Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 13 dicembre 2014

Dal plurale maiestatis al plurale sinodale

Da un excursus esteso oltre confine per cogliere l'eco delle vicende del Sinodo in prospettiva, rilevo la voce di Edward Pentin, il quale afferma, sul National Catholic Register, che il documento che consegna i Lineamenta 2015 solleva ulteriori preoccupazioni sullo svolgimento dell'attività sinodale. Egli rimarca come non ci sia stata alcuna conferenza stampa, come di consueto, mentre il documento è apparso inaspettatamente il 9 dicembre  nel sito del Vaticano, e quindi solo in italiano. Pertanto ai giornalisti non è stata data alcuna possibilità di porre domande sul documento, il cui testo inglese è stato pubblicato in inglese il 12 dicembre.
Egli sottolinea anche la dichiarazione della Segreteria del sinodo, nel presentare il questionario connesso, formulata nei seguenti termini:
Le domande che si propongono di seguito, con riferimento espresso agli aspetti della prima parte della Relatio Synodi, intendono facilitare il dovuto realismo nella riflessione dei singoli episcopati, evitando che le loro risposte possano essere fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria, e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato. [vedi]
Noto che la dichiarazione sconfessa apertamente il ricorso ai riferimenti dottrinali che la Chiesa dovrebbe custodire e porsi come fondamenti per ogni impegno magisteriale e conseguentemente pastorale. Una dichiarazione così esplicita e sconcertante che tra l'altro dà per scontate le conclusioni di un evento ancora in itinere dal cammino già tracciato e per di più difformi da mere applicazioni dottrinali. Una dichiarazione che ad esempio il cardinal Burke non avallerebbe: ma lui è stato messo fuori gioco... E gli altri? Nessuno trova da ridire?

Quanto a Pentin, ritiene sia giocoforza esprimere legittimi dubbi sia rispetto alle questioni che, come notavo ieri, sono state fatte rientrare dalla finestra dando loro lo stesso peso nell'ambito della discussione nonostante i voti contrari1, che rispetto alle altre materie.
E così dalla sua citazione scopro anche che Radio Vaticana offre un'ampia sintesi del vero Sinodo raccontato dal papa durante l'Udienza generale di ieri [vedi]. E qui viene il bello, cioè il solito problema nascosto tra le pieghe del discorso confidenziale. Cito dalla conclusione del discorso in parte riportata anche dal NCR:
 “Dobbiamo sapere - ha concluso il Papa - che il Sinodo non è un parlamento, viene il rappresentante di questa Chiesa, di questa Chiesa, di questa Chiesa… No, non è questo. Viene il rappresentante, sì, ma la struttura non è parlamentare E’ totalmente diversa. Il Sinodo è uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare; non c’è stato scontro tra fazioni, come in Parlamento, quello è lecito in un Parlamento, ma un confronto tra i Vescovi, che è venuto dopo un lungo lavoro di preparazione e che ora proseguirà in un altro lavoro, per il bene delle famiglie, della Chiesa e della società. E’ un processo, è il normale cammino sinodale. Ora questa Relatio torna nelle Chiese particolari e continua in quelle Chiese il lavoro di preghiera, riflessione e discussione fraterna al fine di preparare la prossima Assemblea. Questo è il Sinodo dei Vescovi. Lo affidiamo alla protezione della Vergine nostra Madre. Che Lei ci aiuti a seguire la volontà di Dio prendendo le decisioni pastorali che aiutino di più e meglio la famiglia. Vi chiedo di accompagnare questo percorso sinodale fino al prossimo Sinodo con la preghiera. Che il Signore ci illumini, ci faccia andare verso la maturità di quello che dobbiamo dire a tutte le Chiese come Sinodo.
Ed è proprio in questa conclusione che mi colpisce il nuovo che avanza al galoppo. E qui, amici miei, non è star lì a fare le pulci alle parole del papa. Qui è rendersi conto che le parole del papa declinano un nuovo paradigma. E ne conseguono dei fatti: le decisioni pastorali che, da quanto è dato legittimamente supporre, salvo adeguate augurabili resistenze, avanzeranno nelle paludi dell'arbitrio. Da qui l'ovvio parallelo sul passaggio dal plurale maietastis - espressione di un rigore religioso prima che intellettuale - al plurale sinodale. Alla faccia del primato petrino. Si tratta del completamento della parabola partita dall'accentuata bonomia e dalla falsa benignità impresse al magistero della Chiesa da Papa Giovanni XXIII e dell'ottimismo a priori inaugurato dalla Gaudet Mater Ecclesia [qui] sfociata nell'attuale magistero liquido2
Non intendo affermare che il Papa debba tornare al 'plurale maiestatis'; ma l'essenza del primato non tollera il plurale sinodale, che non ha come soggetto il Papa ma un'assise di Vescovi che non ha neppure veste deliberativa, ma solo consultiva, tranne nell'eventualità prevista dall'Apostolica sollicitudo3. Ma la ratifica è sempre papale: sua è la piena e diretta responsabilità, che non è collegiale. E non può eludere il Depositum fidei.
Maria Guarini
NOTE
1. Ma il problema, più che nel dissenso, - qualunque sia la sua entità perché è vero che non si tratta nell'esercizio di una democrazia parlamentare e la Verità non è figlia del consenso -, sta nel fatto che le questioni riproposte alla pari con le altre approvate, non avrebbero dovuto affatto essere messe in discussione, perché già sancite da principi dogmatici che si vogliono scardinare [qui].
2. Un magistero non più fondato sull'oggetto-Rivelazione custodito e tramandato dal Depositum fidei, ma storicisticamente prodotto dal soggetto-chiesa e dunque mutevole a seconda dei tempi e delle contingenze, riferito ad ogni presente della storia e sganciato dalla Tradizione che, invece, è vita e giovinezza della Chiesa perché custode e garante delle verità da tutti credute sempre e in ogni luogo.
3. «Al Sinodo dei Vescovi spetta per sua natura il compito di dare informazioni e consigli. Potrà anche godere di potestà deliberativa, quando questa gli sia stata conferita dal Romano Pontefice [altro caso di "ma-anchismo"]; al quale spetta in tal caso ratificare le decisioni del Sinodo».
___________________________
[Traduzione dei riferimenti al NCR a cura di Chiesa e post-concilio]

