Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 1 novembre 2024

Arciv. Carlo Maria Viganò / Omelia di Tutti i Santi

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Omelia di Tutti i Santi
Placare, Christe
Arciv. Carlo Maria Viganò
Auferte gentem perfidam
credentium de finibus,
ut unus omnes unicum
ovile nos Pastor regat.
Hymn. Placare Christe servulis
 
Solo pochi giorni fa la divina Liturgia intonava le lodi al Re dei re, proclamando la divina e universale Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Oggi la Santa Chiesa celebra la Sua Corte celeste: Maria Santissima, Regina; le nove Gerarchie angeliche: Angeli, Arcangeli, Principati, Potestà, Virtù, Dominazioni, Troni, Cherubini e Serafini; i Profeti dell’Antico Testamento; gli Apostoli, i Martiri, i Confessori della Fede, i Dottori, le Sante Vergini, i Monaci e gli Eremiti e tutta quella infinita schiera di anime benedette che popolano la Gerusalemme Celeste, beata pacis visio. L’inno dei Vesperi di questa festa è un canto ai nostri compagni d’armi, ai cavalieri del Verbo Incarnato e dell’augustissima Vergine, ai cœlicoli, gli abitanti del Cielo che godono della visione beatifica al cospetto della Santissima Trinità. San Giovanni, nella visione di Patmos, contempla turbam magnam, quam dinumerare nemo poterat (Ap 7, 9), ed è significativo come egli noti che si tratta di persone ex omni tribu, et lingua, et populo, et natione, di ogni tribù, e lingua e popolo e nazione. Uno sterminato esercito multirazziale e multietnico, ma accomunato dalla professione della stessa Fede: Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, rivestiti di candide vesti, e portavano palme nelle mani (ibid.). Gli angeli, i vegliardi e i quattro esseri viventi si prosternano dinanzi al trono della Maestà divina dicendo: Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen (Ap 7, 12). Queste parole richiamano quelle che la Santa Chiesa intona durante il Canone della Messa, pochi istanti prima della Consacrazione: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti schierati in ordine di battaglia! I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nel più alto dei cieli. E con gli occhi dello spirito vediamo inchinarsi al Santo dei Santi tutte le creature, dai puri spiriti agli uomini, dagli animali alle piante, le cui perfezioni sono un raggio delle somme perfezioni di Dio. Ci viene alla mente quel meraviglioso Cantico dei Tre Fanciulli (Dan 3, 52-90) che noi sacerdoti recitiamo alle Lodi: Benedicite, cæli, Domino… Benedicite aquæ omnes, sol et luna, stellæ cæli, omnis imber et ros, ignis et æstus, rores et pruina, gelu et frigus, glacies et nives, noctes et dies, lux et tenebræ, fulgura et nubes, montes et colles, universa germinantia in terra, fontes, maria et flumina, cete, omnes volucres cæli, omnes bestiæ et pecora… laudate et superexaltate eum in sæcula. Alla lode che si leva dal Creato, si uniscono i figli degli uomini, i sacerdoti del Signore, i Suoi servi, gli spiriti e le anime dei giusti, i santi e gli umili di cuore, e i tre giovinetti che affrontano illesi le fiamme della fornace: Benedicite, Anania, Azaria, Misaël, Domino: laudate et superexaltate eum in saecula: quia eruit nos de inferno, et salvos fecit de manu mortis: et liberavit nos de medio ardentis flammae, et de medio ignis eruit nos; poiché Egli ci ha liberato dall’inferno e ci ha salvato dalla presa della morte; ci ha liberato dalle fiamme ardenti e ci ha salvato dal fuoco.

“In tutte le cose si nasconde in certo significato” I quattro elementi classici nel simbolismo medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis continua l'avvincente riflessione sul simbolismo nella vita medievale e nelle nostre vite, che proseguirà in parti successive che non mi lascerò sfuggire.

“In tutte le cose si nasconde in certo significato”
I quattro elementi classici nel simbolismo medievale

Robert Keim, 27 ottobre
La poesia possiede questa meravigliosa facoltà di trasformare ogni cosa in qualcos'altro.
—Mindele Anne Treip
La nostra discussione sul simbolismo nella vita medievale e nelle nostre vite continua. Abbiamo iniziato con il ruolo dei simboli nella letteratura e nell'esperienza umana più in generale: "

Non c'è festa senza simbolo ". I due principi guida che ho proposto in quel saggio sono i seguenti:
  1. I simboli non appartengono solo, o anche principalmente, ai libri. Il regno più vero e il tesoro più ricco di simboli è il luogo in cui ti trovi adesso: il mondo materiale.
  2. Il simbolismo non è qualcosa che rende una storia di fantasia meno "reale". Piuttosto, il simbolismo rende il mondo fattuale più reale.
Successivamente, abbiamo esplorato un dominio particolarmente stimolante e misterioso all'interno del mondo simbolico del Medioevo: " Quando i numeri erano poesia " [qui].

