Siamo immersi nella Matrix Europea dove quasi nulla di quello che vediamo corrisponde alla realtà effettiva, ma è frutto di una realtà sbandierata che ci viene imposta. A proposito dell'immagine sotto riportata: Più esplicito di così!
Notare in alto l'occhio del potere che tutto osserva, i fili che entrano in testa e mano, tipo telecomandati e marchio della bestia, e in basso pure se ti dai alla macchia c'è un drone che ti trova tra gli alberi. I prodromi del transumanesimo...
Le parole sono azioni, insegna Wittgenstein. E sarebbe quasi da immaginarselo il volto corrucciato e ombrato da una lingua di tenebra del filosofo austriaco intento a dare una sia pur rapida scorsa alla comunicazione in tempo di pandemia, soprattutto ai flussi continui, ininterrotti, torrenziali di messaggi social di esperti, politici e virologi afflitti da innegabile narcisismo e da una tendenza ossessiva alla abbronzatura mondana.
È la guerra totale delle parole, messe in fila senza cura alcuna per quella che sarà la risultante finale: si dicono o scrivono bestialità, si esacerbano gli animi, si genera la premessa di una guerra civile pandemica in uno spirito assoluto e messianico intriso di dogmi, assoluti, di tertium non datur.
O stai da una parte o dall’altra, senza possibilità di posizioni intermedie, di mediazioni, di sfumature. Scompaiono i fatti, avanzano le opinioni icastiche.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, persona pacata e grandemente riflessiva, ad esempio può dire, nel generalizzato tripudio, che chi non si vaccina muore. Così, semplice, lineare, brutale. E però, al tempo stesso, non vero.
L’esperienza e l’evidenza empirica ci mostrano che non tutti i contagiati e nemmeno tutti i malati muoiono. D’altronde le stime percentuali di letalità del Covid non sono equivalenti al cento per cento, cosa che da sola azzera la veridicità di quella asserzione che sembrava più che altro un duro, e gratuito, attacco al leader della Lega, ma che nella opinione pubblica è stata vista e vissuta come messaggio di chiamata alle armi.
Ma sono in pochi a sottolineare questo dato di fatto. Molti altri sono impegnati invece a cercare giustificazioni che sembrano andare a parare nei lemmi che formano una sorta di mobilitazione totale anti-pandemica, una nazionalizzazione delle masse, per dirla alla Mosse, che passa in maniera inevitabile per una comunicazione bianco/nero, senza punti intermedi.
“Siamo in guerra contro il virus”, dicono e ripetono, “non si può andare tanto per il sottile”. Vero leit-motiv del tempo pandemico, nuova religione civile che piega la razionalità e la ripone nel cantuccio.
Stiamo assistendo al degrado più organico e capillare della intrinseca politicità dell’azione umana, rifluita a spettacolo impaurito, a Grand Guignol capace solo di produrre terribili calembour semantici che sembrano attingere allo spazio della schmittiana inimicizia assoluta: da un lato, la logorrea no-vax che tenta paragoni con il nazismo, e tira fuori una carrellata di kapò, fotomontaggi con le squadre della morte hitleriane, assonanze deliranti, e dall’altro lato non meno deliranti spersonalizzazioni di chi non condivide il proprio pensiero, reificato, ridotto a elemento biologico ma privo di attorialità politica e civica.
Nel mezzo, in una sorta di deserto insonorizzato, i pochi rimasti a cercar di fare andare la ragione, di rilevare come debba combattersi il virus senza rinunciare alla libertà e soprattutto senza mai perdere di vista l’imperativo di ordine morale del riconoscimento del valore umano, senza trasformare l’umanità, che è sempre attributo individuale, in un derivato insensato della collettività.
“La guerra dell’inimicizia assoluta non conosce alcuna limitazione. Trova il suo senso e la sua legittimità proprio nella volontà di arrivare alle estreme conseguenze. La sola questione è dunque questa: esiste un nemico assoluto, e chi è in concreto?”, ha scritto Schmitt in “Teoria del partigiano”.
E la risposta a quella domanda sembra punteggiare, danzando in spirito nell’aria, il dibattito pubblico e politico: ormai fronti contrapposti non fanno altro che cercare una colpa, assoluta, lancinante, e affibbiarla a intere categorie, additate alla pubblica esecrazione, in un tornante storico che ricorda gli orwelliani due minuti di odio.
Io non so se il virologo social per eccellenza si renda conto della enorme, apocalittica gravità del definire degli essere umani “sorci”: c’è una lunga sequenza storicizzata, eternata nel sangue della storia, che ci pone in drammatico piano sequenza davanti gli occhi e nel profondo della memoria le pagine tetre dei regimi che per ragioni di propaganda e di individuazione di un nemico assoluto erano soliti spersonalizzare i loro avversari, facendo un ampio ricorso al regno animale e componendo un bestiario della anti-politicità.
Topi. Vermi. Ragni. Parassiti. Scarafaggi. Chiunque non abbia dormito sui banchi di storia capisce, dovrebbe capire, dove alla lunga si vada a finire quando si nega l’umanità dell’avversario.
