Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 13 novembre 2019

James Martin in udienza dal Papa : «Ho condiviso preoccupazioni e speranze delle persone Lgbt»

Niente di muovo sotto il sole. Quanto riportato di seguito è il ritratto di Bergoglio, uno dei suoi tanti aspetti, corrispondenti alla sua idea di chiesa-poliedro, a dir poco inquietanti. Evidentemente non è un 'attacco', ma una semplice constatazione illustrata da immagini eloquenti. 

L'udienza privata era stata annunciata ufficialmente, tra le altre, dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.
E lo scorso 9 novembre il gesuita James Martin, Consultore del Dicastero per la Comunicazione, la commemora col tweet visibile dall'immagine a lato (cliccare per ingrandirla). Traduzione:
""Un mese fa oggi (9 novembre), sono stato invitato a incontrare Papa Francesco nel Palazzo Apostolico, 30 minuti che mi hanno incoraggiato a continuare a prestare "il ministero con i cattolici LGBT". Spero che questo evento, in quanto segno pubblico del suo sostegno, incoraggi molti altri a raggiungere quella comunità nella nostra chiesa.""
Il gesuita - autore di Building a bridge. How the Catholic Church and the Lgbt community can enter into a relationship of respect, compassion, and sensitivity (edito in Italia per i tipi Marcianum Press col titolo Un ponte da costruire: Una relazione tra Chiesa e persone Lgbti e con la prefazione dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi) - così aveva pubblicato su Facebook:
«Cari amici, oggi Papa Francesco mi ha ricevuto in un’udienza privata di 30 minuti al Palazzo Apostolico, nel corso della quale ho condiviso con lui le gioie e le speranze, i dolori e le preoccupazioni dei cattolici Lgbt e delle persone Lgbt in tutto il mondo. Sono stato così grato di incontrare questo pastore compassionevole. L‘unica altra persona nella stanza con noi durante il nostro incontro è stato il suo traduttore».
James Martin aveva puntualmente pubblicato su Twitter la  stessa foto commemorata sopra (immagine a lato)  col messaggio:
«Uno dei momenti più importanti della mia vita. Oggi mi sono sentito incoraggiato, consolato e ispirato dal Santo Padre. E il tempo trascorso con me, nel mezzo di una giornata intensa e di una vita frenetica, appare un chiaro segno della sua profonda cura pastorale per i cattolici Lgbt e le persone Lgbt in tutto il mondo».
A completamento del quadro, qualora ce ne fosse bisogno, ricordiamo p. James Martin, il sacerdote gesuita che usa i social media per difendere l’omosessualità nella Chiesa cattolica, per averlo già incontrato qui, in occasione dei suoi auguri social per il mese dell'orgoglio gay. E qui, quando avevamo appreso che, su invito del Vaticano, avrebbe tenuto una relazione dal titolo: “Esplorare come le parrocchie possano sostenere le famiglie con membri che si identificano come LGBT”. E ciò in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie 2018 di Dublino col tema sull'Amoris Laetitia che ha visto anche la partecipazione del papa. Così lo annunciava p. Martin sui social:
“Su invito del Dicastero Vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, e dell’Arcidiocesi di Dublino, parlerò all’Incontro Mondiale delle Famiglie di agosto, come parte della visita di Papa Francesco in Irlanda, su come la Chiesa possa accogliere le famiglie con membri LGBT”. “Il mio invito invia un messaggio chiaro e forte dal Vaticano ai cattolici LGBT, ai loro genitori e alle loro famiglie: voi appartenete e siete i benvenuti”». 
Tutto ufficiale, alla luce del sole e, soprattutto, regolare. Capito?

17 commenti:

anelante ha detto...

Fa parte della finestra di Overtone,i cristiani di oggi approveranno, nessun scandalo come sarebbe necessario

Anonimo ha detto...

Questa sovraesposizione mediatica ben si sposa con le patologie di cui sono portatori, nelle quali l'ostentazione di sè ne è il cuore. Questo solo dimostra che se vogliono curare integrando dovrebbero abbandonare la strada spettacolare. Discretamente invece dovrebbero fondare comunità terapeutiche dove attraverso un sano e calibrato lavoro, manuale e spirituale, possano arrivare primo a superare la smania di far di sè spettacolo; secondo arrivare ad una sana accettazione di sé rientrando nella norma, che sola aiuta ognuno a trovare e/o ritrovare la propria identità.

Viator ha detto...

Ecco i risultati!
http://m.ilgiornale.it/news/cronache/svolta-dei-giovani-cattolici-rapporti-omosex-non-sono-tab-1783688.html

Anonimo ha detto...

Comunque gira una crassa ignoranza nell'ambito della conoscenza dell'essere umano e dei giovani in particolare. Come al solito si colpisce sempre l'anello più debole della catena. Il pensiero ed il sentimento si rivoltano contro la professione della madre di tali educatori.

fabrizio giudici ha detto...

La cosa davvero ridicola è che è pieno di cattolici che padre Martin lo detestano insieme a tutti i preti omosessualisti e si oppongono come possono, anche con validi argomenti. Però Papa Francesco mica è responsabile di questa cosa, eh.

Pietro C. ha detto...

