Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 21 giugno 2011

I due volti del Vaticano II: continuità e rottura. E' tempo di attuazione delle proposte.

Il dibattito sul concilio ed il post-concilio, al quale Magister dedica molto spazio, sta confermando -attraverso le analisi di fonti eterogenee che il vaticanista continua a presentare- l'articolazione e la complessità delle visioni in campo. Sto seguendo con particolare interesse questa 'galleria di testi' di vari studiosi, tra i quali si avvicendano storici teologi filosofi di chiara fama e di diversa estrazione. Oggi è la volta di un rappresentante della Scuola di Bologna, che afferma senza mezzi termini che la Tradizione è fatta anche di "rotture". Si tratta dello storico Enrico Morini, con l'articolo: "Continuità e rottura i due volti del Vaticano II". Il testo è consultabile qui.

Ammiro e approvo l'attenzione e l'impegno di Magister, ma nello stesso tempo ne colgo tutti i limiti, perché -e d'altronde essi sono intrinseci alla funzione di un informatore quale egli è- manca il confronto ragionato e la possibile sintesi tra le varie posizioni esposte ed alle quali viene dato diritto di cittadinanza, diritto che per ora vediamo riservato unicamente al livello informativo.

Un notevole contributo poteva esser dato dalla possibilità di accedere ai contenuti del confronto tra La Santa Sede e la Fraternità di San Pio X, che risulterebbe appena concluso. Ma finora il mondo cattolico ne è inopinatamente tagliato fuori. Possiamo spiegarlo sia con la delicatezza del discorso che con la ritrosia nel riconoscere 'pecche' al concilio, anche se la semplice attuazione del confronto dimostra che esistono questioni da non potersi scartare a priori e quindi di tutto rispetto...

Credo fermamente che sia davvero arrivato il momento di promuovere un passo avanti, una ineludibile evoluzione sia del dibattito che della situazione che lo genera, procedendo ad un confronto più serrato e diretto delle varie posizioni in campo e promuovendone la sintesi veritativa che può venire ufficializzata e formalizzata solo con l'ineludibile Autorità del Santo Padre.

Per questo sono preziosi contributi come quello di Enrico Maria Radaelli che, al pari di Gherardini, si fa promotore di una possibile azione risolutiva congiunta, fornendone le coordinate. Per la consultazione: Testo di Mons. Gherardini, ricordando la sua Supplica al S. Padre - Testo di E.M. Radelli, significativo per l'esaustiva analisi e la proposta conclusiva.

Ad essi -lo scopro oggi- deve aggiungersi l'Editoriale di p. Serafino Lanzetta apparso sul recente numero 1/2011 di Fides Catholica. Ne rendo disponibile il testo, che così conclude: "Quello che non può non stare a cuore ad ogni figlio della “Cattolica”, come direbbe sant’Agostino, è il ritrovarsi figli, umili e devoti, intorno all’unica mensa della Madre Chiesa e dei suoi 21 Concili. [ha in precedenza tra l'altro dimostrato che occorre uscire dal conciliarismo nel quale ci ha immersi il Vaticano II, superando in autorità lo stesso Pontefice -ndr] Dobbiamo necessariamente trovare una via per realizzare l’unità e questa via non può che passare attraverso una vera ermeneutica del Vaticano II".

Per maggiore completezza ricordo anche Mons. Athanasius Schneider che, nel Convegno di dicembre 2010, dopo un lungo e articolato excursus di taglio teologico pastorale sulle "luci del Concilio" - che si collocano al 3° livello, secondo la classificazione di Mons. Gherardini, nel quale il concilio riprende le verità già definite - ha affermato che la 'rottura' si manifesta nella svolta antropocentrica e nel campo Liturgico, mentre nella Sacrosantum Concilium non ce n'è traccia, ed è individuabile nel chiasso ermeneutico delle applicazioni contrastanti e nei gruppi eterodossi. In conclusione, ha invocato un "sillabo" con valore dottrinale, con completamenti e correzioni autorevoli in campo liturgico e pastorale.

