Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 6 ottobre 2024

Domenica XX dopo la Pentecoste ("Omnia quæ fecísti nobis")

Se qualcuno pecca contro il Signore, non obbedendo ai suoi comandamenti (Introito) e così muore alla grazia, deve disperare della sua salvezza eterna? No, faccia appello con fede all'infinita misericordia del Redentore, e la sua anima rivivrà (Vangelo). Ma, dopo il perdono, veda di non essere imprudente, sia per non ricadere nella colpa, sia per guadagnare il tempo perduto (Epistola). E poi si fortifichi contro le nuove tentazioni con la celeste medicina dei Sacramenti (Secreta), al fine di poter offrire al suo Dio un degno servizio nella tranquillità dello spirito (Orazione

Domenica XX dopo la Pentecoste
("Omnia quæ fecísti nobis")

Intróito
Dan. 3, 31, 29 et 35
- Omnia quæ fecísti nobis, Dómine, in vero iudício fecísti, quia peccávimus tibi, et mandátis tuis non obedívimus: sed da glóriam nómini tuo, et fac nobíscum secúndum multitúdinem misericórdiæ tuæ.
Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri…
Dan. 3, 31, 29 et 35
- Omnia quæ fecístis nobis,…

Orátio
Largíre, quǽsumus, Dómine, fidélibus tuis indulgéntiam placátus et pacem: ut páriter ab ómnibus mundéntur offénsis, et secúra tibi mente desérviant. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen.
Introito
Dan. 3, 31, 29 e 35 - Tutto quello che hai fatto per noi, o Signore, lo hai fatto con vera giustizia, perché abbiamo peccato contro di Te e non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti: ma Tu dà gloria al tuo nome e trattaci secondo la grandezza della tua misericordia.
Sal. 118, 1 - Beati coloro che sono senza macchia: che camminano secondo la legge del Signore. Gloria al Padre…
Dan. 3, 31, 29 e 35 - In tutto quello che ci hai fatto,…

Colletta
Largisci placato, Te ne preghiamo, o Signore, il perdono e la pace ai tuoi fedeli: affinché siano mondati da ogni colpa e Ti servano con tranquilla coscienza. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. - Amen.

Giudei e Gentili.

Il Vangelo di otto giorni or sono annunciava le nozze del Figlio di Dio e della stirpe umana. Dio, nella creazione del mondo visibile, aveva per fine la realizzazione di tali nozze e tale fine persegue ancora nel governo della società. Nessuna meraviglia dunque che, rivelandoci su questo argomento il pensiero di Dio, la parabola abbia messo in luce il fatto importante della riparazione dei Giudei e della chiamata dei Gentili, che è ad un tempo il più importante nella storia del mondo e il più intimamente legato al compimento del mistero dell'unione divina.

sabato 5 ottobre 2024

Ottobre 2024 / Calendario Sante Messe tradizionali a Pavia

Cari Amici,
Ottobre è il mese che la tradizione popolare consacra particolarmente alla preghiera del Santo Rosario: invochiamo dalla Madre di Dio il dono della pace per il mondo intero e la grazia della conversione per noi stessi e per tutti coloro che vivono lontani da Dio.
Nel mese di Ottobre le Sante Messe saranno celebrate, come di consueto, ogni domenica alle ore 10,00 nella chiesa di San Luca (corso Garibaldi 59, Pavia).
Annuncio fin d'ora che
- venerdì 1° novembre, solennità di Tutti i Santi (di precetto) verrà celebrata regolarmente la Santa Messa alle ore 10,00 e
- sabato 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti, verrà celebrata la Santa Messa da Requiem alle ore 18,30.

