Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 25 giugno 2021

Il sostegno dell'Arcivescovo Viganò ai sacerdoti statunitensi perseguitati dagli stessi Superiori

Si è svolto ieri nella Diocesi di Chicago, un importante evento - organizzato da Elyzabeth Yore, avvocato statunitense che ha investigato sui casi di abusi sessuali da parte del clero - a favore dei sempre più numerosi sacerdoti perseguitati dagli stessi Superiori gerarchici, che ha visto un forte coinvolgimento di laici. Per quell'occasione L'Arcivescovo Carlo Maria Viganò ha loro inviato un messaggio di pieno sostegno, che condivide con noi e che potete leggere di seguito. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

June 21, 2021
Sancti Aloisii Gonzagae Confessoris

Carissimi Sacerdoti,
Carissimi fedeli Laici,
è con estremo compiacimento che apprendo la notizia della lodevole iniziativa che ti vede impegnata assieme al reverendo padre James Altman nella difesa dei sacerdoti perseguitati dai loro Superiori a causa della loro fedeltà al Magistero immutabile della Chiesa ed alla veneranda Liturgia apostolica.

Non posso che incoraggiare di tutto cuore te e i tuoi collaboratori per questo progetto, che spero incontri l’appoggio generoso di tanti fedeli laici e forse di alcuni buoni Confratelli. In quest’ora di gravi deviazioni nella Gerarchia, l’impegno dei laici è essenziale e importantissimo: esso concretizza le profetiche parole del venerabile Arcivescovo Fulton Sheen, che parlando degli Ultimi Tempi ricordò come la salvezza della Santa Chiesa sarebbe stata conseguita – oltre ben inteso che per l’intercessione della Mater Ecclesiae al trono del Suo divin Figlio – dal contributo coraggioso dei laici.

In questi tempi di apostasia, in cui lo scisma de facto dei Pastori ribelli tedeschi e di tanti altri nel mondo non solo non viene punito, ma anzi pare quasi essere incoraggiato dai mercenari che occupano i vertici della Chiesa, è di grande consolazione assistere a questo risveglio dei buoni, pronti a sovvenire alle necessità materiali dei sacerdoti perseguitati e a sostenerli con la preghiera e con gesti tangibili di quella Carità che sempre, nel corso della Storia, ha dato prova inequivocabile della novità del Vangelo.

Non dimentichiamo che, se vi fu un tempo in cui i Sacri Ministri erano rispettati per la loro condotta di vita e per l’esempio che essi offrivano al mondo, Satana non rinunciò mai a scatenare il proprio odio contro coloro che teme maggiormente tra gli uomini, perché grazie ai sacerdoti si rinnova in forma incruenta sui nostri altari quel divino Sacrificio che decretò la sconfitta del Nemico del genere umano.

Nostro Signore, Sommo ed Eterno Sacerdote, chiamò beati i Suoi Ministri, quando disse: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi» (Mt 5, 1-12). La persecuzione è quindi una manifestazione dell’indole sacrificale del Sacerdozio, sull’esempio di Cristo: chi offre il sacrificio deve essere allo stesso tempo anche vittima, oblazione alla Maestà Divina. Addolora che oggi dobbiamo annoverare tra i persecutori non solo i nemici di Dio che sono lontani dalla Chiesa, ma addirittura coloro che il Signore ha posto come Pastori a custodia del Suo Gregge. Possiamo tremare al pensiero della punizione che li attende, che sarà tanto più severa quanto maggiore è la responsabilità di chi, costituito in autorità nel nome di Cristo, infierisce con crudeltà sugli innocenti e mostra scandalosa connivenza con i colpevoli.

Mi permetto di esortare voi tutti, cari fedeli laici, non solo ad impegnarvi con rinnovato zelo in quest’opera di vera misericordia corporale e spirituale verso i buoni sacerdoti, ma anche a pregare e ad offrire penitenze e sacrifici per la conversione dei cattivi Pastori e di quanti, abusando della propria autorità, perseguitano coloro che compiono il bene e predicano la Verità cattolica opportune importune. Il ritorno di tanti traviati all’Ovile di Cristo, la loro resipiscenza e la consapevolezza del tradimento consumato contro il Signore e la Sua Santa Chiesa, sarà la maggior vittoria che possiamo augurarci, e che con fiducia imploriamo alla Vergine Santissima, Madre dei Sacerdoti, di concederci.

