Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 29 febbraio 2016

Si denuncia l'ingiustizia, ma non ciò che sta alla radice...

Leggo su La fede quotidiana: La voce di un sacerdote, il celebre prete che difende le vittime “della terra dei fuochi”, nei confronti di un noto politico che in Canada, insieme al compagno, ha comprato il figlio di una povera donna di origine indonesiana, autodichiarandolo “suo figlio”. 
«C’erano una volta i comunisti» .... «Tutelavano – dicevano – gli interessi dei poveri. Lottavano per l’ uguaglianza sociale. La liberazione dei proletari. ...C’erano una volta le femministe. Tutelavano – dicevano – gli interessi della donne. Lottavano per l’uguaglianza sociale. La liberazione delle donne. ... C’era una volta la Chiesa. Tutelava – diceva – gli interessi dei poveri e delle donne. Lottava per l’uguaglianza sociale. La liberazione dei poveri e delle donne. [Diciamo che questa lotta non è la funzione della Chiesa ma la conseguenza di ciò che la Chiesa dovrebbe annunciare e vivere: il Signore morto e Risorto per noi...] ...“Nessuno tocchi Caino” è stato lo slogan scandito per tanti anni contro la pena di morte. Ed è giusto. Purtroppo le stesse persone che vogliono che “nessuno tocchi Caino” fanno di tutto perché si possa fare scempio di Abele. Abele: l’innocente cui viene rapinato il diritto ad avere un papà e una mamma. Un innocente che viene strappato dalla mammella di chi lo ha messo al mondo e dato a chi ha pagato denaro contante per soddisfare un suo desiderio che ama definire “diritto”. Nostalgia tiranna. Che mi fa rimpiangere i vecchi comunisti e le femministe toste ed agguerrite di una volta [Nostalgia per i fautori del primo scempio, che scempio resta, da cui ha poi preso forma lo scempio attuale? ...Direi nostalgia tiranna che mi fa rimpiangere la Chiesa di sempre, perché il bene comune è conseguenza]. I poveri saranno sempre più poveri. E i ricchi sempre più ricchi con i figli dei poveri. Verranno giorni in cui solo ai ricchi sarà consentito di avere figli. Figli fatti dai poveri, naturalmente. Verranno i giorni in cui questi figli diventati adulti chiederanno spiegazioni a chi andò a comprarli approfittando della povertà della loro vera mamma. Quando ci sarà dato di vedere una donna ricca di un paese ricco partorire un figlio per una coppia povera di un paese povero? Chi lo avrebbe detto. La Chiesa si ritrova a difendere non più la fede ma la semplice ragione [Anche perché non annuncia più Colui che dovrebbe annunciare... Vedi sopra]. È proprio vero. Il peccato prima di renderci peccatori ci ottunde la vista, il senno e la ragione. Dio benedica tutti. Soprattutto questi bambini trattati come se fossero merce».
L'invettiva non fa una piega, ma viene da uno sguardo miope che è anche frutto di una ecclesiologia antropocentrica (riconoscibile dalle chiose inserite nel testo). Infatti il problema è ancora più serio e va ben più in profondità. Si denunciano gli effetti, ma non si condanna la causa. Va da sé che in un contesto malsano si consumano ingiustizie a vari livelli che anche chi è ingabbiato ideologicamente riesce a riconoscere.

Ma il vero dramma è la turpe rivoluzione antropologica, introdotta addirittura per legge e promossa con ogni mezzo mediatico. Non vorrei sbagliarmi ma l'infausta votazione del nostro Senato non ha suscitato reazioni da parte di ecclesiastici di un certo livello. Timore riverenziale nei confronti di un nefasto "io non m'immischio"? Sta diventando la cosa più difficile, resistere al senso di smarrimento che provoca questo deserto ecclesiale, questa incredibile latitanza, ormai pervicace. Anche sul problema drammatico della cosiddetta "immigrazione".

Nessuno tra il clero si oppone in modo chiaro e argomentato, richiedendo un cambiamento di rotta. Dobbiamo combattere sempre più da soli, è questo il dramma nel dramma: nessun sacerdote, vescovo (salve sporadiche eccezioni), cardinale o Capo in testa sta contestando l'attentato alla legge naturale, che diventa una sfida a Chi l'ha posta in essere, richiamando anche le corrispondenti responsabilità. Mentre andrebbe fatto tuonando urbi et orbi. E forse molti, nelle turbe anestetizzate oltre che secolarizzate all'ennesima potenza, si sveglierebbero!

I 'Guerrieri del Rosario'. Continua l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Come il 1° giorno di ogni mese, domani mattina 1 marzo alle  7:00am, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera.

Lo avevamo annunciato qui, con l'esortazione del 'nostro' cardinale che riportiamo nuovamente:
“La prima tentazione che Satana usa per distruggerci è lo scoraggiamento Questa tentazione è solo un’illusione, perché Cristo, vivo dentro di noi, ci dà sempre il coraggio, anche nei momenti più difficili. Dobbiamo pregare più che mai, soprattutto in presenza del Santissimo Sacramento, e durante tutto il giorno. Siate coraggiosi, miei cari fratelli e sorelle! Fermi e con sicura speranza! Facciamo insieme questa preghiera costante”. 
Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che domani ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Le decine di migliaia di Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.
Quando domani 1 marzo direte il vostro Rosario, per favore ricordate di pregare per le intenzioni di tutti i Guerrieri del Rosario, così come loro pregano anche per le vostre.
« Il potere del Rosario è superiore ad ogni descrizione! » affermava l'Arcivescovo Fulton Sheen. Usate dunque questa preghiera potente per prendere d'assalto il Cielo e  rivolgere a Dio e alla Benedetta Vergine Maria le seguenti intenzioni:
  • Per la Santa Madre Chiesa: che nostro Signore guidi il Papa, i vescovi e tutti i membri del clero, ad essere santi in ogni cosa, pastori fedeli, fari della Verità, e difensori del Bene;
  • Perché possa essere dissipata ogni confusione dai cuori e dalle menti di tutti gli uomini e possa risplendere in essi la Luce della Verità;
  • Per le nostre famiglie e per l'istituto familiare così sotto attacco nel nostro mondo;
  • Per la conversione di tutti i peccatori alla vera fede;
  • Per la salvezza della mia anima, delle anime dei miei cari, e delle anime di tutti;
  • Per la santificazione di tutti e di ogni cattolico, soprattutto per la mia santificazione personale. che io possa santificare ogni momento di ogni giorno della mia vita. Che io possa essere un vero seguace di Gesù Cristo in ogni cosa;
  • Perché ognuno di noi sia reso un soldato fedele di Cristo nella lotta contro il mondo, la carne e il diavolo;
  • Per ottenere le grazie necessarie per fermare l'aborto, fermare l'assalto della rivoluzione omosessuale, per ribaltare il matrimonio omosessuale  legalizzato, per fermare la diffusione del suicidio assistito e l'eutanasia e per fermare la cultura della morte in tutte le sue forme e stabilire la cultura della vita in tutte le anime, in tutte le menti e in tutti i cuori;
  • Per la nostra amata Nazione e per ogni nazione della terra;
  • Per tutte le intenzioni personali che vengono affidate alla Operation Storm Heaven 'Operazione Assalto al cielo'

Danilo Quinto. La truffa del “Renzi ci ricorderemo”

Facevo presente a Danilo che il "ci ricorderemo", più volte da noi rivolto anche da queste pagine a Renzi & C., non è quello strumentale di chi si accinge a fondare o a seguire l'ennesimo "Nuovo partito" pronto a nuovi compromessi rivestiti di parole ingannevoli, ma l'espressione di una reale sentita indignazione per la turpe approvazione della legge sulle unioni incivili ed il corrispondente proposito di scelta oculata e di tutt'altro segno in occasione delle prossime elezioni. Non è servito per la tornata del Senato e probabilmente non servirà per il seguito, visto che i fili sono mossi altrove. Ma serve, insieme alle motivazioni addotte quotidianamente, ad essere voce fuori dal coro. Il problema, però, non è solo a livello nazionale e sta passando sopra alle nostre teste. È a livello globale. Siamo molto soli, a partire dal deserto ecclesiale, dalla incredibile latitanza degli ecclesiastici di ogni livello, ormai pervicace. È dura. È evidente che, sul piano politico, nessuno di noi si lascerà ingannare dai pifferai che non mancano, mentre occorrerà dispiegare un impegno serio e fermo investendo in una realtà "altra", a partire dagli ambiti della formazione. E che il problema non sia Matteo Renzi e affini, innanzitutto per la regia sovranazionale ma anche per tutto il contesto sedicente cattolico malsano e imbastardito, è purtroppo sacrosantamente vero.