E non mi si risponda che si tratta di provocazioni, di calembour, della ferocia necessaria, ma quasi bonaria, per convincere masse riottose, perché allora potremmo legittimare così facendo lo stesso concetto di “vite indegne di essere vissute” (Lebensunwertes Leben) visto che venne formulato da due rispettabilissimi scienziati, il giurista Karl Binding e lo psichiatra Karl Hoche, e per fini di “salute pubblica”, in accordo a quelle che erano le coordinate concettuali e culturali dei primi decenni del 1900, e che poi sarebbero state mutuate dal Reich hitleriano per le sue politiche eugenetiche.
Esagerazioni? Non direi. Come sosteneva Elias Canetti, ne “La provincia dell’uomo”, le parole nell’oscurità pesano il doppio. E noi da circa due anni siamo piombati in un lovecraftiano abisso cieco e muto dentro cui ogni aspetto accresce il suo potere emozionale, e in cui le parole si fanno coltello e arma per la guerra totale.
Stancati, infiacchiti, stremati, mentalmente ed economicamente, politicamente e culturalmente, dovremmo fare attenzione alle parole che utilizziamo perché l’estrema sensibilità, la distinzione polarizzata, un utilizzo spregiudicato della comunicazione istituzionale tra loro cospiranti producono un potenziale panorama d’inferno, mostruoso e carnicino.
Una parola non è mai neutra. È un segno capace di evocare una realtà precisa. Le parole non comunicano, ricordano, dice giustamente Nicolàs Gòmez Dàvila. Ed è vero: c’è un potere di irradiazione e di rifrazione caotica, come in un teatro dell’assurdo, un teatro di carne ed esoterismo, di spirito e deliquio, che ci porta ad associazioni mentali invocate e costruite da un certo utilizzo del linguaggio.
Dietro il virologo-influencer che in televisione o sui social si lascia andare ad anatemi che lui reputa spiritosi, avanzano le masse urlanti, entusiaste per il livore dimostrato, in una crescita esponenziale dell’odio dimostrato e della spersonalizzazione: non sono più solo metaforiche pacche digitali sulle spalle, ma un continuo spingere l’asticella dell’odio nutrito per l’avversario sempre più in alto, assuefarsi alla rabbia, all’aggressività, al ritenere che sia normale, socialmente sano, escludere, erigere steccati, barriere, muri, dirsi e dire che altri dovrebbero essere espunti dal consesso sociale, dalla cerchia delle nostre frequentazioni.
E diventa molto più semplice escludere qualcuno se lo spersonalizziamo, se semanticamente lo riduciamo a ‘cosa’, a ‘bestia’, se gli togliamo di dosso la veste civica e lo riduciamo a nuda vita biologica.
Negli anni ’50, il grande Ionesco, per provenienza geografica e sensibilità personale ben avvezzo a cosa significhi in concreto sperimentare sulla propria pelle il maglio cingolato della dittatura e della spersonalizzazione, mise nero su bianco ‘o parole! Quali crimini si commettono in vostro nome’.
Ed è un dato di fatto; chi verga le parole, cerca poi, quando messo davanti l’abominio prodotto dalla evidenza che qualcuno lo abbia preso sul serio, di svicolare dicendosi semplice vittima di un fraintendimento o, al limite, che una parola non ha mai fatto male a nessuno. Cosa che, sia concesso rivelarlo e rilevarlo, non è assolutamente vera.
Quando si pontifica di inevitabile nesso tra libertà e responsabilità si tende, per convenienza, ad obliare un elemento non revocabile in dubbio e cioè che la primaria responsabilità è quella di prendere sul serio qualunque elemento, a partire da ciò che diciamo, da ciò che comunichiamo.
Tanto più, e a maggior ragione, se la cosa riguarda chi si è erto a paladino della competenza e della serietà: se uno scienziato, un intellettuale o un politico vuol costruirsi una immacolata immagine di persona esperta nel proprio campo, combattendo e irridendo gli improvvisati, acquisendo quindi sul campo galloni e aura vaticinante dell’oracolo, rispettato, temuto per questo, deve poi sapere che tutto questo ha un prezzo, un eccesso, un surplus di responsabilità. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, no?
E invece dopo aver indossato la metaforica armatura digitale dei comunicatori istintivi e compulsivi, eccoli prodursi in una cascata di parole feroci, pericolose, escludenti, spersonalizzanti.
Ed è una china pericolosa. Molto pericolosa.
Perché l’abisso non si presenta mai come abisso. Arriva e si manifesta sotto forme cangianti, e come una slavina origina da un singolo frammento che cadendo si ingrandisce e poi si ingigantisce, una esplosione determinata da qualcosa che nutre l’abisso, lo rende splendente, lo serba, lo cura, lo alimenta. Pezzo dopo pezzo, parola dopo parola, odio su odio.
“Le inopinate catastrofi” ha scritto Gadda “non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti”. Fonte
32 commenti:
Come si “asfalta” il buonismo immigrazionista di Enrico Letta
Selezionato da facebook
Scrive Enrico letta sul suo profilo:
Oggi a Voghera un uomo è morto, per colpa di una pistola. E’ un giorno triste. saranno inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. nessuno si sostituisca a loro. Ma una cosa possiamo e dobbiamo farla: in giro con le armi solo poliziotti e carabinieri.
