Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 22 giugno 2024

Il Papa può cacciare Viganò ma non il malessere che esprime. È la censura che spacca la Chiesa

Sono testarda e ho trascritto di sana pianta l'articolo di Borgonovo su La Verità di oggi, citato qui. Chi è onesto intellettualmente legge la realtà al di fuori da gabbie ideologiche e dunque si tratta di un'ottima analisi. Dato il contesto è ovvio venga privilegiato l'aspetto politico rispetto a quello teologico/pastorale che, pure, non è mancato del tutto ma c'è molto da integrare. Non faccio commenti ora; ma mi riprometto di formularli insieme alle dovute confutazioni all'articolo de Il Sussidiario pure citato nel link supra. Le due facce della medaglia... Qui l'indice dei precedenti e correlati

Il Papa può cacciare Viganò ma non il malessere
che esprime. È la censura che spacca la Chiesa

È facile immaginare che ieri in molti, più dentro Santa Romana Chiesa che fuori, abbiano gioito leggendo la notizia del procedimento avviato nei confronti di Mons. Carlo Maria Viganò, sul quale grava l'ombra pesante dello scisma. Avranno gioito, sì, tutti coloro che si sono fatti beffe, pure pubblicamente, delle sue idee bollate come complottiste e retrograde: tutti coloro i quali ritengono che la Chiesa debba aprirsi e progredire, facendo piazza pulita di personaggi imbarazzanti che vaneggiano di immigrazionismo e Nuovo Ordine Mondiale. Il problema, però, è che ci si può anche liberare di Viganò, ma è un filo più difficile liberarsi delle sue idee.

Di sicuro il Monsignore non ha fatto nulla per nascondere il suo pensiero o per celare le sue pesanti critiche all'attuale Pontefice. Con tutta probabilità sapeva di esporsi alle accuse che poi, in effetti, le gerarchie gli hanno rivolto. Si è messo, insomma, nella condizione di farsi giudicare ed eventualmente censurare e sanzionare, cosa che altre figure hanno accuratamente evitato di fare negli anni. E, infatti, il processo a cui verrà sottoposto è, stando alle carte e alale regole, legittimo e forse anche atteso.

Viene però da chiedersi:  si poteva evitare? Si doveva? Beh, evitarlo sicuramente si sarebbe potuto. I prelati da sempre sono maestri di mediazione, vivono di tempi dilatati e di attese, di parole pesate e significative. Possibile che non si potesse pesare un  po' di più e un po' meglio quel che Viganò ha detto nel corso del tempo, con intensità crescente? Possibile che le sue posizioni - le quali sono in fondo più politiche che teologiche - non potessero trovare cittadinanza nell'ampio grembo della Chiesa? Il punto sta tutto qui.

Viganò esprime, con i suoi modi e toni, un malessere condiviso da molti cattolici. Sicuro non da tutti,  ma da parecchi. I quali, magari, lo manifestano in altra maniera o non lo manifestano affatto,  limitandosi a qualche privato sospiro. E allora perché di questi malumori, di questi dubbi, non si deve poter discutere?

Ci risulta che, negli ultimi anni,  la Chiesa abbia lasciato spazio a un ampio spettro di idee.  Vescovi, cardinali e perfino lo stesso papa non si sono tirati indietro quando c'è stato da manifestare un orientamento politico o da spendersi su temi sociali. È stata concessa agibilità a tesi che, un tempo, sarebbero state impronunciabili,  ci sono state aperture notevoli all'universo arcobaleno,  ai sacerdoti che chiedono di poter superare il celibato,  a presunti riformatori di ogni ordine e grado.  È stato detto tutto e il contrario di tutto,  a patto che questo tutto fosse ammantato di progressismo.