È possibile scaricare e leggere l’Ordinario della Santa Messa al seguente link:
- Ordinario della Santa Messa

A tutti un cordiale saluto nel Signore,
don Fabio Besostri

Professione di fede in Gesù Cristo e nella Sua Chiesa come unica via verso Dio e verso la salvezza eterna

Pubblichiamo la Professio Fidei firmata da mons. Athanasius Schneider, con i partecipanti alla Catholic Identity Conference 2024 a Pittsburgh, che afferma che la fede in Gesù Cristo, unico Redentore e Mediatore, è l’unica religione voluta da Dio e che non esistono vie di salvezza al di fuori di Lui. Si rigetta l’idea che le religioni non cristiane possano condurre alla salvezza o che la diversità religiosa sia espressione della volontà divina. I cristiani non devono considerarsi semplicemente "compagni di viaggio" degli aderenti a religioni false. Il testo esorta gli ecclesiastici che contraddicono questa verità a ritrattare pubblicamente i loro errori e prega affinché i Pastori, specialmente il Papa, seguano l’esempio di San Francesco d’Assisi nella conversione degli infedeli alla fede cristiana.

Professione di fede in Gesù Cristo e nella Sua Chiesa 
come unica via verso Dio e verso la salvezza eterna

Crediamo e professiamo con fede incrollabile ciò che il Magistero ordinario e universale della Chiesa ha insegnato perennemente e infallibilmente fin dai tempi degli Apostoli, cioè

Che la fede in Gesù Cristo, Figlio incarnato di Dio e unico Redentore del genere umano, è l'unica religione voluta da Dio.

Dopo l'istituzione della Nuova ed Eterna Alleanza in Gesù Cristo, nessuno può essere salvato mediante l'adesione agli insegnamenti e alle pratiche delle religioni non cristiane.(1) Perché «la preghiera, che è rivolta a Dio, deve essere collegata a Cristo, Signore di tutti gli uomini, unico Mediatore (1 Tm 2,5; Eb 8,6; 9,15; 12,24), e solamente attraverso Lui noi abbiamo accesso a Dio (Rm 5:2; Ef 2:18; 3:12).” (Ordinamento generale della Liturgia delle Ore, n.6)

Esperienza personale, non assoluti morali, per orientare il discernimento del gruppo di studio del Sinodo sulle questioni sessuali

Nella nostra traduzione da News Catholic Register. Se ogni religione è un percorso, non c'è da meravigliarsi che dal Sinodo emerga che ogni esperienza è morale e guida della morale non è più la Rivelazione divina ma il soggettivismo e l'epistemologia... Leggiamo espressioni inequivocabilmente vaticansecondiste di conio più antropocentrico e storicista che mai. E sembra assolutamente pro gay. Qui l'indice degli articoli riguardanti il sinodo sulla sinodalità.

Esperienza personale, non assoluti morali, per orientare il discernimento
del gruppo di studio del Sinodo sulle questioni sessuali


Un gruppo di studio istituito da Papa Francesco per sviluppare un modo sinodale di discernere l'insegnamento della Chiesa cattolica su questioni cosiddette controverse, tra cui la moralità sessuale e le questioni della vita, ha proposto quello che definisce un "nuovo paradigma" che è pesante sull'etica situazionale ma minimizza gli assoluti morali e l'insegnamento costante della Chiesa.

Il gruppo, che è uno dei 10 gruppi di studio creati dal Papa nel febbraio scorso per fornire "analisi approfondite" su "questioni di grande rilevanza" emerse durante la sessione del 2023 del Sinodo sulla sinodalità, ha presentato i suoi risultati all'assemblea sinodale il 2 ottobre, il primo giorno della sessione del 2024. Un testo della presentazione è stato condiviso con la stampa.

venerdì 4 ottobre 2024

4 Ottobre San Francesco D'Assisi Patrono d'Italia

Pio XII, il 18 Giugno 1939, proclamò San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena Patroni d’Italia. Nel suo memorabile discorso, egli definì san Francesco «il più italiano dei Santi, il più santo degli Italiani». Precedenti qui - qui - qui qui - qui. Vedi anche qui.