Commenta Fabio Armano:
Solo 5 giorni fa, onorevole, un pensionato italiano è stato ucciso in Puglia sotto gli occhi della moglie davanti ad un bancomat, da due rapinatori albanesi. Ho dato un’occhiata alla sua pagina a ritroso fino alla finale di Wembley. Niente, nemmeno un rigo in merito, solo la consueta boriosa ed arrogante auto-celebrazione, tra una tartina di caviale, ed un romantico camminare vestiti di lino bianco sul bagnoasciuga di Capalbio, mano nella mano con banchiere e potentati sovranazionali. E’ proprio vero quello che si dice. la sensibilità dei vostri salotti sa levarsi ebbra di indignazione solo quando a terra per una volta ci rimane il plurigiudicato irregolare sul territorio, titolare di più decreti di espulsione e di liste precedenti penali non elencabili nemmeno su di un rotolone da cucina. Se a terra ci rimane qualche italiano, come nella stragrande maggioranza dei casi, la sensibilità dei salotti PD non se ne avvede, forse perché in quel caso si tratta di ‘normale amministrazione’, risolvibile con qualche manfrina che parli di ‘mancate inclusioni’, di ‘disagi sociali’, e qualche irrinunciabile ‘colpa di Salvini’. Ma per fortuna gli italiani sono molto meno fessi di quanto non si creda nei vostri salotti. Cordialità.
( Da Il Cammino dei Tre Sentieri )
La sorella del marocchino, quel sant'uomo molestatore, masturbatore, pregiudicato, indesiderato col foglio di via, ha dichiarato: " girerò l'Italia per far sentire la mia voce, per chiedere giustizia e chiedo aiuto a Ilaria Cucchi"...
E braaava la ragazza, hai scelto bene. Quella ci ha costruito fama e soldi, tanti soldi, sciacallando sul fratello a cui non ha mai dato aiuto quando, in vita, ne aveva più bisogno... proprio come te, che ora intendi santificarlo, da morto.
Salvatore Napolitano
300 le chiese assaltate in Nigeria, 10 attacchi contro religiosi tra rapimenti e omicidi. I colpevoli non sono solo gli estremisti di Boko Haram. Ecco tutto il dossier sulle stragi silenziosi. E intanto arriva una dura repressione contro i cristiani anche in India
Chi definisce degli essere umani “sorci” non fa altro che fotografare se' stesso se e' un essere umano ; a meno che esso (egli e' per gli umani, meglio il neutro esso) non faccia parte degli ufo meglio specificato in figlio di Lucifero :in questo caso sarebbe un ex essere umano morto,che ha fatto la scelta definitiva di essere condannato all'ustione eterna e reincarn/utilizzato dal suo attuale capo.
TeleRadioKolbe
Benedizione nella Divina Volontà con don Umberto Dall'Igna 29 Luglio 2021
https://www.youtube.com/watch?v=Ll7SC3SCI8Y
"Ricapitoliamo:
- Cinque paesi si sono opposti alle campagne vaccinali -> 4 presidenti assassinati e un tentativo di assassinio con colpo di stato
- Un presidente che rifiuta il lockdown, pochi giorni dopo ricoverato per covid. Appena esce fa il lockdown
- Raoult che ritratta tutto e sparisce
- Remuzzi e Zangrillo minacciati da stampa e ordine dei medici, ritrattano tutto
- Medici della terapia domiciliare che oggi dichiarano pubblicamente di non avere intenzione di suicidarsi
- McAfee che annuncia prove contro i Clinton e Fauci, "suicidio" in cella
- Malone (inventore della tecnologia Mrna) che dopo aver parlato di crimini contro l'umanità celati dietro questa tecnologia annuncia su Twitter di non volersi suicidare
- Yeadon, ex vicepresidente di Pfizer, ripete le stesse cose di Malone e annuncia di non volersi suicidare
- Judy Mikovits, biologa molecolare di fama mondiale, denuncia la frode della pandemia e viene arrestata senza capi d'accusa. Prosciolta e radiata
- De Donno suicidato, ora la sua cura sarà prodotta da big pharma ed ufficializzata ad ottobre
Tralascio le migliaia di medici e scienziati radiati e relegati agli scantinati. Tralascio Udo Ulfkotte, giornalista tedesco che in un libro denuncia di essere stato pagato dalla CIA insieme a TUTTI i giornalisti europei. Ammazzato poco dopo l'uscita del libro.
Tralascio Assange.
Tranquilli, è per la vostra salute. Guardatevi le Olimpiadi.
"Prima ti delegittimano, poi ti isolano e poi ti ammazzano" (Giovanni Falcone)"
Nel linguaggio dei propagandisti incaricati di lavare il cervello parole chiave — semanticamente vaghe, ridondanti e distorte — del genere si chiamano “parole eteree”. Chiedete al Tavistock Institute.
