'sapientemente' Romano Amerio: « Alla base del presente smarrimento vi è un attacco alla potenza conoscitiva dell’uomo, e questo attacco rimanda ultimamente alla costituzione metafisica dell’ente e ultimissimamente alla costituzione metafisica dell’Ente primo, cioè alla divina Monotriade. [...] Come nella divina Monotriade l’amore procede dal Verbo, così nell’anima umana il vissuto dal pensato. Se si nega la precessione del pensato al vissuto, della verità alla volontà, si tenta una dislocazione della Monotriade ». Intuibile il sovvertimento della realtà che ne deriva e che è la cifra del nostro tempo. (Maria Guarini, La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II, Ed. DEUI, Rieti, 2012, pag. 119).

Paolo Pasqualucci :
Cerchiamo di far chiarezza sulla nozione di Tradizione Cattolica
Sommario : Un concetto di tradizione del tutto anomalo – L’innovazione apportata dal Concilio – La nozione di “tradizione vivente” impossibile come “luogo teologico” – L’idea di tradizione – Il concetto cattolico di tradizione – La tradizione cattolica è innanzitutto custodia del Deposito della Fede – Il concetto di tradizione di san Paolo, esso stesso parte della Rivelazione – Infelice interpretazione della tradizione da parte del cardinale Müller – Tradizione divina e tradizione ecclesiastica – In passato i mutamenti liturgici erano rari, esteriori e piuttosto modesti – Contro la Tradizione della Chiesa, la ‘Sacrosanctum Concilium’ ha voluto riformare l’intera liturgia secondo lo spirito del mondo.
‘Chiesa e Postconcilio’ ha opportunamente pubblicato, il 27 agosto 2024, il cap. XVII della Lettera aperta ai cattolici perplessi di Mons. Marcel Lefebvre [qui], libro apparso in francese nel 1985 e nel 1987 in traduzione italiana. Il capitolo è dedicato alla nozione della vera tradizione cattolica, costituita dal “deposito della fede trasmesso dal magistero di secolo in secolo”, deposito di origine divina, atemporale ed irriformabile. In nome del vero concetto cattolico della Tradizione, mons. Lefebvre illustra anche “la vera obbedienza”, nel cap. XVIII del libro. Essa implica che il credente non può seguire i suoi Pastori quando malauguratamente vogliano imporre novità ostili o contrarie al Deposito della Fede e quindi alla Tradizione della Chiesa. In nome del Vaticano II indubbiamente si è fabbricata una nuova religione “liberale e modernista, seminatrice di discordia”, ha sottolineato mons. Lefebvre. Un vero cattolico ha il dovere di rifiutarla. Il suo dovere è quello di restar fedele alla vera Tradizione della Chiesa, cominciando dalla plurisecolare S. Messa di rito romano antico.