Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 13 giugno 2021

13 giugno una data Mariana. Tempo di consacrazione personale e della famiglia

La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia: “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.
La devozione al Cuore Immacolato di Maria Santissima non è dunque un’invenzione umana, ma una richiesta del Cielo.
L’origine del culto al Cuore Immacolato può trovarsi nelle parole dell’evangelista Luca, dove il Cuore di Maria appare come uno scrigno che racchiude i più santi ricordi.
La prima traccia di culto pubblico si trova a Napoli nel 1640 nella confraternita del Cuore di Maria fondata da S. Giovanni Eudes, che diffuse anche la devozione al sacro Cuore di Gesù.
Grande propugnatore della devozione alla Santa Vergine fu S. Luigi Maria Grignion de Montfort, presbitero francese, fondatore della Compagnia di Maria e delle Figlie della Sapienza. In un’opera dal titolo “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine”, S. Luigi Maria descrisse la sua dottrina sulla devozione mariana, raccomandando a tutti i fedeli di consacrarsi totalmente a Gesù per le mani di Maria Santissima.
Chi vuole, può scegliere tra le tre formule sotto riportate.

Consacrazione di sé stesso a Gesù Cristo
per le mani di Maria


O Sapienza eterna e incarnata! o amabilissimo e adorabilissimo Gesù, vero uomo, Figlio unigenito dell’eterno Padre e di Maria sempre vergine! Ti adoro profondamente nel seno e negli splendori del Padre, nell’eternità, e nel seno verginale di Maria, tua degnissima Madre, nel tempo della tua incarnazione.
Ti ringrazio perché ti sei annientato, prendendo la forma di uno schiavo, per liberarmi dalla crudele schiavitù del demonio; Ti lodo e Ti glorifico per esserti voluto sottomettere a Maria, tua santa Madre, in ogni cosa, per rendermi, per mezzo di lei, tuo schiavo fedele.
Ma, ohimè! ingrato e infedele quale sono, non ho mantenuto i voti e le promesse che Ti ho così solennemente fatto nel mio battesimo: non ho adempiuto ai miei obblighi, non merito di essere chiamato tuo figlio e tuo schiavo, e, poiché non vi è nulla in me che non meriti i tuoi rimproveri e la tua collera, non oso più da me stesso accostarmi alla tua santissima e augustissima Maestà.
Perciò ricorro alla intercessione e alla misericordia della tua santissima Madre, che mi hai assegnata  come mediatrice presso di te, e per suo mezzo spero di ottenere da te la contrizione e il perdono dei miei peccati, l’acquisto e la conservazione della Sapienza.
Ti saluto, dunque, o Maria immacolata, tabernacolo vivente della divinità, in cui la Sapienza eterna nascosta vuole essere adorata dagli angeli e dagli uomini.
Ti saluto, o Regina del cielo e della terra, al cui impero è sottomesso ogni suddito di  Dio. Ti saluto, o Rifugio sicuro dei peccatori, la cui misericordia non mancò mai a nessuno. Esaudisci i desideri che ho della divina Sapienza, e ricevi i voti e le offerte che la mia pochezza ti presenta.
Io, NN, peccatore infedele, rinnovo e confermo oggi, nelle tue mani, i voti dei mio battesimo: rinuncio per sempre a Satana, alle sue vanità e alle sue opere, e mi dò interamente a Gesù Cristo, Sapienza incarnata, per portare la mia croce dietro a lui tutti i giorni della mia vita.
E affinché gli sia più fedele di quanto fui fin qui io ti scelgo oggi, , o Maria, in presenza di tutta la corte celeste, come Madre e Signora. Mi abbandono e consacro, in qualità di schiavo, il mio corpo e la mia anima, i miei beni interiori ed esterni, e il valore stesso delle mie buone azioni passate, presenti e future, lasciandoti intero e pieno diritto di disporre di me e di tutto quanto mi appartiene, senza eccezione, secondo il tuo beneplacito, per la maggior gloria di Dio, nel tempo e nella eternità.
Ricevi, o Vergine benigna, questa piccola offerta della mia schiavitù, in onore e in unione della sottomissione che la Sapienza eterna si compiacque di avere alla tua maternità: in omaggio del potere che entrambi avete su questo miserabile peccatore, e in rendimento di grazie dei privilegi di cui ti favorì la santissima Trinità.
Dichiaro che d'ora innanzi io voglio, come tuo vero schiavo, cercare il tuo onore e la tua ubbidienza in ogni cosa.
O Madre mirabile! presentatemi al vostro caro Figlio in qualità di schiavo eterno, affinché, avendomi riscattato per mezzo tuo, per mezzo tuo mi riceva.
O Madre di Misericordia! Concedimi la grazia di ottenere la vera Sapienza di Dio, e di mettermi nel numero di quelli che ami, ammaestri, guidi, nutri e proteggi come tuoi figli e tuoi schiavi.
O Vergine fedele, rendimi in tutte le cose un così perfetto discepolo, imitatore e schiavo della Sapienza incarnata, Gesù Cristo tuo Figlio affinché  io giunga, con la tua intercessione, seguendo il tuo esempio, alla pienezza della sua età sulla terra, e della sua gloria in cielo. 
Amen - Salve Regina
(Tratto da: Luigi Maria Grignion Da Montfort, Trattato della vera devozione alla Santa Vergine e il Segreto di Maria, Ed Paoline, 1987, pag,217)