Gli atteggiamenti appena più conservatori o solo poco più cauti, invece,  sono stati emarginati. Finché i prelati,  via social,  nei libri e sulla stampa,  si sono esposti (magari varcando il limite) al fine di "superare la tradizione", non ci sono stati problemi.  Nessuno è stato crocifisso o punito per le intemerate a favore dell'immigrazione di massa,  dei centri sociali e degli ex antagonisti.  Nessuno è stato bastonato per essersi associato alla processione degli adepti della nuova fede green che è, a tutti gli effetti,  una forma di gnosi o di culto grandematerno.

In compenso, sono stati trattati con sufficienza, o  peggio, con disprezzo,  tutti quelli che si sono mossi in senso inverso. Non solo monsignori come Viganò,  il quale di certo non le ha mandate a dire e non ha usato i toni morbidi a cui i sacerdoti sono di certo più avvezzi.  Ma pure intellettuali raffinati come Robert Sarah non hanno goduto di grande attenzione ed ascolto. Tutta l'ala più tradizionale,  insomma,  è stata per certi versi oscurata, osteggiata,  silenziata. Forse più da certi vescovi e da certe frange molto visibili del mondo cattolico che dal papa stesso. A ben vedere, infatti,  su certi argomenti Bergoglio è molto meno rivoluzionario di quanti suoi esegeti amino far credere.  Emblematica,  a tale proposito,  la storia della "frociaggine" in seminario.  Risulta che il pontefice abbia ripetuto  concetto per ben due volte e non nella sua cameretta.  Eppure, in men che non si dica,  sono spuntati dei sussiegosi sottoposti,  a partire da mons. Matteo Zuppi,  pronti a smussare,  levigare, negare. Tentare di tappare i buchi e di sedare malamente i contorcimenti di stomaco, tuttavia, non porta granché bene. Anzi, il rischio concreto è quello di esasperare le posizioni. 

Di fronte a una Chiesa  che,  almeno a livello mediatico,  ama presentarsi come progressista e vagamente sinistrorsa, ecco che le durissime uscite di mons. Viganò sui temi del globalismo possono diventare un punto di riferimento.  Ed è un po' troppo facile e riduttivo, ora, incolpare l'ex nunzio apostolico di aver aperto una ferita e creato uno scisma.  Le ferite esistevano già prima nel corpo della Chiesa.  Non sono stste curate e hanno iniziato a suppurare. Adesso si può pure sperare di assumere un farmaco che agisca sui sintomi e di può pure fingere,  come fatto altre volte nel recente passato, che tale assunzione costituisca un "atto d'amore". Ma sopprimere i sintomi non basta a guarire il paziente.  Anzi, rischia alla lunga di farlo stare peggio.  O di spingerlo a cambiare medico. 

Francesco Borgonovo su La Verità, 22 giugno 2024

39 commenti:

Anonimo ha detto...

Attenzione! Ora cominceranno i distinguo, la richiesta di chiarificazioni e approfondimenti vari e gnagnere su articoli, commi e chi più  ne ha, più  ne metta. Non infiliamoci nei labirinti. Sono mediamente tutte trappole... diaboliche.  Si risponda concisi tre quattro parole, meglio ancora riconoscere pubblicamente la propria ignoranza e chiuderla lì.
a.m.

mic ha detto...

Ricevuto e concordo.
Sarà però utile per tutti e una volta per tutte, a meno che non emergano altri elementi eclatanti, la confutazione a "Il Sussidiario" che mi sono ripromessa..

Anonimo ha detto...

Borgonovo parla come se Viganò avesse almeno in parte torto e dovesse essere tollerato da una Chiesa che tollera di tutto.
Così facendo sì fa il gioco di Bergoglio.
Viganò è stato dalla parte delle verità di fede...su alcune cose è stato ambiguo ma non c'è alcun dubbio sul fatto che sia lui colui che cerca di difendere la dottrina cattolica e che sia Bergoglio colui che cerca di demolirla!

Laurentius ha detto...

Il riserbo silenzioso è il sagrato del senno.
Baltasar Gracián, Oracolo manuale

Anonimo ha detto...