Su voi tutti, e in particolar modo sugli amati sacerdoti ostracizzati, derisi, allontanati dalle loro comunità, colpiti da sanzioni illegittime e feriti nella loro onorabilità, invoco la più larga Benedizione. Sappiate che avete un posto speciale nella mia preghiera e nel mio cuore sacerdotale.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
24 Giugno 2021
In Nativitate S. Joannis Baptistae

12 commenti:

mic ha detto...

Scusate, ma mentre leggevo la nota mi sono fatta una bella risata di cuore. Perché ho trovato sottilmente ma ironicamente provocatoria (è improbabile non avesse presente il riferimento) la citazione: opportune importune... ne converrete!

"Mi permetto di esortare voi tutti, cari fedeli laici, non solo ad impegnarvi con rinnovato zelo in quest’opera di vera misericordia corporale e spirituale verso i buoni sacerdoti, ma anche a pregare e ad offrire penitenze e sacrifici per la conversione dei cattivi Pastori e di quanti, abusando della propria autorità, perseguitano coloro che compiono il bene e predicano la Verità cattolica opportune importune."

Del resto si tratta di citare 2 Tim 4, 2....

Anonimo ha detto...

Ho notato immediatamente l'opportune importune ed anch'io ho riso di gusto.
Per il poncho non ne parliamo... quando sono un po' giù di corda mi dico: "tristezza e malinconia fuori di casa mia!"... e pensa al poncho!

Anonimo ha detto...

Certamente nell'epoca presente quelli più colpiti sono i sacerdoti giovani o anziani che siano. La Chiesa avrebbe dovuto vegliare sui suoi Sacri Ministri sempre. Evidentemente l'autorità oscilla sempre tra santa autorevolezza ed il dispotico autoritarismo, passando dall'una all'altro attraverso tutta la gamma della santità che ritorna arbitrio e viceversa. Cercando di fare una rapida carrellata sembra che le cadute siano sempre generate dai soliti errori. Vocazioni deboli, insegnamento contaminato, esempi deplorevoli, in più aggiungiamo pure il mondo che sempre corrompe, corrotto corruttore. Come accade che non si vegli? Che si possa pensare che questo o quello non accadrà più se è accaduto ed accade sempre? E non accade solo nella Chiesa, accade nel mondo dove, gira e rigira, gli ostacoli son sempre gli stessi.Evidentemente tra gli esseri umani non c'è neanche un passaparola, tra tanto dialogare. Per fortuna che siamo progrediti, moderni, postmoderni, tecnologici, al passo dei tempi, transumani, lasciata alle spalle l'oscurità marciamo verso la luce.

Anonimo ha detto...

Credo abbia fatto la scelta migliore, non rispondere direttamente almeno per ora, certi "demoni" è bene che neanche vengano nominati. Gli scritti di Mons. Viganò sono sempre più belli: oltre all'ironico riferimento all' opportune importune, c'è anche quello alla persecuzione: "diranno contro di voi ogni sorta di male". Ottimo davvero.
Tommaso Maria

Anonimo ha detto...

Perché la fata rainbow è su tutti i siti e 18 cristiani massacrati non fanno notizia?
I quotidiani parlano di Alessandra Mussolini travestita ma non dell'ultima strage dentro a un ospedale in Nigeria. Mike Pompeo: “Uccidono gli uomini, violentano le donne, rapiscono i bambini”
Giulio Meotti

Catholicus ha detto...

Fiat manus tua super virum dexterae tuae, et super fiium hominis quem confirmasti tibi. Vos autem sicut homines moriemini, et sicut unus de principibus cadetis (Sia la tua mano sopra l’uomo della tua destra e sul figlio dell’uomo che hai reso forte per te. Voi, invece, morirete come gli uomini e cadrete come ognuno dei capi; Sal 79, 18; 81, 7).

Valeria Fusetti ha detto...

