Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 2 novembre 2021

“La Singolarità è vicina”. Dietro al Grande Reset transumanista

Nell'articolo ripreso di seguito è illustrato nero su bianco, con dovizia di citazioni e con tanto di fonti, ciò per cui viene accusato di complottismo mons. Viganò e chiunque metta in guardia dagli inquietanti sviluppi dello scientismo progressista coniugato con l'evoluzione tecnologica e il potere tecnocratico che soffoca popoli e nazioni e sta pilotando il cambiamento antropologico, quasi senza resistenze. Del resto, già nel contesto del cambiamento indotto dalla Transizione ecologica e digitale, a Montecitorio ed in Senato parlano ormai apertamente, in termini che non esito a definire deliranti, di transumanesimo, salti quantici, evoluzione teleologica, e di una nuova umanità ogm [ascoltare per credere qui]. Il problema serio è che a definire i parametri dei processi eugenici e le scelte che guidano il cambiamento socio-antropologico prefigurato sono nelle mani di un sistema esclusivamente materialista. Intanto, in Vaticano, si svolge la conferenza The transHuman Code and Artificial Humanity for aMeeting of The Code of the Metaverse” [qui]. Sarà interessante verificarne i contenuti. Qui l'indice degli articoli su realtà distopica e transumanesimo. 

“La Singolarità è vicina”. Dietro al Grande Reset transumanista
di Giulio Montanaro

Il declino dell’essere umano
Nel 1983, quando il padre dell’etologia nonché premio Nobel Konrad Lorenz scrisse Il Declino Dell’Uomo, ammonì i suoi lettori da una delle più pericolose derive possibili per l’umanità, quella del dogma scientifico: “Lo scientismo altro non è che riduzionismo ontologico”. Al tempo, non so se Lorenz già presagisse che quel riduzionismo potesse aver come scopo anche quello di favorire l’avvento di una metamorfosi ontologica, di kafkiana memoria, mi spingerei a dire.

In tempi molto recenti, nel 2015, un’altra grande mente, quella del filosofo sud-coreano Byung Chul Han, ha gettato ulteriore luce sulla società contemporanea da lui detta “della trasparenza e dell’informazione”. Una trasparenza la cui crescita va in parallelo con quella dell’oscurità; un po’ quanto diceva il fondatore della psicanalisi Carl Gustav Jung quando avvertiva i suoi pazienti e lettori che “più luminosa è la luce, più tetra è l’oscurità”.

Dice Han, nel suo magnifico libro Nello Sciame: visioni del digitale, edito in Italia da “Nottetempo”:
Il racconto, la narrazione intesi come comunicazione, stanno perdendo significato. Tutto viene trasformato in qualcosa di contabile, traducibile nel linguaggio della prestazione e dell’efficienza e tutto ciò che non è contabile, cessa di essere. La società dell’informazione scredita ogni fede […]. La fiducia come pratica sociale perde sempre più senso e cede il passo al controllo.
Marshall Mc Luhan, molto probabilmente il padre della massmediologia, parlava invece dell’Homo electronicus nei seguenti termini: “È l’uomo della folla […] un uomo la cui identità privata è stata cancellata a livello psichico per mezzo di una pretesa smodata”.

Lo scrittore d’origine ceca ma cresciuto in Brasile, Vilem Flusser, studioso di pensatori quali Martin Heidegger e Roland Barthes, paventava già decadi addietro l’esigenza di una “antropologia del digitale”: “Non siamo più soggetti di un mondo oggettivo dato, bensì progetti di mondi alternativi”. L’uomo altro non è che “un artista che progetta mondi alternativi” dove il “Sé” si riduce ad un “punto di snodo di virtualità che si incrociano”.

La Singolarità è vicina
Virtualità che si incrociano. La lucida ed arguta analisi di Flusser non può che farmi pensare a quanto dice il Nostradamus della Silicon Valley, Raymond Kurzweil, Chief Futurist di Google, venerato come vero e proprio profeta negli ambienti del Deep State responsabili di pianificare l’evoluzione verso il prossimo orizzonte biologico-sociale del pianeta: il trans-umanesimo.