La truffa del “Renzi ci ricorderemo”

“In tutta sincerità: ma il nostro problema è davvero Matteo Renzi?”. La domanda non è mia. La pose Mario Palmaro, due mesi prima di morire, a Riccardo Cascioli, in una lunga lettera su La Bussola Quotidiana, [pubblicata in diretta qui] in cui trattava proprio [anche] l’argomento delle unioni omosessuali.
Spiegava Palmaro: “Noi davvero potevamo aspettarci che uno diventa segretario del Partito democratico, e poi si mette a difendere la famiglia naturale, la vita nascente, a combattere la fecondazione artificiale e l’aborto, a contrastare l’eutanasia? Ma, scusate lo avete presente l’elettorato del Pd, cattolici da consiglio pastorale, suore e parroci compresi? Secondo voi, quell’elettorato che cosa vuole da Renzi? Ma è ovvio: i matrimoni gay e le adozioni lesbicamente democratiche. Ma, scusate, avete mai ascoltato in pausa pranzo l’impiegato medio che vota a sinistra? Secondo voi, vuole la difesa del matrimonio naturale o vuole le case popolari per i nostri fratelli omosessuali, così orribilmente discriminati? Smettiamola di credere che il problema siano Niki Vendola o i comunisti estremisti brutti e cattivi, e che l’importante è essere moderati: qui i punti di riferimento dell’uomo medio sono Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, le coop e Gino Strada, Enzo Bianchi ed Eugenio Scalfari. Renzi mette dentro nel suo frullatore questi ingredienti essenziali del suo elettorato, miscelandoli con dosi omeopatiche di don Ciotti e don Gallo, e il risultato è il beverone perfetto che tiene insieme la parrocchietta democratica e l’Arcigay. Aspettarsi qualche cosa di diverso da lui sarebbe stupido”.

domenica 28 febbraio 2016

Chiesa e post concilio: Così scrivevamo in quei giorni

L'ultima benedizione

28 febbraio 2013 Il congedo di Benedetto XVI
Oggi mi è parso di assistere all'agonia del Papato. Una vicenda inedita si dipanava davanti ai nostri occhi e nel nostro cuore. Nel pomeriggio il congedo definitivo e la partenza dal Vaticano di Benedetto XVI, centellinati minuto per minuto, metro dopo metro dalle reti televisive. Allo scoccare dell'hora vigesima la drammatica struggente chiusura del portone della residenza di Castel Gandolfo, dopo la deposizione della 'guardia' da parte degli Svizzeri.
Con una mano invisibile... La Tiara o Triregno
Appena Benedetto XVI ha lasciato il balcone, si è alzata una folata di vento. Ha sollevato e spostato l'arazzo con lo stemma papale, scoprendo ciò che esso copriva : la tiara, la corona dei papi con le chiavi incrociate di San Pietro, lo stemma di Alessandro VII (1665-1667) che appartiene al portale del Palazzo Apostolico. Finito un pontificato, rimane inciso nella pietra per tutta l'eternità il ministero petrino, il papato, di cui Gesù ha detto: le porte dell'inferno non prevarranno (Matteo 16:18).

Almeno con i comunisti si poteva parlare.

Val la pena leggere don Samuele Cecotti sul settimanale cattolico Chiesa Nuova di Trieste.

Mala tempora currunt se il boy scout cattolico Renzi e il democristiano Alfano ci fanno rimpiangere Peppone e i trinariciuti dei tempi di Togliatti.
Appassionato cultore di Giovannino Guareschi e del suo mondo piccolo, ho sempre trovato la figura del comunista Peppone non meno affascinante di quella del rude ma mistico (ricordiamo il dialogo quotidiano con il Crocifisso) parroco don Camillo. In fondo l’animo di Peppone, bolscevico e mangiapreti, è animo cristiano, ricco di calda umanità e buon senso paesano. Molte volte mi sono detto che il comunista Peppone potrebbe dar lezioni di umanità e di cristianesimo a tanti (troppi) cattolici adulti dei nostri giorni, laici e chierici. E il passare degli anni me ne dà ogni giorno conferma, oggi come non mai!

Ultima, in ordine di tempo, il dibattito attuale sul ddl Cirinnà che vede molti cattolici (anche chierici, purtroppo anche vescovi), praticamente tutti i così detti cattolici presenti in Parlamento, favorevoli al riconoscimento civile delle unioni concubinarie e, persino, di quelle omosessuali. Non mancano e non sono mancati neppure i cattolici così “adulti” da essere favorevoli alle stesse adozioni gay. Mi sono immaginato il sindaco Giuseppe Bottazzi, nome di battaglia Peppone, a celebrare un simil matrimonio gay … impossibile. La figura umana di Peppone è incompatibile con una simile follia. E Peppone, con i suoi compagni della Bassa, è figura del comunista anni ’50, di quel P.C.I. che, confrontato non con la Sinistra di Vendola ma persino con gli Alfano, appare quasi un gruppo di bigotti bacchettoni.

Mattia Rossi (e il Gregoriano). III Domenica di Quaresima

Vi ricordo i precedenti [qui - qui - qui]. Paralleli ineguagliabili tra Avvento - Natale e Quaresima - Pasqua, uniti agli echi del Breviario, che fa bene conoscere e lasciarsene permeare e che andrebbero perduti se non ci fosse chi custodisce e fa rivivere....
Per chi vuole approfondire: l'Indice degli articoli sulla Musica Sacra pubblicati sul blog [qui]. 

Come già avvenuto per domenica scorsa, il Proprium della III domenica di Quaresima è in qualche modo collegato ai testi del breviario.

Il Mattutino di questa domenica presenta la figura del patriarca Giuseppe, specchio di castità che, imprigionato ingiustamente, pregò indefessamente il Signore affinché lo liberasse dalle catene. Ed è proprio alla preghiera di Giuseppe che si ricollega il testo dell’introito Oculos meos nel quale si prega, come fece il pio Giuseppe, per la liberazione dei piedi dal laccio del male: “I miei occhi sono sempre rivolti al Signore perché Egli libererà i miei piedi dal laccio. Guardami e abbi pietà di me perché sono solo e povero”.

sabato 27 febbraio 2016

L'ansia LGBT di mons. Koch

Una cronaca che ha dell'inverosimile e forse solo tre anni fa non avrebbe avuto ragion d'essere... Riprendo l'ultimo articolo di Marco Tosatti [qui].

