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lunedì 30 settembre 2019

Il Cardinal Zen afferma: “Roma ha svenduto la Chiesa cinese”

Nella nostra traduzione da Curch Militant l'articolo che segue di William Mahoney, Ph.D. Qui potete trovare l'indice dei precedenti, in calce ad un messaggio del Card. Zen

HONG KONG (ChurchMilitant.com) – Il Cardinal Joseph Zen ha criticato di nuovo il Vaticano per il suo silenzio sulle traversie dei cattolici cinesi.
In una recente intervista rilasciata a La Vie, il prelato di Hong Kong ha parlato del movimento locale contro l’ammenda alla legge di estradizione e delle reazioni del Vaticano.
“Dall’inizio della mobilitazione”, ha dichiarato Zen, “la Santa Sede non ha pronunciato una sola parola. Roma non si azzarda più a criticare il governo della Cina, a cui ha svenduto la Chiesa cinese.
Il movimento si è intensificato a Hong Kong a partire dal 31 agosto, giorno in cui la polizia ha effettuato un raid in una metropolitana.

I 'Guerrieri del Rosario' Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Domani 1 ottobre, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 7:00am (ora locale) a Roma e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.
Questo mese preghiamo specialmente per la Chiesa cattolica per sventare l'approvazione di seri errori teologici ed eresie nel Sinodo per l'Amazzonia.
Per ricevere il link per collegarsi in streaming qui. In differita qui
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre due anni. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle vicende che vedono il nostro Cardinale impegnato a riaffermare con parresìa l'insegnamento costante della Chiesa. Ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ». Senza dimenticare le forze oscure che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese e l'Europa intera.
Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 150.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

domenica 29 settembre 2019

Senza tregua il quotidiano stillicidio da un Soglio inedito e anomalo...

Oggi, festa di San Michele Arcangelo, in piazza San Pietro è approdato un barcone di clandestini. Una scultura in bronzo voluta da Papa Francesco per simboleggiare il piano a lungo termine supportato dall’attuale pontefice: meticciare l’Europa per mezzo dell’immigrazione [qui].
Manca però la maggioranza di giovani maschi palestrati con gli smartphone e le collanine d'oro.
Commenta Silvio Brachetta: "La retorica, a quanto pare, è artefice di quella persuasione che induce a credere, ma che non insegna nulla intorno al giusto e all’ingiusto". (Socrate)

Lega Siena: “No all’immagine della Madonna durante una canzone sulla marijuana”

Da Lega Siena riceviamo e pubblichiamo, per non accettare il vile silenzio, condannare l'accaduto e adoperarci per tante preghiere di riparazione.

Bright, la notte dei ricercatori è una bella iniziativa che ha il pregio di divulgare la cultura scientifica e di avvicinarla alle giovani generazioni. Anche quest’anno però ci dispiace dover prendere le distanze da un episodio assolutamente fuori luogo. Nel corso del concerto di ieri sera in piazza del campo, la band che suonava sul palco ha sentito l’esigenza di esprimere la propria “arte” proiettando una immagine della Madonna durante un brano che fa esplicito riferimento al consumo di marijuana. Chissà cosa avranno pensato tutti quei censori che sono subito pronti a condannare Matteo Salvini perché ha il rosario in tasca? Dileggiare i simboli religiosi è arte, mentre farci affidamento è volgare propaganda? Siena e la sua storia non hanno nulla a che fare con questi pseudo-artisti, ci auguriamo che per la prossima volta il Rettore dell’università e gli organizzatori trovino il tempo di farsi raccontare il secolare legame tra Siena e Maria”. [“Sena vetus civitas Virginis” (Antica Siena, città della Vergine) -ndr]

L'Osservatorio di Bioetica di Siena esprime il proprio sgomento sul “suicidio assistito”

L'Osservatorio di Bioetica di Siena esprime il proprio sgomento di fronte al pronunciamento della Corte Costituzionale sul cosiddetto “suicidio assistito”. Con sentenza storica i giudici costituzionali hanno ritenuto “non punibile a determinate condizioni" l’assistenza al suicidio prevista dell’articolo 580 del codice penale.
Dallo scarno comunicato emesso si evince che la Corte:
  • ha demandato al giudice la responsabilità di applicare o meno il citato articolo 580 del codice penale, introducendo quindi un criterio di discrezionalità in una materia delicatissima e potenzialmente fonte di abusi. 
  • fa riferimento alla legge sul consenso informato e sulle palliative, mentre purtroppo la realtà del nostro Paese è che le cure palliative sono ancora largamente non erogate. 
  • prevede il ruolo attivo del Servizio Sanitario Nazionale nella fornitura del suicidio assistito ma non cita più l’obiezione di coscienza per i medici. 
  • Infine, cosa gravissima, contempla tra le situazioni che rendono non punibile l’assistenza al suicidio, oltre alla sofferenza fisica causata da malattia irreversibile (NB: quindi anche malattie come il diabete) anche quella psicologica.
Si confermano quindi i timori espressi alla vigilia della sentenza: da oggi in Italia sarà molto più facile indurre al suicidio le persone deboli, fragili e perché no, quelle che sono “di peso”.
La Corte ha intrapreso una strada pericolosissima che segna la fine della civiltà, la fine della tutela del diritto alla vita, fino ad oggi costituzionalmente garantito e protetto.

sabato 28 settembre 2019

La morsa sempre più soffocante dei guardiani del regime

Riprendo il testo che segue segnalato da un lettore.

Non sono né allarmista e meno ancora complottista. Anzi d’abitudine sono ottimista e vedo sempre in positivo. Ora, viceversa, sono seriamente preoccupato dall’attuale regime – perché di regime ormai si tratta – che mostra apertamente il suo volto truce ed oppressivo.
È difficile indicare tutti i “segni” della attuale deriva antidemocratica e illiberale. Basta riflettere sul progetto di tassare i prelievi bancari e cioè tassare il nostro denaro che è già al netto di tante e diverse tasse ferocissime. Si dice che questo serve come strumento antievasione. Non è assolutamente vero. L’evasione la si fa e la si deve combattere in altro modo. Questa nuova e ignobile misura è una spudorata misura di controllo, di ricatto e di condizionamento per i cittadini [e segnatamente per le fasce più deboli]. Non ci si dimentichi quello che è accaduto in Grecia.
A questo si aggiungono le misure repressive adottate dalla cosiddetta “rete”. Mi riferisco ai “social”. Il regime si è reso conto della loro pervasività e di quanto essi contrastino efficacemente l’asservimento della stampa e delle reti televisive. Il popolo non deve sapere i misfatti che si compiono, le ingiustizie sociali, la svendita della nostra economia, della nostra indipendenza e della sovranità dello Stato.