Da un lato l'autore si indigna per il paragone col nazismo e la persecuzione degli ebrei:
"....da un lato, la logorrea no-vax che tenta paragoni con il nazismo, e tira fuori una carrellata di kapò, fotomontaggi con le squadre della morte hitleriane, assonanze deliranti..."
Si sa, nessuno deve osare coinvolgere la persecuzione degli ebrei in ragionamenti.
Quello fu il male assoluto, irraggiungibile, l'unico della storia, che deve essere richiamato solo quando per azzittire la destra per ogni misura che essa propone o adotta politicamente.
Oppure, ovviamente, i suoi estremisti, nostalgici di quei regimi totalitari che si riconoscono in quei simboli e ideali.
Ogni altro paragone con la persecuzione
degli ebrei è vietato.
Chi lo fa, pur motivando, limitando e precisando, è una persona ignobile, da compatire, "un delirante", come scritto nell'articolo.
Il benpensante politicamente corretto deve stracciarsi le vesti e prendere pubblicamente le distanze dal verme che osa tanto.
Si commemora la Shoah "per non dimenticare", ma è moralmente e intellettualmente vietato ogni altro paragone con altre situazioni, come quella attuale. Pena, la condanna morale e lo sdegno pubblico.
Io invece penso questo.
La persecuzione e discriminazione degli ebrei, nel suo complesso, e' stata sicuramente più grave del green pass, sia per violenza che per entità.
Infatti non si poteva evitare con una punturina e derivava dal solo fatto di essere ebreo, ridotto a quel nemico della società che è necessario ad ogni regime totalitario (e non).
Ma il tipo di discriminazione INIZIALE è stato identico a quello del passaporto verde.
Prima della violenza e dello sterminio fisico, gli ebrei sono stati esclusi dalla vita sociale e lavorativa e condannati alla "morte civile", esclusi per legge da tutti i luoghi pubblici, come le persone non vaccinate.
I primi aguzzini furono proprio i concittadini, i vicini di casa, i colleghi di lavoro, i giornali di allora, le battute cattive, i sorrisetti e le umiliazioni, in modo molto simile a quanto deciso adesso con coloro che rifiutano legittimamente un trattamento medico sperimentale per un virus che si cura e che diventa mortale solo se il paziente viene abbandonato per 72 ore in vigile attesa con Tachipirina.
Vaccino che, in primis, è fabbricato e testato con cellule di feti abortiti, antiche o moderne poco conta sotto il profilo religioso e morale.
Ai tempi del nazifascismo, ovviamente, il potere era più brutale e lo vedevi in tutta la sua malvagità.
Ma è passato circa un secolo,
adesso c'è la tecnologia, la televisione, internet e quella violenza bruta non è necessaria, almeno per ora.
Si lavora in modo sottile, raffinato, sofisticato, usando i mezzi di comunicazione, la violenza psicologica e morale, aizzando la maggioranza contro la minoranza, i provax contro i novax, ecc.
Ma l'intenzione malvagia di criminalizzare, emarginare e discriminare una minoranza, violando palesemente la legge con il sostegno e l'approvazione della popolazione, È IDENTICA.
Aloisius
"La libertà di opinione in Italia è confusa con l'opinione in libertà, che in mancanza di versioni accreditate, diventa gratuita opinabilità di tutto da parte di tutti. La libertà di credere solo a se stessi fa di ognuno un giocatore d'azzardo, il quale, in base al seguito, si accredita come opinionista credibile. Dunque non è autorevole l'opinione di chi la esprime, ma del luogo dove la esprime. Così qualunque corbelleria espressa in TV o sul Corsera diventa importante e considerevole, mentre quella espressa in corsia o in un testo meno visibile è irrilevante. Con codesta logica da baraccone ambulante si è trasformata l'informazione in uno scenario da avanspettacolo, dove non c'è più differenza tra il filosofo il politico e il guitto."
Costantino Marco
Avvocati Corrias e Scifo. Il Garante per la privacy ha accolto il nostro ricorso per la provincia autonoma di Bolzano. Green pass bloccato. Ora lo ripeteremo per tutta l'Italia.
Il problema è globale
In un pacchetto legislativo appena approvato si stringe il cappio intorno all’homeschooling. Sembra realizzarsi il desiderio Peillon-Hollande: la scuola come maternità surrogata per la nuova nascita del cittadino
La sig.ra Segre dice che le discriminazioni illegali ed illecite di oggi non sono discriminazioni.
LA CAPITE O NO?
Serve sempre un'altra dose, e poi un'altra ancora... E poi bisogna farle ai bambini, agli infanti, ai neonati...
Fino a che non vi toglierete le mascherine e, soprattutto, la paura, introdurranno obblighi, TSO e restrizioni come se piovesse!
Che ci fossero tanti idioti lo so dalle elementari, ma che anche tra quelli di medio livello ci fossero così tanti poveretti, incapaci di capire e spaventati da tutto, non lo avrei mai pensato...
Le Foche: «Vaccino Covid, terza dose sempre più probabile. Spero si possano vaccinare anche i bimbi dai 6 anni»
https://www.corriere.it/esteri/21_luglio_29/vaccini-terza-dose-sempre-piu-probabile-spero-si-possa-vaccinare-anche-bimbi-6-anni-45498788-efde-11eb-9f04-73cbb9ab1451.shtml
"adesso c'è la tecnologia, la televisione, internet e quella violenza bruta non è necessaria, almeno per ora."
