Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 24 giugno 2024

Sapiente articolata critica di Mons. Athanasius Schneider a Fiducia supplicans

Nella nostra traduzione da Crisis Magazine la sapiente articolata critica di Mons. Athanasius Schneider a Fiducia supplicans. Qui l'indice dei precedenti.

Fiducia Supplicans non è un atto di autentica cura pastorale, né di vera carità. 
Propone benedizioni che sono un vero e proprio scandalo

Il Documento Fiducia Supplicans, emanato dal Dicastero per la Dottrina della Fede il 18 dicembre 2023 e approvato da Papa Francesco, circa la possibilità di concedere benedizioni “semplici”, “spontanee”, “brevi” e “non liturgiche” alle coppie che convivono in stato di adulterio o in relazioni omosessuali, colpisce profondamente e negativamente sia la Chiesa cattolica universale, che le singole comunità cattoliche.

1. Il vero significato della benedizione.
L’autorizzazione a “benedire” unioni omosessuali o adulterine non esprime una cura autenticamente “pastorale”, perché tale “benedizione” non è in realtà una “benedizione” nel vero senso biblico. La vera benedizione può avvenire solo quando coloro che la chiedono sono pronti ad accettare l’insegnamento della Chiesa in ordine a ciò per cui chiedono la benedizione e, se così non è, sono disposti a pentirsi e a vivere secondo l’insegnamento della Chiesa. Coloro che si sono volontariamente allontanati dai comandamenti di Dio e conducono una vita a Lui sgradita, Lo offendono, rifiutano consapevolmente la Sua grazia e non possono ricevere efficacemente la benedizione di Dio senza prima pentirsi di uno stile di vita peccaminoso.

domenica 23 giugno 2024

Verso nuove consacrazioni episcopali nella FSSPX. La lettera che prepara i fedeli: “I media si scateneranno”

Non è la prima volta che se ne parla, ma ormai i tempi sembrerebbero maturi.
Verso nuove consacrazioni episcopali nella FSSPX. 
La lettera che prepara i fedeli: “I media si scateneranno” 

Nell’ultima Lettera agli Amici e Benefattori del Distretto francese dalla FSSPX, il superiore don Benoît de Jorna ribadisce che le contingenze spingono sempre più verso nuove consacrazioni episcopali sulla linea dell’operazione sopravvivenza attuata nel 1988:
“Avremo presto bisogno di forze per affrontare l’evento ecclesiale che comincia a prendere forma: delle consacrazioni per dare degli assistenti, che un giorno diventeranno i loro sostituti, ai vescovi fatti da mons. Lefebvre nel 1988.
[…] Quando una tale decisione verrà annunciata dal Superiore Generale, dobbiamo aspettarci uno scoppio mediatico contro i “fondamentalisti”, i “ribelli”, gli “scismatici”, i “disobbedienti”, e così via. In quel momento dovremo affrontare contraddizioni, insulti, disprezzo, rifiuti, forse anche rotture con persone vicine.
[…] La virtù della forza ci sarà molto necessaria in questa occasione cruciale, e dobbiamo, attraverso di essa, dimostrare la nostra assoluta fedeltà all’integrità della fede cattolica, alla vera Tradizione della Chiesa, a Nostro Signore Gesù Cristo Re delle persone, delle famiglie e delle società, nonché alla Fraternità San Pio X, arca di salvezza innalzata dalla Provvidenza in mezzo al diluvio che rischia di travolgere la Chiesa e la civiltà”. - Fonte

Domenica quinta dopo la Pentecoste

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, nell'ottica del valore maieutico della ripetizione per l'assimilazione sempre più profonda dei misteri pregati e contemplati. I frutti maturano nella ripetizione e nell'abitudine. Col richiamo alla necessità della continuità del prendersi cura: cultura deriva dal contesto agricolo e indica ciò che deve essere prodotto curato e amato costantemente e ripetutamente. L'atto spirituale non si esaurisce nell'essere compreso una sola volta: approfondito, sollecita nutre e trasfigura. Cogliamo in controluce la bellezza e l'insistente qualità dell'eternità sempre identica ed è la pratica costante che produce frutti. Per questo repetita iuvant... Domenica quinta dopo la Pentecoste

Intróitus
Ap. 5, 9-10 - Redemísti nos, Dómine, in sánguine tuo, ex omni tribu, et lingua, et pópulo, et natióne: et fecísti nos Deo nostro regnum.
Ps. 88, 2 - Misericórdias Dómini in aetérnum cantábo: in generatiónem et generatiónem annuntiábo veritátem tuam in ore meo. - Glória Patri
Ap. 5, 9-10 - Redemísti nos, Dómine…
Introito
Apoc. 5, 9-10 - O Signore, ci hai redendo col tuo Sangue, noi di ogni tribú, e lingua, e popolo, e nazione: e hai fatto di noi un regno pel nostro Dio.
Sal. 88, 2 - Le misericordie del Signore vanterò in eterno: di generazione in generazione la mia bocca annunzierà la tua verità.
Gloria al Padre…
Apoc. 5, 9-10 - O Signore, ci hai redento…

All'Ufficio.
La Chiesa ha iniziato questa notte la lettura del secondo libro dei Re, che comincia con il racconto della infelice morte di Saul e dell'avvento di David al trono d'Israele. L'esaltazione del figlio di Iesse segna il punto culminante della vita profetica dell'antico popolo; in lui Dio trova il suo servo fedele (Sal 88,21), e lo avrebbe mostrato al mondo come la più completa figura del Messia venturo. Un giuramento divino garantiva al nuovo re l'avvenire della sua stirpe; il suo trono doveva essere eterno (ivi 36-38), poiché doveva diventare un giorno il trono di colui che sarebbe stato chiamato Figlio dell'Altissimo senza cessare di avere David per padre (Lc 1,32).

sabato 22 giugno 2024

Il Papa può cacciare Viganò ma non il malessere che esprime. È la censura che spacca la Chiesa

Sono testarda e ho trascritto di sana pianta l'articolo di Borgonovo su La Verità di oggi, citato qui. Chi è onesto intellettualmente legge la realtà al di fuori da gabbie ideologiche e dunque si tratta di un'ottima analisi. Dato il contesto è ovvio venga privilegiato l'aspetto politico rispetto a quello teologico/pastorale che, pure, non è mancato del tutto ma c'è molto da integrare. Non faccio commenti ora; ma mi riprometto di formularli insieme alle dovute confutazioni all'articolo de Il Sussidiario pure citato nel link supra. Le due facce della medaglia... Qui l'indice dei precedenti e correlati

Il Papa può cacciare Viganò ma non il malessere
che esprime. È la censura che spacca la Chiesa

È facile immaginare che ieri in molti, più dentro Santa Romana Chiesa che fuori, abbiano gioito leggendo la notizia del procedimento avviato nei confronti di Mons. Carlo Maria Viganò, sul quale grava l'ombra pesante dello scisma. Avranno gioito, sì, tutti coloro che si sono fatti beffe, pure pubblicamente, delle sue idee bollate come complottiste e retrograde: tutti coloro i quali ritengono che la Chiesa debba aprirsi e progredire, facendo piazza pulita di personaggi imbarazzanti che vaneggiano di immigrazionismo e Nuovo Ordine Mondiale. Il problema, però, è che ci si può anche liberare di Viganò, ma è un filo più difficile liberarsi delle sue idee.