L’agenzia di stampa in lingua tedesca Kath.Net ha dato notizia che l'arcivescovo cattolico di Berlino Heiner Koch, uno dei vescovi più progressisti nella molto progressista Conferenza Episcopale tedesca, ha nuovamente sostenuto la necessità di una protezione speciale dei rifugiati omosessuali. Ma, sottolinea l’agenzia, il presule nell’intervista non ha fatto nessun riferimento alla questione della protezione dei rifugiati cristiani, che spesso, come è noto, vengono vessati e minacciati nei campi profughi da altri rifugiati islamici, tanto che in alcuni casi hanno preferito cercare di fuggire dal campo profughi. Ma Heiner Koch si è focalizzato su altri temi, certamente più apprezzati dalla sensibilità dei media e del pensiero politically correct.
"Ho preso la decisione d'attirare l'attenzione della politica e della chiesa sulla problematica particolare di questi rifugiati", ha dichiarato Koch in un'intervista online della comunità evangelica berlinese "Rogate". “La nostra Caritas si vuole impegnare affinché i gestori di rifugi e le compagnie di sicurezza tengano conto dei problemi dei rifugiati omosessuali e transgender”.
Koch racconta di essere molto colpito ogni volta che delle persone gli raccontano "di essere stati aggrediti verbalmente e fisicamente a causa dell'orientamento sessuale e di avere, anche in situazioni di emergenza, incontrato pochissima comprensione anche presso le nostre amministrazioni
e forze di sicurezza".
La dignità dell'uomo è intangibile "indipendentemente dal suo orientamento sessuale" sottolinea Koch, seguendo in questo il magistero tradizionale della Chiesa. "Noi Cristiani difendiamo questa idea, precisamente perché vediamo Cristo in ogni essere umano".
Al tempo stesso, ha messo in guardia affinché le sue dichiarazioni non siano mal interpretate per dire che "tutte le maniere in cui l'essere umano da’ sfogo alla sua sessualità siano messe sullo stesso piano". Su questo tema vi saranno in futuro, secondo lui, "chiari divari", che converrà di condurre in un clima di reciproco rispetto. Ricorda di nuovo Kath.Net in chiusura che Koch non si è pronunciato durante l'intervista sulla questione della protezione dei rifugiati cristiani.

Mons. De Galarreta: «Penso che il papa giungerà ad un riconoscimento unilaterale»

Mons. de Galarreta ha tenuto una conferenza a Bailly, vicino Versailles, il 17 gennaio 2016. Egli vi ha esposto la situazione attuale della Chiesa ed ha informato gli uditori sullo stato presente delle relazioni fra Roma e la Fraternità San Pio X.
Mons. de Galarreta diresse la commissione di teologi della Fraternità San Pio X al tempo dei colloqui dottrinali con Roma, tra il 2009 e il 2011. Ecco gli estratti più significativi della sua conferenza, trascritti da DICI
Un aggravarsi della crisi della fede che suscita delle pubbliche reazioni

Nella prima parte, Mons. de Galarreta constata che si sviluppa a Roma «una volontà di trarre tutte le conseguenze contenute nei principii del concilio Vaticano II». Le idee conciliari di ecumenismo, libertà religiosa e collegialità sono ormai state acquisite dalle autorità romane, quindi adesso è la morale che è presa di mira da una forma di evoluzionismo:
«Questo è già vero per il dogma, per la verità (secondo i progressisti); questo è già vero per l’ecumenismo, la libertà religiosa, la collegialità, tutto lo spirito liberale rivoluzionario… quindi perché non anche per la morale? In fondo, era un’incoerenza non applicare l’evoluzione anche alla morale», quest’ultima è dunque portata ad adattarsi anch’essa «in funzione della vita dell’uomo, dei costumi, delle leggi, dell’evoluzione delle cose…»

don Elia. Operazione “Muro di fuoco”

Rimane il fatto che il resto santo e quanti sono disposti a dissociarsi da una società in via di autodemolizione hanno comunque bisogno di protezione. Ecco allora il muro di fuoco che l’Onnipotente ci offre: la Sua presenza ardente nei nostri cuori, nelle nostre parole, nelle nostre azioni. La nostra preghiera deve trasformarsi in fiamma perenne, la nostra testimonianza farsi incendiaria, i nostri comportamenti riaccendere la brace della fede che cova sotto le ceneri di tante coscienze inebetite dalla propaganda.
Io stesso – parola del Signore –
le farò da muro di fuoco all’intorno

e sarò una gloria in mezzo ad essa 
(Zc 2, 9).
Non è una pubblicità occulta. Con queste parole il Dio d’Israele rassicurava, per bocca del profeta Zaccaria, la comunità rientrata a Gerusalemme dall’esilio babilonese, la quale era fortemente tentata di scoraggiamento di fronte alle condizioni della città distrutta. Già la ricostruzione del Tempio rischiava di arenarsi; quella delle mura era invece impensabile a causa dell’ostilità delle popolazioni circostanti, che avevano dato man forte agli invasori nel lavoro di demolizione. Il Signore promette allora di fare egli stesso da barriera invalicabile contro i nemici, perché la Sua presenza è un fuoco divoratore che gli empi non possono sopportare (cf. Dt 4, 24; Is 33, 14; Eb 12, 29). Una circostanza avversa agli occhi degli uomini è anzi da Lui considerata in modo positivo, come una condizione provvidenziale per la realizzazione dei Suoi progetti: «Gerusalemme sarà priva di mura per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere» (Zc 2, 8).

Domenica 28 febbraio. Santa Messa Tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana
(forma straordinaria - messale del 1962)
III Domenica di Quaresima - (Messa Oculi mei)
Domenica 28 febbraio - ore 18:00
Parrocchia Gesù Crocifisso e Mdonna delle Lacrime
Via Giaveno, 39, Torino

Celebrante: don Stefano Cheula, Parroco

Quousque tandem abutere patientia nostra?

Ancora una testimonianza di un lettore. Una profonda riflessione ricca di spunti in grande sintonia con la nostra visione delle cose, utile anche per rafforzarci e corroborarci a vicenda. Lo ringrazio per le cortesi espressioni dell'incipit che infondono coraggio al nostro impegno nonostante le difficoltà disseminate nel cammino. Confidiamo nel Signore e andiamo avanti!

Dopo aver letto e meditato per mesi quanto veniva da voi pubblicato, avendone ricevuto informazioni, educazione ed istruzioni, con timore e riverenza, mi sento in obbligo di esprimervi sincere congratulazioni e di porvi i miei ringraziamenti, perchè il mio spirito sempre attratto "dalla ricerca e mai sazio di discussioni" ha trovato presso di voi di che cibarsi in abbondanza. Perciò, sentendomi attratto dal vostro dialogare, sincero e veritiero, ho trovato il coraggio di prenderne parte con questa riflessione. "Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?"
Si possono pensare invettive o maledizioni più passionali di quelle del grande oratore? Ognuno si risponda e conservi la risposta nell'intimo della propria coscienza. Da parte mia, ho riletto rapidamente tutto ciò che nel corso di questi ultimi tre anni ho scritto sulle opere (intese nel loro insieme di attività umana) del Maior Homo Vaticanus e ne ho dedotto che quella che inizialmente era un'intuizione, provocata semplicemente e direttamente dalla visione dell'espressione del suo volto, quale mi apparve per la prima volta, successivamente si è fortemente costituita come totale antipatia antropologica, nel senso pieno del termine.

venerdì 26 febbraio 2016

Firenze, 5 marzo. Ritiro spirituale Quaresimale a San Francesco Poverino

RITIRO SPIRITUALE QUARESIMALE 
organizzato dal 
COORDINAMENTO TOSCANO BENEDETTO XVI 
predicato da don Federico Pozza I.C.R.S.S.,
rettore della Chiesa dei SS. Michele e Gaetano di Firenze

Sabato 5 marzo 2016
Oratorio di San Francesco Poverino
Piazza SS. Annunziata, Firenze
Programma:

Venerdì 26 febbraio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Questa settimana preghiamo innanzitutto per la recente svolta antropologica che introduce, anche in Italia, la legittimazione sociale legale e morale delle unioni omosessuali. Sono state indicate altre due intenzioni di preghiera: in riparazione dell’indegna e immorale manifestazione che si è recentemente tenuta a Treviso (vedi su Riscossa Cristiana). Inoltre, poiché sono arrivati in calce ad alcuni articoli dei commenti contenenti bestemmie, preghiamo in riparazione di queste gravi offese al Sacro Cuore, e preghiamo anche per la conversione degli sciagurati bestemmiatori. La nostra fedeltà alla preghiera sta evidentemente infastidendo il demonio, ispiratore della bestemmia: questo deve spingerci a un sempre maggior impegno devozionale e a intensificare la recita del S. Rosario, una delle armi più potenti contro il nemico.