Per quel che vale la mia breve riflessione sul tema della sessualità, esporro le mie opinioni. Mi sembra di vedere un disegno coerente che procede da tempo e si è perfettamente infiltrato nel Cattolicesimo divenendone l'anima, avvelenandolo, alterandolo: la vita, per avere sapore (me lo diceva pure un prete!), deve avere una sessualità attiva, non importa in quale direzione essa si eserciti. Si dimentica, così, che lo scopo principale della sessualità è la riproduzione e la si trasforma a fine, a godimento fine se stesso e, quindi, il suo esercizio può spaziare in ogni dove.
La Chiesa ha sempre insistito che la vita in Cristo non è il vitalismo del mondo e, per Cristo, ha senso anche vivere da eunuchi pur non essendolo perché la sessualità che diviene fine se stessa è una delle passioni che ottenebrano l'animo umano, abbassano lo sguardo spirituale che, quindi, rimane confinato esclusivamente tra le cose di questo mondo (è la carne che porta alla morte, come ricorda san Paolo).
Per questo la Chiesa ha parlato di ascesi anche nel caso delle coppie sposate e, a maggior ragione, nel caso di chi è celibe. Cristo deve sempre prevalere sui capricci individuali.
Ma ora non è più così. Abbandonati i precetti evangelici che compongono la sequela di Cristo, si vede nel sesso un godimento che si pensa essere del Paradiso ("Sarete come dei!").
Di conseguenza si fa del proprio ventre un dio. Ed è questa l'idolatria dei nostri giorni entrata pure nel tempio di Dio. Ci si droga di sesso, non se ne può più fare a meno!
Abbandonata l'ascesi (anzi combattuta, visto che in quel di Bergamo si invita una pastora battista a predicare gli esercizi spirituali ai laici cattolici la quale è contro l'ascesi, povera ignorante!) si celebra il vizio ammantandolo come virtù, come realizzazione, come intelligenza, come nuovo umanismo.
In realtà non è che lo sprofondare dell'animo umano nella più crassa ignoranza spirituale, è sotterrare il Vangelo e tornare a porre una lastra tombale sul Cristo, incuranti che, essendo il Dio della vita, un bel giorno Egli giudicherà tutti dando a ciascuno quanto si è meritato.

Andrea P. ha detto...

"Cattolici lgbt" é ossimoro. Non si può esser cattolici ed al contempo fieri lgbt!

Chiara ha detto...

Signor Pietro condivido in Toto quello che lei ha scritto

Anonimo ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2019/11/14/conferme-il-papa-ha-bloccato-uninchiesta-su-murphy-oconnor/

Pietro C. ha detto...

Un papa che fosse una figura spirituale capirebbe subito che non si può essere cattolici e orgogliosi lgbt se non altro perché il Signore dicendo "Sforzatevi di entrare nella porta stretta" indica che con l'orgoglio che gonfia non si entra da nessuna parte. Il seguace vero del Signore è dunque un uomo umile, conscio dei propri limiti, non uno che fa del proprio vizio un orgoglio.
Aver perso ciò, che è l'ABC del Cristianesimo, indica a qual punto di drammatica deviazione si è oggi giunti in gran parte del mondo cattolico.

Anonimo ha detto...

Sacrosanto. Il volere tutto e subito, "hic et nunc", non fa parte della filosofia di vita del Cristiano, ma del materialista. Piaceri del mondo e spiritualità Cristiana sono inconciliabili. La cosa più grave e scandalosa é che pastori indegni proclamino il contrario, con responsabilità gravissime. Mi permetto di dire che renderanno conto a Dio fino all'ultima anima persa a causa loro.

Anonimo ha detto...

Penso che tutto parta dal castigo di Fatima, prima o dopo dovremo arrenderci davanti a questa tremenda verità, mentre molti fanno ancora finta di non vedere, tra consacrati e laici.

Anonimo ha detto...

Girano in rete diverse notizie sulle interpretazioni di Amoris Lætitia lontane dal Magistero che vengono soprattutto dai Paesi germanofoni. È di questi giorni la notizia di una coppia di donne lesbiche già unite civilmente che hanno ricevuto una benedizione all’interno di una liturgia più complessa in una diocesi austriaca
https://www.lifesitenews.com/news/austrian-diocese-confirms-that-catholic-priest-held-liturgy-celebrating-lesbian-union

Anonimo ha detto...

Anche questo si inquadra nell'apostasia del prete e del papa e non solo di loro: omoeresia, sessuoeresia.

Anonimo ha detto...

Attenzione ai Diritti dell'uomo se non si riconoscono i Diritti di Dio.

«Una società è giusta, infatti, nella misura in cui obbedisce a Te».
"Confessioni", Sant'Agostino

Viator ha detto...

Sua Santità Benedetto XVI
(Tratto da una chiara e straordinaria lettera sull'omosessualità )

"Si tenta di raccogliere sotto l'egida del Cattolicesimo persone omosessuali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale"

"Anche all'interno della Chiesa si è formata una tendenza, costituita da gruppi di pressione con diversi nomi e diversa ampiezza, che tenta di accreditarsi quale rappresentante di tutte le persone omosessuali che sono cattoliche. Di fatto i suoi seguaci sono per lo più persone che o ignorano l'insegnamento della Chiesa. "

"Una delle tattiche usate è quella di affermare, con toni di protesta, che qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali, delle loro attività e del loro stile di vita, è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione...."

Fonte: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

Silvio Brachetta ha detto...

"Alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale non si insegna la dottrina tradizionale della Chiesa sull’omosessualità. È il caso del corso di Morale speciale del prof Fumagalli dove quello omosessuale è chiamato “amore”. Emerge così che niente è peccato, tutto è "grazia". Con questi corsi si formano i preti che diventeranno parroci e, alcuni di loro, vescovi. E la nuova morale della nuova Chiesa entrerà nelle diocesi dalla porta principale."
Stefano Fontana

https://lanuovabq.it/it/omosessualita-la-scuola-dei-teologi-che-cambia-la-dottrina