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venerdì 31 marzo 2023

Lo stato non “istituisce” la famiglia, ma la riconosce come dato di natura

Riporto alcuni stralci da un post scritto con intelligenza e rigore argomentativo da un giovane politico decisamente in gamba, Matteo Montevecchi. Una valvola di chiusura non confessionale – e parametro di costituzionalità – per le evoluzioni legislative tese al riconoscimento di forme di famiglia diverse da quelle fondate sul matrimonio legittimo, che sottende la fecondità propria del dualismo sessuale, nella complementarietà biologica.

«Non sono certamente io che “decido” cosa sia la famiglia. Così come non lo decide “la maggioranza”. Non lo decide lo Stato. A tal proposito, l’articolo 29 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
È molto chiaro. La Costituzione non dice che lo Stato debba definire cosa sia la famiglia, ma utilizza il verbo “riconoscere”. Non la “istituisce”, ma la riconosce. Significa che lo Stato prende atto di una situazione esistente. Prende atto di un dato di natura. Non legifera su cosa sia la famiglia, non si tratta di un’opinione, perché ci si trova davanti ad un elemento “pregiuridico” e “prepolitico”.
Non decide lo Stato, non può farlo, perché non spetta a noi.
La Costituzione si limita a riconoscere, a prendere semplicemente atto della realtà.
Lo Stato non dovrebbe permettersi di legiferare per stabilire il grado di sentimento che ci può essere tra le persone.
Non può essere la legge a decidere cosa sia la famiglia, perché la famiglia non può essere un costrutto ideologico. Non c’è bisogno di credere per capirlo. Da cattolico, penso che basti la ragione. Il punto è che in questa epoca c’è chi ha perso la ragione. Lotteremo per dimostrare che due più due fa quattro e che le foglie sono verdi d’estate. Chesterton ci aveva avvisato. Lotteremo per difendere la mamma ed il papà.
Per difendere la famiglia, poiché se tutto diventa famiglia nulla sarà più famiglia. Lotteremo per difendere i bambini, affinché non si trasformino in un “diritto di qualcuno”, ma rimangano soggetti di diritto.
Da una parte c’è la difesa della concezione dell’essere umano e della sua profonda dignità, dall’altra potenti lobby che vogliono la sovversione. Ognuno scelga liberamente da che parte stare»

L’Associazione Modena Musica Sacra in concerto pasquale con il Requiem di W.A. Mozart

Pubblico uno scritto del carissimo amico Cristiano Lugli, con annessa locandina, a segnalazione di due bei concerti organizzati da un’associazione di musica sacra modenese. La loro storia è degna di nota e vanno certamente aiutati perché sono stati letteralmente sbattuti in strada da un giorno all’altro dalla diocesi, con licenziamento del direttore della cappella musicale del Duomo (padre di famiglia peraltro).

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Il prossimo fine settimana l’Associazione Modena Musica Sacra APS terrà due importanti concerti sul territorio emiliano con l’opera di W.A. Mozart Requiem KV 626, per soli, coro e orchestra, entrambi ad ingresso gratuito.
Si parte sabato 1º aprile alle ore 21:00, presso la Chiesa del Voto di Modena; il secondo concerto si terrà invece domenica 2 aprile, alle ore 16:00, presso la Chiesa di San Francesco del Prato a Parma.

Il soprano Maria Francesca Rossi, il contralto Sayumi Kaneko, il tenore Gianluca Moro, il basso Andrea Pellegrini, con i Pueri e Juvenes Cantores, la Schola Polifonica e l’Orchestra I Musici di Parma, diretti dal maestro Daniele Bononcini daranno vita a questa meravigliosa opera musicale in due appuntamenti diversi, proprio a ridosso dell’inizio della Settimana Santa.

Il coraggio di Modena Musica Sacra è davvero notevole, perché si dà il caso che la prestigiosa istituzione della Cappella Musicale nata nel 1400 e da sempre unita alla cattedrale cittadina di Modena, qualche mese fa abbia subito lo sfratto dal Duomo.

giovedì 30 marzo 2023

Un banchetto e un concerto per rompere il digiuno del Ramadan organizzati in una chiesa di Lille

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique l'ennesimo calamento di braghe nei confronti dell'Islam, ancor più grave visto che coinvolge la Chiesa nella persona di un parroco, son solo imprudentemente ma soprattutto ereticamente, 'inclusivo'. Scrivevamo giorni fa qui: "L'Europa che dà di matto per una croce al collo si metterà la mezzaluna. A una giornalista televisiva impediscono di presentare col crocifisso. Succede ovunque. I simboli islamici intanto dilagano e finiremo come il Libano, dove da ieri ci sono due fusi orari per consentire ai musulmani un regolare Ramadan (che il Vaticano ha appena detto "è importante anche per i cristiani"). O sono pazzi o sono in malafede. In ogni caso, questo flaccido multiculturalismo è il nostro harakiri... ". Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo.

Un banchetto e un concerto per rompere il digiuno
del Ramadan organizzati in una chiesa di Lille


Il giovedì dell'ottava di Pasqua nella chiesa di Saint-Pierre-Saint-Paul a Lille, il parroco ospiterà per il secondo anno consecutivo… “iftar sotto le stelle” . Questa rottura del digiuno del Ramadan fa parte della "scenario nomade per la durata di una luna" immaginato dall'associazione Attacafa (cultura, in arabo) che, dal 1984, si è impegnata a "meticciare i luoghi culturali della regione e della metropoli [di Lilla] per lottare contro ogni forma di etnocentrismo".
La presentazione delirante è la seguente:
“Questo festival ti propone, attraverso un programma desacralizzato, di prendere parte a questo momento di condivisione, di festa e di tolleranza, perché questo è anche il significato di questo mese particolare. »
Per 10 € e su prenotazione, possiamo iniziare la serata del 13 aprile ascoltando il concerto di cantanti e musicisti turchi.
Secondo il responsabile della comunicazione della diocesi contattato da Boulevard Voltaire, questa accoglienza dovrebbe essere vista solo come “un'iniziativa della parrocchia e non della diocesi” per “vivere in amicizia con i nostri fratelli musulmani” . Il parroco avrebbe prestato la sua chiesa “solo” per il concerto, come fa per i concerti laici nel rispetto di questo luogo consacrato, non per il banchetto. A priori, il banchetto si svolgerà fuori dalla chiesa”, si afferma su Boulevard Voltaire. I siti che annunciano l'iftar, invece, suggeriscono il contrario.
Siamo sbalorditi dalla reazione negligente della diocesi. Cosa sarebbe successo se il sacerdote avesse celebrato la messa tradizionale?
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Rimosso mons. Daniel Fernández Torres nella Chiesa della misericordia! "Troppo cattolico"

Precedente qui. Di seguito alcuni dettagli in più. Qui l'indice degli articoli sulla Chiesa in tempo di pandemia.
Rimosso mons. Daniel Fernández Torres
nella Chiesa della misericordia! "Troppo cattolico"


Il 9 marzo 2022 papa Francesco lo ha sollevato dalla cura pastorale della diocesi di Arecibo, di “Porto Rico” mons.Daniel Fernández Torres, (uno Stato di fatto associato agli Stati Uniti, una sorta di protettorato). La decisione di Bergoglio di rimuoverlo improvvisamente dalla guida della sua diocesi sarebbe stata dovuta in gran parte alla difesa da parte del vescovo delle obiezioni di coscienza nei confronti dei vaccini. Il delegato apostolico di Porto Rico ne ha chiesto le dimissioni dopo che il vescovo Fernández Torres si è rifiutato di firmare una lettera emessa dalla conferenza episcopale dell’isola che annunciava un severo obbligo di vaccinazione per sacerdoti e dipendenti delle diocesi. La lettera imponeva anche che all’interno delle chiese ci fosse, durante le Messe, una divisione tra fedeli vaccinati e non vaccinati, una vera e propria segregazione di questi ultimi. Questa lettera era nelle intenzioni dell’episcopato portoricano una decisa e pronta risposta alla sollecitazione venuta dal Vaticano, secondo la quale vaccinarsi sarebbe un “dovere morale”, il celebre “atto d’amore” di cui ha parlato Bergoglio.

