Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 3 gennaio 2023

Gänswein: “Traditionis custodes ha spezzato il cuore di papa Benedetto”

Vedi l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.
Hanno destato scalpore le parole dell’arcivescovo Gänswein — il più stretto confidente del Papa in quanto suo segretario particolare e fedele collaboratore da tanti anni —, in un’intervista a Guido Horst, di Die Tagespost, sulle reazioni di Benedetto XVI alla Traditionis Custodes, sostanziale demolizione del Summorum Pomntificum.
Alla domanda se Benedetto fosse rimasto deluso da Traditionis Custodes, Gänswein ha risposto [video qui]:
“L’ha colpito molto duramente. Credo che abbia spezzato il cuore di papa Benedetto leggere quel motu proprio.
L’intenzione di papa Benedetto era stata quella di aiutare coloro che semplicemente avevano trovato una casa nella vecchia messa a trovare una pace interiore, una pace liturgica e anche per sottrarli a Lefebvre.
Se pensate per quanti secoli la vecchia messa è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per molti santi è difficile immaginare che non abbia più nulla da offrire.
Impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il concilio vaticano II e non sanno nulla dei drammi che hanno circondato il Concilio Vaticano II… 
Togliere questo tesoro alle persone, perché? Non credo di poter dire di essere a mio agio con questo”.

47 commenti:

Anonimo ha detto...

In questi giorni preghiamo per Mons. Georg Gänswein nel suo dolore per la perdita di un Santo Papa e uomo, Benedetto XVI, dove gli è stato accanto per oltre due decenni. Che il Signore sostenga Mons. Georg Gänswein in questi giorni di lutto, di assenza terrena di un gigante della fede, nell'avere servito con profonda umiltà e quello zelo che lo ha caratterizzato uomo mite, discreto, umile, dedicando la sua vita ad un Papa eccelso, dove la storia un giorno lo proclamerà per i secoli! il"Magno", nella carità e nella verità.
Grazie Mons. Georg Gänswein a nome di "quel mondo cattolico", per aver servito, tutelato e amato Papa Benedetto XVI.
don Giuseppe Maria Zurzolo.

Anonimo ha detto...


"L’intenzione di papa Benedetto era stata quella di aiutare coloro che semplicemente avevano trovato una casa nella vecchia messa a trovare una pace interiore, una pace liturgica e anche per sottrarli a Lefebvre…"

"…sottrarli a Lefebvre…" Claro que nem água !

Anonimo ha detto...

Come trapassa repente 'l tempo! Anche mons. Gänswein ora è un vèglio, un uomo anziano...

Anonimo ha detto...

Imponiamoci un rigoroso silenzio, ogni nostra parola scritta o detta rivela un frammento della condizione in cui si è ridotto il Cattolicesimo che fu. Preghiamo il Signore che presto ci doni il Papa di cui abbiamo bisogno.

Perplesso ha detto...

Come leggere l'incredibile affluenza di decine di migliaia di persone a rendere omaggio ad un papa che ha vissuto gli ultimi 10 anni in nascondimento?

Anonimo ha detto...

Chissà quante altre decisioni di Bergoglio gli hanno spezzato il cuore...
Salvatore Canto

Anonimo ha detto...

Forse perché c'era molta più gente che gli voleva bene da Papa più di quanto pensassero i capiscioni di Rep.e Corsera, mi ha fatto specie la frase del grande 'tiologo' tedesco Kasper che afferma 'Il mio amico Ratzinger voleva soltanto morire', acc. amico? Ma quando mai......oggi in tv qualcuno ammetteva a denti stretti che i 65.000 (approx.) attesi sarebbero stati molti ma molti di più, roba da non credere, e comunque delegazioni da tutto il mondo parteciperanno a titolo privato, ma ci saranno, compresi gli ultimi monarchi cattolici rimasti.

Anonimo ha detto...

Un estratto da Benedetto XVI – Una vita, di Peter Seewald. Traduzione dal tedesco di Giuliana Mancuso, Monica Manzella, Paola Rumi. Titolo originale dell’opera: Benedikt XVI. Ein Leben, Grazanti.
L’immagine del papa plasmata dai media era diventata il problema cruciale del pontificato, che ormai non si poteva più trascurare. Benedetto XVI non si lasciava condizionare né manipolare, come ha affermato la studiosa di scienze della comunicazione Friederike Glavanovics in un’indagine, ma i giornalisti avevano acquisito sovranità su di lui, e questo era un aspetto fondamentale.

