Il vescovo Strickland sul suicidio assistito
Il 12 dicembre, il governatore JB Pritzker ha deciso di firmare la legge che legalizza il suicidio assistito in Illinois, e lo ha fatto in occasione della festa di Nostra Signora di Guadalupe. Questa festa non è casuale.
Nostra Signora di Guadalupe è apparsa per porre fine al sacrificio umano, per proclamare l'infinita dignità di ogni vita umana e per ergersi come Madre dei nascituri, dei malati, dei poveri e degli emarginati. È venuta per proteggere proprio coloro che questa legge ora mette in grave pericolo.
Legalizzare il suicidio assistito significa dire a chi soffre che la sua vita è sacrificabile. Significa offrire morte invece di cure, veleno invece di presenza, abbandono invece di amore. Nessun linguaggio compassionevole può mascherare la realtà: questa legge autorizza la soppressione diretta di vite umane innocenti.
Il fatto che questa azione faccia seguito a un recente incontro privato con il Santo Padre, in cui il Governatore ha dichiarato pubblicamente che si è parlato di "persone vulnerabili", non fa che aggravare la contraddizione morale. Le leggi non proteggono i vulnerabili rendendo legale la loro morte.
Non credo che il momento di questa decisione sia casuale. I simboli sono importanti. Le feste sono importanti. E la scelta di oggi è in netto contrasto con il messaggio che Nostra Signora di Guadalupe ha portato al mondo.
La Chiesa cattolica non può tacere. Un pastore deve parlare quando il gregge è minacciato.
Invito i cattolici e tutte le persone di buona volontà a rifiutare questa cultura di morte e a rinnovare il loro impegno verso una compassione autentica: una compassione che accompagna la sofferenza, cura il dolore, fornisce assistenza e non abbandona mai un essere umano alla morte.
In questo giorno di festa, affido l'Illinois e i suoi cittadini più vulnerabili all'intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, pregando per la conversione dei cuori, la chiarezza della coscienza e il coraggio di difendere la vita senza compromessi.
Nostra Signora di Guadalupe, prega per noi.
Vescovo Joseph E. Strickland

7 commenti:
L'omi-suicidio con pubblico spettatore!
" Il fatto che questa azione faccia seguito a un recente incontro privato con il Santo Padre, in cui il Governatore ha dichiarato pubblicamente che si è parlato di "persone vulnerabili", non fa che aggravare la contraddizione morale."
Uno dei tanti "incontri" che lasciano francamente perplessi e dai quali non emerge una chiara posizione del Papa.
A questo punto e ripensando ai pregressi ( ricordo solo il S.J. Martin ) viene da pensare se, alla fine, non sia vero l'adagio che "chi tace acconsente"...
Oggi si ammazza facile, i bambini vengono ammazzati nel grembo della madre perché sono di intralcio alla vita illusoria del padre e della madre; gli anziani, i malati sono pressati a farsi 'far fuori' perchè vengono ossessionati da una vita di solitudine o di malattia quindi di intralcio alla vita illusoria dei loro parenti ed amici; si ammazzano con farmaci e vaccini milioni di uomini e donne e bambini perché lorsignori hanno deciso che su questa terra siamo troppi.
Questi ammazzamenti arbitrari insieme alle micidiali esportazioni della democrazia, alla corruzione compulsiva dell'anima e del corpo dei popoli, ci fanno concludere che implacabile è l'odio verso Gesù Cristo in questa cultura, senza scusa alcuna, sfacciatamente satanica.
“Invito i cattolici e tutte le persone di buona volontà a rifiutare questa cultura di morte e a rinnovare il loro impegno verso una compassione autentica: una compassione che accompagna la sofferenza, cura il dolore, fornisce assistenza e non abbandona mai un essere umano alla morte”. Un invito legittimo a cui i cattolici certamente aderiranno.
Ci sono però alcuni aspetti che non possono essere taciuti. Innanzitutto l’eventuale richiesta di suicidio assistito parte dall’interessato e va sempre sottoposta a verifica. Perfino in Svizzera dove chi si rivolge paga, l’iter è piuttosto complesso e tende ad accertare alcuni aspetti. La presenza di una sofferenza fisica o psichica insopportabile e irreversibile, insieme alla piena capacità di prendere decisioni libere e consapevoli e che il paziente sia pienamente informato, senza pressioni, e che l'aiuto non sia fornito per vantaggi personali, assicurando infine che il paziente sia l'unico a somministrarsi la sostanza letale.
Certo la chiesa cattolica non può tacere e così le altre religioni, ma resta sempre un punto altrettanto legittimo: perché chi non crede non può sentirsi libero di vivere secondo le proprie idee e la propria filosofia di vita? Ed è proprio questo l’intento di chi legalizza la richiesta del suicidio assistito che è sempre volontario.
Anonimo ha sollevato una questione importante: come comportarsi con chi non crede. C'è però un qualcosa che sembra essere dimenticato: il peccato pubblico delle Nazioni. Una legge che autorizza significa che lo Stato approva. Il peccato pubblico richiede una penitenza pubblica (vedere Ninive) o un castigo pubblico (vedere Sodoma, la Diaspora, o anche solo il crollo demografico dell'Occidente). Se lo Stato non è più capace di riconoscere la sovranità di Dio, quantomeno non gli vada contro. A noi non resta che pregare e riparare. Umanamente parlando non c'è soluzione, ma non perché non ve ne siano davvero, ma perché i cuori sono troppo induriti anche solo per ammettere che c'è un problema. Un uomo saggio mi disse: "sono con tutte e quattro le gomme a terra e della ruota di scorta non hanno idea nemmeno di cosa sia".
Come dice S.Tommaso, alcuni atti sono cattivi perchè Dio li vieta, altri sono vietati da Dio perchè sono cattivi. Ora, se è vero che i primi noi li conosciamo per Rivelazione (attraverso Tradizione e Magistero), i secondi sono conoscibili anche col solo intelletto, e sono materia del diritto naturale (il quale ontologicamente deriva dalla volontà divina, ma gnoseologicamente precede la Rivelazione). Il suicidio è male perchè l' omicidio è male per legge naturale, e un atto che abbia come fine il male non può evidentemente esser considerato nè chiamato "diritto". L' autodeterminazione è un bene solo se si oppone a una coazione al male o a un impedimento a fare il bene; autodeterminarsi per fare il male è male, perchè il giudizio guarda il fina.
Ottima similitudine, caro Diego, ma il bello (o il brutto) è che se le sono forate da soli, le 4 gomme, convinti di viaggiare meglio, più comodi, e di arrivare prima alla meta. Autodemolizione volontaria e ostinata, quindi, come chi è completamente accecato e non vuole essere guidato da chi ancora ci vede, volendo correre verso il baratro senza che nessuno provi a trattenerlo ( altrimenti si arrabbia di brutto, e può divenire anche violento). Un proverbio de nostri nonni diceva ",mal voluto non fu mai troppo". LJC Catholicus
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