Clero pro-omosessuale e clero filo-islamico: un'incredibile convergenza

Il sinodo sui giovani che si è appena concluso a Roma con la pubblicazione di un documento finale incentrato principalmente sulla "sinodalità" - per nulla messa in discussione dai padri sinodali- porta a compimento l'impresa di evocare il "discernimento vocazionale" dei giovani senza parlare una sola volta di vocazione alla paternità e maternità, stato di vita ordinario per i fedeli. La sessualità è discussa in termini di "inclinazione", senza alcuna questione sulla procreazione: un intero paragrafo dei tre sul tema della sessualità è centrato sul "sostegno per gli omosessuali" troppo spesso un eufemismo che si riferisce all'accoglienza senza remore di coloro che si definiscono in base alla loro attrazione sessuale. Sappiamo che una parte significativa del clero ha sostenuto questa aberrazione di Chiesa aperta all'omosessualità, ma, come notato da William Kilpatrick, è lo stesso clero che spesso si mostra pro-islamico. Incredibile convergenza?

Dopo aver constatato che i musulmani, secondo quanto esortano i loro leader come il presidente turco Erdogan, stanno mostrando un notevole tasso di natalità, specialmente nei paesi europei caratterizzati da suicidio demografico come la Germania, l'autore osserva che comunque la Chiesa cattolica non chiama più, in questo sinodo dedicato alla vocazione dei giovani d'oggi, ad accogliere generosamente la vita. Una generosità che consente, tra l'altro, la propria migliore auto-realizzazione ...

Il clero filo-omosessuale ama anche l'Islam

È a partire dalle testimonianze del vescovo Viganò che William Kilpatrick ha cominciato a interrogarsi sull'atteggiamento dei prelati riconosciuti appartenenti alla lobby omosessuale (e quindi, inevitabilmente, anti-fecondità), e coinvolti nella copertura degli abusi sessuali all'interno della Chiesa. Sorpresa: sono spesso anche sostenitori dell'apertura all'Islam.

Così l'ex cardinale Theodore McCarrick. Nel 2015, nel corso di una riunione della Società islamica del Nord America (ISNA), ha detto pubblicamente: "Ciò che siete e ciò che credete sono cose molto belle". E li ha invitati a reagire alle atrocità del terrorismo dissociandosi da questi atti col dire al mondo: "Questo non è ciò che dice il Corano, non è quello che insegna il Profeta, pace e benedizione su lui". E ha reso omaggio, inoltre, alla crescita della Ummah in Nord America. I collegamenti del cardinale McCarrick con molte personalità e associazioni islamiche sono descritti da JihadWatch .

Secondo la giornalista Elizabeth Yore, "Nel mese di dicembre 2015, i democratici Dick Durbin, Pat Leahy, Tim Kaine e Ted McCarrick hanno collaborato con altri leader religiosi nella diffusione di un comunicato stampa congiunto di reazione agli attacchi terroristici a Parigi e San Bernardino. Hanno messo in guardia contro i discorsi "odiosi e xenofobi". La loro preoccupazione era esortare gli Stati Uniti a non limitare o addirittura a non porre fine alla politica di accoglienza dei rifugiati a causa degli attacchi terroristici islamici.". 

Una convergenza di lobby dell'omosessualità e pro Islam al vertice della Chiesa

McCarrick è stato anche uno dei principali sostenitori dell'accordo sul nucleare iraniano, recandosi più volte a Teheran durante i negoziati. Ha anche pubblicato un articolo sul Washington Post per dire tutto il bene che pensava dell'accordo - era il luglio 2015, due anni dopo l'elezione di Papa Francesco che lo ha ripristinato nella sua posizione - assicurando i lettori che bisognava fidarsi degli iraniani.

Passiamo al cardinale Blase Cupich. Nel gennaio 2017 stato nominato primo co-presidente cattolico di una nuova organizzazione, il Dialogo Nazionale cattolico-musulmano. In Francia conosciamo quali sono i più frequenti orientamenti di questi esempi di dialogo inter-religioso in cui sembra essenziale cancellare le differenze per quanto gravi e importanti esse siano. Nel corso del suo insediamento Cupich ha dichiarato che cristiani e musulmani devono cercare di "sostituire le narrazioni di odio e sfiducia con amore e affetto". Eliminate, dunque, le reticenze che possiamo avere rispetto all'insegnamento islamico o alla sharia; in questa ottica, il problema è quello dell'odio e della sfiducia nei confronti di coloro che respingono l'Islam.