Dice Kurzweil nelle pagine introduttive della sua “magnum opusLa Singolarità è vicina, edito in Italia da Maggioli:
La singolarità rappresenterà il culmine della fusione tra il nostro pensiero e la nostra esistenza biologica con la nostra tecnologia, che darà un mondo ancora umano ma che trascenderà le nostre radici biologiche. Dopo la singolarità non ci sarà distinzione tra umano e macchina o realtà fisica e virtuale.
Secondo le previsioni di Kurzweil (il successo delle precedenti previsioni son la ragione della celebrità e venerazione di cui gode) la Singolarità avverrà nel 2045. Prima di parlare di cosa sia e soprattutto cosa implichi la Singolarità, credo sia d’uopo dare un rapida vue d’ensemble sul percorso che lo ha portato a teorizzarla.

Il suo primo libro, The Age Of Intelligent Machines, stampato nel 1990, tratta sostanzialmente la storia dell’Intelligenza Artificiale. Il libro ebbe una risonanza molto forte nella comunità scientifica americana tanto da farlo giudicare come il più grande contributo all’informatica fin a quel momento. Nel 1998 Kurzweil tornò nelle librerie con The Age Of Spiritual Machines, dove riprendeva ed approfondiva le sue teorie sul futuro della tecnologia. È il 2005 quando Kurzweil dà alle stampe Singularity Is Near, edito da “Viking” ed uscito in Italia solo nel 2014. Tra molte previsioni come al solito azzeccate sul futuro della società, Kurzweil predice una inevitabile fusione tra intelligenza biologica umana ed intelligenza artificiale come nuovo ed imprescindibile tratto della società del 21esimo secolo.
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Leggere Kurzweil non è affatto semplice, soprattutto per chi ha una formazione umanistica. È una sorta d’esperienza alchemica, dove la filosofia si trasforma in scienza per mutare la biologia tramite la tecnologia. È tanto affascinante quanto inquietante, perturbante e scioccante. Occultismo, lingue morte, pseudo fantascienza o dottrine quali quella gnostica o sufista o le dissertazioni di Manly P. Hall, Meister Eckhart, Gurdjeff o Asimov possono solo in parte offrire spunti per potenziali paralleli. Siano essi fatti dal punto di vista dell’esoteria infusa nella filosofia alla base dei loro teoremi come anche da quello dell’impatto emotivo che tale conoscenza può aver sull’essere umano.

La fusione tra biologia e tecnologia
Pochi come Raymond Kurzweil hanno tracciato il percorso per l’avvento del trans-umanesimo, della transizione dalla nostra eredità biologica a un futuro che trascenda la biologia. Come dice lo stesso Kurzweil, è un percorso che “si basa sull’idea che abbiamo la capacità di capire la nostra intelligenza – di accedere al nostro stesso codice sorgente, se volete – e quindi di sottoporla a revisione e di espanderla”.

Kurzweil non è tuttavia solo. Un altro guru della Silicon Valley, il profeta del Climate Change James Lovelock, sostiene esattamente la stessi tesi nel suo testo Novacene: The Coming Age Of Hyperintelligence (edito da MIT Press), dicendo letteralmente: “Ci troveremo in una situazione in cui se non accetteremo d’integrarci con una altra forma d’intelligenza di natura elettronica, dovremo rassegnarci a rapportarci ad essa come noi facciamo ora con le piante, con la differenza che in quel caso le piante saremmo noi”. Lovelock è certissimo del fatto che le intelligenze artificiali prenderanno il sopravvento sugli esseri umani in questo secolo.

Ma chi è Ray Kurzweil, il Nostradamus della Silicon Valley, l’uomo per cui Larry Page e Sergey Brin sono entrati in guerra con Bill Gates per assumerlo nel team di “Google”?

Inventore, tecnologo, futurista, il suo nome è legato principalmente al successo ottenuto nei processi di riconoscimenti ottico dei caratteri e per il riconoscimento del parlato. La sua attività di “genio instancabile” ha fatto scomodare paragoni che lo hanno etichettato come “erede di Thomas Edison”.

