Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 31 gennaio 2021

I 'Guerrieri del Rosario'. Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Domani 1 febbraio, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa alle ore 7:00am (ora locale) a Roma e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.
Per ricevere il link per collegarsi in streaming qui. Per guardarla in differita qui
Poiché spesso il Cardinale celebra la Santa Messa nel rito Antico, una buona edizione dell'Ordinario della Messa (parti invariabili) può essere scaricata qui.
Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre due anni, ricordando Padre Pio: « Il Santo Rosario è l'arma per questi tempi ».
Alle intenzioni sotto elencate, aggiungiamo la richiesta di protezione dalle forze oscure - ed anche dalla recente pandemia e dalle gravi ripercussioni spirituali,  antropologiche nonché geopolitiche - che, oltre alla Chiesa, minacciano il nostro Paese, l'Europa e il mondo intero. Anche in questo mese rinnoviamo il nostro fervore e preghiamo più che mai. Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Migliaia di Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.

I cattolici e la crisi dell'autorità. L'arcivescovo Viganò risponde ad un sacerdote

Nella risposta ad un  sacerdote pubblicata di seguito sulla crisi dell'autorità, acuitasi in riferimento all'emergenza pandemica, l'Arcivescovo Viganò sostanzialmente risponde anche alla esternazione di Bergoglio nel corso dell’udienza all’ufficio catechistico della Cei (ieri, 30 gennaio). Cito: “O tu stai con la Chiesa e pertanto segui il Concilio”, “o se lo interpreti a tuo modo non sei nella Chiesa, il Concilio non va negoziato”. Ha quindi invitato la Chiesa italiana ad avviare il processo per un Sinodo nazionale, menzionando il Convegno di Firenze. 
In realtà stiamo subendo gli effetti di un infausto aggiornamento rivelatosi sovversione che vede il suo culmine in questo post concilio bergogliano e pachamamiano posto in essere dall'attuale pontificato... Qui l'indice di interventi precedenti e correlati.

Reverendo e Caro Sacerdote di Cristo,
ho ricevuto la Sua lettera, nella quale Ella mi sottopone alcune gravi questioni sulla crisi dell’autorità nella Chiesa, crisi che va acuendosi in questi ultimi anni ed in particolare durante “l’emergenza pandemica”, in occasione della quale la gloria di Dio e la salvezza delle anime sono state messe da parte a vantaggio di una presunta salute del corpo. Se intendo rendere pubblica questa mia articolata risposta alla Sua lettera, è perché essa risponde ai numerosissimi fedeli e sacerdoti che mi scrivono da ogni dove, esponendomi interrogativi e tormenti di coscienza su queste stesse gravi questioni.

Il problema di un’autorità pervertita – ossia che non agisca nei limiti che le sono propri o che si sia data autonomamente un fine opposto a quello che la legittima – viene affrontato dalle Sacre Scritture per ricordarci che omnis potestas a Deo (Rom 13, 1) e che qui resistit potestati, Dei ordinationi resistit (ibidem., 2). E se San Paolo ci intima di obbedire all’autorità civile, a maggior ragione noi siamo tenuti ad obbedire all’autorità ecclesiastica, in ragione del primato che le questioni spirituali hanno su quelle temporali.

"Spiritus Domini"? Il Manifesto delle donne cattoliche per far riconoscere la bellezza della loro specifica vocazione

Propongo, nella nostra traduzione dal francese, il Manifesto che segue, un Appello di donne cattoliche, che risponde all'ufficializzazione di donne "lettrici" e donne "accolite" nel Novus Ordo per effetto del Motu proprio 10 gennaio 2021 Spiritus Domini [quiqui, con attenzione anche alla nostra nota]. L'iniziativa - lanciata da Gabrielle Vialla, autrice di Recevoir le féminin, Bien vivre le cycle féminin, La Chasteté, curatrice del blog fecondite.org e da Constance Prazel, dottore in storia, cronista ed editorialista - è una "chiamata ad approfondire la vocazione della donna", che non ha nulla da guadagnare nel voler esercitare funzioni liturgiche maschili perché il genio femminile si esprime al meglio nel "privilegio mariano". Il Manifesto è sottoscrivibile da qui. Io l'ho sottoscritto.

In occasione della pubblicazione del Motu proprio Spiritus Domini, noi donne cattoliche desideriamo che la bellezza della nostra specifica vocazione sia riconosciuta e amata.

La questione della presenza della donna nel santuario, in alcuni l'ostinazione per il matrimonio dei sacerdoti o il sacerdozio della donna sono, per noi, i sintomi di una grave crisi liturgica radicata in una crisi antropologica ancor più profonda sulla complementarietà di uomo e donna. Ogni cattolico, qualunque sia il suo stato di vita o la sua fedeltà alla liturgia, dovrebbe essere preoccupato da questo profondo disagio.

È proprio ora che si prende coscienza del pericolo del clericalismo, che paradossalmente dimentica che la donna è divinamente esclusa dalla gerarchia ecclesiale per il bene di tutta la Chiesa. Mai prima d'ora la vocazione della donna era stata rappresentata in modo così caricaturale e impoverito.

sabato 30 gennaio 2021

“Non ci indurre in tentazione”: se i vescovi leggessero la Commedia … (Dante, Purgatorio, canto XI, vv. 4-24)

Il bellissimo “Padre Nostro pregato” di Dante prosegue, dopo l’iniziale contemplazione di Dio che sta nel cielo Pater noster, qui es in coelis,
O Padre nostro, che ne’ cieli stai, / non circunscritto, ma per più amore / ch’ai primi effetti di là sù tu hai,
sempre sulla stessa falsariga di una dizione poetica che è pura meditazione del testo evangelico e va dentro, non oltre la lettera del testo sacro.

Santificetur nomen tuum fiorisce in
«laudato sia ‘l tuo nome e ‘l tuo valore / da ogne creatura, com’è degno / di render grazie al tuo dolce vapore» (vv. 4-6),
una terzina in cui il riconoscimento dell’impronta trinitaria nel volto del Padre (nome – valore – vapore, che richiamano il Figlio, il Padre stesso e lo Spirito Santo) apre alla gratitudine perché Egli si é rivelato a noi: «com’è degno / di render grazie al tuo dolce vapore». E come si è rivelato? Come un dolce soffio di vento che ci accarezza il volto: così è il dono dello Spirito.