Dai messaggi subliminali al...
https://www.engage.it/campagne/riprendiamoci-il-gusto-del-futuro-i-nuovi-spot-del-governo-per-la-vaccinazione-anti-covid.aspx
.....infine "te spiezzo in due"?!?
Siamo in un Paese e in una situazione tale che un giornalista di rilievo, Marcello Sorgi per la precisione, si augura che in Italia venga fatto in golpe militare. E siamo in un Paese e in una situazioni tali che sempre lo stesso giornalista si compiace per il fatto che sia stato messo un militare a provare a vaccinare tutti gli italiani. Con le buone o con le cattive. Il giornalista, ovviamente, propende per le cattive. Tutto è scritto in poche e significative righe pubblicate in un articolo de La Stampa.
Ora, secondo voi è normale tutto questo? Invitare il Presidente della Repubblica a istituire un governo militare qualora cadesse Draghi? Ed è normale che si sia arrivati a riconoscere la figura di Figliuolo come emanazione di questa ideologia? Un generale in divisa messo a gestire le vaccinazioni in questo modo? Poi non si dica che chi parla di “regime” è un complottista o un esagerato. Perché i campanelli d’allarme ci sono ormai tutti.
se anche su uno dei principali quotidiani italiani, quale è La Stampa, si permetta a Sorgi di pubblicare un articolo con questi toni, allora la situazione è davvero grave. Se sdoganiamo anche questa possibilità, e questa retorica, vuol dire che stiamo entrando nel punto di non ritorno.
«Comunque un popolo che ha come motti popolari: ma chi te lo fa fà, pensa alla salute; e: quando c’è la salute c’è tutto, non poteva che finire in un gulag travestito da ospedale.»
Clima d’odio e balle spaziali: cade il mito del premier Super Competente e del governo di unità nazionale
Draghi mostra di nuovo pubblicamente di ignorare dossier cruciali su cui il suo governo limita fortemente le libertà costituzionali di milioni di italiani
Sul Green Pass, non è eccessivo parlare di “apartheid” per i non vaccinati e denunciare un “clima infame”, alimentato da istituzioni e politici, da gran parte della stampa, delle tv e dei televirologi, che stanno adottando una strategia controproducente per promuovere la campagna vaccinale: mettere gli italiani l’uno contro l’altro. E, purtroppo, per capire che sta accadendo, basta farsi un giro sui social, ma anche prestare attenzione alle discussioni che lacerano famiglie e amicizie.
Ottimo commento.
DOBBIAMO PREOCCUPARCI?
Marcello Sorgi è un giornalista serio, equilibrato, pacato; già direttore del Tg1 e de La Stampa. Proprio per le sue caratteristiche di giornalista non incline all'eccesso e al sensazionalismo, desta non poca preoccupazione l'editoriale pubblicato sul numero odierno de La Stampa.
Se dovesse cadere il Governo Draghi, sostiene Sorgi, potrebbe essere necessario un governo militare....
"A mali estremi, estremi rimedi" dice il giornalista. Non so a voi, ma a me un articolo come quello che ho letto oggi, mi inquieta. E non poco.
Grazie ad Antonio.
Anonimo h. 15 dice:
"E, purtroppo, per capire che sta accadendo, basta farsi un giro sui social, ma anche prestare attenzione alle discussioni che lacerano famiglie e amicizie".
È proprio vero, caro Anonimo h. 15.10, il clima è veramente pesante, i diavoli stanno lavorando benissimo.
Sono stato aggredito più volte da mia madre, con le modalità rissose che assorbe dalla TV, purtroppo sempre accesa perché vive sola e vedova.
Ha fatto pressione dicendomi "mi auguro che ai tuoi figli non succeda nulla, se non vuoi vaccinati tu, almeno vaccina loro!",
Ma quando cercavo di farle capire che, per i giovani, i rischi di malattie gravi da vaccino per un virus che su di loro non fa alcun effetto, ha iniziato a interrompere ogni tentativo di argomentazione, a farmi altre domande per poi interrompermi di nuovo, passando di palo in frasca.
Quando ha detto che potevo contagiarla, le ho detto che ormai è vaccinata e non deve temere nulla perché non morirà di covid, salvo qualche sconosciuto effetto collaterale da vaccino (alcuni valori sanguigni post vaccino sono già alterati, anche se non è detto che ci sia correlazione, in mancanza di studi disinteressati e completi sugli effetti collaterali), che se aveva questa paura di me non sarei andato più a trovarla e di mettere un cartello fuori della porta "vietato l'ingresso ai cani e ai non vaccinati".
Contestava le fonti di internet, ma e' stato impossibile farle capire che solo lì trovi informazione libera e che sono in grado di discernere quelle affidabili e non, perché ancora ragiono.
Poi "credo nella scienza, faccio quello che mi dicono".
Ho pregato per lei, per me, per tutti.