Se c’è una teoria che ha particolarmente contribuito a conferire a Kurzweil una tale aurea è senza dubbio il suo saggio del 2001 sui ritorni acceleranti, secondo cui il livello di sviluppo tecnologico è una funzione esponenziale e non lineare. Centrale in tale teorema è la legge di Moore, secondo cui la capacità dei transistor di contenere informazioni raddoppia ogni anno (poi corretta, nel disaccordo di Moore, da David House, che sostiene tale processo richieda invece 18 mesi). In sintesi, secondo la legge dei ritorni acceleranti, nell’ambito dell’evoluzione tecnologica ogni nuovo progresso rende possibili diversi progressi di livello più elevato piuttosto che un singolo progresso.

È sulla base di tale teorema che Kurzweil ha fondato la teoria della “Singolarità GNR” (Genetica, Robotica, Nanotecnologia) secondo cui siamo appunto prossimi ad uno stadio evolutivo consistente nell’integrazione biologica di strutture tecnologiche derivanti da nanotecnologie e robotica.

Come avverrà tutto ciò o, meglio, come sta avvenendo? Ogni intelligenza artificiale o realtà virtuale si basa sull’idea della retroingegnerizzazione del cervello, ossia, sono state create tramite lo studio del nostro cervello. Come disse Elain Rich: “Lo studio delle intelligenze artificiali è lo studio di come far fare ai computer delle cose in cui, al momento, gli esseri umani sono meglio”.

Come l’élite si immagina la società del futuro
Quello a cui, a mio modo di vedere, stiamo assistendo, è sostanzialmente un rimpiazzamento dell’intelligenza umana tramite un’intelligenza artificiale creata sul modello di quella umana. L’ennesima follia, probabilmente ultima ed irreversibile, dell’inevitabile progressivismo sempre in cima all’agenda del Deep State.

Che il tema sia fondamentale per le sorti del futuro dell’uomo è testimoniato anche dal fatto che siano già state avanzate diverse domande di brevetto relative alle possibilità di retro-ingegnerizzare il cervello.
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Ulteriore conferma arriva dalle parole di un altro personaggio famoso per mettere il mondo in guardia dai rischi dei suoi prodotti: è il magnate di “Tesla”, “Space X” ma soprattutto di “Neuralink“, Elon Musk. Durante la sua seconda apparizione al “Joe Rogan Experience Show”, Musk ha ironicamente ammesso che nel confronto tra intelligenza biologica ed intelligenza artificiale “noi non siamo nemmeno in competizione, siamo semplicemente troppo stupidi per esserlo”.

Musk, Kurzweil, per non parlare di un altro personaggio il cui libro The Great Reset pare offrire il più realistico design della società futura (ci riferiamo al globalista nonché presidente del “World Economic Forum” Klaus Schwab), sembrano tutti ormai felicemente rassegnati all’idea che l’intero genoma umano contenga meno informazioni del codice di “Microsoft Word” e vada quindi disancorato dalla sua dimensione contemporanea per traghettarlo progressivamente verso un orizzonte di ibridazione uomo-macchina.

La rivoluzione GNR
È quanto Kurzweil predice con la formalizzazione del teorema GNR, secondo cui nella prima metà del corrente secolo la genetica sarà in grado di riprogrammare la biologia per eliminare malattie, aumentare le capacità fisiche e cognitive umane ed estendere la durata della vita dell’uomo. La nanotecnologia ci permetterà, tramite Nanobot di varia forma e natura, di riprogettare e ricostruire i nostri corpi e cervelli oltre che il mondo esterno ben oltre i confini biologici ora conosciuti. Dulcis in fundo, la robotica permetterà di creare robot di livello umano, con intelligenza da questa derivata ma riprogettata per superare le capacità dell’uomo.