Ecco, tutte queste proposte autorevoli e molto ben motivate, dovrebbero confluire in un'azione concreta, creando sinergie tra chi condivide lo stesso sensus Fidei et Ecclesiae. E' ora del "come" e del "con chi", che dovranno acquistare concretezza.
Maria Guarini

22 commenti:

Kaspar ha detto...

Ecco, tutte queste proposte autorevoli e molto ben motivate, dovrebbero confluire in un'azione concreta, creando sinergie tra chi condivide lo stesso sensus Fidei et Ecclesiae. E' ora del "come" e del "con chi", che dovranno acquistare concretezza.

Forse è meglio dire "sarebbe ora", perchè la situazione non è così favorevole. Ci sono due ecclesiologie diverse, che non riescono dialogare. E' giusto cercare e proporre soluzioni, difficilissimo sarà vederle attuare.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Anche perché il problema più grosso è proprio il "come e con chi". Bisognerebbe che si creasse un cospicuo coetus di teologi e uomini di Chiesa dotti e così coraggiosi, pur nell'indiscutibile fedeltà, da ergersi contro la vulgsta del "lo dice il Papa quindi è vero!". Ma la vedo molto difficile.
Nessun aiuto verrà dagli istituti Ecclesia Dei che mai pubblicamente hann'affrontato uno solo dei punti controversi che pure avrebbero dovuto discutere con Roma. Forse un qualche appoggio potrebbe venire dal Buon Pastore che soprattutto su Assisi è stato fermo.
Comunque, non mettiamo limiti allo Spirito Santo. "Scendi e ricrea".

Timoteo ha detto...

Comprendo e condivido la proposta. Credo tuttavia che non si possano "affrettare i tempi", come sembrerebbe cogliere da questo articolo. Il lavoro da fare è più lento e paziente e umile, nel continuare a portare avanti e formare i nostri gruppi.
E' già tanto che, per esempio al recente Convegno sul Summorum Pontificum, siano stati messi intorno un tavolo e soprattutto costretti a confrontarsi con la Tradizione e a lasciarsene interrogare, pastori molto più vicini alla nuova ecclesiologia.
Il lavoro da fare è lungo e capillare e richiede tenacia e perseveranza.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Nessuno pretende di agitar la bacchetta magica e veder realizzato immediatamente il progetto che, come giustamente tu dici, Timoteo, ha bisogno di tempo ed anche della debita prudenza e del necessario discernimento nel reclutamento dei compagni di strada. Ma gettar le fondamenta e cominciar a costruire non si può rinviar alle calende greche, altrimenti tanto vale non lanciar neppure le iniziative.
Occorre, però, quel coetus di cui al mio precedente commento, che, solo, può raccogliere intorno a sé
gruppi, associazioni e singoli fedeli.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ma a niente servirebbe un pur coeso e nutrito coetus se i Papi continueranno a non cacciar a pedate vescovi come quel patriarca di Lisbona, che offende il santo nome di Policarpo: sostiene, il patriarca, che non esistono motivi teologici per l'ordinazione delle donne: c'è solo, dice, la tradizione che ci viene da Gesù e dagli Apostoli.
La Tradizione che viene da Gesù e dagli Apostoli è, insomma, un dettaglio trascurabile dinnanzi a qualche ubbìa teologica.
Il massone Lienart, sul letto di morte ebbe a dire, a quanto molto tempo fa lessi:"Umanamente parlando la Chiesa è finita". L'avevan distrutta lui ed i suoi pari secondo piani ormai ben noti ben precisi ed attuati.
Ma noi sappiamo che la Chiesa, la vera Chiesa non si riduce all'umano: fondata da Cristo su Pietro, assistita dallo Spirito Santo, anche se ridotta ai minimi termini, sarà sempre viva e lucente.

Anonimo ha detto...