Due giorni dopo mi ha telefonato per invitarmi a pranzo e abbiamo fatto finta che non fosse successo nulla, l'ho vista serena, credo si sia rassegnata alla mia scelta.
Ma è stato peggio ieri sera, ad una cena di laurea in un ristorante con miei colleghi avvocati che conosco da circa vent'anni, i quali ritenevano giusto e legittimo il green pass.
Da rabbrividire.
Unico non vaccinato tra una trentina di persone, ho manifestato la mia posizione, basandomi sempre sul punto che fa crollare tutto questo apparato di menzogne: L'ESISTENZA DELLE CURE SIN DA MARZO 2020.
La mia risposta alla domanda 'perche' non sei vaccinato?'
è infatti sempre la stessa, che mi sono preparato, pronta in tasca:
"Perché non voglio subire un trattamento medico sperimentale per un virus che si cura sin da marzo 2020, anche se hanno inspiegabilmente vietato ai medici di curare i pazienti e di usare medicine che guariscono il covid"
Ma un collega sinistroide mi ha aggredito verbalmente con sarcasmo, in modo squilibrato, aggressivo, deridente.
Con toni faziosi da ultrà calcistico, anche lui mi interrompeva con la rissosita' televisiva,animato dal "credo nella scienza, mi fido di quello che dicono",
Inutile ogni ragionamento, anche molto semplice.
Mi è costato caro mantenere la calma.
Ora sono stato invitato ad una cena dagli amici del mare dopo il 6 agosto, ma ho rifiutato perché privo della tessera verde.
Ho scritto loro che se, nonostante il vaccino, mi dovessero temere come untore, non andrò nemmeno a quelle all'aperto, purché me lo dicano con chiarezza e serenità.
Ancora nessuna risposta.
Si prospetta, dunque, una vacanza di emarginazione e forse qualche aggressione polemica, che cercherò di evitare.
Ma avrò la compagnia di Gesù, di Maria e della mia famiglia e trovassi in zona qualche VO la vacanza è assicurata.
Con i capelli brizzolati mi basta il riposo.
Aloisius
Sui vaccini sono riuscita a convincere mio figlio e mia nuora ma non mia figlia e le nipoti, su cui i miei argomenti scivolano come l'olio.
E ho sperimentato nei miei confronti un'atteggiamento, imbarazzato ma nello stesso tempo aggressivo, come descrive Aloisius, dal parrucchiere: unica non vaccinata che, a suo tempo, aveva spiegato il perché in termini più che ragionevoli. Non parlano d'altro e nei termini enfatici delle reti TV unificate... Io ormai mi astengo e taccio regolarmente perché sarebbe inutile e mi aspetto possibili riserve esplicite...
Alla fine dovrò rassegnarmi, se si degna di tagliarmi per un'ultima volta capelli molto corti, ad una mise casareccia...
MA CI RENDIAMO CONTO?
Ieri su "La Stampa" il giornalista Sorgi ha scritto un articolo che in qualsiasi altro momento sarebbe stato definito delirante e gli sarebbe costato la carriera. Oggi "La Verità" ne parla, ma il punto è che la cosa passa quasi inosservata e il buon Sorgi non rischia proprio un bel niente. Pazzesco!
Questo è il sintomo della feroce determinazione dei poteri che stanno sopra l'Italia a perseguire la linea del Great Reset, compito affidato al loro uomo, Mr. Mario Draghi.
Non temono di minacciare i parlamentari con l'ipotesi di un Golpe militare perché si sentono invincibili e, forse disturbati dalle piazze in protesta con folle oceaniche di sabato scorso (e probabilmente anche di domani), lasciano intendere che sono pronti a tutto.
E intanto pullula di cretini che difendono il regime nazisanitario, non consci della china tragica che stanno prendendo gli eventi.
Qualcuno auspica un "governo militare" se cade quello di Draghi?
Per chi conosce la storia dell'esercito italiano una prospettiva del genere appare del tutto astratta.
Non c'è nessuna tradizione in questo senso. Il giornalista deve aver usato il concetto come battuta o per assurdo, intenzionalmente. Certo, la sinistra variegata al potere sarebbe disposta a tutto pur di non far andare il centro-destra al governo.
Un "governo militare" poi, come? Non certo via golpe. Il presidente della Repubblica dovrebbe chiamare un militare a fare il presidente del consiglio, che chiamerebbe anche militari ai posti di governo. Ipotesi straordinaria. In teoria, credo il presidente possa chiamare un militare (che forse dovrebbe pensionarsi da ufficiale). C'è tra i nostri generali o ammiragli un De Gaulle? Anche se ci fosse, non avrebbe spazio per manovrare, a livello istituzionale, per introdurre le necessarie riforme, che consentano di superare l'attuale regime, che ci condanna in eterno ai governi di coalizione, esposti a tutti i ricatti e con pochi poteri. Questa riforma di base i partiti non la vogliono.
Il 25 luglio 43 non ci fu un golpe militare. Mussolini si dimise da CApo del Governo dopo il voto di sfiducia sulla conduzione della guerra da parte del Gran Consilio del Fascismo, il re accettò le sue dimissioni ma poi lo fece arrestare a tradimento (azione arbitraria, se il re non aveva più un potere - sostanzialmente di fatto - di questo tipo, come ai tempi delle monarchie del passato). Diede il governo a Badoglio, un generale. Ma tutta l'azione fu concertata dal re nell'ambito della costituzione vigente (a parte l'arresto di Mussolini).