Di sicuro il Monsignore non ha fatto nulla per nascondere il suo pensiero o per celare le sue pesanti critiche all'attuale Pontefice. Con tutta probabilità sapeva di esporsi alle accuse che poi, in effetti, le gerarchie gli hanno rivolto. Si è messo, insomma, nella condizione di farsi giudicare ed eventualmente censurare e sanzionare, cosa che altre figure hanno accuratamente evitato di fare negli anni. E, infatti, il processo a cui verrà sottoposto è, stando alle carte e alale regole, legittimo e forse anche atteso.

Viganò accusato di scisma / Francesco può cacciare Viganò ma non il malessere che esprime

La vicenda che interessa monsignor Viganò è esemplare, perché ci mostra gli effetti di una concezione astratta della verità, cioè concepita senza carità (andrebbe attribuito alle gerarchie...). Così esordisce Il Sussidiario, di cui riprendo di seguito l'incipit, riservandomi di scrivere un articolo ad hoc, tenuto conto del seguito...
In ogni caso si tratta di un'accusa che, nelle modalità e con lo scalpore destato, pur nelle varie versioni dei media non può non suscitare interrogativi in tutto l'orbe cattolico e non. Inoltre rende  esplicite, per chi è disposto a vederle, molte "incongruenze" dell'attuale pontificato e suoi turiferari. 
Notevole e ben costruito l'articolo odierno di Borgonovo su La Verità, mentre quelli di regime sottopongono l'Arcivescovo ad una vera e propria gogna mediatica.
Ho comprato La Verità di oggi perché il contenuto on line è leggibile solo per gli abbonati. Più tardi pubblicherò l'articolo integrale (cliccare sull'immagine per ingrandirla). 
Qui l'indice degli articoli e interventi precedenti e correlati

Viganò accusato di scisma / Francesco può cacciare Viganò ma non il malessere che esprime

La vicenda che interessa monsignor Viganò, ex nunzio apostolico della Santa Sede negli Stati Uniti d’America, presenta – oltre che chiari spunti di cronaca ecclesiastica – anche diversi margini di esemplarità. Prima è però importante circoscrivere i fatti. Il Dicastero per la dottrina della fede ha convocato Carlo Maria Viganò a Roma, affinché possa “prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è accusato (affermazioni pubbliche dalle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa cattolica: negazione della legittimità di papa Francesco, rottura della comunione con Lui e rifiuto del Concilio Vaticano II)”. 
Viganò ha rifiutato di comparire davanti al tribunale del Papa, asserendo che “la formulazione stessa dei capi d’accusa conferma le tesi che ho più e più volte sostenuto nei miei interventi. Non è un caso che l’accusa nei miei confronti riguardi la messa in discussione della legittimità di Jorge Mario Bergoglio e il rifiuto del Vaticano II: il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana ‘chiesa sinodale’ è necessaria metastasi”. [...] - Fonte

Comunicato di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Comunicato
di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

21 giungo 2024

La notizia diffusa da alcuni media secondo cui mi sarei presentato ieri, giovedì 20 Giugno, al Palazzo del Sant’Uffizio come intimatomi dal Decreto del Dicastero per la Dottrina della Fede è destituita di ogni fondamento. È totalmente falsa.

La rivista dei Gesuiti America, braccio mediatico della Compagnia di Gesù negli Stati Uniti e megafono della “chiesa della misericordia” del Gesuita Bergoglio ha bruciato le tappe, quando ancora Vatican News (qui) era totalmente all’oscuro del Decreto inviatomi l’11 Giugno, solo con una semplice email, senza rispettare quelle formalità necessarie alla validità della comunicazione di un Decreto, e che io stesso ho pubblicato su X due ore prima dell’incontro previsto al Dicastero. Anche se tutti gli elementi erano chiaramente indicati nel mio comunicato, le illazioni e le speculazioni hanno avuto la precedenza, in tipico stile gesuitico.

La fretta è cattiva consigliera. Pertanto l’articolo di Gerard O’Connell Archbishop Viganò charged with schism by the Vatican apparso ieri su America (qui) sembra essere stato scritto ancor prima che io rendessi di pubblico dominio il documento vaticano. Ciò rivela la stretta contiguità fra l’apparato vaticano e la rivista America e conferma una ben precisa strategia, volta a liquidare il mio processo con una condanna già decisa da Bergoglio e dal suo zelante collaboratore Tucho Fernández [qui - qui - qui - qui - qui - qui], autore dello scandaloso libello pornografico La Pasion mistica. Espiritualidad y Sensualidad, oltre che di Saname con tu boca. El arte de besar. [quiqui]

Quattro considerazioni sul caso di mons. Carlo Maria Viganò

Ricevo via mail e volentieri condivido l'interessante commento di Aurelio Porfiri sul caso Viganò che, tra l'altro, afferma: "L’apostasia che stiamo vivendo non è molto diversa da quella dei Vescovi che giurarono fedeltà a Enrico VIII pur di non perdere rendite e benefici: la differenza è che oggi l’atto di obbedienza è richiesto verso Bergoglio, il Concilio Vaticano II, il Novus Ordo, la “chiesa sinodale”, la Pachamama". Richiamo l'attenzione di chi legge sulla mia nota riguardante fondamentali precisazioni nei confronti del Concilio  e del nostro comportamento al riguardo.

Quattro considerazioni sul caso di mons. Carlo Maria Viganò
Aurelio Porfiri

In molti stiamo seguendo la situazione che coinvolge mons. Carlo Maria Viganò, arcivescovo Italiano a processo da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede con la pesante accusa di scisma.

Devo premettere che in passato ho avuto un rapporto molto cordiale con mons. Viganò di cui ho anche favorito la pubblicazione di alcuni libri. Poi purtroppo, non per mia scelta, il rapporto si è diradato, ma voglio naturalmente conservare quella buona memoria conseguente ai nostri scambi di e mail di qualche anno fa.

