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lunedì 31 gennaio 2022

Un gesto estremo in tempi di discriminazione

Ricordate? Una torcia umana contro l'invasione dei carrarmati sovietici. Il 16 gennaio 1969 Jan Palach, studente universitario di 21 anni, si cosparge di liquido infiammabile e si dà fuoco in piazza San Venceslao a Praga. "Non voglio suicidarmi, mi sono dato fuoco come fanno i buddisti in Vietnam, per protestare contro quel che succede qui, contro la mancanza di libertà di parola, di stampa e di tutto il resto". Queste le parole che Jan Palach ripete al personale dell'ospedale in cui viene ricoverato.
Vorremmo poter ascoltare anche quelle del ragazzo di Rende, mentre preghiamo e speriamo che resti in vita. Forte l'analogia, al momento data dal luogo scelto immediatamente sottolineata come fortuita dalla stampa di regime, mentre è legittimo vedervi una intenzione dimostrativa davanti a quelle stesse autorità che dovrebbero proteggere i cittadini e, invece, nell'eseguire le direttive di un potere sempre più repressivo e tirannico, calpestano i più elementari principi del diritto, della scienza e dell’etica professionale. Ma qui e ora, con l'aria che tira, temo che cercheranno di centellinare le notizie, se non di silenziare l'accaduto.
Questa la cronaca: "Un ragazzo di 33 anni si dà fuoco davanti la caserma dei carabinieri. È quanto accade in mattinata a Rende, provincia di Cosenza. L'artefice dell'eclatante gesto sarebbe un insegnante in servizio in Lombardia rientrato in Calabria per qualche giorno. Si ipotizza un gesto estremo e sarebbe fortuita, secondo quanto riportato gli investigatori, la scelta del luogo. Il docente, infatti, non avrebbe pregressi di tipo penale". Fonte
Intanto il video dell’accaduto è stato divulgato su Twitter da una fonte francese. Il post indica che il motivo del tentato suicidio sia stata la sospensione dal posto di lavoro per mancanza del Green Pass. E ora è confermato.
Di seguito il commento di Martino Mora:
Un collega insegnante si dà fuoco per protesta, perché a causa del suo rifiuto di vaccinarsi, è stato lasciato a casa senza stipendio.
Pensate se si trattasse di un "migrante" disperato o di un omoerotico discriminato, o di un altro soggetto prediletto dall'ideologia dominante politicamente corretta della vittimizzazione selettiva. 
Succederebbe il finimondo.
Invece è solo un negletto no-vax, che in quanto tale, per media e politici,  sta a prescindere dalla parte sbagliata,  e quindi ci sarà, al massimo, qualche lacrima di coccodrillo. 

31 gennaio - San Giovanni Bosco

Oggi ricorre la memoria di san Giovanni Melchiorre Bosco, uno dei più grandi santi della storia della Chiesa. Un gigante che con la sua opera non solo salvò innumerevoli ragazzi, ma inaugurò un nuovo ramo nell'albero della Chiesa, quello dei salesiani. Tantissimi santi appartenenti alla famiglia salesiana ne hanno diffuso l'insegnamento e hanno fondato istituti. 
Oltre che un propagatore della fede è stato anche un suo difensore contro diversi errori: quelli dei maomettani, degli ortodossi, dei protestanti, dei massoni, dei rivoluzionari. Di seguito uno dei suoi scritti sugli errori dei Protestanti.
"Le Chiese de' Valdesi e de' Protestanti e di tutti gli altri eretici non hanno i caratteri della vera Chiesa. Non sono una, perché non hanno la medesima fede, né la medesima dottrina, né uno stesso capo. Anzi è difficile trovar due ministri di una medesima setta eretica, i quali vadano d'accordo sopra i punti principali di loro credenza.
Quindi ne avvengono continue divisioni in cose di massima importanza. La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette. Dove possono mai avere unità di fede?

I commercianti si lamentano della 'concorrenza sleale'. E i diritti dei cittadini discriminati?

Un esempio emblematico di miopia politica in un contesto di totale assenza di senso civico prim'ancora che di etica. Qui l'indice degli articoli su covid, vaccini e dittatura sanitaria.

Quando non si allarga lo sguardo e ci si ferma al proprio orticello. La Confcommercio ancora una volta vede cadere il tornaconto dei negozi e non rileva la violazione della libertà dei cittadini discriminati in base all'assunzione o meno di uno pseudo vaccino tutt'altro che efficace e per contro denso di incognite. Definisce il certificato verde "male necessario" adeguandosi al 'pensiero unico'; ma ora sperimenta cosa accade quando si viene a patti col male. Finché non ci si sveglia per far valere i principi,  tutti insieme, come sta avvenendo in Canada [vedi] non usciremo da quest'incubo. 
“Abbiamo sempre accettato il green pass, convinti che possa essere uno strumento per dare un impulso decisivo alla campagna vaccinale, aumentare i livelli di sicurezza e non chiudere più le nostre attività. Lo consideriamo un “male necessario” per uscire più in fretta dall’incubo della pandemia, nonostante le complicazioni burocratiche e gestionali che derivano dalla sua applicazione e che gravano solo sulle nostre spalle. Ma non possiamo tollerare che diventi un mezzo per creare figli e figliastri tra le imprese”, continua Marinoni. (poco gli interessa che abbia creato e crei figli e figliastri tra cittadini che pagano tutti le tasse ma innanzitutto sono persone con pari dignità e diritti - ndr)
“Ora si sfiora l’assurdo – spiega – quando per acquistare gli stessi prodotti io non ho bisogno del green pass se entro in un supermercato, mentre mi serve se mi rivolgo ai negozi della distribuzione tradizionale, dove probabilmente mi fermerei giusto il tempo necessario per gli acquisti, condividendo lo spazio con un numero assai inferiore di persone”. - Fonte
Quello che verosimilmente riuscirà ad ottenere è che alla fine tolgano la possibilità di acquisti più allargata anche ai supermercati...

La carovana della libertà si avvicina a Roma

Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e sui Responsa ad dubia. Vedi in calce da cosa nasce l'impagabile senso umoristico dell'articolo del blog Eccles is saved da noi tradotto di seguito. In ogni caso nel prossimo mese di marzo ci sarà una vera marcia su Roma che partirà da Parigi [qui], organizzata da madri di sacerdoti fedeli al rito Tradizionale, per dimostrare erga omnes la meschinità dei suddetti provvedimenti vaticani e l'amore per la Messa dei secoli come culto perfetto da rendere a Dio.

La “carovana della libertà” di camion che si trovano in viaggio verso Roma per manifestare contro le restrizioni alla Messa tradizionale latina imposta dall’editto Traditionis Custodes e dal suo seguito, i Dubia inventati da Arthur Roche, sta marciando a passi spediti. Tra un giorno o due farà il giro di Piazza San Pietro, innalzando un canto gregoriano di clacson.