1 Novembre Festa di tutti i Santi

Precedenti : qui - qui - qui - qui - qui. Vedi anche: Litanie dei Santi (Messale Romano Antico) [qui]. Regina Sanctorum omnium, intercede pro nobis!.
1 Novembre
Festa di tutti i Santi

Intróitus
Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre Sanctórum ómnium: de quórum solemnitáte gáudent Ángeli et colláudant Fílium Dei. Ps. 32, 1 - Exsultáte iusti, in Dómino: rectos decet collaudátio. Glória Patri… Gaudeámus omnes in Dómino,…
Introito
Godiamo tutti nel Signore, celebrando questa festa in onore di tutti i Santi, della cui solennità godono gli Angeli e lodano il Figlio di Dio. Sal. 32, 1 - Esultate nel Signore, o giusti: ai retti si addice il lodarLo. Gloria al Padre… Godiamo tutti nel Signore,…

La festa della Chiesa trionfante.
Vidi una grande moltitudine, che nessuno poteva contare, d'ogni nazione, d'ogni tribù, d'ogni lingua e stavano davanti al trono vestiti di bianco, con la palma in mano e cantavano con voce potente: Gloria al nostro Dio (Apoc. 7, 9-10). Il tempo è cessato e l'umanità si rivela agli occhi del profeta di Pathmos. La vita di battaglia e di sofferenza della terra (Giob. 7, 1) un giorno terminerà e l'umanità, per molto tempo smarrita, andrà ad accrescere i cori degli spiriti celesti, indeboliti già dalla rivolta di Satana, e si unirà nella riconoscenza ai redenti dell'Agnello e gli Angeli grideranno con noi: Ringraziamento, onore, potenza, per sempre al nostro Dio! (Apoc. 7, 11-14).
E sarà la fine, come dice l'Apostolo (I Cor. 15, 24), la fine della morte e della sofferenza, la fine della storia e delle sue rivoluzioni, ormai esaurite. Soltanto l'eterno nemico, respinto nell'abisso con tutti i suoi partigiani, esisterà per confessare la sua eterna sconfitta. Il Figlio dell'uomo, liberatore del mondo, avrà riconsegnato l'impero a Dio, suo Padre e, termine supremo di tutta la creazione e di tutta la redenzione, Dio sarà tutto in tutti (ibid. 24-28).

Novena per le anime del Purgatorio/9° giorno

Nono giorno

I patimenti delle anime del Purgatorio sono terribili per i loro peccati e per la lunga purificazione. Ma di gran lunga il dolore più grande per loro è quello di essere separate da Dio e private della sua vista.

O Dio onnipotente ed eterno, come ho potuto accumulare anni su anni di lontananza dalle tue grazie! Perdonami, mio Signore e mio Dio! Non permettere che io perda nuovamente le grazie che mi hai dato. Ti supplico di concedere le tue grazie e la tua misericordia ai fratelli del Purgatorio. Allevia, ti prego, le loro sofferenze, abbrevia il loro esilio e mostra loro presto la tua beatitudine. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. O Maria, concepita senza peccato e Madre di Dio, trasmettitrice di tutte le grazie, Regina di tutti i santi, vittoriosa in tutte le battaglie di Dio, vieni in nostro aiuto e in aiuto ai nostri fratelli del Purgatorio con la tua potente intercessione.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

giovedì 31 ottobre 2024

I fiori dello spirito sono radicati nella terra

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis un'avvincente riflessione sul simbolismo nella vita medievale e nelle nostre vite, già ripresa in diverse occasioni, la più recente qui, che proseguirà in parti successive che non mancherò di condividere. Opportune boccate d'ossigeno per il nostro respiro spirituale (della mente e del cuore) che interrompe e solleva la crudezza della temperie attuale.

I fiori dello spirito sono radicati nella terra

Questa è una newsletter sulla spiritualità medievale. Ma cos'è esattamente la spiritualità? Beh, è la versione inglese del latino spiritus più i suffissi -alis e -tas. Metti insieme tutto questo e hai spiritualitas, che significa la condizione o lo stato delle cose che riguardano lo spirito. Abbiamo quasi una risposta: tutto ciò che dobbiamo fare ora è spiegare cos'è "spirito". E questa è la parte difficile.