La transeuropa per tutti i gender: 193 milioni per insegnare ai bambini che padre e madre sono stereotipi di cui liberarsi

Mentre le forze politiche litigano sul Mes, tomo tomo cacchio cacchio, l’Europarlamento ha approvato il Ces, che come dice la sigla da noi liberamente desunta, è un luogo di pubblica indecenza. La spiegazione dell’acronimo è alla fine dell’articolo, ora vi racconto le premesse. Il Parlamento europeo ha approvato nel silenzio-assenso di tutti, cattolici e leghisti inclusi, una risoluzione che confuta i generi stereotipati, ovvero – fuor sesso maschile e femminile e dunque i ruoli genitoriali del padre e della madre come stereotipi di cui liberarci. Con 500 voti a favore e 91 contrari è passata la risoluzione con la quale l’europarlamento invita il Consiglio a concludere la ratifica della Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, nota anche come Convenzione di Istanbul. La convenzione fu approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 a Istanbul (da noi c’era ancora Berlusconi sotto attacco). Detta così, a prima vista, nessuno sarebbe e oserebbe dirsi contrario. Ma a leggere attentamente tra le righe ci sono aspetti inquietanti che non riguardano solo le violenze alle donne, e che anzi non riguardano solo le violenze in genere. Per esempio quando il Parlamento europeo ribadisce che è “favorevole a uno stanziamento specifico di 193,6 milioni di euro per azioni di prevenzione e lotta alla violenza di genere nell’ambito del programma Diritti e Valori”.

venerdì 29 gennaio 2021

I (pochi) vescovi e cardinali coraggiosi dovrebbero chiamare in causa il papa, ampliando il fronte tenuto sinora dai soli Viganò e Schneider

Anche il cardinale Raymond Burke ha condannato il tentativo del presidente Biden di "codificare come legge" la decisione del 1973 "Roe contro Wade" della Corte Suprema che ha "legalizzato" l'aborto. Durante un'omelia nel Santuario della Madonna di Guadalupe a La Crosse, Wisconsin (24 gennaio), Burke ha definito questa decisione "totalmente ingiusta" criticando Biden per il suo tentativo di imporre alle scuole la "iniqua teoria di genere". Burke ha puntualizzato che il governo Biden minaccia di negare la "libertà religiosa" che il cardinale definisce come la libertà di seguire il piano di Dio per il mondo e per l'uomo, "inscritto nella natura stessa" e "scritto nel cuore di ogni uomo".
Ma se Mons. Barron [quiet alii e ora anche il cardinale Burke condannano giustamente l'abortismo e l'omosessualismo di Biden, costui però se la ride, a mio modesto avviso E perché, se la ride? Perché il papa è dalla sua parte! Incredibile dictu
Ma come, dalla sua parte!? Non ha anche di recente Bergoglio sferzato duramente la pratica dell'aborto? Certo, ma allora perché non ha sostenuto Trump, apertamente e fortemente pro-life? Già, come si spiega? Si spiega così: condanna a parole, perché non può fare altrimenti, ma poi contraddice questa condanna con le sue azioni. 
Le sue azioni in politica vanno nel senso di appoggiare gli abortisti al potere, come Biden e non solo.

I monaci di Norcia, eterni costruttori tra le macerie del mondo

Precedenti quiqui - qui - quiqui - qui - qui - qui - qui - qui. Ricordo qui la prima testimonianza di padre Folsom dopo il terremoto: "Ci sono due simboli che possiamo trarre da questa storia e che ci invitano a fare riflessioni importanti. Innanzitutto, la Basilica di San Benedetto e l’altare del santo sono gravemente danneggiati. La cultura cattolica della civiltà occidentale sta crollando. Ce l’abbiamo davanti agli occhi. Il secondo simbolo è l’assembramento di persone attorno alla statua di San Benedetto in piazza, unite nella preghiera. Questo è l’unico modo di ricostruire".

Dal terremoto al virus, cosa ci dice una «chiesa con la “c” minuscola» riaperta dai seguaci di San Benedetto sui monti in cui nacque il continente cristiano
Nova Facio Omnia, «Ecco, io faccio nuove tutte le cose!»: i monaci di Norcia hanno aggiunto il motto allo stemma del monastero nel ventennale della loro fondazione canonica, vent’anni di storia che cadevano in pieno scavo delle fondamenta della loro nuova casa sulle pendici del Monte Patino in Umbria. Era il 2019, e la ricostruzione, quella di un antico convento del XVI secolo in rovina che si affaccia sulla Piana di Santa Scolastica, era iniziata dal luogo più improbabile: la lavanderia. Proprio come 500 anni fa, quando venne costruita nel muro di contenimento che canalizzava l’acqua delle montagne nel monastero. Per molti mesi il priore di San Benedetto in Monte, padre Benedetto Nivakoff, aveva raccontato sul sito del monastero agli amici di Norcia il popolarsi di nuove pietre, animali da fattoria, uomini alle prese con il rinforzo di archi e fondamenta della chiesa di Santa Maria della Misericordia, raccontato il suono della prima campana, la posa delle tegole in terracotta, la benedizione del pozzo e l’installazione degli isolatori antisismici. E a Natale la chiesa era pronta. Qualche giorno fa, in mezzo alla neve è iniziata la costruzione anche dei primi muri per il ripristino del convento che diverrà il monastero adiacente alla chiesa.

Vaccino Pfizer e cellule fetali 

Genetista francese sul vaccino mRNA:
Follia pura farlo su popolazione sana
Andrea Mondinelli propone alla nostra riflessione un interessante articolo sui vaccini di don Alfredo Morselli. Sembra chiarire il punto dell'uso di cellule fetali e ribadisce tutte le restanti perplessità sollevate da competenti voci non allineate. Il discorso sulle cellule fetali non mi convince, anche in relazione ad alcune letture da fonti scientifiche che dovrei ripescare verificandone l'attendibilità [vedi immagine e link dalla didascalia]. Un argomento dunque che non si esaurisce qui... Tant'è che, mentre mi accingo a pubblicare, mi imbatto in un articolo LifeSiteNews (21 gennaio). Riassumo sinteticamente: "Il 'materiale' fetale usato non solo nelle fasi preliminari della produzione di vaccini è commissionato per lo scopo dietro compenso, la ormai famosa Planned Parenthood uno dei centri principali in cui vengono fatte abortire le madri con taglio cesareo entro il quinto mese. Entro cinque minuti dall'estrazione del bambino vengono prelevati i tessuti; è questo il motivo per cui non si possono utilizzare bambini abortiti in modo spontaneo. I bambini si contorcono dal dolore: l'operazione va effettuata senza anestesia e devono necessariamente essere vivi, per lo stesso motivo per cui devono essere vivi i cosiddetti 'donatori' di organi. L'operazione è perfettamente assimilabile ai sacrifici umani dei popoli precolombiani, durante i quali il sacerdote estraeva il cuore palpitante aprendo il petto della vittima sacrificale da viva, per mangiarlo. Sono stati e continuano ad essere uccisi in questo modo in tutto il mondo migliaia di bambini per la continua produzione di vaccini".  Cerchiamo di approfondire a partire dalla discussione. Rimando a questi precedenti: quiqui qui - qui qui -  qui - qui. (M.G.)