La carovana si avvicina alle Alpi
Un autista di lunga distanza, Joe Shaw, di Oxford, ha detto: “Quando si è in viaggio per lunghi periodi di tempo, si ha bisogno di fermarsi di tanto in tanto per partecipare alla messa tradizionale in latino. E ora ciò sta diventando molto difficile per noi camionisti”.
Il primo ministro Francesco ha liquidato la manifestazione con poche parole, affermando: “La piccola e marginale minoranza di persone che si stanno recando a Roma ha opinioni inaccettabili che non rappresentano le opinioni della Chiesa cattolica che esistono a partire dal Vaticano II”. Certo, seguire la nuova messa scientista è il modo migliore per ricostruire meglio (build back better), no?
“Carovana avvistata. Messali Missili pronti, ragazzi!”
Ultime notizie: zio Arthur Roche, lo Yorkshire terrier diventato plenipotenziario della Congregazione per il Culto Divino, sta guidando un autobus di sostenitori del Traditionis Custodes per intercettare la carovana. Dato che mentre guida non fa altro che rivolgersi ai suoi passeggeri, ha difficoltà a guidare l’autobus in linea retta. Quindi nessuna novità su questo fronte.
* * *
Il geniale blogger si riferisce a questa notizia clamorosa, ignorata dalle nostre Tv, riportata dal Daily Mail (stiamo traducendo e ne parleremo a parte). 
"Il primo ministro canadese Justin Trudeau e la sua famiglia hanno lasciato la loro casa nella capitale Ottawa per una località segreta mentre fino a 50.000 camionisti si riuniscono per protestare contro il mandato di vaccinazione del paese e i lockdown per il Covid". 
Per questo dice Primo ministro Francesco:

domenica 30 gennaio 2022

Mons. Viganò alle Forze dell’ordine / “Sappiate ritrovare l’orgoglio della vostra professione e la pace che potrete avere solo compiendo il bene e operando per la giustizia”

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Messaggio
Alle Forze dell'Ordine

di Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo e Nunzio Apostolico

CIASCUNO DI VOI, cari fratelli delle Forze dell’Ordine, ha prestato giuramento all’inizio del proprio incarico, e ad ogni promozione esso è stato da voi rinnovato con la convinzione di chi è consapevole del proprio ruolo in difesa della Legge e del bene comune. Questo giuramento si fonda su valori antichi, quali l’onore e il rispetto della parola data, chiamando Dio a vostro testimone. Ma nel giurare fedeltà alla Costituzione, come in passato si giurava fedeltà al Re, voi non vi siete privati delle vostre facoltà: rimanete esseri pensanti, dotati di un intelletto e di una volontà, in grado di discernere il bene dal male, poiché è questo che fa di voi degli esseri umani e non degli automi.

In questi due anni, come tutti i cittadini, avete assistito ad un colpo di stato globale, progettato e realizzato col pretesto di una pandemia, nel quale i più elementari principi del diritto, della scienza e dell’etica professionale sono stati calpestati impunemente da persone che, come voi, avevano giurato: i governanti e i magistrati, di rispettare le leggi naturali e positive per il bene della Patria; i medici, di curare i malati e adoperarsi per salvare loro la vita; i giornalisti, di divulgare la verità. Dinanzi a quanto vediamo accadere in tutto il mondo, comprendiamo quanti abbiano tradito il giuramento prestato, quanti abbiano rinnegato gli impegni assunti, quanti si siano dimostrati corrotti e asserviti al potere.

Alla velocità della luce verso l'abisso. Ma il viaggio è ancora lungo.

Da segnalazioni dei lettori non pubblicate nella discussione [qui] perché ricevute via mail, estrapolo e integro alcune considerazioni in ordine sparso sull'elezione presidenziale appena conclusa che perpetua l'assetto politico eurosinistro tecno-globalista. Quello che segue è un affresco, non un discorso organico, che mi riprometto di riprendere in tutte le sue complesse articolazioni. Allargo l'orizzonte segnalando i link all'indice degli articoli sulla realtà distopica e all'indice degli articoli sulla dittatura sanitaria.

Elezioni presidenziali: tutto come da copione 
Qui c'è il Signore nella barca.
E la tempesta, alla fine, è sedata
I giochi sono ormai fatti e, come dai preventivi accordi, tutto rimarrà come prima, ovvero così come l'interesse della sinistra vuole che le cose continuino a rimanere. Con la benedizione del Vaticano [vedi], il maggiore sponsor dell'attuale premier, nonché promoter della vaccinazione di massa, dell'invasione islamica e  delle spinte globaliste.
In realtà, il risultato era pressoché scontato, giacché a far parte dell'accordo, in realtà, era già inizialmente un solo soggetto; quel "partito unico" che, purtroppo, domina i nostri destini, il quale è solito poi apparentemente scindersi in più formali articolazioni, anche fra loro esteriormente in opposizione, per poter offrire all'elettore la parvenza di un "pluralismo" che, ormai, nella realtà delle cose, non esiste più da molti anni in Italia. 

A questo punto, portato a casa il risultato voluto, la commedia deve necessariamente continuare per un altro poco almeno: Giorgetti deve fingere di voler rompere con la propria formazione politica, per così tentare di frenare l'emorragia di voti che subirà la Lega, dopo avere, così evidentemente, dimostrato di aver fatto il giuoco della sinistra (ma non poteva fare altrimenti, null'altro essendo, se non una mera articolazione tattica della sinistra medesima) così come, dal canto suo, la Meloni (attraverso la sua opposizione, ovviamente inutile e che non avrebbe mai nemmeno accennato, se tale non fosse stata già in partenza) cercherà di offrire una qualche ragione di continuare a recarsi inutilmente alle urne all'elettorato non di sinistra; infatti, per la sopravvivenza stessa del nostro "regime a partito unico", la finzione della "rappresentanza politica" deve poter continuare.

sabato 29 gennaio 2022

Pachamama, annessi e connessi

Già era inconcepibile [qui - qui - qui e qui l'indice sul Sinodo per l'Amazzonia]. Di seguito un inquietante risvolto occultista. 

Rileggendo "I profeti dell'illuminismo" dello storico Vincenzo Ferrone (Laterza  editore, 2000) scopro a pagina 230 che nel Settecento il culto della Pachamama (e  di Pachacamac) era stato introdotto nella massoneria napoletana da Raimondo di Sangro, principe di Sansevero (1710-1771) il più noto esoterista italiano, insieme a Cagliostro,  del XVIII secolo, Gran Maestro e massimo rappresentante del Rito Egizio Tradizionale, il rito  più magico, occultista  e  misterico della massoneria.   
La Chiesa di Bergoglio ha fatto quindi, apparentemente, una scelta neopagna "amazzonica" terzomondista (cosa già orrenda in sé),  ma in realtà ha adorato apertamente entità che nelle più oscure logge massoniche si venerano da quasi tre secoli, come spiegava in tempi non sospetti il Ferrone (il libro è dell'anno 2000), storico laicista che verso la massoneria non ha alcun atteggiamento pregiudiziale. 
Bergoglio l'ha fatto impunemente, alla luce del sole. 
Bergoglio come il Gran Maestro. Anzi peggio. (Martino Mora)

venerdì 28 gennaio 2022

Stato di eccezione, il monito di Agamben

Precedente Stato di eccezione e stato di emergenza qui. Qui l'indice degli articoli sulla realta distopica.
«I giuristi non sono soltanto, come sono purtroppo ormai da tempo,
dei burocrati a cui incombe soltanto l’onere di giustificare il sistema in cui vivono

Giorgio Agamben, 30 luglio 2020
Lo «stato di eccezione» per Carl Schmitt
L’eccezione sfugge alla regola, sfugge alla norma, sfugge al diritto, e per questo richiede una decisione che prescinde dalle vigenti previsioni giuridiche. Una decisione che, pur svincolata sostanzialmente dal contesto giuridico, resta «un elemento formale specificamente giuridico»[1].
Lo stesso concetto di sovranità, in momenti di eccezionalità, deve essere rivisto. Se in tempo di pace si può asserire agevolmente che il popolo è sovrano, in tempi eccezionali il titolare della sovranità cambia. «Sovrano è chi decide sullo stato di eccezione»[2] afferma Carl Schmitt in Teologia politica[3].
È come se il diritto fosse valido fino a uno speciale punto di rottura, oltre il quale viene sospeso e sostituito da volontà contingenti. L’eccezione è il fattore scatenante di una condizione in cui «l’autorità dimostra di non avere bisogno di diritto per creare diritto»[4].