Per una rinascita del sacramento della penitenza

Riprendo da Res Novae, richiamando questo precedente: La necessaria scienza dei confessori [qui].
Per una rinascita del sacramento della penitenza


Una tra le conseguenze poco evidenziate del grande sconvolgimento seguito al concilio Vaticano II è il crollo nella pratica della confessione. Il fenomeno la dice lunga circa l’eliminazione del senso del peccato e più in generale circa la trasformazione del cattolicesimo, almeno per quanto riguarda la sua percezione da parte di coloro che vi aderiscono. Un ritorno sarà su questo punto tanto necessario quanto difficile per la pastorale, che dovrà attuare un’autentica riforma della Chiesa.

Breve storia della “seconda penitenza” dopo il battesimo
La proclamazione Sancta sanctis, «Le cose sante ai santi!», che si trova nel capitolo VIII delle Costituzioni apostoliche, redatte verso la fine del IV secolo, esiste oggi nella maggior parte delle liturgie orientali (ed anche nella liturgia mozarabica), per ricordare l’obbligo della purezza di coscienza nell’accostarsi alla comunione.

mercoledì 29 marzo 2023

La necessaria scienza dei confessori

La necessaria scienza dei confessori

Quale formazione viene oggi data a coloro che vogliono assumersi questa terribile responsabilità? La nostra intenzione non è qui quella di scovare le carenze presenti, bensì quella di sottolineare l’importanza, in una prospettiva di ripresa ecclesiale, di questa formazione.
Si sa: nessuno può ascoltare una confessione, se non ha ricevuto prima il potere da parte dell’autorità competente (più comunemente il vescovo diocesano).
Tuttavia, nessuno riceveva questa facoltà, se prima non aveva superato con successo esami sul sacramento in questione e sulla morale. Ricordiamo, ad esempio, che san Padre Pio attese diversi anni prima di confessare, avendogli impedito i problemi di salute di presentarsi ai suddetti esami. La formazione – iniziale, ma anche permanente – al sacramento comprendeva i cosiddetti «casi di morale», circostanze tipiche, rappresentative dei penitenti e dei peccati che il (futuro) confessore sarebbe stato o sarebbe spinto ad ascoltare.

Don Cyril Gordien: "La cosa più difficile è soffrire per mano della Chiesa". Lo choc di un Testamento spirituale

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique conosciamo, dopo la sua prematura scomparsa, Padre Cyril Gordien come figura emblematica dei "nuovi sacerdoti". La numerosa folla che ha assistito al suo funerale e il suo Testamento spirituale – che pubblico nella versione integrale tradotta da La Nef – mostrano quanto sacerdoti come lui rispondano a una sensibilità che sta diventando dominante tra i cattolici ancora praticanti, di una militanza più visibile, attaccati alla morale familiare, difensori della vita, seguaci di una predicazione dottrinalmente sana.

Don Cyril Gordien: 
"La cosa più difficile è soffrire per mano della Chiesa". Lo choc di un Testamento spirituale. 

In occasione dei funerali di padre Cyril Gordien, sacerdote della diocesi di Parigi morto di cancro, nella chiesa di Saint-Pierre-de-Montrouge, il 20 marzo, sacerdoti e vescovi (NNSS Ulrich, Aupetit, Castet, Rougé, Marsset, Verny ), hanno ricevuto il suo testamento spirituale: Sacerdote nel cuore della sofferenza .

Proveniente da una famiglia cattolica del sud-ovest, padre Gordien, uso a portare la talare, era diventato sacerdote della diocesi di Parigi nel 2005, ed era stato cappellano di liceo, cappellano nazionale degli scout e delle guide d'Europa, incaricato dell'accoglienza delle vocazioni nella diocesi, e parroco di Saint-Dominique da settembre 2019. Lontano dalla mondanità, questo sacerdote era dedito alla salvezza delle anime.

martedì 28 marzo 2023

Laicità o avversione al cristianesimo?

Qui l'indice degli articoli sul filo-islamismo. Qui e qui su una falsa idea di fratellanza...
Laicità o avversione al cristianesimo?

Sorprende che i sostenitori di una malintesa laicità, portino avanti con tanto zelo la battaglia per eliminare il crocefisso dalle aule scolastiche (o il presepe nel periodo natalizio), salvo poi ritenere normale che apposite aule vengano date agli islamici per esigenze di culto. Viene naturale dubitare ed essere indotti a pensare che dietro all'ideale di laicità, il più delle volte, si nasconda solo un'avversione verso il cristianesimo.(Flavio Rozza su FB)

L'Europa che dà di matto per una croce al collo si metterà la mezzaluna. A una giornalista televisiva impediscono di presentare col crocifisso. Succede ovunque. I simboli islamici intanto dilagano e finiremo come il Libano, dove da ieri ci sono due fusi orari per consentire ai musulmani un regolare Ramadan (che il Vaticano ha appena detto "è importante anche per i cristiani"). O sono pazzi o sono in malafede. In ogni caso, questo flaccido multiculturalismo è il nostro harakiri... (vedi).

Basta. Questa non è la chiesa di Gesù. O ci inginocchiamo a Gesù e adoriamo solo lui, perché vero uomo e vero Dio figlio del Dio Altissimo morto e risorto per noi per la nostra salvezza caricandosi tutti i nostri peccati oppure se ascoltiamo il mondo... non ci siamo, siamo fuori rotta ma fuori di molto.

La Messa proibita: una campagna per la tradizione a Roma

Ricevo da Aurelio Porfiri e volentieri pubblico con tutta la nostra adesione, il comunicato riguardante la campagna iniziata oggi 28 marzo 2023, che alcuni fedeli hanno organizzato a Roma, con dei manifesti in Italiano e Inglese in cui vengono riportate frasi elogiative sulla Messa tradizionale di San Pio V, San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI. E le affissioni si possono sempre ripetere... Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

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La Messa proibita: una campagna
per la tradizione a Roma

Uno degli elementi per cui il Pontificato di papa Francesco sarà ricordato sarà sicuramente per le sue misure molto severe verso coloro che trovano nella Messa celebrata con il Messale del 1962 un modo più degno di dare gloria a Dio, rispetto alla nuova Messa. Queste misure ad alcuni, anche nel campo progressista, sembrano sproporzionate rispetto a problemi enormi che la Chiesa deve affrontare, come le sfide di una cultura che non solo non è più Cristiana, ma che è sempre più anti Cristiana. Eppure sembra che il problema vero della Chiesa siamo i tradizionalisti.
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Io penso che il recente intervento del card. Arthur Roche sulla necessità di limitare la celebrazione di quella Messa perché ora c’è una teologia diversa [vedi] sia stato, dopotutto, chiarificatore. Finalmente si delineano le vere posizioni, senza i compromessi a volte sterili del passato. Viene detto chiaramente che la Chiesa oggi è altro rispetto al suo passato, che ci piaccia o no. Se qualcuno pensa che la Chiesa deve essere una continuità nella sua tradizione, piuttosto che una rottura con essa, ovviamente ora si trova in grande difficoltà perché, al contrario di quello che ci è stato detto negli ultimi decenni sulla continuità fra le varie forme del rito romano, ci si rende conto di quale distanza abissale si è creata tra la Messa tradizionale e quella di Paolo VI. Una distanza che si è oramai cristallizzata e che è molto difficile colmare. 