Un'azione politica diretta di militari la troviamo negli Stati preunitari, ma in senso rivoluzionario, quando furono i quadri dell'esercito, pervasi dell'ideologia liberale e in parte affiliati alla Carboneria, a guidare moti rivoluzionari, p.e. nel 1820, nel Regno di Napoli. Si tratta di precedenti che non fanno storia.
IN teoria, ci si può aspettare di tutto, da questa classe dirigente, oggi.
Però l'ipotesi di un "governo militare", non meglio precisato, appare decisamente fantasiosa.
POl.
Vedo che sono sempre di più quelli che sono preoccupati da questo parlare (e non solo parlare) di guerra, guerra, guerra...
Forse non siamo troppo lontani dal vero quando (predendoci dei "complottisti") in qualcuno vediamo il rischio che in guerra ci finiremo davvero, e in una guerra intesa come conflitto armato fra stati.
Qualcuno che paventa questo rischio pensa che una guerra sarebbe il pretesto per fossilizzare la situazione politica impedendo di votare nel 2023. Il fatto che un simile "vantaggio" riguarderebbe solo l'Italia (forse qui qualcuno sa se ci sono altri ordinamenti in cui in caso di guerra si prorogano le legislature?) non mi rassicura.
Riprendendo il commento di Mic confermo che avvengono cose folli.
Dalla parrucchiera da cui andavo adesso ti misurano la temperatura,ti chiedono l'appuntamento,ti chiedono il Codice fiscale ,la mascherina e il sanilavacro delle mani.
Ho cambiato parrucchiera : quest'altra dopo l'appuntamento ti misura la temperatura, ti sanilavacralemani,vuole che si metta la borsetta in un sacchetto giallo che terra' riposto su di uno scaffale fino al termine (!),la mascherina ,in compenso non ti chiede il C.F.
Ho cambiato parrucchiera: quest'altra vuole solo l'appuntamento e la solita mascherina
ed e' una pena vedere queste giovani gentili e in gamba con questa mascherina chirurgica per ore e ore !
Per ora vado da quest'ultima , mal che vada , per il taglio,cerchero' un barbiere poi a casa mi arrangero' con i bigodini.
Invece mercoledì a viale Regina Margherita ho messo piede in un bar per una necessita' fisiologica , prima di me c'era un bel negro alto e robusto per la stessa necessita'ma come ho visto che la cassiera gli ha puntato la solita pistola per la misurazione della temperatura sono scappata a gambe levate...noo !Mi attrezzero' col pannolone.
La storia si ripete, l'essere umano sente come il bisogno di trovare qualcuno da odiare, il seme di ciò, per me che sono cristiano, è stato inoculato dalla colpa originaria. E quindi ecco sempre una parte minoritaria identificata come nemica: i cristiani nell'impero romano, poi i cattolici nei paesi protestanti, 'gli aristocratici' nella rivoluzione francese, poi 'i capitalisti' nella rivoluzione bolscevica, poi gli ebrei, gli zingari e gli omosessuali nel nazismo, poi i neri in America e così via fino ad arrivare ai nostri giorni con i non vaccinati, considerati come pericolosi untori. C'è poco da fare, non è vero che la Storia è 'maestra di vita'. L' uomo da essa non ha imparato mai niente.
Salvatore Canto
Diego Fusaro:
Il capolavoro del potere per l'autunno 2021 sarà quello di far credere che il nuovo lockdown preordinato sia colpa di coloro i quali non si sono sottoposti al siero benedetto. In questo modo, si scatenerà l'ennesima lotta tra gli ultimi, che tutto l'interesse avrebbero a unirsi contro il blocco oligarchico neoliberale in alto. Doppia vittoria del potere, dunque: il lockdown già deciso sarà fatto passare per necessaria misura dovuta ai non benedetti dal siero; la giusta rabbia scaturente per la nuova reclusione verrà riversata non sugli amministratori del potere, cioè sui veri responsabili, bensì paradossalmente su quelle parti delle masse popolari che al potere ancora provano a resistere.
I pagliacci italici sono tutti nei palazzi del potere.
Se ti vaccini, non ti infetti…
Se ti vaccini e ti infetti, non vai in ospedale…
Se ti vaccini, ti infetti e vai in ospedale, non muori…
Se ti vaccini, ti infetti, vai in ospedale e muori, ti sei infettato prima della seconda dose…
Se ti vaccini, ti infetti, vai in ospedale e muori e ti sei infettato dopo la seconda dose, non erano passati abbastanza giorni affinché il vaccino facesse effetto…
Se ti vaccini, ti infetti, vai in ospedale e muori e ti sei infettato dopo la seconda dose, ed erano passati abbastanza giorni affinché il vaccino facesse effetto, ti sei infettato con una variante da cui il vaccino non poteva coprirti…
Se ti vaccini, ti infetti, vai in ospedale e muori e ti sei infettato dopo la seconda dose, ed erano passati abbastanza giorni affinché il vaccino facesse effetto, e non ti sei infettato con una variante da cui il vaccino non poteva coprirti, non c'è correlazione… (cit. Dario Sardella)
Perchè ci stanno togliendo la libertà di pensiero con il politicamente corretto sempre più asfissiante e con la dittatura sanitaria ?