Ma che malessere starebbe esprimendo? La stragrande maggioranza dei cattolici non ha problemi. Qui come al solito si misura tutto secondo gli umori del vostro orticello.

mic ha detto...

Borgonovo si pone come osservatore attento ma non coinvolto e si limita a mettere in evidenza differenze di comportamento (e di logica) nell'ambito della gerarchia dominante e anche diverse sfumature tra i critici. Solleva diversi interrogativi e chapeau per l'equilibrio con cui lo fa. Del resto è un giornalista e non parla né da credente né da studioso.

Anonimo ha detto...

Credo che Viganò lascerebbe perdere questa confutazione... Con la confutazione si rischia di fare da megafono all'errore. Meglio il silenzio. Non c'è bisogno di rispondere alla follia.

Anonimo ha detto...

"La “chiesa” di Bergoglio non è la Chiesa Cattolica, ma quella «chiesa conciliare» nata dal Concilio Vaticano II e recentemente oggetto di rebranding col nome non meno ereticale di «chiesa sinodale»."

Dal cattivo restyling (Concilio Vaticano II) al cattivo rebranding...
Posto che Restyling e Rebranding sono 2 cose diverse..

mic ha detto...

Il problema vero è che la stragrande maggioranza dei "cattolici" di questa generazione è ormai ben oltre la protestantizzazione degli scorsi decenni. Ora siamo al sincretismo globalista di un fratellanza solo umana, senza Cristo. Lo abbiamo argomentato in una marea di articoli.
E infine noi non abbiamo alcun "orticello"; siamo credenti che appartengono al corpo mistico di Cristo, la Sua Chiesa quella dei secoli scaturita dal Suo cuore trafitto e non da un concilio artefatto!

Anonimo ha detto...

Mi viene un sospetto: la severità usata verso Viganò ha come obiettivo spaventare i cattolici che cercano di difendere la Messa V.O., come noi faremo
Si venderà caro questo privilegio, in cambio si pretendere obbedienza e riconoscimento del Vat.2 e più ancora della legittimità dell'elezione di papa Bergoglio.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 15:14,
La maggior parte dei cattolici non va neppure a Messa la Domenica e sulle questioni morali e dottrinali è spaventosamente ignorante:
Questo per te è non avere problemi?
Se la pensi così dei grossi problemi li hai pure tu!
La maggior parte dei cattolici è stata resa talmente ignorante e anestetizzata sulle questioni di fede che i problemi non li sa riconoscere.
Gente che, per esempio, si scandalizza per un politico che accetta tangenti e non per un politico che combatte il diritto naturale.
Gente che ha accettato senza batter ciglio la farlocca traduzione bergogliana del Padre Nostro e lo sdoganamento dell'adulterio (caso per caso) con l'Amoris laetitia.
Gente che non si è scandalizzata per la pachamama e per la statua di Lutero in Vaticano.
Gente che non si è scandalizzata quando bergoglio ha bestemmiato Gesù e la Santissima Trinità...e neppure quando ha elogiato Emma Bonino.
Gente simile ha degli ENORMI problemi!
Per colpa di "pastori" come Bergoglio la stragrande maggioranza dei cattolici non sa riconoscere i problemi, né quelli personali, né quelli sociali né quelli ecclesiali.
Coloro che hanno meno problemi sono coloro che li sanno riconoscere e combattere e che, giustamente, esprimono il loro dissenso e la loro indignazione verso chi i problemi li provoca!

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 15,24
La maggioranza dei cattolici non segue forse le diatribe dottrinali, ma in quanto elettorato di cdx è molto ma molto a disagio verso una chiesa così apertamente woke. Vede inoltre con preoccupazione la crescita dell'islam e l'impoverimento della classe produttiva a vantaggio di ceti parassitari!

Catholicus ha detto...

