Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 17 novembre 2025

FIUV / Notizie da Roma

Nella nostra traduzione, una Nota del Presidente della FIUV, Joseph Shaw, sul nuovo pontificato e, in particolare, sul possibile approccio nei confronti della Messa tradizionale. Alcuni precedenti sulla FIUV qui - qui - qui.

Notizie da Roma

Essendo appena stato a Roma per la prima volta nel nuovo pontificato, noto due conseguenze concrete dell'atteggiamento di Papa Leone nei confronti della Messa tradizionale: l'accoglienza della stessa nella Basilica di San Pietro e la presenza a questa Messa non solo di 3.000 fedeli, ma anche di 200 sacerdoti in coro.

Tra questi sacerdoti c'erano molti che negli anni precedenti avevano deciso che fosse più prudente astenersi dagli eventi del pellegrinaggio, o almeno partecipare come membri della folla, non in tonaca e cotta in una sezione speciale della processione, e in coro a San Pietro. Solo 50 sacerdoti hanno partecipato in coro nel 2024.

La Ferrari e il triciclo. Ovvero perché dire no al patto scellerato sul rito tradizionale

Un articolo da non perdere che stavamo traducendo. Ma ci ha preceduti Duc in altum, da cui lo riprendiamo, completato con numerosi link di riferimento alle questioni evidenziate. 

La Ferrari e il triciclo. Ovvero perché dire no
al patto scellerato sul rito tradizionale

di Chris Jackson

Michael Matt ci dà la “buona notizia”. Messa tradizionale sugli altari laterali di San Pietro e voci secondo cui Leone avrebbe “permesso ai vescovi di decidere autonomamente” riguardo al rito antico. “The Remnant” poi pubblica un editoriale che celebra il ritorno della santa messa tradizionale nella basilica del papa come l’inizio di un glorioso allentamento delle restrizioni. Continuate a pregare e a sperare: la messa tradizionale non verrà negata.

Caro lettore, se ti fossi appena svegliato da un coma iniziato nel 1970 potresti pensare che queste parole di “The Remnant” siano del 1988 o giù di lì. Roma ha mantenuto intatte tutte le novità dottrinali, però ha concesso un indulto liturgico attentamente controllato e il giornale della resistenza conservatrice dichiara che è stato fatto un passo nella giusta direzione.

Inversione, confusione /Abbiamo bisogno di più Maria, meno ambiguità

Nella nostra traduzione da Substack.com un altro commento alla situazione odierna a partire da un evento fortemente anomalo. Qui l'indice degli articoli sul tema. Qui l'indice sulla Corredentrice.

Inversione, confusione
Abbiamo bisogno di più Maria, meno ambiguità

Ho letto questa storia della Cresima di un uomo in un matrimonio omosessuale e potrebbe aiutarmi a riflettere sulle inversioni di fede che stiamo vivendo in questi giorni. Quello che vediamo accadere nell'immagine a lato (ne abbiamo parlato qui)

…è un'inversione, dal punto di vista del fedele che frequenta la chiesa, di ciò che sta accadendo con questo documento, Mater Populi Fidelis, Nota dottrinale su alcuni titoli mariani riguardanti la cooperazione di Maria all'opera della salvezza del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF).

domenica 16 novembre 2025

Davanti alla notizia che Padre James Martin ha presieduto una confermazione anomala

Per "ripareggiare" la verità. Qui l'indice degli articoli sull'ambiguità della Chiesa riguardo a questo tema e sulla Fiducia supplicans qui. Precedenti su p. James Martin a partire da qui - qui.

Davanti alla notizia che Padre James Martin
ha presieduto una confermazione anomala


Ieri ho espresso il mio pensiero riguardo a una coppia omosessuale che ha ricevuto i sacramenti nella Chiesa cattolica: Padre James Martin ha presieduto la confermazione del giornalista Gio Benitez, apertamente omosessuale, accompagnato dal suo “marito” come padrino; entrambi hanno ricevuto la Santa Comunione e non riesco a restare in silenzio.
Sono rimasta sconvolta, non tanto per l’episodio in sé, ma per ciò che rappresenta: un segno drammatico di quanto la battaglia spirituale sia ormai penetrata nel cuore stesso della Chiesa.. Le reazioni non si sono fatte attendere: “Non giudicare!”, “Non conosci la loro vita!”, “Non sei il loro confessore!”. E poi la solita accusa: che io, come tanti altri cattolici, vorrei escludere qualcuno dall’amore di Dio. Ma questa è una falsità che si ripete da troppo tempo, e che merita una risposta chiara. Non è vero che la Chiesa rifiuta le persone omosessuali. Non è vero che i fedeli desiderano chiudere loro le porte dei sacramenti. E non è vero che chi difende la verità del Vangelo lo fa per mancanza di misericordia. Queste sono menzogne, e chi conosce Cristo sa bene da dove vengono.