Vaccino Pfizer e cellule fetali 
Ave Maria!  ho trovato un bel grafico dove si mostra come NON SONO USATE cellule umane nella produzione del vaccino Pfizer e tanto meno esse sono inoculate.
Schema della preparazione e del meccanismo di azione
di un vaccino quale è ad esempio il vaccino Pfizer

Vediamo ora, un passo alla volta, il vaccino dalla produzione alla inoculazione. Cerco di dare una facile spiegazione per difendere i buoni fedeli da un certo terrorismo pseudo-cattolico che diffonde errori e paura.

giovedì 28 gennaio 2021

Spigolature. L'anti-Europa

Esattamente come alcuni "antirazzisti" sono più razzisti dei razzisti, e alcuni "antifascisti" sono (nei metodi) più fascisti dei fascisti, anche molti "europeisti" sono più antieuropeisti degli antieuropeisti. Chi crede nella Ue, infatti, crede in un ideale apparentemente europeo, in realtà profondamente antieuropeo, perché contrario allo spirito dell'Europa. Lo spirito dell'Europa è infatti cristiano e classico, si basa sull'unione della filosofia classica e della religione cristiana. La Ue non solo ha rifiutato apertamente le radici cristiane, ma si basa anche sulla negazione profonda della cultura classica. La negazione dello spirito comunitario in nome dell'individualismo dei desideri; dei valori spirituali in nome del primato assoluto dell'economia e della finanza; della ragione meditante in nome della ragione ridotta a calcolo; della misura in nome della tecnica scatenata; della decenza in nome della morale di Caligola ed Eliogabalo; dell'indipendenza in nome dell'eterna sudditanza atlantista et alia all'orizzonte. Tutto questo non è Europa, ma è anti-Europa. È una sorta di Sacro Romano Impero completamente ribaltato. Oggi i "populisti" e "sovranisti", pur tra molte contraddizioni, sono, in fondo, i veri europeisti. Mentre i partigiani di Bruxelles sono per il simulacro di ciò che l'Europa è stata, è, e sempre sarà nella sua essenza, ed anzi per il ribaltamento di questa essenza spirituale. L'Europa attuale è l'anti-Europa. (Martino Mora)

Pio XII vide l’onda neomodernista e lanciò l’allarme

A breve tornerò su Pio XII per affrontare alcuni accenni di modernismo presenti, secondo un sacerdote nostro lettore, in alcuni suoi documenti; il che mi ha interpellata non poco, pur nella consapevolezza che i germi dell'attuale crisi vengono da lontano e hanno attraversato anche il suo pontificato. Sono molto legata alla sua figura che ho sempre ammirato e ai suoi insegnamenti, anche perché è il Papa della mia giovinezza dal quale ho ricevuto le prime benedizioni apostoliche... Sto cercando di approfondire e credo che sarò in grado di aggiustare il tiro. Il che sarà, spero, fruttuoso per tutti.

Non è un mistero che la figura di Pio XII piace poco ai cattolici progressisti e bergogliosi, e infatti ne parlano il minimo indispensabile, quando proprio vi sono costretti. Il bello è che il processo di canonizzazione, aperto nel lontano 1967, è affidato ai gesuiti: si può bene immaginare che costoro non abbiano alcuna fretta di portarlo avanti, dal momento che Pio XII rappresenta esattamente l’opposto della Chiesa che essi hanno in mente e che stanno realizzando a grandi tappe.
Non che avessero, o abbiano, alcuna ragione valida per ritardare un atto ormai dovuto; ma tant’è, come nel caso di padre Léon Dehon, che doveva essere proclamato santo nel 2005 e invece è rimasto “sospeso” a tempo indeterminato, ragioni valide, di questi tempi, non ne occorrono più: basta un sospetto, basta un bisbiglio, specie se arriva dagli onnipresenti e onnipotenti fratelli maggiori, e le pratiche si arrestano, le lingue si trattengono, i discorsi cadono come per magia.

mercoledì 27 gennaio 2021

I geni della CEI e il rito della pace nella Liturgia post-Covid

Estrapolo alcune segnalazioni dei lettori sul segno della pace ripristinato dalla C.E.I. da domenica 14 febbraio.

"Augurarsi"?!?!? Cioè, la pace è un augurio?! Ma da dove vengono?La pace, quella per cui Cristo ha versato il sangue, noi ce la "auguriamo"? Ma si rendono conto di come parlano? di quel che dicono? 
Poi dice che uno è fissato col Vetus Ordo. Certamente! Nella Messa antica il rituale della pace rende chiaro che è una pace che viene da Cristo (il sacerdote bacia l'altare e poi la dà al diacono, che la dà al suddiacono ecc.; perché Gesù dice: «Non come la dà il mondo, io la do a voi» - Gv 14,27). 
Invece nella Messa nuova ci si augura la pace. Auguri... e figli maschi (ah no, scusate, è politicamente scorretto). Auguri e basta. E magari Arigatò. 
Tra l'altro è il gesto più inutile e per di più facoltativo della liturgia riformata.... incomprensibile questa ostentazione nel riproporlo!
E si preoccupano del "segno di pace", loro che hanno vuotato le chiese, hanno lasciato il popolo di Dio senza la Santa Messa per mesi, addirittura senza la Messa di Pasqua. Col loro indebito assoggettarsi alle restrizioni del governo hanno insegnato che era più importante salvare il corpo, anzichè l'anima. Ed ora... sono preoccupati di lasciare senza il "segno di pace" coloro a cui hanno negato la Santa Messa. Ma arriverà il "redde rationem!" Grazie a Dio viene per tutti.

Omelia del Vescovo Barron nella Messa da Requiem per i non nati

Siamo al punto che il neo-presidente Biden apostrofa come "estremisti" coloro che combattono l'aborto e uno dei suoi primi atti di governo è la promozione della traduzione in legge della sentenza Roe vs. Wade. Nello stesso tempo la speaker della camera Pelosi si dice addolorata che, nel votare Trump, i cattolici pro life, rappresentino una minaccia per la democrazia. Rammentiamo che il vescovo della sua diocesi, Salvatore Cordileone, la corregge e la invita a chiedere scusa [qui]. Intervento esemplare e coraggioso proprio nel momento in cui i sostenitori dell'ex presidente rischiano la delegittimazione delle loro idee e l'isolamento sociale. È in questo alveo che si colloca l’Omelia ripresa di seguito tenuta sabato 23 gennaio scorso da mons. Robert Barron, Vescovo ausiliare di Los Angeles, nella Messa da requiem per i non nati, presieduta da mons. José H. Gomez [vedi suo recente intervento], Arcivescovo metropolita di Los Angeles e Presidente della Conferenza dei Vescovi cattolici degli Stati Uniti, nella Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli. Una indubbia presa di posizione sui temi cari al Magistero cattolico. Non mancano citazioni di alcune delle sporadiche affermazioni corrette di Bergoglio, che non correggono l'inqualificabile sostegno esplicito del Vaticano ai nuovi indirizzi politici USA e loro rappresentanti. (M.G.)

Omelia del vescovo Barron nella Messa da Requiem per i non nati. “L’aborto non è un problema minore. Non c’è attacco più brutale alla vita umana di questo”
 
Miei cari fratelli e sorelle nel Signore Gesù, vorrei innanzitutto offrire una parola di gratitudine all’Arcivescovo Gomez per la sua guida qui nell’Arcidiocesi di Los Angeles e nella Chiesa degli Stati Uniti, soprattutto per quanto riguarda la causa pro vita. In secondo luogo, vorrei ringraziare tutti voi che lavorate per anni nella vigna del Signore, sforzandovi di proteggere la vita in tutte le fasi. Che Dio vi benedica e continui a darvi forza e coraggio!