don Claude Barthe: "Una teologia ed una prassi della morte del sacerdozio"

Ancora un'interessante analisi di don Claude Barthe sulla grave crisi nella Chiesa. Delle conseguenze di Ministeria quaedam e Universae ecclesiae, ho parlato qui. Più recentemente mons. Schneider qui

don Claude Barthe:
"Una teologia ed una prassi della morte del sacerdozio"


«La Chiesa è senza fiato»: è questo il messaggio, in parte corrispondente alla realtà, in parte inventato, che un intenso battage mediatico sugli scandali dovuti ad abusi sessuali intende diffondere in Francia, Germania ed altrove. E il messaggio continua: la Chiesa deve dunque riformarsi strutturalmente, purificandosi da ogni clericalismo con modalità di funzionamento più democratiche, più sinodali.
Non si tratta di negare che il clericalismo sia nefasto, qualora lo si intenda come l’arroganza di taluni sacerdoti, che dimenticano come la loro «parte d’eredità», kleros in greco, sia prima di tutto il ministero ed il servizio. Ma il termine, utilizzato come uno slogan ed in modo dispregiativo, riecheggia in realtà i principi ideologici della società moderna, sempre più secolarizzata. E come ai tempi di Gambetta e del suo grido «Il clericalismo, ecco il nemico», è il sacerdozio cattolico ad essere preso di mira.

giovedì 27 gennaio 2022

Perché la Chiesa ha bisogno del latino?

Qui l'indice degli articoli precedenti sul latino  lingua universale della Chiesa.

Perché la Chiesa ha bisogno del latino?

Risponde un santo, un filosofo e uno scrittore:
«La Santa Sede ha gelosamente vegliato sulla conservazione e il progresso della lingua latina e la ritenne degna di usarla essa stessa, «come magnifica veste della dottrina celeste e delle santissime leggi», nell'esercizio del suo magistero, e volle che la usassero anche i suoi ministri... « La piena conoscenza e l'uso di questa lingua, cosí legata alla vita della Chiesa, non interessa tanto la cultura e le lettere quanto la Religione», come il nostro Predecessore di immortale memoria Pio XI ebbe ad ammonire; egli, essendosi occupato scientificamente dell'argomento, additò chiaramente tre doti di questa lingua, in modo mirabile conformi alla natura della Chiesa: «Infatti la Chiesa, poiché tiene unite nel suo amplesso tutte le genti e durerà fino alla consumazione dei secoli... richiede per sua natura un linguaggio universale, immutabile, non volgare» (Giovanni XXIII, Costituzione Apostolica Veterum Sapientia, febbraio 22, 1962 ).

“Dov’è la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza? Dov'è la conoscenza che abbiamo perso nell’informazione?”

Grazie al prof. Caliari per questo suo contributo. Qui l'indice dei precedenti su Covid, vaccini e dittatura sanitaria.

«Where is the wisdom we have lost in knowledge?
Where is the knowledge we have lost in information?
»
di Gian Pietro Caliari

L’opportunismo è una patologia endemica della politica italiana.
Fin dalla sua unificazione nel 1861, i protagonisti della vita pubblica del Bel Paese - siano essi propriamente politici o ultimamente e più frequentemente dei meri tecnocrati - sono sempre scesi spregiudicatamente a compromessi, per tornaconto personale o comunque per trarre il massimo vantaggio dalle condizioni e dalle opportunità del momento.
Si potrebbe liquidare così l’ultima fatica letteraria del Master in Command dell’attuale pandemonio pandemico, il professor Walter Ricciardi, dall’illuminante titolo, Pandemonio: Quello che è successo, quello che non dovrà più succedere.
Sarebbe, tuttavia, ingeneroso trattare così l’autore e il suo sforzo letterario come una mera operazione di transumanza dalla narrazione pandemica e infodemica a lidi più sicuri per il suo personale futuro, ora che ovunque si levano distinguo, dissociazioni e persino le prime scomode, e talora criminali, verità.

mercoledì 26 gennaio 2022

Le sorprendenti confidenze del cardinale

Del Consiglio dei 9 cardinali nominati da Bergoglio all'inizio del pontificato come consulenti diretti, meglio noto come "Consiglio della corona", mi ero già occupata qui: Un atto di governo del Papa: è il "Consiglio della corona" preconizzato dai modernisti?; qui: Consolidamento della sinodalità e del conciliarismo? Il C9 e la "decentralizzazione" della Chiesa; quiIl Consiglio dei Cardinali dichiara fedeltà al papa. E del card. Oscar R. Maradiaga qui - qui - qui - qui - qui - qui

Uno dei cardinali che fa parte della stretta cerchia dell'attuale pontefice ha appena svolto una breve analisi delle tappe principali di un pontificato, che sembra sempre più organizzato come un orchestrino.

Ad Arturo Toscanini piaceva dire che ci sono due tipi di direttori d'orchestra: quelli che hanno la partitura in testa e quelli che hanno la testa nella partitura.

Il cardinale Oscar R. Maradiaga – arcivescovo emerito di Tegucigalpa e coordinatore del C9, il consiglio cardinalizio incaricato di coadiuvare il Papa nella sua riforma della Curia romana – sembra rientrare nella prima categoria descritta dal celebre maestro italiano.

Il carattere alternativo, estremo e combattivo, in difesa della Fede cattolica, delle Spagne versus la visione individualistico-assolutista e mercantile dell’“Europa”

Ci segnalano un libro di grande rilievo del noto filosofo tomista spagnolo Francisco Elías de Tejada, che raccoglie saggi dedicati agli snodi più importanti del passaggio dalla teoria alla prassi dell'immanentismo moderno (La Cristianità medioevale e la crisi delle sue istituzioni; Conseguenze del Protestantesimo; Che cos'è il giacobinismo; Il mito del marxismo).

FRANCISCO ELÍAS DE TEJADA, Le radici della modernità, traduzione e note a cura di Gianandrea de Antonellis, saggio introduttivo di Giovanni Turco, Edizioni Solfanelli, Chieti 2021, pp. 180, euro 12. 
Sono onorato per l’incarico di recensire questo magnifico volume del grande pensatore spagnolo Francisco Elías de Tejada, la più nota espressione filosofica di quel movimento culturale, politico e militare, di stampo schiettamente “tradizionalista e controrivoluzionario”, che è stato il Carlismo, nato nelle terre basche, Navarra e Catalogna, poco prima del 1833 e divenuto espressione contemporanea di tutte le Spagne e della loro missione storica.
Il volume ha una magistrale introduzione di Giovanni Turco: Le radici della modernità nel pensiero di Francisco Elìas de Tejada. È edito nell’ambito della “Collana studi carlisti”, da Solfanelli (Chieti, 2021).
Non è facile sintetizzare quest’opera perché termini, per noi consueti, forse abusati, come “Europa” e “Occidente”, sono sostanzialmente banditi dal lessico “castigliano” tradizionale, in quanto alternativi e contrapposti a quello di “Cristianità”.
Vi è, però, un punto fermo, per tutti, l’instaurazione del Sacro Romano Impero, da parte di quello straordinario personaggio che fu il re Carlo Magno, che sintetizzò in sé il retaggio germanico (franco), quello romano e quello cristiano, declinato senza aggettivi, perché allora dire cristiano voleva dire cattolico, giacché non esisteva ancora quell’autentica tragedia religiosa che sarebbe stata la Riforma, o, meglio, Rivoluzione protestante, dopo la quale si sarebbe dovuto precisare.

martedì 25 gennaio 2022

Fate attenzione! La prossima era dell'intelligenza artificiale (IA) è un salto nell'ignoto

Un'altra interessante riflessione sull'hybris prometeica spacciata per progresso protagonista dei cambiamenti socio-antropologici impressi dalla tecnocrazia egemone, che espungono il Soprannaturale, origine e fine del nostro cammino di esseri umani. Qui l'indice degli articoli su transumanesimo e realtà distopica.
Fate attenzione! La prossima era dell'intelligenza artificiale (IA) è un salto nell'ignoto

L'era dell'intelligenza artificiale (IA) sta arrivando. Gli oracoli di questo futuro già ci stanno avvertendo di un grande cambiamento di paradigma. Di solito, simili pronostici possono essere presi grano salis perché spesso sfiorano la fantascienza.