37 commenti:

Cesare Baronio ha detto...

Plurale sinodale è neutro!

Anonimo ha detto...

OK. mic. Ma la china è inarrestabile.

Luisa ha detto...


"...evitando che le loro risposte possano essere fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria, e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato."

CAMMINO ORMAI TRACCIATO!
Frase che fa il paio con l`"indietro non si torna" frase culto ormai, slogan che rimbalza e finisce per farsi certezza.
Bisogna essere ciechi per non capire, per non vedere dove chi ha il potere nella Chiesa vuole portarci?
Basterebbe quella frase.
Credono che siamo tutti abbastanza inebriati e rincitrulliti per non leggere quel, e chi, sta dietro quelle frasi?
Per ingoiare senza reagire quel linguaggio troppo chiaro anche se lo vorrebbeo velato dietro ambiguità e imprecisioni?
Quel parlare su un tono confidenziale, che si vorrebbe rassicurante, che vorrebbe far credere che il papa ha una posizione neutrale, al di sopra delle parti, quella di un dirigente che dà la parola a tutti e di tutti rispetta l`opinione è una ipocrita strategia, una menzogna, una presa in giro, una manipolazione dell`ingenuità, dell`ignoranza del "popolo di Dio".
Nella seconda riunione del Cenacolo (!) degli amici di Bergopglio il vaticanista Luise ha definito Kasper "un grandissimo ispiratore del Sinodo", che cosa pensa Kasper lo sappiamo e sappiamo anche che è stato definito il "ventriloquo" di Bergoglio,non ignoriamo il pensiero-ideologia del teologo di fiducia del papa, Victor Fernandez, suo ghost writer rapidamente diventato vescovo e membro della Commissione per la redazione del messaggio finale del Sinodo, non siamo fessi, anche se papa Bergoglio è un gesuita, ha lasciato abbastanza sassolini sul suo cammino(anche prima della sua elezione) per sapere dove vuole andare, e se nessuno lo ferma ci andrà, e la chiesa con lui.

http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/437-prima-uscita-pubblica-per-gli-amici-di-papa-francesco.html

Luisa ha detto...

Segnalo:

"Effetto Francesco: “tirannia democratica” contro i dissenzienti"

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/12/12/effetto-francesco-la-tirannia-democratica-contro-i-dissenzienti/

Turiferario ha detto...

