Ricevo dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò i testi, rispettivamente, di una lettera ricevuta da parte di una monaca di clausura, e della sua risposta alla stessa. Dall'allargarsi della riflessione in ordine all'Appello per la Chiesa e per il mondo emergono altri elementi interessanti sulla “contro-forza” da mettere in campo, capace di muoversi in modo coordinato con armi ispirituali dottrinali e morali. Richiamo i precedenti:
Novena di Pentecoste 2020
Rev.ma Eccellenza Monsignor Carlo Viganò,
Sono una Monaca di clausura e Le scrivo dopo una conversazione avuta con il nostro Padre spirituale. Il nostro discorso riguardava l’ultimo “Appello” che ha girato il mondo per far svegliare le coscienze dal pericolo imminente che ci sta ormai incalzando dietro la maschera dell’emergenza “coronavirus”. Ed è interessante constatare come perfino i non credenti siano allarmati da tale percorso dispotico. La situazione è sempre più schiacciante, certamente, però la strategia usata da Bergoglio e le sue forze alleate verte ad una tecnica di isolamento e disgregazione di qualsiasi gruppo che possa formare una contro-forza. La chiamo “contro-forza” poiché la parola “resistenza” mi sembra “umana” e alquanto insufficiente.