Tuttavia, il recente libro, The Age of AI and Our Human Future (ndt, L’Era della IA e il nostro futuro umano), è diverso. Deve essere preso sul serio. L'opera del 2021 è scritta da due autori esperti di tecnologia, Eric Schmidt di Google e Daniel Huttenlocher del MIT. A loro si aggiunge l'inquietante figura dell'ex segretario di Stato Henry Kissinger, che mette a fuoco la tematica da un altro punto di vista.

L'inquilino del 'Monte cavallo'

Da secoli Castore e Polluce 'vigilano' sul Quirinale, ribattezzato nel Medioevo dal popolo 'Monte Cavallo' in onore dei due esemplari equini che accompagnano i Dioscuri.

Come per questi ultimi, la 'natura giuridico-politica' del loro illustre Dirimpettaio non è del tutto chiarita: semplice mortale, secondo la linea carnale di Tindaro, ovvero semi-divinità, assecondando  'l'impatto' di Zeus.

Dagli anni in cui tutto il resto della Repubblica ha iniziato, inesorabilmente, a degradare prevale il profilo divino (o... divinatorio) di Polluce: il 'supremo garante' di qualcosa il cui senso svanisce.

Un ruolo, insomma, il cui prestigio appare rimanere sottratto al dissolversi di ogni serietà istituzionale proprio da quel - in fondo molto formale e tanto artificioso - 'essere posto al di sopra', a vigilare sul tutto: Magistratura, Forze Armate, e il cosiddetto 'equilibrio fra i Poteri dello Stato'.

lunedì 24 gennaio 2022

« Credo nella Scienza » …o nel consenso emotivo?

Diventa sempre più evidente la tendenza della scienza a diventare una sorta di religione, nel tentativo - sposato dalla politica - di porsi come utopistica soluzione di tutti i problemi. Lo vediamo oggi non solo per come è affrontata la pandemia ma anche nelle ventilate transizioni ecologica e digitale nelle quali si affaccia il transumanesimo. Il vero problema è l'abbandono della metafisica sulla scia di Heidegger. “Gli stessi che sofisticamente ci avevano insegnato fino a poco tempo fa che la “Scienza” (quella con la maiuscola) esclude ogni credo, men che meno in Dio, ci dicono oggi che bisogna « credere nella scienza » ed alcuni ecclesiastici sono persino giunti, nell’asservimento imperante ai poteri mondani, a dire che è grave peccato non obbedire alle tesi correnti “della scienza. Vedi l'indice dei precedenti.

Moralità del “credere” ai dati scientifici
17 gennaio 2022, Sant’Antonio Abate 

« Io credo nella scienza », « bisogna credere nella scienza », ecco le frasi che risuonano oggi ad ogni piè sospinto per richiedere o giustificare il proprio aprioristico assenso ad un insieme di dati “scientifici”, compresi quelli che talvolta non possono essere conosciuti se non da pochissimi esperti e forse con certezza nemmeno da loro. Di fatto oggi si assiste, su uno sfondo di interessi stratosferici, alla fusione di una supposta “Fede nella Scienza” con l’emotività sapientemente condotta dalle briglie dei Media, cui si tributa a sua volta un cieco assenso. Ed è proprio quello stesso consenso mediatico, che non risparmia il ricorso all’irrazionalità isterica, ad invocare incessantemente la copertura della “scienza” in cui « si deve credere ». Gli stessi che sofisticamente ci avevano insegnato fino a poco tempo fa che la “Scienza” (quella con la maiuscola) esclude ogni credo, men che meno in Dio, ci dicono oggi che bisogna « credere nella scienza » ed alcuni ecclesiastici sono persino giunti, nell’asservimento imperante ai poteri mondani, a dire che è grave peccato non obbedire alle tesi correnti “della scienza”.

domenica 23 gennaio 2022

Annibale Bugnini, il principale artefice del Novus Ordo, avrebbe voluto distruggere anche il Rosario

Ho pescato in rete un articolo di un blog statunitense di qualche anno fa dal quale apprendo che Annibale Bugnini, il principale artefice del Novus Ordo, avrebbe voluto distruggere anche il Rosario. Ma questo Paolo VI non glielo ha permesso.

L'autore racconta che sua moglie aveva acquistato il ridondante libro di Bugnini La Riforma Liturgica e, dopo averne letto qualche frammento, lo ha messo da parte, totalmente disgustata dall'evidente autocompiacimento, dall'ego monumentale e dal costante disprezzo dell'autore per il rito romano antico di oltre 1500 anni, da lui riformato su incarico di Paolo VI. Ripescato il libro, egli vi ha dato una scorsa, e ha scoperto che colui che aveva posto tanta enfasi sulla “nobile semplicità", eliminando “ripetizioni inutili” e “accrescimenti (per aggiunte) storici”, intendeva distruggere completamente anche il Rosario.

sabato 22 gennaio 2022

La Messa antica in Nigeria

Buone notizie dalla Nigeria
"Dio è stato gentile con noi in Nigeria per aver ripristinato e diffuso la liturgia e le devozioni cattoliche tradizionali. 
Pregate per i vostri Sacerdoti. Pregate per il Papa e per la gerarchia."
Fondata Una Voce-Nigeria per garantire la Messa tradizionale in Africa.

Nonostante le restrizioni la Messa dei secoli sembra non conoscere tramonto...

Effetti del mondo nuovo creato dalla tecnocrazia biosecuritaria

Riporto di seguito un articolo di Elisabetta Frezza, tanto più efficace in quanto frutto dell'esperienza personale. Qui l'indice degli articoli su covid, vaccini e dittatura sanitaria.

Il virus, alla fine, è passato anche di qua. Lo hanno accolto in casa i miei figli minori che, vedendo cosa sta succedendo in giro, aspettavano prima o poi la sua venuta. Il che suona vagamente blasfemo, ma così ci hanno ridotti nel fantastico mondo nuovo della tecnocrazia biosecuritaria e della psicopatologia generalizzata. Non fosse stato intercettato con l’epifania della seconda tacca rosa nello stick del tampone – riedizione pandemica dei mitici test di gravidanza che ci hanno tenuto tutti, qualche volta nella vita, col fiato sospeso – nessuno di loro teenagers si sarebbe accorto del suo transito, tanto fugace quanto indolore. In tempi normali – concetto sepolto – avrebbero continuato ad andare a scuola, come nulla fosse e come sempre si è sempre fatto in compagnia di un raffreddore. Invece, test, dad e quarantena di famiglia, fino a futuro decreto di scarcerazione da parte dell’autorità competente: quella che elargisce a discrezione brandelli di libertà vigilata.

venerdì 21 gennaio 2022

La “character assassination” di Benedetto XVI. In vista del conclave?