Incertezze, speranze e cautela della comunità fuori-le-mura di Saint-Germain-en-Laye

Condenso di seguito, nella nostra traduzione dalla Lettera 927 del 20 Marzo 2023 di Paix liturgique, la versione narrativa in luogo di quella ridondante dell'intervista, degli aggiornamenti in ordine alla vicenda di Saint-Germain-en-Laye, da noi puntualmente seguita nel corso del tempo. Precedenti a partire da qui. Alcuni mesi fa il vescovo, mons. Luc Crepy, ha fatto un primo passo concedendo, ai fedeli che da due anni assistono alla messa all'aperto davanti alla porta chiusa della chiesa vuota dell'ospedale, la celebrazione di due messe cantate da Natale nella cappella dei francescani, e promettendo di continuare il dialogo. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

Incertezze, speranze e cautela 
della comunità fuori-le-mura di Saint-Germain-en-Laye

Le ultime notizie mostrano una sorta di apertura da parte del vescovo Crepy, anche se gli interessati non possono fare a meno di richiamare il detto "Il lupo perde il pelo ma non il vizio" in ragione di quanto accaduto fino ad ora.
Poco più di un anno fa padre Boulle aveva immaginato una strategia vecchia come il mondo per dividere i fedeli legati all'usus antiquior presenti e noti ormai da trent'anni a Saint-Germain- en-Laye stabilendo nella cappella dei francescani una messa cosiddetta "gregoriana", cioè una messa novus ordo, in latino ben celebrata con comunione sulle labbra...
Con l'ovvio risultato che nessuna famiglia della comunità di "Fuori le mura" dell'ospedale ha abboccato a questa grossolana esca che non rispondeva alla richiesta di vivere la propria fede cattolica secondo la liturgia tradizionale. Tant'è che dopo le prime esperienze il numero dei partecipanti è andato progressivamente scemando. Fino a che, una volta che i fedeli della Messa gregoriana si sono perfettamente resi conto, tra il surrogato e l'autentico hanno scelto in massa cambiando messa.

Pratica del tempo di Passione e della Settimana Santa

Vedi Cap. I - Storia del tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]; Cap. II - Mistica del Tempo di Passione [qui].

TEMPO DI PASSIONE
Capitolo III 
Pratica del tempo di Passione
e della Settimana Santa

Contemplazione di Cristo.
Il cielo della santa Chiesa si fa sempre più cupo; non bastano più al suo dolore le tinte severe di cui s'era rivestita durante le quattro passate settimane. Ella sa che gli uomini cercano Gesù e hanno deciso la sua morte; non passeranno dodici giorni e i suoi nemici gli metteranno addosso le loro mani sacrileghe. Lo seguirà sul monte Calvario per raccoglierne l'ultimo suo anelito, e farà porre sul suo corpo esanime la pietra del sepolcro. Non ci dobbiamo quindi meravigliare, se invita i suoi figli, durante questa quindicina, a contemplare colui che forma oggetto di tutti i suoi affetti e di tutte le sue tristezze.

Amore.
Non le lacrime, od una sterile compassione ci domanda la nostra Madre; ma che approfittiamo degl'insegnamenti che derivano dagli avvenimenti della grande Settimana. Essa ci ricorda ciò che il Salvatore disse, salendo il Calvario, alle donne di Gerusalemme che osavano piangerlo al cospetto dei carnefici: "Non piangete sopra di me, ma su di voi stesse e sui vostri figli" (Lc 23,28). Non che egli rifiutasse il tributo delle loro lacrime, di cui anzi era commosso; ma fu l'amore che sentiva per loro a suggerirgli quelle parole, soprattutto perché voleva vederle ben comprese della grandezza di ciò che si stava adempiendo, nel momento in cui la giustizia di Dio si manifestava così inesorabile verso il peccato.

lunedì 27 marzo 2023

Mistica del Tempo di Passione e della Settimana Santa

Vedi Cap. I - Storia del Tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]; Capitolo III - Pratica del Tempo di Passione [qui]
TEMPO DI PASSIONE
Capitolo II
Mistica del Tempo di Passione
e della Settimana Santa


Misteri e riti.
La Liturgia è piena di misteri in questo tempo nel quale la Chiesa celebra gli anniversari di sì meravigliosi avvenimenti; ma riferendosi per lo più a riti e cerimonie propri d'alcuni giorni particolari, ne tratteremo a misura che si presenterà l'occasione. Intendiamo qui solamente dedicare alcune parole alle costumanze della Chiesa nelle due prossime settimane.

Il digiuno.
Non abbiamo nulla da aggiungere a quanto abbiamo esposto sul mistero dei quaranta giorni; il periodo dell'espiazione perdura nel suo corso fin quando il digiuno degli uomini non abbia raggiunta la durata di quello che fece l'Uomo-Dio nel deserto. I fedeli di Cristo continuano a combattere, sotto l'armatura spirituale, i nemici invisibili della salvezza; assistiti dagli Angeli della luce, essi lottano corpo a corpo con gli spiriti delle tenebre, mediante la compunzione del cuore e la mortificazione della carne.

domenica 26 marzo 2023

Domenica di Passione ("Iúdica me")

Per una visione d'insieme su questo tempo litugico, vedi: Cap. I - Storia del tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]; Cap. II - Mistica del Tempo di Passione [qui]; Pratica del tempo di Passione e della Settimana Santa [qui]
Domenica di Passione

Oggi, se udirete la voce del Signore, non indurite i vostri cuori.
Intróitus
Ps. 42, 1-2 - Iúdica me, Deus, et discérne cáusam meam de gente non sancta: ab hómine iníquo et dolóso éripe me: quia tu es Deus meus, et fortitúdo mea. Ps. 42, 3 - Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum, et in tabernácula tua.
(Omíttitur: Glória Patri…) 
Ps. 42, 1-2 - Iúdica me, Deus
Introito
Sal. 42, 1-2 - Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa da gente malvagia: liberami dall’uomo iniquo e fraudolento: poiché tu sei il mio Dio e la mia forza. Sal. 42, 3 - Manda la tua luce e la tua verità: esse mi guidino al tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli.
(Si omette il: Gloria al Padre…)
Sal. 42, - Fammi giustizia, o Dio

L’insegnamento della Liturgia.

