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sabato 20 dicembre 2014

FSSPX - Germania. Incontro informale con il card. Brandmüller

Il 5 dicembre 2014, il Cardinale Walter Brandmüller, presidente emerito del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, accompagnato da diversi sacerdoti, si è incontrato con il vescovo Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X. L'incontro si è tenuto presso il Seminario di Zaitzkofen, in Baviera.
Questo incontro è stato un seguito di quello di Roma del 23 settembre 2014 [qui], durante il quale all'unanimità è stato accettato di proseguire le discussioni dottrinali "in un contesto più ampio e meno formale di quello delle riunioni precedenti." (Vedi DICI n. 302, 10 ottobre, 2014 - qui). Il tema: il Concilio e la sua autorità magisteriale.
L'obiettivo di questi incontri è quello di far meglio conoscere la Fraternità e le opere di Tradizione alle autorità della Chiesa, e nello stesso tempo di esporre loro le gravi obiezioni e i punti di divergenza che permangono riguardo al Concilio Vaticano II e alle sue riforme. In questa prospettiva, altri due incontri sono in programma nei prossimi mesi, uno nel Seminario Santo Curato d'Ars di Flavigny (Francia), e l'altro nel Seminario San Tommaso d'Aquino a Winona (USA). (Fonte: FSSPX / MG - DICI n.307, 19 dicembre 2014 - qui)

4 commenti:

Luís Luiz ha detto...

OT ma non troppo: nel blog del padre Z, i commenti di Leone XIII al bergoglismo:

http://wdtprs.com/blog/2014/12/pope-to-more-easily-attract-people-tone-down-teachings-relax-severity-not/

A quelli che non capiscono come mai Leone XIII conosceva tutte le "creatività" bergogliane, lo stesso blog offre la risposta di Chesterton:

First it must be remembered that the Church is always in advance of the world. That is why she is said to be behind the times. She discussed everything so long ago that people have forgotten the discussion.

Marius ha detto...

Non capisco bene due cose:
1) si tratta di un colloquio ufficiale,
oppure di un incontro informale per iniziativa personale di Brandmüller?

2) Come fa questo colloquio ad essere il seguito di quello di Roma del 23 settembre scorso se gli interlocutori non sono i medesimi: -allora il cardinale Müller prefetto della congregazione della fede,
-ora invece il cardinale Brandmüller.

Se si trattasse di un'iniziativa privata di Brandmüller allora la vedrei con grande piacere, come una testimonianza di coraggiosa e lungimirante apertura ai valorosi campioni della resistenza cattolica, un esempio che si imporrebbe all'attenzione di altri cardinali che potrebbero seguirlo su una pista di cui egli si starebbe profilando come pioniere.

mic ha detto...

Caro Marius,
si può considerare un seguito di quello di Roma, nella misura in cui continua i confronto, previsto già nel comunicato, sulla decisione : di proseguire le discussioni dottrinali "in un contesto più ampio e meno formale di quello delle riunioni precedenti."

Ciò posto, colpisce il fatto che al seguito del cardinale ci fossero "diversi sacerdoti".
E' evidente che, se confronto ci deve essere, esso va allargato. E occorre superare la diffidenza, l'indifferenza e i pregiudizi - quando non la viscerale avversione per la FSSPX e per la Tradizione in genere - da parte del clero e dei fedeli modernisti.

Josh ha detto...

...anche perchè la Sacra Tradizione della Chiesa non è mai stata ufficialmente estromessa o rigettata, nonostante un concilio pastorale idolatrato come nuova primavera, di memoria molto corta rispetto alla storia bimillenaria.

Voglio sperare in bene per questi incontri.

Al contempo mi pare grottesco e sintomatico, anzi molto sintomatico, che la Chiesa Cattolica abbia necessità (e ce l'ha) di farsi rimemorare la sua propria stessa Tradizione dall'ottima FSSPX:
in sè gran parte della Chiesa abbagliata dal Concilio e dal postconcilio, ha dimenticato su cosa è stata fondata, e come.

Troppa ideologia in Chiesa, troppa politica dello spirito....

per il resto taccio e prego, ma è per figure come quelle della FSSPX che ho reimparato e approfondito la fede, lo stesso lessico cristiano di base, anche la logica della fede, non smarrendone il cuore o la pietà, non per altro.