4 Ottobre San Francesco D'Assisi Patrono d'Italia

« ... Francesco è stato un grande santo e un uomo gioioso. La sua semplicità, la sua umiltà, la sua fede, il suo amore per Cristo, la sua bontà verso ogni uomo e ogni donna l’hanno reso lieto in ogni situazione. Infatti, tra la santità e la gioia sussiste un intimo e indissolubile rapporto.
Uno scrittore francese ha detto che al mondo vi è una sola tristezza: quella di non essere santi, cioè di non essere vicini a Dio. Guardando alla testimonianza di san Francesco, comprendiamo che È questo il segreto della vera felicità : diventare santi vicini a Dio!
Ci ottenga la Vergine, teneramente amata da Francesco, questo dono. Ci affidiamo a Lei con le parole stesse del Poverello di Assisi: “Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a te nata nel mondo tra le donne, figlia e ancella dell’altissimo Re e Padre celeste, Madre del santissimo Signor nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo: prega per noi... presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e Maestro” (Francesco di Assisi, Scritti, 163). » (Benedetto XVI, Udienza generale, 27/01/2010)

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Preghiera di San Francesco davanti al Crocifisso
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Così sia.

Giorgio Agamben/ La fine del giudaismo

Israele, specie l'Israele biblico, non filosofeggia, non fa grandi riflessioni sui problemi fondamentali della vita. Israele narra, racconta. Chi ha un po' approfondito riconosce il connubio indissolubile: Torah-Popolo-Terra [terra nella concretezza, non in senso simbolico, di appartenenza]; ma questo è l'ebraismo, non il sionismo. Chi ha interesse può approfondire qui
In ogni caso non dimentichiamo che la radice ebraica del cristianesimo è nell'ebraismo puro della Torah, non in quello spurio, rabbinico, del Talmud, differenziatosi ufficialmente nell'Assemblea di Yavne dopo la distruzione del Tempio.

La fine del Giudaismo

Non s’intende il senso di quanto sta oggi avvenendo in Israele, se non si comprende che il Sionismo costituisce una doppia negazione della realtà storica del Giudaismo. Non soltanto infatti, in quanto trasferisce agli ebrei lo Stato-nazione dei cristiani, il Sionismo rappresenta il culmine di quel processo di assimilazione che, a partire della fine del XVIII secolo, è andato progressivamente cancellando l’identità ebraica. Decisivo è che, come ha mostrato Amnon Raz-Krakotzkin in uno studio esemplare, a fondamento della coscienza sionista sta un’altra negazione, la negazione della Galut, cioè dell’esilio come principio comune a tutte le forme storiche del Giudaismo come noi lo conosciamo. Le premesse della concezione dell’esilio sono anteriori alla distruzione del Secondo Tempio e sono già presenti nella letteratura biblica. L’esilio è la forma stessa dell’esistenza degli ebrei sulla terra e l’intera tradizione ebraica, dalla Mishnah al Talmud, dall’architettura della sinagoga alla memoria degli eventi biblici, è stata concepita e vissuta nella prospettiva dell’esilio. Per un ebreo ortodosso, anche gli ebrei che vivono nello stato d’Israele sono in esilio. E lo Stato secondo la Torah, che gli ebrei aspettano all’avvento del Messia, non ha nulla a che fare con uno stato nazionale moderno, tanto che al suo centro stanno proprio la ricostruzione del Tempio e la restaurazione dei sacrifici, di cui lo stato d’Israele non vuole nemmeno sentire parlare. Ed è bene non dimenticare che l’esilio secondo il Giudaismo non è soltanto la condizione degli ebrei, ma riguarda la condizione manchevole del mondo nella sua integrità. Secondo alcuni cabalisti, fra cui Luria, l’esilio definisce la situazione stessa della divinità, che ha creato il mondo esiliandosi da sé stesso e questo esilio durerà fino all’avvento del Tiqqun, cioè della restaurazione dell’ordine originario.

Le istruzioni del ralliement di Leone XIII, una falsa buona idea

Grazie a don Claude Barthe per l'interessante segnalazione che riprendo da Res Novae – Perspectives romaines.

Le istruzioni del ralliement di Leone XIII, una falsa buona idea

Le istruzioni del Ralliement [adesione] alla Repubblica date da Leone XIII ai cattolici francesi erano un’anticipazione del Vaticano II[1]?