Ci stiamo avvicinando al secondo giro di boa annuale di questo pontificato, e le “riforme” tanto invocate o tanto esecrate, a seconda dei punti di vista, ancora non si vedono. Si può obiettare che adesso le faranno, stanno solo aspettando l’occasione propizia. Ma, mi chiedo, in due anni quest’occasione non c’è stata? Il momento migliore non era quello iniziale, quando tutti stravedevano per il Papa nuovo (oggi l’entusiasmo com’è inevitabile si è un po’ affievolito e comincia a sentirsi qualche voce critica anche al di fuori degli ambienti “tradizionalisti”) e qualunque gesto dirompente sarebbe stato accolto da ovazioni universali? Potrei essere smentito dai fatti, ma mi convinco sempre di più che questo Papa “abbia dato”. Perché attendere due anni ad attuare i propri piani? Nessuno di noi sa quanto tempo e quante energie abbia a disposizione, e per chi è prossimo all’ottantina questo vale ancora di più. Le cose che voleva fare (vedi commissariamento FFI) le ha fatte subito, e con decisione. Se aveva ad esempio un piano per riformare drasticamente la curia, perché covarlo così a lungo? Forse aveva qualche barlume da neofita ma poi ha visto, una volta entrato nel meccanismo, che era inattuabile. Forse ha pensato che nominando una commissione questa gli avrebbe cavato le castagne dal fuoco, ma la commissione non sembra avere una gran voglia di bruciarsi le dita al posto suo. Idem per il sinodo. Evidente che da quest’assemblea si voleva tirare fuori “qualcosa di nuovo”, ma è altrettanto evidente che il gioco è scappato di mano e ci si è trovati con documenti che proponevano in un’unica puntata, come i saldi di fine stagione, la comunione ai divorziati risposati, la benedizione delle convivenze, l’accettazione dei rapporti omosessuali e altro ancora. Così non può funzionare, e non funzionerà nemmeno il prossimo ottobre. Vedrete che si ripiegherà su qualcosa di molto meno dirompente, tipo permettere ai divorziati risposati di fare i padrini e le madrine. Continueranno, certo, gli incontri ecumenici, i discorsi “provocatori”, magari le interviste a Scalfari, ma sarà un copione che si ripete sempre più stancamente, senza i risultati epocali che ci si aspettava (o si temeva) due anni fa…

Valeria ha detto...

Bé Turuferario, se quanto accaduto sin ora ti sembra poco...

ettore ha detto...

Giusto vigilare, giusto mettere in guardia. Giusto segnalare forzature e manipolazioni. Mi pare però che, da parte nostra, si dia per scontato un esito nefasto, ineluttabile, si consideri già perduta la battaglia, invece ancora tutta da combattere.
Quei richiami “alla Vergine nostra Madre, alla volontà di Dio e il Signore ci illumini” forse sono anche “comodo artifizio”, fumo negli occhi per mascherare il loro obiettivo, funzionali a confondere i semplici. Questa è palesemente la loro intenzione. Sono convinti di riuscire a spuntarla? S’illudano pure.
Siamo fragili, abbiamo timore, fino a dubitare che Dio, Gesù, lo Spirito Santo, e Maria possano accettare questa empietà, questo sacrilegio?
Dio non farà mancare il suo soccorso! Gran parte del popolo si solleverà, quello che crede in Lui e non nell’idolatria, l’attacco diabolico sarà smascherato, rinascerà una nuova Chiesa.
Prepariamoci per tempo, con la nostra fede, con la nostra umile supplica.

Anonimo ha detto...

Nel passato le sanzioni erano motivate dalla protezione dell’integrità della fede e dell’istituzione ad essa necessaria. Oggi invece si agita il bastone sotto l’effetto di formule imposte da una falsificazione secolare del cristianesimo, come “amore” e “misericordia” contro responsabilità e retto giudizio, come “vita” contro ragione, come “natura” e “felicità” contro peccato e salvezza, come “Concilio” contro tradizione cristiana. È questo l’orizzonte di troppe omelie, in cui sembra di riascoltare, annacquato e fuori tempo, il peggio delle stagioni postconciliari.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/12/12/effetto-francesco-la-tirannia-democratica-contro-i-dissenzienti/

Stefano78 ha detto...

Se aveva ad esempio un piano per riformare drasticamente la curia, perché covarlo così a lungo?

Domanda molto pertinente. La cui risposta non lo sarebbe solo a questa domanda, ma anche a quella inerente l'identità di tutti i pontificati post-conciliari.

Io una risposta, alla luce della Storia, me la sono data.
Non ha "affondato" il piede, perché Bergoglio è uno strumento. Non è il "deus ex machina". No.
Come non lo erano i pontefici precedenti. Che in alcuni casi (i più eclatanti quelli di Giovanni Paolo II in certi momenti, e di Benedetto XVI maggiormente ancora), hanno dato potenti sterzate alla macchina in caduta libera.

In questo caso, però, si è puntato alto, con Bergoglio. Perché non sono i tempi di Giovanni Paolo II o di Benedetto XVI. Lo storicismo di chi "tira i fili", qui ha un riscontro.

Bergoglio, difficilmente può "sfuggire di mano". La sua posizione ideologica è rettilinea. Pochi, anzi nulli, i ripensamenti. Al contrario dello stesso Paolo VI!

Ma Bergoglio non vuole fare da "capro espiatorio", e nemmeno da bersaglio. Per questo esita. Per ora ha "dato" solo (si fa per dire) la "liquidità" di un "magistero mediatico". La cui prassi è ormai più radicata di un qualsiasi dogma! Ma siccome TEME, e siccome si sente fra incudine e martello, temporeggia.