Una delle cose che preferisco nello studio di lingue come l'ebraico e l'inglese antico, che sembrano arrivare così in profondità nell'incontro crudo dell'umanità con le forze della natura e i misteri della vita, è l'opportunità di seguire le astrazioni fino alla loro fonte tangibile. Quando dico "astrazione", intendo fondamentalmente "idea", ma "astrazione" è più specifico: è un'idea che sta perdendo i suoi collegamenti con la realtà fisica. Il significato etimologico di "astratto" è "allontanato da"; un'astrazione è stata allontanata dal mondo della vista, dell'udito, dell'olfatto, del gusto e del tatto. Le astrazioni possono essere cose reali e legittime, ma si sono sganciate dal molo dell'esperienza sensoriale e di conseguenza tendono ad andare alla deriva in mare aperto, il loro pieno significato e la loro intensità lentamente svaniscono dalla vista.

La festa di Cristo Re dovrebbe essere celebrata a ottobre o a novembre?

Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi qui - qui - qui in occasione della ricorrenza e in diversi precedenti a partire da qui. Poiché repetita iuvant, di seguito, nella nostra traduzione da Rorate caeli, un articolo informativo sulla trasformazione della festa di Cristo Re sotto Bugnini e Paolo VI. Non è la stessa festa semplicemente spostata ad una data diversa; è una festa diversa in una data diversa e, per certi aspetti, una negazione dell'originale.

La festa di Cristo Re dovrebbe 
essere celebrata a ottobre o a novembre?

Con la rinascita della Messa romana tradizionale in tutta la Chiesa, una serie di differenze di calendario piuttosto significative tra il vecchio e il nuovo si fanno sempre più sentire dai fedeli e da coloro che vi assistono. Siamo tutti consapevoli, ma nessuno meglio del nostro clero che vi è dedito, che quasi ogni domenica dell'anno richiederebbe due omelie diverse se lo stesso sacerdote, con l'intenzione di predicare sulle letture del giorno, celebrasse Messe sia nella forma ordinaria che in quella straordinaria.

Una delle differenze più evidenti tra i due calendari è la collocazione della Festa della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel vecchio calendario, si celebra sempre l'ultima domenica del mese di ottobre, subito prima di Tutti i Santi. Nel nuovo calendario, invece, è l'ultima domenica dell'anno liturgico, che porta alla Prima domenica di Avvento. In pratica, il divario tra queste due è spesso grande quanto un mese. Nelle parrocchie o cappelle bi-formali, si consiglia al sacerdote di tenere a portata di mano quell'omelia di ottobre per novembre.

La circolarità conciliare della sinodalità

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing una riflessione sulla conclusione del Sinodo. Qui l'indice degli articoli dedicati al Sinodo sulla sinodalità.
La circolarità conciliare della sinodalità
Robert Royal 23 ottobre 2024

I logici hanno identificato — e confutato — quello che definiscono un “argomento circolare”. Per fare un esempio, un argomento circolare si presenta più o meno —La Chiesa sinodale è la Chiesa prevista dal Concilio Vaticano II.
—Perché?
—Perché il Concilio Vaticano II ha previsto la Chiesa sinodale.

In un argomento circolare, la conclusione è nella premessa — e questo è tutto.
A chi propone questo argomento particolare non importa che Lumen gentium (“La Costituzione dogmatica sulla Chiesa”) non utilizzi mai il termine ‘sinodale’ come è usato qui e non suggerisca nemmeno lontanamente ciò che l’argomento circolare presuppone. Eppure l’Università Gregoriana di Roma ha annunciato lunedì che, alla conclusione dell’attuale sinodo, terrà una conferenza di tre giorni intitolata “Dal Concilio al Sinodo. Rileggere il cammino di una Chiesa 60 anni dopo Lumen Gentium (1964-2024)”.

Novena per le anime del Purgatorio/8° giorno

Ottavo giorno

Le anime del Purgatorio, che non sono in grado di poter aiutare se stesse, soffrono indicibilmente al pensiero che tanti uomini e donne vivano senza sapere ciò che fanno. Essi trascorrono la propria vita senza mai pensare a Dio, all'eternità e quindi al perché esistono e, di conseguenza, non sono in grado di prepararsi sin d'ora all'incontro finale con il loro Creatore.