Chapeau, amico mio, chapeau! gli ha detto il fatto suo, mi ha risparmiato una fatica : superfluo aggiungere che concordo con lei al 100%, e anche più, se fosse possibile. Quelli che quel signore definisce " la maggior parte dei cattolici" tutto sono fuorché cattolici, e ovviamente egli si inclede nel gruppo....contento lui, contenti tutti...

Onestà intellettuale? ha detto...

https://lanuovabq.it/it/vigano-e-lefebvriani-lillusione-di-una-tradizione-senza-chiesa

mic ha detto...

La solita idiosincrasia della Bussola nei confronti della FSSPX
"Processo canonico per l’ex nunzio, mentre la Fraternità fondata da mons. Lefebvre annuncia la consacrazione illecita di nuovi vescovi. Ma oltrepassare la legittima critica alle autorità ecclesiastiche porta allo scisma. E non è la soluzione."

Non è certo mons. Viganò che fonda una nuova Chiesa...
Quanto alla FSSPX, non mi risulta che non verrà seguita la procedura gerarchica in caso di nuove consacrazioni...

Ainsi s'exprimait mons. Lefebvre ha detto...

« Il me semble entendre les voix de tous ces papes depuis Grégoire XVI, Pie IX, Léon XIII, saint Pie X, Benoît XV, Pie XI, Pie XII, nous dire : « Mais de grâce, de grâce, qu’allez-vous faire de nos enseignements, de notre prédication, de la foi catholique, allez-vous l’abandonner ? Allez-vous la laisser disparaître de cette terre ? De grâce, de grâce, continuez à garder ce trésor que nous vous avons donné. N’abandonnez pas les fidèles, n’abandonnez pas l’Église ! »

Mgr Marcel Lefebvre.

Anonimo ha detto...

Secondo lei... perchè la maggioranza fa nulla e gli va bene tutto ( come al tempo ariano ma gli ariani son morti e i cattolici son rimasti con san Atanasio, già scomunicato, riabilitato e santificato, nè più nè meno di ora e vincerà anche ora l'ortodossia, come allora) bisognerebbe per lei accettare le eresie e l'idolatria? Perchè la maggioranza ha condannato a morte Gesù anche i pochi credenti dovevano accettare e tacersi? Lei ci invita a imitare i rinnegamenti e le fughe anzichè Maria, Giovanni, la Maddalena e i pochi altri rimasti fedeli sotto la Croce? Gesù ha subito ma non si è piegato ai desideri del pontefice e dei capi del sinedrio ( odierno concistoro) come sta facendo monsignor Viganó e noi stiamo con monsignor Viganó che resta fedele a Cristo. Chi non lo è invece ( fedele a Cristo) è Bergoglio e contorno.

Anonimo ha detto...

Il 22 Giugno 1535 venne martirizzato San John Fisher, vescovo di Rochester creato Cardinale di SRC.

Anonimo ha detto...

La domanda che molti si pongono è: perché ora, visto che monsignor Viganò da tempo denuncia la deriva della gerarchia cattolica e critica apertamente il Concilio Vaticano II?
Alcuni ipotizzano si tratti di un attacco a tenaglia rivolto a sradicare tutto il mondo tradizionalista, viste le contemporanee voci su un documento che vieterebbe la celebrazione della Messa apostolica. Tendo a scartare questa ipotesi perché il mondo tradizionalista è assai variegato e lo ha dimostrato proprio in questa occasione, dove, accanto ai messaggi di solidarietà a monsignor Viganò non sono mancate le critiche, i distinguo fino alle aperte accuse di doppiezza.
Altri immaginano che sia un diversivo per spostare l'attenzione da qualcosa di peggio che si sta preparando. Possibile, ma attualmente non ci sono prove.