La santa Chiesa comincia oggi il Mattutino con queste gravi parole del Re Profeta. Una volta i fedeli si facevano un dovere d’assistere all’ufficiatura notturna, per lo meno le Domeniche e le Feste, perché ci tenevano a non perdere nessun insegnamento della Liturgia. Ma dopo tanti secoli la casa di Dio non fu più frequentata con quell’assiduità che formava la gioia dei nostri padri; e un po’ alla volta anche il clero cessò di celebrare pubblicamente gli uffici che non erano più seguiti. All’infuori dei Capitoli e dei Monasteri, non si sente più risuonare il coro così armonioso della lode divina, e le meraviglie della Liturgia non sono più conosciute dal popolo cristiano che in una maniera imperfetta.

Il Cardinal Roche sulla rottura perpetrata dal Vaticano II

Nella nostra traduzione da OnePeterFive ulteriori sottolineature della grave affermazione del card. Roche che avevamo già presa in esame qui. Qui l'indice dei precedenti articoli sulla vexata quaestio.

Il Cardinal Roche sulla rottura perpetrata dal Vaticano II
Joseph Shaw, 24 marzo 2023

Come ho scritto di recente su Catholic Answers, la confusione riguardo al significato della Traditionis Custodes e della sua flottiglia di documenti supplementari comincia a somigliare a quella che grava attorno all’Amoris Laetitia. Interrogandomi sulla finalità del documento, mi chiedevo proprio: quale visione del panorama ecclesiale lo ispira? Qui mi concentrerò sul ragionamento altrettanto opaco su cui si fonda.

Domenica scorsa BBC Radio 4 ha mandato in onda un breve servizio sulla Messa tradizionale in cui sono stati fatti parlare la blogger cattolica Maria Jones (date un’occhiata al suo canale “One of Nine” [“Uno di nove”]), un sacerdote che celebra la Messa tradizionale in latino e alcuni partecipanti alla Messa tradizionale trovati per caso fuori da una chiesa. È stato anche emesso un clip di Austen Ivereigh, biografo papale, e del cardinale Arthur Roche. (Si può ascoltare qui.)

Storia del Tempo di Passione e della Settimana Santa

"Con la quinta domenica di Quaresima si entra nel “Tempo di Passione“, caratterizzato da una marcata attenzione al mistero della Passione e Morte del Signore Gesù. 
 In origine limitata alla sola Settimana Santa, che si apriva con la Domenica delle Palme, detta appunto “De Passione Domini”, nel tempo la contemplazione della Passione del Signore, culmine della Redenzione e fonte di vitalità spirituale, venne anticipata e celebrata anche nella settimana precedente. 
Questo tempo speciale, che si inserisce nel già propizio tempo di Quaresima, viene sottolineato con alcune specifiche regole cultuali. Tra queste la più caratteristica è la “Velatio”, ovvero la velatura delle croci e delle immagini della chiesa esposte alla venerazione dei fedeli. 
Di seguito la prima parte del Tempo di Passione di Dom Prosper Guéranger. (vedi: Cap. II - Mistica del Tempo di Passione [qui] e Cap. III Pratica del Tempo di Passione [qui].

TEMPO DI PASSIONE
Capitolo I
Storia del Tempo di Passione
e della Settimana Santa


Preparazione alla Pasqua.
La santa Chiesa, dopo aver presentato alla meditazione dei fedeli, nelle prime quattro settimane di Quaresima, il digiuno di Cristo sulla montagna, consacra ora le altre due settimane che ci separano dalla festa di Pasqua alla commemorazione dei dolori del Redentore, non permettendo che i suoi figli arrivino al giorno dell’immolazione del divino Agnello, senza aver prima disposte le loro anime alla compassione dei patimenti da lui sofferti in loro vece.
I più antichi documenti della Liturgia, i Sacramentari e gli Antifonari di tutte le Chiese, col tono delle loro preghiere, la scelta delle letture ed il senso d’ogni sacra formula, ci avvertono che la Passione di Cristo, a partire da oggi, forma l’unico pensiero della cristianità. Fino alla Domenica delle Palme potranno ancora aver luogo, nel corso della settimana, le feste dei Santi; ma nessuna solennità, a qualsiasi classe appartenga, avrà la precedenza sulla Domenica di Passione.

sabato 25 marzo 2023

25 marzo Annunciazione della Beata Vergine Maria

A Maria
Vi salutiamo, o Maria, piena di grazia, in questo giorno in cui vi allietate dell’onore che vi fu attribuito. L’incomparabile vostra purezza attirò gli sguardi del sommo creatore di tutte le cose e la vostra umiltà lo fece venire nel vostro seno; la sua presenza accresce la santità della vostra anima e la purità del vostro corpo. Con quali delizie sentite il figlio di Dio vivere della vostra vita e prendere dalla vostra sostanza il nuovo essere cui si unisce per nostro amore! Ecco, è già stretto tra voi e lui il legame noto soltanto a voi: è il vostro creatore e voi ne siete la madre; è il vostro figlio e voi siete una sua creatura. Davanti a lui si piega ogni ginocchio, o Maria! Perché è Dio del cielo e della terra; ma pure ogni creatura s’inchina davanti a voi, perché lo portaste nel vostro seno e lo allattaste; sola tra tutti gli esseri, voi potete chiamarlo, come il Padre celeste: “Mio figlio!”. O donna incomparabile, voi siete lo sforzo supremo della potenza divina: accogliete dunque l’umile sottomissione del genere umano, che si gloria di voi più che gli stessi angeli, perché avete il suo stesso sangue e la medesima natura. O novella Eva, figlia dell’antica, senza peccato! Per la vostra obbedienza ai divini decreti salvaste la vostra madre e tutta la sua fìgliolanza, ridando l’innocenza perduta al padre vostro e all’intera sua famiglia. Il Signore che portate ci assicura tutti questi beni, ed è per voi che noi lo possiamo avere; senza di lui noi rimanemmo nella morte e senza di voi egli non potrebbe riscattarci, perché in voi attinge il sangue prezioso che ne sarà il pegno. La sua potenza protesse la vostra purezza nell’istante dell’Immacolata concezione, nella quale si formò il sangue di un Dio per la perfetta unione tra la natura divina e quella umana.

Vaticano: verso una sepoltura definitiva della Messa tradizionale?

Purtroppo le voci che circolano da tempo [vedi] acquistano sempre più consistenza. Ma nel mondo della Tradizione la parola d'ordine è resistere [alcuni esempi qui - qui]... Qui indice degli articoli sulla vexata quaestio.

