Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 15 giugno 2014

Festa della Santissima Trinità. Simbolo Atanasiano

Oggi, nell'Ottava di Pentecoste, alla quale è unita da un misterioso legame, celebriamo la solennità che ha lo scopo di onorare il Dio unico in tre persone. Essa è venuta a prender posto nell'Anno liturgico, che si va completando nel corso del tempo.

Il simbolo atanasiano (Quicumque vult) è un simbolo della fede che prende questo nome perché attribuito dalla tradizione cristiana a sant'Atanasio (295-373), arcivescovo di Alessandria d'Egitto. È significativo soprattutto per la dottrina trinitaria, che esso esprime in maniera forte per combattere l'arianesimo.

Nella liturgia della Chiesa occidentale, prima della sostituzione del breviario, era recitato nell'ufficio domenicale di prima. Nel Rito Ambrosiano invece, viene usato come inno dell'Ufficio delle Letture, al posto del Te Deum, la Domenica della Santissima Trinità; mentre la Chiesa orientale non l'ha mai usato.

È stato tramandato in greco e in latino. La maggioranza dei critici ritiene che sia stato scritto originariamente in latino e non in greco; e non nel IV secolo, ma almeno un secolo più tardi. La teologia che ne traspare è molto vicina a quella di sant'Ambrogio da Milano.

Quicúmque vult salvus esse,  * ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem:
Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, *
absque dúbio in aetérnum períbit.

Fides autem cathólica haec est: *
ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur.
Neque confundéntes persónas, *
neque substántiam separántes.
Alia est enim persóna Patris, alia Fílii, *
alia Spíritus Sancti:

Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas, *
aequális glória, coaetérna maiéstas.
Qualis Pater, talis Fílius, *
talis Spíritus Sanctus.
Increátus Pater, increátus Fílius, *
increátus Spíritus Sanctus.
Immènsus Pater, imménsus Fílius, *
imménsus Spíritus Sanctus.
Aetérnus Pater, aetérnus Fílius, *
aetérnus Spíritus Sanctus.
Et tamen non tres aetérni, *
sed unus aetérnus.

Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, *
sed unus increátus, et unus imménsus.

Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius, *
omnípotens Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres omnipoténtes, *
sed unus omnípotens.
Ita Deus Pater, Deus Fílius, *
Deus Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres dii, *
sed unus est Deus.

Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius, *
Dóminus Spíritus Sanctus.
Et tamen non tres Dómini, *
sed unus est Dóminus.
Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur: *
ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur.
Pater a nullo est factus: *
nec creátus, nec génitus.
Fílius a Patre solo est:*
non factus, nec creátus, sed génitus.
Spíritus Sanctus a Patre et Fílio: *
non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens.

Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii: *
unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti.
Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus: *
sed totae tres persónae coaetèrnae sibi sunt et coaequáles.
Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est, *
et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit.
Qui vult ergo salvus esse, *
ita de Trinitáte séntiat.
Sed necessárium est ad aetérnam salútem, *
ut incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat.
Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur, *
quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est.

Deus est ex substántia Patris ante saécula génitus: *
et homo est ex substántia matris in saéculo natus.


Perféctus Deus, perféctus homo: *
ex ánima rationáli et humána carne subsístens.
Aequális Patri secúndum divinitátem: *
minor Patre secúndum humanitátem.
Qui, licet Deus sit et homo, *
non duo tamen, sed unus est Christus.

Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, *
sed assumptióne humanitátis in Deum.

Unus omníno, non confusióne substántiae, *
sed unitáte persónae.
Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo:
ita Deus et homo unus est Christus.

Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos: *
tértia die resurréxit a mórtuis.
Ascéndit ad coélos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: *
inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos.
Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis: *
et redditúri sunt de factis própriis ratiónem.
Et qui bona egérunt, ibunt in vitam aetérnam: *
qui vero mala, in ígnem aetérnum.


Haec est fides cathólica, *
quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit.
Amen.
Chiunque voglia salvarsi, * deve anzitutto possedere la fede cattolica:
Colui che non la conserva integra ed inviolata *
perirà senza dubbio in eterno.

La fede cattolica è questa: *
che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità.
Senza confondere le persone, *
e senza separare la sostanza.
Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, *
ed altra quella dello Spirito Santo.

Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, *
con uguale gloria e coeterna maestà.
Quale è il Padre, tale è il Figlio, *
tale lo Spirito Santo.
Increato il Padre, increato il Figlio, *
increato lo Spirito Santo.
Immenso il Padre, immenso il Figlio, *
immenso lo Spirito Santo.
Eterno il Padre, eterno il Figlio, *
eterno lo Spirito Santo
E tuttavia non vi sono tre eterni, *
ma un solo eterno.

Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, *
ma un solo increato e un solo immenso.
Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, *
onnipotente lo Spirito Santo.

E tuttavia non vi sono tre onnipotenti, *
ma un solo onnipotente.

Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, *
lo Spirito Santo è Dio.

E tuttavia non vi sono tre dei, *
ma un solo Dio.
Signore è il Padre, Signore è il Figlio, *
Signore è lo Spirito Santo.
E tuttavia non vi sono tre Signori, *
ma un solo Signore.
Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore: *
così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori.
Il Padre non è stato fatto da alcuno: *
né creato, né generato.