Quindi le mie considerazioni vogliono essere uno sguardo imparziale sulla situazione che si è venuta a creare.
  1. 1. Non credo che l’attenzione vaticana sia una grande sorpresa per mons. Viganò. Del resto le sue posizioni, dimostrate anche dalla risposta da lui diffusa, testimoniano di una radicalità nelle sue posizioni che difficilmente potrebbe favorire una riconciliazione con la Santa Sede, una riconciliazione che allo stato attuale lui non sembra cercare particolarmente.
  2. Nella sua Dichiarazione recente viene fatto un riferimento a mons. Marcel Lefebvre. È un riferimento interessante. Dice mons. Viganò:

venerdì 21 giugno 2024

Uniti nella preghiera per la salvaguardia della Messa dei secoli

Indice degli articoli sulla Traditionis custodes e successive restrizioni.
Uniti nella preghiera per la salvaguardia della Messa dei secoli

Carissimi amici
i nemici della santa Chiesa in Vaticano stanno cercando di bloccare la Messa Vetus Ordo [qui] per renderla "illegale" con il solito sistema dell'obbedienza ad un ordine ingiusto con la minaccia dello scisma o separazione dalla vera chiesa che sarebbe quella che impartisce ordini contrari alla Verità e alla Vera Fede! 
Preghiamo perché questo perverso progetto non vada a buon fine e soprattutto perché i pastori fedeli alla Verità abbiano il coraggio di combattere per difenderla dai lupi travestiti da agnelli che si aggirano nella nostra amatissima Chiesa! 
E non temano di essere accusati come eretici e Considerato l'aspetto luciferino dell'attacco che sembra voglia essere perpetrato proprio il 16 luglio nel giorno della festa della Madonna del Carmelo, anniversario del triste documento in forma di motu proprio Traditionis Custodes, abbiamo pensato a una "crociata di preghiera" rivolta proprio alla nostra Madre Amatissima a partire già da ora affinché scompigli i piani dei nemici della Fede e della Liturgia. 
Ognuno La invochi come meglio crede ma suggeriamo, come preghiera conclusiva di ogni giorno di questa battaglia, l'Augusta Regina. 

Arciv. Chaput / Sul potere dei senza potere

Nella nostra traduzione da What We Need Now, uno scritto da Charles Chaput, arcivescovo emerito di Philadelphia. Precedenti qui - qui - qui - qui - qui - qui.

Sul potere dei senza potere

Partiamo da un fatto semplice: il peccato più antico e permanente dell’uomo è l’idolatria. E se la storia umana ci insegna qualcosa, è che l’idolatria ha un vestiario infinito di travestimenti e un numero infinito di vittime. Nel nostro tempo, l’idolo di turno è lo Stato, che si presenta con i paramenti liturgici della scienza.

Il Terzo Reich ha praticato l’eutanasia su circa 300.000 disabili mentali e fisici. Poi ha ucciso altri 6 milioni di ebrei, zingari, emarginati sociali e prigionieri politici in nome della superiorità della razza ariana. Gli eredi politici di Karl Marx (Lenin, Stalin, Mao, Pol Pot e altri) hanno ucciso 25 milioni di persone nel blocco sovietico, 40 milioni in Cina, 2 milioni in una nazione di soli 7 milioni in Cambogia e altri milioni altrove, il tutto per creare un nuovo mondo e far ripartire la storia dall'”anno zero”, ripulita da ogni memoria del passato e basata su un modello di uomo padrone di sé stesso e di umanità come vero e unico dio.

"La Messa cattolica. Passi per ripristinare la centralità di Dio nella liturgia"

Nonostante le voci minacciose di "soluzione finale" (vedi), resistiamo e rafforziamo preghiera e riflessione sulla preziosa realtà della nostra Liturgia. Il testo ripreso di seguito è tratto da "La Messa cattolica. Passi per ripristinare la centralità di Dio nella liturgia" di Athanasius Schneider Capitolo IV "La Messa è un Sacrificio". Qui l'indice degli articoli sulle recenti progressive restrizioni e relative riflessioni.

La Messa è un sacrificio. 
Da: "La Messa cattolica. Passi per ripristinare la centralità di Dio nella liturgia" 
Athanasius Schneider

La santa Messa è il Sacramentum Crucis, questa è la definizione essenziale della Messa. Se la santa Messa è il Sacramentum Crucis, dobbiamo vedere cosa è il sacramento.

Il sacramento è un segno percepibile ai sensi che indica, e produce indicando, la realtà a cui si riferisce. In questo modo, le due specie separate, pane e vino, indicano la realtà della separazione del Corpo e del Sangue di Cristo sulla Croce, cioè indicano la realtà dell'atto del sacrificio della Croce. Indicando questa realtà, i segni sacramentali producono – come dicono i teologi – questa realtà in modo sacramentale.

La santa Messa è la forma sacramentale del sacrificio del Golgota. Possiamo anche dire che la santa Messa è la presenza reale del sacrificio del Golgota, la presenza reale del corpo immolato e del sangue versato di Cristo.
Questo atto di sacrificio è il più grande atto avvenuto e che mai avverrà nella storia umana. Il sacrificio, in senso biblico, è l'atto più grande di amore e questo atto è stato fatto non semplicemente da un uomo, ma dal Dio-uomo.
A causa dell'unione ipostatica, questo atto del sacrificio della Croce, un atto primariamente interiore, ma allo stesso tempo anche un atto visibile, è stato compiuto dalla seconda persona della Santissima Trinità, questo atto va ascritto alla persona e non alla natura, e quindi ascritto alla persona Divina di Gesù Cristo.

giovedì 20 giugno 2024

Mons. Carlo Maria Viganò / Attendite a falsis prophetis

Qui l'indice degli interventi precedenti e collegati.
Mons. Carlo Maria Viganò 
Attendite a falsis prophetis

Comunicato a proposito dell'avvio del processo penale extragiudiziale per delitto di scisma
(Art. 2 SST; can. 1364 CIC)

Il Dicastero per la Dottrina della Fede mi ha comunicato, con una semplice email, l’avvio di un processo penale extragiudiziale nei miei confronti, con l’accusa di essere incorso nel delitto di scisma e contestandomi di aver negato la legittimità di «Papa Francesco», di aver rotto la comunione «con Lui» e di aver rifiutato il Concilio Vaticano II. Mi si convoca al Palazzo del Sant’Uffizio il 20 Giugno, in persona o rappresentato da un Avvocato. Presumo che anche la condanna sia già pronta, visto il processo extragiudiziale.

Considero le accuse rivolte nei miei riguardi come un motivo di onore. Credo che la formulazione stessa dei capi d’accusa confermi le tesi che ho più e più volte sostenuto nei miei interventi. Non è un caso che l’accusa nei miei confronti riguardi la messa in discussione della legittimità di Jorge Mario Bergoglio e il rifiuto del Vaticano II: il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi.