Donne in cantiere nella Fabbrica di San Pietro. Tanti saluti alla parità di genere dal XIV secolo

Che certi pregiudizi sulla condizione delle donne nella Chiesa andrebbero meglio soppesati, lo avevano già dimostrato alcuni saggi del volume Quando la Fabbrica costruì San Pietro (Il Formichiere, Foligno, 2016).
Ma l’“affondo” è giunto con il libro Le donne nel cantiere di San Pietro in Vaticano. Artiste, artigiane e imprenditrici dal XVI al XIX secolo (Il Formichiere, Foligno, 2017), che a distanza di tre anni vale ancora un’analisi, perché il colpo che ha dato a un certo immaginario collettivo e storiografico è ancora ben lungi dall’essere stato assorbito. 
Ma d’altra parte i fatti sono fatti, e alla loro luce ogni altra teoria diventa sterile. Perché la storia che raccontano i saggi inseriti nel volume, scritti da esperti storici dell’arte, dell’architettura e del restauro, è basata sui documenti rinvenuti nell’Archivio della Fabbrica di San Pietro, conservato nei meandri dei sottotetti della Basilica e di cui le valenti curatrici del volume, Simona Turriziani e Assunta Di Sante, ne sono rispettivamente Responsabile e Vice-Responsabile.

Già l’ordine cronologico e tematico adottato dalla ricerca indica la continuità nel tempo del contributo femminile alla costruzione della Basilica, e la varietà delle mansioni svolte.

Ma come mai così tante donne attive in un cantiere edilizio, in secoli in cui altrove il lavoro femminile non era poi così diffuso? Il motivo sta nella lungimirante politica assistenziale adottata dalla Fabbrica di San Pietro fin dalla sua nascita nel 1506, e che oltre a porre qualche dubbio sull’originalità delle moderne lotte sindacali, superava di gran lunga per umanità e retribuzioni le condizioni lavorative contemporanee di altri paesi occidentali.

martedì 26 gennaio 2021

Qualcosa di cattolico sulla Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani che si chiude oggi

Oggi 25 gennaio si conclude la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, da decenni ormai improntata al falso ecumenismo [qui]. Sul falso ecumenismo si può consultare questo articolo.
In contro-tendenza, proponiamo qualcosa di cattolico perché chi ha orecchie per intendere possa conoscerlo o riscoprirlo
«Soltanto quando tutti gli scismatici e i protestanti professeranno il Credo cattolico con convinzione e quando tutti gli ebrei chiederanno volontariamente il Santo Battesimo, solamente allora l’Immacolata avrà raggiunto i suoi obiettivi».
«… In altre parole - insisteva San Massimiliano - non c’è peggior nemico dell’Immacolata e della sua Milizia che l’ecumenismo attuale, contro il quale ogni Cavaliere non solo deve combattere, ma anche fare opera di neutralizzazione attraverso un’azione diametralmente opposta che in ultima battuta lo annienti. San Massimiliano Kolbe.
* * *

“Spiritus Domini”: Analisi di Mons. Schneider su “Il significato dei ministeri minori nella Sacra Liturgia”

Il Motu proprio Spiritus Domini modifica il codice di diritto canonico istituzionalizzando una prassi che risale a Paolo VI. Ne abbiamo parlato qui con note in calce sugli "ordini minori" e sull'aspetto liturgico. La modifica va contro la tradizione costante della Chiesa. Lo afferma il vescovo Athanasius Schneider, per le ragioni fondamentali esposte in un lungo testo, pubblicato da New Liturgical Movement, di cui trovate di seguito la nostra traduzione integrale. 
Ciò che resta è una scissione del rito liturgico tra vari attori di rango sostanzialmente diverso, che introduce una diminutio sempre più profonda del ruolo del sacerdote [vedi nota sopra richiamata] e prepara l'istituzione delle diaconesse come ministero laico, permettendo ai più radicali di sognare la possibilità - proibita dalla legge divina - di vedere un giorno il sacerdozio conferito alle donne".
Una chiosa sull'uso del termine "forma straordinaria" del Rito Romano coniata dal motu proprio Summorum pontificum, che parla di “due forme dell’unico Rito”. Ma è possibile affermare che le due forme «scaturirebbero organicamente dalle nobili forme preesistenti senza rotture ed in dinamica di continuità», quando ognuna di esse riflette e veicola ecclesiologia e teologia diverse? Teocentrica la prima, antropocentrica la seconda. Tema ampiamente approfondito nel mio libro: «Il Rito Romano Antiquior e il Novus Ordo dal Vaticano II all'epoca dei 'due Papi'», Solfanelli, 2017 acquistabile qui. Una Summa delle differenze tra i due Riti è consultabile qui.

Spiritus Domini” 25 gennaio 2021:
“Il significato dei ministeri minori nella Sacra Liturgia
del vescovo Athanasius Schneider

1. Il principio della legge divina nella liturgia
Riguardo alla natura della sacra liturgia, cioè del culto divino, Dio stesso ci ha parlato per mezzo della sua santa Parola, e la Chiesa l'ha spiegata nel suo Magistero solenne. Ecco il primo aspetto fondamentale della liturgia: Dio stesso dice agli uomini come devono onorarlo; in altre parole, è Dio che dà norme e leggi concrete per lo sviluppo, anche esteriore, dell'adorazione della Sua Divina Maestà.

In verità, l'uomo è ferito dal peccato originale; per questo è profondamente caratterizzato dall'orgoglio e dall'ignoranza, e ancor più profondamente dalla tentazione e dalla tendenza a mettersi al posto di Dio al centro del culto, cioè a praticare il culto di se stesso nelle sue varie forme implicite ed esplicite. La legge e le norme liturgiche sono quindi necessarie per l'autentico culto divino. Queste leggi e norme devono essere trovate nella Rivelazione divina, nella parola di Dio scritta e nella parola di Dio trasmessa dalla tradizione.
La Divina Rivelazione ci trasmette una ricca e dettagliata legislazione liturgica. Un intero libro dell'Antico Testamento è dedicato alla legge liturgica, il Libro del Levitico; e in parte anche il Libro dell'Esodo. Le singole norme liturgiche del culto divino dell'Antico Testamento avevano solo un valore transitorio, poiché il loro scopo era quello di essere figura, tendente al culto divino che avrebbe raggiunto la sua pienezza nel Nuovo Testamento. Tuttavia, alcuni elementi hanno valore permanente: in primo luogo, il fatto stesso della necessità di una legislazione liturgica; in secondo luogo, il fatto che esista una ricca e dettagliata legislazione sul culto divino; e in terzo luogo, il fatto che il culto divino si svolga in ordine gerarchico. Questo ordine gerarchico è presentato concretamente tripartito: sommo sacerdote-sacerdote-levita.