UNIONI CIVILI. CATTOLICI TRADITI DA RENZI E ALFANO: VINCE LA NOTA LOBBY

Riprendo Giuseppe Rusconi su Rossoporpora [qui].

Nel pomeriggio di giovedì 25 febbraio il Senato ha approvato con 173 sì, 71 no e 76 assenze il maxi-emendamento sulle unioni civili su cui il governo dei‘cattolici’ Renzi-Alfano aveva messo la fiducia. Il testo, una mostruosità giuridica, equipara nella sostanza le ‘unioni’ tra persone dello stesso sesso al matrimonio. Delirio sulle convivenze eterosessuali. Tradita dai ‘cattolici’ della maggioranza larga parte del popolo cattolico italiano, in particolare quella che ha testimoniato appassionatamente a San Giovanni e al Circo Massimo. Il testo passa ora alla Camera.
Certo l’iter parlamentare ancora non è concluso: manca l’approvazione della Camera dei deputati (dove però il governo gode su una larga maggioranza di consensi), manca il pronunciamento della Consulta sulla costituzionalità del testo, manca la firma del presidente della Repubblica. Questi due ultimi passaggi obbligati, in un Paese serio, dovrebbero essere un ostacolo arduo da superare per un testo giuridicamente mostruoso. Ma non siamo sicuri che sarà effettivamente così. Perciò è legittimo ritenere che il ‘sì’ del Senato al maxi-emendamento sulle unioni civili - per cui il governo aveva chiesto la fiducia – costituisca un passaggio fondamentale verso l’introduzione nella Penisola dei “matrimoni gay”, con grande gioia della nota lobby (sebbene in queste ore il mondo arcobaleno levi alti lai perché non ha potuto ottenere subito quel che comunque sa di poter ottenere entro breve tempo). Il ‘sì’ del Senato crea da subito una cultura nuova in materia di famiglia, emarginando quella su cui si fonda la nostra identità: e questo è un fatto drammatico.

Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla

Se i papi non avessero dapprima dimidiato - per dirla con Amerio - e oggi deposto il loro potere-dovere, in questa temperie ancora più oscura ci saremmo sentiti rivolgere le esortazioni che seguono. Se due papi rinunciatari non riescono a pronunciare ciò di cui il popolo di Dio, corpo mistico di Cristo, necessita, il cuore e la penna di un grande Papa le hanno già proclamate. Esse fanno parte della Tradizione che non tramonta. Dunque le facciamo risuonare perché valgono anche per l'oggi della nostra storia e ci rafforzano e ci sostengono. Sono rivolte ai vescovi, oggi ugualmente rinunciatari per la maggior parte, ma sono rivolte anche a noi che queste cose ce le siamo dette e ripetute, bisognosi tuttavia di esser confermati. Ebbene, nella nostra Chiesa non manca la conferma di cui abbiamo bisogno. Leone XIII, Inimica vis. Ricordiamocene.

“Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla. Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto”(Papa Felice III, citato da Leone XIII)
Le forze avverse, che l’istigazione e l’impulso del genio malefico spingono a combattere il nome cristiano, hanno sempre trovato certi uomini uniti fra di loro, intenti ad abbattere con la loro azione combinata le dottrine divinamente rilevate e a sconvolgere la comunità cristiana con funeste discordie. Nessuno ignora quali danni, in tutti i tempi, hanno cagionato alla Chiesa queste falangi organizzate per l’attacco. [...]

Malgrado ciò, se si deve badare a quanto avviene, una sicurezza inconsiderata porta molti italiani a mancare di prudenza e di previdenza, per cui o non vedono la gravità del pericolo, o non tengono conto della realtà. Ora sono in pericolo la fede degli avi e la salvezza assicurata agli uomini da Gesù Cristo, e conseguentemente anche i benefìci della civiltà cristiana. Infatti, la setta dei Massoni, non temendo nulla, non indietreggiando davanti a nessuno, aumenta ogni giorno d’audacia: il suo contagio è penetrato in tutte le comunità ed essa si sforza sempre più per insinuarsi in tutte le istituzioni pubbliche, cospirando in tal modo, secondo la sua abitudine, per strappare al popolo italiano la religione cattolica, principio e sorgente dei beni supremi.

giovedì 25 febbraio 2016

Applausi a chi se ne è lavato le mani!

Un commento a caldo di un nostro caro lettore.

Legge naturale e leggi votate

Bene: chi le voleva le ha avute. Finalmente anche l'Italia ha le unioni civili! Per ora senza la stezz, c'ha un po' l'air d'oscen. Tempo al tempo per il ciaild [la stepchild adoption solo rinviata].
Plaude la grancassa mediatica, la CEI si è limitata a evocare il tema parlando con il cattolico Presidente del consiglio.
Pontificano gli intellettuali: diritti in più ai nostri cittadini, come già li hanno altri cittadini europei: come restare fuori da cotal consesso?
Un passo avanti per il Paese: sì alle civili unioni con sesso... Perché incivile, diciamocelo, è solo la castità. E pure la verità, visto che chi dovrebbe metterla sul tavolo si limita ad evocare gli spiriti... Forse il tavolino era a tre gambe e una voce ha detto: "io non m'immischio", nemmeno un fischio, come da magistero. Sorrisini sui rosari e i digiuni dei "volti inespressivi" che non trattano misure fiscali e nemmeno faranno le mille e una notte delle prossime lune di miele. Avanzi retrogradi e insensibili, senza misericordia, ancora intenti a figliar come conigli: animali, ma non protetti da uno Stato sì civile.

Di questi “cattolici” non parlateci più

Oggi Mario Adinolfi, su La Croce [qui].

Una legge così brutta, ambigua, in alcuni passaggi insultante verso le persone omosessuali, deflagrante rispetto al diritto di famiglia e alla Costituzione repubblicana, davvero non credevo potesse essere partorita: il ddl Renzi-Alfano sostituisce il ddl Cirinnà, proposta normativa criminale e criminogena con quell’articolo 5 che una battaglia di popolo ha divelto dal panorama delle opzioni accettabili, speriamo per sempre. Ma certo questa nuova legge così pavida ora non può che scontentare tutti: sia chi si è mobilitato al Circo Massimo che le organizzazioni lgbt che avevano una piattaforma opposta. Si è scelta una via di mezzo all’italiana, pasticciata e a tratti oscena, con una procedura parlamentare antidemocratica: azzeramento del dibattito in Senato, cancellazione della proposta 2081, sostituzione con un maxiemendamento, addirittura voto di fiducia, mai chiesto nella storia repubblicana su normative che interrogano profonde questioni di coscienza. Purtroppo questa manovra orrenda ha al volante due “cattolici” e sui 170 senatori che offriranno la loro servile fiducia per timore di perdere la poltrona, la maggioranza sarà composta da “cattolici”, 55 dei quali addirittura eletti al Senato su un programma che si opponeva platealmente alle unioni gay paramatrimoniali. Ecco, di questi “cattolici” non parlateci più.

L’ultimo filosofo cattolico: Augusto Del Noce. Che capì come sarebbe andata a finire

Interessante scritto di Messori ripreso da Papale papale.