Il Dicastero per il Culto Divino dice no al Vetus Ordo in cattedrale

Nell'articolo che segue, pur dai chiari accenti conservatori, emerge tutta l'ostinata avversione per la Liturgia antica e la mens inesorabilmente conciliarista delle gerarchie vaticane, che ribadisce ad nauseam la falsità del rito riformato come unica espressione dell' "unica lex orandi"... Ecco spiegate anche le voci di ulteriori provvedimenti demolitori (qui).

Il Dicastero per il Culto Divino dice no al Vetus Ordo in cattedrale

Negli scorsi mesi l'Arcivescovo di Melbourne, S.E.R. Mons. Peter Andrew Comensoli ha inviato al Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti una richiesta di un decreto, come previsto dal Motu Proprio Traditionis Custodes, che autorizzasse la celebrazione eucaristica con il Missale Romanum del 1962 in diversi luoghi dell'Arcidiocesi.

La risposta del Segretario del Dicastero, Mons. Vittorio Francesco Viola, è emblematica e spiega chiaramente qual è il fine del Motu Proprio Traditionis Custodes, documento che ha creato molta divisione all'interno della Chiesa Cattolica. Piuttosto che unire, infatti, si è scelto di procedere esacerbando le posizioni di chi interpreta in malo modo il Concilio Vaticano II e di chi addirittura lo disconosce. È sorprendente come Viola, formato alla scuola dell'Aventino, citi il Cerimoniale dei Vescovi per ribadire come "la manifestazione preminente della Chiesa locale (...) quando il Vescovo, come sommo sacerdote del suo gregge, celebra l'Eucaristia e in particolare quando celebra nella Cattedrale, circondato dal suo collegio di presbiteri e dai suoi ministri, e con la piena e attiva partecipazione di tutto il popolo santo di Dio". Per fortuna, ogni tanto, qualcuno se ne ricorda. Il problema è che questo viene utilizzato per dire che la Messa antica non si può celebrare in cattedrale proprio perchè la celebrazione del vescovo deve essere esemplare. C'è da chiedersi: quindi, quando i vescovi celebrano secondo un rito non meglio precisato che vorrebbe scimmiottare quello di San Paolo VI, nessuno si scandalizza? Quando ci sono vescovi che commettono abusi liturgici e promuovo la sciatteria, nessuno osa scrivere due righe?

Perché gli studenti universitari si convertono al cattolicesimo?

Ci soffermiamo su una notizia confortevole.
Perché gli studenti universitari si convertono al cattolicesimo?
di Francis Slobodnik

Per molto tempo, le università pubbliche sono state il luogo in cui gli studenti hanno perso la loro fede. La pressione dei professori laici, la promiscuità sessuale e le idee liberal [progressiste, ndr] erano sufficienti a far sì che giovani impressionabili mettessero in discussione le loro convinzioni.
Vivendo al di fuori delle influenze tradizionali, studenti indipendenti sono stati incoraggiati a scartare la religione come restrittiva e antiquata.
Inoltre, la pastorale cattolica nei campus spesso sosteneva i guerrieri della giustizia sociale, la cattiva liturgia e le cause liberal. La crisi della Chiesa ha diffuso confusione e incertezza.
Tutto sembra cospirare contro il mantenimento della fede nel campus. Così, è quasi diventato un rito di passaggio per innumerevoli studenti cattolici quello di perdere la fede all'università.
Tuttavia, ci sono segnali incoraggianti di cambiamento. Durante la Pasqua, nella zona in cui vivo, sono accaduti due eventi molto significativi.

mercoledì 19 giugno 2024

Papa Francesco approva un nuovo documento che eleva l’ecumenismo e la sinodalità al di sopra del primato papale

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews. Il nuovo "documento di studio" del Dicastero vaticano per la promozione dell'unità dei cristiani [qui] sottolinea un intimo legame tra primato papale e sinodalità, sostenendo il decentramento, garantendo maggiore autorità a livello regionale e rafforzando al tempo stesso l'ecumenismo. Si tratta del falso ecumenismo conciliare (vedi). In estrema sintesi, storicismo e totale calamento di braghe: fine de La Catholica, nel senso di universale. Qui l'indice degli articoli sul tema. Alcuni precedenti significativi qui - qui - qui.

Papa Francesco approva un nuovo documento che eleva 
l’ecumenismo e la sinodalità al di sopra del primato papale

Il Vaticano ha presentato un documento fondamentale sul papato, che contiene numerosi appelli a modificare radicalmente la comprensione della pratica del primato e dell’autorità papale al fine di incentivare l’ecumenismo e la sinodalità.

Intitolato “Il Vescovo di Roma. Primato e sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all'Enciclica Ut unum sint”, il testo è stato presentato in una conferenza stampa a Roma, il 13 giugno.

Presentato come “il primo documento che riassume l’intero dibattito ecumenico sul servizio del primato nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II”, il documento è il frutto di quasi quattro anni di “lavoro veramente ecumenico e sinodale”. Il testo presenta i risultati di un percorso avviato dal Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (DPCU) nel 2020, nel 25° anniversario della Ut Unum Sint.

Lo Stato moderno diventerà molto religioso

Nella nostra traduzione da The European conservative. Se l'impresa kerigmatica della Chiesa si ritira dall'arena pubblica, o ne viene esclusa da un movimento politico di apostasia, ciò ha diversi effetti dannosi dal punto di vista cristiano. In primo luogo, la Chiesa si atrofizza, non potendo compiere la propria missione, e tenta sempre più di giustificare la propria esistenza presentandosi come un club impegnato solo in questioni temporali, all’interno della giurisdizione di uno Stato sempre più antireligioso... Gli esseri umani adoreranno sempre e quell’impulso all’adorazione troverà sempre espressione a livello politico. O, quindi, il governo appoggerà e salvaguarderà concezioni di religiosità che sono caotiche e idolatriche, e quindi corrosive e immorali, oppure appoggerà una religiosità che si traduce in un'autentica unità morale dei membri dello Stato. Precedenti interessanti qui - qui. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Lo Stato moderno diventerà molto religioso

Il caso che segue presuppone diverse ipotesi, con le quali si può o meno essere d'accordo, ma è necessario dichiararle fin dall'inizio per motivi di chiarezza.

Dò per scontato che la natura umana esista. Non siamo esseri che si creano da soli e non possiamo nemmeno cambiare la nostra natura. Possiamo deformare la nostra natura, mutilarla e allontanarci dalle sue leggi in innumerevoli modi che come civiltà stiamo attualmente esplorando con grande impegno, ma ciò significa fare violenza alla nostra natura, non cambiarla. Tale visione implica che esista effettivamente una legge della natura umana, con la quale possiamo cercare di allineare le nostre vite nel perseguimento della prosperità – o addirittura del tutto volontariamente possiamo discostarci da quella legge. I modi in cui possiamo allinearci a quella legge sono diversi e dinamici, ma tale dinamismo ne presuppone il riconoscimento. Considero inoltre come un dato di fatto che la vita politica – con questo intendo l’ordinamento morale o pratico della nostra vita comunitaria, e la sua regolamentazione attraverso la leadership e la legislazione positiva – sia propria della natura umana. Come persone individuali, emergiamo e manteniamo naturalmente persone aziendali.