Kurzweil parla con entusiasmo della possibilità di dar luce a “bambini firmati”, embrioni creati tramite ingegneria genetica predeterminata, o della possibilità di privare definitivamente di senso l’esperienza umana tramite il superamento delle malattie e presumibilmente della morte (quantomeno fisica: già si parla di potenziale eternità digitale). Sembra infatti che William Shatner, ai più noto sotto le vesta del capitano Kirk di “Star Trek”, stia progettando di vivere per sempre come un’intelligenza artificiale olografica. Che intende?

Be’, è il caso di far un salto indietro al 1971, anno in cui Dennis Gabor e Karl Pribram ricevevano il premio Nobel per l’invenzione dell’olografia e, nella fattispecie, per le loro scoperte sul funzionamento del cosiddetto cervello olografico. Quanto emerso dalle ricerche dei suddetti è che i processi cerebrali funzionano come l’immagazzinamento d’informazioni negli ologrammi, dove ogni parte dell’informazione immagazzinata è distribuita per l’intero ologramma.

Siamo ologrammi che vivono in un ologramma?
È cosi che, a detta di Gabor e Pribram e di innumerevoli altri ricercatori, funziona la cognizione umana: in poche parole, pare che il nostro cervello altro non sia che un ologramma che processa ologrammi e, molto probabilmente, l’intero universo altro non sarebbe che una enorme realtà virtuale simulata a computer. Ne parlerò prossimamente in un altro pezzo, perché ora è tempo di chiudere questo ma, prima di farlo, torniamo al caro globalista Schwaub, un altro ossessionato dal controllo tramite l’ibridazione uomo-macchina da perpetrarsi con “una ricostruzione alle fondamenta dei sistemi sociali ed economici vigenti”.

C’è un vecchio detto in neuroscienza che recita: “Ciò che brucia assieme, lega assieme” – che potremmo tradurre in altri termini con “la pratica rende perfetti”. Personalmente, ho invece sempre più l’impressione che avverrà quanto predetto da Mc Luhan (“Prima costruiamo gli strumenti, poi loro ci costruiscono”) e che per restar perfetti dovremo rifuggire con tutte le nostre forze dalla concretizzazione delle malate e perverse ossessioni di personaggi quali Kurzweil, Musk ed i vari esponenti del World Economic Forum capeggiato da Schwab.
Giulio Montanaro - Fonte
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Poliglotta, talent scout nel mondo della musica elettronica, advisor creativo con varie esperienze di gestione aziendale, ricercatore indipendente ed appassionato di media alternativi, Giulio Montanaro ha esordito come cronista nel 2000, a Padova, collaborando con il gruppo editoriale "Il Gazzettino”.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Fermamente credo che la realtà che questa descrizione mostra, altro non è che l'opposizione posta in essere alla santità che l'uomo dovrebbe conquistare ORA.

E con santità si intende comunione reale con Dio, conoscenza di sé e contemporaneo superamento dei propri vizi, infine amore schietto, autentico per il prossimo.

E' questo che non si vuole: la santità dell'essere umano. Santità che implica la raggiunta libertà dei figli di Dio.

Il resto pensate ed attuazioni superbe dell'essere umano che si ostina a tentare, a combattere Gesù Cristo e cerca di addomesticare, asservire il prossimo con la girandola delle sue invenzioni luciferine.

A dopo per il resto.Grazie . ha detto...

Ho appena iniziato la mia personale "rassegna stampa" (siete voi e qualche altro "sicuro di cuore")e al momento ho letto soltanto le prime 17 righe che m'e' venuta subito in mente la parola"eccitazione". Sembrano i nuovi conquistadores, quasi la conquista di un nuovo mondo, la conquista dello spazio, la presa di possesso di un satellite. La stessa immagine me la provoco' un tal Vigano'che ritenne obsoleta la Radiovaticana (che arrivava con le sue onde anche nei piu' piccoli villaggetti)per tutta un'altra cosa (scusate l'approssimazione ma vado di fretta per la Messa).

P.S.
Dio e' tradizionalista :Ieri-Oggi-Sempre.
In contrapposizione ecco il nostro sempre, il nostro "patrimonio". E se e' patrimonio e'ricchezza e non si butta per un mondo di plastica.
https://www.youtube.com/watch?v=t2fLS2Nl_yo

Anonimo ha detto...