Ma il temporeggiamento avrà un termine. Perché chi tira le fila, chiederà il conto. Per quanto sicuramente si cercherà di emettere documenti DOPPI, ambigui e con interpretazioni multiple, in modo da poter fare "pastoralmente" quello che ognuno ha voglia di fare, qualcosa la dovrà "dare". Dunque io non sarei così possibilista.
Non sarà la sovversione completa, ma qualcosa sarà. Bisognerà vedere cosa. Ma qualcosa non al livello dell' essere padrini o madrine ai divorziati.

Non dimentichiamo che, mediaticamente, quindi "dogmaticamente", sono stati aperti "intelligentemente" vari fronti durante questo anno. Si è arrivati ad aprire anche quello delle donne-prete.
Alcuni giornalisti hanno evidenziato proprio questa possibilità. Concentrare l'attenzione su un fatto, per farne passare un altro.

Magari, quando tutti staremo col naso in su, a guardare i padrini divorziati (dividendoci sempre. La divisione provocata, è sempre utile in questi casi!), ci ritroveremo con i Sacerdoti sposati, e le Donne diacono!

Così non sarà stato necessario sovvertire "tutto"... Ma si procederà a "passi". Magari con un altro "strumento" sul soglio, che magari non sarà manco più di Pietro...e non sarà manco "Soglio"...Ci sarà un "Vescovo" tra i tanti... Unito a tutti i "cristiani". E questo sarà il secondo atto...

Stefano78 ha detto...

Sono convinti di riuscire a spuntarla? S’illudano pure.
Siamo fragili, abbiamo timore, fino a dubitare che Dio, Gesù, lo Spirito Santo, e Maria possano accettare questa empietà, questo sacrilegio?
Dio non farà mancare il suo soccorso!


Di questo sono certo anche io. Per quanto i piani siano studiati nei minimi dettagli, "Dio aveva altri progetti"!

A noi sta abbreviare la sofferenza, con le nostre offerte, con il nostro contributo e con la nostra Speranza Cristiana.

Stefano78 ha detto...

..credo che sia ineludibile, per parte nostra e nel nostro stretto ambito di Cattolici laici, dare un contributo fondato sulla Fede, Speranza e Carità. Radicati in queste virtù fondamentali.

Il che significa, per quanto mi riguarda, che non mi sto "arroccando". Sto cercando, con l'aiuto di Dio, di diffondere ciò che vedo, secondo lo spirito che credo opportuno, fondandomi sulla Tradizione Perenne. E ne sto già pagando il prezzo. In vari modi.

Alcuni amici sono già spariti. Altri stanno sparendo. Altri spariranno. Ma sono consapevole che il mio contributo NON PUO' essere esclusivamente al livello della critica. Pur necessaria e doverosa. Nei dovuti modi.
C'è bisogno di allargarla, la critica. Di calarla nelle nostre parrocchie. Come è accaduto a Modena, nella Parrocchia che ha ospitato la presentazione del Libro di Socci. Beccandosi gli improperi della Curia.

Non sto invocando "sfide" e provocazioni. Ma certamente credo che nel modo che Dio vorrà per ognuno di noi, c'è bisogno che i semi germoglino. Come? Lo sa Dio. Noi però le nostre intenzioni e i nostri poveri mezzi ce li dobbiamo mettere tutti.

Non riusciremo nemmeno a parlare? E' nelle mani di Dio! Infatti noi non dobbiamo ottenere nessun risultato con le nostre mani.
E' tutto nelle mani di Dio.

Luisa ha detto...

Come si fa ancora (malgrado certe sue parole che vorrebbero porlo al di sopra della mischia) a dubitare degli intenti di Jorge Bergoglio?
Chi ha nominato e chi ha estromesso?
Che cosa dicono e fanno taluni che dicono parlare e agire a suo nome (Kasper e Volpi ad es.)?
Con quali gesti e parole ha già seminato il suo cammino?
Forse che non bastano per indicare la direzione che il vescovo di Roma vuole dare al cxammino della Chiesa, una chiesa che non vuole sia una "zitella"(ipse dixit)?

Stefano78 ha detto...

...il che per me significa anche non "evadere" dal luogo dove sono ora. Sto frequentando 2 parrocchie. Una è la mia parrocchia, un'altra è frequentata a causa di un gruppo di preghiera in cui siamo arrivati per motivi personali che Mic conosce.

In queste 2 parrocchie, in una, la mia, ho incontrato un Sacerdote Summorum Pontificum. Di cui vi ho parlato. Una vera grazia di Dio. E' perseguitato, addirittura, solo perché dice Messa DI NASCOSTO (capite? DI NASCOSTO! Eppure il Vescovo lo SA! E non approva!). Nell'altra sono in condizione che definirla di minoranza totale è dire poco!

Si arriva a discutere anche per un Rosario! Capite? Per un Rosario! Anche quello è considerato "cosa tradizionale" che si può fare....ma a casa propria! Capite a che livello siamo?

