Cosa fare con quei vescovi che esigono di amministrare la Comunione solo sulle mani?
Ci scrive un sacerdote:
QUAERITUR:
sono un parroco di una diocesi del midwest USA. Il nostro vescovo ci permetterà presto di celebrare la Messa in pubblico, ma una delle clausole è che la Comunione può essere amministrata solo "alla mano". Avete qualche parola di conforto o di consiglio per i membri della mia parrocchia che la vorrebbero ricevere esclusivamente "alla lingua"?
Non conoscendo né il testo, né le espressioni usate da tale vescovo, non posso dire molto. L'esperienza passata suggerisce che questo genere di documenti in realtà esprime la preferenza del vescovo (oppure quella di chi l'ha scritta a nome del vescovo), espressa però in maniera così ampollosa da indurre i lettori a credere che si tratti di una legge valida, persino nel caso in cui contraddice le leggi universali della Chiesa.
Su quest'ultimo punto, l'istruzione Redemptionis Sacramentum della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, è ancor oggi in vigore per la Chiesa latina. I vescovi non possono aggirarla. Loro - o i loro ghostwriters - potrebbero tentare di indurre i fedeli a pensare che hanno potuto aggirarla, ma in realtà non possono.
La Redemptionis Sacramentum dice esplicitamente:
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che«i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli» (CJC 893 § 1, cfr. anche can. 915). Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca (cfr. IGMR n.161), se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedelii (Congr. Culto Divino e Disc. dei Sacr., Dubium: Notitiae 35/1999, pp.160-161).
Dunque il paragrafo 91 dice che il chiedere di ricevere la Comunione "alla lingua" equivale ad un “chiederli opportunamente”, persino in questo tempo.
Il paragrafo 92 dice che “ogni fedele [ha] sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca”. Queste sono parole che ci confortano.
Inoltre, il paragrafo 92 mette in guardia dai rischi di profanazione insiti nella "Comunione alla mano", mentre non parla di alcun rischio di profanazione riguardo alla "Comunione alla lingua". Perché? Perché la Comunione "alla lingua" è la modalità normale di ricezione. Ecco perché per staccarsi dalla norma occorrevano permessi.
I vescovi non possono aggirare tutto questo.
Quando la faccenda del coronavirus stava prendendo piede, l'arcidiocesi di Portland ha citato giustamente la Redemptionis Sacramentum sull'argomento. L'arcivescovo Sample è un eccellente canonista ed ha una forte sensibilità liturgica. Non riesco a immaginare che negli USA ci sia un vescovo più affidabile e competente in materia di legge liturgica.
Non di rado i decreti emanati dalle curie riguardo le pratiche liturgiche tradizionali sembrano piuttosto ufficiali, ma ad un'attenta lettura riveleranno spesso di star proponendo solo delle preferenze.
Infine, ripeto qui ciò che avevo già scritto in precedenza. Il rischio è molto più grande sui contatti tra mano e mano (quando la Comunione è distribuita "alla mano") rispetto al rischio di contatto tra mano e lingua (quando il comunicando la riceve propriamente). Pensa a quali mani sono state toccate prima della Comunione.
His dictis, l'ubbidienza alla legge universale in contrapposizione alle preferenze opposte del vescovo può far guadagnare guai al sacerdote. È sleale, da parte di un vescovo, porre un sacerdote in difficoltà: obbedire alla legittima legge della Chiesa oppure adeguarsi alle preferenze personali del vescovo.
Se il vescovo è un bullo, potrà tartassare il sacerdote in mille modi. Se il sacerdote si arrende, non prendetevela con lui. E se ai fedeli, a causa di un'ingiusta imposizione, venisse negato il loro diritto, allora lo si offra - come per un atto di persecuzione - in riparazione delle offese contro il Signore nell'Eucarestia dovute alla Comunione "nelle mani" e alla ricezione in stato di peccato mortale.
Inoltre, ci sono anche dei momenti in cui il vescovo ha il potere di decretare secondo le sue preferenze personali nel promulgare un documento che citi correttamente la legge. In tal caso i sacerdoti non hanno altra scelta che chinare il capo ed ubbidire, non importa quanto lo trovino odioso.
14 commenti:
Ho letto questo articolo, in originale, l'altro giorno e mi ha lasciato con un interrogativo in sospeso, relativo a questo passaggio, che nemmeno i commenti hanno chiarito "E se ai fedeli, a causa di un'ingiusta imposizione, venisse negato il loro diritto, allora lo si offra".
Cosa andrebbe offerto?
Il decidere di fare la Comunione spirituale per non prendere la Santa Ostia con le mani oppure l'obbedire alle disposizioni dei Vescovi prendendo la particola in mano?
Chiedo scusa per la domanda, ma è un interrogativo che continuo a pormi in questi giorni, nell'attesa che le Messe riprendano con il concorso del popolo.
Anch'io mi sono posto il quesito, immaginandomi in una situazione simile.
Premesso che la cosa migliore da fare è quella di chiarirsi in separata sede con il proprio parroco (o comunque con il celebrante) per evitare imbarazzi pubblici e polemiche durante la santa messa, qualora non si trovasse un'alternativa all'imposizione della comunione sulle mani, si potrebbero offrire queste cose:
-se non si è persa la pace interiore, inveendo o dicendo male, peste e corna dell'interlocutore (mediamente costretto a sua volta a fare così) è bene offrire a Dio il proprio desiderio di vivere la comunione spirituale.
-se si è persa la calma, mancando le condizioni anche per la comunione spirituale con Gesù, si offre il desiderio di essere unito a Lui e di non lasciarLo più, non appena sarò riuscito a tornare in grazia, uniti al proposito necessario per non crogiolarsi nei sentimenti rabbiosi che ci hanno condotti a perdere anche l'opportunità della comunione spirituale (l'obbedienza all'imposizione varrebbe anche come anticipo della penitenza).
Eviterei comunque di prendere l'ostia con le mani per i seguenti motivi:
1-perché so bene che non è opportuno farlo, per rispetto a Gesù eucaristico;
2-perché, se sono in grazia di Dio, la comunione spirituale è ugualmente valida;
3-perché, se interpellato in merito, potrei dare coerente testimonianza del punto 1;
4-perché, se mi ero spiegato prima, il sacerdote ha uno spunto in più per interrogarsi.
La Comunione sulla mano è sacrilega e quindi, vescovo o non vescovo, non può essere accettata.
Se il sacerdote, vessato o meno dal vescovo, rifiuta la Comunione sulla lingua la soluzione è semplice: NON ci si comunica fisicamente e si fa la "COMUNIONE DI DESIDERIO" : comunicarsi non è un obbligo, tantomeno se per farlo si è costretti ad un atto sacrilego.
Forse che Dio non concederà tutte le grazie necessarie alla salvezza ai cattolici che per motivi INDIPENDENTI DALLA LORO VOLONTÀ non possono comunicarsi?
Le grazie extrasacramentali vengono concesse con estrema abbondanza a tutti quei fedeli BEN DISPOSTI e che PER MOTIVI INDIPENDENTI DALLA LORO VOLONTÀ non possono accostarsi ai Sacramenti.
Il volerci costringere a commettere un sacrilegio per poterci comunicare è un ricatto satanico a cui non possiamo sottostare per nessun motivo.
https://www.radiospada.org/2020/05/clero-sposato-video-di-maggio-bergoglio-i-diaconi-permanenti-non-sono-sacerdoti-in-seconda/
Oggi alla Camera voto per la Messa.
Se qualcuno non se ne fosse accordo, se il Parlamento arriva a legiferare sulla possibilità o meno di celebrare le Sante Messe, significa che siamo arrivati a una Chiesa di Stato come la Chiesa d'Inghilterra, oppure, per i più pessimisti, come la Cina.
Inaccettabile.
Alla vostra cortese attenzione
Francesco si affanna a dare il suo consenso alla sanatoria dei migranti.
Ma questi pseudo preti agendo cosi' pensano di sfuggire alla rivolta islamica quando ci fosse?
Proprio loro sono i più disprezzati dall"islam per la loro immondizia che sarebbe ragione al corano.
I loro ricatti sessuali in cambio di cibo e vestiti non sono dimenticati.
Distinti saluti,
Fabio Riparbelli.
E.P: non è lecito commettere un sacrilegio per nessun motivo, neppure per comunicarsi.
E.P.: crede veramente che una Comunione SACRILEGA dia più grazia a chi la riceve rispetto ad una Comunione spirituale fatta proprio per evitare di commettere un sacrilegio?
I sacramenti sono "soltanto" i mezzi ORDINARI di grazia, non gli unici ed è vero che operano EX OPERE OPERATO ma soltanto se ricevuti con le giuste disposizioni (un adultero od un sodomita possono comunicarsi senza mangiare la propria condanna se prima non si sono pentiti e confessati? Ed il sacrilegio non è anch'esso un peccato mortale?).
A seguire la sua logica cosa succederebbe se un qualche vescovo ordinasse che per potersi comunicare bisogna prima proferire davanti al sacerdote un'eresia od una bestemmia? La si proferisce?
Era inevitabile che prima o poi i modernisti avrebbero cercato di "prenderci con la forza": ora sta a noi scegliere se cedere o se perseverare fino alla fine.
Salve a tutti.
Chiedo un parere in merito alla vessata questio della Comunione sulle mani.
In questo periodo di pandemia, nelle settimane antecedenti il Look Down, io e mia moglie abbiamo dovuto affrontare il problema della ricezione della Particola sulla mano, su espressa richiesta del Sacerdote che usualmente non ci poneva preclusioni alla ricezione sulla lingua. Abbiamo ovviato al grosso problema munendoci di un Panno di Lino, una sorta di "corporale" da stendere sulla mano sinistra, destinato esclusivamente a questo uso, e dal quale potessimo "raccogliere" la particola con la lingua.
Purtroppo visti i Tempi cui stavamo andando incontro, non ce la siamo sentita di rinunciare all'Eucaristia, finché è stato possibile riceverla.
Per altro, abbiamo notato che, avendo cura di tenere la mano concava, sollevando le dita distanziate ed a raggiera, quando lo dispieghiamo sulla mano, il nostro piccolo corporale, tiene la Particola lontana dalla nostra mano. In pratica resta appoggiata solo sulla stoffa, e tra la stoffa ed il palmo della mano restano almeno un paio di centimetri di vuoto.
Voi direste che questo espediente può essere ritenuto rispettoso del Sacro Speco ?
Un panno nuovo, pulito e usato solo per adagiare il Corpo di Cristo. Poi deve avere una sua custodia, dignitosa non un sacchetto di plastica. È il Re dei Re, che si dona come un bimbo e che noi dobbiamo riverire come si deve ma anche coccolare. Così eviteremo qualunque gesto minimamente irrispettoso, anche involontario. Poi il panno va messo ammollo in acqua e dopo una mezz'ora lasciato ad asciugare mentre l'acqua va bevuta perché potrebbe avere frammenti. A queste condizioni ritengo che si possa tenere duro temporaneamente per questi mesi.
Don Morselli aveva già posto la domanda a Mons.Schneider di come ricevere l' Eucarestia di questi tempi di coronavirus.
http://blog.messainlatino.it/2020/02/ora-risposta-di-mons-schneider-sulle.html?m=1
@Diego
Si.
Ha un'apposita custodia. Una scatola decorosa 10x10.
Grazie per la risposta ed il consiglio relativo alla raccolta delle eventuali micro particole, mediante l'uso dell'acqua.
@Farl
Grazie !!!!!
Non ero a conoscenza dell'articolo che hai segnalato.
Mi consola moltissimo che Mons. Schneider approvi questa modalità, in attesa che la Misericordia di Dio illumini chi di dovere e consentano presto, di poter nuovamente Celebrare Coram Populo.
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