Quando si parla di dittatura sanitaria e di regime, o si propongono paragoni con la storia recente, l'interlocutore replica, con un moto di fastidio: " Ma quale dittatura? Se ci fosse, tu non potresti parlare, né le persone potrebbero manifestare".
In effetti, ai tempi di Hitler e Mussolini, di Stalin e di Pinochet, la dittatura era aperta, dichiarata, sanguinaria.
I tempi sono cambiati. Addirittura nel civile Occidente anche la pena di morte ha assunto, ipocritamente, un aspetto più umano e metodi truculenti come il capestro o la sedia elettrica sono stati accantonati e sostituiti da un' asettica iniezione letale: alla fine, però, il risultato è lo stesso, il condannato muore comunque.
Sei un medico e ti permetti di criticare le decisioni del governo? Ti radiano. Sei un giornalista e ti sfugge dalla penna qualche notizia che compromette la narrazione pandemica ufficiale? Ti bollano come un inventore di bufale e ti screditano.
Sei un artista che si pone delle domande? Ti isolano, non lavori più, ti uccidono professionalmente.
Il bello è che non puoi nemmeno fare il martire, perché sei tu il problema, l'ostacolo al ritorno alla normalità. Il ricattato ed il ricattatore si scambiano i ruoli, in uno strano mondo alla rovescia.
Sei tu il nemico.
Devi giocare con le regole del tuo avversario ed il banco vince sempre.
In nome dell'emergenza, tutto è lecito, in nome del bene comune, tutto è possibile.
La dittatura ha cambiato pelle, si chiama stato di necessità e guai a contestarlo.
I desaparecidos non li buttano più giù in mare dagli aerei, li ridicolizzano in mondovisione, li impoveriscono, li demonizzano, li costringono a rinchiudersi in casa, negano loro lavoro e socialità, non hanno diritto di manifestare.
In pratica spariscono da soli, senza sangue o apparente violenza.
Hanno ragione, questa non è la classica dittatura, il solito regime, ma qualcosa di inedito, di inquietante, di totalmente innovativo.
Il colpo di genio, diabolico, mostruoso , ma straordinariamente raffinato, è proprio questo: dare l'impressione di fare tutto per il bene comune, di difendere, in teoria, la vita e la salute e convincere che vada tutto vada fatto a qualunque costo, whatever it takes.
Credete sia un caso che abbiano scelto proprio chi ha pronunciato questa frase a capo del governo?
Stefano Burbi

Corruzione apripista della dissoluzione ha detto...

LA PEDOFILIA E LA PEDOPORNOGRAFIA LECITE PER IL “CONSENSO” DEL MINORE:
IL SOZZO NAUFRAGIO DELLA CORTE DI CASSAZIONE.

E dunque: non si configura il reato di produzione di materiale pornografico se un quattordicenne fa sesso con un adulto e acconsente ad esser ripreso, purché il video sia a per “uso privato”.

È quanto stabilisce una "informazione provvisoria" della Cassazione.

Dall’ illuminata decisione credo derivino almeno queste conseguenze

1.La pedofilia è lecita, purché il ragazzino sia “consenziente”. E dunque o i giudici della Cassazione hanno dottamente inteso ripristinare la tradizione greco-classica dell’estastès e dell’eromènos, o sono un branco di sozze canaglie che suppongono – e forse auspicano - che nella zucca di un quattordicenne ci sia abbastanza discernimento per scegliere di offrire il proprio ano a un cinquantenne sporcaccione.
2.Filmare atti pedofilici è lecito del pari. Purché “a uso privato”. E che cosa significa “a uso privato”? Che il grazioso filmino può esser visto e rivisto solo dai suoi protagonisti – e semmai dal cameramen – o che ciascuno dei suoi protagonisti potrà a sua volta individuare altri soggetti con cui fruire “privatamente” su una chat, della sua performance per tirarsi una sega in compagnia?
Propendiamo, per quel che sappiamo della natura umana, per questa seconda ipotesi.
3.Quel che viene ripreso, con un telefonino, è privato solo nell’ Isola Che Non C’è. Diventa pubblico in capo a qualche giorno per devastare vite, intrecciare ricatti, spingere a fatali scelte suicidarie.