Io e mia moglie siamo nelle mani di Dio. Conserviamo la Fede Tradizionale, in luoghi dove o non esiste o è perseguitata. E noi di conseguenza.

Ma che dovremmo fare? Abbiamo pensato spesso di cercare un "luogo"....Ma credo che il "luogo" sia quello dove siamo stati messi. Un luogo dove siamo una contraddizione...
Forse sarà per questo che siamo lì?

Anonimo ha detto...

mic, anche Riposte catholique osserva che per i redattori del documento la dottrina non conta più niente.

http://www.riposte-catholique.fr/riposte-catholique-blog/la-formule-problematique-des-lineamenta-du-synode-pour-la-famille

Stefano78 ha detto...

Come si fa ancora (malgrado certe sue parole che vorrebbero porlo al di sopra della mischia) a dubitare degli intenti di Jorge Bergoglio?

Ho scritto: "Bergoglio, difficilmente può sfuggire di mano. La sua posizione ideologica è rettilinea. Pochi, anzi nulli, i ripensamenti. Al contrario dello stesso Paolo VI!"

La sua formazione è una cosa. La sua azione di papa un'altra. E' andato al Soglio perché "chi tira i fili" vuole che si arrivi a certi punti. Sono gli stessi che lo volevano in passato, avendo avuto invece brutte sorpresa. Ultima con Benedetto XVI.

mic ha detto...

anche Riposte catholique osserva che per i redattori del documento la dottrina non conta più niente.

Lo hanno scritto nero su bianco.

... evitando che le loro risposte [quelle degli episcopati] possano essere fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria, e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato.

Stefano78 ha detto...

Lo hanno scritto nero su bianco.

E' una cosa gravissima.

Anonimo ha detto...

I blog normalisti sono tutto un peana... non vedono non sentono non parlano

Luisa ha detto...




"...evitando che le loro risposte possano essere fornite secondo schemi e prospettive proprie di una pastorale meramente applicativa della dottrina, che non rispetterebbe le conclusioni dell’Assemblea sinodale straordinaria, e allontanerebbe la loro riflessione dal cammino ormai tracciato."

Come l`ho già detto più sopra basterebbe quella frase per dirci dove vogliono portarci.
E hai ragione, Stefano, è una cosa gravissima.
Solo i beati beoti non se ne rendono conto.

murmex ha detto...

Noto chei commenti a questo articolo sono tutti di una singolare profondità . Mi trovo in sintonia .Vedo un mistero dietro tutto ciò , un mistero d'iniquità cui noi dobbiamo reagire con piena confidenza in Dio . Non so voi , ma io sono stata sommersa da un mare di flagelli ,ben diversamente da quando vivevo in maniera più superficiale . Oso sperare che tutto sia utile non solo alla purificazione personale (meritatissima ), ma faccia parte di un disegno provvidenziale generale

tralcio ha detto...

Il tragico e grossolano equivoco sulla natura della Chiesa produce a cascata tutta la gamma di variazioni sul tema ad opera dei "credenti" stessi, prima ancora che dei non credenti.

La Chiesa è una realtà che si radica nel sacro per ricordarsi trascendente, così da non esaurirsi nel profano di un'identificazione soltanto immanente.

La Chiesa si costituisce sulla Rivelazione divina in Cristo Gesù, vero Dio e vero uomo e ne diviene, misticamente, il corpo storico che se ne fa testimonianza: tralci dell'Unica Vite.

L'appartenenza di ogni singolo tralcio alla Chiesa, non implica nessuna autonomia dallo Spirito santo che dà la vita e dal Capo che ne è il cuore (in senso biblico: volontà, intelligenza e memoria).

I tralci, i singoli fedeli, non costituiscono la natura della Chiesa (radicale differenza con ogni altra realtà umana), ma semplicemente la suppongono. Chi se ne dovesse porre in discontinuità o in opposizione non dissolve la natura della Chiesa, ma semplicemente recide la propria genuina appartenenza alla Vite.

La Chiesa, soprannaturale e pertanto irriducibile alle misure umane, incorpora i fedeli per assimilarli a Cristo e non per farne un'assemblea in grado di deliberare persino di prescindere da Cristo per inseguire pastoralmente finalità ritenute "buone" o in maggior sintonia con i tempi storici in cui la Chiesa interagisce con il mondo al quale dovrebbe annunciare il Vangelo.

La Chiesa è l'umanità nuova, in cui Cristo (solo Lui) è l'artefice della ricapitolazione di tutta la creazione, corrotta del peccato originale.

La Chiesa è e resta santa e immacolata come lo è il Suo Sposo crocifisso e risorto e lo è la Madre.
La Chiesa e lo Spirito santo di Dio con la pienezza della grazia.