Vaticano: verso una sepoltura definitiva della Messa tradizionale? Secondo il sito di lingua tedesca Summorum Pontificum del 13 gennaio 2023, ripreso dai siti tedeschi katholisch.de e cath.ch il 26 gennaio, una nuova costituzione apostolica limiterebbe ulteriormente la possibilità di celebrare la messa tridentina.
Questa costituzione stabilirebbe quattro nuove disposizioni: 
  •  In nessuna chiesa si può celebrare esclusivamente la Messa antica.
  •  Nelle chiese non si può celebrare ogni domenica secondo il rito antico. 
  • L'uso dei libri del 1962 (con le modifiche volute da Francesco) è autorizzato solo per la celebrazione della messa, ma non per l'amministrazione dei sacramenti e dei sacramentali. 
  • Ogni sacerdote è tenuto a celebrare anche secondo il messale di Paolo VI.
L'annuncio di questo irrigidimento è, per il momento, solo una voce. Ciò si spiegherebbe con il fatto che alcuni cardinali progressisti troverebbero l'attuazione di Traditionis custodes troppo lenta e indulgente.

venerdì 24 marzo 2023

“Noi, vescovi belgi, benediciamo le coppie omosessuali con il consenso del papa”

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique l'ennesima debacle della chiesa vaticasecondista, prima apparentemente sotto traccia ma oggi esplosa col presente pontificato.
“Noi, vescovi belgi, benediciamo 
le coppie omosessuali col consenso del papa”

Questa è una clamorosa dichiarazione rilasciata dal Vescovo di Anversa, monsignor Johan Bonny, durante il sinodo tedesco: dopo Amoris Laetitia [vedi], in tutte le diocesi belghe, è normale benedire le coppie irregolari, e Papa Francesco avrebbe approvato questa scelta durante la visita ad limina dello scorso novembre: “Basta che voi siate d'accordo”. 
In Belgio i vescovi sono tutti uniti nell'approvare la benedizione delle coppie omosessuali e di altre coppie irregolari, c'è anche un rito, e il Papa avrebbe approvato tutto a novembre. Si può ascoltare in questo video, in tedesco, dal minuto 06:08:46
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

L’attuale conflitto tra “Oriente” e “Occidente”: due blocchi geopolitici alternativi o complementari?

D'intesa con l'Osservatorio Card. Van Thuân, un tema di stretta attualità su cui non abbassare la guardia e trarre ulteriori spunti di riflessione. Un precedente interessante qui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

L’attuale conflitto tra “Oriente” e “Occidente”:
due blocchi geopolitici alternativi o complementari?


Due blocchi geopolitici in conflitto
Il confuso panorama della globalizzazione nella quale stiamo vivendo sembra dominato dal conflitto in corso tra il blocco geopolitico dei “regimi despotici”, erroneamente qualificato come orientale, e quello delle “regimi democratici”, erroneamente qualificato come occidentale.
Questo conflitto sembra mettere in crisi le categorie interpretative finora usate per analizzare la situazione globale e prevedere dove ci sta conducendo il processo rivoluzionario. Di conseguenza, l’opinione pubblica benpensante, disorientata dalla capillare propaganda mass-mediatica, erroneamente identifica l’Occidente con la civiltà cristiana o l’Oriente col mondo comunista, per cui tende a schierarsi per l’uno o per l’altro dei contendenti.
Eppure, l’attuale situazione geopolitica può essere chiarita se, applicando vecchie categorie alchemiche alla nuova “ingegneria sociale”, interpretiamo il conflitto in corso come lo scontro tra due tipiche fazioni interne alla Rivoluzione universale, quella distruttiva e quella costruttiva, siano esse alternative o rivali o complementari tra loro.

Paolo Pasqualucci. Evoluzione senza selezione naturale? Qualche riflessione sulla crisi dell’evoluzionismo.

Pubblico un magistrale lavoro di Paolo Pasqualucci dedicato alla crisi dell'evoluzionismo, vista attraverso la recensione all'opera di un importante citologo portoghese ed esposta in modo semplice e chiaro che rende accessibile a persone di media cultura come noi un argomento così specialistico. L'importanza della tesi del professore portoghese sta nel fatto che,  se si elimina il caso dall'evoluzione e lo si sostituisce col concetto dell'ordine, il neodarwinismo crolla. Il concetto dell'ordine conduce inesorabilmente ad una Mente ordinatrice, il caso non ha nulla a che fare, non si può ammettere. E ciò, a prescindere dalle convinzioni personali (evoluzioniste) del professore in questione. Chi fosse interessato, può scaricare qui la copia in pdf.

Evoluzione senza selezione naturale?
Qualche riflessione sulla crisi dell’evoluzionismo.
di Paolo Pasqualucci*

Nota previa

L’evoluzionismo, nella sua ultima incarnazione – il c.d. neodarwinismo, su base genetica – tiene sempre ufficialmente banco nell’Accademia. Ma non mancano le contestazioni ad alcuni suoi fondamentali dogmi anche se il conformismo dominante impedisce una autentica revisione della teoria. Il presente scritto cerca di impostare un discorso critico dal punto di vista dell’uomo di media cultura, illustrando una teoria considerata eretica dal momento che essa nega validità al concetto di “selezione naturale”. Pur dichiarandosi convinto evoluzionista, il prof. Antonio Lima-de-Faria, illustre citologo portoghese, sostiene infatti che il concetto dell’ordine deve prendere il posto di quello della selezione naturale, se si vuole intendere correttamente il fenomeno dell’evoluzione. Il ricorso al concetto dell’ordine, modo di essere della natura che si attua secondo immutabili leggi fisico-matematiche, non può che aprire interessanti prospettive, anche di tipo filosofico. Infatti, come si può avere un ordine nella natura senza una mente ordinatrice, capace cioè di agire secondo il nesso causa finale-causa efficiente? Può un ordine scaturire dall’ordine, dal suo interno, e mantenersi, senza l’azione di una causalità efficiente e di un disegno razionale, insomma senza l’azione di quella Causa Prima assolutamente trascendente che chiamiamo Dio?

giovedì 23 marzo 2023

Il gioco non vale la candela

Indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Putin, non è uno sprovveduto, e con Xi, addio occidente opulento. A meno che non si sparigli il tavolo da gioco... Non sappiamo se il gioco possa valere la candela per gli USA e gli europei scodinzolanti, intruppati nella NATO. La Russia nella sua storia ha dimostrato ben due volte che può sedersi ad un tavolo di gioco e pagare prezzi altissimi, inimmaginabili, per noi occidentali ed uscire poi vittoriosa. L'occupazione napoleonica fu una catastrofe per i russi, non parliamo poi della aggressione nazista del 1941. Vedremo, per ora il gioco non vale per gli ucraini, e per noi europei. Ma tra poco anche per gli USA. Se sarà un Viet-Nam per i russi come costi umani, quanti dollari dovranno stampare gli USA per inviare armi in Ucraina? E poi, se il conflitto si prolunga, anche le possibilità USA di giostrare a livello mondiale la macchina militare dovrebbero ridursi!

Il gioco non vale la candela

Espressione idiomatica che risale al Medioevo quando per organizzare una partita a carte i giocatori dovevano mettere assieme una cifra per pagare le candele necessarie a permettere il gioco notturno. Alla fine della partita, qualcuno poteva così dire di non aver guadagnato il necessario per neanche pareggiare il costo iniziale delle candele.

Uno dei primi giorni, se ben ricordo il terzo dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina, una portavoce influente della Difesa americana disse che la Russia avrebbe “pagato un prezzo” per l’incauta decisione. Tradotto, la Russia avrebbe sì forse vinto sul piano pratico ma il costo di questa piccola vittoria si sarebbe rivelato più oneroso del vantaggio ottenuto con la forza. L’espressione “bisogna fargli pagare un prezzo” venne usata più e più volte da Hillary Clinton quando era Segretario di Stato, è un concetto centrale del grande gioco geopolitico che oppone gli USA a vari nemici, un "classico".

mercoledì 22 marzo 2023

L'arcivescovo Gänswein diventerà nunzio in Costa Rica

Nell'ultima udienza, Bergoglio comunicava a mons. Georg Gänswein di non aver ancora deciso il suo nuovo incarico dopo che negli ultimi anni, pur rimanendo formalmente prefetto della casa pontificia, mons. Gänswein era dedito esclusivamente all'assistenza di Benedetto XVI [vedi]. Ora, dalla nostra traduzione di katholisch.de apprendiamo che sembra farsi largo tra i bene informati lo scenario di un suo trasferimento lontano dall'Europa come nunzio apostolico. Sembra dunque svanita la possibilità di un suo approdo in Germania alla guida di una diocesi.