Questo è quanto. La stampa italiana, almeno stamattina, ne accenna solo d sfuggita e infatti posso offrire solo il link del periferico Giornale di Sicilia. Per il resto, silenzio.

La cosa sembra averla presa sul serio solo l’associazione Pro Vita & Famiglia. Ma già che son cattolici e in Italia non meritano l’ascolto dell’Anpi di Priverno-Fossanova o del centro sociale “IL CHE C’È” di Tremensuoli.
Biagio Buonomo su Fb

Anonimo ha detto...

Di L.Cadè
" Mascherine e distanziamento anche nelle manifestazioni, tamponi rapidi quotidiani per i lavoratori, sieri ai bambini appena si potrà, lockdown solo per i non sierati."
Superando i sogni più arditi dei dittatori novecenteschi, questo regime è riuscito non solo a subornare il 99% dell’informazione ma a radunare un esercito di cortigiani leccapiedi reclutandoli nel mondo della scienza, della cultura, dello spettacolo. Ha assorbito in un Pensiero Unico ogni pluralismo intellettuale. Ha creato un compatto consenso popolare basato sullo stato mediopatico delle masse. Attraverso una metodica falsificazione della realtà ha sostituito il mondo reale con un mondo immaginale, riuscendo a spacciare i suoi interventi di macelleria sociale per iniziative necessarie e benefiche. Non tollera la libertà e, come strumento di contenzione, le oppone una paura indotta mediante allarmismi d’ogni genere. Per la sua struttura multifobica potremmo chiamarlo ‘fobismo’
È un regime che, a differenza di quelli passati, non esalta valori positivi, forti, audaci, ma pone un’enfasi retorica sul timore e sulla prudenza, quella “ricca e ripugnante vecchia zitella corteggiata dall’Impotenza”
Non accende passioni calde nei cittadini ma, attraverso continue ‘emergenze’, li stringe in una fredda morsa di ansietà. La fobia elevata da categoria psichiatrica a categoria legislativa, sorta di panico controllato e modulato dai media, è infatti ciò che permette al regime di giustificare i suoi soprusi adducendo ragioni di protezione sociale. Proprio attraverso questo ‘sicurismo’ maniacale, pretesa di “mettere in sicurezza” tutto e tutti, tutelare presunte ‘fragilità’, scongiurare pericoli sempre nuovi, esercita il suo carattere illiberale.
È presumibile quindi che la specie umana si divida in due sottospecie o caste. Da una parte i Padroni, parassiti di proporzioni gigantesche che contano di trarre dal transumanismo favolosi profitti. Dall’altra i Servi, massa gregaria e sottomessa costretta a subire gli effetti della rivoluzione tecno-antropologica senza averne alcun beneficio, anzi, degenerando verso condizioni subumane. I primi cercheranno, attraverso l’innesto di componenti tecnologiche nel loro corpo, di ampliare capacità fisiche e psichiche, di godere di piaceri prima sconosciuti, di prolungare la loro vita. I Servi – sempre più poveri e meno liberi – diventeranno invece terminali bio-tecnologici le cui strutture naturali saranno ibridate con dispositivi artificiali al solo scopo d’esser controllati, sfruttati, dominati.
Per svegliarci da tale incubo serve una rivolta delle coscienze. Essenziale è ritrovare autonomia e verità interiori. Non dobbiamo liberarci solo dalle nanotecnologie o dai sieri magici, ma da quelle più sottili dell’inerzia e del conformismo.
Come un vecchio albero disse a uno giovane, “gli uomini ci abbattono a colpi d’ascia, ma i manici di quelle asce son fatti col nostro legno”.
Il politicamente corretto è il verbo del potere, tutto ciò che tocca esso dissolve.
Ove interviene, tutto degenera nella parodia.
Il conformismo è una macchina potente, troppe intelligenze sono spente e alla fine la rassegnazione muta in assuefazione.
Il conformismo è una droga,
rilascia nel corpo, lentamente, sostanze moralmente emollienti; si insinua nelle fibre migliori; scava negli anfratti più riposti.
Il conformista passeggia sicuro, il disprezzo già pronto sullo scaffale dell’ovvio, i giudizi che scivolano sulla vaselina della maggioranza; i conformisti entrano nella vita, a culo indietro, sempre sul velluto.
La mediocrità gli si confà mirabilmente.
Così, la barbarie transumanista usa contro di noi la nostra acquiescenza, il nostro consenso.