Il regime di Kiev: menzogne, persecuzioni e terrorismo in odio alla Russia

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina. 

Il regime di Kiev:
menzogne, persecuzioni e terrorismo in odio alla Russia


Lo spettro della menzogna. Tutti, o quasi, i poteri statali, sovranazionali, finanziari, mediatici, lobbistici si sono coalizzati nel mantenere un regime basato sulle menzogne. Tra le altre, spicca quella che impone alle pubbliche opinioni la narrazione secondo cui sia stata la Russia a provocare la guerra con l’Ucraina e il cosiddetto Occidente, facendo datare la crisi a partire dal 24 febbraio 2022, giorno in cui le forze della Federazione Russa entrarono in Ucraina.
È una falsificazione, perché il conflitto armato iniziò ben prima, con il golpe di Maidan nel febbraio 2014, quando il legittimo presidente ucraino Viktor Janukovyč, moderatamente filorusso, venne defenestrato da un sanguinoso colpo di stato finanziato da agenzie statunitensi e da alcune organizzazioni non governative facenti parte della galassia eversiva di George Soros (se ne è vantato lo stesso “filantropo” in una intervista alla CNN).

martedì 18 giugno 2024

Papa Francesco dice a importanti comici pro-aborto che le loro battute “fanno sorridere Dio”

Non si riesce a stargli dietro. Alla vigilia del G7 – dove colui che dovrebbe essere il Vicario di Cristo ha rivestito la funzione del politicante (vedi) e non del pastore tra i grandi del mondo –, Bergoglio riceve in udienza i comici pro-aborto, dicendo che le loro battute “fanno sorridere Dio”. Leggete, nella nostra traduzione da Lifesitenews. Qui l'indice degli articoli sulle ambiguità di Bergoglio e le lobby gay,

Papa Francesco dice a importanti comici pro-aborto
che le loro battute “fanno sorridere Dio”


CITTÀ DEL VATICANO – Papa Francesco ha incontrato comici di spicco, tra cui Stephen Colbert, Whoopi Goldberg e Jimmy Fallon, pro-aborto, e ha detto loro che le loro battute “fanno sorridere Dio” qui.

Venerdì mattina, Franceco ha ricevuto circa 100 comici provenienti da 15 paesi per un'udienza privata, tra cui Stephen Colbert, Jimmy Fallon, Whoopi Goldberg, Conan O'Brien e Chris Rock. All'evento era presente anche l'eterodosso padre James Martin [alcuni dei precedenti: quiqui - qui - qui], già soprannominato il “cappellano” del volgare e di sinistra “The Colbert Report” di Stephen Colbert.
Nel suo discorso, nella sala piena di comici famosi, Francesco ha detto: “Guardo con stima a voi artisti che vi esprimete con il linguaggio della comicità, dell'umorismo, dell'ironia. Quanta saggezza c’è!”; aggiungendo: “Tra tutti i professionisti che lavorano in televisione, nel cinema, in teatro, nella carta stampata, con le canzoni, sui social, voi siete tra i più amati, cercati, applauditi. Sicuramente perché siete bravi; ma c’è anche un altro motivo: voi avete e coltivate il dono di far ridere.”.

Urgente. Riprendono le persecuzioni del Vaticano contro la Messa tridentina

Leggo e traduco da Rorate caeli col raccapriccio all'ennesima potenza rispetto a quello dei precedenti annunci riguardanti Traditionis custodes. Qui l'indice degli articoli con tutti i riferimenti.

Riprendono le persecuzioni del Vaticano contro la Messa tridentina

Manifestazione a Quimper
 (Francia, 16 giugno)
Cari lettori,
Una volta ancora, come già due volte in passato (dapprima sulla repressione contro i francescani dell'Immacolata qui, e Traditionis Custodes qui) siamo spiacenti di essere i portatori voci gravi, pesanti e persistenti provenienti dagli ambienti vicini al cardinale Roche e dai guerrieri liturgici vicini a Casa Santa Marta a Roma.

Sta per essere posto in essere il tentativo di rendere operante al più presto un documento vaticano con una soluzione restrittiva, radicale e definitiva per vietare la Messa latina tradizionale. Gli stessi ideologi che hanno imposto la Traditionis Custodes e la sua attuazione, ancora frustrati dall'evidenza di risultati non abbastanza rapidi, soprattutto negli Stati Uniti e in Francia, vogliono vietarla e abolirla ovunque e immediatamente. Vogliono farlo mentre Francesco è ancora al potere. Vogliono rendere il provvedimento il più ampio, definitivo e irreversibile possibile.
Queste voci provengono dalle fonti più credibili,* in diversi continenti, e vi esortiamo a prenderle il più seriamente possibile e a fare il possibile nella vostra posizione, come laici, sacerdoti, vescovi, cardinali, religiosi e religiose, per evitare che il divieto diventi una misura concreta.

lunedì 17 giugno 2024

Indice articoli su “Il Vescovo di Roma. Primato e Sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sint”

Indice articoli su : “Il Vescovo di Roma. Primato e Sinodalità
nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sint
Alcuni precedenti significativi:

Bergoglio è il curatore fallimentare di un disegno diabolico pianificato oltre Sessant’anni fa

Qui l'indice degli interventi precedenti e collegati. Indice sul nuovo documento sul primato petrino. Alcuni precedenti sul blog qui - qui.
L'Arcivescovo Carlo Maria Viganò su X
Bergoglio è il curatore fallimentare di un disegno diabolico pianificato oltre Sessant’anni fa.