Appello agli Angeli contro gli spiriti dell'Amazzonia

Oggi è la festa dei Santi Arcangeli, Michele (Chi è come Dio?), Raffaele (Medicina di Dio), Gabriele (Forza di Dio). Rivolgiamo loro spesso questa invocazione: San Michele, difendici; San Raffaele, guariscici, guidaci; San Gabriele, fortificaci [vedi, sugli Arcangeli].
Fino agli anni '50 dello scorso XX Secolo, a San Michele Arcangelo erano dedicate due feste liturgiche: 8 maggio e 29 settembre. Adesso il calendario bugniniano lo costringe ad una sola ed in condominio. Nella Tradizione, il calendario liturgico dell'Antico Rito prevede per ogni Arcangelo almeno una festa: Michele il 29 settembre, l'8 maggio; Raffaele il 24 ottobre; Gabriele il 24 marzo.
L'Appello pubblicato di seguito - tra le iniziative attraverso le quali si organizza la resistenza dei fedeli in vista dell'imminente Sinodo per l'Amazzonia [qui] - è promosso da Acies ordinata [qui - qui], una coalizione internazionale di “sentinelle in piedi” della resistenza cattolica e collegato con la Tavola Rotonda, 4 ottobre promossa da Voice of the Family sul tema Our Church – reformed or deformed? Si svolgerà presso l’Hotel Massimo d’Azeglio, in via Cavour, dalle 15.00 alle 18.00 e col Convegno  5 ottobre promosso dall’Istituto Plinio Plinio Corrêa de Oliveira sul tema: Amazzonia, la posta in gioco. che si svolgerà all’Hotel Quirinale, in via Nazionale e durerà tutta la giornata dalle 9.30 alle 18.00. 

Circa duecento laici cattolici provenienti da tutto il mondo si riuniranno oggi a Castel  Sant’Angelo per rivolgere un “Appello agli Angeli”, alla vigilia del Sinodo sull’Amazzonia che si aprirà in Vaticano il 6 ottobre prossimo. I partecipanti all’evento fanno parte di una coalizione internazionale chiamata Acies ordinata che già ha svolto una manifestazione lo scorso 19 febbraio, in piazza San Silvestro, sul tema “In silenzio per rompere il muro del silenzio” [qui - qui]. Anche questa manifestazione, si svolgerà in silenzio, tra le 15 e le 16 del pomeriggio, per concludersi con il canto collettivo del “Credo”. I partecipanti sono esponenti delle più note associazioni, gruppi, e blog (compreso il nostro) che difendono la fede e la morale cattolica e la Tradizione della Chiesa.
Durante la preghiera silenziosa chiusa col corale Credo finale, nei pressi dell'Acies schierata ordinatamente, alcuni sacerdoti recitano la versione lunga della preghiera a San Michele Arcangelo di Leone XIII, per esorcizzare gli spiriti malvagi che vorrebbero corrompere la Chiesa.
Potete vedere qui il filmato.
Da Castel S. Angelo - In diretta 
Da un'altra angolazione
Appello agli Angeli

Domine, congrega nos de nationibus (Salmi 105, 47)
Il nostro è un raduno di laici cattolici, provenienti da diverse nazioni, che chiedono innanzitutto al Signore di riunire tutti i combattenti per la buona causa, al fine di formare un’unica armata contro i nemici di Dio e della Chiesa.
Schierandoci in questa piazza, vogliamo offrire un’espressione simbolica ma reale della nostra volontà di resistere e di non retrocedere nella lotta in difesa della Fede, ma il nostro raduno va oltre i confini di un luogo e di un giorno e intende raccogliere tutti i figli della Chiesa militante che a noi si uniscono nello spirito e nella preghiera.
I nemici sono penetrati all’interno della cittadella e venerano gli idoli, fin nel santuario, “ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est” (Esorcismo di Leone XIII). Ai piedi di Castel Sant’Angelo, la fortezza che tante volte ha difeso il Papato nella sua storia, invochiamo l’aiuto degli Angeli e soprattutto di san Michele, principe delle milizie celesti, affinché proteggano i difensori della Chiesa e della Civiltà cristiana e disperdano i loro nemici.
La confusione, che è il fumo di Satana, oggi avvolge il campo di battaglia. Per vincere contro le forze del caos è necessaria la purezza della dottrina, la chiarezza delle parole, la fermezza dell’esempio, l’accordo dell’animo e delle opere, perché, come insegna san Paolo: “Se la tromba di guerra dà un suono confuso, chi mai si preparerà alla battaglia?” (I Cor. 14, 8).
Perché ciò avvenga chiediamo alla Madonna, Regina degli Angeli di fare di noi, a sua immagine, oggi e sempre, una Acies Ordinata (Cantico dei Cantici 6, 3; 6,9), un esercito pronto a combattere, con quella tranquillità che nasce dalla pace di Cristo che è nei nostri cuori e che vogliamo sia estesa al mondo intero. 
Roma, 28 Settembre 2019 
Vigilia della Festa di San Michele Arcangelo

Nelle parole di un vescovo. Due diverse visioni della vita del suo fine e della sua fine

Ce ne fossero".

Lettera di S.E. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia-San Remo, pubblicata sul quotidiano Avvenire del 26/09/2019.

Caro direttore,
ho letto con grande coinvolgimento la lettera che Remo Cerato, un piemontese 58enne di Germagnano, pochi giorni fa ha pubblicato poco prima della sua morte.
Non desidero entrare in questo contesto nell’affannato dibattito sull’eutanasia, sulle specifiche mediche, sulle differenze tra sedazione continua e profonda e suicidio assistito, di nuovo così acceso in questi mesi. Soprattutto in forza della mia esperienza familiare, mi ha colpito un passaggio particolare del suo messaggio in cui scrive: «Me ne andrò incompiuto e arrabbiato, assolutamente non in pace perché subisco la mia morte come un’intollerabile ingiustizia. Lascio figli da crescere, lascio progetti incompiuti…
Nessuna compensazione di nessun’altra vita, compresa quella eventuale ‘eterna’, potrà mai risarcirmi di quanto sono obbligato a lasciare in questa!!!».
Lo scorso anno ho perso mia cognata, Ilaria, deceduta a soli 40 anni dopo una lunga malattia, lasciando mio fratello con due figli da crescere.
Sempre e in qualunque modo o tempo la morte giunga a spegnere la vita dell’uomo e della donna, noi la consideriamo un’ingiustizia, la peggiore ingiustizia, di fronte alla quale non riusciamo a trattenere il grido del nostro cuore che invano vorrebbe capire un mistero insondabile, e non riusciamo a tacitare l’angoscia della domanda che affiora dal profondo: perché? C’è un disegno dietro a tutto questo? E può essere un disegno buono? E può essere considerato compiuto in questo modo? Come scrive un poeta del nostro tempo: «C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce». È grande infatti la ferita, ma è altrettanto rassicurante quello che Gesù ci ha detto. E io lo ripeto non perché l’ho studiato nei libri di teologia o perché devo predicarlo per il ruolo che rivesto, ma perché l’ho visto, sperimentato e toccato con mano tante volte, come anche nella vita di Ilaria.

venerdì 27 settembre 2019

5 ottobre . XII Pellegrinaggio della Tradizione a Montenero

Coordinamento Toscano “Benedetto XVI”
per l'applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum

XII pellegrinaggio regionale dei cattolici legati all'antica tradizione liturgica della Chiesa

sabato 5 ottobre 2019
presso il Santuario della Madonna delle Grazie
di Montenero (Livorno), Patrona della Toscana

Il pellegrinaggio si svolgerà con i seguenti orari:
Ore 10,00 - Ritrovo dei pellegrini in piazza delle Carrozze (Montenero basso)
Ore 10,30 - Processione e salita verso il santuario, con recita del Santo Rosario.
Ore 11,30 - S. Messa tradizionale. Servizio liturgico a cura dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote                    
A seguire, pranzo al sacco oppure, per chi lo desidera, presso il Ristorante Conti, nei pressi del Santuario (menu pasto completo al prezzo fisso di euro 19). Per prenotare, si prega di scrivere a questo indirizzo (coordinamentotoscano@hotmail.it) entro lunedì 30 settembre
Ore 15,45 - Conferenza (aperta a tutti) presso il Ristorante Conti, Piazza di Montenero, 16. Relatore: Marco Tosatti. Titolo: "La Chiesa nella tempesta: manuale di sopravvivenza"
Alle solite condizioni, il Santo Padre concede ai partecipanti l'indulgenza plenaria
sono invitati a partecipare anche i fedeli cattolici non residenti in Toscana

Lo smarrimento della bellezza e questi secoli bui

Nel 1506, per decisione di Giulio II, si cominciò ad abbattere la San Piero costantiniana. La scelta fu provocata da considerazioni pratiche – l’edifico era pericolante e comunque segnato dal tempo – che tuttavia non furono decisive. La basilica avrebbe infatti potuto essere restaurata o ricostruita tal quale, come si fece nel 1823, quando San Paolo andò bruciata. 
E invece Giulio II scelse di distruggere lo scrigno più prezioso dell’orbe cattolico, il centro e il simbolo della funzione stessa del vicario di Cristo perché era sicuro che quanto avrebbe sostituto la veneranda basilica sarebbe stato infinitamente più grande, bello, degno di Roma e, per quanto è possibile attraverso i visibilia, di Dio. 

Venerdì 27 settembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profila all'orizzonte anche un problematico Instrumentum laboris [qui] per il Sinodo dell'Amazzonia del prossimo ottobre...
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte, specialmente in questi giorni, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
 Dal «Discorso sui pastori»
di Sant'Agostino, vescovo
​(Disc. 46, 20-21; CCL 41, 546-548)

giovedì 26 settembre 2019

"Io Pontefice assediato, è importante pregare per me"

(ANSA) - « È importante che la gente preghi per il Papa e per le sue intenzioni. Il Papa è tentato, è molto assediato: solo la preghiera del suo popolo può liberarlo". Lo ha detto il Papa nell'incontro con i Gesuiti nel recente viaggio in Africa. Lo riferisce su 'Civiltà Cattolica' il direttore padre Antonio Spadaro.
"Quando Pietro era imprigionato, la Chiesa ha pregato incessantemente per lui. Se la Chiesa prega per il Papa, questo è una grazia. Io davvero - dice Francesco - sento continuamente il bisogno di chiedere l'elemosina della preghiera ».
La narrazione egemone di conio sinistrorso attribuisce l'assedio a Viganò e ai cardinali, vescovi e fedeli che lo richiamano, peraltro col dovuto rispetto e adeguate motivazioni,  alla rettifica delle sue parole e atti in odore di eresia se non ormai decisamente eretiche. È da tempo che preghiamo per la sua conversione...

Difendiamo il Creato (non «l’ambiente»)

Le parole non sono mai solo parole, dovremmo essere tutti d’accordo. Ebbene, se le cose stanno così urge ribadire l’importanza – giacché l’argomento è tanto di moda – di difendere il Creato, non l’ambiente. Lungi dall’essere questione di lana caprina, il distinguo è fondamentale. Perché il Creato rinvia al Creatore: l’ambiente, al massimo, a Greta o Pecoraro Scanio. Da una parte dobbiamo cioè gratitudine all’eterna generosità del Padre, dall’altra alla temporanea autonomia di un’auto elettrica, capirai che roba; inoltre in un caso possiamo considerarci orgogliosamente i vertici di tutto ciò che esiste – addirittura «immagine e somiglianza» di Dio (Gen 1,26) –, nell’altro possiamo solo aspirare ad essere, se va bene, zelanti netturbini.
Inoltre, se so che devo tutelare il Creato so anche che Qualcuno, un giorno, me ne chiederà conto – e quindi mi adopererò con maggiore attenzione – se invece si tratta solo di proteggere l’ambiente potrò sempre dire: che me ne importa? Del resto, viviamo in un’epoca in cui è riconosciuto il «diritto» al suicidio: ma dove sta scritto, di grazia, che non posso scegliere di suicidarmi giorno per giorno, inquinando, devastando, sporcando? Chi siete voi per impedirmelo con i vostri sermoni ecologisti? Come si può vedere, quella tra Creato e ambiente tutto è fuorché una semplice distinzione. Peccato che non la faccia più nessuno, forse perché appunto il Creato ci parla dell’esistenza di Dio, e quindi implicitamente di doveri, di comandamenti e devozione incondizionata. Altro che raccolta differenziata. (Giuliano Guzzo)

Rivoluzione nella Chiesa, atto secondo: l’apostasia conclamata - don Elia

Il Sinodo per l’Amazzonia, previsto per il prossimo ottobre, è stato dichiaratamente pensato come una grande occasione per reinventare la Chiesa. I suoi promotori, a quanto pare, son convinti che la Chiesa non sia una società di origine ed essenza soprannaturali, ma una mera forma di aggregazione la cui struttura e il cui funzionamento, alla stregua di un partito politico o di un’organizzazione umanitaria, possa esser sempre modificata in base ai mutevoli orientamenti dei membri. Nel nostro caso, in verità, si tratta di un ristretto gruppo di ideologi – per lo più tedeschi o da loro formati – che vorrebbero imporre le proprie vedute a tutto il corpo ecclesiale, malgrado una posizione decisamente minoritaria. Tipico di tutti gli ambienti di mentalità marxista, questo atteggiamento non considera il popolo nient’altro che una massa da manipolare a piacimento secondo criteri stabiliti da una ristretta cerchia di intellettuali. La teologia della liberazione, anche nella variante della teologia indigenista, ne è un esempio lampante, con la sua rete di “funzionari del partito” (preti, professori, operatori pastorali) che hanno studiato in Germania o da lì hanno ricevuto le idee.

mercoledì 25 settembre 2019

L'ennesima deriva disumanizzante. La Consulta apre al 'suicidio assistito'