mic ha detto...

Per svegliarci da tale incubo serve una rivolta delle coscienze. Essenziale è ritrovare autonomia e verità interiori. Non dobbiamo liberarci solo dalle nanotecnologie o dai sieri magici, ma da quelle più sottili dell’inerzia e del conformismo.
Come un vecchio albero disse a uno giovane, “gli uomini ci abbattono a colpi d’ascia, ma i manici di quelle asce son fatti col nostro legno”.


Il fatto è che in questo calderone una esigua minoranza ha come Signore Colui che ha detto e opera: "La Verità vi farà liberi". Potrebbe bastare come lievito, se persevera nella fedeltà a Lui...

Un momento di distensione ha detto...

"Sleepy Joe" dorme durante la conferenza. E Carlo inciampa.
https://gloria.tv/post/2LPXSi3bZp12CDKRHwCaghBQH
Stavo sorridendo (amaro)pensando che quelli che adesso pensano di comandare sono in prevalenza gli inquieti ggiovani sessantottini.
Biden 1942
Carlo 1948
il Papa 1936 nel '68 aveva 32 anni
Draghi 1947
Comunque dall'Inghilterra abbiamo avuto la massoneria,la Fabian Society,i Beatles, il boom della marijuana e droghe varie, dello yoga,del buddismo,del divorzio ecc.ecc.
La grande mela ci ha regalato tutto il resto tipo:Babbo natale al posto del Festeggiato,la chiesa di satana,Halloween ,il virus Sars cov2 ecc.ecc.
Di nostro, della nostra cultura cosa e' rimasto?

Per Mic: ha detto...

Stefano Puzzer portavoce dei portuali di Trieste è a Roma in Piazza del Popolo che aspetta una risposta dal Governo Draghi
Del 02 Novembre 2021
https://www.corriereregioni.it/2021/11/02/video-liniziativa-di-stefano-puzzer-a-roma/

Anonimo ha detto...

"La stampa italiana, almeno stamattina, ne accenna solo d sfuggita e infatti posso offrire solo il link del periferico Giornale di Sicilia".
Gentilmente potrebbe fornirci il Link?

mic ha detto...

Anonimo 15:05

Ho pubblicato qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2021/11/stefano-puzzer-e-roma-in-piazza-del.html

Anonimo ha detto...

Di Michele Putrino
Fino a quando continuerete a non capire che tutti i problemi che stiamo vivendo sono causati da una religione a cui la maggioranza delle persone comuni e dei potenti sono fanaticamente devoti, potrete protestare e arrabbiarvi quanto volete, ma non riuscirete a cambiare le cose di una virgola. Anzi, non farete che peggiorarle, giacché spingerete gli altri a vedervi come gente strana e pericolosa.
Tecnocrazia, scientismo, economicismo, nevrosi... sono tutti frutti del fanatismo delle persone nei riguardi di questa religione, religione che ha un nome ben preciso: "progressismo".
Se volete provare seriamente a cambiare le cose dovete iniziare a comprendere cos'è il progressismo, quali sono i suoi meccanismi, da dove nasce e, una volta fatto questo, spiegarlo a vostra volta alle persone che vi sono accanto al fine di svegliarle da questo fanatismo religioso in cui sono cadute. Questa è l'unica seria via, non ce ne sono altre.
Come tutti gli imperi che si reggono e prosperano su di una religione, per farlo crollare bisogna demolire i dogmi a cui i suoi sudditi credono fermamente.
Demolite il sistema religioso su cui l'impero si regge e, nel giro di un nonnulla, lo vedrete crollare a pezzi.