Ogni peccato è dei singoli tralci, ma mai della Vite. E i singoli tralci non sono ne' la Chiesa, ne' la vite, ma propaggini affidate alla provvidenza del Vignaiolo (Is 5,1-7): fruttifere se incorporate, oppure destinate a potatura affinchè fruttifichino.

In definitiva ciò che nella Chiesa è caduco, peccatore, abitato da sporcizia è solo ciò che è umano: ossia ciò che è passivo, materia corporale per l'esercizio provvidente della grazia divina!

Ben altro da chi dice "la Chiesa siamo noi" e partendo da questa visione assembleare si raccoglie sinodalmente a riprogrammare la genetica della vite, per servire frutti adeguati alle richieste del marketing e delle mode.

Chi è peccatore nella Chiesa costituisce il terminale di un'azione di soccorso che non esaurisce la Chiesa in un ospedale da campo e non configura la Chiesa come ferita o colpevole delle ferite, che invece vengono inferte dall'indulgere alle ricette e agli infestanti e inquinanti del mondo.

L'uscita dalla vite può essere solo quella del tralcio, che si protende alla luce di Dio alimentato sempre dalla sua linfa e non certo in un distacco che ridurrebbe il tralcio a un "nulla" di senso, se non vantarsi "vite" verso chi vede solo la forma della foglia, magari anche il grappolo d'uva, incapace o disinteressato alla decisione recidente, o alla recisione decisiva.

La Chiesa modernista è un fatta di tralci insuperbiti. Il tempo ne mostrerà inesorabilmente il bluff.
Ma questo frattempo non vedrà inattivo il Vignaiolo anche sui tralci ancora ben saldi, eppure bisognosi di potatura... E' quella che ci fa soffrire, ma è salutare.

ettore ha detto...

Credo in Cielo salgano sempre più numerose le allarmate segnalazioni, le invocazioni nostre e di altri fratelli. Credo che il buon Dio abbia già preso le contromisure per respingere la pervicacia nell'errore, la superbia di questi reprobi e stia già infondendo in diversi cuori il Suo soffio ispiratore e liberatore.

Luís Luiz ha detto...

Sbaglierò, ma mi sembra che chi dice una cosa (la dottrina) e fa un'altra (la "pastorale") è ipocrita e manca di serietà. As simple as that.

Turiferario ha detto...

Per abitudine mi attengo ai fatti, e i fatti sono che questo pontificato nonostante molte cose che anche a me non piacciono (e nel post precedente ne ho accennato) di provvedimenti concreti e destinati a rimanere ne ha presi assai pochi. Può darsi che non lo abbia fatto perché non ce n'è bisogno dato che già si lanciano messaggi "destabilizzanti" che fanno il loro corso, d'accordo. Ma è un altro discorso, io parlavo di atti ufficiali, quelli che fanno davvero testo. Bergoglio non agisce perché eterodiretto? Ma allora i suoi direttori sono così certi di poter attendere e magari di poter "controllare" anche un eventuale prossimo Papa? Tutte domande cui non è facile rispondere, pare.

Anonimo ha detto...

Oltre al giornalino, adesso c'è anche disponibile per tablet e smartphone tutta la giornata del vdr in diretta, dalla messa e relativi discorsi, e poi tutto quello che fa minuto per minuto, preferirei non dire niente per non essere considerato irrispettoso e maleducato, ma 2 sassolini dalle scarpe vorrei, se mi è concesso, togliermeli, la piazza è desolatamente vuota nonostante il dispendio di inquadrature quadrangolari e dal basso, il 'problema' Ratzinger che non obbediva a Mangiafuoco e tirava i fili da un'altra parte, non si è risolto, perché guarda caso, dall'ectoplasma del marzo 2013, si rivede una persona lucida, in buona forma, compatibilmente con l'età e gli acciacchi, e soprattutto con annesso cervello perfettamente autonomo e funzionante......un vero peccato che non abbia tolto il disturbo, come in tanti auspicavano, ultimo : nominations per il concistoro di febbraio : Forte, PM........mi avvalgo della facoltà di non commentare.Lupus et Agnus.

mic ha detto...

Oso sperare che tutto sia utile non solo alla purificazione personale (meritatissima ), ma faccia parte di un disegno provvidenziale generale

Cara murmex,
esperienza analoga. E quel che tu speri a me lo ha detto il mio confessore... e dunque coraggio, avanti!

Luisa ha detto...