A mio parere - e potrei sbagliare, anzi, quasi sicuramente sbaglio - la spiegazione è più semplice: questa è opera di Tucho. Bergoglio ha sempre scelto di ignorare Viganò, al massimo lo ha sempre fatto attaccare dai suoi cani da guardia, ma in prima persona non si èmai esposto. Al contrario di quanto fatto in passato con altri che percepiva come oppositori, in primis il cardinal Burke. Credo che sia perché Bergoglio, sentendosi prima di tutto un politico, abbia percepito, in maniera quasi istintiva, che sia meglio non inoltrarsi su certi terreni su cui non può esercitare il totale controllo.
Tucho, per papa Francesco, è simile a ciò che Starace era per Mussolini: il sottoposto tonto col culto della sua personalità, al quale far fare ciò che si vuole. In questo caso, per come la vedo io, il suo "braccio destro", ha voluto fare di testa sua, convinto di fare un piacere al capo e ha - speriamo - combinato un pasticcio.

Anonimo ha detto...

Su un sito cattolico di cui non farò  il nome, ho visto che dopo la FSSPX, un po' come funghi altre comunità  cattoliche si sono formate sia che abbiano accettato il cvii o che non lo abbiano accettato. Per quasi tutti la Roma attuale è uguale a meno zero, pur tutti definendosi Cattolici Romani e riferendosi sempre alla Roma Cattolica, per forza di cose quella ormai solo ideale. Ad un primo e superficiale sguardo sembrano fotocopie del variegato mondo delle comunità protestanti. Ora questa è una ferita da risanare se e quando la Roma attuale tornerà ad essere Cattolica. Non voglio assolutamente entrare nel merito, ma questa è una contraddizione gigantesca della chiesa conciliare ecumenica che ha messo in fuga i suoi mentre dialogava non si sa bene con chi. Comunque questo ora non è  il problema. Lo cito unicamente perché ora il dado è  tratto e i clandestini che sono saliti a bordo devono scendere. Li aiuteremo anche a scendere e a tornare a casa, ma devono andarsene in pace. Altro problema sul quale non mettersi a discutere è quello chi fu  papa e chi non lo è. Occorre un'altra pesante pietra da mettere sopra la questione e pioggia di biglietti aerei gratis. Calma. Pacatezza. Sì sì, no no.
m.a.

Areki44 ha detto...

Concordo pienamente con l'anonimo m.a. delle 21,53.
Grazie per l'acuta e completa analisi della situazione.
Sottoscrivo parola per parola.

Areki44 ha detto...

A questo punto mi pare inevitabile un pronunciamento del Card. Burke, del Vescovo Atanasius Snaider, del Card Sarah, del Vescovo Stricland, e altri ancora. Sono certo che più di qualcuno correrà in difesa di Mons. Viganò. Se non lo faranno avranno un peso sulla coscienza e certamente l'aiuto a Mons. Viganò arriverà magari da un'altra parte. E' tempo soprattutto per i vescovi e i cardinali di battere un colpo. Sono in attesa fiduciosa...

Anonimo ha detto...

E' una controversia che il tempo risolverà .Noi siamo fortunati perchè abbiamo vissuto il post Concilio e non abbiamo perso la fede.

Anonimo ha detto...

Per tutto il mondo "tradizionalista" questo sarà uno spartiacque. Non penseranno mica di mollarlo da solo nella scomunica, semplicemente con il distinguo di aver esagerato troppo?
Perché il suo nome, il suo lavoro, i suoi scritti sono stati usati per fare tanti discorsoni, anche su questo blog, per tirare l'acqua al proprio mulino. Ora sono curioso di vedere quanti lo seguiranno. Continuare a distinguere fra chiesa cattolica e chiesa conciliare o del postconcilio, senza mai accettare anche le conseguenze come farà il Vescovo Viganò, è profondamente da codardi.

Anonimo ha detto...


Nessuno si muoverà in difesa di mons. Viganò, se afferro bene la mentalità cattolica attuale.
È poco simpatico perché ha attaccato il papa sul piano personale e ha mescolato la denuncia degli errori religiosi di questo papa con problematiche politiche.
Inoltre, cosa sempre proibita, spara addirittura a zero sul Concilio, considerandolo giustamente il tumore che sta divorando la Chiesa.