Ignobile la decisione della Corte Costituzionale sulla punibilità dell'aiuto al suicidio, perché stabilisce la non legittimità, in alcune condizioni, dell'articolo 580 del Codice penale che punisce l'istigazione o l'aiuto al suicidio con pene tra i 5 e i 12 anni di carcere. Si parla del cosiddetto 'suicidio assistito', edulcorato linguaggio orwelliano che introduce l'eutanasia. La questione era stata sollevata dalla Corte d'Assise di Milano nell'ambito del processo per la morte di Dj Fabo, in cui era  coinvolto un esponente del partito radicale, contesto sciaguratamente apripista per le peggiori derive promosse attraverso i supposti 'diritti' secondo un'etica falsificata.
È una vergogna che il coro unanime del politically correct tenti di impedire o soffocare la reazione negativa  di uomini e donne dotati di ragione, non necessariamente “cattolici”, ma capaci di comprendere e di fronteggiare con coraggiosa determinazione la mutazione antropologica che siamo costretti a subire, adottando una ferma obiezione di coscienza. In un quadro politico sfilacciato - in cui resta la parola al legislatore ma prevalgono strategie secondo un'allucinante inversione etica - non sarà facile.  È questo, però, anche in ambito civile, il tempo del coraggio dagli effetti ristrutturanti e non di un nuovo umanesimo disumanizzante perché senza Cristo. (Maria Guarini)

Card. Sarah. «Manipolare il Sinodo sull’Amazzonia sarebbe un insulto a Dio»

E ora anche il Card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, in una recente lunga intervista al National Catholic Register, si sofferma sulla crisi di fede nel mondo contemporaneo, spiegando perché ha deciso di scrivere il suo ultimo libro, Le soir approche et déjà le jour baisse («La sera si avvicina e il giorno volge già al declino») [qui - qui - qui]. E non manca di dire la sua anche sull'imminente Sinodo per l'Amazzonia. Vi ricordo il nutrito indice dei precedenti.
Aggiungo il link a perplessità suscitate da una precedente intervista.

Un «ateismo liquido» contagia il mondo

Sarah parla di un «ateismo liquido», che contagia il mondo, gente di Chiesa inclusa: «La profonda crisi che la Chiesa sta vivendo nel mondo e specialmente in Occidente è il frutto dell'oblio di Dio. Se la nostra prima preoccupazione non è Dio, allora tutto il resto crolla. Alla radice di tutte le crisi, antropologiche, politiche, sociali, culturali, geopolitiche, c'è l’oblio del primato di Dio. Ho cercato di mostrare in questo libro che la radice comune di tutte le crisi attuali si trova in questo ateismo fluido, che, senza negare Dio, vive nella pratica come se non esistesse».

Il cardinale spiega in dettaglio di che cosa si tratti: «Parlo di questo veleno di cui siamo tutti vittime: ateismo liquido. Si infiltra in tutto, anche nei nostri discorsi come sacerdoti. Consiste nell’ammettere, accanto alla fede, modi di pensare o di vivere radicalmente pagani e mondani. E ci convinciamo di questa convivenza innaturale! Ciò dimostra che la nostra fede è diventata liquida e incoerente! La prima riforma da fare è nei nostri cuori. Consiste nel non fare più un patto con le menzogne. La fede è sia il tesoro che vogliamo difendere sia la forza che ci consente di difenderlo».

Burke: «Nostro compito è annunciare Cristo e difendere la fede»

Intervista al card. Burke, che terrà la relazione principale alla Giornata della Bussola del 6 ottobre: «Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se un missionario ha solo l'intenzione di apprezzare le culture indigene, non solo non evangelizza ma rischia anche di perdere la fede». «Il documento di lavoro per il Sinodo sull’Amazzonia è assolutamente inaccettabile, dobbiamo fare tutto il possibile per difendere la fede cattolica nella sua integrità». «È anche disonesto presentare un Sinodo come finalizzato all’evangelizzazione dell’Amazzonia, quando poi il vero obiettivo diventa rivoluzionare tutta la Chiesa». «Non sono un nemico del Papa e non c'è alcun complotto americano. Bannon? Non sono coinvolto con gente che lavora per distruggere la Chiesa».

Burke: «Nostro compito è annunciare Cristo e difendere la fede»

«Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se noi non menzioniamo Cristo, perché la gente dovrebbe chiederci di Lui?». Il cardinale Raymond Leo Burke, statunitense, introduce così il tema dell’evangelizzazione che sarà al centro della Giornata della Bussola che si svolgerà il 6 ottobre presso la Comunità Shalom-Regina della Pace a Palazzolo sull’Oglio (Bs). “Fino ai confini della terra” è il tema della Giornata e anche il titolo della relazione che proprio il cardinale Burke svolgerà il 6 mattina.

martedì 24 settembre 2019

«La fedeltà al Papa ci impone chiarezza sulla fede»

Riprendiamo da La Bussola quotidiana il testo che pubblichiamo di seguito: la professione di fede - in tutta chiarezza e fedeltà - del card. Burke e di Mons. Schneider, in modo che il Santo Padre possa inequivocabilmente rifiutare gli evidenti errori dottrinali dell’Instrumentum Laboris» del Sinodo sull’Amazzonia.
Qui indice precedenti.
Qui l'intervista al card. Burke, che terrà la relazione principale alla Giornata della Bussola del 6 ottobre:  «Il Signore ci ha detto di andare in tutto il mondo per battezzare le genti, questo è molto chiaro, questo è il nostro compito». «Se un missionario ha solo l'intenzione di apprezzare le culture indigene, non solo non evangelizza ma rischia anche di perdere la fede». «Il documento di lavoro per il Sinodo sull’Amazzonia è assolutamente inaccettabile, dobbiamo fare tutto il possibile per difendere la fede cattolica nella sua integrità». «È anche disonesto presentare un Sinodo come finalizzato all’evangelizzazione dell’Amazzonia, quando poi il vero obiettivo diventa rivoluzionare tutta la Chiesa». «Non sono un nemico del Papa e non c'è alcun complotto americano. Bannon? Non sono coinvolto con gente che lavora per distruggere la Chiesa». 

«La fedeltà al Papa ci impone chiarezza sulla fede»
«Noi, come fratelli del Collegio episcopale, parliamo con rispetto e amore, in modo che il Santo Padre possa inequivocabilmente rifiutare gli evidenti errori dottrinali dell’Instrumentum Laboris» del Sinodo sull’Amazzonia. « La Parola di Dio ci insegna, attraverso gli Apostoli, ad essere certi, fermi e senza compromessi riguardo alle verità universali e immutabili della nostra Fede». Il cardinale Burke e monsignor Schneider scrivono un chiarimento su cosa significhi essere fedeli al Sommo Pontefice.
Nessuna persona onesta può più negare la confusione dottrinale - quasi generale - che ai nostri giorni regna nella vita della Chiesa. Ciò è dovuto in particolare alle ambiguità riguardanti l’indissolubilità del matrimonio, relativizzata attraverso la pratica dell’ammissione alla Santa Comunione di persone che convivono in unioni irregolari; a causa della crescente approvazione degli atti omosessuali, che sono intrinsecamente contrari alla natura e alla volontà rivelata di Dio; a causa di errori riguardanti l’unicità di Nostro Signore Gesù Cristo e la sua opera redentrice, relativizzata attraverso affermazioni erronee sulla diversità delle religioni e in particolar modo a causa del riconoscimento di diverse forme di paganesimo e delle loro pratiche rituali tramite l’Instrumentum Laboris per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica.