Nella nuova tavola di valori del “cattolico medio”, il vero avversario da battere, così, non è più l’irreligioso, il blasfemo, il senza-Dio. Anzi, presentandosi spesso tutto questo come “di sinistra”, è visto come un cristianesimo anonimo, delle cui accuse fare tesoro. Avversario, in questa prospettiva neocattolica, avversario vero è “l’integrista”, cioè colui che vuole servirsi della sua fede fino in fondo, trasformandola da vago sentimento in guida e prospettiva per la sua concreta attività. Ammoniva, Del Noce, di diffidare di «ogni presunta avanguardia cattolica che, in realtà, è sempre la retroguardia del progressismo di ogni maniera». Si difendeva dall’accusa di respingere il neomodernismo teologico per paura del nuovo: «No, lo avverso come un pericolo gravissimo per la fede: non perché nuovo, ma perché falso». Ripeteva, soprattutto (e qui scatenava la reazione spesso inconsulta e violenta di molti clericali): «La prima condizione perché l’eclissi abbia termine e il cattolicesimo esca dalla sua crisi è che la Chiesa riprenda la sua funzione: che non è di adeguarsi al mondo, ma, al contrario, di contestarlo». «Il Cristo non ci ha detto di sposare il mondo, bensì di battezzarlo». 
Che farsene dei filosofi?
Confidava agli intimi Napoleone, a Sant’Elena. «Ho sempre saputo impiegare ogni tipo di uomo, quali che fossero le sue capacità, il suo mestiere. Ma che farsene dei filosofi? Per quanto abbia cercato, non ho mai trovato qualcosa o qualcuno cui potessero servire».

mercoledì 24 febbraio 2016

La chiesa povera per i poveri si è venduta

Ieri, a Palazzo Borromeo, incontro bilaterale per l’anniversario dei Patti Lateranensi.
Sul tavolo temi internazionali, insieme a convenzione fiscale Santa Sede-governo, scuole paritarie, riforma cappellani militari.
Potete leggere la notizia così come l'ha riportata Zenit, con le dichiarazioni del Segretario di Stato Parolin e del sostituto Becciu.
Dal Sito del Quirinale apprendiamo che «erano presenti, tra gli altri, il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, il Presidente della CEI, Angelo Bagnasco, il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, Angelo Becciu, il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, Paul Richard Gallagher, il Segretario generale della CEI, Nunzio Galantino. Per la delegazione italiana, il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, la Vice Presidente della Camera, Marina Sereni e diversi ministri e sottosegretari».
Abbiamo già detto in molti articoli quanto c'era da dire. Qui mi limito a riportare un commento appena colto da Fb. Non lo censuro perché rivela la delusione e l'indignazione di un quidam de populo, tanto per rimanere sull'odore delle pecore senza pastori (non parliamo dei governanti) e senza voce...
Mettiamoci l'anima in pace. Le unioni civili passeranno.2 Con o senza adozioni non cambia niente. Il resto lo farà la magistratura. Governo e Santa Sede si sono visti, hanno parlato dei fatti loro fiscali (Giuda non è mai morto sempre pronto a vendersi per trenta denari), persino della fondamentale riforma dei cappellani militari (!!!???), dei soliti immigrati. Le unioni civili sono rimaste sullo sfondo... Ha detto Parolin che sono state solo evocate. Cioè? Che significa? Che hanno fatto? Una seduta spiritica? Chi hanno chiamato? L'anima de li mortacci loro?
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1. Sede dell'Ambasciata d'Italia presso al Santa Sede
2. Non voglio darlo già per scontato. Oso ancora pensare, confidando nella preghiera di molti, salvo sorprese...

Meditate, gente. Le menti clonate o una vita vera

Interessante e importante segnalazione dal blog di Giuliano Guzzo. Ho scritto molto sulla 'realtà virtuale'. Ripescherò e aggiornerò quei testi per approfondire insieme.

clicca sull'immagine per ingrandire (a me fa impressione...)
L’immagine di Mark Zuckerberg che, durante la presentazione del nuovo Galaxy S7 a Barcellona, in Spagna, passeggia sorridente accanto ad una folla di persone senza sguardo, con gli occhi rapiti da una maschera tecnologica talmente avvolgente da sembrare fissata nella loro testa, ha suscitato inquietudine un po’ tutto in tutto il mondo. Tanti, infatti, hanno visto in quella estesa platea coi visori una cartolina del futuro tremendamente simile a quello immaginato da Orwell, una sorta di involontario set cinematografico per un film distopico. D’altra parte lo stesso fondatore di Facebook ci ha messo del suo con affermazioni che, in quella occasione e ancorché accompagnate da un sorriso, hanno assunto quasi il tono di una minaccia: «La realtà virtuale è la piattaforma del futuro. Cambierà le nostre vite». Esagerazioni? Timori infondati? Sbagliato farsi terrorizzare da quella platea spensieratamente senza volto? Certamente il panico non aiuta e sarebbe eccessivo lasciarsi andare a considerazioni catastrofiste. Tuttavia credo che quanto accaduto a Barcellona debba pur stimolare una qualche riflessione. A me ne vengono in mente almeno tre.

Fioretti quaresimali elvetici

Su Messainlatino è apparso recentemente un articolo tradotto da LifeSiteNews in cui si viene informati dell'insoddisfazione, anzi dell'insofferenza dei "cattolici" svizzeri nei confronti del nuovo nunzio apostolico mons. Thomas Gullickson, reo di essere da loro considerato un crypto-lefebvriano perché apprezza la celebrazione della Messa nell'antico rito e difende gli insegnamenti tradizionali della Chiesa soprattutto nella sfera morale. 
Rimandando dunque all'interessante articolo di Mil attiro la vostra attenzione sui risvolti che concernono la futura nomina del successore del vescovo Huonder (di cui ho già parlato qui e qui) il cui mandato termina nel 2017, egli pure, a causa delle sue posizioni genuinamente cattoliche, nel mirino della battagliera maggioranza progressista, la quale non riesce proprio a sopportare che per l'occasione di quella fatidica data rimanga la prospettiva di una seppur minima traccia di cattolicesimo tradizionale. L'attuale guida della diocesi di Coira è per loro un autentico fastidio esistenziale, un sassolino nella scarpa, un'infamia da estirpare al più presto senza seguito alcuno affinché l'uniformità ecumenica risulti infine totale ed inespugnabile.

martedì 23 febbraio 2016

Danilo Quinto. Non sono un buon cristiano. Sia chiaro.

'Vietato rottamare la famiglia'. Ma chi ascolta?
Avremo, quindi, il matrimonio sodomitico entro la settimana. Poi, ci penserà qualche giudice – e non sarà un problema – ad aggiungere la possibilità che le coppie omosessuali, unite in matrimonio, adottino i bambini, già preesistenti (frutto di relazioni precedenti) o da acquistare con la maternità surrogata, cosiddetto utero in affitto. Un esito questo inevitabile, viste le pronunce sul punto che già esistono della Corte europea e della Corte Costituzionale.

Era uno scenario prevedibile e previsto su queste colonne. Determinato certamente da Matteo Renzi, che con spregiudicatezza – che è la misura con la quale affronta tutte le sue riforme, deleterie sul piano economico, civile e politico per l’intero Paese – ha prima cercato l’accordo con il Movimento 5 Stelle. Quando ha compreso che quella strada era preclusa, ha offerto – forte del patto di ferro siglato con i verdiniani – l’accordo su un piatto d’argento ad Alfano ed ai centristi. Ha salvato il salvabile, come dicono alcuni – per rispetto della lobby omosessualista, che in queste settimane ha dipanato, a cominciare dal festival di Sanremo, la sua forza dirompente - con un compromesso, che prevede lo stralcio delle adozioni e il voto di fiducia sul resto del ddl Cirinnà.

Sui divorziati risposati: Interpretare a partire dal cuore del Vangelo

Nel suo ultimo articolo, dal titolo: Sui divorziati risposati il papa frena, i suoi consiglieri no [qui], Sandro Magister sottolinea le spinte in avanti del gesuita Spadaro (Direttore de La Civiltà Cattolica e del vescovo Semeraro (Segretario del C9) sulla loro ammissione alla comunione nonostante uno status inadeguato. Si sottolinea anche che gli argomenti dei due consiglieri sono discutibili come preludio alla pubblicazione dell'esortazione post-sinodale ormai vicina: "Forse prima di Pasqua". Si adduce, a conferma di questa problematicità, la relazione di un esperto di pastorale familiare, Juan José Pérez-Soba, che riprendo di seguito.
Ho trovato molti spunti interessanti, importanti e condivisibili; ma non posso non notare come i più validi conservatori spesso mostrino alcune distorsioni. In questo caso le riscontro in alcuni punti dei riferimenti esclusivi ad afflati conciliari nonché all'Evangelii Gaudium, che non è un documento magisteriale (nota 1) e che ha suscitato non poche perplessità (alcune espresse nella nota 3), ma ciò nonostante i suoi effetti li sta producendo. Per questo ho inserito le note con alcune osservazioni.