Il Documento di Studio del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani “Il Vescovo di Roma. Primato e Sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sintqui è la coerente applicazione delle premesse eversive poste dal Vaticano II e dai “papi conciliari”:
  • La Messa è stata adulterata sulla falsariga della Cena protestante;
  • il sacerdote è diventato il “presidente” di un’assemblea;
  • ai Vescovi è stata sottratta autorità dalle Conferenze episcopali e dal Sinodo, che se ne sono appropriate in nome della Collegialità;
  • ora il Papa deve diventare il “primus inter pares” delle sette cristiane, deve tradire il mandato affidato da Cristo a Pietro e ai suoi successori e abdicare al ruolo di Vicario di Cristo.
La setta bergogliana si appresta a raggiungere le altre comunità scismatiche ed eretiche, dopo averne abbracciato gli errori. Si va insomma già delineando il futuro capo della nuova Religione dell’Umanità voluta dall’élite massonica del Nuovo Ordine Mondiale.
Questo piano ha richiesto decenni di preparazione e ha usato la Rinuncia di Benedetto XVI come ulteriore elemento demolitore del Papato, in vista dell’azione distruttrice del Gesuita Argentino.
Il tradimento parte dal vertice dell’istituzione, e non è iniziato con Bergoglio: questo Documento di studio è nient’altro che la riproposizione di ciò che Giovanni Paolo II auspicava nell’Enciclica Ut unum sint, che a sua volta si rifà al Concilio Vaticano II. Il tradimento era già insito nell’ecumenismo, riproposto nel postconcilio negli stessi termini in cui prima era stato condannato.
L’usurpatore Bergoglio usa il potere del Papato per screditarlo, umiliarlo e stravolgerlo definitivamente nella sua immutabile essenza voluta da Cristo stesso. E senza cambiare ufficialmente (dottrinalmente) l’istituzione monarchica della Chiesa, di fatto (pastoralmente) Bergoglio la stravolge facendola diventare un’istituzione sinodale solo apparentemente democratica in cui la deep church è alleata del deep state nell’instaurazione della dittatura anticristica del Nuovo Ordine Mondiale. Bergoglio ha usurpato il Papato con l’intento perverso di distruggere quel che restava della Chiesa Cattolica: per mutare geneticamente il Papato in modo da asservirlo totalmente all’ideologia globalista. Bergoglio abusa del potere supremo nella Chiesa per demolire la Chiesa, esattamente come nella sfera civile altri eversori abusano della loro autorità per cancellare la sovranità e l’identità stessa dei popoli. La rivoluzione conciliare segue lo stesso schema eversivo che nella sfera civile vediamo applicato sin dalla Rivoluzione francese e che oggi ci è riproposto con il golpe dell’Agenda 2030.
Bergoglio è il curatore fallimentare di un disegno diabolico pianificato oltre Sessant’anni fa.

Università statale cinese rende omaggio al “Grande Saggio” Tommaso d’Aquino a 800 anni dalla sua nascita

Leggo adesso. La notizia è del gennaio scorso; tuttavia la evidenzio di seguito con grande piacere. Oggi come oggi in ambito ecclesiale il pensiero di san Tommaso non è particolarmente diffuso. Potremmo dire che c’è una memoria indiretta legata alla sua eucologia e innografia. Alcuni precedenti interessanti quiqui - qui - qui.

Università statale cinese rende omaggio al “Grande Saggio” Tommaso d’Aquino a 800 anni dalla sua nascita.

Wuhan (Agenzia Fides) – L’Istituto della Filosofia (School of philosophy) dell’Università statale cinese Huazhong University of Science and Technology (HUST), nella città di Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, ospiterà a giugno un solenne atto accademico per rendere omaggio a San Tommaso d’Aquino (1225 – 1274), definito “Gigante della filosofia”, per celebrare gli 800 anni della sua nascita.
Nell’invito, si legge che Tommaso d’Aquino “Occupa una posizione storica importante nella storia della filosofia occidentale; è il più grande maestro di tutte le filosofie. In occasione dell’800° anniversario della nascita del Saggio, e in uno spirito di riverenza” verso l’Aquinate si terrà il V° Forum Nazionale sulla Filosofia Medievale e l’ Assemblea annuale 2024 del Comitato specializzato in Filosofia Medievale dell’Istituto Nazionale della Filosofia.

I quattro pilastri del messianismo americano e il Novus ordo seculorum

Gli Stati Uniti come nazione indispensabile, è parte della religione civile americana, come la guerra è parte della sua missione redentrice. L'evidente parallelismo con Israele. Un articolo di Alistair Crooke sul Ron Paul Institute ha il merito di porre un parallelo tra il messianismo che pervade Israele – anche nella sua componente laica – con quello americano, che non è solo appannaggio della fazione trumpiana, come spesso indicato in via semplicistica.

I quattro pilastri del messianismo americano
e il Novus ordo seculorum

Inutile dilungarsi sul messianismo israeliano – sul quale oltre a Crooke è istruttivo quanto scriveva Yoav Rinon su Haaretz – di interesse invece il saggio richiamato da Crooke, uno scritto di Michael Vlahos dal titolo “Il demone della narrativa sacra americana“.

L’America, culmine della Storia
Saggio impegnativo, che ha come sottotitolo “L’America è una religione consumata dall’apocalisse sempre ricorrente e la guerra è il suo rituale di purificazione”.

domenica 16 giugno 2024

Elezioni europee. Un nuovo “ciclo eroico”?

Qui l'indice dei precedenti.
Un nuovo “ciclo eroico”?
di Julio Loredo

Le elezioni europee dello scorso weekend hanno provocato un vero e proprio terremoto, al punto che il Corriere della Sera ha titolato in prima pagina: “Una nuova Europa”. Pur ammettendo una certa licenza giornalistica, ritengo che il noto quotidiano milanese abbia afferrato il punto centrale: le elezioni hanno ridisegnato il quadro politico, e quindi ideologico, del Vecchio Continente. E tutte le forze in gioco vi si dovranno adeguare, pena l’irrilevanza politica.

Per un analista mediatamente avveduto un tale risultato non arriva a sorpresa. Anzi, più che un fulmine in ciel sereno, il recente terremoto europeo è in realtà l’ultimo tassello di un processo di polarizzazione ideologica già visibile da qualche anno, e sul quale abbiamo più volte parlato.

Domenica quarta dopo la Pentecoste

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, nell'ottica del valore maieutico della ripetizione per l'assimilazione sempre più profonda dei misteri pregati e contemplati. I frutti maturano nella ripetizione e nell'abitudine. Col richiamo alla necessità della continuità del prendersi cura: cultura deriva dal contesto agricolo e indica ciò che deve essere prodotto curato e amato costantemente e ripetutamente. L'atto spirituale non si esaurisce nell'essere compreso una sola volta: approfondito, sollecita nutre e trasfigura. Cogliamo in controluce la bellezza e l'insistente qualità dell'eternità sempre identica ed è la pratica costante che produce frutti. Per questo repetita iuvant...