L'arcivescovo Georg Gänswein diventerà
il nuovo nunzio apostolico in Costa Rica.


Lo riporta il portale spagnolo "Religion Digital" (martedì). La scorsa settimana, la Santa Sede ha chiesto alle autorità del Paese centroamericano di concedere il permesso allo storico segretario particolare di papa Benedetto XVI. (2005-2013), scrive il portale, ma senza citare la fonte. E ancora: "Se, come al solito, non ci sarà una risposta ufficiale, Roma darà per scontato il 'sì' e annuncerà la sorte dell'uomo che in questi mesi è diventato una spina nel fianco di Francesco".
Due settimane fa, lo stesso Gänswein affermava di non sapere ancora cosa avrebbe fatto in futuro. "Il nuovo compito che mi attende non mi è ancora noto", dichiarava l'8 marzo in occasione di un evento a Monaco. Ha anche confermato che Francesco lo aveva ricevuto in udienza il sabato precedente. Il Papa gli ha comunicato di non aver ancora preso alcuna decisione sulla sua persona; aveva bisogno di altro tempo. Come egli stesso ha rivelato, il suo compito attuale è quello di agire come esecutore testamentario di Benedetto, morto a Capodanno. Il libro di recente pubblicazione di Gänswein "Nient'altro che la verità" sul tempo trascorso a fianco dell'ex Papa [qui - qui - qui] è attualmente in cima alla lista dei bestseller di "Spiegel".

Testo dell’intervista a mons. Carlo Maria Viganò per Piazza Libertà.

In una puntata speciale di “Piazza Libertà” [video], Armando Manocchia intervista Monsignor Carlo Maria Viganò.  Tanti gli argomenti di discussione: dalla pandemia al deep state, da Papa Bergoglio alla guerra in Ucraina fino alle Congregazioni delle suore di Pienza e di Fognano. Un’intervista a tutto tondo, da non perdere. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

Intervista

Dott. Armando Manocchia
a Mons. Carlo Maria Viganò

1. Eccellenza, qual è la Sua opinione sulla situazione politica internazionale? Non sembra anche a Lei che la narrazione sull’Ucraina stia cambiando?

Questa crisi internazionale è stata provocata dal deep state americano allo scopo di distruggere il tessuto sociale ed economico degli Stati europei. Questa distruzione economica era iniziata con la farsa pandemica e i lockdown, ma la si doveva rendere più devastante tramite le sanzioni alla Federazione Russa da parte dell’Unione Europea, a seguito della reazione della Russia alle provocazioni della NATO e alla persecuzione della minoranza russofona, sin dal 2014 e in violazione dei Protocolli di Minsk, da parte del regime fantoccio di Zelenskyj. Le cose sono andate come pianificato, come abbiamo visto, e la narrazione del mainstream si è immediatamente allineata.

martedì 21 marzo 2023

Il card. Roche afferma che la messa antica deve essere vietata perché "la teologia della Chiesa è cambiata"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews apprendiamo che anche l'ultima affermazione del cardinale Arthur Roche per difendere le restrizioni sulla Messa tradizionale va contro l'insegnamento dei papi nel corso della storia. Le dichiarazioni scandalose del cardinale nella sua intervista alla BBC di alcuni giorni fa stanno facendo scalpore. È importante che chi ama la tradizione non si arrenda e passi all'offensiva. Non solo la teologia della Chiesa NON è cambiata, ma la vecchia liturgia la incarna e la esprime più fedelmente sotto tutti i punti di vista. La "centralità del sacerdozio" della Messa antiquior è uno dei suoi più grandi punti di forza, fonte di immensa grazia sia per il sacerdote che per il popolo. Potete trovare i miei rilievi nella nota(1) basati sul Catechismo della Chiesa Cattolica con alcune chiose.

Il card. Roche afferma che la messa antica deve essere vietata
perché "la teologia della Chiesa è cambiata"

Difendendo le crescenti restrizioni sulla Messa tradizionale, il cardinale Arthur Roche – prefetto della Congregazione vaticana (ora Dicastero) per il culto divino e la disciplina dei sacramenti – ha affermato che “la teologia della Chiesa è cambiata”. Parlando a Radio4 BBC in un programma andato in onda il 19 marzo, Roche ha difeso le restrizioni alla Messa tradizionale, che sia lui che Papa Francesco hanno attuato dal luglio 2021 [vedi].
“La teologia della Chiesa è cambiata”, ha affermato Roche. “Mentre prima il sacerdote rappresentava, a distanza, tutto il popolo – che veniva incanalato attraverso la sua persona che da sola celebrava la messa”. [Condenso i miei rilievi nella nota(1) basandomi sul Catechismo della Chiesa Cattolica con alcune chiose -ndT]
Ora, però, Roche ha affermato che “non è solo il sacerdote che celebra la liturgia, ma con lui anche i battezzati, e si tratta di un'affermazione di enorme portata”.

Ricordiamo e rileggiamo Mario Palmaro

Rileggiamo la Lettera di Mario Palmaro al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana, del gennaio 2014, sul dilagare della “lobby gay” e della corruzione dei costumi nel silenzio colpevole della Chiesa - Estratto e nota introduttiva a cura di Paolo Pasqualucci e Maria Guarini.
* * *
A nove anni dalla prematura scomparsa per malattia del compianto Mario Palmaro (9 marzo 2014) – docente di filosofia del diritto, saggista cattolico impavido e lucidissimo difensore dei valori tradizionali, vero ed esemplare campione dell’impegno per la vita senza compromessi, alla cui opera è legata anche la diffusione della S. Messa antica in Italia – sempre attuale e meritevole di rilettura appare la nobile ed angosciata lettera, veramente e purtroppo “profetica”, da lui indirizzata poco prima della morte all’allora ed ancor oggi direttore del quotidiano on line ‘La Nuova Bussola Quotidiana’. La morte prematura gli ha impedito di vedere gli ulteriori sfasci della società italiana (con le ultime leggi contro la famiglia: divorzio breve e unioni civili - e la vita: testamento biologico - votate e approvate da Parlamento, Governo e Presidente nominalmente "cattolici") e della Chiesa (che purtroppo in questi anni tormentosi ha preferito il dialogo col 'mondo' rinunciando al suo triplice munus)... eterna memoria, e gratitudine!
Nella lettera Palmaro denunciava il dilagare “planetario” della lobby gay e della corruzione dei costumi nell’inconcepibile silenzio delle autorità della Chiesa, che anzi sembravano addirittura complici in certi loro atteggiamenti erroneamente tolleranti. Dopo nove anni la situazione, come tutti sappiamo, è enormemente peggiorata nelle società occidentali e nella Chiesa visibile, i cui vertici appaiono sempre più succubi della suddetta lobby. 

lunedì 20 marzo 2023

Il Timore e la Fortezza - Quarta parte

Il Timore e la Fortezza

Quarta parte
di Don Curzio Nitoglia

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte

Timore, forza e fortezza

Introduzione
Oggi si ritiene comunemente che il Cristianesimo svirilizzi l’uomo, lo indebolisca o lo droghi (come dicevano nell’antichità Proclo, Porfirio e Giamblico, nella modernità Machiavelli e poi nella post-modernità Nietzsche, Freud e Marx).