Al di là delle considerazioni su munusministerium e papato emerito, di cui si accenna nell'articolo, e sulle quali abbiamo riflettuto ad nauseam [vedi in questo indice], di seguito la notizia rimbalzata con grande eco su tutte le agorà mediatiche in ordine al Rapporto della Chiesa tedesca, secondo cui Joseph Ratzinger non avrebbe agito su 4 casi di pedofilia quando era Arcivescovo di Monaco. Tra l'altro un caso vecchio del quale ridultano già 82 pagine di suoi chiarimenti. Di Benedetto XVI abbiamo ben presente l'impegno e vogliamo ricordare questo nostro articolo: Vaticano e omoeresia. Che fine hanno fatto i risultati dell'inchiesta che Benedetto XVI ha consegnato al suo successore? [qui]. Altrettanto significativo è il suo intervento dal 'recinto di Pietro' quando ha reso pubblici i suoi Appunti su La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali [qui]. Intanto oggi, nel comunicato Ansa leggiamo questa neutra anodina comunicazione del Vaticano: "Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri"...

La “character assassination” di Benedetto XVI.
In vista del conclave?

E ieri, tra le notizie delle follie governative e della situazione ucraina, ecco un fulmine a ciel sereno: un rapporto dalla diocesi di Monaco e Frisinga accusa il papa emerito Benedetto XVI di “negligenza” in quattro casi di pedofilia. Inutile è stata la memoria di 82 pagine inviata da Ratzinger: ignorata dalla polizia.

Cosa c’é di vero e cosa no. Come nei casi di Donald Trump, di Bettino Craxi o di Vladimir Putin assistiamo ad una “character assassination”. In realtà Ratzinger è sotto il fuoco dei fucili sin dall’epoca in cui era cardinale: era il “cardinal Rottweiler”. E’ stato accusato di essere un nazista, cosa peraltro falsa: il più grande storico di Hitler, Joachim Fest, rimandò al mittente queste accuse rispondendo a Franca Rame. Era una bufala la foto di un giovane Ratzinger in atto di fare il saluto nazista: era stata tagliata: Ratzinger stava dando una benedizione (tra l’altro nella si notava come fosse vestito da prete, e venne ordinato nel 1951). Venne estrapolato un inciso dalla lectio magistralis di Ratisbona [qui] che, decontestualizzata, travisava il senso del discorso per provocare un incidente col mondo musulmano [e gli costò anche una mancata prolusione prevista a La Sapienza -ndr]

Mons. Stefan Heid: "Ecco come celebravano i primi cristiani"

Riprendo da MiL alcuni stralci di un'interessantissima intervista a mons. Stefan Heid per sfatare molti luoghi comuni sorti dai falsi archeologismi liturgici post-conciliari.
C’è chi prova a negarlo, ma l’Eucaristia è stata da subito un rito sacro, svolto in uno spazio sacro e su una tavola sacra, ovvero un altare. E il sacerdote era rivolto a Oriente. A colloquio con monsignor Stefan Heid, rettore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana
di Luisella Scrosati (pubblicato sul Timone n. 213, gennaio 2022, in edicola a Roma e Milano, in spedizione ovunque cartaceo o digitale www.iltimone.org)

Ecco come celebravano i primi cristiani

La Messa una cena e l’altare una tavola? L’abbiamo sentito molte volte, ma le cose stanno un po‘ diversamente. Ne abbiamo parlato con monsignor Stefan Heid, tedesco dell’arcidiocesi di Colonia, classe 1961, rettore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, a Roma, dove è anche titolare delle cattedre di Storia del culto cristiano e Agiografia.

[...] Una sua pubblicazione mette in discussione alcuni aspetti del periodo paleocristiano, considerati punti fermi. Il più noto: l’Eucaristia veniva celebrata in un contesto conviviale; pertanto come altare si utilizzava la tavola da pranzo. A conferma di ciò ci sarebbe anche l‘utilizzo del termine “mensa” e non “altare”.

«In effetti cent‘anni fa la scienza dell‘archeologia cristiana ha messo in giro alcune idee che, a mio parere, sono sbagliate, idee che però, soprattutto in teologia, vanno avanti imperterrite. Tra queste si trova la convinzione che l’Eucaristia fosse un pasto comune e che anche oggi dovrebbe essere celebrata in questo modo. Bisogna stare attenti. Certamente Gesù ha istituito il rito del Pane e del Calice durante una cena nella quale si mangiava in posizione reclinata. I pasti in questa posizione erano pasti privilegiati, solenni, per i quali occorreva personale di servizio, quindi non certo pasti per i poveri. Ma il vero nucleo del rito eucaristico si è sempre tramandato come un rito specifico, distinto, come già mostra Paolo nella prima lettera ai Corinzi. Il pasto in posizione reclinata è del tutto secondario. Anche se a Corinto i partecipanti fossero stati sdraiati su lettini - cosa che non ritengo probabile a causa del numero dei partecipanti - per il nucleo del rito eucaristico veniva introdotta una tavola sacra distinta - Paolo la chiama la “mensa del Signore” - unica per tutta la comunità. Questo è importante: c’è solo una “tavola sacra”, non importa quanto sia grande la comunità».

Ministro finlandese sotto processo per aver citato la Bibbia: «Ho diritto a professare la mia fede»

Leggo su CNA la vicenda paradossale dell'ex ministro degli interni finlandese dal 2011 al 2015, Päivi Räsänen, sottoposta a processo penale che inizierà il 24 gennaio per "incitamento all'odio" verso gli omosessuali per aver citato san Paolo, dopo aver subito un'indagine e diversi interrogatori.
Päivi Räsänen, medico e madre di cinque figli, rischia il carcere poiché accusata di istigazione nei confronti di un gruppo minoritario, sostenendo che le sue affermazioni «probabilmente causano intolleranza, disprezzo e odio nei confronti degli omosessuali».
La deputata 62enne, già presidente del Partito della Democrazia Cristiana dal 2004 al 2015, è un membro attivo della Chiesa luterana finlandese. Ma ha messo in dubbio la sponsorizzazione da parte della sua chiesa di un evento di LGBT-pride.

giovedì 20 gennaio 2022

Tachipirina e vigile attesa. Incredibile decreto del Consiglio di Stato

Ben detto, senza remore né inutili giravolte. Qui l'indice degli articoli su covid, vaccini e dittatura sanitaria.
Se a Roma c’è un giudice, dev’essercene anche un altro che annulla il lavoro del precedente.

Ha quasi dell’incredibile, la storia della sentenza del Tar Lazio, che alcuni giorni fa aveva sospeso il famoso protocollo Speranza, quello basato su “paracetamolo e vigile attesa” e che, si leggeva nel dispositivo, “anziché dare indicazioni valide sulle terapie da adottare a domicilio”, riporta “un lungo elenco delle terapie da non adottare”. Ponendosi così “in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia”: compito del dottore, infatti, non è mettere in standby il paziente, bensì “agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito”. Insomma, per i giudici amministrativi di primo grado, il protocollo Speranza impediva ai medici di fare i medici e ai pazienti di curarsi.