I falsi pastori travestiti da lupi aggrediscono e disperdono le pecore, creando caos e confusione. Il vero pastore le raccoglie e le consola, le riporta nell'ovile del Signore e le aiuta a riprendere le forze. Mons Viganò riempie un vuoto atroce e sempre più insopportabile, e per suo mezzo il Signore riedifica. È questo che dà tanto fastidio e fa paura ?

tralcio ha detto...

Giugno è un mese di ordinazioni sacerdotali.
Uno di questi nuovi preti verrà assegnato alla parrocchia in cui risiedo.

Da tempo il sacerdote non identifica essenzialmente il Sacerdozio con il Sacrificio.
Sì, gli si prospetta una vita sacrificata riempita di uno spendersi "per la comunità"...
Li vedi, se li vedi, indaffaratissimi ad inseguir orari e organizzare iniziative.
Adesso hanno anche incombenze nuove: far rispettare le distanze, applicare i protocolli...

Per Cristo, con Cristo ed in Cristo: IL Sacrificio che unifica sacerdote, altare e vittima.
Complice una formazione molto debole sul punto, il prete non è portato a vivere e trasmettere l'identificazione di sacerdote, altare e vittima, ovvero di Gesù sacerdote, la croce e l'agnello immolato, l'offerente, il luogo sacro e la vittima (l'Ostia).

L'Agnello di Dio che PRENDE SU DI SE' i peccati altrui e li porta per espiarli è cosa ben differente da "toglierli", quasi magicamente, come se non ci fossero più. Eppure ne vengono compiuti continuamente di nuovi... E ogni volta la vittima li prende su di sè (in croce).
Ogni volta che si celebra il Santo Sacrificio sull'altare!

Nessun sacrificio creaturale, dell'uomo (anche il più valoroso, il più sincero, il più meritevole) è valido per ottenere una salvezza soprannaturale, tranne il caso in cui questo sacrificio sia vitalmente incorporato nel sacrificio umano-divino di Gesù Redentore.

La vita sacerdotale è vera e sprigiona la sua efficacia quando si radica nella memoria passionis Domini. Nel Cenacolo, il giovedì santo, scaturiscono l'Eucaristia e il Sacerdozio, legandosi indissolubilmente. L'Eucaristia è comunione al Sacrificio.

Saper entrare e stare oltre i veli del mistero eucaristico dice l'identità del sacerdote e ne fa il riferimento per la cura pastorale delle anime alle quali si rivolge, accompagnandole a fare altrettanto per varcare la porta stretta ed entrare nel cuore eucaristico di Gesù, trovandovi vivo e amante Gesù inchiodato alla croce per guarirci, liberarci, salvarci, santificarci, rivelarci Dio Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo!

Croce e Altare sono un unico Sacrificio celebrato dal Sacerdote.
Crocifisso ed Eucaristia sono indissolubilmente la realtà viva della presenza di Dio.
Il Sacerdote fa rivivere nel Sacramento che è e che celebra l'atto di offerta che rende gloria al Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli, per la salvezza.

Ecco, un augurio ai sacerdoti, ai "nuovi don", al nuovo prete della parrocchia: che la Beata Vergine Maria, corredentrice nella pienezza di grazia, sia loro sempre maternamente accanto, perché non dimentichino la grandezza del ministero e del dono ricevuti, perché non si limitino ad organizzare mense collettive, dispensando alimenti, rivolti solo al mondo, alla terra, al secolo, dimenticando i santi, gli angeli, Lei stessa e Un Oltre.

Che trovino sempre chi dia loro motivi per rivolgersi alla purezza della Vocazione. Amen.

Anonimo ha detto...

Non si inginocchiano davanti a Dio ma se non si inginocchiano davanti al politicamente corretto diventa un problema.

Anonimo ha detto...


Ai sacerdoti diocesani di Digione, Francia, che sostituiranno i sacerdoti della FSSP e offriranno la Santa Messa in Latino, i laici devono chiedere ai laici di interpretare il Concilio Vaticano II senza la falsa premessa, inferenza e conclusione e invece con la razionale, premessa e conclusione tradizionale.

fabrizio giudici ha detto...

Scusate, ma mentre leggevo la nota mi sono fatta una bella risata di cuore. Perché ho trovato sottilmente ma ironicamente provocatoria (è improbabile non avesse presente il riferimento) la citazione: opportune importune... ne converrete!