Al lancio del Dialogo Nazionale era presente il vescovo Robert McElroy, citato anche come consapevole della predazione sessuale di McCarrick. Ha esortato i cattolici americani ad evitare "pregiudizi anti-islamici" esattamente nello stesso modo in cui, in seguito ad un attacco terroristico a un locale omosessuale ad Orlando, ha esortato i cattolici a combattere contro i "pregiudizi anti-gay che esistono nella nostra comunità cattolica e nel nostro paese". E tanto peggio che l'autore dell'attentato fosse un musulmano ... Curiosa intercambiabilità di responsabili e vittime sulla scala della lotta contro il "pregiudizio" (in Francia, si parlerebbe di lotta al razzismo).

McCarrick, McElroy, Farrell, Cupich, Tobin, sono già una lobby filo-islamica

Ed ecco il cardinale Kevin Farrell, un altro principe della Chiesa accusato di aver "coperto" McCarrick. Fu lui ad annullare l'invito a Robert Spencer, uno specialista americano del terrore jihadista, che doveva parlare in una parrocchia della diocesi di Dallas. 

Non è escluso neppure il cardinale Joseph Tobin. L'arcivescovo di Newark, come Blase J. Cupich deve la sua berretta rossa, secondo mons Viganò, alle orchestrazioni McCarrick - Maradiaga - Wuerl. Un articolo pubblicato dal New Jersey Monthly lo scorso agosto si congratula con lui per aver "aperto le porte della Basilica della Cattedrale del Sacro Cuore alla comunità LGBT" (non dimenticate mai che si tratta di parole chiave del linguaggio della lobby che cerca di imporre  la "normalizzazione" del comportamento contro natura). Lo stesso Tobin cerca di aprire senza remore i confini ai rifugiati musulmani. Lui stesso come arcivescovo di Indianapolis ha sfidato il divieto del governatore Mike Pence, che ha rifiutato di stabilire profughi siriani nell'Indiana prima di sottoporli a seri controlli.

Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, menzionato anche nella prima testimonianza del vescovo Viganò, è su questa stessa linea. Egli denuncia spesso coloro che criticano l'immigrazione, in particolare 'i leader e movimenti populisti che affermano la sovranità nazionale in termini di supremazia culturale, razziale e di nazionalismo etnico". Tutte le parole chiave utilizzate per imporre la preferenza degli stranieri. 

Il clero filo-omosessuale e filo-islamico include anche papa Francesco

Ultimo ma non meno importante di questi membri della più alta gerarchia cattolica, lo stesso Papa Francesco è quello che ha più spesso e più fortemente difeso l'islam e l'immigrazione musulmana. È il leader di coloro che affermano la natura pacifica dell'islam e denunciano la resistenza all'immigrazione di massa dai paesi islamici. L'accoglienza del musulmano viene quindi confusa con l'accogliere Cristo. 

In entrambi i casi, quello utilizzato è il linguaggio psicologizzante degli anni '60, incentrato sulla terapia non direttiva[1]: incontro, ascolto, accompagnamento, il tutto sostenuto dall'idea di Rousseau che l'uomo è naturalmente buono. 

Ma oltre a questo, c'è un altro comune denominatore a cui Crisis Magazine non fa riferimento Se la lobby omosessualista si combina con quella della immigrazione di massa (nonostante il trattamento che l'Islam riserva agli omosessuali), come vediamo nella lobby laicista in Francia, si dà il caso che condivide l'odio comune per la religione cattolica  proprio per il fatto che essa si dichiara vera e necessaria per la salvezza. (Jeanne Smits - Fonte)
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Nota di CePc:
1. Forma di psicoterapia secondo la quale l'individuo tende all'auto-realizzazione e struttura il proprio Sé ricercando un accordo tra la valutazione-accettazione dei valori suggerita dall'esterno, e quelli conformi alla richiesta di auto-realizzazione. 

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]