O Dio onnipotente ed eterno, proteggimi da un cuore apatico ed indolente. Aiutami a riconoscere nella mia esistenza i veri valori, a contare i miei giorni e ad avvicinarmi sempre di più a Te fino a vederTi, adorarTi e lodarTi nel tuo regno eterno. O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te per ottenere la tua protezione. Santa Maria, Madre di Dio, portatrice di tutte le grazie, vieni a noi e a tutte le anime del Purgatorio con la tua potente intercessione.

L'Eterno riposo, dona loro, o Signore, e risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

mercoledì 30 ottobre 2024

Ognissanti e Commemorazione dei Fedeli Defunti in Sant'Anna al Laterano

Ognissanti e Commemorazione dei
Fedeli Defunti in Sant'Anna al Laterano


Carissimi,
Dopo la Festa di Cristo Re nella quale abbiamo confessato che Cristo regna per diritto proprio, ora sta davanti a noi quella di Ognissanti ove confesseremo che i Santi regnano con Cristo per partecipazione. In questa visione di Paradiso confessiamo Cristo re universale che possiede una sovranità assoluta sul genere umano e sul cosmo e in cielo siede alla destra del Padre. Sottomettendoci volentieri al soave dominio celeste proseguiamo il nostro impegno di vita cristiana
  • Venerdì 1 novembre Festa di Ognissanti. Ore 15,00 Confessioni, 15,30 recita del S. Rosario, ore 16,00 Santa Messa cantata della Festa. È possibile lucrare l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.
  • Sabato 2 novembre Commemorazione dei fedeli Defunti. Ore 15,00 Confessioni, Ore 16 Messa di Requiem.
  • È possibile lucrare l’indulgenza plenaria applicabile però alle sole anime del Purgatorio. L’indulgenza è concessa una volta al giorno alle seguenti condizioni: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (propagazione della Fede cattolica, eliminazione dell’eresia, conversione dei peccatori, vera concordia tra le nazioni). Tale indulgenza si può ottenere: 1) ogni giorno dal 1 all’8 novembre visitando devotamente il cimitero e pregando mentalmente e devotamente per il defunto; 2) il giorno della Commemorazione dei Fedeli Defunti visitando piamente la chiesa o l’oratorio recitando il Pater e il Credo.
    Durante l’Ottavario dei defunti (dal 2 all’novembre) le Messe che si applicano per i defunti si possono celebrare da Requiem (escluse le domeniche e le Feste di I e II classe).
  • Sabato 9 novembre Festa della Dedicazione dell’Arcibasilica del SS. Salvatore, Cattedrale di Roma.
A tutti arrivederci In Domino

Diebus Saltem Dominicis — Cristo Re: tutte le nazioni sotto la Sua dolcissima sovranità

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di padre John Zuhlsdorf ci consente di approfondire, durante l'ottava, gli spunti della domenica precedente [qui]. E, in questo caso, anche ulteriori elementi sulle 'variazioni', tutt'altro che banali, introdotte dal concilio e conseguenze da noi già accennate; ma non è mai abbastanza per averle ben chiare...

Diebus Saltem Dominicis — 
Cristo Re: tutte le nazioni sotto la Sua dolcissima sovranità

Anche se crediamo che questa domenica si celebri la 23a domenica dopo Pentecoste [qui] (o la 30a nel Novus Ordo), nel Vetus Ordo questa domenica è la festa di Cristo Re. Come sempre in questi saggi cerchiamo di contestualizzare, per aiutare a comprendere meglio il contenuto della nostra lettura della Messa o — questa volta — della preghiera.

Papa Ratti, Pio XI (+1939) fu eletto alla Sede di Pietro nel 1922. L’industrializzazione e l’imperialismo, inaspriti dalle alleanze politiche, avevano innescato l’orribile Prima Guerra Mondiale, coi suoi combattimenti in trincea, con l’uso dell'artiglieria moderna e il gas come arma. Alla fine della guerra, nel 1918, molti milioni di persone erano morte o erano state ferite. Poi, dal 1918 al 1920, l’influenza spagnola spazzò il pianeta. Ratti era stato nominato dal suo immediato predecessore, Benedetto XV, rappresentante diplomatico in Polonia, dove rimase a lavorare coraggiosamente anche come delegato per la Russia nel contesto del conflitto con i sovietici, rifiutandosi persino di fuggire come fecero tutti gli altri diplomatici durante la guerra polacco-sovietica (1919-21). Aveva compreso i pericoli del comunismo.