:-) Dev'essere una controprova dello stile "pomposo e ironico" del nostro vescovo... ;-)

Battute a parte (necessarie per sdrammatizzare), a qualche giorno dall'"incidente" non posso non rilevare che le cose stanno andando come mi aspettavo. Commento qui dopo aver letto molti pezzi, non necessariamente quello di Don Elia che ho solo letto diagonalmente.

1. Si sono scatenate le tifoserie, purtroppo anche dalla parte di Viganò, incappando pure in qualche contraddizione (anche se fortunatamente certi pezzi sono rimasti nell'alveo del buon senso, come per esempio quelli di Brian Mc Call e Maike Hickson).

2. Coloro che hanno assecondato le "accuse" (mi pare però una minoranza) non sono andati oltre una "rimescolata" del pezzo originale, senza però mai rispondere ad una domanda precisa che l'altra parte fa, ovvero: ammesso e non concesso che il "problema Barionio" sia quello indicato, in qual modo ciò ha inficiato i contenuti degli interventi di mons. Vigano?

3. Ieri riflettevo su Caravaggio, per altri motivi. Il sommo pittore realizzò capolavori senza "ombre" (per esempio la chiamata di San Matteo, la crocifissione di San Pietro, l'incredulità di San Tommaso), altre con legittime controversie (l'uso di modelle "non proprio impeccabili" per soggetti sacri, che all'epoca suscitarono legittimo scandalo), altre teologicamente dubbie (la morte della Vergine), per non parlare di tutta una serie di soggetti con giovinetti lascivi, per di più realizzati in un contesto che conosciamo bene. Ciliegina sulla torta, era un assassino. Questo dimostra che siamo in grado di distinguere correttamente le singole opere dalla persona, pur moralmente riprovevole per certi aspetti, e tra le singole opere quelle che risentono di una sua - diciamo così - impreparazione dottrinale, o delle influenze che subiva nel suo contesto personale.

4. Paradossalmente le uniche critiche opportune che ho letto a proposito degli scritti di Viganò le ho trovate un proprio qui, tra chi in generale lo sostiene, quando - per esempio - fu sottoposta alla nostra attenzione una sua petizione. Mi ricordo che si discusse sull'opportunità di certe espressioni forse troppo nette e strumentalizzabili sulla pandemia; così come, precedentemente, si parlò dell'imprecisione nel momento in cui contrappose un male assoluto (la politica di Biden) al bene (la politica di Trump), che avrebbe invece dovuto essere più opportunamente indicata come un misto di bene per certi aspetti e di male minore per altri.

5. Le critiche furono fatte in un modo rispettoso, come è lecito farle, senza pretendere di "forzare la mano" al vescovo - cosa che invece è evidente nell'ultimo episodio - sia perché si tratta di un adulto "vaccinato" (modo di dire ormai non più usabile senza paradossi), ma soprattutto perché si tratta di un ordinato. Qualcuno ha giustamente ricordato nei giorni scorsi che esiste una gerarchia tra laici e ordinati e che lo stato di eccezionalità che stiamo vivendo può in qualche modo "passarci sopra" in casi conclamati di pronunciamenti erronei o confusionari dal punto di vista dottrinale, ma non negli altri.

Detto questo, ci sono domande che mi sto ponendo sulla vicenda a cui non ho trovato risposta. Per ora le condividerò con mic in privato, onde evitare di buttare altra benzina sul fuoco.

Anonimo ha detto...

Non tutto il male vien per nuocere.
Chi ha sferrato l'attacco a Mons. Viganò con l'intento di annientare la sua e la nostra battaglia contro il nuovo ordine mondiale si è infine smascherato e mostra ora finalmente il suo vero volto ai raggi impietosi del sole.
La specie di armata Brancaleone contro Mons. Viganò ogni tanto si arricchisce di qualche nuova leva (visitare il sito di don Curzio, a tal proposito).
Oggi è la festa della Madonna del Perpetuo Soccorso e noi la imploriamo di convertirci al Suo Divin Figlio Gesù, convinti che, se la conversione sarà sincera, seguiranno tutte le altre grazie e non vi sarà più nessun posto nei nostri cuori per la meschinità e per la bassezza.