Il neopaganesimo e il naturalismo post-moderni (Scuola di Francoforte e Strutturalismo francese sessantottino) riprendono tale accusa dell’antichità pagana e della modernità immanentistica e vedono nell’umiltà cristiana una degradazione di sé e un atteggiamento senza coraggio né forza.

Alla fonte di queste polemiche vi sono le due concezioni diametralmente opposte della vita: 1°) quelle dell’antico paganesimo (come religiosità popolare degenerata, orgiastico/politeistica, ben distinta dalla filosofia classica pre-cristiana), dell’immanentismo naturalista moderno e del nichilismo postmoderno o contemporaneo e 2°) quella della metafisica perenne e del Cristianesimo.

Arciv. Viganò / Intervista Byoblu - Piazza Italia

In questa puntata speciale di “Piazza Libertà” [vedi], Armando Manocchia intervista Monsignor Carlo Maria Viganò. 

Tanti gli argomenti di discussione: dalla pandemia al deep state, da Papa Bergoglio alla guerra in Ucraina fino alle Congregazioni delle suore di Pienza e di Fognano. Un’intervista a tutto tondo, da non perdere.

Francesco: Vescovo di Roma, ma quando voglio io. E vola in Ungheria

La IV Domenica di Pasqua, comunemente chiamata “Domenica del Buon Pastore” a motivo del Vangelo che viene proclamato in questo giorno, è dedicata, nella diocesi di Roma in particolare, alle Sacre Ordinazioni Presbiterali. Una tradizione che ha sempre visto il Romano Pontefice mettere le mani in testa ai “suoi” preti. Sì, perché se qualcuno se ne fosse dimenticato, il Papa è il Vescovo di Roma.

In questi dieci anni di Pontificato, questa litania è stata propinata dal 13 marzo 2013. “E adesso – disse Francesco – incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese”. Il rapporto con questa “comunità diocesana”, però, si è logorato ancor prima di essere costruito. Non si tratta, come qualcuno crede, solo delle recenti novità normative ma il modus agendi di Francesco è sempre stato, anche a San Giovanni in Laterano, quello di un elefante in una cristalleria.

domenica 19 marzo 2023

Don Claude Barthe. "Dei vescovi per risanare la Chiesa?"

Ricevo da Res Novae e volentieri condivido la recensione di don Claude Barthe di un volume appena pubblicato: La vera "Chiesa in uscita". Interessante in quanto centrato sulla funzione dei vescovi così compromessa dalle recenti disposizioni vaticane  (qui - qui - qui).

"Dei vescovi per risanare la Chiesa?"

Un risanamento della Chiesa, capace di strapparla ad un «adeguamento» mortifero alla società moderna, necessita di vescovi, che vogliano realizzarlo. Ma qualsiasi riflessione relativa ad una riforma della Chiesa inciampa contro questo dato di fatto ostinato: ci sono certo «buoni vescovi», in grado di compiere buone analisi e di agire di conseguenza, ma si guardano bene dal farlo oppure lo fanno solo a metà. Bernanos non diceva forse, alla fine della sua esistenza, che ciò ch’era mancato agli uomini di Chiesa all’interno della società moderna non è stata la carità, bensì la forza[1]? 
Tuttavia, disperare sarebbe peccare. Aiutandoci con i dati tratti da Vincent Herbinet in Les espaces du catholicisme français contemporain[2] ed interpretandoli, vorremmo evidenziare due punti positivi:
  1. Un cambiamento influisce oggi poco a poco sul panorama diocesano, ciò che apre possibilità di un’azione riformatrice[3];
  2. Possono esservi vescovi differenti, che prendono spunto da questa nuova situazione per avviare una riforma.

Dominica IV in Quadragesima - Lætáre

Per meglio conoscere l'anno liturgico e le sue gemme spirituali. Vedi Meditazione sulla Quaresima [qui e collegati]. Prima Domenica di Quaresima qui; Seconda Domenica di Quaresima qui. Terza Domenica di Quaresima qui.

Quarta Domenica di Quaresima 
Intróitus
Is. 66, 10 et 11 - Lætáre, Ierúsalem: et convéntum fácite omnes qui dilígitis eam: gaudéte cum lætítia, qui in tristítia fuístis: ut exsultétis, et satiémini ab ubéribus consolatiónis vestræ.
Ps. 121, 1 - Lætátus sum in his, quæ dicta sunt mihi: in domum Dómini íbimus. Glória Patri…
Is. 66, 10 et 11 - Lætáre, Ierúsalem …
Introito
Is. 66, 10 e 11 - Alliétati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, esultate con essa: rallegratevi voi che foste tristi: ed esultate e siate sazi delle sue consolazioni.
Sal. 121, 1 - Mi rallegrai di ciò che mi fu detto: andremo nella casa del Signore. Gloria al Padre…
Is. 66, 10 e 11 - Alliétati, Gerusalemme

La Domenica della gioia.
Questa Domenica chiamata Laetare, dalla prima parola dell'Introito della Messa, è una delle più celebri dell'anno. In questo giorno la Chiesa sospende le tristezze della Quaresima; i canti della Messa non parlano che di gioia e di consolazione; si fa risentire l'organo, rimasto muto nelle tre Domeniche precedenti; il diacono riveste la dalmatica e il suddiacono la tunicella; è consentito sostituire i paramenti violacei coi paramenti rosa. Gli stessi riti li abbiamo visti praticare durante l'Avvento, nella terza Domenica chiamata Gaudete. Manifestando oggi la Chiesa la sua allegrezza nella Liturgia, vuole felicitarsi dello zelo dei suoi figli; avendo essi già percorso la metà della santa quaresima, vuole stimolare il loro ardore a proseguire fino alla fine [1].

sabato 18 marzo 2023

Breve commento critico di una nota sulla situazione ucraina pubblicata da Dagospia et alia

Brevi considerazioni di un lettore a commento critico di una nota sulla situazione ucraina pubblicata da Dagospia, secondo cui gli europoteri sono preoccupati all’ipotesi di ritrovarsi alla Casa Bianca, dopo le nuove elezioni, un presidente repubblicano. Nella convinzione che, senza il sostegno americano, la resistenza ucraina durerebbe quanto un gatto sul raccordo anulare, e a quel punto Putin avrebbe gioco facile nel prendersi quel che vuole... peraltro consapevoli che, vista dagli Usa, l’Europa è solo un’arena in cui giocare una delle sue molteplici partite a scacchi. Condivido le osservazioni anche per fare un punto di una situazione di sfide intrecciate in uno scenario geopolitico complesso e denso di incognite. Aggiungo alcune note di cronaca evidenziatesi nel frattempo.

