Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema. die XII mensis Septembris
In festo Sanctissimi Nominis Beatæ Mariæ Virginis ... e il nome della Vergine era Maria (Lc 1,27).
Festa del SS. Nome di Maria.
Oggi celebriamo la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.
Cenni storici
Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.
Lodato, onorato e invocato sempre sia,
l'amabile e potente Nome di Maria.
O Santo, soave e potente Nome di Maria,
possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.
In anni più recenti Papa Paolo VI la tolse dal calendario romano, ma inserì nel Messale una Messa votiva in suo onore. Papa Giovanni Paolo II, nella terza edizione del Messale Romano post-conciliare (2002), l'ha reintrodotta come memoria (facoltativa) nella data del 12 settembre.
In anni più recenti Papa Paolo VI la tolse dal calendario romano, ma inserì nel Messale una Messa votiva in suo onore. Papa Giovanni Paolo II, nella terza edizione del Messale Romano post-conciliare (2002), l'ha reintrodotta come memoria (facoltativa) nella data del 12 settembre.
Preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita.
Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità
non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”.
Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori.
La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.
2 commenti:
Del santo e potentissimo nome di Maria
Oh quanto vi stimereste fortunati, miei cari uditori, se aveste la grazia di avere un tantino della sacra reliquia dei capelli della santissima Vergine. Fortunata si stima la città di Parigi per avere una piccola porzione del latte santissimo di Maria. Fortunata la città di Perugia per aver l’anello, con cui si sposò il glorioso S. Giuseppe. Fortunata la città d’Assisi per avere il velo di sì gran Signora. E voi, torno a dire, quanto vi stimereste fortunati, se poteste avere un solo di quei sacri capelli? Ecco, che io senza toccar punto quel divotissimo reliquiario, voglio questa mane regalarvi una reliquia di Maria santissima, la più bella, la più ricca, la più santa, che si conservi in S. Chiesa. E qual è questa reliquia sì preziosa? Eccola, il nome santissimo di Maria, reliquia sì pregiata, che fu tolta dal tesoro dell’ augustissima Trinità: De thesauro divinitatis Mariæ nomen evolvitur, dice S. Pier Damiano. Reliquia sì adorabile, che, al dir del mio Serafico Bonaventura, mette in fuga tutti i demonii, ed amareggia tutto l’inferno: Maria est mare amarum diabolo, et angelis ejus. Udite, di grazia, la forza e la possanza di que sta reliquia, acciò nei vostri bisogni voi ancora possiate con gran fede servirvene.
Vi fu un certo Principe, il quale per l’affetto che portava alla Vergine ordinò a tutti quei di sua casa, ch’ essendo chiamati rispondessero: Ave Maria. Anzi fece insegnare ad un augelletto, che teneva in gabbia, a proferire le medesime parole. Era così dilettevole il sentire questa filomena, dirò così, del paradiso, che nel aurora cantava dolcemente: Ave Maria, Ave Maria. Chi si accostava alla gabbia, chi bussava alla porta del suo padrone subito sentiva ri spondersi dall’ augellino: Ave Maria, Ave Maria. Avvenne che un giorno lasciandosi aperta la gabbia dal servitore, l’augelletto se ne fuggì, e svolazzandó per aria fu assalito da un nibbio, che colle ali aperte gli fu sopra per ammazzarlo, e già aveva aperta l’ugna per isbranarlo, e l’ augelletto trovandosi alle strette in simil pericolo proferì subito quelle sante parole: Ave Maria, Ave Maria. Cosa maravigliosa! esclama S. Militone, che racconta il fatto. Il nibbio in sentire il nome di Maria, come percosso da un fulmine cadde a terra morto, e l’augelletto vittorioso seguitò a cantare: Ave Maria, Ave Maria. Ecco quanta forza e virtù ha un bocca di un animaletto, che non intende ciò che dice. Qual forza e virtù avrà in bocca di un’ anima, che divota. mente lo proferisce?
bene lo provò una divota fanciulla, che avendo deliberato di farsi religiosa, il demonio per distornarla le appariva in varii modi, mettendole innanzi agli occhi le delizie del mondo, e gl’incomodi, che patir doveva nella religione, adoprandosi a tutto potere per rimuoverla da si santo pensiero; ma ella resistendo alla tentazione, da sé lo discacciò, e si burlò di lui. Un giorno il demonio tutto arrabbiato per non poterla indurre a’ suoi voleri, la prese, facendo ogni sforzo per precipitarla giù da una finestra; ma proferendo la buona fanciulla il nome santissimo di Maria con dire: Ave Maria, Ave Maria, il demonio subito la lasciò, e disse: Ah se in questo punto tu non avessi nominata quella donna, certamente ti avrei precipitata ed uccisa e ciò detto sparì via, nè mai più lá incomodò.
Segue
Vostro danno dunque, o peccatori, vostro danno, se ad ogni tentazione cadete, se ad ogni assalto del demonio restate vinti, perché non adoperate questa santa reliquia, voglio dire, perché non vi raccomandate a Maria? perché e col cuore, e colla lingua non chiamate in vostro ajuto Maria? Ah! se lo faceste, quanto presto da voi fuggirebbero i demonii, quanto presto cesserebbero le tentazioni, e voi rimarreste vittoriosi, e vivereste da santi? Deh fatelo per quanto, amore portate alle anime vostre, fatelo subito che vi sentite tentati, appigliatevi al consiglio di S. Bernardo: Mariam cogitate, Mariam invocate: se vi sorprende qualche accidente improvviso, o temete qualche disastro, subito ricorrete a Maria. Insomma tutti nei vostri travagli, nei pericoli di anima e di corpo, . Nominate subito il santissimo nome di Maria, e vi assicuro che questa reliquia santissima vi libererà da tutti i mali e di questa vita, e dell’altra. Avvertite però, che le reliquie quanto più sono preziose, sono altrettanto più degne di venerazione. Voglio dire, che tutti i santi nominavano questo nome santissimo di Maria con somma pietà e riverenza. Che si dovrà dunque dire di quegli scellerati, che disonorano questo santo Nome, lo bestemmiano, e ad ogni collera sfogano la rabbia con dire: Per la Vergine Maria. Quasi che questo santo Nome fosse più vile del fango della terra? e voi, e voi, che tante volte lo nominate vanamente, gettatevi ai piedi di Maria santissima, e dimandate umilmente perdono. Deh perdonateci, o Maria santissima, tanti trascorsi di Fingua, coi quali abbiamo disonorato il vostro santo Nome. Perdono, Maria santissima, perdono. Anzi tutti voi innamoratevi di un sì bel nome. Il nome di Maria vorrei che vi stampaste nel cuore per sempre amarla. Il nome di Maria portaste sulla lingua per sempre lodarla. Il nome di Maria sotto gli occhi per sempre contemplarla. Il nome di Maria nelle mani per sempre servirla. A Maria vorrei che sempre pensaste, Maria sempre nominaste, Maria sempre onoraste. In una parola vorrei che io è voi vivessimo sempre con Maria per morire sotto il patrocinio di Maria, e goder sempre nel cielo colla gran vergine Maria. La divozione, che vi raccomando assai, si è di astenervi in tutti i sabbati di Maria dai latticinii, di mortificare in tali giorni il senso del gusto, e fin an che di digiunare secondo il proprio fervore di ciascuno.
Dalle “Opere complete di S. Leonardo da Porto Maurizio … riprodotte con alcuni scritti inediti in occasione della sua canonizzazione” (Vol. I, Venezia, Tipografia Emiliana, 1868).
Posta un commento