20 gennaio - Supplica alla Madonna del miracolo

Oggi, 20 gennaio, ricorre l'anniversario della conversione di Alfonso Ratisbonne a Roma, in Sant'Andrea delle Fratte, luogo della devozione alla Santa Vergine del miracolo [vedi]. La Madre del Signore e nostra, tra i tanti interventi con i quali nel corso dei secoli si è prodigata verso i suoi figli quale Madre di misericordia e Mediatrice di tutte le grazie, nel 1830 ha affidato a S. Caterina Labouré la medaglia miracolosa come strumento di grazia.
Tra i tanti santi devoti della Medaglia miracolosa, fu il giovane Massimiliano Kolbe, che il 20 gennaio 1917, settantacinquesimo anniversario dell’apparizione, proprio in sant’Andrea delle Fratte, nell’ascoltare la rievocazione della conversione del Ratisbonne, concepì l’istituzione della sua Milizia dell’Immacolata, col fine di «cercare la conversione dei peccatori, eretici, scismatici, giudei ecc., e specialmente dei massoni; e la santificazione di tutti sotto il patrocinio e mediante la B.V.M. Immacolata». Chiediamo l'intercessione sua e della B.V.M. perchè Iddio continui a guidare la Sua Chiesa.
Pio XI, il 19 luglio 1931, in occasione del processo di beatificazione di Caterina Labouré, accennando ai mali che affliggevano la Chiesa, disse: «In questi giorni risplende la Medaglia miracolosa, come per richiamarci in modo visibile e tangibile che alla preghiera tutto è permesso, anche i miracoli, e soprattutto i miracoli. In ciò sta la specialità magnifica della Medaglia miracolosa, e noi abbiamo bisogno di miracoli. è già un gran miracolo che i ciechi vedano… ma vi è un altro miracolo che dobbiamo domandare a Maria Regina della Medaglia, ed è che vedano quelli che non vogliono vedere…».
Qui potete trovare il testo della Supplica che si rivolge alla Vergine ogni 27 novembre e in ogni urgente necessità. Di seguito riprendo il testo di quella che in Sant'Andrea delle Fratte si recita a mezzogiorno del 20 Gennaio e che mi sono permessa di integrare in alcuni punti.

SUPPLICA ALLA MADONNA DEL MIRACOLO recitata il 20 gennaio

In preparazione: un nuovo testo sulla liturgia, nuovi decreti sugli Istituti Ecclesia Dei

Leggo su Riposte catholique che circolano nuove voci su ulteriori sviluppi delle direttive vaticane sulla Liturgia. Da letture di commenti in gruppi tradizionalisti U.S.A. apprendo che nella redazione di La Croix, da cui provengono le notizie sotto riportate, ci sono allievi di Grillo, uno dei maggiori avversari della Messa antica e che tanta parte ha avuto anche nell'ultima stretta (vedi). Il che ci darebbe anche un'idea sulle fonti vaticane... Qui l'indice degli articoli sulla Traditionis Custodes e sui Responsa.

La Croix dedica due articoli al tema della liturgia postconciliare. Cito dal primo:
Il Vaticano starebbe lavorando ad altri testi sulla liturgia : sarebbe in corso di elaborazione un documento più ampio sulla liturgia post-conciliare, in sostituzione dell’istruzione Liturgiam authenticam del 2001. E un nuovo decreto sugli Istituti Ecclesia Dei sarebbe in preparazione per marzo.
Il primo documento potrebbe generare nuove basi al consolidarsi della Chiesa rivoluzionaria di conio vaticansecondista, le cui variazioni - ormai vere e proprie rotture - si fanno sempre più audaci ad ogni tappa successiva, in continuità esclusivamente all'interno del loro nuovo impianto paradigmatico, ma senz'alcun legame, e quindi in discontinuità, col magistero perenne ritenuto obsoleto per definizione. Proprio sulla Liturgia, il recente motu proprio Traditionis custodes attribuisce alla Messa riformata dai Paolo VI l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano. Inquietante cosa ancora potrebbe attenderci posto quanto segue.

L'erosione della coesione sociale ha raggiunto livelli di ingovernabilità che rivelano la crisi ontologica del sistema

L'erosione della coesione sociale preoccupa le stesse élite che ne sono responsabili e comincia a rivelare tutte le problematiche generate dalle dinamiche non tutte gestibili della complessità insieme ai rischi connessi con l'eterogeneità dei fini. L'analisi ripresa di seguito è essenziale, ma apre molti usci di comprensione e approfondimento. Siamo consapevoli che la crisi epocale che ne risulta è originata dalla scristianizzazione dell'intero Occidente e dunque anche che ogni soluzione non è efficace se continua ad espungere il Soprannaturale, che gli analisti laici che vanno per la maggiore continuano a non mettere in campo. 

L'erosione della coesione sociale ora
preoccupa le stesse élite che ne sono responsabili

Il dodicesimo rapporto del World Economic Forum di Davos pone come problema principale, secondo il sentimento degli intervistati nella ricerca, lo smembramento delle società messe sotto la trazione di forze disaggreganti. È la prima volta da quando viene fatto, che le principali problematiche lette come più rischiose, sono relative al campo sociale che assieme ad “ambiente”, “geopolitica”, “economia” e “tecnologia” formano il pentagono di argomenti di solito monitorati. Il rapporto consiste di interviste fatte a circa mille tra CEO, studiosi, politici, ONG ed organizzazioni internazionali e di tutti questi, i più sensibili al problema posto in primo piano, sono proprio coloro che provengono dal mondo del business. Tale problema si declina principalmente in tre elementi: 
  1. erosione della coesione sociale; 
  2. deterioramento della salute mentale; 
  3. vere e proprie crisi di sussistenza, dovuti ad un insieme di trazioni date dalla pandemia, da come viene affrontata, dagli effetti che produce su un corpo sociale già debilitato da anni di dominio ideologico e pratico estremista. 
Al trittico iniziale segue la disillusione giovanile, il fallimento delle infrastrutture pubbliche, il collasso della sicurezza sociale e così via. 

mercoledì 19 gennaio 2022

Minneapolis e Providence: una lezione di accoglienza verso i fedeli tradizionalisti

Un edificante resoconto delle Cresime a Minneapolis, dove l'arcivescovo ha accolto con premura i fedeli legati alla liturgia tradizionale, manifestando una pastorale accogliente non solo a parole che vorremmo vedere anche a Roma e in tutte le diocesi dell'orbe cattolico. 
Oggi possiamo registrare anche la posizione analoga del vescovo di Providence, mons. Thomas Tobin, ripresa da un suo tweet (immagine a lato). Anche lui promuove l'"unità cattolica"; ma si dà il caso sia  tra i vescovi inclusivi: non disdegna neppure gli islamici [qui]... Qui l'indice dei precedenti articoli su Traditionis custodes e sui Responsa.

Un approccio pastorale alla Messa tradizionale
"Se venerdì farà 45 cm di neve ci saranno ancora le Cresime sabato?", mi ha chiesto mia madre al telefono, mentre considerava di riprogrammare il suo volo da St. Louis a Minneapolis-St. Paul per arrivare prima della tempesta invernale.
"Sì", le ho detto, "avranno tutto il tempo per liberare le strade prima di allora e il tempo non li fermerà adesso". La Cresima di mia figlia era in forse dal 16 luglio 2021, quando Papa Francesco ha promulgato Traditiones Custodes, limitando la liturgia secondo il Messale del 1962. E non sapevamo ancora che, se le Cresime in Forma Straordinaria fossero state programmate anche solo una settimana dopo, sarebbero state proibite in base ai responsa ad dubia appena pubblicati, che esplicitano Traditiones Custodes.

don Philippe Laguérie. La Messa: una battaglia vinta

Nella nostra traduzione da Présent una interessante intervista di Anne Le Pape a don Philippe Laguérie. Risposte puntute e convinte e l'affermazione del fatto che la "battaglia" della Messa cattolica è stata vinta definitivamente e irreversibilmente da Mons. Lefebvre negli anni 80. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e Responsa.