  1. Biden è fallito e la sua strategia era suicida dall'inizio (come scrissi 10 mesi fa: o tira l'atomica - e siamo tutti morti - o abbandona l'Ucraina. Stando in mano alle Nuland di turno questo succede);
  2. Biden voleva colpire l'Europa ( infatti ha fatto danni enormi) senza valutare che così facendo metteva in crisi la governance della NATO e la credibilità americana nei confronti di tutti gli alleati e/o quasi alleati;
  3. in difficoltà vera saranno i paesi del "corridoio USA in Eu" (Polonia Estonia Lituania Lettonia....) che hanno creduto alle promesse della banda Biden. Non tanto bene "Giorgia" che pensava di essere la più furba ....
  4. Putin esce comunque rafforzato anche perché ha stanato Xi Jinping dalle ambiguità nei rapporti con i libdem USA. La Cina, senza la Russia in appoggio, non va da nessuna parte (bombe atomiche - mega confine - materie prime);
  5. La Russia non ha alcun interesse ad aggredire l'Europa anche perché i paesi europei, allo stato, non rappresentano alcun pericolo per la Russia (oltretutto ulteriormente disarmati dalla consegna di armi all'Ucraina per ordine americano !!! ) [Vale per le popolazioni, ma non per i governi... E le basi americane di cui pullulano e che di certo sarebbero da loro ingestibili, dove le mettiamo? -ndr];
  6. i fallimenti si pagano e gli USA dovranno farsi carico di essere occupanti in Europa di paesi non più alleati o quantomeno di cui non godono più la fiducia;
L'operazione "Ucraina", di fatto, è un fallimento americano e anche l'auspicabile cambio di leadership e di strategia non potranno che farsi carico della raccolta dei cocci.
Dinamiche del medio oriente e dollar standard in evoluzione sono esempi dei cocci prodotti dalla banda Biden. (Paolo Montagnese)
 * * * 

Rifondare la Chiesa? - don Elia

Leva manus tuas in superbias eorum in finem (Alza le tue mani contro i loro atti di superbia in eterno; Sal 73, 3).
Il proposito del silenzio continua ad esser messo a dura prova, nell’attuale congiuntura ecclesiale. Il raccoglimento, d’altra parte, favorisce la riflessione contemplativa, che a lungo andare diventa una disposizione stabile dell’anima: Meditatio cordis mei in conspectu tuo semper (La meditazione del mio cuore è sempre alla tua presenza; Sal 18, 15). Qualora il cuore, suo malgrado, sia raggiunto da notizie allarmanti, il suo interno scrutare si infiamma: In meditatione mea exardescet ignis (Nella mia meditazione divamperà il fuoco; Sal 38, 4). Proprio l’accrescersi dell’intimità con Dio rende lo sguardo più acuto e le reazioni più ardenti, benché più pacate in quanto non più viziate dalle passioni peccaminose. Pur preferendo di gran lunga astenerci da ogni commento, dunque, non riusciamo proprio a trattenerci dal riportare le vive impressioni suscitate dalla presentazione al clero del nuovo statuto giuridico del Vicariato di Roma [qui - qui], la cui analisi sarà condensata in sei parole-chiave miranti alla chiarezza e all’incisività.

Sonia Mabrouk, d'origine tunisina e di fede musulmana, attaccata da ogni parte perché difende il sacro e la messa antica

Nella nostra traduzione da Media-press.info, un piccolo saggio della temperie corrente nella quale non trova posto neppure l'onestà intellettuale di interlocutori di altri fronti.
Per aver osato difendere il sacro, la tradizione e i valori cristiani che hanno forgiato la Francia, per aver osato denunciare l'atteggiamento decostruttivista degli ecologisti radicali e per aver osato invocare un'inchiesta sul servizio pubblico, Sonia Mabrouk è diventata, in un pochi minuti, nemico pubblico numero uno dell'estrema sinistra e mainstream benpensante dei media.

La nostra collega, Clémence de LONGRAYE, giornalista di Boulevard Voltaire, dichiara che nessuno di loro sostiene che un giornalista di origine tunisina ami la Francia e la difenda. Peggio ancora, è intollerabile per questa estrema sinistra che una donna musulmana lodi la bellezza della cattedrale di Saint-Louis a Cartagine nella terra dell'Islam, si preoccupi per la scomparsa dei cristiani dall'Oriente e chieda la conservazione della messa in latino. Andando contro il senso della loro impostazione secondo il pensiero unico, questi attivisti decostruttivisti non riescono a comprendere l'importanza di una “riconquista del sacro”.

venerdì 17 marzo 2023

A rischio anche le clarisse di Santa Caterina da Bologna

Ricevo da un lettore la notizia diffusa da un fedele legato al monastero di s. Caterina de Vigri di Bologna (1). Il devoto della Santa chiede preghiere perché si vuole sopprimere la comunità monastica delle clarisse bolognesi che ne custodiscono il corpo. Sembra che al momento vogliano tenere tutto nascosto ed infatti in rete non ho trovato nessuna notizia. Di seguito le sue osservazioni. Precedenti analoghi quiqui.

A rischio anche le clarisse di Santa Caterina da Bologna

Si tratta dell'ennesima conferma della guerra dichiarata dalla Chiesa modernista ed inclusiva ai monasteri di vita contemplativa, ritenuti enti inutili.

Ho conosciuto S. Caterina studiando la questione Lauretana, che normalmente viene ricondotta al racconto di fondazione del celebre santuario Lauretano scritto dal presbitero Pietro di Giorgio de Tolomei detto il Teramano - custode dalla chiesa Lauretana - nel cui resoconto è scritto che la s. Casa di Loreto fu traslata nella Marca di Ancona per ministero angelico (1472).

A parte la modalità di trasferimento, nel racconto del Teramano è scritto per la prima volta che le tre pareti lauretane sono le mura perimetrali della camera di Maria a Nazareth dove la Madonna ricevette l'annuncio angelico del concepimento di Gesù. Quest'ultima notizia è stata di recente confermata da un cronaca scritta qualche anno prima e dai diari di S. Caterina De Vigri morta nel 1463 e pertanto il suo racconto non è influenzato da una lettura diretta del resoconto del presbitero Teramano all'epoca presbitero della chiesa-reliquia Lauretana. I detrattori dell'autenticità della reliquia Lauretana sostengono infatti che il Teramano si fosse inventato tutto. I diari di s. Caterina dimostrano che la notizia era già nota diversi decenni prima e che pertanto non sia il frutto della fantasia del Teramano.

Fermo restando che all'interno della s. Casa esistono una cinquantina di graffiti di matrice giudaico cristiana. Uno in particolare vergato in greco.
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Per i bolognesi è conosciuta semplicemente come "La Santa". Caterina de' Vigri, nata e cresciuta nella prima parte del XV secolo alla corte ferrarese degli Estensi, era stata formata alle arti belle della musica, del canto, della poesia. La sua era una cultura fuori dal comune, che ha fatto fruttare grandemente nella vocazione claustrale abbracciata giovanissima, quando decise di entrare nel monastero del Corpus Domini della sua città. Presto venne mandata a Bologna a fondare anche qui un monastero dedicato al Corpus Domini, primo insediamento delle clarisse in città. Nella comunità di via Tagliapietre visse una vita santa, arricchita da esperienze mistiche e miracoli ottenuti per il bene della comunità per sua intercessione. Ci ha lasciato capolavori di spiritualità come Le sette armi spirituali e I dodici giardini. Dopo la morte il suo corpo è stato protagonista di avvenimenti speciali. Il più clamoroso riguarda la posizione seduta assunta molti anni dopo la morte, contrariamente all'irrigidimento determinato in condizioni normali dalle leggi di Natura. Video