Il Figlio è dal solo Padre: *
non fatto, né creato, ma generato.
Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: *
non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.

Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli: *
un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.
E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore: *
ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali.
Cosicché in tutto, come già detto prima, *
va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità.

Chi dunque vuole salvarsi, *
pensi in tal modo della Trinità.
Ma per l'eterna salvezza è necessario, *
credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.
La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, *
che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.

È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: *
è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.
Perfetto Dio, perfetto uomo: *
sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana.
Uguale al Padre secondo la divinità:*
inferiore al Padre secondo l'umanità.
E tuttavia, benché sia Dio e uomo, *
non è duplice ma è un solo Cristo.

Uno solo, non per conversione della divinità in carne, *
ma per assunzione dell'umanità in Dio.
Totalmente uno, non per confusione di sostanze, * ma per l'unità della persona.
Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, *
così Dio e uomo sono un solo Cristo.

Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi: *
il terzo giorno è risuscitato dai morti.
È salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: *
e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.
Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi: *
e dovranno rendere conto delle proprie azioni.
Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: *
coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.

Questa è la fede cattolica, *
e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente.
Amen.

7 commenti:

una sola fede ha detto...

Dal Catechismo Maggiore di San Pio X

CAPO XII. Della FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA'

104. QUANDO SI CELEBRA DALLA CHIESA LA FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’?
La santissima Trinità si onora dalla Chiesa in ogni giorno dell'anno e principalmente nelle domeniche; ma se ne fa una festa particolare nella prima domenica dopo la Pentecoste.

105. PERCHE’ NELLA PRIMA DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE SI CELEBRA DALLA CHIESA QUESTA FESTA PARTICOLARE DELLA SANTISSIMA TRINITA’?
Nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa la festa della santissima Trinità, affinché comprendiamo che il fine dei misteri di Gesù Cristo e della discesa dello Spirito Santo, è stato di condurci a conoscere la Trinità santissima, e ad onorarla in ispirito e verità.

106. CHE COSA VUOL DIRE SANTISSIMA TRINITA’?
Santissima Trinità vuol dire: Dio uno in tre persone realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.

107. DIO E’ PURISSIMO SPIRITO: PERCHE’ DUNZUE SI RAPPRESENTA LA SANTISSIMA TRINITA’ IN FORMA VISIBILE?
Dio è purissimo spirito; ma le tre Persone divine si rappresentano con certe immagini per far conoscere alcune proprietà od azioni che loro si attribuiscono, od il modo in cui qualche volta sono apparse.

108. PERCHE’ DIO PADRE SI RAPPRESENTA IN FORMA DI VECCHIO?
Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio per significare così l'eternità divina, e perché Egli è la prima Persona della santissima Trinità e il principio delle altre due Persone.

109. PERCHE’ IL FIGLIUOLO SI RAPPRESENTA IN FORMA DI UOMO?
Il Figliuolo di Dio si rappresenta in forma di uomo, perché Egli é anche vero uomo, avendo assunta l'umana natura per la nostra salute.

110. PERCHE’ LO SPIRITO SANTO SI RAPPRESENTA IN FORMA DI COLOMBA?
Lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba, perché in questa forma discese sopra Gesù Cristo quando fu battezzato da S. Giovanni.

111. CHE DOBBIAMO NOI FARE NELLA FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’?
Nella festa della santissima Trinità dobbiamo fare cinque cose:

1.adorare il mistero di Dio Uno e Trino;
2.ringraziare la santissima Trinità di tutti i benefici temporali e spirituali che riceviamo;
3.consacrare tutti noi stessi a Dio, e assoggettarci intieramente alla sua divina provvidenza;
4.pensare che nei Battesimo siamo entrati nella Chiesa, e divenuti membri di Gesù Cristo per l'invocazione e per la virtù del nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo;
5.risolvere di far sempre con divozione il segno della Croce, che esprime questo mistero, e di recitare con fede viva e con intenzione di glorificare la santissima Trinità quelle parole che la Chiesa ripete così sovente: Sia gloria al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo.

Enrico ha detto...

Benedicta sit creatrix et gubernatrix omnium, sancta et individua Trinitas, et nunc, et semper, et per infinita saeculorum saecula.

Anonimo ha detto...

Ovviamente abolita a ragione della frase finale...

Un'abolizione che mostra la malizia dei modernisti nella così-detta "riforma"....

Romano

AICI ha detto...

Grazie dell'arricchente post Mic e grazie alla riproposizione di "una sola fede" tratta dal Catechismo di San Pio X.

Quicúmque vult salvus esse, * ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem:
Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, *
absque dúbio in aetérnum períbit.

Cesare Baronio ha detto...

Il Simbolo Atanasiano, che si recitava ai Mattutini della Domenica, è stato confinato dalla riforma di Giovanni XXIII alla sola Festa della Ss.ma Trinità. La liturgia riformata lo ha definitivamente abolito.

irina ha detto...

Grazie, mic.

Anonimo ha detto...

LA TRINITA', OVVERO L'AMORE GIUDICATO DALLA VERITA'
di Corrado Gnerre

Oggi ciò che manca non è l’amore, ma la consapevolezza della Verità .
https://www.facebook.com/ITreSentieri/photos/a.893789920639902.1073741828.380412835310949/1201658516519706/?type=3&theater