Caro Dante,
purtroppo assistiamo a troppe 'perversioni', nel senso di sviamenti, nei confronti delle quali impera il laissez faire, un principio liberistico che evidentemente la Chiesa ha mutuato dal mondo.
Ricordavo proprio oggi in questo articolo, che prosegue una precedente nutrita riflessione, quel che dice S. Tommaso:
il dovere del Superiore è duplice: «primum cohibere falsa docentes, secundum prohibere ne populus falsa docentibus intendat».
Ma oggi questo principio è immolato a quello di una malintesa libertà, che è disordine, arbitrio, disorientamento.
Finchè la Chiesa non pareggerà la Verità al fuoco del dogma, non ne verremo fuori.

Ma è vero: essa è sempre viva e risplende della Luce del Suo Signore.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Malintesa libertà derivata da una malintesa "misericordia". Come se la misericordia potesse avere un senso ed una sua vita senza la giustizia. E la radice di giustizia è jus: diritto.
Se non si applica il diritto, e quindi la legge, la società va alla malora. Homo homini lupus. Non sfugge a questa realtà la Chiesa. L'esempio che vien dall'alto, in campo liturgico e morale, come anche qualche ribadita dottrina ortodossa,son senz'altro lodevoli: ma lasciar che imperversino impunemente teologastri e vescovi che negan verità di fede, a danno delle anime, è colpa di cui si dovrà render conto a Dio. E non c'è nessuno che esige compiutamente i suoi diritti come Dio. Una frase, questa, che tanti anni fa, al mio secondo anno di università, in piazza San Marco a Firenze pronunciò il p. Francesco Sarri, un vecchietto francescano, libero docente di letteratura italiana, esperto di letteratura francescana e stilnovistica, mentre sinsieme vedevamo passar il carro funebre d'un professorone ateo nel corso di esequie civili in pompa magna. E aggiunse:"Credono d'aver la scienza, ma non hanno la vera
scienza".
Grande, nella sua umiltà e generosità, questo francescano piccolo e smilzo dalla chioma bianca e i piedi nudi nei sandali anche d'inverno che, in commissione d'esame, sgranava il rosario per noi studenti.

Anonimo ha detto...

Grazie, caro Dante, per aver condiviso con noi il tuo ricordo...

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ho letto l'articolo ed i commenti.
Strano che non ci siano le scomuniche del solito guastatore dissennato che altrove seminava (lo fa sempre?) odio e gratuite quanto violente e volgari offese specie contro di te, Mic, e Luisa.
Quanto avrebbe da imparare se avesse davvero una sola briciolina di quella carità che strombazza e calpesta. ed uno spiraglino d'intelletto ancora aperto al bene.

Anonimo ha detto...

no, Dante non c'è perché in quel blog gli è impedito, dato che non solo per lui, ma per molti altri 'disturbi, ho dovuto attivare la moderazione.
Purtroppo continua pesantemente su Messa in latino e proprio in questi giorni il suo veleno e stato sparso in maniera copiosa, purtroppo col pieno avallo della Redazione, che sinceramente non comprendo.
Su quel blog, ci sono molti che ti ricordano e ai quali manca la tua presenza ed ogni tanto lo dicono anche.

Anonimo ha detto...