Chi non conosce padre Philippe Laguérie? Ordinato sacerdote dall'arcivescovo Lefebvre, è stato nominato parroco di Saint-Nicolas-du-Chardonnet nel 1984 ed è rimasto a capo della parrocchia parigina fino al 1998. Nel 2004 ha lasciato la Fraternità San Pio X e nel 2006 è stato uno dei co-fondatori dell'Istituto del Buon Pastore (IBP), di cui rimane superiore fino al 2019, con due mandati. 
— Monsignore, avrebbe mai immaginato di rivivere un giorno un periodo di caccia alle streghe (se mi è lecito dirlo) nei confronti del rito tradizionale?
- Sì e no ! Se consideriamo le cause profonde della rivoluzione liturgica degli anni Sessanta, l'infestazione modernista del brigantaggio del Vaticano II (ben più minaccioso di quello di Efeso!), le stesse cause producono gli stessi effetti: sì! Nonostante il tentativo, oggi possiamo dire fallito, sotto Benedetto XVI, di restituire alla liturgia bimillenaria della Chiesa le sue credenziali di nobiltà, i funzionari ecclesiastici sono rimasti e permangono fondamentalmente rivoluzionari. "Un albero cattivo non può dare frutti buoni..." Ma vista la violenza degli ultimi due documenti romani (Traditionis custodes e le risposte ai dubia). Sappiamo anche dai suoi viaggi che la sua ortodossia è inversamente proporzionale al quadrato della sua altitudine! Sì: costernazione. Eccoci tornati agli anni '70, alle sospensioni a divinis, al “seminario selvaggio”, alle “scomuniche”. Odore di polvere.

Presa di posizione sulla Traditionis custodes: La pena capitale spirituale dei fedeli cattolici

Nella nostra traduzione da Catholic World Report ulteriori ottime puntualizzazioni sulla sorte della Messa dei secoli in ragione delle nuove direttive vaticane. Sull'uso della definizione Forma Straordinaria, coniata da Benedetto XVI per il Rito antiquior, vedi qui approfondimenti. Qui l'indice dei precedenti sulla Traditionis Custodes e sui Responsa.

L'analisi morale del rigetto delle direttive vaticane che annullano la celebrazione dilagante della Forma Straordinaria della Messa è degna di un acceso dibattito, giudizio e ripetuti appelli di chiarimento.
La direttiva vaticana volta ad eliminare efficacemente la celebrazione dilagante della Forma Straordinaria della Messa in latino richiede la collaborazione di vescovi e sacerdoti (Motu Proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco e “Risposte ai dubbi” della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina della sacramenti). L'azione vaticana è l'equivalente della pena capitale spirituale. Non solo emargina volontariamente i fedeli cattolici devoti alla Forma Straordinaria (FS), ma pone anche un cuneo tra la celebrazione della Messa e segmenti della Sacra Tradizione, eliminando la complementarità della Forma Ordinaria e della Forma Straordinaria.

martedì 18 gennaio 2022

Italia prega - Preghiera pubblica del Rosario per l'Italia

La preghiera, specialmente quella del Santo Rosario, è l’arma prediletta dalla Beata Vergine Maria per combattere contro i mali temporali e spirituali di ogni epoca della Chiesa: non perdiamo coraggio ed affidiamoci alla sua materna protezione per uscire dalla crisi presente.
Rammentiamo l'invito assolutamente attuale di Pio XII [qui]: «non con la forza, non con le armi, non con la umana potenza, ma con l’aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la Chiesa potrà affrontare impavida il nemico», mai così scatenato su tutti i fronti come oggi.
Segnaliamo dunque questa iniziativa di preghiera da diffondere in tutta Italia, sorta su impulso di alcuni laici desiderosi di invocare il Signore per ottenere aiuto e protezione soprannaturale in questa spaventosa crisi sociale e politica che devasta il nostro Paese da ormai due anni:
Gli amministratori dell’iniziativa “Italia prega” non organizzano per voi il Rosario pubblico nel vostro paese.
Aggregatevi ad un focolaio di preghiera vicino a voi, oppure siate voi la scintilla che accende il focolaio di preghiera nel vostro paese.
Informazioni e aggiornamenti sul canale Telegram: https://t.me/italiaprega
Perché:
Per affidare l’Italia alla Beata Vergine affinché assista tutti gli Italiani in difficoltà a causa di questa crisi che sta attraversando il nostro Paese, tra le più gravi della sua storia
Quando:
Ogni mercoledì alle ore 19:00
Dove:
In un luogo pubblico. Vogliamo pregare in ogni città, paesino e quartiere d‘Italia
Chi:
Chiunque abbia a cuore il futuro del nostro paese e le sofferenze dei connazionali in difficoltà. Diffondete l’iniziativa ed invitate parenti, amici, conoscenti … 
Come:
In piedi, in ginocchio o camminando. Anche cantando (canti religiosi). Assai benvenuti sacerdoti ed i religiosi anche con un fervorino, purché rispettosi dei discernimenti di tutti. Senza microfoni, per favore
Durata:
Finché l‘attuale crisi nella Società non si sia risolta in modo pacifico, e torni a regnare pace e libertà
Info:
Invitiamo CHIUNQUE ad accendere un focolaio di preghiera in un luogo pubblico.
Fatelo senza attendere altri, perché troveremo sempre delle scuse per rimandare, se non facciamo noi il primo passo... 
 https://fsspx.it/it/news-events/news/italia-prega-71060

Rinneghiamo il dio Stato - Don Elia

Vedi indice articoli sulla Chiesa in tempo di pandemia. Qui indice articoli sulla realtà distopica.
Il pensiero liberale, con il pretesto di restituire ai popoli una presunta sovranità, li ha resi schiavi di Stati che, in nome di una pretesa assoluta, sciolta da qualsiasi fondamento o legittimazione superiore, funzionano come moderni Moloch che non solo ne divorano i figli, ma son pure giunti a sterminare i propri stessi cittadini con armi biologiche dagli effetti devastanti. Le democrazie rappresentative si giustificano come espressione di una fantomatica volontà popolare che esiste soltanto come concetto astratto. Dal punto di vista speculativo, in realtà, ogni popolo è un insieme di individui dotati ognuno di una volontà libera, che di fatto è quasi sempre in conflitto con quella di altri; dal punto di vista pratico, data l’impossibilità di ottenere un consenso generalizzato su qualcosa, ci si deve per forza di cose accontentare del parere espresso da una maggioranza relativa, che non è necessariamente buono né giovevole a tutti. Esso, oltretutto, può esser facilmente orientato, mediante le tecniche di manipolazione collettiva e di persuasione occulta, verso obiettivi prestabiliti.

Il silenzio dei "buoni"

Nella nostra traduzione da Infovaticana, una panoramica delle gravi derive che rappresentano l'attuale crisi nella Chiesa culminate in questo pontificato con la sconcertata constatazione del generale silenzio di chi dovrebbe denunciarle. Falsa obbedienza, errore dell'infallibilismo, errato modo di intendere la natura del Vaticano II, concilio che ha voluto essere solo pastorale senza proclamare dogmi né infliggere o ribadire condanne solenni. Qui l'indice ad alcuni precedenti.