Atto di consacrazione
al Cuore Immacolato di Maria

O Maria, Madre mia amabilissima, io figlio Tuo mi offro oggi a Te, e consacro per sempre al Tuo Cuore Immacolato tutto quanto mi resta di vita, il mio corpo con tutte le sue miserie, la mia anima con tutte le sue debolezze, il mio cuore con tutti i suoi affetti e desideri, tutte le preghiere, fatiche, amori, sofferenze e lotte, in special modo la mia morte con tutto ciò che la accompagnerà, i miei estremi dolori e la mia ultima agonia.
Tutto questo, Madre mia, lo unisco per sempre e irrevocabilmente al Tuo amore, alle Tue lacrime, alle Tue sofferenze! Madre mia dolcissima, ricordati di questo Tuo figlio e della consacrazione che fa di se stesso al Tuo Cuore Immacolato, e se io, vinto dallo sconforto e dalla tristezza, dal turbamento o dall’angoscia, arrivassi qualche volta a dimenticarmi di Te, allora, Madre mia, Ti chiedo e Ti supplico, per l’amore che porti a Gesù, per le Sue Piaghe e per il Suo Sangue, di proteggermi come figlio Tuo e di non abbandonarmi fino a quando io non sia con Te nella gloria. Amen

Consacrazione della famiglia
al Cuore Immacolato di Maria

Vieni, o Maria, e degnati di abitare in questa casa. Come già al Tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al Tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia. Tu che sei Madre della Divina Grazia ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra noi.
Rimani con noi; ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre Tuoi, in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre per l’Apostolo Giovanni. Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male.
In questa casa sii Madre di Grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità. Suscita tra i nostri cari sante vocazioni. Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa’ che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con Te uniti in Paradiso. - Salve Regina

6 commenti:

Anonimo ha detto...

https://mazzoninews.com/2021/05/28/pandemia-negli-usa-perche-i-lockdown-non-funzionano/

Pandemia negli USA: perché i lockdown non funzionano
da Roberto Mazzoni | Mag 28, 2021 | Politica

Anonimo ha detto...

Nostra Signora del Sacro Cuore, compi l'opera tua! Rendici, con le grazie di cui sei Mediatrice universale, sinceri devoti del Divin Cuore, miti ed umili.

Nella ricorrenza di oggi ha detto...

“LA VERITÀ GENERA ODIO; per questo alcuni, per non incorrere nell'odio degli ascoltatori, velano la bocca con il manto del silenzio.

Se predicassero la verità, come verità stessa esige e la divina Scrittura apertamente impone, essi incorrerebbero nell'odio delle persone mondane, che finirebbero per estrometterli dai loro ambienti.

Ma siccome camminano secondo la mentalità dei mondani, temono di scandalizzarli, mentre non si deve mai venir meno alla verità, neppure a costo di scandalo”

(S. Antonio da Padova)

Anonimo ha detto...

"Sant'Antonio da Padova fu "Martello degli eretici" e fustigatore degli usurai.
Questo vuol dire che se tornasse sulla terra oggi, dovrebbe passare tutto il suo tempo a prendere a martellate sulla nuca clero, finanzieri, banchieri, politici, intellettuali e i loro zerbini in televisione.
Ma lui dal Paradiso soccorre le vittime di tutti costoro".

Anonimo ha detto...