Oltretutto in Vaticano non esisteva una politica mediatica attiva, né vi erano consulenti professionisti che avrebbero potuto identificare in anticipo trappole e gaffe. «La comunicazione vaticana», ha affermato Marcello Foa, docente di giornalismo all’Università di Lugano ed esperto di disinformazione dei media, «non ha capito che le guerre moderne vengono combattute con strumenti non convenzionali, tra i quali, nel caso specifico, lo “spin” ovvero le tecniche di manipolazione mediatica. E non ha preso le adeguate contromisure».
Quindi ....Benedetto XVI, sapendo che stavano manipolando, mistificando ogni suo gesto, parola, ad uso e consumo delle nuove ideologie e non potendo più contare su fedeli collaboratori (troppo esigui, potevano anche arrivare a rubargli carte riservate, fargli dire cose non dette, d'altronde l'età avanzava e non riusciva ad arginare tanta malvagità che lo circondava), ha affidato la barca della Chiesa alle uniche mani sicure, quelle di Dio, sapendo che comunque sarebbe arrivato il tempo della Verità e della Giustizia Divina che avrebbe riportato sul soglio di Pietro, nel tempo da Lui scelto, un Papa Santo. Speriamo di vederlo e ascoltarlo, tra non troppi anni, intanto resistiamo saldi nella Fede.

Anonimo ha detto...

Non sarà stato amico ma, intanto, la berretta cardinalizia gliel'ha data Ratzinger.
Adesso comincia il buonismo postmortem

Anonimo ha detto...

La Sapienza, che aveva negato a Benedetto XVI la possibilità di parlare, ha espresso cordoglio per la morte del Papa. Un bel tacer non fu mai scritto.
Antonio Rossix

Omelìa ha detto...

Santa Messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI presieduta da Mons. Guido Marini
https://www.youtube.com/watch?v=oFsZp-Cypfg
RadioPNR InBlu Tortona

Anonimo ha detto...

Una bella testimonianza di Giacomo Baroffio sul cardinale Joseph RATZINGER:
- «Una volta mi sfogai dicendogli: “Non capisco proprio come i vescovi italiani non siano attenti al canto nella liturgia, se ne disinteressino completamente”. Risposta: “Il problema è molto più delicato. I vescovi italiani non hanno nessun interesse per la liturgia. È quindi naturale che ignorino il canto”. “Scusi, ma perché non va a dirlo all’Assemblea della CEI?”. Fece un grande sospiro, più eloquente di tanti discorsi.»
E noi andiamo lamentandoci della scarsa considerazione verso organi e organisti?!... È proprio vero, dunque, che «La crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal
crollo della liturgia.» (Joseph Ratzinger, La mia vita, Edizioni San Paolo, 1997).

Anonimo ha detto...

Mons. Georg Gänswein mostra in questa dichiarazione tutto il dolore personale sia per Benedetto XVI che per il disagio arrecato dal Motu Proprio di Bergoglio. Lascia un po’ da pensare il fatto che non riconosca il gesto eroico di Mons. Lefebvre, senza il quale oggi non si parlerebbe più di Messa antica e dei suoi frutti, ma questa è un’altra questione che sarebbe da affrontare in separata sede.

Anonimo ha detto...

Toccare Lefebvre significa toccare i fili della luce, vale a dire rischiare di compromettere la possibilità della celebrazione della Messa Antica. E ora questo è il rischio da evitare. Ora ci vuole un po' di concretezza, non sempre i gesti eroici di testimonianza sono utili. Ora ci vuole basso profilo e mantenere la posizione.

Aloisius ha detto...

Giusta intenzione di preghiera, un aspetto che non avevo considerato

Aloisius ha detto...

Veramente ha affidato la Chiesa alle mani di Bergoglio

Aloisius ha detto...