Anonimo ha detto...

Per alcuni, vedersi e gustarsi in grado di criticare gli altri, aumenta l'autostima, nasce da questa debolezza umana il criticone. Questo tipo umano furoreggia anche tra noi. Come furoreggia quello che predica bene e non razzola mai, restando sempre nel suo guscio,  anche lui/lei gustandosi con piacere nella sua quiete. Segnalo queste debolezze perché ora ognuno di noi, insieme a chi scrive, deve, proprio ora, farsi rivestire da una armatura che umana non è e che, per venirci calata addosso e per poterla poi indossare a pennello, necessita della nostra sincera, totale, schietta umiltà.
m.a.

Laurentius ha detto...

Temo fortemente che la sua attesa fiduciosa si tramuti in immensa delusione. Io sostengo che nessuno dei personaggi da lei citati accorrerà in difesa di Mons. Viganò; può ben darsi ch'io mi sbagli, ma il mio sesto senso raramente m'inganna. Mons. M. Lefebvre, durante tutta la sua battaglia per la conservazione della Dottrina della Fede e del S. Sacrificio della Messa, ebbe al suo fianco soltanto Mons. A. de Castro Mayer. Poco male! Chi combatte la buona battaglia può contare sulla Divina Provvidenza: esiste forse un Alleato più potente di Gesù Cristo? Poi: respice Stellam, voca Mariam!

Anonimo ha detto...

Certo che “Verità” è una parola grossa… È un pezzo freddo, scritto senza “tormento” da chi è lontano mille miglia dalle emozioni della fede e pertanto è abituato ad utilizzare le categorie della politica.
“Su certi argomenti Bergoglio è molto meno rivoluzionario di quanti suoi esegeti amino far credere. Emblematica, a tale proposito, la storia della "frociaggine" in seminario”, possono stare tranquilli i dissimulati difensori della rivoluzione, è già stato appurato che quel termine avesse ben altri significati. La questione “Viganò” ha cause molto più immateriali che non i soliti schemi tipici della politica, progressisti-conservatori, avanguardisti-tradizionalisti, e altre amenità di questo genere. Per quanto mi riguarda, visto che non leggo alcun quotidiano, totalmente inutile.
Claudio Gazzoli

Anonimo ha detto...

Oggi leggendo i commenti su un sito politico,  che aveva commentato il caso Viganò, ho trovato una gazzarra dovuta al fatto che si sono formate già tifoserie tra questo o quel gruppo capitanato da xy o da jz, tra chi ha detto da tempo che l'attuale non è papa e chi l'ha detto dopo o non lo ha ancora detto. Insomma le anime mi son sembrate agitate. Tuttavia la considerazione che mi è venuta spontanea subito dopo è stata: questo popolo malgrado la massoneria, il protestantesimo, il comunismo, il liberismo, il globalissmo è rimasto cattolico ed le tematiche cattoliche sono sempre tra le più seguite e partecipate.
m.a.

Rigurgito dei nodi? ha detto...

Francesco riceve un Superiore Generale del Rito Romano
Il 24 giugno Francesco ha ricevuto Monsignor Gilles Wach, cofondatore e Priore Generale dell'Istituto dei Sovrani Sacerdoti di Cristo Re, che segue il Rito Romano.

Non sono stati resi noti ulteriori dettagli dell'incontro.

La stessa mattina, Francesco ha ricevuto
- Tucho Fernández, Prefetto del Dicastero per la Distruzione della Fede
- il Cardinale Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
- Monsignor Fernando Ocáriz Braña, prelato dell'Opus Dei, che Francesco ha declassato a "Moderatore Generale" della Prelatura dell'Opus Dei nel luglio 2022, utilizzando un motu proprio dal titolo sarcastico "Ad charisma tuendum" ("Per proteggere il carisma").
https://gloria.tv/post/iA9rAi3dxgQr3pYQYZBZ7Tkhf

Anonimo ha detto...