Domenica quarta dopo la Pentecoste

Intróitus
Ps 26:1; 26:2 - Dóminus illuminátio mea et salus mea, quem timebo? Dóminus defensor vitæ meæ, a quo trepidábo? qui tríbulant me inimíci mei, ipsi infirmáti sunt, et cecidérunt.
Ps 26:3 - Si consístant advérsum me castra: non timébit cor meum.
V. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in sǽcula sæculórum. Amen.
Dóminus illuminátio mea et salus mea, quem timebo? Dóminus defensor vitæ meæ, a quo trepidábo? qui tríbulant me inimíci mei, ipsi infirmáti sunt, et cecidérunt.
Introito
Ps 26:1; 26:2 - Il Signore è mia luce e mia salvezza, chi temerò? Il Signore è baluardo della mia vita, cosa temerò? Quei miei nemici che mi perseguitano, sono essi che vacillano e cadono.
Ps 26:3 - Se anche un esercito si schierasse contro di me: non temerà il mio cuore.
V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo.
R. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Il Signore è mia luce e mia salvezza, chi temerò? Il Signore è baluardo della mia vita, cosa temerò? Questi miei nemici che mi perseguitano, sono essi che vacillano e cadono.

Il Suo Nome
La quarta Domenica dopo la Pentecoste fu per lungo tempo chiamata in Occidente Domenica della Misericordia, perché vi si leggeva una volta il passo di san Luca che inizia con le parole: "Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro". Ma essendo stato questo Vangelo trasferito quindi alla Messa della prima Domenica dopo la Pentecoste, il Vangelo della quinta Domenica passò alla quarta; quello della sesta passò alla quinta, e così di seguito fino alla ventitreesima. Il cambiamento di cui parliamo ebbe luogo solo abbastanza tardi in un certo numero di Chiese [1] e fu universalmente riconosciuto solo nel secolo XVI.

sabato 15 giugno 2024

Diebus Saltem Dominicis – Terza domenica dopo Pentecoste: Vegliate, amici miei

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [qui].

Diebus Saltem Dominicis – Terza domenica
dopo Pentecoste: Vegliate, amici miei


Roma può essere calda durante l'estate. Incandescente e ventilato, una ricetta per il fuoco. Roma aveva registrato 6 grandi incendi nella sua storia. Tuttavia, il 18 luglio del 64 d.C., nei pressi della vasta area delle bighe, il Circo Massimo, scoppiò un incendio. Secondo lo storico antico Tacito (56-120), che in quel periodo si trovava a Roma, il caldo secco e il forte vento alimentarono le fiamme e la città bruciò per sei giorni e 7 notti, distruggendo o danneggiando 10 delle 14 regioni della Città. Gran parte della città aveva edifici in legno, abitazioni alte su molti piani, chiamate insulae. L'acqua spesso non bastava. L'imperatore Nerone, ultimo della stirpe Giulio-Claudia, non era a Roma quando scoppiò il Magnum Incendium, il Grande Incendio. Si trovava nell'odierna Anzio, nella sua villa sul mare. Nerone tornò di corsa a Roma e organizzò soccorsi eccezionali.

venerdì 14 giugno 2024

Una testimonianza di fede e venerazione alla Madre di Dio

Una testimonianza di fede e venerazione alla Madre di Dio.
Dio non incomincia se non per continuare.

Il giorno dopo il 46° pellegrinaggio da Macerata a Loreto si fa ancora più stringente la domanda: “Come è possibile questo”? Di cosa siamo stati testimoni ? Delle 60 mila persone che hanno partecipato ? Della macchina organizzativa che ha affrontato il test di una partenza diversa dallo stadio ? Delle tante persone che ad ogni ora della notte hanno aspettato il lungo fiume di pellegrini diretti alla Santa Casa ? Delle 28.000 persone che hanno seguito la diretta su You Tube ?
La domanda vera è : che cosa accade nell’intimo di ciascuno di noi per muoverci da tante parti, anche lontane, a compiere un gesto così impegnativo, magari dopo ore di viaggio ?
Il pellegrinaggio è un avvenimento e proprio per questo tocca l’intimo di coloro che vi partecipano, diventando così esperienza. L’esperienza non si organizza: accade. Non è generata da chi cura il gesto, ha il sapore di una corrispondenza imprevista e stringente, come la gioia più forte della stanchezza.
Il pellegrinaggio è uno spazio umano dentro cui accade qualcosa che va oltre le parole ed i gesti.
Che cosa?
“L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria”. L’iniziativa del divino è libera, sorprendente, non si può programmare, ma solo accogliere. Maria l’ha riconosciuta e ospitata: il Suo seno è stato la prima dimora carnale di Dio nel mondo. Maria ci invita ad accogliere l’iniziativa del Dio che, in un tempo non meno drammatico del nostro, ha aperto una porta sul mistero e continua ad offrire una strada a chi vuole seguirlo.
Non basta tornare a casa con un’emozione, ma con una domanda: dove mi vieni incontro oggi per continuare quell’esperienza di corrispondenza che nel pellegrinaggio ho vissuto ?
Con amicizia
IL COMITATO

Francia, la statua della Madonna rimossa sconfigge il laicismo, e torna dov’era

Precedente qui
Francia, la statua della Madonna rimossa
sconfigge il laicismo, e torna dov’era

Francia, la statua della Madonna rimossa sconfigge il laicismo, e torna dov’era Sono passati due anni da quando il Tribunale amministrativo del comune di Poitiers ha ordinato l’abbattimento di una statua raffigurante la Vergine Maria «in nome della laicità». Con le mani aperte verso il basso, la statua della Vergine se ne stava tranquilla a un incrocio della cittadina di La Flotte-en-Ré, comune di poco meno di 3mila abitanti sull’Île de Ré, ridente località turistica situata sull’Oceano Atlantico. La statua fu realizzata nel 1945 per una famiglia, dopo il ritorno di un padre e suo figlio dalla Seconda guerra mondiale. Prima esposta in un giardino privato, è stata poi regalata al comune che lo ha installato nel 1983. A dimostrare l’importanza e la longevità della statua quell’incrocio ha preso il nome di “incrocio della Vergine”.

giovedì 13 giugno 2024

L'insistenza nella preghiera (S. Antonio da Padova)

L'insistenza nella preghiera 
(S. Antonio da Padova)

E io vi dico: Chiedete e vi sarà dato”(Lc. 11,9). Dice il profeta Zaccaria: ”Chiedete al Signore la pioggia della sera, ed egli manderà la neve; e darà loro piogge abbondanti e a ciascuno era dei campi”(Zc 10,1).

Nella neve che è candida e fredda è raffigurato il nitore della castità; nelle piogge abbondanti la compunzione accompagnata dalle lacrime; nell’era la compassione per le necessità dei fratelli, che sempre deve verdeggiare nel campo del nostro cuore. Queste tre cose dobbiamo chiedere al Signore, anche se non al mattino presto, almeno sul far della sera, cioè in un secondo momento, giacché prima di tutto dovremmo cercare il regno di Dio e la sua giustizia. (cf.Mt.6,33; Lc 12,31). I mondani chiedono prima di tutto le cose terrene, e per ultime quelle eterne, mentre prima dovrebbero incominciare dal cielo, dove stà il nostro tesoro, e dove perciò dovrebbero anche il nostro cuore( cf. Mt 6,21; Lc 12,34), e anche la nostra domanda.