In realtà, le direttive contenute nell’enciclica Au milieu des sollicitudes [Tra le sollecitudini] volevano essere tattiche. Tuttavia, pur nel modo un po’ acrobatico con cui Leone XIII le formulò, c’è qualcosa di teorico, persino di teologico, almeno per difetto. A questo proposito, si potrebbe, per lontana analogia, parlare di insegnamento «pastorale».

Leone XIII, papa antimoderno
Raffrontato al momento di rottura, costituito dalla Rivoluzione, un magistero antimoderno della Chiesa s’è costituito a partire da Pio VI, che condannò la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (Quod aliquantum del 10 marzo 1791 e Adeo nota del 23 aprile 1791). Proseguì contro il liberalismo cattolico con la pubblicazione dell’enciclica Mirari vos di Gregorio XVI del 15 agosto 1832. Culminò sotto Pio IX con l’enciclica Quanta cura dell’8 dicembre 1854 contro tutti gli errori moderni, accompagnato dal Syllabus errorum, un elenco di proposizioni condannate. Dopo l’annessione degli Stati pontifici al nuovo regno d’Italia, questo magistero si è in qualche modo rafforzato da Leone XIII a Pio XI (Quas primas, 11 dicembre 1925), divenendo un insegnamento più direttamente consacrato a principi politici.

giovedì 3 ottobre 2024

Mons. Strickland / Lettera aperta ai partecipanti alla sessione finale del Sinodo sulla sinodalità, nonché ai fedeli che ne seguono lo svolgimento

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews, la Lettera del Vescovo Strickland del 30 settembre che invita "tutti i pastori della Chiesa" a difendere la fede mentre si avvicina il Sinodo implorandoli di "sostenere fermamente Cristo" in vista del Sinodo sulla sinodalità e esorta i fedeli a non accettare "alcun processo sinodale che contraddica il Deposito della Fede della Chiesa cattolica". Qui l'indice dei precedenti.

Lettera aperta ai partecipanti alla sessione finale del Sinodo sulla sinodalità,
nonché ai fedeli che ne seguono lo svolgimento:

Vi scrivo questa lettera nel giorno della festa di san Girolamo, Dottore della Chiesa universale e uno dei quattro grandi Padri latini. Da mercoledì 2 ottobre a domenica 27 ottobre 2024, si terrà la sedicesima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, detta anche Sinodo sulla sinodalità [vedi], sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, che avrà luogo nella sua seconda e ultima sessione.

Durante questo sinodo finora, abbiamo visto false idee poste sui tavoli di discussione accanto ad antiche verità della rivelazione con l'approccio che alcune di queste antiche verità debbano cambiare o semplicemente essere cancellate. È una grande parodia quando la perla di gran valore viene mescolata a casaccio con le cianfrusaglie di un mondo confuso e peccaminoso. Imploro tutti coloro che stanno partecipando a questo sinodo di avere l'audacia della fede che grida " non possumus " - non possiamo! Leggiamo nei Salmi che Dio ha “rafforzato le sbarre delle tue porte” (Salmo 147:13). Queste porte sono le porte della Sua Chiesa. Voi che siete sacerdoti, vescovi e cardinali vi rendete conto che siete delle sentinelle a quelle porte? San Girolamo scrisse: “Se solo il Signore mi concedesse il privilegio di essere una sbarra alle porte di Sion! Se un eretico osasse forzare la strada attraverso quelle porte, io starei a cavalcioni e glielo impedirei. Venga Eunomio, venga Ario, e io li confuterò”.

mercoledì 2 ottobre 2024

Non dimentichiamo i nostri Angeli custodi di cui oggi ricorre la festa.

Non dimentichiamo i nostri Angeli custodi
di cui oggi ricorre la festa.


Angele Dei, qui custos es mei,
me, tibi commíssum pietáte supérna,
illúmina, custódi, rege et gubérna.
Amen.
Oggi è la festa degli Angeli custodi, laicisticamente trasformata nella "festa dei nonni" dal 2005, per legge del parlamento italiano e proprio, guarda caso, per il 2 ottobre: il giorno della ricorrenza degli Angeli custodi che, nel nuovo mondo secolarizzato, assumono ora il volto dei nonni.
I nonni certamente lo sono, angeli custodi, ma in maniera molto umana e non soprannaturale come quella che ci stiamo perdendo chi per indifferenza e chi per ignoranza, nella totale incuria dei Pastori, sulla maggior parte dei quali è meglio stendere un velo pietoso.