Parte della responsabilità della crisi che devasta la Chiesa e, soprattutto, la gerarchia - chi non vuole vederla, vive in un altro mondo - può essere imputata al silenzio dei 'buoni'; di coloro che, essendo ortodossi, fedeli aderenti al Magistero e alla Tradizione della Chiesa, tacciono e non agiscono per una falsa, a mio avviso, comprensione dell'obbedienza e della fedeltà.

"Ogni epoca viene salvata da una esigua manciata di uomini che hanno il coraggio di essere fuori moda", ha scritto il brillante Chesterton. Il pugno di uomini esiste, su questo non c'è dubbio, ma il problema è che sembrano riluttanti ad agire con coraggio: questo è il dramma.

lunedì 17 gennaio 2022

Jihad sessuale: a Milano non è stato "solo" uno stupro

Per giorni e giorni articoli e trasmissioni TV per dare addosso a un toscano che ha palpeggiato una giornalista in diretta tv, che ha ricevuto vagonate di solidarietà da politici e opinionisti di regime. Qui invece si tratta di qualcosa di ancora più grave, qualcosa che ha a che fare con la “religione di pace” dei nostri nuovi colonizzatori. E da parte di media e politici renitenza e minimizzazioni a non finire.
A Milano, in piazza Duomo, nella notte di San Silvestro, nove ragazze hanno subito violenze sessuali di gruppo ad opera di branchi di ragazzi immigrati, prevalentemente nordafricani. Sono le stesse scene viste anche a Colonia. Come i femminicidi o i tanti stupri italiani? No, secondo Souad Sbai, sono violenze diverse, organizzate e con una precisa regia.
A Milano, in piazza Duomo, nella notte di San Silvestro, nove ragazze hanno subito violenze sessuali di gruppo ad opera di branchi di ragazzi immigrati, prevalentemente nordafricani. Sono le stesse scene viste anche a Colonia, nel capodanno del 2015 e prima ancora in piazza Tahrir, al Cairo, durante la rivoluzione contro Moubarak, dove vittima è stata una giornalista della Cbs. Esattamente come a Colonia, la realtà è emersa molto lentamente, un pezzo alla volta. Prima di tutto perché le vittime hanno dovuto trovare il coraggio di denunciare. Poi perché, come sempre quando la vicenda riguarda immigrati (anche di seconda generazione) la stampa reagisce con una certa reticenza, sempre nel timore dell’accusa di razzismo.

Esattamente come a Colonia, nessuno nega l’esistenza dei fatti, ma l’atteggiamento prevalente è quello di relativizzarli. Un “tutto il mondo è Paese” in cui si sottolinea che anche gli italiani stuprano, anzi sono peggiori. Che i fatti di Piazza Duomo sono gravissimi, ma i femminicidi sono molto più frequenti. Le femministe sono convinte che la colpa, a prescindere dalla cultura, sia il “maschio” e la sua tendenza alla prevaricazione sul corpo della donna. In alcuni casi viene addirittura equiparata la violenza di gruppo a Milano con la pacca incassata in diretta da una cronista sportiva ad opera di un tifoso della Fiorentina. Ma sono paragonabili le due tipologie di crimine?

“Bergoglio si è incontrato due volte, sotto silenzio, con il CEO di Pfizer”

Edward Pentin, sul National Register ha rivelato, da fonti vaticane, che l’anno scorso papa Francesco ha tenuto incontri privati riservati con l’amministratore delegato di Pfizer, mentre sorgono domande sull’efficacia dei vaccini nel prevenire la trasmissione, obbligatori anche per tutto il personale e i visitatori del Vaticano. Qui l'indice degli articoli sul clericalismo politicante di Bergoglio

Abbiamo appreso che l’anno scorso papa Francesco ha tenuto incontri privati segreti con l’amministratore delegato di Pfizer, mentre sorgono domande sull’efficacia dei vaccini, che ora sono obbligatori per tutto il personale e i visitatori del Vaticano.

Secondo fonti vaticane, sono stati due gli incontri privati del papa, in Vaticano, con Albert Bourla, ma non se ne conoscono i dettagli.

A differenza della maggior parte delle udienze private pontificie, questi incontri non sono stati annunciati dalla Sala Stampa della Santa Sede, che non ha nemmeno risposto alle ripetute richieste di conferma. Un portavoce della Pfizer ha dichiarato: “Non possiamo né confermare né smentire poiché, secondo la nostra politica, i movimenti dei nostri dirigenti sono considerati riservati”.

Cardinale Joseph Zen. Il modello cinese nelle relazioni tra Stato e religioni

In occasione del 90mo compleanno del Cardinale Joseph Zen, arcivescovo emerito di Hong Kong, in suo onore e come atto di riconoscenza nei suoi confronti, d'intesa con l'Osservatorio Cardinale Van Thuân, pubblichiamo per intero il suo intervento scritto per il 12mo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo dal titolo “Il Modello cinese: capital-socialismo del controllo sociale” (Cantagalli, Siena 2021). 
Per acquistare il Rapporto (16 euro) scrivere a abbonamenti_acquisti@vanthuanobservatory.org.
Qui l'indice ai precedenti sulla questione sino/vaticana.

Cardinale Joseph Zen
Il modello cinese nelle relazioni tra Stato e religioni

Ci sono due documenti dalle Autorità Centrali del Partito Comunista Cinese che possono aiutare a capire la presente politica religiosa del governo cinese: Il Documento 19 del 1982 ed il Documento 9 del 2013. Per gli amici della Cina che non hanno la possibilità di esaminare questi documenti cerco di prendervi spunto e indicare sommariamente il costante ed il presente della politica religiosa in Cina.

Il Documento 19 del 1982
Il Documento 19 del 1982 si presenta come “La visione basilare della questione religiosa durante il periodo socialista del nostro Paese”. La religione ha la sua origine dal senso di paura e di impotenza della gente primitiva davanti a terrificanti fenomeni della natura. Quando poi la società si evolve e la classe dominante opprime l’impotente proletariato, la religione è l’oppio di cui quella si serve per tenerlo soggetto. Con l’avvento della società socialista la religione dovrebbe sparire, essendo eliminata la causa della sua esistenza. Ma la costruzione di una civiltà socialista non si realizza in un giorno, incontra tanti ostacoli: persistente superstizione popolare, disastri naturali, errori umani e situazione internazionale. La religione sparirà naturalmente con il progresso del socialismo e del comunismo. Però, pensare di eliminarla con decreti amministrativi o altri mezzi coercitivi non è la visione basilare del marxismo. Ci sono stati lunghi anni di controllo della società da parte dei signori feudali, della classe capitalista, delle forze coloniali ed imperialistiche a loro volta controllate dalla Chiesa cattolica e da quelle protestanti. Dopo il ‘49 c’è stato un grande cambiamento e una grande riforma, le contraddizioni della questione religiosa sono ormai primariamente contraddizioni tra il popolo. Ma la questione religiosa continuerà ad essere un fatto di massa, sovente collegata con la questione etnica e con fattori internazionali. Non possiamo ignorare la complessità del problema. Dobbiamo tenere presenti tutti gli obiettivi da raggiungere: stabilità e unità etnica della nazione; allacciare buone relazioni internazionali e, nello stesso tempo, resistere ad infiltrazioni di forze ostili estere, costruire la civiltà socialista con i suoi valori materiali e spirituali. Lenin ci esorta a “stare pronti”, pensare le cose seriamente; spaventarsi davanti alla complessità della questione oppure ignorare la complessità ed andare avanti alla buona sarebbe egualmente sbagliato.