Interpretare a partire dal cuore del Vangelo
di Juan José Pérez-Soba

La fine dei Sinodi sulla famiglia ha lasciato, nella Chiesa, l'impressione di una sorta di delusione. […] Dopo due anni carichi di lavoro, di consultazioni e di dialogo, le grandi aspettative che si erano create non hanno trovato una valida risposta. La Chiesa attende dunque l'autorevole voce di papa Francesco affinché colmi le carenze emerse in quest'ultima assemblea, relativamente a una conversione pastorale nell'ambito della famiglia. […]

È proprio la vita delle famiglie alla luce del Vangelo a dover essere il criterio pastorale fondamentale. […] Questo significa andare sempre all'essenziale, per poi chiarire le molteplici circostanze mutevoli che necessitano di questa luce.
È quanto intendiamo fare qui, ricorrendo a sei punti chiave.

Ida Magli: “Una volta uccisi gli europei, non ci sarà più niente”

Riprendo una delle più recenti interviste di Ida Magli, l'antropologa appena scomparsa, rilasciata a Libero poco tempo fa [qui].
Pur non parlando in un orizzonte di fede, la sua apertura di cuore e onestà intellettuale spiccano in tutte le sue opere, come nelle numerose interviste attraverso le quali può esser conosciuto il suo pensiero.
Vi invito a leggere anche il brano che ho stralciato da un'altra intervista del 2011, su Fede e Chiesa, che aggiungo di seguito. Un punto di vista "altro", autorevole e leale, su cui è interessante per dei cattolici confrontarsi: è sempre importante riflettere anche su ciò che per alcuni aspetti si pone in contraddizione.

Che forza ha questa donnina. Che nerbo in quelle braccia esili, e che coraggio innerva la sua voce sottile, capace d’infiammare pur senza infiammarsi. A novant’anni compiuti quest’anno, il pensiero di Ida Magli arde ancora potente. Antropologa nota a livello internazionale, è stata la prima, negli anni Novanta, a denunciare le storture e le follie dell’Unione europea. Si è opposta alla corrente impetuosa del politicamente corretto e ha denunciato l’immigrazione senza regole, il tentativo di distruggere i popoli dell’Europa, la cancellazione della cultura in Italia e nel Vecchio Continente. Prosegue a farlo anche oggi: fra pochi giorni uscirà il suo nuovo saggio Figli dell’uomo (Rizzoli) e tornerà in libreria, con una nuova edizione, il fiammeggiante pamphlet La dittatura europea. Insieme con Dopo l’Occidente e Difendere l’Italia, quel volume racchiude la sua visione del mondo, lucidissima e affilata. Anche quando dipinge un futuro nero. «Hanno fatto di tutto per uccidere gli europei», dice Ida, e quasi sussurra, accomodata sul divano della sua casa luminosa in un bell’angolo verde di Roma. «Ma nessuno può sostituirli. Una volta morti… C’è stata una volontà precisa: questa immigrazione sregolata è stata utilizzata per uccidere gli europei. Ma, dico, perché ci dobbiamo lasciare uccidere senza un tentativo di reazione? Ripristiniamo i confini! Altri mettono le reti? Facciamo anche noi una rete col filo spinato! Se non avessimo dei governanti che odiano gli italiani… Questa è la verità: non so perché, ma i nostri governanti ci odiano».

Però a quanto sembra vogliono molto bene agli immigrati.
«Questo è buonismo da quattro soldi. Le dico una cosa: nessuno ha il diritto di uccidere il proprio popolo. Un tempo si costruivano le torri per vedere se arrivavano i barbari o i turchi. Noi oggi abbiamo aerei ed elicotteri, non abbiamo nessuna difficoltà a vedere da lontano chi sta arrivando attraverso il Mediterraneo. Che bisogno abbiamo di aspettare che arrivino? Li andiamo persino a prendere… Dico fino in fondo quello che penso: gli africani non hanno saputo fare nulla a casa loro e non faranno nulla pure qui. Hanno un territorio sconfinato, foreste, fiumi, metalli preziosi e non ne hanno fatto nulla. Una volta uccisi gli europei, non ci sarà più niente. Questo è certo».

lunedì 22 febbraio 2016

Chi sono io per mettermi alla guida del gregge?

Il fatto è che alla guida del gregge il Papa viene messo dal Signore, dopo la sua accettazione dell'elezione, momento in cui riceve la potestà di giurisdizione universale.
Cos'altro c'è rimasto da vedere come segno ulteriore dell'abdicazione al ruolo di autorità e guida per la cristianità?
E proprio oggi, Solennità della Cattedra di San Pietro, un ennesimo gesto 'forte' e spiazzante.
È anche il giorno in cui la curia romana celebra il proprio giubileo e il papa si mette in coda per attraversare la Porta Santa: infrangendo il protocollo, non lo fa in testa al corteo dove hanno sfilato cardinali e arcivescovi secondo l'ordine gerarchico, ma si confonde tra i dipendenti dei dicasteri vaticani come un pellegrino qualsiasi, con il suo zucchetto e il cappotto bianco come unico segno distintivo.
E sulla Croce? Al posto del Signore Crocifisso lo sgorbio del logo del giubileo!
Eliminando la potenza dei simboli, si oscura la realtà che essi esprimono. Anzi, ci sembra che vengano sempre più sbattuti in faccia ai fedeli sgomenti e ai non fedeli ignari simboli inversi. È comunque spiazzante e contraddittorio leggendo, su Avvenire, gli scorci dell'omelia, di tutt'altro segno...

Niente VIP solo santi in paradiso. Un’ora di guardia

Siamo alla stretta finale, questa settimana si saprà come e se il ddl Cirinnà passerà al Senato. Noi non abbiamo mezzi di comunicazione, non abbiamo VIP che firmano appelli, e, a parte pochissimi di noi, non sediamo in Parlamento. Abbiamo riempito una piazza impressionante ma sembra non bastare, però abbiamo un'arma potentissima: la preghiera. Dobbiamo chiedere, chiedere, chiedere con tutte le forze a Lui che intervenga. Dio è troppo rispettoso della libertà dell'uomo per intromettersi nelle sue faccende. Lo fa solo se noi gli chiediamo di farlo.
Dobbiamo farlo fino a spolmonarci, appoggiandoci alle parole di Gesù: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Dobbiamo chiederlo con fede cieca.
Pregare è l’arma più potente che abbiamo, e soprattutto è quella che gli altri non hanno. Ci sfotteranno per questo ma pazienza. Alla fine come sempre se noi glielo chiediamo, ma solo se glielo chiediamo, Dio rovescerà i potenti dai troni soprattutto se questi sono anche prepotenti e bugiardi. Spargete la voce, chiedete ad amici sacerdoti, vescovi, cardinali di farlo. Chiamate a raccolta monasteri e conventi, ditelo a movimenti, comunità, gruppi.
Aggiungerei che abbiamo un’altra arma infallibile: il digiuno. Si può fare in molti modi, secondo la tradizione della Chiesa. Per esempio a pane e acqua, per esempio il venerdì, per esempio anche altri giorni. Ma ognuno troverà qualcosa di suo e di prezioso da offrire – magari anche rinunciare a un caffè, a uno shopping, a una maldicenza – ricordando che le preghiere e i sacrifici se non ottengono sempre il risultato sperato nei modi o nei tempi sperati, sempre fanno il nostro vero bene, e salvano prima di tutto noi. 
http://www.unoradiguardia.it/ by Costanza Miriano

22 Febbraio. Cattedra di San Pietro

(Benedetto XVI - Udienza generale 22 febbraio 2006)

Cari fratelli e sorelle!
La Liturgia latina celebra oggi la festa della Cattedra di San Pietro. Si tratta di una tradizione molto antica, attestata a Roma fin dal secolo IV, con la quale si rende grazie a Dio per la missione affidata all'apostolo Pietro e ai suoi successori. La "cattedra", letteralmente, è il seggio fisso del Vescovo, posto nella chiesa madre di una Diocesi, che per questo viene detta "cattedrale", ed è il simbolo dell'autorità del Vescovo e, in particolare, del suo "magistero", cioè dell'insegnamento evangelico che egli, in quanto successore degli Apostoli, è chiamato a custodire e trasmettere alla Comunità cristiana. Quando il Vescovo prende possesso della Chiesa particolare che gli è stata affidata, egli, portando la mitra e il bastone pastorale, si siede sulla cattedra. Da quella sede guiderà, quale maestro e pastore, il cammino dei fedeli, nella fede, nella speranza e nella carità.