Oltre alle parole di Padre Pio pubblicate di seguito, vi invito a rileggere (o a scoprire, per chi ci conoscesse solo ora) uno splendido insegnamento: Il ministero dei Santi Angeli nella Comunione dei Santi [qui] .  

Non senza aver ripreso quanto ne dice il Messale Romano (vedi immagine a lato : clicca per ingrandire)

 * * *
Padre Pio parla dell'Angelo Custode

In una lettera scritta da Padre Pio a Raffaelina Cerase il 20 aprile 1915, il Santo esalta l’amore di Dio che ha donato all’uomo un dono così grande come l’Angelo Custode:

Le introduzioni delle epistole

Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement alcune notazioni sull'uso delle introduzioni alle letture in ambito Liturgico. Pillole tratte dalle locuzioni latine dai nostri amici anglofoni.
Le introduzioni delle epistole

Una caratteristica tipica di tutte le liturgie apostoliche è l’uso di letture tratte dalla Scrittura al fine di illuminare il momento liturgico più che per approfondire l’alfabetizzazione biblica in sé. Le letture dell’Antico e del Nuovo Testamento venivano scelte generalmente in base alla loro pertinenza tematica alla stagione o al giorno. Occasionalmente, le letture erano composte da versetti specifici selezionati da un brano biblico per l’appropriatezza al giorno liturgico, con altri versetti meno appropriati omessi, al fine di affinare ulteriormente il messaggio. Esistono anche letture di un tipo chiamato “cento” — da una parola latina che significa “pezzi cuciti insieme” —, che sono assemblate da versetti di diversi libri della Bibbia. (Sono estremamente rare nei riti romano e ambrosiano, ma comuni in quello bizantino.) Per parafrasare padre Joseph Jungmann, la Chiesa non ha esitato a spezzare il pane della parola di Dio per preparare i fedeli a un modo particolare di spezzare il pane eucaristico. [1]

Avviso: Riprende il Catechismo a Sant'Anna al Laterano

Sabato prossimo 5 ottobre riprende a Sant'Anna al Laterano il ciclo di Catechismo che inizierà sulle Virtù:
  • Sabato 5 ottobre 2024.
    Le Virtù un discorso da rifare
  • Sabato 7 dicembre 2024.
    Prudenza
  • Sabato 1 febbraio 2025.
    Giustizia
  • Sabato 5 aprile 2025.
    Fortezza
  • Sabato 7 giugno 2025.
    Temperanza
Vedi Locandina

martedì 1 ottobre 2024

Se l'invasione dell'Ucraina è una barbarie, quella del Libano?

Indice degli articoli sulla realtà distopica. Una differenza, rispetto al fronte ucraino, potrebbe essere l'aspetto di guerra religiosa. Ma nell'uno e nell'altro caso, sullo sfondo e neppure dietro le quinte c'è l'Occidente : non il nostro Europeo — che pure ha le sue pecche — ma quello atlantista. Alla fine, il rischio è quello di trovarci coinvolti in un'altra guerra che non è la nostra, insieme all'essere sommersi in casa nostra da sacche diffuse di antisemitismo che confondono il sionismo di Israele con gli ebrei. Certo la questione è ben più complessa e con diversi risvolti; ma l'effetto domino degli ultimi eventi non è da sottovalutare.

L'invasione dell'Ucraina è una barbarie. E quella del Libano?

Se la Russia invade l'Ucraina, allora per i nostri media e la nostra politica la barbarie è in atto, dobbiamo sentirci tutti ucraini, difendere gli aggrediti, imporre sanzioni e armare Zelensky.
Se invece Israele invade il Libano (dopo avere massacrato decine di migliaia di donne e bambini nella striscia di Gaza) allora si tratta di una “legittima manovra difensiva”.
Nessuno di noi deve sentirsi libanese. Nessuno deve chiedere sanzioni, nessuno deve armare il Libano, Stato sovrano aggredito.
Non siamo solo alla totale incoerenza. Siamo alla totale indecenza.