Quando ieri Christian Ericksen era sdraiato esanime sul terreno rischiando di morire, molti si sono messi a pregare, anche chi di solito non prega.
L'ho constatato anch'io leggendo su Twitter e Facebook appelli a pregare anche da parte di chi di solito è un po' lontano dalla fede.
Questa è una cosa buona, e come ho scritto già diverse volte, non è buona cosa spegnere il lucignolo fumigante, non disprezziamo chi prega solo in tali occasioni, anzi lodiamo il Signore per il fatto che quel lucignolo, nonostante tutto, non si è spento del tutto.
A tutte queste preghiere, e ovviamente al pronto intervento di chi di dovere (ma le due cose non si escludono) Ericksen deve la vita.
Non dobbiamo però dimenticare che questo succede a milioni di persone nel mondo ogni momento, e quasi nessuno è così famoso da avere automaticamente preghiere che lo aiutano a superare il momento difficile.
Siamo quindi noi a dovere fornire le preghiere per tutti, riparando in questo modo al fatto che molti non pregano.
Una cosa che possiamo fare è pregare quando ne abbiamo l'occasione.
Ad esempio, quando sentiamo la sirena di un'ambulanza - quando l'ambulanza circola a sirene spiegate significa che si tratta di un caso grave - diciamo un'Ave Maria (come minimo, se ne possono dire anche di più, ovviamente) per l'ammalato che si trova su quell'ambulanza, affinché sia aiutato a superare il grave stato di salute e stia meglio, ma anche per la sua anima qualora sia giunta la sua ora di lasciare questa terra.
Diciamoci la verità: pochissimi sono pronti a incontrare il Signore faccia a faccia, c'è il concreto pericolo che l'anima di quell'ammalato si perda per l'eternità, preghiamo quindi la Madonna che sia avvocata per quell'anima affinché si salvi.
Una preghiera detta con il cuore e con amore può dare la forza a un'anima di convertirsi all'ultimo momento.
Ogni atto di amore cancella miriadi di peccati... e anche noi, che siamo egualmente bisognosi di misericordia, la riceveremo nel momento in cui ne avremo bisogno.
(Guido Villa)

L'esempio dei santi ha detto...

L'imperatore d'Oriente Valente pretese dal clero e dai monaci la sottoscrizione del simbolo ariano da lui scelto, sotto pena di esilio, di confisca o di morte. Fra i suoi ministri più zelanti incaricati di far applicare l'editto imperiale vi fu il prefetto Modesto che si presentò infine nella grande metropoli di Cesarea di Cappadocia, dove san Basilio era arcivescovo fin dal 370. San Basilio rifiutò di sottoscrivere il formulario eretico. Così San Gregorio Nazianzeno ci tramanda questo drammatico dialogo:,.
– Come? – chiese adirato Modesto – tu non temi la mia potenza?
– No. Che cosa rischio, che cosa dovrei soffrire?
– Sappi che io dispongo di molti tormenti.
– E quali mai? Vediamo, fammeli conoscere.
– La confisca, l’esilio, le torture, la morte!
– É tutto? Se hai altro non esitare a minacciarmi, poiché nulla di tutto quanto hai detto mi fa paura.
– Come? Che dici?
– Oh! Come vuoi che la tua confisca abbia presa su un uomo che non possiede nulla?… salvo che tu ci tenga ai miei poveri cenci ea questi pochi libri; questi sono tutti i miei beni. Quanto all’esilio, non posso conoscerlo, poiché non sono attaccato a nessuna dimora. Quella che io abito non é mia, e starei certamente bene in qualunque luogo mi si volesse relegare. O meglio, io guardo tutta la terra come se fosse di Dio, e mi considero come straniero in qualunque posto mi trovi. Quanto alle torture, dove le vorresti applicare? Il mio corpo é troppo debole per sopportarle, salvo che tu voglia chiamare tortura il primo colpo che mi darai: é l’unico di cui tu possa disporre. Quanto alla morte infine, sarà per me una benefattrice poiché mi condurrà più presto verso Dio per il quale vivo, per il quale lavoro, per il quale sono già quasi morto e verso il quale già da lungo tempo sospiro.
– Ah! maledizione! Nessuno fino ad oggi mi ha parlato con un tale linguaggio o con una tale libertà!
– Forse perchè non hai ancora mai incontrato un vero vescovo: poiché avrebbe usato certamente con te lo stesso linguaggio se avesse avuto la stessa causa da difendere. Certo, noi siamo molto remissivi e più umili di ogni altro: la nostra legge ce lo prescrive. E non solo davanti all’autorità, ma anche davanti ai primi arrivati ci guardiamo dall’aggrottare le sopracciglia. Ma quando è in causa Dio stesso, allora più nulla conta ai nostri occhi: consideriamo soltanto lui. Il fuoco, la spada, le bestie feroci, le unghie che lacerano le carni costituiscono più la nostra delizia che il nostro spavento. Sicché tu sei libero di ingiuriare, di minacciare, di vantare la tua forza: ma puoi fin d’ora notificare all’imperatore che non ci farai aderire all’empietà né con la violenza né con la persuasione
(Da san Gregorio Nazianzeno, Orat. 43, 49-50. P. G. 36, 560-561).