Domenica XXIII dopo la Pentecoste (Dicit Dóminus)

Ogni settimana ripercorriamo l'anno liturgico; il che ci consente, di anno in anno, nella ripetizione, di approfondire sempre più i doni di grazia che scaturiscono da ogni celebrazione. Qui trovate l'Ordinario delle Messe tradizionali e qui il proprio della Messa di oggi.

Domenica XXIII dopo la Pentecoste
(Dicit Dóminus)
Intróitus
Ier. 29, 11, 12 et 10 - Dicit Dóminus: Ego cógito cogitatiónes pácis, et non afflictiónis: invocábitis me, et ego exáudiam vos: et reducam captivitátem véstram de cunctis locis.
(Ps. 84,2) Benedixisti, Dómine, térram tuam: avertisti captivitátem Jacob.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculórum. Amen. – Dicit Dóminus ...

Orátio
Excita, quǽsumus, Dómine, tuórum fidélium voluntátes: ut divíni óperis fructum propénsius exsequéntes; pietátis tuæ remédia maióra percípiant.
Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.

M. - Amen.
Introito
Ger. 29, 11, 12 e 10 -
Dice il Signore: Io ho pensieri di pace e non di afflizione: mi invocherete e io vi esaudirò: vi ricondurrò da tutti i luoghi in cui siete stati condotti.
Sal. 84, 2 - Hai benedetta la tua terra, o Signore: hai distrutta la schiavitù di Giacobbe. Gloria al Padre…
 - Dice il Signore:…

Colletta
 Éccita, o Signore, Te ne preghiamo, la volontà dei tuoi fedeli: affinché dedicandosi con maggiore ardore a far fruttare l’opera divina, partécipino maggiormente dei rimedi della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen.

Quando nell'anno le Domeniche dopo Pentecoste sono ventitré soltanto, oggi si legge la Messa della Domenica ventiquattresima e ultima Domenica e la Messa segnata per la ventitreesima si porta al sabato della settimana precedente o al giorno più vicino, che sia libero da festa di rito doppio o semidoppio [1].

sabato 15 novembre 2025

Vescovi USA: consacrazione della nazione al Sacro Cuore di Gesù nel 2026

LA CONFERENZA EPISCOPALE cattolica degli Stati Uniti (USCCB) ha approvato la consacrazione della nazione al Sacro Cuore di Gesù nel 2026, in occasione del 250° anniversario del Paese.
Durante l'Assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale statunitense (USCCB) tenutasi a Baltimora, i vescovi hanno votato "per affidare la nostra nazione all'amore e alla cura del Sacro Cuore di Gesù".
Dedicare la nazione è un'opportunità "per ricordare a tutti il ​​nostro compito di servire la nazione perfezionando l'ordine temporale con lo spirito del Vangelo, come insegnato dal Concilio Vaticano II", ha affermato il vescovo Kevin Rhoades di Fort Wayne-South Bend, Indiana. 
"Cento anni fa, nel 1925, nella sua enciclica che istituiva la festa di Cristo Re, Papa Pio XI, basandosi sull'insegnamento di Papa Leone XIII [qui - qui], fece riferimento alla pia usanza di consacrare se stessi, le famiglie e persino le nazioni al Sacro Cuore di Gesù come un modo per riconoscere la parentela di Cristo", ha affermato Rhoades, che fa parte del comitato consultivo della Commissione per la libertà religiosa del presidente Donald Trump.
Per aiutare i cattolici a prepararsi alla consacrazione, Rhoades ha affermato che i vescovi svilupperanno risorse di preghiera, tra cui una novena. Ha aggiunto che stanno già predisponendo altre risorse ad uso di diocesi, parrocchie e altri gruppi per coinvolgere i cattolici.