Cercate e troverete” (Lc. 11,9). Dice la sposa del Cantico dei Cantici “Mi alzerò e mi aggirerò per la città : per strade e piazze cercherò colui che la mia anima ama” (Ct 3,2). La città raffigura la patria celeste, nella quale ci sono strade e piazze, vale a dire gerarchie angeliche minori e maggiori. L’anima alzandosi, vale a dire sollevandosi dalle cose terrene , va in giro quando contempla l’ardente amore dei serafini verso Dio, quando osserva la sapienza dei cherubini nei riguardi di Dio, e così degli altri ordini angelici, tra i quali è alla ricerca del suo sposo. Ma poiché egli è molto più in alto di tutti, non trova, e quindi è necessario che essa superi con lo sguardo della mente le sentinelle, cioè gli spiriti celesti, per poter trovare il suo amato.

Europarlamento 2024. Alcune riflessioni dopo il voto

Ringraziamo l'Osservatorio card. van Thuân per la segnalazione. Qui l'indice sui precedenti.
Europarlamento 2024. Alcune riflessioni dopo il voto
Gianfranco Battisti,
a nome dell’Osservatorio

Circa le recenti elezioni, c’è da fare una premessa. Il parlamento europeo è una finzione giuridica, priva di poteri anche solo politici. È parte di un complesso sistema di governance (l’uso di un termine ormai straniero sul suolo europeo fa già intuire che sotto ci sia il trucco) studiato apposta per tenere lontani i cittadini della stanza dei bottoni. Nel migliore dei casi, esso rappresenta una vetrina degli umori nel continente, del quale chi comanda ha comunque interesse a tener conto, per evitare di procedere troppo scopertamente contro corrente. Punto.

Detto questo, le elezioni ci forniscono un quadro aggiornato della situazione all’interno dei singoli paesi. Sotto questo profilo, appare molto positivo il risultato italiano, dove il governo è riuscito a tenere nonostante la Meloni abbia silenziato molte istanze tradizionali del suo partito. In un momento di crisi economica, è un doppio risultato. Indubbiamente c’è un sostegno internazionale (USA e BCE) che dietro le quinte tiene in piedi il tavolo. Allo stesso tempo la ripresa del PD (anch’esso caso unico fra i socialisti europei) mostra che il paese rimane nelle mani dei padroni del vapore. Dietro al PD appare schierata oggi anche la Chiesa, sempre più allineata con i poteri forti globali. Sono segni chiarissimi  che un cambio di governo è possibile in qualsiasi momento. Il PD è la consociata italiana dei Dem americani, e ciò sottolinea come l’atlantismo della premier poggi su motivazioni di realpolitik che vanno ben al di là del suo criticato pedigree politico. Da rimarcare ancora l’azzeramento dei renziani, che dimostra come il tempo sia galantuomo. Nessuno lo ricorda, ma è ad essi che dobbiamo la compressione degli spazi di democrazia che oggi stiamo pagando anche in termini di disaffezione al voto.

Diebus saltem dominicis / Costanti timore e amore alla stessa potenza

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente; in questo caso delle feste liturgiche che si sono susseguite in questo tempo dell'Anno liturgico. [quiqui - qui].

Diebus saltem dominicis/
Costanti timore e amore alla stessa potenza

L'offerta di questa settimana presentava un dilemma. In molti luoghi la festa del Vetus Ordo del Corpus Domini sarà celebrata domenica come “solennità esterna”. Il Corpus Domini cade il giovedì successivo alla domenica della Trinità e, nel Vetus Ordo, doveva essere celebrato in quel giorno. È tuttavia consentito ripetere i testi della Messa la domenica successiva. Ciò offre a più persone l'opportunità di parteciparvi e, si spera, di prendere parte alla processione eucaristica che fa parte della giornata.

Ma se osserviamo sempre il Corpus Domini di domenica, che ne è della Messa della II domenica dopo Pentecoste, la prima domenica “verde” dai tempi dell'Epifania, prima delle domeniche della “Gesima”? [Le tre domeniche che precedono la Quaresima Settuagesima, sessagesima, quinquagesima (vedi, compresi i link) -ndT]

mercoledì 12 giugno 2024

Facciamo chiarezza sulla crisi nella Chiesa

Ringrazio il nostro carissimo Gederson Falcometa per la segnalazione del suo articolo che segue: ottima sintesi da ripercorrere insieme.

Facciamo chiarezza sulla crisi nella Chiesa
Gederson Falcometa

“L’essenza della filosofia moderna è l’artificio e la progressiva negazione della realtà vista come intollerabile limite alla originaria e libera espressone di noi stessi. Il costruttivismo è la prospettiva unitaria della modernità filosofica che necessariamente conduce alla negazione della natura e alla sua sostituzione con l’artificio.” Stefano Fontana [1]

Stefano Fontana è un brillante intellettuale cattolico. A leggere questo suo testo, e altri due [2], mi è venuta in mente la polemica sollevata da La Nuova Bussola Quotidiana (LNBQ) contro la Fraternità San Pio X.

Il motivo di questo richiamo è dovuto soprattutto al fatto che l’essenza del magistero della Chiesa, a partire dal concilio Vaticano II, è anche l’artificio, perché ha adottato la filosofia moderna che sta alla base della Nouvelle Théologie [3]. In questo modo, la volontà di estinguere il cattolicesimo tradizionale adottando una teologia ideologica sotto forma di aggiornamento di un magistero pastorale, precede lo stesso ecologismo ideologico denunciato nell’articolo di Fontana.

È imminente la presentazione di un documento sul Primato di Pietro

Più che una notizia, visti in particolare i documenti più recenti, può apparire una minaccia quanto pubblicato da Avvenire dell'8 giugno scorso. Richiamo alcuni precedenti sul primato di Pietro e sul papato durante questo pontificato qui - qui - qui. E ricordo come nell'Annuario vaticano sia stato abolito il titolo Vicario di Cristo qui.

È imminente la presentazione
di un documento sul Primato di Pietro


La Santa Sede - attraverso il Dicastero per la promozione dell'unità dei cristiani - ha elaborato un documento di studio con l'approvazione di Papa Francesco che sintetizza per la prima volta le riposte all'enciclica Ut unum sint e i dialoghi ecumenici sulla questione del primato e della sinodalità. 

Come si ricorderà San Giovanni Paolo II nella sua enciclica sull’ecumenismo del 1995 invitava i partner ecumenici a discutere per arrivare «a trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all’essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova». Il nuovo documento si conclude con una proposta del Dicastero che individua i suggerimenti più significativi avanzati per un rinnovato esercizio del ministero di unità del Vescovo di Roma «riconosciuto dagli uni e dagli altri». Fonte