Non capisco Turiferario, non gli basta quel che Bergoglio già ha fatto?
In modo diretto e in modo più sottile per arrivare là dove vuole arrivare?
Atti ufficiali?
Ci sono le nomine, vedremo chi saranno i prossimi cardinali, e ci sono le estromissioni, ho bisogno di ricordare i nomi che son caduti sotto la sua scure? E senza poter difendersi?
Si è creato una specie di "guardia ravvicinata" fatta di incondizionati, chi non ha ancora sostituito, e sono ben pochi, sa che non ha interesse a fare un solo passo falso.
È riuscito a disfare un ordine religioso fiorente, decisione la sua che ha sconvolto la vita di tanti giovani e meno giovani frati e quella dei loro padri fondatori e insegnanti. E senza che abbiano potuto difendersi.
Ha voluto e saputo pilotare un Sinodo nella direzione da lui voluta, anche se non è andata come lo voleva lui, vediamo che nei fatti ha ripreso la direzione degli "affari"che non aveva certo ceduto a nessuno.
Non dimentico il c9 e la riorganizzazione degli affari economici.
Saran pochi gli atti ufficiali ma in fondo non ne ha bisogno, può farne a meno, riuscirà (se Dio non ci mette la mano) a farne a meno, perchè quel che sta trasformando-rivoluzionando si imporrà senza atti ufficiali, la prassi basterà ma poi ci diranno che la dottrina non è stata modificata.

mic ha detto...

, perchè quel che sta trasformando-rivoluzionando si imporrà senza atti ufficiali, la prassi basterà ma poi ci diranno che la dottrina non è stata modificata.

Questo è il nodo difficile da sciogliere. Impossibile solo umanamente...

murmex ha detto...

grazie mic e voi tutti

Turiferario ha detto...

Mi è piaciuto l'intervento di qualche giorno fa in cui si analizzava Bergoglio nella sua "sudamericanità" o "argentinità", in quanto portatore di idee e di una cultura diversa rispetto a quelle della vecchia Europa, per molti aspetti la subcultura di aree arretrate. Penso che lì si andasse vicino al nocciolo del problema. Non condivido, nonostante tutto, l'idea che Bergoglio sia un bieco distruttore mosso dall'ansia di fare scempio della Chiesa. C'è differenza fra un medico incapace e un medico che dà scientemente la stricnina ai suoi pazienti, anche se il risultato può essere in entrambi i casi la morte degli stessi. E' un'opinione, sia chiaro, non una verità scientifica. Forse è un augurio che faccio alla Chiesa. Ma è vero che dopo due anni Bergoglio non ha fatto nessuna rivoluzione. Due anni fa ci si aspettava l'abolizione del motu proprio, l'azzeramento della curia, l'estinzione dello Ior, la vendita di tutti i beni vaticani per darli ai poveri, e mi fermo qui. Il commissariamento dei FFI l'ho sempre deplorato, così come deploro l'allontanamento di Burke: ma la cacciata di persone che per un motivo giusto o meno non godevano più della loro fiducia,
mascherata da normale cambio di destinazione, è una facoltà di cui i Papi si sono sempre avvalsi.

Gederson ha detto...

"Il Sinodo è uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare..."

È stato chiaro nel Sinodo che i partecipanti hanno detto Si e No, quindi, la voce nel Sinodo non era solo dal Spirito Santo. Inoltre, la decisione di ciò che ha detto lo Spirito Santo non viene tramite la maggioranza, non viene tramite votti. La finalità del voto è giusto quella di stabilire che la maggioranza vince. Questo modo sinodale ricorda la leggenda delle definizione dei libri canonici, come è stato presentato nel Codice Da Vinci. Per i voti se può sciegliere un Papa, ma non quello che la Chiesa deve credere.

Inoltre a questo, storicamente tutti le riunione religiosa per parlare sul alcuni tema religioso ha avuto scontro. Non è possibile immaginare Niceia senza lo scontro tra ariani e i deffensori della vera fede. In questa modalità sinodale, un cardinale come Kasper arriva con la sua tese, la Chiesa decide che quella non è vera, ma il cardinale Kasper uscirà del Sinodo con la stessa dottrina. È evidente se il Sinodo è un luogo protetto per lo Spirito Santo che quelli che non sono d'accordo con quello che Lui aveva detto prima, non sono in comunione con Lui, ma sono in comunione con la Chiesa di Francesco. Comunione a priore senza la credenza nella stessa dottrina e in ciò che lo Spirito Santo ha detto, in fondo è questo che diffende Francesco.

Chiamo ancora l'attenzione per le parole:

"...ci faccia andare verso la maturità di quello che dobbiamo dire a tutte le Chiese come Sinodo."

Mic, ha scritto chiare parole sulla fusione delle fonte di rivelazione. Queste parole di Francesco me hanno fatto pensare in una fusione del Papato alla Colegialità dei Vescovi come è stato fatto nel caso delle fonti di rivelazione. Non sarà per dove cammina il Papato e la Colegialità? Fa ancora pensare: il Papa può dire da solo qualcosa alla Chiesa? E quello che dice la Chiesa come sinodo, sempre sarà d'accordo con quello che il Papa, deve dire alla Chiesa, come Papa?