Imparare il latino liturgico, lezione 18

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, approfittiamo del lavoro di uno dei tanti appassionati studiosi d'oltreoceano Per chi è completamente digiuno di latino e ha interesse a colmare questa lacuna, così diffusa nelle ultime generazioni — e purtroppo anche tra i sacerdoti —, può trovare i rudimenti indispensabili per comprendere il latino ecclesiastico e porre le basi di un maggiore approfondimento in genere favorito dalla frequentazione delle liturgia dei secoli. Un piccolo inconveniente è dato dalla taratura per lettori anglofoni; ma penso agevolmente colmabile dall'efficacia del metodo. Qui l'indice degli articoli dedicati alla Latina Lingua, per le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 18
Ego cogito cogitationes pacis


Clicca qui per un elenco di tutte le lezioni precedenti.

Usi dei casi nominali latini
(Vedi accenni ai casi nominali qui alla voce: Grammatica)
Ultimamente ci siamo concentrati sui verbi e vorrei tornare a parlare dei casi nominali. In latino, non si può evitare di usare i casi nominali, anche se il nostro obiettivo principale è solo la comprensione del testo, ed è importante tornarci sopra e rinforzarli periodicamente finché non saranno ben radicati nella parte latina del cervello. Oggi discuteremo di alcuni usi specifici di particolari casi nominali, e poi ci concentreremo sui testi liturgici di domenica prossima.

Il dativo del possesso
Il latino permette di esprimere il possesso usando il verbo esse ("essere") e il caso dativo di un sostantivo. È una costruzione interessante che suona strana in inglese, ma che ha comunque senso. Ecco un esempio:

venerdì 14 novembre 2025

Oltre l'identità: La disforia di genere come frattura metafisica dell'ordine dell'essere

L’ordinamento giuridico, in quanto espressione della recta ratio, non può convertire la deviazione in norma, né sostituire alla verità ontologica la percezione psicologica. Il problema è proprio il disorientamento socio-antropologico che provoca l'allontanamento dell'ordinamento giuridico dalla recta ratio. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Oltre l'identità: La disforia di genere
come frattura metafisica dell'ordine dell'essere


Nell’orizzonte della modernità tardo-soggettivistica, nella quale l’essere è stato sostituito dall’apparire e il vero dal vissuto, la disforia di genere si configura come un sintomo radicale della crisi ontologica dell’uomo. Essa non consiste primariamente in una perturbazione psicologica o in una disarmonia biologica, bensì in una scissione metafisica: il disallineamento dell’esistenza rispetto alla propria essenza, l’incrinatura dell’identità sostanziale tra forma e materia, tra principio intelligibile e determinazione corporea.

Il crollo nella preghiera per i defunti è direttamente collegato al nuovo rito della Messa

Nella nostra traduzione da Tradition & Sanity, Peter Kwasniewski illustra ancor meglio che in questi precedenti [qui - qui] le banalizzazioni sulla preghiera per i defunti, direttamente collegate al nuovo rito della Messa. "Non pregare per le anime dei defunti: lo scandalo del funerale cattolico moderno".

Il crollo nella preghiera per i defunti
è direttamente collegato al nuovo rito della Messa

C'era una volta una persona molto importante nella mia vita, morta. Ho partecipato al funerale. Era una cerimonia di canonizzazione del Novus Ordo, celebrata da un prete e tre donne in tailleur che officiavano nel presbiterio. Tutti i presenti al funerale erano vestiti di nero, tranne il prete, che indossava il bianco. La discordanza era lampante e di cattivo gusto. Il contrasto tra il profondo istinto umano del lutto, che si può dire sia parte indelebile del sensus fidelium, e i bizzarri riformatori liturgici che introdussero il bianco come colore per le Messe per i defunti, non mi è mai stato così evidente.

Il silenzio dei padri: la parola perduta dell’Europa

L'articolo che segue mostra che l’Europa ha perso la parola dei padri: il linguaggio che univa memoria e destino. Ritrovarla, tra mito e simbolo, è il primo atto di resistenza culturale.
Non possiamo non aggiungere la rinuncia alle proprie radici greco-romane e poi cristiane. Vedi L'anima delle pietre. La verticalità perduta dell'Europa. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Il silenzio dei padri: la parola perduta dell’Europa

L’articolo esplora la perdita del linguaggio autentico in Europa, inteso come veicolo di memoria e identità. Analizza come l’omologazione culturale e la cancel culture stiano cancellando le parole che ci legavano ai nostri padri, e come il ritorno al linguaggio originario — fatto di mito, poesia e simbolo — rappresenti il primo atto di resistenza culturale europea.

Nel frastuono del mondo globale, l’Europa non ha perso solo le sue radici, ma il linguaggio con cui le raccontava. Il silenzio dei padri è diventato la nostra crisi più profonda. Il silenzio dei padri: la parola perduta dell’Europa.