Nella nostra traduzione da Catholic Word Report un messaggio indirizzato alla Santa Sede da un gruppo di illustri personaggi britannici per preservare la Messa antica. Ne parla anche Il Messaggero (qui).
È un déjà vu. Ricordiamo, oltre alle voci dalla Francia, tra cui quella di Jean Madiran, l’appello a Paolo VI sottoscritto il 6 luglio 1971 da cinquantasette esponenti del mondo culturale inglese, tra i quali la nota scrittrice Agatha Christie (che provocò il cosiddetto indulto di Agata Christie). Essi chiedevano alla Santa Sede “di voler considerare con la massima gravità a quale tremenda responsabilità andrebbe incontro di fronte alla storia dello spirito umano se non consentisse a lasciar vivere in perpetuità la Messa tradizionale”. Tra i firmatari, erano cento eminenti personalità di tutto il mondo, tra i quali, oltre agli scrittori inglesi Agatha Christie, Robert Graves, Graham Green, Malcolm Mudderidge, Bernard Wall, figuravano Romano Amerio, Augusto Del Noce, Marcel Brion, Julien Green, Yehudi Menuhin, Henri de Montherlant, Jorge Luis Borges. All'epoca gli appelli di fedeli di ogni nazionalità che chiedevano il ripristino, o almeno la “par condicio” per la Messa tradizionale, iniziarono a moltiplicarsi soprattutto per iniziativa dell’associazione “Una Voce”. Tre pellegrinaggi internazionali di cattolici si svolsero a Roma per riconfermare la fedeltà alla Messa e al catechismo di san Pio V.
Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successive restrizioni che comprendono anche quelli sulle 'voci' recenti. (M. G.)
Lord e celebrità britannici chiedono al Vaticano
di preservare il "tesoro" della messa latina
Un gruppo di illustri personaggi pubblici britannici chiede alla Santa Sede di preservare quello che descrivono come la “magnifica” creazione culturale della messa latina tradizionale della Chiesa cattolica.
Nel 2021 Papa Francesco ha imposto ampie restrizioni alla celebrazione della Messa secondo il Messale Romano del 1962, noto anche come forma straordinaria del rito romano e Messa tridentina. Negli ultimi mesi sono circolate voci secondo cui il Vaticano si sta preparando a reprimere ulteriormente la celebrazione di quell'antica liturgia.
Molte voci (qui), ma ancora nessuna nuova direttiva sulla messa latina è stata ancora promulgata. Nel frattempo, in una lettera di martedì scorso al quotidiano londinese Times, un'ampio profilo trasversale, rappresentativo, di personaggi inglesi appartenenti al mondo della cultura ha apertamente implorato il Vaticano di astenersi dal limitare ulteriormente il rito.
"Di recente si sono diffuse preoccupanti segnalazioni da Roma secondo cui la messa latina verrà bandita da quasi tutte le chiese cattoliche", si legge nella lettera. "Questa è una prospettiva dolorosa e fuorviante, soprattutto per il crescente numero di giovani cattolici la cui fede è stata nutrita da essa".
I firmatari, tra cui l'attrice e sostenitrice dei diritti umani Bianca Jagger, lo scrittore Tom Holland, l'eminente produttore di musical Julian Lloyd Webber e il dirigente di media Sir Nicholas Coleridge, hanno descritto la messa in latino come una "cattedrale" di "testo e gesti" che si è sviluppata nel corso di molti secoli.
"Non tutti ne apprezzano il valore e bisogna prenderne atto", hanno detto gli autori, "ma distruggerlo sembra un atto inutile e insensibile in un mondo in cui la storia può facilmente scivolare via dimenticata".
"La capacità dell'antico rito di favorire il silenzio e la contemplazione è un tesoro difficilmente replicabile e, una volta scomparso, impossibile da ricostruire", hanno affermato.
Nella loro lettera, gli autori hanno fatto riferimento a una petizione del 1971 presentata da una rappresentanza analoga di eminenti personalità britanniche, che avevano anch'esse chiesto al Vaticano di preservare la messa in latino in Inghilterra. Tale petizione portò all'“indulto di Agatha Christie” che consentì la continuazione della forma straordinaria; l'indulto prese il nome dalla famosa autrice che era tra i firmatari.
Nella loro lettera di questa settimana le celebrità britanniche hanno affermato che la loro petizione, come la richiesta del 1971, era “completamente ecumenica e apolitica”.
Hanno scritto: "I firmatari includono cattolici e non cattolici, credenti e non credenti". "Imploriamo la Santa Sede di riconsiderare qualsiasi ulteriore restrizione all'accesso a questo magnifico patrimonio spirituale e culturale".
Nell'emanare le linee guida per il 2021, il Papa si era detto rattristato dal fatto che la celebrazione della forma straordinaria fosse ora caratterizzata dal rifiuto del Concilio Vaticano II e delle sue riforme liturgiche. Dubitare del concilio, affermò allora, significa “dubitare dello Spirito Santo stesso che guida la Chiesa” [l'assurda dogmatizzazione di un concilio sbandierato come 'pastorale' nell'intento di applicare la nefasta evoluzione dei dogmi -ndT].
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho più bisogno)
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