Utero in affitto. Baldassarre (Lega): «Ecco come l’Ue ha scelto di distruggere la dignità della donna»

È delusa e non lo nasconde, Simona Baldassarre. Bocciando a nettissima maggioranza, il suo emendamento contro l’utero in affitto, il Parlamento europeo ha perso «un’occasione storica», dichiara a Pro Vita & Famiglia l’eurodeputata leghista. Un insuccesso che comunque non scoraggia l’onorevole Baldassarre, determinata a portare ancora avanti nelle sedi europee questa «battaglia di civiltà», che non dovrebbe conoscere «colore politico».

Onorevole Baldassarre, come ha avuto origine il suo emendamento?
«L’emendamento sulla maternità surrogata, nella Relazione sui Diritti Umani e la Democrazia nel mondo, fa parte di un percorso che ho intrapreso fin dall’inizio del mio mandato a Bruxelles. L’impegno a favore della vita mi ha portato, nel settembre 2019, a costituire con altri colleghi deputati l’Intergruppo per le Sfide Democratiche. Proprio attraverso questa piattaforma, mi sono fatta promotrice a giugno dell’anno scorso, di una Lettera alla Commissione Europea, nella quale ho chiesto che l’Ue prendesse una posizione ferma, in merito alla pratica dell’utero in affitto, che rappresenta la schiavitù del Terzo Millennio. Per quanto riguarda l’emendamento bocciato, va detto che è stato il risultato di un buon lavoro. Insieme a 41 colleghi, provenienti da gruppi politici e nazionalità differenti, abbiamo chiesto che il Parlamento impedisse questo abominio. Un lavoro, ribadisco, collegiale: segno che sul tema c’è un consenso trasversale e che la battaglia contro l’utero in affitto è una battaglia di civiltà, non ha colore e non è di parte. Prova ne è l’analisi del voto: i sì e i no hanno attraversato gli schieramenti. Ci sono stati 142 voti a favore, 429 contro e 87 astenuti. E devo dire che sono amareggiata e delusa. Il Parlamento ha perso un’occasione storica. Come ho scritto in un mio comunicato: la Ue ha deciso di non tutelare la dignità della donna».

La Polonia difende i cristiani d’Etiopia

La Polonia di Diritto e Giustizia (PiS) sta tentando di ritagliarsi un ruolo di primo piano nella nascente internazionale per la protezione dei cristiani perseguitati nel mondo. I rapporti fra il governo e il papato sono ottimi e lo scorso agosto è stato siglato un memorandum di cooperazione con l’Ungheria inerente l’attuazione congiunta di progetti ed iniziative in ogni parte del mondo in cui si abbia notizia di persecuzioni anticristiane.
In conformità all’aspirazione di fare di Varsavia il nuovo scutum saldissimum et antemurale Christianitatis, il governo polacco è intervenuto su un tremendo massacro di cristiani avvenuto di recente in Etiopia e passato incredibilmente in sordina nonostante le dimensioni: 750 morti.
Il massacro che ha turbato Varsavia

lunedì 25 gennaio 2021

L’eurodeputata Basso: “Per l’UE la religione è un pericolo per le istanze LGBT”

“Prima di parlare di nuovi possibili diritti, è necessario difendere i diritti fondamentali delle persone, come il diritto alla libertà religiosa” - a cura di Angelica La Rosa
“Siamo da quasi un anno nel mezzo di una crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti e, ancora una volta, nell’Unione Europea, c’è chi, invece che occuparsi di questo, si preoccupa di istanze progressiste in materia di LGBTI e aborto”, afferma Alessandra Basso, onorevole della Lega al Parlamento Europeo.
“La ridondanza con cui determinate istanze tornano fuori ogni singola volta, su ogni tipo di testo e ogni argomento, è disarmante. Qui non si tratta di idee o realtà da affrontare, ma di cieche ideologie, che senza fermarsi e senza pudore continuano a pressare per spingersi sempre più in là, senza limiti. In ultimo, è stata presa in mezzo la religione, alludendo al fatto che potrebbe rappresentare nei paesi dell’Unione Europea un pericolo rispetto a queste istanze”, continua l’eurodeputata.
“Semmai, oggi c’è da chiedersi se in pericolo non sono tanto queste istanze, quanto la stessa libertà di religione. Si pensi alla civilissima Francia, dove rischi sanzioni indossando simboli religiosi in Parlamento o nelle scuole pubbliche (occhio al rosario da polso o al crocifisso al collo!). Si veda da noi il ddl Zan, che rischia un domani di tappare la bocca a quel sacerdote così avventato da citare ancora San Paolo. Per questo, prima di parlare di nuovi possibili diritti, la mia preoccupazione è e sarà sempre quella di difendere i diritti fondamentali delle persone, come il diritto alla libertà religiosa”, conclude l’on. Basso (Lega). Fonte

Sulla decadenza degli stati, delle civiltà. Le università americane fomiti di subcultura afro e femminista.

Commenti interessanti estratti dalle discussioni perché offrono spunti importanti, ulteriormente da approfondire, sulle dinamiche che ci sovrastano e sulle loro radici prossime e remote. Per non rimanere invischiati. Essere consapevoli è indispensabile per un pensiero e un'azione efficaci ed equilibrati.

Sulla decadenza degli Stati, delle civiltà,
tema purtroppo attualissimo

Ci siamo dentro sino al collo. La corruzione dei costumi radicata e ramificata è sicuramente causa di decadenza. Ma in genere non opera con un taglio netto, nel senso che ad essa si contrappongono anche per lungo tempo forze vive. Nascono così periodi di lotte culturali e anche civili e guerre civili. La decadenza del mondo romano originario cominciò nel I sec AC con le guerre civili che portarono alla fine all'instaurazione del principato di Augusto. Ma fu una lunga decadenza, contrassegnata da periodi di forte ripresa. Con lo stesso Augusto, con gli Antonini, con la monarchia militare. Con l'impero si affermò una classe media urbana transnazionale. Nel III secolo la crisi fu terribile, l'impero fu assalito simultaneamente dal Reno ai confini con la Persia, ma inaspettatamente si riprese, sia pure militarizzandosi nelle istituzioni. Poi crollò, ma in Occidente; in Oriente resistette e continuò come impero greco, bizantino, un altro Stato, che ebbe momenti di grande splendore e contribuì validamente alla civilizzazione degli slavi, nonché a bloccare l'avanzata musulmana per secoli, fino al prevalere dei turchi ottomani.

domenica 24 gennaio 2021

Se l'Istituto fondato da Giovanni Paolo II preferisce Biden a Giovanni Paolo II, abbiamo un problema e non da poco

Precedenti, nel blog, sulle trasformazioni dell’Istituto Giovanni Paolo II, che hanno suscitato molto scalpore [qui - qui - qui] e sulla PAV qui - qui - qui - qui] ; sul card. Paglia [qui]. Tutti i recenti documenti della Pontifica Accademia per la Vita (qui - qui), ci danno la misura della profonda crisi nella Chiesa. Ed ecco la cronaca recente. Se l'Istituto fondato da Giovanni Paolo II preferisce Biden a Giovanni Paolo II, abbiamo un problema e non da poco.