Israele può compiere qualsiasi nefandezza grazie al sostegno incondizionato del cosiddetto "Occidente", cioè della superpotenza a stelle e strisce e dei suoi burattini europei.
Tra l’altro gli Usa pagano interamente l’ingentisssimo costo annuale degli armamenti israeliani. Senza la superpotenza del dollaro, Israele forse nemmeno esisterebbe.

Il Summum Bonum di Cicerone e il più grande comandamento

Nella nostra traduzione da OnePeterFive
Il Summum Bonum di Cicerone e il più grande comandamento
   
Attraverso la filosofia, la nostra ricerca razionale è portata idealmente a un appropriato livello culturale che ci consente di accettare la rivelazione nei Vangeli. La Praeparatio evangelica è una dottrina della Chiesa primitiva, secondo la quale Dio, prima della pienezza della rivelazione nel Suo Figlio, aveva già coltivato il terreno, per così dire, per l'Incarnazione, sviluppando una cultura filosofica che sarebbe stata aperta alla rivelazione di Gesù Cristo. [1]

45 anni prima della nascita di Cristo, Cicerone, oratore, statista e filosofo romano, scrisse un libro intitolato De Finibus Bonorum et Malorum (Sui fini del bene e del male). La questione centrale di questo libro è un'esplorazione della natura del summum bonum, cioè il sommo bene. Il sommo bene è un valore ultimo nella vita, un telos finale oltre il quale non c'è ulteriore aspirazione, che organizza tutti i modelli convenzionali di condotta corretta. Ciò che è giusto è ciò che conduce a questo fine ultimo, e ciò che è sbagliato lo mina. Non usiamo il sommo bene come mezzo per un altro fine, ma lo apprezziamo di per sé. [2]

Il grande paradosso del monachesimo medievale La solitudine porta alla comunità e la comunità alla solitudine.

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis la seconda parte del testo [qui] sulle espressioni poetiche spirituali intellettuali del medioevo. Mentre nei primi secoli si valutava l’opportunità di studiare greci e latini, il medioevo rifulse, tra l'altro, per la scelta nei monasteri di approfondire le scienze e i classici... Precedenti sul monachesimo qui - qui - qui - qui - qui - qui.

Il grande paradosso del monachesimo medievale 
La solitudine porta alla comunità e la comunità alla solitudine. 

Il monachesimo era così centrale nella cultura medievale che studiare l'uno senza l'altro è semplicemente impossibile. 
Le conquiste spirituali, architettoniche, agricole, intellettuali e artistiche del Medioevo erano inseparabili dalle vite di uomini e donne di tutta Europa che scelsero di non possedere nulla, rinunciare alla propria volontà, sottomettere la carne, esaltare lo spirito e donarsi interamente a Dio. 
Cercarono di costruire per sé stessi un mondo pacifico, appartato e santificante di preghiera, studio e lavoro manuale. Così facendo, costruirono un'intera civiltà.


Questa è una situazione in cui le immagini raccontano una storia che non è possibile esprimere a parole. 
(Diritti d'autore dell'immagine (clicca per ingrandire) Oxford University Press.) 

Questa è una mappa dei monasteri che esistevano in un periodo corrispondente più o meno all'Alto Medioevo (1000-1300 d.C.). È sorprendente anche tenendo conto che a quel tempo la densità di popolazione era forse un decimo di quella attuale.

Tuttavia, date un'occhiata attenta alla legenda: questa mappa include solo istituzioni associate al cambiamento rispetto al consolidato modello benedettino di monachesimo. In altre parole, identifica centri di riforma benedettina e case appartenenti ai nuovi ordini (vale a dire, domenicani e francescani, noti come ordini mendicanti, e premostratensi, che tecnicamente erano canonici regolari piuttosto che monaci). Se la mappa avesse punti per tutti i tipi di istituzioni monastiche, apparirebbe molto diversa: secondo una stima, in Europa, durante questo periodo, c'erano ben oltre diecimila monasteri.