"Chiesa come Sinodo", me ha ricordato ancora l'intelletuale colletivo di Antonio Gramsci, come lui chiamava qualche volta "il partito". Forse, il magistero dei teologi, dinunciato per Romano Amério, sarebbe una sorta di "Teologo colletivo"...

Luisa ha detto...

C`è anche il medico che dà ai suoi pazienti, ricoverati nell`ospedale da campo, delle medicine che lui ritiene capaci di salvarli e riportarli alla vita.
Che poi quei rimedi siano in realtà mortiferi, che diano la mazzata finale a chi già è in stato comatoso, non son segni di incapacità del medico ma di cocciuta, di pervicace ideologia che non ammette discussioni.

Hr ha detto...

http://www.zenit.org/fr/articles/c-est-l-anniversaire-de-mon-ordination-sacerdotale

Credo de Jorge Mario Bergoglio

Je veux croire en Dieu Père, qui m'aime comme un fils, et en Jésus, le Seigneur, qui a insufflé son Esprit dans ma vie pour me faire sourire et me conduire ainsi au royaume de la Vie éternelle.

Je crois en mon histoire, traversée par le regard d'amour de Dieu qui, en cette journée de printemps, le 21 septembre, est venu à ma rencontre pour m’inviter à le suivre.

Je crois en ma souffrance, stérile du fait de l'égoïsme, qui est mon refuge.

Je crois en la petitesse de mon âme, qui cherche à dévorer sans donner ... sans donner.

Je crois que les autres sont bons et que je dois les aimer sans crainte et sans jamais les trahir en cherchant une sécurité pour moi.

Je crois en la vie religieuse.

Je crois que je veux aimer beaucoup.

Je crois en la mort quotidienne, brûlante, que je fuis, mais qui me sourit, m’invitant à l’accepter.

Je crois dans la patience de Dieu, accueillante, bonne comme une nuit d'été.

Je crois que papa est au ciel, avec le Seigneur.

Je crois que le père Duarte est là-haut, intercédant pour mon sacerdoce.

Je crois en Marie, ma Mère, qui m'aime et ne me laissera jamais seul.

Et j’attends la surprise de chaque journée, dans laquelle se manifesteront l’amour, la force, la trahison et le péché, qui m’accompagneront toujours jusqu’à la rencontre finale avec ce visage merveilleux que je ne sais pas comment il est, que je fuis sans cesse, mais que je veux connaître et aimer.

Amen.

ettore ha detto...


Leggendo il Credo di Francesco, appena pubblicato, colgo nelle parole un forte senso di umiltà, di fragilità, di timore proprie del sacerdote novello, alle prime armi che si prepara alla sua Missione al servizio di Dio e del prossimo.
Mi sembra di cogliere lo stesso timore, la stessa fragilità nelle parole con cui termina i suoi interventi a braccio: invita abitualmente, ossessivamente a pregare per Lui. Anche quando recita l’Angelus la domenica, spesso lo sguardo non è sereno, la fronte corrugata, la mimica facciale (pieghe e labbra) e il tono della voce denotano turbamento, insicurezza, disagio, tende ad essere asciutto, essenziale, frettoloso quasi voglia tenere a freno il temperamento, non voglia lasciar trasparire, anzi voglia reprimere emozioni e sentimenti, per mortificarsi più che mascherarli. Ho l’impressione che voglia sottrarsi al calore della gente, alla fine letteralmente fugge, dietro quel suo buonasera e buon pranzo.
Sente il peso del soglio di Pietro? Chiede il nostro aiuto?

Gederson Falcometa ha detto...

Ettore,

Quello che sembra è che lui pensa che il Signore non ascolta le loro preghiere.

Silente ha detto...

Scrive Mic: "Non intendo affermare che il Papa debba tornare al 'plurale maiestatis'". Capisco il senso dell'affermazione. Tuttavia, io sì, voglio affermare che il Papa deve tornare al "plurale maiestatis". Segno e simbolo di impersonalità e anche umiltà, rispetto per il ruolo, per la carica, che è quella di Pontefice, non quella di un parroco di paese.
La forma è garanzia e segno della sostanza. Non rispettare la forma significa negare la sostanza.
Il disprezzo per la forma manifestato dal Regnate Pontefice non è solo manifestazione di sciatteria e mal-educazione: è molto di più, e di peggio: è il rifiuto del significato più profondo, spirituale e metafisico del ruolo che riveste.

Rr ha detto...

Il Credo mi sembra verboso e mieloso.
Personalmente avrei semplicemente ripetuto il Credo niceno chiedendo a Nostro Signore, a Sua Madre ed a tutti i santi di darmi la forza di essere sempre fedele e testimone della mia Fede. Di darmi la Speranza e soprattutto la Carità per vincere il mio innato egoismo.
Il tutto detto nel più breve e nel più semplice dei modi.
RR