Infatti la frase pubblicata sulla pagina Facebook dell’Istituto Giovanni Paolo II (cancellata ma recuperata in un commento, vedi immagine): “Difendere il diritto all’aborto non vuol dire difendere l’aborto” abdica alla visione cattolica della libertà perché, nel contrapporsi al magistero di Giovanni Paolo II, esprime una nuova idea della coscienza in rapporto alla legge morale secondo una concezione luterana e kantiana. 
Ogni delitto, anche se mascherato o reso arbitrariamente lecito, è peccato grave che spezza la comunione a diverso livello e grado, dentro e fuori la persona. 
Vale anche per la Roe v. Wade riesumata dal neo-presidente USA. 
Terribile l'obnubilamento del male col consenso sociale che pretende trasformalo in bene e svia quando non anestetizza le coscienze, al di là di qualunque sensibilità politica. Si è attraversato un crinale pericolosissimo per il bene comune ma anche per ogni singola anima.

Cardinale Caffarra: «Al di sotto della cronaca c’è lo scontro tra due poteri»

III domenica del Tempo ordinario (Mc 1,14-20). Pubblichiamo l’omelia del cardinale Carlo Caffarra (1938-2017) tenuta a Villanova (Bo) il 25 gennaio 2015 
Il racconto evangelico di Marco inizia presentandoci una specie di riassunto di tutta la predicazione di Gesù. Riascoltate: «Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: il tempo è compiuto ed il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo».
La predicazione di Gesù inizia annunciando un fatto, un evento che sta per accadere: «il regno di Dio è vicino». Che cosa significa “regno di Dio”? Che Dio stesso sta per compiere un gesto che porterà finalmente la salvezza definitiva all’uomo. Un gesto che cambia la condizione della persona umana.
Ma per essere coinvolti dentro questo evento, per prendere parte a questa definitiva possibilità di una nuova vita, sono richiesti alla persona umana due decisioni strettamente legate fra loro: “convertitevi e credete al Vangelo”.
È chiesto all’uomo di cambiare, di “convertirsi”; e di rischiare la propria vita su questa offerta di salvezza annunciata da Gesù: «credete al Vangelo». Cioè: “a ciò che vi sto dicendo”. È una rottura con le paure e le schiavitù del passato che Gesù chiede [«convertitevi»]; è un’apertura piena e fiduciosa alla possibilità offerta da Dio, di esistere in modo vero [«credete al Vangelo»].

Elisabetta Notaro, psicologa: “Sul Covid c’è manipolazione mediatica, si rischia la depressione di massa. Un danno grave e duraturo”

Analisi ineccepibile che apre usci di comprensione interessanti, che val la pena soppesare. Tuttavia, alla fine, Madre Terra, "nuove spiritualità", "meditazione": idee new age... Manca, nelle soluzioni, un afflato trascendente.

“La manipolazione mediatica è sotto gli occhi di tutti. Dal premier in giù, non si fa altro che parlare di morti, contagiati, terapie intensive, curve epidemiologiche. Un terrorismo psicologico di questa portata non si era mai visto. Il sistema creatosi con il sopraggiungere del virus ci fa mantenere l’allerta alta, ci spiazza giorno dopo giorno. La comunicazione è ossessivamente mirata a mettere solo paura. Induce al senso di impotenza, a creare il vuoto intorno alle persone. Non vengono dati consigli positivi su come stare bene o per rafforzare il sistema immunitario. Dinamiche che a lungo termine possono portare a una depressione di massa e di conseguenza all’accettazione acritica di qualunque imposizione o delega sociale verso il potere per la salvaguardia di quella salute mentale e fisica che solo la libertà di scelta e di coscienza potrebbe restituirci. Il sospetto che si tratti di una potentissima arma di distrazione è forte”.
L’accusa è dura e, almeno per la parte relativa al complotto, tutta da provare. Tuttavia Elisabetta Notaro, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa basata a Livorno, terapeuta ufficiale del Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo diretto dal professore Giorgio Nardone è una super esperta di manipolazione uomo-donna, e se sostiene che ne stiamo vivendo una all’ennesima potenza, vale la pena ascoltarla. Ecco cosa risponde alle nostre domande.

sabato 23 gennaio 2021

L’Arcivescovo di San Francisco «Nessun cattolico in buona coscienza può favorire l’aborto»

Riprendo con mie ineludibili chiose, nella nostra traduzione da National Catholic Register, un articolo sulla presa di posizione dell'arcivescovo Cordileone nei confronti del presidente della Camera Nancy Pelosi sull'aborto (anche se poteva dire qualcosa in più: qui il documento integrale). 
Nell'occasione l'arcivescovo si è rivelato anche tra i sostenitori del documento di Gomez [qui]. La foto (che vale la pena ingrandire) l0 ritrae commosso durante la celebrazione della 'Messa delle Americhe' nel Rito Antico [qui].
Ora il testo della Lettera dell’arcivescovo José Gomez al presidente Biden è apparso sul sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Nei giorni scorsi era invece girata la notizia da noi pubblicata [qui] di una censura vaticana, anche se nel frattempo la Lettera era apparsa sui siti di alcune diocesi. È un fatto che sconcerta e mostra l'ingravescente disgregazione nella Chiesa visibile. La vicenda, incentrata sulle dichiarazioni contro l’agenda abortista di Biden, pone il serio problema della della libertas docendi dei vescovi cattolici. Solo il fatto che ci si debba porre questo problema la dice lunga sulla pesantezza della situazione ecclesiale, posto che le remore iniziali sono giunte dai vertici ecclesiali. Con la conseguenza di una desistenza dall'esercizio dell'autorità - che Romano Amerio bollava come breviatio manus Domini [1] -. Desistenza che, oggi, si manifesta nella debolezza dei vescovi che, quando non sono sviati dal modernismo imperante, non parlano più secondo verità di molti argomenti perché intimoriti in quanto controllati e proscritti.

Ritrovata in Israele in un'antica chiesa un'iscrizione : “Cristo nato da Maria”

Riassumo e rielaboro quanto appreso da varie fonti, traducendo prevalentemente da qui.
Con le parole "Cristo nato da Maria", gli archeologi hanno scoperto le prime prove di un insediamento paleocristiano risalente a 1.500 anni fa in quella che oggi è la posizione di un piccolo villaggio arabo vicino a Nazareth.
Secondo i ricercatori dell'Israel Antiquities Authority, un'iscrizione greca recentemente scoperta dedicata al Messia cristiano era stata originariamente posta all'ingresso di una chiesa del V secolo precedentemente sconosciuta. La pietra inscritta è stata recentemente scoperta per uso secondario in un muro della struttura di epoca tardo-bizantina durante gli scavi a Taiba, situata nella valle di Jezreel nel nord di Israele.