"... anche per sottrarli a Lefebvre"
Dunque ribadisce implicitamente che il problema è l'atteggiamento "scismatico" nei confronti del CVII.
Come se Summorum Pontificum abbia dato garanzia di accettazione totale del CVII, mentre i lefebvriani cattivi, attraverso il Rito, essendo scismatici che rifiutano in toto il CVII, porteranno via fedeli alla Chiesa
Bergoglio, evidentemente, nella sua fede progressista e modernista, è convinto che invece non sia così e quindi ha deciso di sopprimere queste sacche di pericolosi scismatici annidati nella Chiesa a causa del SP, per relegarli nella "lefebvrianita'".
Per poi sopprimere anch'essa mettendo una lapide sul Rito antico.
Io interpreto così questo inciso, ma chiedo lumi e sottopongo a voi questa interpretazione

Murmex ha detto...

Questo inciso dimostra la trappola in cui siamo in tanti caduti:mentre esultavamo, di fatto accettavamo le riforme conciliari. Del resto ricordo un'intervista che mi aveva lasciata di stucco: lo stesso Ratzinger aveva affermato che non c'era pericolo di restaurazione: il Summorum era fatto per una minoranza di persone nostalgiche; sensibili o colte

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2023/01/strobosfera17-ratzinger/

Angheran70 ha detto...

"Non sarà stato amico ma, intanto, la berretta cardinalizia gliel'ha data Ratzinger.
Adesso comincia il buonismo postmortem"

Le cialtronate invece restano quelle di sempre

https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2001/documents/hf_jp-ii_hom_20010221_concistoro.html

Anonimo ha detto...

Lasciamo perdere la questione "Lefebvre" che, come scritto da un commentatore sopra, significa ancora toccare fili elettrici scoperti.
Il punto che io vedo come importante è che ora sembra che monsignor Georg paia parlare "liberamente", dopo anni trascorsi all'ombra di Benedetto, con qualche dichiarazione volta sempre a cercare di mantenere la pace.
In questa intervista afferma chiaramente quanto dai tempi di Traditiones Custodes tanti sospettavano, ovvero che si sia trattato di uno gesto vile e crudele verso Ratzinger (oltre che verso i fedeli del Rito Antico). E non è sicuramente un bel ritorno di immagine.

È celebre la frase di Padre Pio "farò più rumore da morto che da vivo".
Credo che presto questa frase potrebbe rivelarsi profetica anche per Benedetto XVI.

mic ha detto...

File lunghissime per salutare Benedetto

Odiatissimo e criticatissimo dai media, quando era papa, Benedetto si rivela amatissimo dal popolo che accorre a salutarlo, pur avendo lasciato la scena 10 anni orsono.
È una verità vecchia come il cristianesimo: se il potere ti applaude, non sei seguace del Crocifisso. Una verità che tanti, anche prelati, dimenticano, perché bramano l' applauso e temono le avversità (Francesco Agnoli)

Anonimo ha detto...

Lo credo anch'io che TC gli abbia spezzato il cuore. E chissà quali altre 'novità' hanno addolorato Benedetto.
Jacqueline Masi Lanteri

Anonimo ha detto...

Falso, Bergoglio fu creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001.

Anonimo ha detto...

"Questo papa, lo piange il popolo. Ratzinger così schivo, al contrario del suo successore, di cercare il popolo, di avere il suo consenso, a questo Papa il popolo dei semplici credenti (tra i quali molti indietristi) sta tributando quell' onore che fa venire il voltastomaco alla chiesa modernista. Ratzinger è l'espressione più limpida di come la Verità, se predicata con dolcezza e fermezza può essere accettata dalla modernità. Non valgono a nulla gli indottrinati credenti conciliaristi che attaccano Ratzinger per come andava vestito. Mostrano non solo il "drignignare dei denti" ma anche la loro ignoranza, pazientemente costruita da un clericalismo post conciliarista, in merito alla vita di grandi papi del primo millennio. La Chiesa che verrà potrà dare un vero giudizio di Ratzinger. Noi ci rammarichiamo di non averlo abbastanza compreso e amato e ci fa male vivere questa terribile pagina della storia della Chiesa. Viviamo nel buio. In una confusione terribile."

Anonimo ha detto...

Direi che è il momento della conversione e dell’obbedienza. Nessuno ha la chiesa in tasca.

Anonimo ha detto...

Semplicemente : Gesu' al centro di tutto!

Anonimo ha detto...

Le file dinanzi alla salma del già papa Benedetto XVI sono l'equivalente cattolico del "votare con i piedi" dei berlinesi che fuggivano dall'oppressione comunista, non avendo altro modo per fare sentire la propria voce.
Il catafalco di Ratzinger è un referendum sul pontificato di Francesco, e quest'ultimo lo ha perso.