Quale fu, dunque, la "cattedra" di san Pietro? Egli, scelto da Cristo come "roccia" su cui edificare la Chiesa (cfr Mt 16, 18), iniziò il suo ministero a Gerusalemme, dopo l'Ascensione del Signore e la Pentecoste.

L'offensiva della svolta antropologica antiumana persiste con vigore. Ma «Il “paio” omosessuale non è fecondo ed è “basato su due persone”»

  1. Renzi annuncia il voto di fiducia dimostrando la sua determinazione di raggiungere il risultato da perseguire ad ogni costo, evitando il dibattito su una legge che introduce una vera e propria rivoluzione antropologica. Non lo ha smosso neanche il "Ci ricorderemo" della piazza romana. 
  2. D'altronde, Gandolfini, il punto di riferimento proprio di quel 'popolo del Circo Massimo', dichiara al Corriere della Sera: «La direttiva europea chiede una formalizzazione giuridica alle unioni tra persone omosessuali. E su questo siamo pienamente d’accordo: [...]». Non è certo questo che intendevano coloro che sono confluiti a Roma da ogni parte d'Italia, con mille difficoltà e sacrifici, rifiutando il ddl Cirinnà senza se e senza ma.
  3. Ora i media di regime promuovono lanci propagandistici da attacco finale, che vedono protagonisti artisti, cantanti, giornalisti, intellettuali che vanno per la maggiore. Le  nostre voci vengono soffocate da una campagna orwelliana senza precedenti. 
  4. I nostri pastori, capo in testa, si astengono, quando non remano contro...
In questo scenario, il settimanale cattolico Vita Nuova di Trieste, pubblica l'articolo ripreso di seguito, nel quale Silvio Brachetta esprime il suo encomio all'omosessuale Alessio de Giorgi che ammette, finalmente, l'impossibilità per i gay di avere figli.

Come volevasi dimostrare
di Silvio Brachetta
L’imprenditore Alessio de Giorgi: «Il 95% di noi omosessuali non ha figli e non intende averli. Perché fa una scelta di vita diversa, basata su due persone».
Se l’aveste letto solo su Vita Nuova, non avrebbe fatto testo, tanto grande è il disprezzo anticattolico della cultura “ufficiale”. Si trattava della seguente affermazione:
«la coppia omosessuale è sterilmente coppia, proprio a motivo dell’omosessualità. E in nessun modo può essere definita ‘famiglia’, che ha per fine il tre e non il due» (articolo “L’incantatore”, del 13/02/2016).

Convegno sul pensiero di Cornelio Fabro alla Catholic University of America, Washington, DC (USA).

I responsabili del Progetto Culturale Cornelio Fabro informano che il prossimo 1-2 aprile 2016 si terrà un convegno sul pensiero di Cornelio Fabro alla Catholic University of America, Washington, DC (USA).

Per ulteriori informazioni visitare il sito:
http://www.iveamerica.org/index.php/en/our-province/apostolates1/cornelio-fabro-project

Cliccare sull'immagine a lato per ingrandirla e leggere la Locandina dell'evento

domenica 21 febbraio 2016

Roma - Martedì 23 febbraio - Presentazione nuovo libro di Danilo Quinto

Martedì 23 febbraio - ore 18.00 
PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI DANILO QUINTO 
Presso “I Nobili di Balsignano”
Via Alcide De Gasperi 57 – Roma (zona San Pietro) 

con degustazione di prodotti tipici pugliesi

Tante storie da raccontare: dall’Islam alla droga, dal Gruppo Bildeberg ai Marò, dalla tragedia dell’euro al carrozzone Europa, dal “sesso per disabili fatto da volontari” alla mercificazione della morte in televisione, dai rom al matrimonio omosessuale, dal “gender” alla Massoneria, dal “Mondo di Mezzo” al Mezzogiorno, dall’industria del calcio alla minaccia del Vesuvio, dai parlamentari cattolici firmatari di appelli a favore di Radio Radicale ai Vescovi che parlano di Costituzione e non di Vangelo, dalle “primavere arabe” alla dilagante corruzione italiana, dal Concilio Vaticano II alle foibe, dal “Patto del Nazareno” alla Chiesa con due Papi. Tanti personaggi: da Silvio Berlusconi a Vasco Rossi, da Marco Pannella a Giorgio Gaber, da Giulio Andreotti a Papa Francesco, da Emma Bonino a Totò Riina, da Erri De Luca a Massimo D’Alema, da Umberto Veronesi a Matteo Renzi, da Angelo Rizzoli a Eugenio Scalfari, da Enrico Letta a Mario Monti, da Romano Prodi a Pier Paolo Pasolini, da Rino Gattuso a Ignazio Marino, da Giorgio Napolitano a Aldo Moro, da Benedetto XVI a George Soros.

     Questo libro mostra quanto la forza della Verità possa «leggere» la realtà, interpretarla e divenire testimonianza scomoda e scandalosa.
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Danilo Quinto, Verità e menzogne, Solfanelli 2016
Presentazione di don Mauro Tranquillo – Postfazione di Paolo Savarese

Mattia Rossi (e il Gregoriano). La Seconda domenica di Quaresima

Vi ricordo i precedenti [qui - qui] e l'Indice degli articoli sulla Musica Sacra pubblicati sul blog [qui].
Paralleli ineguagliabili tra Avvento e Quaresima, che fa bene conoscere e lasciarsene permeare e che andrebbero perduti se non ci fosse chi custodisce e fa rivivere....

Non si riesce a comprendere appieno il substrato liturgico del Proprium della Messa della II domenica di Quaresima senza fare riferimento ai testi dell’Ufficio divino.

Il breviario di questa domenica, nel Mattutino, presenta la figura del patriarca Giacobbe, esempio e modello di fiducia in Dio e totale abbandono alla volontà del Padre celeste. Ed è esattamente a questo che si richiama l’introito Reminiscere: “Ricordati, o Signore, della tua misericordia e della tua bontà eterna, fa’ che i nostri nemici non trionfino su di noi; liberaci, o Dio d’Israele, da tutte le nostre tribolazioni”. E, ancora, il versetto tratto dal salmo 24: “A te, Signore, elevo l’anima mia. Mio Dio, in te confido, che io non rimanga confuso”.

Sullo stesso grido di supplica e di fiducia, come fu per Giacobbe, sono modellati il graduale e il tractus. “Le tribolazioni del mio cuore sono diventate grandi, o Signore, liberami dalle mie angosce”, recita il graduale Tribulationes.

don Elia. Dall'alto del Tabor

Emitte lucem tuam et veritatem tuam:
ipsa me deduxerunt, et adduxerunt
in montem sanctum tuum et in tabernacula tua

(Sal 42, 3).
Non per gusto dell’orrido, ma per essere lucidamente consapevoli dell’ora presente abbiamo cercato di analizzare, nelle ultime settimane, la strategia dell’Anticristo, così da esser pronti a riconoscerlo nel momento in cui si manifesterà. Il Signore stesso, nel deserto, ha voluto guardare in faccia il nemico per insegnarci ad affrontarlo e a sconfiggerlo. Ora, tuttavia, per non soccombere all’opprimente visione della cruda realtà, volgiamo di nuovo lo sguardo verso la luce. Seguiamo Gesù sul monte appartato e lasciamoci inondare dalla luce che si irradia dal Suo volto trasfigurato, di una bellezza insostenibile. Certo, questa contemplazione è riservata ai cuori puri, i cui occhi possono sopportarne lo splendore. Ma, se anche il processo di purificazione interiore non fosse ancora a buon punto, non scoraggiamoci: guardiamo ugualmente, e la luce ci penetrerà nella misura in cui siamo in grado di accoglierla e, per mezzo dei nostri sforzi di santificazione, ci purificherà gradualmente. Chiunque sia ben disposto è irresistibilmente attirato dalla bellezza di Cristo e già il semplice desiderio di possederla in modo sempre più pieno lo fa avanzare, trasformandolo interiormente.