Che vuoi che sia..! ha detto...

Pfizer ha falsificato le prove. Firmato British Medical Journal
https://www.youtube.com/watch?v=KWp_J2QUL_g

Anonimo ha detto...

E’ tornato il comunismo
di Roberto PECCHIOLI
https://www.maurizioblondet.it/e-tornato-il-comunismo/
Pochissimi uomini, alcune centinaia di grandi corporazioni economiche, industriali, finanziarie e tecnologiche possiedono tutto. Ritorna l’avvertimento di Friedrich Von Hajek: chi possiede tutti i mezzi, finirà per determinare tutti i fini. Parlava del collettivismo, ma il ragionamento si può applicare alla situazione presente.

Finalmente il sogno di quello scrittore comunista (dal portafogli gonfio) di cui mi sfugge il nome.Quattro menti eccelsi a decidere per tutti gli altri appecoronati.

Anonimo ha detto...

Giulio Meotti
Gli americani hanno detto no alla follia progressista. I repubblicani strappano ai democratici la Virginia, che avevano trasformato nel laboratorio del culto gender e antirazzista, dove gli insegnanti sono stati sospesi per essersi rifiutati di usare i pronomi neutri, il transgender è entrato anche nelle scuole materne e si insegnava che i bianchi sono sistematicamente razzisti. I genitori hanno protestato con il loro voto contro il lavaggio del cervello dei figli a scuola...

Anonimo ha detto...


"Di nostro, della nostra cultura, cosa è rimasto?"

Poco assai. Ma nel reale c'è sempre una certa razionalità anche se non assoluta come pretendeva Hegel.
Si raccoglie ciò che si semina o che non si semina, lasciando inaridire i terreni. La nostra cultura, per mantenerla contro le mode orribili venute da fuori, bisognerebbe innanzitutto amarla e sentirla come eredità di un passato culturalmente glorioso.
Ma non è questo il caso in Italia oggi. Dalla fine della II gm la cultura italiana e anzi l'esser-italiano sono stati sottoposti ad un lavoro di costante denigrazione e avvilimento. Condotto inizialmente dalla sinistra, in particolare quella marxista, che vedeva nella cultura solo rapporti di classe, sudditanze di proletari a borghesi e cose del genere. Il rovesciamento rivoluzionario della prassi comportava per costoro la distruzione della cultura "borghese", anzi tale distruzione era uno dei passaggi chiave. I comunisti e la sinistra democristiana spingevano verso la cultura di massa, che è incoltura.
Contro la cultura "borghese" che è poi quella basata sui classici si è accanita la polemica femminista. È arrivato poi il momento del ritorno dei dialetti, contro il c.d. "centralismo romano" e lo Stato unitario - odio per l'italiano, lingua dello Stato unitario. Tornare ai dialetti è da incolti, nessuno riuscirebbe a farsi capire, in Italia, al di fuori del suo campanile. E infine l'inglese barbaro di internet e dell'Eunione Europea. Una valanga.
Ma prima di tutto è venuto l'autoannientamento provocato dalla dissoluzione interna della cultura italiana ad opera degli italiani.
"Una nazione culturale esiste, p.e., in Italia all'incirca da 700 anni, cioè da quando esiste la lingua letteraria; uno Stato nazionale solo dal 1860 0 1870 cioè da quando l'antica cultura italiana trovò la sua espressione politica in uno Stato italiano unitario."(O. Vossler, L'idea di nazione dal Rousseau al Ranke, 1937, tr. it. Giovanna Federici Airoldi, Sansoni, 1949, p. 4).
Da noi, la "nazione culturale" è stata distrutta da parecchio tempo, da molteplici forze, all'opera dal Sessantotto in poi per distruggere la "nazione culturale" in tutto l'Occidente.
Z.
Z.