Quando la liturgia diventa cronolatria

P. Serafino Maria Lanzetta
Programmato per il giorno 24 giu 2024 ore 16,45
In una recente intervista concessa al blog Messa in Latino, il Prof. Andrea Grillo, liturgista di color che sanno, si è intrattenuto a lungo sul tema della liturgia. In essa denuncia quello che a suo giudizio è un “monstrum” teologico: il motu propio Summorum Pontificum che avrebbe diviso la Chiesa introducendo un soggettivismo liturgico. La riforma post-conciliare, a suo giudizio, è “irreversibile” e quella più in linea con il futuro (dato che la Tradizione per lui è futuro non passato). Non si capisce però perché un tale astio verso la Messa cosiddetta tridentina che ha preceduto l’ultima espressione della lex orandi. Quando nella Chiesa una riforma ha osteggiato in modo così virulento quanto l’ha preceduta? Il punto però è un altro caro Prof. Grillo: la liturgia, che della Tradizione è l’anima, non è né passato né futuro ma un presente che diventa eterno nella misura in cui dischiude il cielo alla terra e ci rende “cives sanctorum”. Oggi però non sappiamo più dov'è il cielo e neppure se esista. Probabilmente anche la liturgia ha qualche responsabilità.
https://www.youtube.com/watch?v=uuKLW7m9EXQ

DEO GRATIAS ha detto...

https://www.centrostudifederici.org/omelia-di-don-ricossa-sullaffaire-vigano/

Confusione ha detto...

Radaelli a monsignor Viganò: “Più che sul vizio di consenso punti sull’invalidità della rinuncia di Benedetto XV”
m.a.

mic ha detto...

Arrivano a decine commenti analoghi che non pubblico sarebbero tempo ed
energie sprecate. Sono questioni che abbiamo discusso miriadi di volte...
Così come ho glissato quanto a Radaelli...

mic ha detto...

Ad altri commentatori vorrei precisare una volta per tutte che questo blog non è seguace di nessuno.
Semplicemente accogliamo e condividiamo con gratitudine tutto quanto ci conferma nella nostra fede o ci dà insegnamenti ed esortazioni che la corroborano.

Anonimo ha detto...

Scisma solo a destra?
Julio Loredo
Visto da Roma
https://www.youtube.com/watch?v=A4l7-i_N_oQ
Molti osservatori stanno rilevando la contraddizione fra un programma di inclusione – “todos, todos, todos” – e la prassi dell’esclusione di certe realtà dalla vita della Chiesa. Ne è esempio la recente convocazione di mons. Carlo Maria Viganò a Roma per un processo per scisma. Atteggiamento mai adottato, per esempio, nei confronti del cardinale Reinhard Marx, che pure ha detto “Non siamo una filiale di Roma”. Due pesi due misure?

Anonimo ha detto...


Tirare ancora fuori l'argomento stantio e respinto più volte dall'interessato della invalidità della rinuncia di Benedetto XVI, lascia sbigottiti.
Z.

Anonimo ha detto...

Il consiglio di Radaelli a Viganò  è  giusto, sacrosanto e completa la disamina di Viganò. Direi che insieme farebbero bingo!
m.a.

Anonimo ha detto...

Vorrei brevemente e alla buona dare il mio contributo sul passato prossimo e sul presente:

a) Benedetto xvi è stato costretto, dalla situazione internazionale (leggi USA ) ed altro forse, alle dimissioni da lui 'frenate' come ha potuto.

b) JMB sapeva di avere un compito affidatogli 'dagli uomini'. Ricordiamo il Buonasera iniziale, il nome Francesco, essere sempre rimasto in albergo. 

 In qualche modo entrambi hanno detto la verità come hanno potuto e saputo dirla. Un allarme l'hanno dato, ma non si è voluto coglierlo.
m.a.