no, Dante non c'è perché in quel blog gli è impedito, dato che non solo per lui, ma per molti altri 'disturbi, ho dovuto attivare la moderazione.
Purtroppo continua pesantemente su Messa in latino e proprio in questi giorni il suo veleno e stato sparso in maniera copiosa, purtroppo col pieno avallo della Redazione, che sinceramente non comprendo.
Su quel blog, ci sono molti che ti ricordano e ai quali manca la tua presenza ed ogni tanto lo dicono anche.
Ma è molto scaduto, perché sono in tanti a non partecipare più. Io pure mi ero allontanata; ma poi sono stata moralmente costretta ad intervenire, di fronte e menzogne neocat che nessuno smentiva ed alla distorta e strumentale informazione che esse davano.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Quando mi allontanai da Messa in Latino il clima era già degenerato.
Tempo fa son tornato a leggere un commento del maleducato neocat che, senza motivo alcuno, all'improvviso, mi tirava in ballo a proposito del rapporto tra Passione Morte e Resurrezione nell'economia della salvezza. L'insolente spacciava per suo un commento di p. Augè su due, dico due mie righe, a cui peraltro avevo risposto esaurientemente a suo tempo proprio in quel blog. Ho segnalato il plagio a chi di competenza, ma la segnalazione non interessava.
Mi auguro che un blog in cui c'erano dei post seri ed anche parecchi commenti apprezzabilissimi ed illuminanti, nonostante qualche fuga culturalmente depauperante, ed a cui pure avevo dato un contributo nei limiti delle mie modeste competenze, non sia "scaduto" ancora, perché sarebbe un vero peccato.
Quando mi sono distaccato dalla vita internettiana, salvo qualche rara apparizione qui o su Fides et Forma o sul blog di Papa Ratzinger, in Messa in Latino c'erano delle penne acute e appassionate. Spero che certa bella gioventù collabori ancora.
Io ormai son fuori della mischia, in fase di disintossicazione, mi dedico ad altro, in questi giorni a tutt'altro: giardino, orto, lavori insomma da sacrestano campagnolo, per quanto mi permettono gli acciacchi che vanno e vengono com'è naturale.
L'impegno per la buona causa non è certo venuto meno, ma lo dispiego in modo diverso.
Ringrazio chi si ricorda ancora di me.

Anonimo ha detto...

Caro Dante,
continuo ad affacciarmi su Messa in Latino, ma scrivo sempre meno perché anch'io sono fatta oggetto di attacchi, che purtroppo non vengono neutralizzati.
Enrico mi ha detto che ci tiene a lasciar spazio a voci diverse. E questo è condivisibilissimo, finché si resta nei termini del confronto civile pur se si hanno visioni diverse delle cose; il che è sempre arricchente e anche stimolante.
Il problema è che, invece, trovano spazio anche attacchi personali, perfino insulti, ironie di bassa lega... e tutto questo, secondo me ha come risultato di far scadere il livello delle discussioni, che non sono più 'saporose' e profonde come una volta; anche perché sono molte le persone che non intervengono più.
Viceversa, c'è stato un travaso dei peggiori logorroici e subdoli 'mestatori' dal blog di Tornielli, ad esempio...
Se mi esprimo in questi termini qui è perché l'ho già fatto su MiL in diverse occasioni.
Attualmente, leggo le notizie, alcune delle quali interessanti e ben commentate da Enrico. Tuttavia i miei commenti sono limitati al minimo e, in genere, solo se la questione mi intriga o quando mi accorgo che c'è chi le spara grosse senza che altri reagiscano.

Comprendo il tuo diversificare l'impegno e ti auguro buon proseguimento per tutto, esprimendoti la mia gioia ogni volta che trovo uno dei tuoi graditi e 'saporosi' messaggi.

Anonimo ha detto...

Oggi si festeggia il Preziosissimo Sangue e il S. Cuore di Gesù.

Preghiamo il Signore che custodisca la nostra Fedeltà e che ci colmi di ogni benedizione.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Quando ero um bimbo e un ragazzetto, nella Chiesa Madre di Manduria, davanti all'altare del Sacro Cuore, dopo il rosario e la benedizione eucaristica, si cantava su tema musicale popolare molto semplice:
"Sacro Cuor di Gesù,
io confido in Te;
Sacro Cuor di Gesù,
io confido in Te;
Sacro Cuore di Gesù,
fa' che il tuo regno arrivi;
Sacro Cuore di Gesù,
abbi pietà di me!"

DANTE PASTORELLI ha detto...