Iscrizione antichissima

La pietra scoperta in questi giorni a Taiba, nel nord di Israele, ci riallaccia al cristianesimo dei primi secoli. Recita in greco “Cristo, nato da Maria”. Taiba era un villaggio cristiano nel periodo bizantino, e in seguito è diventato il sito di una fortezza crociata.

venerdì 22 gennaio 2021

Successo e declino Usa: Polibio ne aveva già intraviste le cause.

Riprendo la riflessione del dott. Maurizio Ragazzi, da Washington, sullo stato delle cose negli Stati Uniti e il suo stretto legame con la perdita della fede nonché con la distruzione operata dai democratici del sistema di bilanciamento fra i vari poteri.

Successo e declino Usa:
Polibio ne aveva già intraviste le cause
.


La trattazione della storia della letteratura greca di Raffaele Cantarella ha accompagnato gli studi liceali della mia generazione. Le pagine stringate[1] che Cantarella dedica a come Polibio avesse affrontato la questione dell’affermazione e poi del declino delle grandi potenze non è solo una sintesi convincente del pensiero del grande storico greco di ventidue secoli fa, ma anche uno spunto ideale per valutare il significato del tristissimo insediamento di un’amministrazione Democratica a Washington il 20 gennaio. 
Polibio vede la causa dell’affermazione prodigiosa di Roma nel mondo antico innanzitutto nella sua costituzione, “mirabilmente equilibrata” fra monarchia (consoli), aristocrazia (senato) e democrazia (plebe). Ebbene, anche in America, gli osservatori più perspicaci (compresi i visitatori stranieri come Tocqueville)[2] hanno sempre attribuito gran merito, non solo alla coordinazione fra livello federale e statale, ma anche a quell’equilibro di potere legislativo, esecutivo e giudiziario, oggi noto dovunque con l’espressione anglosassone di checks and balances. Ma è proprio questo mirabile equilibrio che i Democratici hanno preso di mira, trasformando il sistema elettorale (vera spina dorsale di ogni assetto costituzionale) in una barzelletta, contestando da tempo il sistema di elezione del presidente attraverso i collegi elettorali (punto focale, assieme al numero dei senatori, della parità fra grandi e piccoli stati dell’Unione), e facendo circolare proposte sull’incremento del numero dei giudici alla Corte Suprema, che così diventerebbe un organo del tutto politicizzato, frustrando il concetto stesso di equilibrio dei poteri. 

Confessioni di un membro di alto rango che ha abbandonato la massoneria e si è convertito al cattolicesimo

Nella nostra traduzione da Catholic News Agency. Serge Abad Gallardo, ex alto funzionario del governo francese e venerabile maestro della massoneria, rivela le radici spirituali e ideologiche anticristiane di quest’ultima e il suo impatto sulla politica dei paesi democratici. A cura di Solène Tadié

14 febbraio 2020 — Da giovane, Serge Abad Gallardo aderì alla massoneria credendo che essa fosse in grado di trasformare in modo positivo il mondo. Ventiquattro anni dopo si è convertito a Cristo, persuaso di aver servito la causa sbagliata e, soprattutto, il Maestro sbagliato.
Architetto, ex-alto funzionario del governo francese, Gallardo aveva raggiunto il grado di venerabile maestro e faceva parte dell’alta gerarchia dell’ordine massonico mondiale Le Droit Humain, che ha abbandonato nel 2012 dopo aver avuto una profonda esperienza spirituale nel Santuario di Nostra Signora di Lourdes che lo ha portato alla conversione.
Da allora, Gallardo ha dedicato il suo tempo a narrare la sua lunga esperienza all’interno della massoneria, mettendo la gente al corrente dei meccanismi e dei pericoli potenziali di tale istituzione, dando conferenze a scadenze regolari in tutta la Francia.
Per poter diffondere meglio la sua testimonianza sulla massoneria — aderire alla quale è proibito dal Codice Canonico (1374) — egli ha anche scritto vari libri, tra cui ricordiamo Je servais Lucifer sans le savoir (“Servivo Lucifero senza saperlo”, Pierre Téqui, 2016) e La Franc-maçonnerie démasquée (“La massoneria smascherata” Good News, 2017).

giovedì 21 gennaio 2021

Vaticano ferma dichiarazione dei vescovi USA critica su Biden

Aggiornamento: Secondo quanto riporta LSNews, il documento dei vescovi, scritto pare da solo (appunto) dal presidente della Conf Episc Americana, mons. Jose Gomez, prima trattenuto, è poi passato, diventando quindi pubblico. Esso contiene una critica di notevole rilievo alle notorie posizioni di Biden sui temi etici. Il documento ha avuto l'adesione di diversi arcivescovi e vescovi. Però è stato subito attaccato dal progressista, per usare un eufemismo, cardinale Cupich, che lo ha dichiarato inopportuno ed insolito, affermando anche che diversi vescovi non ne erano a conoscenza, essendo stato elaborato (pare appunto di capire) da una sola persona invece che dalla consueta commissione. La consueta commissione lo avrebbe sicuramente annacquato, possiamo interpretare, e così mons. Gomez, che Iddio lo rimeriti, ha proceduto da solo. Si annuncia quindi una non piccola crisi nella Gerarchia americana. Vediamo se i "progressisti" al potere riusciranno a spegnere subito l'incendio, con le consuete pantomime di ritrattazioni, richieste di scuse, etc. Certo il documento del vescovo Gomez ci va giù duro, smascherando l'ipocrisia di Biden, tutto impegnato da qualche mese a far la parte del vecchietto patriottico e buon cristiano, che va regolarmente alla Messa domenicale, alle cerimonie della sua particolare religione (in America è presentata così).
* * *
La Conferenza Episcopale degli USA ha trattenuto una dichiarazione firmata dall'arcivescovo di Los Angeles, José Gomez [Presidente della Conferenza Episcopale USA -ndr], sul Presidente Joe Biden, dopo che la Segreteria di Stato del Vaticano ha ordinato che non fosse pubblicata (pillarcatholic.com). 
Nonostante, l'embargo, il testo è stato comunque pubblicato su DioceseTucson.org (data: 22 gennaio). Nella dichiarazione, Gomez puntualizza "che il nostro nuovo Presidente si è impegnato a perseguire alcune politiche che promuoverebbero una morale malvagia e minaccerebbero la vita e la dignità umana, soprattutto per quanto riguarda l'aborto, la contraccezione, il matrimonio e il genere." 
Gomez ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per "la libertà della Chiesa e la libertà dei credenti di vivere secondo coscienza." 
Il Vaticano è intervenuto contro la dichiarazione, dopo che i cardinali pro-gay Joseph Tobin, Blase Cupich e altri avevano fatto scattare l'allarme. - Fonte
Dalla fonte statunitense riprendiamo anche questo brano: "I pastori, i vescovi della nazione hanno il dovere di proclamare il Vangelo in tutta la sua verità e potenza, opportune et importune, anche quando quell'insegnamento è scomodo o quando le verità del Vangelo sono contrarie alle indicazioni di fasce più ampie della società e della cultura". Lo ha scritto l'Arcivescovo Jose Gomez nella dichiarazione che avrebbe dovuto essere rilasciata alle 9:00 del 20 gennaio.