Perchè la libertà di pensiero come assoluto è stata, nella fase ascendente della modernità, lo strumento con il quale affermare tutta una serie di idee false, senza le quali l'attuale mondo, basato sulla menzogna, crollerebbe.
Bisognava sostituire il grano della Verità con la gramigna dell'opinione, e quindi l'intransigente difesa della libertà di pensiero individuale era funzionale allo scopo. Ora che, nella fase discendente della modernità, la menzogna regna sovrana in tutti gli ambiti dell'esistenza dell'uomo, subentra nella "società aperta" del capitalismo globale "il divieto di fare domande" (Voegelin) e tanto più quello di dare risposte non allineate col pensiero unico liberal.
Ora la menzogna sistematica non ha più bisogno del feticcio individualista della "libertà di pensiero" per affermarsi. Oggi vi può essere solo la libertà al male, non più la libertà al bene. La libertà nell'errore, non quela di dire la Verità.
Però solo oggi possiamo iniziare a compendere a fondo l'immenso inganno plurisecolare della modernità
Martino Mora
Il disarmo dell’editoria cattolica, di Giuliano Vigini
https://rivista.vitaepensiero.it//news-vp-plus-il-disarmo-delleditoria-cattolica-5618.html
Nell'ospedale da campo c'è puzzo e sangue, non c'è né tempo né spazio per i libri
La cantante Madame elogia gli uomini («li ringrazio della loro bellezza, della loro fragilità, della loro forza») e sui social divampa la polemica. Piccoli episodi che confermano quanto si sa da anni: la battaglia per «la parità» ha poco a che fare con i diritti delle donne, e molto con l'odio contro il maschio. Che neppure le stesse donne, ormai, possono criticare, pena l'accusa di esser fiancheggiatrici del patriarcato.
Cit. Giuliano Guzzo
"Il pensiero unico liberal" non ha però molto a che vedere con il liberalismo classico
I "liberals" di oggi sono in realtà quelli che gli americani chiamano "radicals", la "frangia folle" (lunatic fringe) che si è installata al potere negli Stati Occidentali, prima impadronendosi dei Media e delle Università poi trovando l'appoggio decisivo dell'alta finanza. Le loro armi: femmninismo + rivol. sessuale + incoltura di massa. Appoggi che vengono dati per un disegno di potere su scala globale, oltre che per convinzioni personali, non si sa però quanto autentiche. La grande industria si è mobilitata per promuovere il c.d. "transgenderismo", ma dobbiamo davvero credere che ci credano? Che non lo sappiano che questo sinistro fenomeno è una bufala spaventosa, che il "transgender" è in realtà impossibile?
Bisognerebbe distinguere. Anche per poter elaborare una visione politica alternativa. Su questo blog, come su altri, si difendono giustamente le libertà individuali garantite dalla Costituzione (spesso invocata) intaccate da quella che viene già chiamata "dittatura sanitaria". Ma queste "libertà individuali" che i liberals stanno fortemente limitando o calpestando, non sono state storicamente imposte e realizzate proprio dall'ideologia liberale affermatasi grazie a due sanguinose rivoluzioni in Europa, inglese e francese, e ad una in America del Nord? Forse che il concetto dello Stato di diritto cioè di un vivere civile governato dalle leggi e non dall'arbitrio di un sovrano (di diritto divino) che poteva sempre farti arrestare con un comando dato a voce e senza processo lasciarti marcire in galera (non era la prassi ma succedeva e comunque poteva succedere) o addirittura farti uccidere (caso raro, ma accaduto: vedi Luigi XIII che fece uccidere dal comandante delle sue guardie il favorito italiano della regina madre, Maria de' Medici, Concino Concini, diventato ricco e potente, odiato dai grandi e dal popolo); uno Stato che, appunto con una Costituzione scritta e l'uso delle leggi per controllare l'esecutivo e l'amministrazione, garantisse al cittadino le sue giuste libertà individuali, realizzasse l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, non in assoluto si intende, anche per garantire al merito individuale di potersi dispiegare, di contro ad una società divisa in caste e classi, che più non rispondevano ad un'esigenza storica valida...
Insomma, bisogna dire che i concetti base del liberalismo classico, quelli più validi, quelli a fondamento dello Stato di diritto, vengono (giustamente) difesi proprio su blog come questo. Nonostante la loro origine "distorta",ossia da quell'esigenza di libertà dell'individuo occidentale, ad un certo punto prevalsa anche nei confronti del trascendente, della religione, di Dio.
Bisogna allora distinguere tra liberalismo buono e cattivo, degenerato nei liberals-radicals. I migliori sostenitori dei valori "liberali" autentici o migliori, sono oggi i c.d. "tradizionalisti" cattolici, o almeno lo è parte di essi.
PP
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