Trovo aberranti alcune dichiarazioni del card. Bertone sul futuro incontro di Assisi.
1) Definisce superficiali i giudizi negativi espressi su ASSISI '86. Superficiale il deprecar come relativismo e indifferentismo la presenza delle statue di Budda sui tabernacoli contenenti il SS.mo? sgozzar i polli sull'altare di S. Chiara? farsi benedire, da parte di vescovi e preti, da sciamani? Non sarà, piuttosto, superficiale il prelatone ciarliero?
2) All'incontro di preghiera sono invitati anche gli atei, perché dal loro sano illuminismo potrà venir una lezione proficua alle religioni. E' una dottrina cattolica affermar che dal male deriva il bene per esclusiva opera umana?
3) Dice il cardinale che non ci sarà nessun sincretismo perché i fedeli delle varie religioni pregheran per la pace distintamente, seguendo il loro inidividuale cammino. Ma invitar le false religioni a pregar i falsi dei non è di per sé un'offesa all'unico vero Dio (I Comandamento)? Non significa, avallando il valore di quelle preghiere, innalzar a livello di vera religione l'idolatria?
Chi si aspettava dal futuro incontro di Assisi un cambiamento di rotta rimarrà deluso, almeno stando alle prospettive offerte da Bertone.
Non dovrebbe, in quell'occasione, il Papa, e con lui i cardinali e i vescovi, predicar alto e forte che solo il Cattolicesimo possiede la verità salvifica e che solo nella Chiesa è la salvezza?

Anonimo ha detto...

Caro Dante,
ho letto l'intervista e ne ho ricavato la tua stessa impressione.

Il Papa aveva dato ultimamente l'impressione, rispetto ad Assisi, di voler realizzare "qualcosa di diverso", anche se resta ugualmente qualche dubbio sulla opportunità dell'evento, che di fatto 'passerà', con ogni probabilità, come 'beatificazione' di quello precedente. Se così non sarà ci penseranno i media che sottolineano quello che vogliono propinare ad una opinione pubblica indaffarata distratta e lontana, che si ferma in superficie senza indagare e senza esercitare alcun discernimento. Dico di proposito discernimento per distinguerlo dal normale spirito critico che può essere il semplice uso di ragione (è già qualcosa) ma non illuminato dalla luce della fede.

Del resto, quando era cardinale, Ratzinger ebbe ad esprimersi al riguardo in maniera esplicita e, tanto chiaramente quanto inutilmente, critica.

Ora le dichiarazioni di Bertone sembrano tornare al deja vu che tu e chiunque si riconosce cattolico non può che deprecare.
E tuttavia è un deja vu anche il fatto che un illustre esponente della Curia smentisca dei propositi del Papa. Ricordiamo ancora la mancata proclamazione del Curato d'Ars patrono dei sacerdoti, cancellata proprio all'ultimo momento, di certo non dal Papa che l'aveva ripetutamente ricordata.

C'è ben ancora dell'altro, ma transeamus e continuiamo ad affidarci a Colui che solo può salvare la Sua Chiesa!

DANTE PASTORELLI ha detto...

E' vero che i media interpretano a loro modo e spesso distorcono. Però gli appigli, causati dalle espressioni equivoche, sono un plausibile appiglio.

Anonimo ha detto...

Beh, devo dire che i libri del Papa per me sono stati una grossa delusione.

E non consola il fatto che le 'pecche' vengano dette come "dottore privato" e, quindi, se ne può dibattere. Perché nei confronti della maggior parte delle persone conta l'autorità, quella che appartiene alla funzione, ma che purtroppo non viene esercitata nella sua pienezza soprattutto ai livelli e sulle questioni per cui dovrebbe. Per condannare le eresie e chiamarle con loro nome, ad esempio.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Campa cavallo...

Joseph Gemma ha detto...

Avvertimento: Il monumento a Paolo VI nella cattedrale di Brescia
http://to-chihiro.blogspot.com/2011/06/diocesis-de-brescia.html
http://www.youtube.com/watch?v=Aff9F8QoJsQ

berni ha detto...

Caro Dante, rispondendo al Card. Bertone su incontro interreligioso di Assisi hai dato una lezione di dottrina e di teologia a Lui ed a tutti quelli che sfidano il Signore Dio unico e trinitario. tutti dovrebbero trarre le dovute conseguenze "o cattolici o politeisti" il Santo Padre lo sa che c'e' una sola religione ed un solo Dio e lo predica spesso, ma molti non stanno ad ascoltare.