Rammentando il 5 ottobre. “La povertà vera di oggi, è quella di un mondo senza Dio! Parlateci di Lui, pastori, ci renderete davvero ricchi”

Ricordiamo la preghiera del 5 ottobre prossimo.

Ѐ stato papa Francesco di ritorno dal suo viaggio in Africa a dichiarare che le critiche possono essere benvenute, se sono fatte per amore della Chiesa. Ha detto tra l’altro: “Le critiche aiutano e quando uno riceve una critica, subito deve fare autocritica. Io sempre delle critiche vedo i vantaggi. Delle volte ti arrabbi, ma i vantaggi ci sono”.
Nella medesima occasione ha raccontato un interessante aneddoto: “è stato il popolo di Dio a salvare dagli scismi. Gli scismatici sempre hanno una cosa in comune: si staccano dal popolo, dalla fede del popolo di Dio. E quando nel Concilio di Efeso c’era la discussione sulla maternità divina di Maria, il popolo – questo è storico – era all’entrata della cattedrale quando i vescovi entravano per fare il concilio. Erano lì con dei bastoni. Li facevano vedere ai vescovi e gridavano “Madre di Dio! Madre di Dio!”, come per dire: se non fate questo vi aspettano… Il popolo di Dio sempre aggiusta e aiuta”.

Ecco le tante persone semplici, del popolo di Dio, che si stanno organizzando per una preghiera pubblica, il 5 ottobre, alle ore 14.30, in largo Giovanni XXIII a Roma (vedi qui e a lato la mappa: cliccare sull'immagine per ingrandire), hanno proprio questo spirito di critica costruttiva: rendere pubblico, senza bastoni, ma con un “semplice rosario”, il loro scoramento, la loro confusione, la loro paura… La barca di Pietro barcolla, “sembra quasi affondata”, come ha dichiarato recentemente Benedetto XVI  [vedi], e il fatto che si parli spesso, anche pubblicamente, di scisma, lo dimostra.

lunedì 23 settembre 2019

Jonathan B. Coe. Il coraggio del vescovo Schneider

Riprendiamo da Stilum Curiae, un articolo apparso sulla rivista Crisis Magazine col titolo The Courage of Bishop Schneider [qui]. Riguarda appunto mons. Athanasius Schneider, che si è sempre distinto per il suo coraggio non avendo mai esitato né temuto di riaffermare le verità cattoliche, contro le ambiguità, le confusioni e le deviazioni che in questo pontificato sono arrivate a un punto limite. Lo ha fatto in innumerevoli interventi da noi regolarmente pubblicati, per consultare i quali vi invito ad usare il motore di ricerca interno. Aggiungo che l'immagine scelta mi è molto cara, perché mostra l'anello episcopale di mons. Schneider che ha la peculiarità di riportare l'immagine dell'Immacolata. Cliccando per ingrandire è riconoscibile; ma sotto riporto anche quella del dettaglio.

Jonathan B. Coe. Il coraggio del vescovo Schneider

Nella storia della Chiesa, i cattivi vescovi non sono certo una novità. Gli storici stimano che, quando l’eresia ariana scosse la cristianità nel IV secolo, i quattro quinti dell’episcopato scelsero l’apostasia. Quando re Enrico VIII [1491-1547] impose ai vescovi il «giuramento di successione» [con il quale si riconosceva la legittimità di Anna Boleyn (1507-1536) come moglie del re e della sua prole per l’eredità al trono], tutti i vescovi accettarono di farlo tranne uno. Per questo suo rifiuto di rinnegare la propria fedeltà al pontefice, John Fisher [1469-1535], vescovo di Rochester, subì il martirio nel 1535 e, esattamente 400 anni dopo, fu canonizzato da papa Pio XI [1922-1939].
Non c’è dubbio che la maggioranza dei vescovi della nostra epoca rimanga nel proprio cuore fedele all’ortodossia delle fede. Ma, probabilmente, non si arriverebbe al 20% se volessimo contare chi, tra loro, è disposto a far sentire la propria voce a difesa di quell’ortodossia.

Andrea Tornielli, Direttore editoriale Dicastero Vaticano per la comunicazione: “I sacerdoti sposati sono una possibile opzione per l’Amazzonia”

Nella nostra traduzione da Catholic News Agency un articolo da cui emergono dichiarazioni di Andrea Tornielli, nella sua qualità di direttore editoriale del Dicastero Vaticano delle comunicazioni, sul fatto che i sacerdoti sposati saranno oggetto di discussione durante il prossimo Sinodo per l'Amazzonia (Roma, 6 / 27 ottobre), con la precisazione che il Sinodo non ha potere deliberativo. In nota trovate molti interessanti link a contenuti del blog sui riferimenti citati.

Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero Vaticano per la comunicazione, ha detto che i sacerdoti sposati saranno oggetto di discussione durante il prossimo Sinodo dei vescovi per l'Amazzonia, che si terrà dal 6 al 27 ottobre a Roma, ma ha fatto notare che il Sinodo non ha potere decisionale in materia.

Nel corso di un'intervista dello scorso 19 settembre, pubblicata sulla pagina Facebook della Conferenza episcopale brasiliana, Tornielli ha detto: “Il Sinodo discuterà la possibilità, per territori come l’Amazzonia, di proporre l’ordinazione di uomini sposati. Cioè l’ordinazione di catechisti, persone anziane che hanno già un ruolo di responsabilità in diverse comunità. Ma non è una decisione già presa, né è certo che il Sinodo arriverà a quella decisione”. E ha aggiunto: “In ogni caso non sarebbe una decisione del sinodo, ma sarebbe una decisione del papa”. 

domenica 22 settembre 2019

Thomas Farr. Il totalitarismo cinese e la testimonianza cattolica

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing (21 settembre 2019) una importante analisi della situazione del cattolicesimo in Cina.
Mentre lo scorso luglio si diffondevano notizie entusiaste sulla “prima volta” di una mostra dei Musei Vaticani a Pechino e sulla “prima volta” di una conferenza su papa Francesco all’università di Pechino, ad AsiaNews giungevano voci sul soffocamento lento e inesorabile della Chiesa cinese, sia ufficiale che sotterranea. Il nucleo di questo soffocamento è il termine “indipendenza” a cui vescovi e preti ufficiali devono sottostare e a cui devono aderire anche i non ufficiali, se vogliono esercitare il loro ministero. (Vedi, sul blog: qui i Dubia del Card. Joseph Zen Ze-kiun sugli Orientamenti pastorali della Santa Sede circa la registrazione civile del clero in Cina; qui l'indice degli articoli pubblicati sulla questione, che trovate in calce ad un messaggio del Cardinale).