Libertà religiosa in un’epoca ostile - Riccardo Zenobi

Il tema della libertà religiosa ha attraversato nel corso degli ultimi anni delle ostilità più o meno aperte e dichiarate da parte di settori sempre più ampi della politica. In questo articolo l’autore nota come verso il 2009 in America il consenso popolare sull’importanza e intangibilità della sfera religiosa cominciò a collassare: oltre alle citazioni di vari titoli e pubblicazioni che irridevano la religione, viene fatto notare come l’amministrazione Obama fosse poco incline a concedere l’obiezione di coscienza per motivi religiosi all’agenda contraccettiva e abortista dell’Obamacare. All’elenco va aggiunta la dichiarazione di Hillary Clinton per cui le credenze religiose sull’aborto “devono essere cambiate”. Chi conosce un poco la storia della sinistra non si stupisce di ciò, poiché sia nell’ex Unione Sovietica che nella Cina attuale la religione è considerato come fumo negli occhi per l’ideologia al potere, principalmente per due motivi: è spesso in disaccordo con l’ideologia e fa appello all’obbedienza ad un’autorità trascendente e superiore al partito. 

mercoledì 20 gennaio 2021

Il gioco truccato

Una volta messa in movimento la mandria, spingendola in una direzione, quella mandria diventerà inarrestabile, anche a scapito della sua stessa sicurezza. È quello che cercano di fare con noi i grandi manovratori (i cosiddetti "costruttori") ed i loro servi, come i Bilderberg dipendenti o i Soros sovvenzionati, insieme ad un esercito di utili idioti collocati in tutte le casematte del potere: informazione, magistratura, scuola, università, etc,  usufruendo anche del potere economico di una post borghesia nichilista diventata cupola mondialista. E sembra ci stiano riuscendo, se non succede qualcosa!

La cosiddetta "democrazia liberale" è un bel gioco truccato, dove vincono sempre gli stessi. E naturalmente vincono sempre gli stessi (immigrazionisti, mondialisti, omosessualisti, laicisti, femministi, abortisti e ora "sanitaristi" fanatici) persino quando perdono numericamente le elezioni, imponendo sempre le loro scelte. Perché il gioco è truccato.

E non mi riferisco ai possibili brogli delle ultime elezioni americane, ma a qualcosa di più grave, sistematico e profondo. Il gioco è truccato, dicevo. E perché è truccato? Perché quella occidentale non è una vera democrazia, ma una democrazia liberale, cioè individualista ed oligarchica, vale a dire plutocratica. Nella quale teoria il mio voto vale come quello di Piersilvio Berlusconi, ma Piersilvio Berlusconi con le tv e i miliardi ha un immenso potere di manipolazione e suggestione che il sottoscritto nemmeno si sogna... Non parliamo di un George Soros o di un Bill Gates. E anche se il sottoscritto (modestia a parte) si ispira a Principi eternamente validi che loro, nel crasso e ignorante materialismo nel quale sguazzano, nemmeno sanno vedere col binocolo, ciò non toglie che loro sono loro, e io non sono niente.

martedì 19 gennaio 2021

Pandemia di legge - La tempesta perfetta

Un'analisi della realtà politica e sociale, una visione nitida che dissipa le nebbie della narrazione ufficiale che ci viene propinata a dosi massicce. In questi giorni si parla tanto dei "costruttori" evocati da Mattarella e che rappresentano il mantra delle cronache attuali. La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra angolare. Spero di riuscire a vedere quando saranno sepolti dalle macerie delle loro costruzioni relativiste quando non decostruzioni nichiliste forgiate senza la pietra angolare.

Questo articolo è apparso in forma riadattata sul numero de La Verità del 15 novembre 2020. In quella sede, per un disguido redazionale, sono state pubblicate alcune elaborazioni numeriche provvisorie. Il testo che segue e le note esplicative rettificano e integrano quanto pubblicato sulla versione a stampa. Di seguito, la seconda parte: La tempesta perfetta.
Occupandomi mesi fa su queste pagine di «lockdown», osservavo che nessun problema vero o presunto, semplice o difficile, sanitario o non sanitario, individuale o collettivo, può risolversi privandosi delle risorse necessarie alla sua soluzione. Rimarcavo allora, tra le altre cose, che per proteggere una comunità a rischio occorre mettere chi non è a rischio nella condizione di rendere effettiva quella tutela. Il caso di oggi non smentisce la regola e anzi la conferma a corollario di una più ampia legge naturale: se i più fragili sono esposti a un certo pericolo, la popolazione restante è chiamata ad attivarsi affinché godano di cure, protezione, reddito, supporto fisico e morale. Non a disattivarsi come predica la logica del «lockdown», che nel minare la capacità produttiva e la serenità di chi dovrebbe farsi carico dei vulnerabili, estende la vulnerabilità a tutti, moltiplica la quantità e la qualità del pericolo e rende impossibile la reazione.

Conte (e Mattarella?): Chi tira le fila…

Rispetto alle vicende della politica, cui stiamo assistendo con sempre più smagata apprensione (oggi il secondo atto di questa tornata) mentre in realtà sopravviviamo stretti in una morsa inesorabile, l'approccio con alcuni testi sui temi “massoneria et alia” ci consente di apprendere sui due attuali protagonisti che:
  • Renzi lavora per certi interessi e ciò che compie è ciò che deve (è nota la sua partecipazione al Bilderberg 2019).
  • Mentre Conte non viene dal nulla, ma dal potere di certi gesuiti (Villa Nazareth, card. Silvestrini) e dietro quindi ha anche Bergoglio, come pubblicavamo qui  e anche qui (vi invito a rileggere con attenzione i testi dai link, visto che la mia postazione di fortuna non mi consente di articolare questo testo come vorrei).
Sintomatico inoltre, ma non poco inquietante anche il recente appoggio ufficiale della CEI (Avvenire) ai tentativi di Conte di perpetuare il suo governo. Oltre a rappresentare un'indebita intromissione in un momento delicato dalla politica nazionale, l'intervento dei vescovi - che rispecchia le linee guida del loro capo (reiterate nella recente intervista al Tg5) - va contro la ragione politica e contro le esigenze della fede cattolica nei confronti della politica. Ratifica infatti un governo fortemente carente nelle sue linee programmatiche, fumose e deficitarie sulle reali esigenze del paese, ma decisamente anti-cattoliche nelle realizzazioni attuative. Ed è un giudizio obbiettivamente inadeguato, viste le mancanze, l'incapacità e il radicalismo anti-vita e anti-famiglia dimostrati dall'esecutivo. 
Resta da tener d'occhio il prefigurarsi di un nuovo partito di cosiddetto "centro" a guida Conte, appoggiato dal Vaticano & C., che rischia di convogliare i consensi dei cosiddetti moderati e di troppi cattolici ormai tali solo di etichetta.
Di seguito trascrivo un recentissimo scritto molto rivelatore: