Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 28 gennaio 2022

Stato di eccezione, il monito di Agamben

Precedente Stato di eccezione e stato di emergenza qui. Qui l'indice degli articoli sulla realta distopica.
«I giuristi non sono soltanto, come sono purtroppo ormai da tempo,
dei burocrati a cui incombe soltanto l’onere di giustificare il sistema in cui vivono

Giorgio Agamben, 30 luglio 2020
Lo «stato di eccezione» per Carl Schmitt
L’eccezione sfugge alla regola, sfugge alla norma, sfugge al diritto, e per questo richiede una decisione che prescinde dalle vigenti previsioni giuridiche. Una decisione che, pur svincolata sostanzialmente dal contesto giuridico, resta «un elemento formale specificamente giuridico»[1].
Lo stesso concetto di sovranità, in momenti di eccezionalità, deve essere rivisto. Se in tempo di pace si può asserire agevolmente che il popolo è sovrano, in tempi eccezionali il titolare della sovranità cambia. «Sovrano è chi decide sullo stato di eccezione»[2] afferma Carl Schmitt in Teologia politica[3].
È come se il diritto fosse valido fino a uno speciale punto di rottura, oltre il quale viene sospeso e sostituito da volontà contingenti. L’eccezione è il fattore scatenante di una condizione in cui «l’autorità dimostra di non avere bisogno di diritto per creare diritto»[4].

Per l’ordinamento giuridico scatta una specie di lockdown – per impiegare un termine purtroppo di moda – fintanto che la normalità non viene ripristinata. «Se si verifica tale situazione, allora è chiaro che lo Stato continua a sussistere, mentre il diritto viene meno.»[5]

Per Carl Schmitt, dunque, nella normalità si ha lo Stato di diritto, nella eccezionalità, lo stato di eccezione. Da intendersi, quest’ultimo, come un ordine cha ha l’unico pregio di opporsi al caos o all’anarchia.

Lo «stato di eccezione» ripreso da Agamben
Il concetto di «stato di eccezione» appartiene alla cultura giuspolitica tedesca, dove è reso con il termine Ausnahmezustand. Nella dottrina anglosassone si parla, invece, di emergency powers e martial law. Quanto alla dottrina italiana, il modello costituzionale considera, quale strumento normativo eccezionale, il decreto legge. Tuttavia, come rileva Pisaneschi, «La prassi ha al contrario dimostrato che il decreto legge è stato utilizzato come uno strumento di normazione assolutamente ordinario. Il presupposto della necessità ed urgenza è divenuto più che un requisito giuridicamente vincolante, una sorta di formula di rito per giustificare interventi in campi disparati, oggettivamente privi anche di un “minimo” di urgenza di provvedere.»[6]

A riprendere il concetto di «stato di eccezione» in tempi recenti – e quasi profeticamente – è stato il filosofo Giorgio Agamben. Prima nell’opera “Stato di eccezione”[7], quindi, più tardi, durante la pandemia, sul sito della casa editrice Quodlibet[8].

Sulla scorta delle teorie di Carl Schmitt, Agamben individua nello stato di eccezione la sospensione dell’ordine costituzionale ad opera della stessa autorità statale che dovrebbe garantirne il rispetto.[9] Contestualmente, riconosce che l’adozione di misure provvisorie e straordinarie sta diventando una consueta – seppur pericolosa e ingiustificata – tecnica di governo, che rischia di trasformare tutto in emergenza.

Lo «stato di eccezione» è adesso
Se nell’opera pubblicata nel 2003 Agamben si limita a una ricostruzione storica del concetto, nella sua rubrica «Una voce» su Quodlibet.it entra nel vivo della cronaca, riconoscendo lo «stato di eccezione» nello Stato contemporaneo.

Il suo pensiero, nel corso della epidemia di Covid-19, si è distinto per singolarità e audacia. Mentre il mondo intellettuale, pericolosamente compatto, si muoveva in una direzione, Agamben offriva un contraddittorio. Se ammettiamo che la conoscenza – anche scientifica – non proviene dagli oracoli, ma da processi dialettici, possiamo riconoscere nel contradditorio uno speciale valore epistemico. Solo con queste premesse si può apprezzare un pensiero disallineato e a tratti provocatorio, distante anni luce dalla narrazione mainstream.

Analizzando le prime e nuove misure di emergenza adottate in Italia, il 26 febbraio 2020 Agamben torna su quel concetto che aveva riesumato a inizio secolo: «Innanzitutto si manifesta ancora una volta la tendenza crescente a usare lo stato di eccezione come paradigma normale di governo.»[10] Sono dichiarate avverate le previsioni teoriche formulate in anni di studi, le degenerazioni di un disegno più ampio in fase di realizzazione. Lo stato di eccezione, profetizzato e presagito, si materializzava nel tempo presente, quale ospite sgradito ma atteso.

«Ciò che colpisce nelle reazioni ai dispositivi di eccezione che sono stati messi in atto nel nostro paese (e non soltanto in questo) è l’incapacità di osservarli al di là del contesto immediato in cui sembrano operare»[11] scrive Agamben l’11 maggio 2020. «Rari sono coloro che provano invece, come pure una seria analisi politica imporrebbe di fare, a interpretarli come sintomi e segni di un esperimento più ampio, in cui è in gioco un nuovo paradigma di governo degli uomini e delle cose.»[12] Ad essere rimproverata è l’incapacità di leggere gli eventi contemporanei con il distacco richiesto al pensiero critico. Più volte, nei suoi interventi, ritorna l’immagine di una paura che rifiuta qualsiasi indagine, qualsiasi critica, qualsiasi obiezione. Una paura divorante che tenta di salvaguardare ciecamente l’unico valore della nostra epoca: la nuda vita biologica, spogliata di principi e ideali.

Rispondendo a un «giurista», il 30 luglio 2020, il filosofo contemporaneo solleva una questione dai risvolti illuminanti: «Quali che siano i suoi scopi, che nessuno può pretendere di valutare con certezza, lo stato di eccezione è uno solo e, una volta dichiarato, non si prevede alcuna istanza che abbia il potere di verificare la realtà o la gravità delle condizioni che lo hanno determinato.»[13]

Il problema è il seguente: chi stabilisce cos’è eccezionale e cosa no?

In altre parole, quali caratteristiche deve avere un’eccezione per essere tale? O si determina con certezza cos’è un’eccezione o l’eccezione diventa la regola, con conseguenti stati di eccezione che soffocano volentieri le libertà.

Al di là del merito, l’insegnamento di Agamben è soprattutto di metodo: la critica è un dovere civile dinanzi alla compressione dei diritti.  - Fonte 
 _______________________
[1] C. Schmitt, Le categorie del «politico». Saggi di teoria politica a cura di Gianfranco Miglio e di Pierangelo Schiera, Il Mulino, 2014, 39.
[2] Ibidem, 37.
[3] Teologia politica. Quattro capitoli sulla dottrina della sovranità (1922), in Le categorie del «politico», cit., 37 ss.
[4] C. Schmitt, Le categorie del «politico», cit., 40.
[5] Ibidem, 39.
[6] A. Pisaneschi, Diritto costituzionale, Giappichelli, 2018, 144.
[7] G. Agamben, Stato di eccezione, Bollati Boringhieri, 2003.
[8] Cfr. la rubrica “Una voce” di Giorgio Agamben: https://www.quodlibet.it/una-voce-giorgio-agamben. [9] Cfr. G. Agamben, Stato di eccezione, cit., 14-15.
[10] G. Agamben, L’invenzione di un’epidemia, Quodlibet.it: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-l-invenzione-di-un-epidemia, 26 febbraio 2020.
[11] G. Agamben, Biosicurezza e politica, Quodlibet.it: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-biosicurezza, 11 maggio 2020.
[12] Ibidem.
[13] G. Agamben, Stato di eccezione e stato di emergenza, Quodlibet.it: https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-stato-di-eccezione-e-stato-di-emergenza, 30 luglio 2020.

49 commenti:

Anonimo ha detto...

Non riesco mai ad andare su: «Una voce», ben felice se qualcuno può sfogliare «Una voce» e inserire qui un 'copia ed incolla' delle parti salienti di un post.
Grazie!

Anonimo ha detto...

Questo Paese non può avere, in queste condizioni politiche, storiche e sociali, un presidente decente.
Stanno solo decidendo quale sarà il suo grado di indecenza.

Anonimo ha detto...


Una critica al concetto di sovranità di C. Schmitt, basato sul concetto di "eccezione" - di Paolo Pasqualucci. [1]

Forse può interessare a Mic e ai lettori una critica allo schmittiano concetto della sovranità da me abbozzata in un articolo apparso nel 2008 sulla Riv Internaz. di filos. del diritto, n. 2; una recensione ad un ampio saggio sulla globalizzazione di Antimo Negri, scomparso nel 2004, storico della filosofia e brillante saggista, di taglio liberal-conservatore.
Il concetto veniva utilizzato dalle tesi al momento molto discusse di Toni Negri sulla globalizzazione quale manifestazione dell'imperialismo americano, il cui modello sarebbe stato l'impero romano [?], mostrante quest'ultimo già la sovranità come uso della forza nel caso d'eccezione, rappresentato soprattutto dalle minacce ai confini dell'impero. Ma a prescindere dalle inaccettabili tesi di Toni Negri, che qui non discuto, vengo al punto.

Il senso della mia critica è che la sovranità non si può ridurre al decreto che interviene nello stato d'eccezione. Tale decreto già presuppone il sovrano legittimo. Se non lo presuppone, allora si tratta di una rivoluzione. Ma vengo al testo.

"Per ciò che riguarda l'impero in quanto Stato concreto, ossia ordinamento giuridico e società civile, non si può certo dire che esso sia nato esclusivamente "in funzione della sua capacità di risolvere i conflitti" e cioè di decidere circa "lo stato di eccezione" [Toni Negri]. Restando sempre allo Stato romano, esso si affermò sui popoli non solo per le sue capacità militari ma anche, e soprattutto, per quelle civili: lo sviluppo del diritto, della cultura, dell'agricultura, delle città, l'efficiente ammnistrazione, la ragionevole combinazione di centralismo ed autonomie, la capacità di assorbire elementi estranei romanizzandoli etc. E tutte queste capacità nel campo civile, non giustificano anch'esse la sovranità, in uno Stato? Voglio dire che la sovranità si autolegittima non solo grazie all'indispensabilae possesso della forza che difende la res publica all'esterno e all'interno ma anche grazie all'efficacia della propria azione giornaliera volta a mantenere la società nella vita di tutti i giorni, nei suoi molteplici rapporti civili, che devono concorrere al bene comune, fine precipuo dello Stato e del governo. Un potere sovrano incapace, inefficientte o corrotto, perde d'autorità e cessa di fatto di essere sovrano". [segue]
PP

Anonimo ha detto...


Critica al concetto di sovranità di C.Schmitt di p. pasqualucci [2]

"Il fatto è che la sovranità non è riconducibile, nella sua essenza alla decisione sullo stato d'eccezione (Ausnahmezustand), come sostiene Carl Schmitt, per il semplice motivo che questa decisione già presuppone una sovranità in atto. Si tratta, infatti, di una decisione che, data la sua natura, può rientrare solo tra le competenze di un sovrano già istituito, in quanto soggetto politico e giuridico. Altrimenti, sarebbe una decisione rivoluzionaria, tipica del fondatore di Stati, del Legislatore nel senso di Rousseau. Ed infatti, non è chiaro, a mio avviso, cosa debba effettivamente intendersi con "decisione sullo stato d'eccezione": se la decisione che sospende la costituzione esistente oppure quella che stabilisce che cosa sia diritto o non, in quanto costituente uno "stato di normalità", un ordine. Questi due tipi di decisione (entrambi costitutivi della sovranità) sembrano qulitativamente piuttosto diversi tra loro: l'uno sospende l'ordinamento giuridico esistente, l'altro lo fa addirittura venire in essere" [in nota, citaz. di C. Schmitt, dai saggi raccolti da P. Schiera per il MUlino, "Saggi di teoria politica", 1972, pp. 33-41; pp. 37-40].

Dal punto di vista logico-formale, la definizione di "eccezione" sembra poi astratta: essa è "das nicht Subsumierende", "il non riconducibile" [tr. it. p. 39]. Ma può esistere un "non-riconducibile" in sè, che non sia cioè un non-riconducibile a qualcosa di determinato, che è il suo imprescindibile altro-da- sè? Senza la "regola" non possiamo avere l'idea della "eccezione". E difatti, come vede Schmitt il rapporto tra "eccezione" e "regola"? [In questo modo :] "L'eccezione è più interessante del caso normale. Qust'ultimo non prova nulla, l'eccezione prova tutto; non solo essa conferma la regola: la regola stessa vive solo dell'eccezione. Nell'eccezione, la forza della vita reale rompe la crosta di una meccanica irrigidita nella ripetizione". [tr.it. cit., p. 41].
Il "caso normale", anzi das Normale, la normalità come tale, non prova nulla? Per restare al nostro tema, il "caso normale" rappresentato dalla pax romana, dall'ordinamento imperiale romano, che regolava in modo soddisfacente ogni giorno la vita dei suoi sudditi, non prova nulla? Prova tutto, invece. Prova che la regola vive di se stessa, della sua conformità concreta, nella prassi, ai princìpi per i quali esiste [si potrebbe dire, conformitas rei et intellectus], conformità che le consente di affrontare l'eccezione. Trascinato dalla sua professione di fede in una "filosofia della vita concreta", Schmitt cade, secondo me, in contraddizione: se l'eccezione conferma la regola, non può rappresentare, nello stesso momento, ciò di cui la regola vive, ed in modo addirittura assoluto, come se fosse essa stessa (l'eccezione) a far essere regola la regola. La semplice "conferma" di una norma (da parte dell'eccezione) non può costituire la sua ragione d'essere, che l'eccezione si limita, invece, a confermare. Che vorrebbe dire, altrimenti, "confermare" (bestaetigen)? La conferma è ratifica di ciò che già esiste e trova in se stesso la sua ragion d'essere". [segue]
PP

Anonimo ha detto...


Critica al concetto di sovranità di C. Schmitt -
di p. pasqualucci [3]

Questa la critica al concetto vero e proprio, almeno iniziale. Aggiungevo un attacco all'uso (neo)marxista di C. Schmitt, il cui "decisionismo" era stato in passato messo al bando, dati anche i compromessi iniziali di Schmitt con il nazismo.

"Il decisionismo schmittiano, se pure individua un elemento la cui importanza non va trascurata nel diritto, riduce tuttavia illegittimamente la sovranità a puro volontarismo: se sovrano è colui che decide del caso d'eccezione, allora sovrano è colui che decide da sovrano : stat pro ratione voluntas. Il decisionismo di Schmitt piace ai marxisti attuali, orfani del proletariato come classe rivoluzionaria e persino del partito cosiddetta avanguardia di quella classe, perché consente loro [il decisionismo] di conservare in qualche modo il concetto del potere quale categoria capace di spiegare il processo storico, che essi credono consistere esclusivamente di puri rapporti di forza. Ma quel concetto decisionista del potere è in sostanza vitalistico e qindi volontaristico, irrazionale (come la "filosofia della vita" che gli fa da sostrato). In questa loro infatuazione, i marxisti si contraddicono solo in parte poiché il volontarismo (rivoluzionario) ha sempre rappresentato una componente essenziale del marxismo-leninismo, trovando il suo canone nella 11ma delle "Tesi su Feuerbach", quella che impone alla filosofia di diventare prassi rivoluzionaria, ossia di "cambiare il mondo" invece di "interpretarlo" solamente."
Fine dell'estratto dal mio articolo.

Sul problema dello stato di eccezione nel nostro ordinamento, sono in gran parte condivisibili le critiche di Angaben, che vanno sostenute ed approfondite. Resta tuttavia, a mio avviso, un problema di fondo:
sullo stato di emergenza la nostra Costituzione è forse carente? Esiste una lacuna nell'ordinamento costituzionale, visto che ci si è limitati a considerarlo solo nel caso di guerra? E mi ricordo di aver letto a suo tempo che la normativa in proposito (su chi dovrebbe esercitare i poteri in quel caso) non sarebbe nemmeno tanto chiara? [fine]
PP
PP

Anonimo ha detto...

"...ma anche grazie all'efficacia della propria azione giornaliera volta a mantenere la società nella vita di tutti i giorni, nei suoi molteplici rapporti civili, che devono concorrere al bene comune, fine precipuo dello Stato e del governo. Un potere sovrano incapace, inefficiente o corrotto, perde d'autorità e cessa di fatto di essere sovrano".

"...l'efficacia della propria azione giornaliera volta a mantenere la società nella vita di tutti i giorni..."

"...l'efficacia della propria azione giornaliera volta a mantenere la società nella vita di tutti i giorni..."

"...l'efficacia della propria azione giornaliera volta a mantenere la società nella vita di tutti i giorni..."

Questo è il pilastro del buon governo. E' questo che è venuto a mancare. Se manca questo.."Un potere sovrano incapace, inefficiente o corrotto, perde d'autorità e cessa di fatto di essere sovrano"

Giustissimo.

Appuntamento all'aurora. ha detto...

TRIARII TV - SABATO 29 GENNAIO 2021 - 0RE 03:00 A.M.
SANTO ROSARIO NOTTURNO
PER LA LIBERAZIONE DEGLI ITALIANI E LA SALVEZZA DEL GENERE UMANO

I Triarii. dinanzi al momento drammatico che il mondo sta vivendo e in modo speciale l'Italia sotto assedio, hanno preso l'impegno della recita del Santo Rosario notturno ogni sabato mattina alle 03,00 am. Invitano tutti gli amici, radicati nella Fede, nella libertà dei figli di Dio e nella Carità, a partecipare e a offrire questo sacrificio al Cuore Immacolato di Maria per la liberazione degli italiani e la salvezza del genere umano. Perché solo dal Cielo verranno liberazione e salvezza, con la partecipazione degli uomini di buona volontà.
https://www.youtube.com/watch?v=myMIC-Rwwd4

Anonimo ha detto...

Repetita iuvant:
Finalmente è chiaro a tutti, anche ai tontoloni leader di Destra, che Forza Italia è un partito di merda traditore (da anni) fatto di traffichini opportunisti venduti e corruttibili, facilmente comperabili e AFFILIATI DEI POTERI FORTI. Mi sono sempre dissociata da Berlusconi e Berluscones e ho sempre cercato di denunciare sui Social l'asservimento totale di Berlusconi a Carlo DeBenedetti che di fatto è il reale dominus di ciò che a Berlusconi era solo stato prestato (MontePaschi diede prestito a FONDO PERDUTO)in comodato e mal gestito, cioè Mediaset. Sono anni che denuncio adesione totale della linea editoriale di Mediaset al POLITICAMENTE CORRETTO ovvero alla egemonia culturale di Sinistra strumento del Deep State dei colossi finanziari (BLACK ROCK- ROCKEFELLER). I Poteri Forti hanno già deciso negli ultimi raduni Bilderberg chi sarebbe stato il successore di Mattarella: MATTARELLA STESSO. Ancora. Con i voti dei Berluscones (che sono arrivati oggi a bruciare una loro stessa candidata sacrificale) e dei grillini Pidiotini che ai PoteriForti appartengono da sempre. Draghi lo vogliono ancora a Chigi per qualche mese il tempo di gestire le mazzette elargite da BlackRock (PNRR). Mattarella fa comodo ancora al Colle..................... lo scrivo da giorni (anzi da mesi) che tutto è già prestabilito... Non capisce tutto ciò solo chi non legge la realtà e continua a negare che l'Italia sia in mano alla Finanza Globale del Nuovo Ordine Mondiale che di fatto sta sperimentando proprio in Italia la Dittatura Sanitaria come Sistema di controllo sociale e fiscale. Unica soluzione è che Salvini lasci la maggioranza e stringa con Meloni un patto SERIO di Destra e decidano entrambi di fare un'opposizione DURA al REGIME di cui Draghi è solo un pupazzetto portavoce, dietro di lui GOLDMANSACHS-BLACKROCK... e quindi anche ai vaccini che questi tecnocrati SPACCIANO PER INDEBOLIRE E AVVELENARE IL POPOLO ITALIANO.

Anonimo ha detto...

Dopo l'indegno spettacolo di oggi scende in campo Berlusconi e spariglia le carte.

Finalmente è chiaro a tutti, anche ai tontoloni leader di Destra, che Forza Italia è un partito di traditori (da anni) fatto di traffichini opportunisti venduti e corruttibili, facilmente comperabili e AFFILIATI DEI POTERI FORTI. Mi sono sempre dissociata da Berlusconi e Berluscones e ho sempre cercato di denunciare sui Social l'asservimento totale di Berlusconi a Carlo De Benedetti che di fatto è il reale dominus di ciò che a Berlusconi era solo stato prestato (MontePaschi diede prestito a FONDO PERDUTO) in comodato e mal gestito, cioè Mediaset. Sono anni che denuncio adesione totale della linea editoriale di Mediaset al POLITICAMENTE CORRETTO ovvero alla egemonia culturale di Sinistra strumento del Deep State dei colossi finanziari (BLACK ROCK- ROCKEFELLER). I Poteri Forti hanno già deciso negli ultimi raduni Bilderberg chi sarebbe stato il successore di Mattarella: MATTARELLA STESSO. Ancora. Con i voti dei Berluscones (che sono arrivati oggi a bruciare una loro stessa candidata sacrificale) e dei grillini Pidiotini che ai Poteri Forti appartengono da sempre. Draghi lo vogliono ancora a Chigi x qualche mese il tempo di gestire le mazzette elargite da BlackRock (PNRR). Mattarella fa comodo ancora al Colle..................... lo scrivo da giorni (anzi da mesi) che tutto è già prestabilito... Non capisce tutto ciò solo chi non legge la realtà e continua a negare che l'Italia sia in mano alla Finanza Globale del Nuovo Ordine Mondiale che di fatto sta sperimentando proprio in Italia la Dittatura Sanitaria come Sistema di controllo sociale e fiscale. Unica soluzione è che Salvini lasci la maggioranza e stringa con Meloni un patto SERIO di Destra e decidano entrambi di fare un'opposizione DURA al REGIME di cui Draghi è solo un pupazzetto portavoce, dietro di lui GOLDMANSACHS-BLACKROCK... e quindi anche ai vaccini che questi finanzieri tecnocrati SPACCIANO PER INDEBOLIRE E AVVELENARE IL POPOLO ITALIANO.

Anonimo ha detto...


# commento ore 23.54

Forse un po' troppo sopra le righe?

mic ha detto...

Lasciamo ogni speranza. Berlusconi rientra a gamba tesa: Nazareno bis con Mattarella o Casini o comunque l'ennesimo sinistro al Quirinale. I poteri forti sono ormai inestirpabili.

Anonimo ha detto...

+Supersintesi+
Arietta di regime. Pd, giornali “maggiori”, intellettuali (organici e wannabe), più sponde a dx (in)consapevoli hanno decretato due sole soluzioni a loro gradite: Draghi e Mattarella. Tutto ciò che porta acqua a quei mulini, va bene. Tutto il resto viene bastonato.

Rosarium Virginis Mariae. ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=myMIC-Rwwd4

Amen ! ha detto...

PREGHIERA ALLA MADONNA DELL’IMPOSSIBILE

O Santa Madre di Dio e Madre nostra, Ti veneriamo con il titolo meraviglioso di Madonna dell’Impossibile, perché Tu sei la Madre di Dio, la Vergine-Madre, l’Immacolata Concezione. Questi privilegi non sono stati concessi a nessun’altra creatura umana.
O Vergine Madre di Dio e Madre nostra, Ti rivolgiamo la nostra umile preghiera: soccorri gli affamati e i poveri, guarisci i malati nel corpo e nello spirito, rendi forti i deboli, conforta gli afflitti. Ti preghiamo anche per le vocazioni sacerdotali e religiose; trasformati in provvidenza per tutte le comunità che vivono di fede e carità. Soccorri il Papa, i Vescovi e tutto il popolo dei militanti della chiesa e dello stato, aiutandoli a governare con giustizia e amore.
E ora mi prostro dinanzi a Te O Madonna dell’Impossibile impegnandomi in questa novena affinchè Tu ottenga per me dal tuo Divin Figlio la grazia che ora Ti sto chiedendo (esprimere la grazia che si desidera ottenere)

Padre nostro … Ave Maria … Gloria al Padre …

Maria, Madre di Dio, prega per noi.
Maria, Vergine e Madre, pregate per noi.
Maria, concepita senza peccato, prega per noi.
Maria, Nostra Signora dell’Impossibile, prega per noi.

Anonimo ha detto...

Nell’impossibilità di eleggere organicamente il Presidente della Repubblica si palesa una profonda crisi costituzionale la cui causa ultima è la mancanza dell’unità politica. Non basterà ripetere con i positivisti ottocenteschi: «Però il diritto pubblico continua». É finito anche quello.
Andrea Sandri

Anonimo ha detto...

29 gennaio 2022 00:03

Determinante per capre e confermare, quanto scritto da 28 gennaio 2022 23:54, è stato il trasloco di Mattarella in una casa presa in affitto a Roma, trascurando la casa di proprietà a Palermo.
Che c'azzecca una casa in affitto sciuè sciuè per un anziano benestante in pensione?Perché non tornare alla solatia Palermo?

Anonimo ha detto...

In perfetta linea con il video del dottor Ricardo Delgado "“"la vacunación, un genocidio programático" https://www.youtube.com/watch?v=keeRoJZZL4M abbiamo adfesso questo magistrale articolo di don Elia (da La scure di Elia) :
"http://lascuredielia.blogspot.com/2022/01/guai-chi-tentenna-tantummodoconfidenter.html ripreso anche dal prpofessor Paolo Deotto ne Il Nuovo Arengario : https://www.ilnuovoarengario.it/guai-a-chi-tentenna/
Rendiamo grazie a Dio per questi coraggiosi testimoni della veritò che, come lei, cara Mic, non indietreggiano davanti a minacce, intimidazioni e ricatti di ogni genere. Deo Gratias !

Catholicus ha detto...

Cara Mic, mi complimento per i commenti che sobriamente ci hanno tenuto aggiornati in maniera puntuale e con informazioni serie. Purtroppo azzeccate!

Da Fb ha detto...

Persino il più idiota avrebbe capito fin dall’inizio che si sarebbe andati verso il Mattarellum II che, nel 2023, lascerà il posto a nonno banchiere. 9 anni di Draghistan con opzione per altri 7, per un totale di 16, sono una garanzia di fedeltà per NATO e mercati. Il Draghistan non conserva neppure la parvenza, le forme esteriori, della democrazia moderna. È un sultanato atipico, come la polmonite. I banchieri e la NATO comandano, il politically correct è l’ideologia ufficiale, il gregge meccanico obbedisce. Le pecorazze non desiderano la democrazia moderna, né tantomeno quella sovrana. Le pecorazze vogliono erba da brucare, un cane che le guidi e un pastore che le tosi e, in vista della Pasqua, le scortichi e le macelli. La sovranità (autodeterminazione sociale collettiva e psicologica personale, intellettuale) è un atto di forza interiore insostenibile e inconcepibile per chi si sente angosciato alla sola idea di andare 5 minuti consecutivi controcorrente nel corso di una vita intera. Le pecorazze non hanno la forza di volontà, l’autostima e gli strumenti cognitivi necessari per pensare autonomamente. I frustrati non amano la libertà.

Catholicus ha detto...

"Cara Mic, mi complimento per i commen" : anch'io mi complimento com mlei, caro omonimo, anche se ultimamente posto più spesso come Anonimo che come Catholicus (il commento precedente al suo, poco sopra, è mio). Un caro saluto, caro Catholicus (ha, io uso questo pseudonimo, o nuckname che dir si voglia, da un decennio almeno...).

Anonimo ha detto...

O in altre parole. Il Presidente del Consiglio nomina ed elegge il Presidente della Repubblica.
Andrea Sandri

Anonimo ha detto...

Michele Gaslini:
Io direi, piuttosto, che Draghi sia il rappresentante esponenziale di quel "partito unico" che, purtroppo, sovrintende ai nostri destini, indipendentemente dai formali esiti elettorali; tutte le varie sceneggiate sin qui messe in opera delle articolazioni del "partito unico" servivano soltanto ad introdurre della sabbia negli occhi di chi ancora si ostina a recarsi inutilmente alle urne, attraverso la finzione dell'esistenza di quel "pluralismo" che, ormai da lungo tempo, in Italia, non esiste più ...

mic ha detto...

Ringrazio i lettori che hanno gentilmente espresso apprezzamenti ma anche chi con i suoi interventi ha contribuito e contribuisce a rendere la nostra condivisione fruttuosa per tutti, me compresa. E sono lieta ogni volta che riscontro l'utilità del mio e nostro impegno.

Mi accingevo a scrivere queste righe con un interrogativo.

Premetto che Mattarella/bis rappresenta la sconfitta della politica, oltre ad essere frutto di una strategia sotterranea ma presente fin dall'inizio e che purtroppo ha incontrato avversari arrembanti e non altrettanto freddamente calcolatori.
Ciò posto, non pensate che 7 anni di Mattarella, attore più che arbitro di una situazione che non esito a definire terrificante per il presente e per il futuro dell'Italia e per la nostra libertà, sia il male minore rispetto a 7 anni di Draghi che erano in predicato?

Il problema è che a Draghi basta meno per ridurci come la Grecia e per completare la rivoluzione a socio-antropologica già inesorabilmente in atto...

mic ha detto...

Una crisi di forme oltre che di sostanza... cambiamenti epocali che non vogliamo passino sulla nostra testa e sui quali sembriamo umanamente impotenti, ma non per questo ci esimiamo dall'attraversarli e starci dentro con tutto il nostro essere come meglio possiamo, con quel supplemento d'anima che solo nel Signore può essere garantito alla storia del nostro tempo.

Anonimo ha detto...

Da un ceto politico, tutto di sinistra, che, al più, si divide sul filone di socialismo da seguire, cosa altro potersi aspettare?

Anonimo ha detto...

Dopo gli indecorosi e stucchevoli giochini di potere, stiamo andando incontro ad uno scenario che molti di noi avevamo previsto: un Mattarella bis, l'usato sicuro, l'uomo che dovrebbe incarnare l'unità del paese e che invece ne ha legittimato la divisione, il personaggio che tutti ringraziano, non si sa bene di cosa, che tutti applaudono, non si sa bene perché.
Ho appena appreso dal TG di Mentana che la comunità ebraica ringrazia il Presidente uscente (e probabilmente anche entrante).
Ma grazie di cosa?
Di usare con i "diversi" di oggi gli stessi metodi che qualcun altro, più di 80 anni fa, aveva già impiegato contro di loro? E smettete di negare ipocritamente che il modus operandi sia lo stesso, perché se è vero che, come qualche "benpensante" ha fatto notare, non abbiamo (ancora) visto le camere a gas, l'odio crescente e crudele è simile, il sistema di emarginazione progressiva è uguale.
Se poi vi sembra normale che uno che ha semplicemente deciso di non sottoporsi ad un trattamento sanitario in cui non crede, debba praticamente cessare di vivere ed addirittura, in molti casi, di vedersi negato l'accesso alle cure, beh, allora dovreste guardarvi allo specchio e capire se siete ancora esseri umani.
Il "nuovo" Presidente sarà il Presidente dell'apartheid, della discriminazione, il suo trono sarà in un castello di menzogne, i suoi sudditi cittadini piegati dal ricatto, succubi della paura e schiavi dell'odio.
In tutti i casi non sarà il mio Presidente e comunque sarà il capo di uno stato in un paese che non riconosco più come mio.
Cit. Stefano Burbi

Anonimo ha detto...


L'unica speranza, per quanto flebile, è che le prossime elezioni le vinca il centrodestra.
Per quanto alleanza sgangherata, alcune cose cambierebbero di sicuro.
Se nel frattempo Berlusconi si ritirasse dalla politica sarebbe un bene.
A parte altre questioni, è sempre ricattabile da sappiamo chi per via delle sue aziende.

Anonimo ha detto...

“Quando Berlusconi si è ritirato ha cominciato a lavorare per arrivare qui. Adesso alla Meloni si aprono delle praterie. La politica si è consegnata mani e piedi a Draghi e Giorgetti per me non vuole farlo” @PSenaldi

Anonimo ha detto...


Se però scoppia la guerra in Ucraina, salta tutto per aria.
Anche l'Italia.
La guerra crudelmente devasterebbe ma farebbe anche chiarezza.
Non me lo auguro, che venga la guerra. Ma sarebbe sicuramente
un momento essenziale del Castigo divino per i peccati sempre
più infami ed osceni della nostra società e dei nostri politici
ed ecclesiastici.
"Ecco, la tua casa ti sarà lasciata deserta..."
Così come voi avete profanato, lasciandola "deserta" la Casa del Signore, con le vostre messe NO falsamente cattoliche, con i riti pagani che avete osato celebrare in esse, con la corruzione dei vostri costumi...

Anonimo ha detto...

Stefano Burbi esprime un ampio "sentire" a cui mi associo.
Mattarella non credo farà 7 anni, ma lo stretto necessario a garantire l'approdo "ordinato" alle elezioni 2023 e poi al nuovo che verrà.
Dal Canada arrivano segnali di fumo all'Europa che boccheggia....

Quirinale 2022. Il Vaticano benedice il Mattarella/bis ha detto...

L’accordo fra i leader per il bis di Sergio Mattarella al Quirinale viene accolto con soddisfazione anche Oltretevere dove la figura dell’attuale Capo dello Stato è molto stimata. La scelta di Mattarella, che succederà a se stesso, "era una delle possibilità: niente era scontato però mi è sembrato molto chiaro sin dall’inizio che c’erano tante e tali tensioni, tra fughe in avanti e stop, che questa francamente appare l’unica soluzione per uscirne", dice in una intervista all’Adnkronos padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e spin doctor del Papa.
"E’ evidente il tandem Mattarella-Draghi riuscito nell’impresa quasi impossibile di mediazione tra le forze politiche e di garantire la credibilità internazionale. Lo spettacolo al quale abbiamo assistito - riflette il gesuita, fine osservatore delle questioni politiche - è che da una parte le segreterie fanno fatica a controllare i partiti. Dall’altra, i partiti stessi stanno mutando profondamente e cambiano i rapporti di forza e la solidità dei legami di schieramento".

Padre Spadaro riflette sulla situazione del momento: "E’ evidente che fattori come la crisi di rappresentanza, il clima di emergenza permanente legato agli effetti della riforma finanziaria, la lunghezza della pandemia, sono tutti elementi che uniti a a questa crisi della politica hanno portato ad una conferma di quel tandem. E’ chiaro che si apre una riflessione molto importante con la fotografia delle forze del governo che eleggeranno il presidente della Repubblica riconfermando gli equilibri attuali".

Il Parlamento con il Mattarella bis sceglie la soluzione più facile o quella più utile per il Paese? "A prescindere dalla valutazione, - dice il direttore di Civiltà Cattolica- credo sia l ‘unica percorribile" dopo il "gioco di candidature bruciate e di veti incrociati".

Si tratta di una soluzione in ogni caso che "non è assolutamente di ripiego; si tratta invece - osserva Spadaro- di una soluzione di alto profilo che richiede un sacrificio personale del Presidente per il bene della Repubblica. Per accettare, Mattarella metterà al primo posto il bene del Paese perché il suo settennato è stato in crescendo e ha unito tutto il Paese trovando soluzioni nei momenti di maggiore crisi" per i quali ha ricevuto "il ringraziamento e il plauso di tutti", annota il gesuita che sottolinea ancora: "Rimettersi in gioco a 80 anni, con la fatica del settennato alle spalle è un gesto di sacrificio. Quindi grande rispetto e gratitudine".
....
Oltretevere il Mattarella bis è salutato come una benedizione? "La figura di Mattarella è di garanzia quindi da tutti i punti di vista è una figura che lavorerà per il bene del Paese e da questo punto di vista anche Oltretevere è assolutamente gradita anche perché ha sempre vissuto in maniera corretta i rapporti tra Chiesa e Stato, tra Santa Sede e Repubblica e quindi rappresenta il frutto maturo di un cattolicesimo impegnato in politica capace di lavorare per il bene di tutti e di andare al di là delle parti".

Il direttore della Civiltà Cattolica rimarca "la grande stima verso Mattarella" Oltretevere, e sottolinea che "è da rivalutare e riprendere in mano il discorso di fine anno che a questo punto diventa programmatico". In particolare, Spadaro pone l’attenzione sul passaggio nel quale Mattarella diceva di avere percepito accanto a se’ ‘ l’aspirazione diffusa degli italiani a essere una vera comunità, con un senso di solidarietà che precede, e affianca, le molteplici differenze di idee e di interessi’.
....
https://www.adnkronos.com/quirinale-2022-vaticano-benedice-mattarella-bis_1XT7gnHwZuUpQmn1u3dx8l?refresh_ce

Anonimo ha detto...

Non è vero che la riconferma di Mattarella non cambia nulla.
Si conferma la dittatura sotto forma di demototalicrazia. Resta Draghi a indicare che la repressione continuerà.
I partiti e il Parlamento escono con le ossa rotte.
Gli onorevoli finiranno la legislatura e incasseranno il vitalizio: un terzo di loro non sarà rieletto o non sarà ripresentabile. Gli affari privati prima dello Stato. Sono l’emblema della classe politica peggiore della storia ex repubblicana.
Il colpo di Stato posto in essere un paio di anni fa ora è riconfermato e legittimato.
Napolitano e Mattarella sono due facce della stessa medaglia golpista. Hanno traghettato l’Italia verso il baratro istituzionale.

Anonimo ha detto...

Ma la Civiltà Cattolica di quale civiltà si farebbe promotrice? Di quale Paese unito parla il sig. Spadaro.
Ogni tanto mi chiedo come sia il vivaio gesuitico da cui sono usciti fior di satrapi.

Anonimo ha detto...

Auguri al nuovo presidente, che farà sicuramente rimpiangere il auo predecessore.

Anonimo ha detto...

Speravo vivamente che l’esito delle presidenziali potesse essere meno scontato di come mi era parso da principio.
Invece, anche la concitazione degli ultimi giorni è sembrata in larghissima parte un gioco delle parti pure mal recitato, funzionale a uno stallo artificiale e quindi all’'exit' necessitata di un Mattarella bis.
Ho sempre detto che il Mattarella bis mi pareva lo scenario più plausibile e anche quello da temere maggiormente, perché getta le basi per il compimento del mandato governativo di Draghi e un suo possibile salto al Quirinale nel 2023, con un Mattarella compiacente che potrebbe dimettersi per cedergli il posto quirinalizio al termine del mandato governativo.
Certamente la storia non è già scritta, quindi auspico che sino ad allora questo governo perda l'immeritata stima di cui gode (ad oggi scalfita in misura ancora troppo timida), così che il presidente del consiglio adesso in carica non possa mai più presentarsi come guida autorevole per il settennato presidenziale

Anonimo ha detto...

Svelato il piano, dunque. Drag deve andare al Quirinale, ma prima deve completare l'opera a palazzo Chigi. Dopo le elezioni mi aspetto le dimissioni del capo dello stato e la salita al colle di Drag.
Antonio Rossix

Anonimo ha detto...

Draghistan + Vaxinstan = Bananistan. De profundis della Repubblica italiana

Anonimo ha detto...

Comportamenti subdoli ipocriti menzogneri. Sfascisti al potere per conto terzi.

Anonimo ha detto...

Antonio Margheriti
FAMOSO FOTOGRAFO FRANCESE MUORE DI FREDDO A PARIGI: caduto per strada, nessuno fa nulla e ci resta 9 ore (mi chiedo chi avrebbe contato le ore guardando).
Ora, non so se le cose sono andate proprio così, bisogna vedere se non è finito in un cespuglio e nessuno l'ha visto... o forse l'han visto.
Ad ogni modo le città non sono per l'uomo, sono disumane, prosciugano, inebetiscono, intristiscono le persone, incattiviscono; bisognerebbe scappare, insegnare ai figli che è luogo di solitudine.

Almeno nel paese se succede qualcosa nessuno si sente esentato dall'intervenire. Se... se... anche qui... piano piano... Io ancora appartengo alla generazione di quelli che, se per strada succede qualcosa, tu subito t'avvicini per dare aiuto, sei dovuto in quanto membro di una comunità umana. Ma vedo quelli venuti dopo di me che mica son tanto così: sono moralisti, omologati, per l'amore universale, peace & love ma se vedono uno che non sia loro amico morire per strada al massimo lo riprendono col cellulare, nemmeno sono sufficientemente svegli o interessati da chiamare una ambulanza, o almanco turbarsi come io e quelli più grandi di me ci turberemmo: "non lo conosco dunque non sono affari miei".
Noi che non ci turbavamo per i "bambini che muoiono di fame in Congo"... quanto più lontano possibile da noi. Ma per il prossimo, letteralmente.

Anonimo ha detto...

“Era tutto scritto. L’aver creduto alla sua rinuncia è stato un elemento di ingenuità. L’unico che ha fatto dei nomi è stato Salvini”
@mgmaglie

mic ha detto...

Con la contestuale nomina di Giuliano Amato alla Presidenza della Corte costituzionale il duo diventa un trio... sembra un incubo!

Anonimo ha detto...

Stato di eccezione e di emergenza
Nei contesti giuridici tradizionali si parla giustamente di stato di eccezione, che è come una porta che si apre e si chiude in poco, pochissimo tempo. Qui si ha invece l'impressione che si confonda lo stato di eccezione con lo stato di emergenza (disciplinato in Italia con il decreto legge che, assimilato alla legge, non può sospendere il Bill of Rights) applicando a quest'ultimo le sospensioni "miracolose" che possono riguardare soltanto il primo. Donoso Cortés nella sua opposizione storica ai fueros rimane, a mio avviso, un cattivo esempio (pur con buone intenzioni).
Andrea Sandri

All'Ospedale Italia viene dato un altro giro di garrota. ha detto...

@30 gennaio 2022 08:33
Ma Amato ancora non e' andato ancora in pensione?
Sono immarcescibili politici dalla culla alla tomba?
Amato eta' 83
Mattarella eta' 80
Berlusconi 85

Anonimo ha detto...

Rimane valido il detto: Chi mena per primo, mena due volte!
Noi sempre a fare i cerimoniosi con gli assassini chic, perché sono chic sorvolando che sono assassini. Dobbiamo riguardare la nostra scala di valori.
Era implicito che nell'epoca della Ipocrisia Menzogneri de Buonisti i dittatori si sarebbero presentati come non mai eleganti acculturati e plurilingue. E così ci xncxlxrxnx.

Anonimo ha detto...

PER NON DIMENTICARE
Quest'uomo, nel 1992, entrò contemporaneamente in tutte le banche italiane, ed in tutti i conti correnti, per derubare chiunque del 6 per mille dei risparmi accumulati. Praticamente, il latrocinio del secolo! Ricorderò sempre una signora anziana, in lacrime, che non riusciva a spiegarsi come mai si era ritrovata solo duemila lire di pensione (più o meno 1 euro attuale). Oggi è presidente della Corte Costituzionale.

Anonimo ha detto...


La nomina di Giuliano Amato a presidente della Suprema Corte è una pessima notizia.

Ma probabilmente Amato, espressione di una parte politica predominante, già condizionava le decisioni della Corte.
I presidenti della Corte vengono in genere eletti per anzianità.
Con Amato la dissoluzione di quello che resta della famiglia e della morale continuerà.
Amato è di formazione socialista, e nelle fazioni accademiche di un tempo rappresentava il manipolo socialista, come Bobbio ed altri. Scientificamente non ha però avuto la statura di un Bobbio.
È sempre stato soprattutto un politico.
Ha insegnato anche negli Stati Uniti, legandosi agli ambienti progressisti delle università americane, democratici di sinistra, in realtà comunisti o legati al comunismo. I suoi allievi erano in genere tutti di sinistra.
È un tipico rappresentante dell'odierna ideologia "woke". Una sponda perfetta per Draghi and Co.

Anonimo ha detto...


Ritornare alle autonomie locali di tipo medievale, come gli spagnoli fueros, per salvare la Patria in pericolo?

Ma quanti enti locali hanno creato le semiindipendenti regioni italiane?
Si è fatto il conto?
Oggi ci troviamo di fronte alla dissoluzione delle istituzioni di governo legittime, sostituite da quella che si chiama "governance", un fenomeno nuovo e particolarmente insidioso, che non si può combattere con un semplice ritorno al passato di secoli fa.
La "governance" dissolve la capacità di governo (trasformandola in una sorte di mite coordinamento sempre votato al compromesso) in una serie di organismi regionali, nazionali, sovranazionali, dall'ente di borgata per così dire all'ONU, in un pulviscolo del quale profittano Stati stranieri estranei a questo processo involutivo (che anzi incoraggiano, per ovvi motivi) e i c.d. "poteri forti" di tipo lobbistico-finanziario, nonché in una certa misura i partiti politici tradizionali cioè lo organizzazioni di potere tradizionali.
Occorrerebbero soluzioni nuove, per combattere questo fenomeno.
Politicus

Anonimo ha detto...

Un Parlamento che applaude il proprio fallimento è lo spettacolo più triste a cui potevamo assistere.

E come se non bastasse ha detto...

Diversi militanti del sedicente Stato islamico (Isis) stanno lasciando la Siria con passaporti falsi e si stanno dirigendo verso il Regno Unito, l’Unione Europea, gli Stati Uniti ed il Canada: lo ha rivelato un’inchiesta del Guardian, che ha portato alla luce un sistema che ha nella Turchia il punto nevralgico.