Thomas Farr. Il totalitarismo cinese e la testimonianza cattolica

“L’attuale guerra contro la religione in Cina, condotta sotto la presidenza di Xi Jinping, rappresenta il tentativo più tenace e completo di manipolare e controllare le comunità religiose dall’epoca della Rivoluzione Culturale”. Questo è quanto ho affermato dando la mia testimonianza in una conferenza dello scorso autunno. Una parte del piano di Xi consiste nell’introdurre forzatamente “alterazioni nei fondamenti e nella testimonianza cattolici”.

L’Accordo Provvisorio sino-vaticano del 2018 sulla nomina e sull’ordinazione dei vescovi dev’essere osservato alla lugubre luce delle politiche di Xi. I vescovi sono fondamentali per il bene dei cattolici e della Chiesa, poiché sono allo stesso tempo pastori e testimoni pubblici delle verità da essa insegnate. La storia e gli eventi contemporanei dimostrano in modo esaustivo che se i vescovi sono degli impostori, soffrono tutti meno i nemici della Chiesa. Se invece sono uomini santi e coraggiosi disposti a testimoniare la verità insegnata dalla Chiesa, tutti ne traggono beneficio, tanto i cattolici come i non cattolici, e questo vale tanto per la Cina come per ogni altro paese.

sabato 21 settembre 2019

12 Ottobre Pellegrinaggio Coetus Campania a Montevergine

Volentieri si dà notizia del Pellegrinaggio previsto sabato 12 ottobre presso il Santuario Abbazia di Montevergine (Avellino), con Santa Messa prelatizia del Em.mo card Leo R.Burke e a seguire conferenza sulla Liturgia con mons N.Bux. (clicca sull'immagine per ingrandire)

Basilica di San Pietro. Santa Messa cantata per la Dedicazione di San Michele Arcangelo (posticipata)

Al tempo in cui le forze del male hanno enorme libertà di azione, fuorviando e rapendo anime, rivolgiamoci al celeste Patrono della Chiesa Universale per ottenere la Sua protezione per la Chiesa e per il mondo intero.
Lunedì 30 settembre 2019 - ore 7:15
Santa Messa cantata per la Dedicazione
di San Michele Arcangelo (posticipata)

Cappella di San Michele Arcangelo
Basilica di S. Pietro in Vaticano
Celebra Mons. Marco Agostini
Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spiritales nequitias, et fac victoriam. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas”.
San Pietro 29 settembre 2018

Sup. gen. S.P.X: «Chiesa sinodale? Piramide rovesciata, funziona al contrario» Intervista a tutto campo

Don Davide Pagliarani, Superiore generale della Fraternità San Pio X, sulla situazione ecclesiale

Reverendo Superiore Generale, per la fine dell’anno si attendono alcuni eventi importanti, quali il sinodo per l’Amazzonia e la riforma della curia romana, che avranno senz’altro una storica ripercussione sulla vita futura della Chiesa. Secondo lei, che posto occuperanno nel pontificato di Papa Francesco?

L’impressione che molti cattolici hanno attualmente è quella di una Chiesa sull’orlo di una nuova catastrofe. Se ci guardiamo indietro, vediamo che il Concilio Vaticano II stesso è stato possibile perché è stato il risultato di una decadenza che ha interessato la Chiesa negli anni precedenti alla sua apertura al mondo: una diga ha ceduto a causa della pressione di una forza che era all’opera da molto tempo. E’ questo stato di cose che permette il successo delle grandi rivoluzioni, perché i legislatori non fanno altro che approvare e sancire una situazione che è già un dato di fatto, almeno in parte.

venerdì 20 settembre 2019

Vaticano, “visioni sovraniste finalmente alle spalle” (!?)

C’è soddisfazione in Vaticano per il boom di sbarchi in Italia a seguito delle politiche migratorie dei porti aperti inaugurate dal governo del ribaltone. Tanto che la voce ufficiale della Chiesa, l’Osservatore Romano, celebra la “volontà di lasciarsi alle spalle prese di posizione sovraniste”.
Non ci sono più parole; ma l'indignazione è grande. Manca solo che Bergoglio vada a benedire gli invasori e scomunichi gli italiani che hanno ancora il buon senso di essere giustamente preoccupati per gli ovvi motivi più volte espressi.
Riprendo di seguito un efficace brano di Marcello Veneziani, riferito alle precedenti, allo stesso modo pesanti, entrate a gamba tesa sulle vicende politiche italiane anche nel momento della formazione del nuovo governo [qui - qui - qui]: 
"Con la sua dichiarazione di guerra ai sovranisti, Bergoglio ha compiuto tre atti ostili in uno: ha offeso i cattolici che liberamente votano per i “sovranisti” riducendoli a potenziali seguaci di Htler e nemici dell’umanità e della cristianità, erigendo così un muro d’odio e disprezzo nei loro confronti; proprio lui che dice di voler abbattere tutti i muri ne ha eretto uno gigantesco, insormontabile. Ha poi schiacciato la Chiesa su un versante politico a fianco di movimenti, governi e organi laicisti, atei, massonici, di sinistra radicale o all’opposto filo-islamici, comunque avversi alla cristianità e ai suoi valori, alla civiltà cattolica e alla famiglia cristiana. E si è schierato con l’Europa anticristiana degli eurocrati, con l’establishment laicista e col peggior capitalismo finanziario, contraddicendo anche il suo populismo cristiano-terzomondista. Peraltro Bergoglio deve ancora raccontarci che rapporti ebbe con la dittatura argentina quando era influente prelato in patria. 
Potete consultare qui il nutrito indice degli articoli pubblicati sull'argomento immigrazione.

Bergoglio va alla guerra

Condannando senza appello il sovranismo e accostandolo alla guerra e al nazismo, Papa Bergoglio ha fatto nell’agitato clima d’agosto una dichiarazione di guerra mondiale nel nome della pace e dei migranti. Non ha solo scomunicato Salvini e benedetto la santa alleanza tra grillini e pd, come molti hanno sottolineato, ma ha colpito tutti i sovranisti del mondo, da Trump a Putin, dal nazionalista indiano Modi al cattolico Orban e al brasiliano Bolsonaro che guida il paese cattolico più popoloso al mondo. Non ricordo un’accusa politica così radicale ed esplicita da parte di un Papa, almeno negli ultimi settant’anni con un paragone così infamante col nazismo e la guerra. Per trovare un vago precedente bisogna risalire alla scomunica di Papa Pio XII, nell’estate del 1949, nei confronti dei comunisti. Ma il comunismo era un regime totalitario e ateo in atto, perseguitava i credenti e i dissidenti, soffocava nel sangue e nel gulag la libertà. Qui siamo a una scomunica a priori nei confronti di leader e movimenti popolari, democratici e liberamente eletti che non si sono macchiati di alcun crimine e non hanno fatto nessuna azione o dichiarazione ostile verso la fede, la Chiesa e i credenti. Scomunicandoli, Bergoglio si è lanciato in uno spericolato paragone tratto dalla propaganda corrente, tra il sovranismo di oggi e il nazismo e la guerra di ieri e di domani. Sarebbe come accusare di comunismo antioccidentale o di complicità col fanatismo islamico chiunque voglia far sbarcare i clandestini e imporne l’accoglienza. Un processo alle intenzioni senza fondamento.