Avviso per i fedeli della Messa Tradizionale a Torino

Mi piange il cuore pubblicare questo avviso di un gruppo che con grande tenacia ha cercato di assicurare la Messa Tradizionale a Torino. Preghiamo che il Signore rimuova gli ostacoli che sembra si stiano frapponendo...

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

AVVISO
La Santa Messa di domenica 21 febbraio non sarà celebrata 
non essendo stato possibile trovare una sede.

don Curzio Nitoglia. GIAMBLICO E PROCLO

La fine della metafisica greca, l’ultima reazione 
del paganesimo colto contro il cristianesimo 
e l’esoterismo moderno
La religiosità teurgica neopagana (nipote di Proclo e di Giamblico) è tornata attuale poiché ad essa si richiamano i moderni movimenti europei neopagani ed esoterici per rimettere in piedi il paganesimo e la magia e soppiantare il cristianesimo, in base agli schemi precostituiti del pensiero gnostico/massonico, nicciano/dionisiaco e nichilistico del Novecento.
Oltre la teurgia pagana antica è tornato oggi di moda un altro fenomeno antico: la gnosi, che a differenza della filosofia teurgica procliana non vieta (oggi come ieri) di aderire anche ad altri culti, anzi favorisce la commistione sincretistica con essi e questa sua caratteristica rappresenta per il cristianesimo un grande pericolo come lo gnosticismo ieri (II secolo) e il modernismo oggi (XX secolo).
La religiosità misterica tardo-pagana è assai lontana dalla metafisica della classicità pagana greca e dalla filosofia morale della Roma antica, che son portatrici di grandi verità di ordine speculativo e pratico, e nulla hanno a che spartire con la religiosità popolare ed orgiastica del paganesimo decadente e demoniaco.
Introduzione

La doppia base su cui si fondano Giamblico e Proclo per rilanciare il politeismo pagano mediante il contatto magico o teurgico con gli Dei sono l’Ermetismo e gli Oracoli Caldaici[1].

a) L’Ermetismo
Secondo la religiosità egiziana antica Thoth era il dio inventore della scrittura. Poi i Greci assimilarono a Thoth il loro dio Ermete, messaggero e interprete degli Dei, e lo chiamarono Trismegisto, ossia “tre volte grandissimo”. Nel III secolo nacque una ricca letteratura pretendentesi ispirata da Ermete e quindi una specie di “rivelazione” di questo “dio”.

sabato 20 febbraio 2016

Magistero liquido? Pletora di parole? Molti Vaticanisti non tacciono più

Sono considerazioni che andiamo facendo da tre anni (questo blog ne è disseminato: alcuni esempi qui - qui - qui e qui) ed eravamo le pecore nere.
Oggi aumentano esponenzialmente le voci critiche, anche trasversali, perché ormai son finiti persino gli specchi su cui arrampicarsi. Citavo in un thread recente la conclusione del Vaticanista di The Remnant che riporto di seguito aggiungendo, a riprova di quanto detto sopra, i titoli segnalati da Rorate Caeli. Mentre Benoit et moi riprende il testo di Riccardo Cascioli : Il Papa fa discutere mezzo mondo [qui].
Ora leggo un articolo di Marco Tosatti [qui], che anticipa quanto mi accingevo a scrivere, citando altri vaticanisti esteri. Lo riporto a seguire ancora.

La conclusione di Christopher A. Ferrara (The Remnant) qui
[....] Francesco, il cui compito divinamente imposto è quello di difendere l'insegnamento morale della Chiesa senza compromessi, anche durante le conferenze stampa, continua a mostrare il suo disprezzo per tale "rigorismo". Ma in questo frangente, in realtà, a prescindere. C'è qualche cattolico osservante che ancora prende sul serio questo parlare a vanvera di Francesco? Tutto quello che dobbiamo sapere è che ogni volta che vediamo questo papa dovremo prepararci per l'ennesima raffica di errori che esplodono. Nel frattempo, possiamo solo pregare per la liberazione da questo assurdo pontificato e del culto maniacale che lo circonda, sicuramente uno dei più grandi disastri nella storia della Chiesa.

Come ti rieduco il pupo: al “Petrarca” di Trieste Arcigay e Arcilesbica in cattedra

Articolo di Silvio Brachetta, pubblicato da Vita Nuova di Trieste. Il sedicente bullismo omofobico, che prendono come pretesto, è una scusa. Perché effettivamente quelli che ora soffrono di bullismo eterofobico da parte loro siamo noi...

Ci risiamo. O meglio, c’eravamo già da vari anni, perché l’ennesimo psicopacchetto pro-gender “A scuola per conoscerci” non è l’ultimo arrivato: siamo già alla settima edizione, da quando fu sdoganato nel 2009, a cura di Arcigay e Arcilesbica del Friuli Venezia Giulia.
Di cosa si tratta? Lo leggiamo su uno dei volantini relativi all’iniziativa “A scuola per conoscerci”, distribuiti nelle scuole di Trieste, tra cui l’Istituto tecnico industriale “Alessandro Volta”. Trattasi ufficialmente di un «progetto» così riassunto: «interventi didattico-educativi e di formazione/aggiornamento per la prevenzione e il contrasto dell’omofobia e del bullismo omofobico a scuola».

Per Bergoglio l’Europa è come Sara, la moglie sterile di Abramo

Puro delirio della parte modernista della Chiesa:
  1. Il papa, in un colloquio con il Corriere della Sera, arriva a definire i clandestini come il seme miracoloso che consentirà all'Europa di tornare ad essere fertile sul piano demografico, paragonandoli addirittura alla grazia divina che permise di avere un figlio a Sara, la moglie di Abramo, sterile per l'età avanzata : "l'Europa è come Sara", la moglie sterile di Abramo, "che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto". Praticamente è nettamente favorevole al meticciato antropologico e culturale che dovrebbe prodursi : " L'Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo".
Sì, è vero. Sara ha riso per il dubbio perché conosceva la sua sterilità; ma poi ha accolto il disegno d'amore di Dio, che era sulla discendenza di Abramo, e ha avuto il figlio della promessa. Ed era il figlio della libera, mentre il figlio della schiava lo ha mandato altrove...

E leggete ancora qui

venerdì 19 febbraio 2016

Lettera del Papa a Socci e sua risposta

Il testo di Socci che precede può essere letto qui

LA LETTERA
Quando ho aperto la busta ho visto che era tutto di suo pugno. So capire il senso di certi “dettagli”: i Pontefici comunicano attraverso la Segreteria di Stato (ho ricevuto in passato altre missive papali di questo tipo).
Invece questa lettera autografa scritta dal Papa stesso e inviata direttamente, senza passare per nessun ufficio vaticano, ha un significato preciso: vuole essere un segno di familiarità, un gesto paterno, di affetto e di comunione.
Pur sapendo quanto papa Bergoglio ami uscire fuori dai formalismi, non me lo aspettavo. Gli avevo fatto inviare dalla Rizzoli il mio libro perché il sottotitolo recita: “Lettera a papa Francesco sulla Chiesa in tempo di guerra”.
Su quel volume avevo scritto una dedica in cui spiegavo al Papa che il libro contiene ciò che in coscienza mi sento in dovere di dirgli. Ma dopo averlo fatto inviare non ci ho pensato più.