Diego B. ha detto...

Ha ragione Aloisius riguardo alla "soluzione finale" ideata dai modernisti contro i cattolici. TC è stato il grimaldello per i vescovi per poter iniziare a scardinare il rito antico dalle loro diocesi. Il 23/11 scorso ciò è stato fatto dal vescovo di Vittorio Veneto e io vedo un forte segnale (almeno per chi lo voglia vedere) che il 24/12 si sia addormentato e non si sia recato alla messa della Vigilia a Sacile (PN). D'altronde "vegliare" significa non solo sorvegliare o tenere sotto controllo ma anche proteggere, prendersi cura soprattutto durante le ore di buio (anche spirituale).
Tanti altri lo seguiranno e non è da escludere che vi siano altri "motu proprio" per stringere ancora di più il cappio.
Noi, in mancanza di alternative, andremo dalla FSSPX e lì resteremo subendo anche l'accusa di scisma che puntualmente tra 5, 10 o 50 anni verrà formulata.
Poi però che succederà? Gli specialisti della neo-chiesa non sanno che "arriveranno i cinghiali" e si accorgeranno che Iddio aveva già rimosso da tempo la siepe che li proteggeva.
Presi dalla disperazione, nell'ora più buia, ci sarà ancora qualcuno che capirà l'errore commesso e verrà a bussare alla nostra porta (o dei nostri figli o nipoti) e che risposta sentirà?
"Mi dispiace ma non è me, né mio padre, né mio nonno che cacciaste fuori dalle vostre chiese, ma è Gesù stesso che avete respinto. Quindi andate da Lui a chiedere perdono e poi ritornate e solo allora potremo tornare a insegnarvi la Liturgia che abbiamo custodito con amore e sacrificio".
Il modernista pensa di colpire degli uomini ma è solo uno stolto perché sta attaccando Dio.

Da La Verità ha detto...

L’emerito fu paladino di una fede da vivere in modo radicale: un’alternativa vera alla logica mondana, capace di scaldare i cuori di uomini stufi del nichilismo. Invece, i cedimenti dottrinari svuotano le piazze e i seminari.

Anonimo ha detto...

Rimproverarono a Benedetto XVI di fare il Papa e di parlare da Papa, invitando la Chiesa a comportandosi come un'istituzione che doveva secolarizzarsi, relativizzarsi, piegarsi ad un modernismo che invece Ratzinger combatteva con l'arma della ragione e del dialogo.
Già, perché in un mondo in cui si desidera solo apparire ed avere l'ultima parola, il mite Benedetto sapeva ascoltare, senza però rinunciare a dire la verità, di cui oggi tutti hanno maledettamente paura.
In fondo succede a tutti noi oggi: ci rimproverano di essere uomini, donne, identitari, legati ad una tradizione, ad una specifica cultura e non possiamo dimetterci dal nostro essere uomini, donne, italiani, predisposti alla procreazione.
Benedetto capì che questo mondo non lo avrebbe mai perdonato per la sua umiltà, per la sua mancanza di volontà di prevaricazione e non forzò la Sapienza di Roma, che gli impedì di parlare agli studenti, perché già allora la Scienza voleva sbaragliare la Fede, ignorando che, senza quest'ultima, si propongono solo dogmi, ma senza promettere salvezza o redenzione (vero, professor Parisi, che firmò il documento che chiedeva di impedire all'allora pontefice regnante di parlare nell'ateneo, ma che poi si è prestato a spot che davvero si basavano su una fede laica senza evidenze davvero scientifiche?)
In un mondo in cui si deve pensare in modo "giusto" per poter fare l'artista, il cantante, il musicista, l'attore, perfino il Papa, Benedetto preferì continuare la sua battaglia da uomo di fede e di ragione (troppo semplice, signora Murgia?) senza occupare quel trono a cui si richiedevano troppi compromessi.
No, non scelse di scendere dalla croce, dimettendosi; non fu un "gran rifiuto" , alla Celestino, per intendersi, ma ci disse, con quel gesto, che anche la Chiesa stava cedendo al pensiero unico e che lui non ci stava.
E ce lo disse con un sorriso.
(Stefano Burbi)

Anonimo ha detto...


# Semplicemente: Gesù al centro di tutto! Ma la frase è ambigua.

Giusto. Non lo diceva anche don Giussani, tanti anni fa? Bisogna rimettere Gesù al centro, Gesù al centro di tutto.
La Nuova Bussola Q. scriveva ieri: Benedetto XVI ha rimesso Cristo al centro...
Sembra una frase chiara. Ma cosa si vuol dire esattamente? Anche Lutero lo proclamava, che bisognava tornare a Gesù, al suo autentico insegnamento, contro le supposte deviazioni provocate dal "papismo", dall'"aristotelismo" cui l'eresiarca imputava il concetto della transustanziazione.
Benedetto XVI metteva Gesù al centro e forse papa Francesco dice di fare qualcosa di diverso? Nel recente scandalo del prete irlandese, P. Sheedy, che ha rara avis proclamato la dottrina perenne della Chiesa dicendo che l'aborto, la sodomia, il saffismo, il transgenderismo, la fornicazione sono peccati mortali, che chi li pratica va all'Inferno se non si pente e cambia vita, che peccano quei governanti che difendono e anzi impongono persino queste cose con le loro malvage leggi (sembrava di sentir all'improvviso risonare la voce di san Paolo) - in questo scandalo il vero scandalo è stato il vescovo locale: ha censurato il prete dicendo che quello da lui detto NON È LA DOTTRINA DELLA CHIESA, CHE LA CHIESA NON INSEGNA QUESTE COSE.
Di che Chiesa stava parlando, allora? In termini biblici, di quella dell'Anticristo. Eppure anche lui dirà e avrà detto che bisogna mettere Cristo al centro. Non lo dicono tutti?

La frase è in realtà ambigua, se non si chiarisce di quale Cristo si sta parlando. Ossia: se non si chiarisce che bisogna professare la dottrina insegnata dalla Chiesa, liturgia inclusa, sino al VAticano II escluso, la tenebrosa Assise con tutte le sue pseudo-riforme (dalla distruzione della liturgia alla distruzione dell'etica cristiana con il presente e regnante).
Z.

Valeria Fusetti ha detto...

Caro Aloisius non confondiamo le responsabilità, non l'ha eletto Papa Benedetto l'attuale regnante !

Valeria Fusetti ha detto...

Che vogliano "salvarsi l'anima" ? O che si siano accorti con un poco di ritardo di quello che hanno dimostrato di essere, sia come "intellettuali" che come educatori ?

Aloisius ha detto...

Eccolo il livore menzognero e intollerante dell'ideologia globalista e materialista che prima della rinuncia colpiva ogni santo giorno Benedetto XVI per ogni cosa che diceva e faceva.
Sino a impedirgli di parlare all' Università La Sapienza.
E che ora, pretendendo di plasmare il cristianesimo secondo i loro gusti, riprende gli attacchi post mortem, distorcendo come suo solito parole e fatti come progressismo impone.
Anche perché il Papa "emerito", ormai, non può più replicare.

Aloisius ha detto...

Il link
https://www.huffingtonpost.it/cultura/2023/01/02/news/la_ricerca_scientifica_e_il_vero_nemico_del_cattolicesimo_eccolo_il_pensiero_forte_di_ratzinger-11004446/

Anonimo ha detto...

Articolo leggibile solo per gli abbonati. L'ha letto tutto?

Aloisius ha detto...

Non ho bisogno di leggerlo, mi basta il titolo, sia perché rappresenta la sintesi fatta propria dal giornale, sia perché di articoli per esteso sulle solite critiche a B. ne ho letti anche troppi.
Basta il fatto, su cui lessi parecchio, per il quale il rettore della Sapienza ha disdetto la conferenza con Benedetto XVI con le stesse identiche aromentazioni sintetizzate nel titolo e che adesso hanno ripescato.
Per non parlare degli interventi televisivi di quei giornalisti.
Quindi parlo eccome di atteggiamento, sia intollerante, con il quale l'hanno aggredito per anni su TV e giornali (in nome della 'primavera nella Chiesa' delle email pubblicate da Assange), sia menzogero, perché distorcono fatti e parole e denigrano quando e non collimano con l'ideologia progressista.
Stesse argomentazioni e stesso atteggiamento, ogni volta che ha preso posizioni semplicemente cattoliche, da Papa.
Non c'è bisogno di leggere l'articolo.

Anonimo ha detto...

Kasper fu creato cardinale da GPII nel 2001, ciò detto leggo da tante parti dello stupore di certa intellighentia dello spettacolo offerto dal popolo che omaggia in silenzio e numerosissimo il vecchio Pontefice odiato dai media con un livore forse mai raggiunto, molti sono seccati e il nervosismo affiora qua e là in commenti velenosetti assai, domani daremo l'ultimo saluto terreno a Papa Benedetto XVI, che riposi sereno in pace e lo lascino stare, almeno dopo morto, del che dubito. Oremus pro Pontifice nostro Benedicto.

Anonimo ha detto...

Sul sito infovaticana (in lingua spagnola) la traduzione della frase su Lefebvre è leggermente diversa "La intención del Papa Benedicto era ayudar a aquellos que simplemente tenían que encontrar una casa en la Antigua Misa para encontrar la paz interior, para encontrar la paz litúrgica y también para los seguidores de Lefebvre".

Ovvero, nessuna intenzione di "sottrarre" fedeli a Lefebvre, ma il proposito di offrire a tutti la Messa in rito antico, compresi coloro che si rivolgono alla Fraternità di San Pio X come unica possibilità per assistere alla Santa Messa del secoli.

Qualcuno che conosca bene il tedesco potrebbe controllare quale sia la giusta traduzione?

Anonimo ha detto...

Drammi del Vaticano II? Sono nato del 1990 e ringrazio il Vaticano II! Spero che il bergoglione mondiale ne faccia anche un terzo...credo non ci sia niente di più beneficamente nauseante del Vaticano II e la sua eredità. Capisci subito il lezzo del demonio.
Sono andato a scuola dai salesiani e ho fatto l'animatore per loro: scopri don Bosco e i suoi insegnamenti e capisci subito che il Vaticano II lo puoi cestinare subito.
Quindi, non c'è niente di meglio di quel concilioper separare i fedeli veri dai falsi.
Quello delle 7:20
Ps: essendo degli anni 60...non è che figlio della cultura hippie condita di orge, canne e acidi? L'epoca è quella...(Provocazione)

Anonimo ha detto...

https://www.affaritaliani.it/cronache/morte-ratzinger-l-ultima-beffa-per-il-papa-emerito-niente-funerali-di-stato-833071.html

Morte del Papa emerito, "rebus protocollare": non ci sono precedenti.

Benedetto XVI non avrà una sepoltura solenne, non sono stati infatti concessi dal Vaticano i funerali di Stato per la morte del Papa emerito; questo priverà il Santo Padre più longevo della storia di alcuni privilegi riservati ai romani pontefici.
Non ci saranno - si legge sul Corriere della Sera - i «novendiali», i tradizionali nove giorni di lutto prima dei funerali, con le Messe quotidiane celebrate in San Pietro dai cardinali....

Dal Corriere ha detto...

Nella sua biografia il mons. Gänswein riporta anche quelle che sarebbero state le parole di Ratzinger sul nuovo Papa: «Penso che non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode»

Da Adnkronos ha detto...

Padre Georg, segretario particolare di Benedetto XVI, attacca Papa Francesco. Il segretario particolare di Joseph Ratzinger si sente un "prefetto dimezzato". Lo scrive lo stesso mons. Georg Ganswein in un libro scritto a quattro mani con Saverio Gaeta dal titolo 'Nient'altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI' (Piemme edizioni), i cui passaggi assumono una rilevanza particolare nel giorno dei funerali di Benedetto XVI.

"Restai scioccato e senza parole", scrive nel riferire quello che a suo dire gli avrebbe detto papa Francesco: "Lei rimane prefetto ma da domani non torni al lavoro". Benedetto XVI, "tra il serio e il faceto", avrebbe commentato: "Penso che papa Francesco non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode".

Anonimo ha detto...

Speriamo,ne abbiamo bisogno e Lui lo sa

Anonimo ha detto...

Stanno uscendo diverse sue dichiarazioni in questi giorni. La dipartita di un colosso come Benedetto XVI ha lasciato una voragine, ma forse ha tolto il tappo a Gänswein. Forse ne vedremo delle belle.
Antonio M.

Anonimo ha detto...

Ora la "misericordia" lo sistemerà di dovere per via delle sue esternazioni a difesa di Benedetto. C'è una misericordia che va a braccetto con la vendetta.
Castellaz Giovanni