Tutti a scuola dell’Anticristo. Ma un cardinale si ribella

Riprendiamo da Settimo cielo. Del "patto educativo globale" e del nuovo umanesimo che promuove abbiamo parlato qui

Mentre infuria la polemica in vista del sinodo sull’Amazzonia, che in realtà ha il suo epicentro nella Chiesa di Germania, è passata quasi inosservata l’ultima invenzione di papa Francesco.

Essa ha per titolo: “Ricostruire il patto educativo globale” ed è aperta a “tutte le personalità pubbliche” che “si impegnano a livello mondiale” nel campo della scuola, a qualsiasi religione appartengano. L’annuncio è stato dato il 12 settembre e il summit è convocato per il 14 maggio 2020 in Vaticano.

Non sorprende che un papa come Jorge Mario Bergoglio che appartiene alla Compagnia di Gesù – per secoli grande educatrice di classi dirigenti – abbia così a cuore la scuola e la formazione delle nuove generazioni. Ma ciò che colpisce è la totale assenza in questo suo progetto educativo di qualsiasi specificità cristiana.

Venerdì 20 settembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profila all'orizzonte anche un problematico Instrumentum laboris [qui] per il Sinodo dell'Amazzonia del prossimo ottobre...
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte, specialmente in questi giorni, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
 Da «Il libero arbitrio»
di Sant'Agostino, vescovo
(12. 33, 34; 13. 36,37; 14.37)

giovedì 19 settembre 2019

Appuntamento con “Il beato Pio IX – Storia dell’ultimo Papa RE”

L’associazione culturale onlus Das Andere (51°incontro), insieme all’associazione “Rinnovamento nella Tradizione – Delegazione Pio IX” vi invitano a partecipare all’evento “storia del beato Pio IX, l’ultimo Papa Re” dello Stato Pontificio.
L’evento avrà luogo sabato 21 settembre presso la Libreria Rinascita, in piazza Roma n.7, dalle ore 18:00 alle 20:00.

Saranno piacevoli ospiti dell’evento lo studioso don Curzio Nitoglia e il presidente dell’Istituto degli studi storici beato Pio IX prof.Crociani-Baglioni con introduzione affidata a Francesca Angelini e moderazione affidata al presidente Giuseppe Baiocchi.

                          --->> clicca sull'immagine per ingrandire

Arcivescovo Viganò: assistiamo alla creazione di una "nuova chiesa"

La posizione dell'arcivescovo Viganò si aggiunge ad altre illustri [vedi indice qui] ; ma ha il pregio di evidenziarsi come prima, direi timida, rottura dell'argine fino ad ora mai oltrepassato dai prelati di rango, per quanto solidi punti di riferimento, di chiamare in causa il Vaticano II quando si analizzano le radici della crisi oggi giunta al suo culmine. Ma purtroppo, sulla scia delle recenti "Note" di Benedetto XVI, Viganò si ferma alla "cattiva applicazione" del concilio; quindi non centra le vere radici del problema nei 'bachi' presenti in punti chiave dei suoi documenti. Sono questi le vere cause della rottura mascherata da aggiornamento mentre si proclamava una malintesa continuità [ne parlo, tra l'altro, qui]. Si tratta di vere e proprie fessure divenute ora voragini fin da allora all'apparenza innocue per i più e non riconosciute se non da pochi pastori e studiosi assoggettati ad una inesorabile damnatio memoriae [vedi, anche qui ma sono evidenziate nel mio libro: La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II qui]. (M.G.)

13 settembre 2019 ( LifeSiteNews ) - C'è stata una campagna per "infiltrarsi" nella Chiesa "risalente a secoli fa", ha detto l'arcivescovo Carlo Maria Viganò in una nuova intervista rilasciata al dott. Robert Moynihan di Inside the Vatican .

Questa campagna può essere fatta risalire "in particolare alla creazione a metà del 1700 della massoneria", ha detto Viganò. "Ma ovviamente era un progetto molto ingannevole e mirato, o addirittura con l'inclusione in qualche modo di forze coinvolgenti alcuni membri della Chiesa".

"Ciò è descritto nel libro Infiltration del Dr. Taylor Marshall, quindi si può trovare qualche indicazione su questo processo", ha aggiunto. "Ma esso è diventato sorprendentemente evidente nei tempi moderni."
Viganò ha spiegato che all'apertura del Concilio Vaticano II, il cardinale gesuita Agostino Bea subì l'influenza dei vescovi "per mettere da parte gli schemi che erano stati preparati dai vari uffici della Curia romana, al fine di redigere un nuovo schema". [Oltre a mons. Brunero Gherardini, mons. Spadafora ed altri, ne ha parlato diffusamente Roberto de Mattei nel suo libro "Il concilio Vaticano II. Una storia mai scritta" qui - n.d.T.]

Phil Lawler: cui prodest tutto questo parlare di scisma?

Nella nostra traduzione da  Catholic Culture il più recente articolo dello scrittore e giornalista Phil Lawler (già incontrato qui - qui - qui) che illustra la tendenza di conio progressista, in ambito ecclesiale, di attribuire la responsabilità di un ipotetico scisma agli ambienti conservatori americani mentre - ne abbiamo avuto attestati anche recenti [qui] - i rischi più macroscopici provengono dagli ambienti progressisti tedeschi, senza parlare dei venti sinodali agitati dai vertici. Quello di Lawler è un discorso che non fa una piega. Ma ci rendiamo conto che si sta ragionando in termini di categorie politiche che, anche se utili a inquadrare lo sviluppo della situazione, non si addicono a La Catholica perché fanno perdere di vista la realtà del corpo mistico e anche il dogma dell'indefettibilità? E che le conclusioni da trarre, soprattutto da chi di dovere, sono proprio a partire dal dogma? (M.G.)

Perché si parla tanto di scisma? Chi ha iniziato questo eccezionale dibattito e cui prodest
Ross Douthat del New York Times ammette di aver usato il termine “scisma” già molto tempo fa, come una possibilità teorica, che ora (giustamente) ritiene remota. Ma ora papa Francesco parla tranquillamente della prospettiva di scisma, e dice addirittura che non lo spaventa – il che, come ho già detto [qui], fa paura di per sé.
Come siamo arrivati a questo punto, e così rapidamente? Come siamo arrivati a un punto in cui il più prestigioso giornale laico della nazione solleva l’idea che i cattolici americani potrebbero separarsi dalla Chiesa universale, e il Pontefice considera una possibilità del genere seriamente ipotizzabile?

mercoledì 18 settembre 2019

L’umanesimo cristiano e l'umanesimo di “Giuseppi” & Bergoglio

Ringrazio il lettore che mi ha inviato il testo che segue.

Nuovo umanesimo”: “Giuseppi” Conte e Bergoglio hanno usato questa stessa espressione a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Il primo mentre interpretava la parte dell’europeo-globalista nella stessa circostanza in cui, quattordici mesi prima, aveva finto di essere un sovranista di destra; e il secondo mentre presentava – lo potete ascoltare nel suo vaniloquio (qui) – un non meglio identificato “patto educativo per la cura del creato”.
“Nuovo umanesimo”. L’espressione è grottesca. Un avvocaticchio pugliese che tra un anno sarà tornato nel suo studio e alle sue aule universitarie, e un prelato la cui ignoranza è pari solo alla soddisfatta consapevolezza con cui sta demolendo quella Chiesa che - come vedremo - è stata l’autrice dell’UNICO umanesimo che l’Europa abbia conosciuto, si fanno profeti di una svolta epocale. Addirittura di un “nuovo umanesimo”.

La gloria pesante di Dio, medicina di quest’epoca leggera

"Gloriosa" recensione di Silvio Brachetta. Uno dei tanti concetti cancellati dal pauperismo dilagante è quello di «gloria». La gloria è il «kabōd» ebraico – il «peso». Ebbene sì: nonostante si cerchi ad ogni costo di alleggerire Dio, rimane il fatto che Egli è «pesante», assai pesante.

Uno dei tanti concetti cancellati dal pauperismo dilagante è quello di «gloria», che è stata spesso trascurata «a favore di un’umiltà che sembra più adatta al pusillanime». Così Michel Janva segnala (qui) l’ultima fatica editoriale del filosofo francese Fabrice Hadjadj, dal titolo A Me la gloria (A Moi la gloire, Salvator, 2019). Ma cos’è questa gloria di Dio? La gloria è il «kabōd» ebraico – il «peso». Ebbene sì: nonostante si cerchi ad ogni costo di alleggerire Dio, rimane il fatto che Egli è «pesante», assai pesante.
Ciò nasce da un equivoco, in cui cascano i pauperisti e i relativisti d’ogni epoca: l’umiltà non è sinonimo di leggerezza, ma di abbassamento. La leggerezza è descritta in tutt’altro modo nella Bibbia. La leggerezza è la «vanità» del Qoelet, che traduce l’ebraico «ebel» – «cioè vapore, ombra, fumo». La leggerezza è inconsistenza, mentre l’umiltà è gloriosa.
Hadjadj scrive della gloria di Dio, che si può rintracciare anche nelle creature. C’è una gloria «del ciottolo, del pavone o della civetta», ovvero una loro pesantezza, tanto fisica, quanto ontologica. Le cose pesano, hanno un’estensione, sono belle, sono significative, brillano di mistero, hanno una traccia d’eternità. In ogni cosa c’è un’impronta di «unum, bonum et verum» (San Tommaso d’Aquino), nel senso che vi è, nelle creature, un’immagine del Creatore – come un riflesso di sapienza, che trascende le cose e porta la mente umana alla contemplazione speculativa di Dio.
E Dante Alighieri riprende l’Aquinate, con il medesimo concetto: «La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove» (Paradiso 1, 1).

martedì 17 settembre 2019

Phil Pawler ai vescovi: Noi siamo la truppa ma voi i generali e dovete agire

Nella nostra traduzione da Catholic culture un breve ma significativo messaggio di Phil Lawler che, più recentemente, abbiamo incontrato qui [precedenti qui - qui era più rassegnato]. Ci strappa un sorriso; ma direi che è una riprova di quanto tra i fedeli stia crescendo l'inquietudine e anche lo sconcerto per la totale impotenza di fronte alle gravissime minacce all'unità, all'universalità e soprattutto all'identità de La Catholica e alla sua ragion d'essere nel mondo ma non del mondo.

Anche se sono rimasto sconcertato dalla dichiarazione del Papa sulla prospettiva di uno scisma americano, un passaggio di quella dichiarazione merita un po’ più di riflessione:
Gli scismatici sempre hanno una cosa in comune: si staccano dal popolo, dalla fede del popolo di Dio. E quando nel Concilio di Efeso c’era la discussione sulla maternità divina di Maria, il popolo – questo è storico – era all’entrata della cattedrale quando i vescovi entravano per fare il concilio. Erano lì con dei bastoni. Li facevano vedere ai vescovi e gridavano “Madre di Dio! Madre di Dio!”, come per dire: se non fate questo vi aspettano… [vedi]
Leggendo quel brano, mi è venuto in mente qualcosa che molti anni fa il mio amico Bud ha detto per esprimere la sua insoddisfazione sulla mancanza di guida episcopale in America. Bud voleva che i nostri vescovi fossero più schietti nell’affrontare l’errore dottrinale. Egli suggerì che i fedeli cattolici dovessero dirlo ai loro vescovi in questi termini:
Noi siamo solo i soldati porta-lance1. Voi siete i generali. Se prendete il comando, noi saremo proprio dietro di voi. Ma se non prendete il comando….. Ricordatevi che siamo proprio dietro di voi, e abbiamo le lance.
Quindi, secondo la logica di Bud, se un vescovo non volesse sentire un colpo improvviso nella schiena, dovrebbe agire. È un’immagine semplice, ma nitida e significativa.
Abbiamo bisogno che i nostri vescovi agiscano per salvaguardare l’unità della Chiesa e l’integrità della sua dottrina. Dobbiamo mandare questo messaggio. Noi siamo solo i porta-lance, ma portiamo le lance.
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1. Dal gergo militare (in greco e latino: dorifori) N.d.T.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

I Gattopardi

Analisi lucida e realistica. Speriamo di poter dire anche per questo: "Ma Dio aveva altri progetti" (per l'Italia, per l'Europa e per le influenze che verranno). Un po' dipende anche dal nostro Ora et labora.

Renzi si unirà con Berlusconi, come stabilito ormai da anni, per ricostruire il "Grande Centro" e questa volta senza nemmeno la patina ipocrita di cattolicesimo (ma sempre con il sostegno del clero della neochiesa). I Cinquestelle crolleranno, e quel che rimane si unirà con il PD, per rifare la "grande Sinistra" (sempre con il sostegno dell'altra parte del clero della neochiesa). Tutto il resto convergerà verso il "centro-destra" (sostenuto di nascosto da qualche prelato tremebondo qua e là).
E così, come sempre in Italia... Che tutto cambi perché nulla cambi!
Del resto, il sistema ha funzionato perfettamente nel suo fine della distruzione dell'Italia e degli italiani, della loro ricchezza, della loro identità, della loro fede, della loro umanità. Meglio ripristinarlo in pieno: ora vengono infatti  i giorni della totale e definitiva trasmutazione e scomparsa degli italiani. E questo non può che essere attuato tramite la Sinistra con l'appoggio "responsabile" dei "moderati" e del clero della neochiesa, di sinistra e di centro.
Come infallibilmente accade ormai da sessant'anni. (Massimo Viglione)